la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
Dalla conoscenza alla tutela del proprio territorioGiuseppe Milano
Presentazione illustrata nel corso del seminario "Salviamo il Paesaggio - Censimento del cemento" tenutosi a Modugno, martedi 26 giugno 2012, presso la Sala Romita del Comando dei Vigili Urbani, promosso dall'associazione Giovani Menti Attive, che ha visto la partecipazione anche di Agostino Di Ciaula, Assessore all'Ambiente
Environmental conflicts: Among natural causality and nature of customersMassimo De Marchi
This document discusses different approaches to analyzing environmental conflicts, including:
1) The environmental scarcity/security paradigm that views environmental degradation as a cause of social conflicts.
2) The environmental negotiation approach that focuses on resolving disputes through negotiated agreements.
3) The environmental justice paradigm that examines distributional impacts and issues of exclusion related to environmental policies.
Recent trends have seen these approaches integrating concepts of sustainability, equity, and empowerment.
Petroamazonas ha ereditato nel 2009 il Blocco 31, che si trova nel cuore del biodiverso Parco
Nazionale Yasuní, con una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e una Licenza Ambientale già
approvati. La VIA è di cruciale importanza, essendo il risultato di diversi anni di intensi dibattiti tra
scienziati, ambientalisti e funzionari del governo in materia di sviluppo nello Yasuní. Rappresentava un
progetto all'avanguardia che prevedeva l’accesso ai campi petroliferi senza l’apertura di strade. Questo
studio dimostra che tre anni più tardi Petroamazonas ha trasgredito la VIA, costruendo una nuova
strada di accesso all’interno del parco.
Abbiamo analizzato immagini satellitari ad elevata risoluzione (0,5 metri) del 01 settembre 2013, che
hanno confermato le seguenti inadempienze: 1) Petroamazonas sta utilizzando i corridoi aperti nella
foresta per realizzare i lavori dell’oleodotto come vie di trasporto terrestri, data la presenza sia di
numerosi veicoli in transito e di strutture permanenti, quali ponti e drenaggi; 2) in media la larghezza
del corridoio deforestato è di 26 m, ovvero 2,5 volte maggiore rispetto a quanto approvato nella VIA,
3) meno del 6% del corridoio deforestato all'interno del parco misura meno di 15 m di larghezza, il
massimo consentito nella VIA, e 4) all'interno del parco, la deforestazione totale è di 63,64 ha, il 34,4%
in più rispetto ai 47,33 ha autorizzati dalla licenza d'uso forestale.
Il problema della costruzione di nuove vie d'accesso e la violazione dei termini della VIA e della
Licenza Ambientale è di vitale importanza in questo momento, in quanto Petroamazonas ha appena
ricevuto le rispettive autorizzazioni per iniziare i lavori nell'adiacente blocco 43 (meglio noto come
ITT). Se i controlli non migliorano, Petroamazonas probabilmente continuerà a costruire nuove vie
d'accesso, spingendosi sempre più in profondità all’interno del Parco nazionale Yasunì, nei Bocchi 31 e
43 (ITT).
A história fala de uma bruxa chamada Mimi que vivia numa casa preta com o seu gato preto chamado Rogério. Mimi tinha dificuldade em ver Rogério quando ele dormia, o que causava problemas. Para resolver isso, Mimi usou magia para mudar a cor de Rogério, o que também causou outros problemas. No final, Mimi usa mais magia para mudar a cor da casa e de volta Rogério ao normal, resolvendo assim o problema de uma vez por todas.
la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
Dalla conoscenza alla tutela del proprio territorioGiuseppe Milano
Presentazione illustrata nel corso del seminario "Salviamo il Paesaggio - Censimento del cemento" tenutosi a Modugno, martedi 26 giugno 2012, presso la Sala Romita del Comando dei Vigili Urbani, promosso dall'associazione Giovani Menti Attive, che ha visto la partecipazione anche di Agostino Di Ciaula, Assessore all'Ambiente
Environmental conflicts: Among natural causality and nature of customersMassimo De Marchi
This document discusses different approaches to analyzing environmental conflicts, including:
1) The environmental scarcity/security paradigm that views environmental degradation as a cause of social conflicts.
2) The environmental negotiation approach that focuses on resolving disputes through negotiated agreements.
3) The environmental justice paradigm that examines distributional impacts and issues of exclusion related to environmental policies.
Recent trends have seen these approaches integrating concepts of sustainability, equity, and empowerment.
Petroamazonas ha ereditato nel 2009 il Blocco 31, che si trova nel cuore del biodiverso Parco
Nazionale Yasuní, con una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e una Licenza Ambientale già
approvati. La VIA è di cruciale importanza, essendo il risultato di diversi anni di intensi dibattiti tra
scienziati, ambientalisti e funzionari del governo in materia di sviluppo nello Yasuní. Rappresentava un
progetto all'avanguardia che prevedeva l’accesso ai campi petroliferi senza l’apertura di strade. Questo
studio dimostra che tre anni più tardi Petroamazonas ha trasgredito la VIA, costruendo una nuova
strada di accesso all’interno del parco.
Abbiamo analizzato immagini satellitari ad elevata risoluzione (0,5 metri) del 01 settembre 2013, che
hanno confermato le seguenti inadempienze: 1) Petroamazonas sta utilizzando i corridoi aperti nella
foresta per realizzare i lavori dell’oleodotto come vie di trasporto terrestri, data la presenza sia di
numerosi veicoli in transito e di strutture permanenti, quali ponti e drenaggi; 2) in media la larghezza
del corridoio deforestato è di 26 m, ovvero 2,5 volte maggiore rispetto a quanto approvato nella VIA,
3) meno del 6% del corridoio deforestato all'interno del parco misura meno di 15 m di larghezza, il
massimo consentito nella VIA, e 4) all'interno del parco, la deforestazione totale è di 63,64 ha, il 34,4%
in più rispetto ai 47,33 ha autorizzati dalla licenza d'uso forestale.
Il problema della costruzione di nuove vie d'accesso e la violazione dei termini della VIA e della
Licenza Ambientale è di vitale importanza in questo momento, in quanto Petroamazonas ha appena
ricevuto le rispettive autorizzazioni per iniziare i lavori nell'adiacente blocco 43 (meglio noto come
ITT). Se i controlli non migliorano, Petroamazonas probabilmente continuerà a costruire nuove vie
d'accesso, spingendosi sempre più in profondità all’interno del Parco nazionale Yasunì, nei Bocchi 31 e
43 (ITT).
A história fala de uma bruxa chamada Mimi que vivia numa casa preta com o seu gato preto chamado Rogério. Mimi tinha dificuldade em ver Rogério quando ele dormia, o que causava problemas. Para resolver isso, Mimi usou magia para mudar a cor de Rogério, o que também causou outros problemas. No final, Mimi usa mais magia para mudar a cor da casa e de volta Rogério ao normal, resolvendo assim o problema de uma vez por todas.
Experiência do estado do espírito santo em compras governamentais de mpeCONGESP
O documento descreve a experiência do estado do Espírito Santo em aumentar a participação de micro e pequenas empresas (MPE) nas compras governamentais. No início do projeto em 2007, as MPE representavam 12,9% das compras, com a meta de alcançar 30% (cerca de R$300 milhões por ano). Após capacitação e sensibilização, as compras de MPE aumentaram para 48,2% em número de transações e 50% em valor de contratos.
Este documento propõe uma emenda orçamentária aditiva para adicionar R$ 30.000,00 à Secretaria Municipal do Esporte e Lazer para implantar academias ao ar livre em duas praças da cidade. A vereadora justifica que isso proporcionará à população momentos de prática esportiva para prevenção de doenças e manutenção da saúde. Os recursos viriam de redução da Reserva de Contingência no mesmo valor.
El poema describe la relación entre dos personas, donde una persona siente que revive y se derrite bajo la piel de la otra, mientras que guarda el aire que no lastima a la otra persona bajo su propia piel.
How to Use Twitter and LinkedIn for Business in 20 minutesChris Moody
At Internet Summit 2010, I've been challenged to discuss using Twitter and LinkedIn for business in less than 25 minutes. The format I chose is five things to do and one thing not to do for each network.
La Fundación Universitaria Los Libertadores presentó un mapa conceptual sobre el ambiente de aprendizaje. El mapa fue presentado por Lourdes Caballero Torregroza y buscaba describir los diferentes elementos que componen un entorno propicio para el aprendizaje en la universidad.
Healthy Pharmacy offers various health and wellness products at competitive prices. Visitors are encouraged to check the website for more information and product offerings. The document also contains numerous keywords related to male enhancement products.
Suíte de Comunicacao Expresso - 1º Seminário PHP no SerproFlávio Lisboa
O documento descreve o Expressov3, uma suíte de comunicação e colaboração desenvolvida em software livre que fornece ferramentas como e-mail, calendário e webconferência. Ela é usada por mais de 10 mil usuários em diversos órgãos governamentais federais e estaduais, bem como empresas privadas. O Expressov3 tem interface padronizada e é extensível através de módulos configuráveis.
O documento contém várias citações sobre a fé, a adoração a Deus e a confiança no Senhor. Uma citação diz que há mais alegria em 5 minutos de adoração do que em 5 noites de folia. Outra fala que colocamos nossa confiança em mãos erradas quando estamos ansiosos. E uma terceira diz que Deus só pode fazer algo conosco quando nos reduzirmos a nada.
O documento discute como usar estágios para promover a formação profissional, social e cultural de estudantes e reduzir a evasão escolar. Ele propõe selecionar estudantes com base em critérios sociais, oferecer capacitação a todos os estagiários, e espera que isso resulte em maior aprovação escolar, notas mais altas, frequência maior à escola e menor evasão.
If you are behind on your mortgage and you’ve tried to reach someone at the bank to discuss your situation, then I am sure you are familiar with the run-around you get when you try to discuss your situation. It almost seems like they don’t want to help—one department doesn’t seem to have a clue what the other does or what is required. You can talk to 5 different people on five days in one week and get five different responses –to the same questions.
It’s enough to make you want to hurt somebody.
Instead of resorting to violence, may we suggest you call the GUARANTOR who insures your loan for some back up? Since they stand to lose the most if there is a foreclosure they have a vested interest in trying to facilitate a workout –if you have reasonable chance of being able to make the payment.
Additionally, if you’re trying to get a short sale approved and the lender/servicer is being unreasonable about the amount which is needed or has set some unrealistic stipulations for a closing, you could get support from this—YOUR SILENT PARTNER—in getting a resolution.
Un approccio olistico per le Cinque Terre. Una presentazione di Barbara Raffellini all'ICCROM - l'ente creato dall'UNESCO per la tutela di monumenti e siti di maggior importanza a livello storico, culturale ed architettonico. 1999
Lo sviluppo urbano di Padova, di Sergio Lironi e Viviana Ferrario, intervento seminariale nell'ambito del Corso di Diritto Europeo dell’Ambiente del Prof. Maurizio Malo, Padova, palazzo del Bo, 14 maggio 2013.
Experiência do estado do espírito santo em compras governamentais de mpeCONGESP
O documento descreve a experiência do estado do Espírito Santo em aumentar a participação de micro e pequenas empresas (MPE) nas compras governamentais. No início do projeto em 2007, as MPE representavam 12,9% das compras, com a meta de alcançar 30% (cerca de R$300 milhões por ano). Após capacitação e sensibilização, as compras de MPE aumentaram para 48,2% em número de transações e 50% em valor de contratos.
Este documento propõe uma emenda orçamentária aditiva para adicionar R$ 30.000,00 à Secretaria Municipal do Esporte e Lazer para implantar academias ao ar livre em duas praças da cidade. A vereadora justifica que isso proporcionará à população momentos de prática esportiva para prevenção de doenças e manutenção da saúde. Os recursos viriam de redução da Reserva de Contingência no mesmo valor.
El poema describe la relación entre dos personas, donde una persona siente que revive y se derrite bajo la piel de la otra, mientras que guarda el aire que no lastima a la otra persona bajo su propia piel.
How to Use Twitter and LinkedIn for Business in 20 minutesChris Moody
At Internet Summit 2010, I've been challenged to discuss using Twitter and LinkedIn for business in less than 25 minutes. The format I chose is five things to do and one thing not to do for each network.
La Fundación Universitaria Los Libertadores presentó un mapa conceptual sobre el ambiente de aprendizaje. El mapa fue presentado por Lourdes Caballero Torregroza y buscaba describir los diferentes elementos que componen un entorno propicio para el aprendizaje en la universidad.
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Suíte de Comunicacao Expresso - 1º Seminário PHP no SerproFlávio Lisboa
O documento descreve o Expressov3, uma suíte de comunicação e colaboração desenvolvida em software livre que fornece ferramentas como e-mail, calendário e webconferência. Ela é usada por mais de 10 mil usuários em diversos órgãos governamentais federais e estaduais, bem como empresas privadas. O Expressov3 tem interface padronizada e é extensível através de módulos configuráveis.
O documento contém várias citações sobre a fé, a adoração a Deus e a confiança no Senhor. Uma citação diz que há mais alegria em 5 minutos de adoração do que em 5 noites de folia. Outra fala que colocamos nossa confiança em mãos erradas quando estamos ansiosos. E uma terceira diz que Deus só pode fazer algo conosco quando nos reduzirmos a nada.
O documento discute como usar estágios para promover a formação profissional, social e cultural de estudantes e reduzir a evasão escolar. Ele propõe selecionar estudantes com base em critérios sociais, oferecer capacitação a todos os estagiários, e espera que isso resulte em maior aprovação escolar, notas mais altas, frequência maior à escola e menor evasão.
If you are behind on your mortgage and you’ve tried to reach someone at the bank to discuss your situation, then I am sure you are familiar with the run-around you get when you try to discuss your situation. It almost seems like they don’t want to help—one department doesn’t seem to have a clue what the other does or what is required. You can talk to 5 different people on five days in one week and get five different responses –to the same questions.
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Additionally, if you’re trying to get a short sale approved and the lender/servicer is being unreasonable about the amount which is needed or has set some unrealistic stipulations for a closing, you could get support from this—YOUR SILENT PARTNER—in getting a resolution.
Un approccio olistico per le Cinque Terre. Una presentazione di Barbara Raffellini all'ICCROM - l'ente creato dall'UNESCO per la tutela di monumenti e siti di maggior importanza a livello storico, culturale ed architettonico. 1999
Lo sviluppo urbano di Padova, di Sergio Lironi e Viviana Ferrario, intervento seminariale nell'ambito del Corso di Diritto Europeo dell’Ambiente del Prof. Maurizio Malo, Padova, palazzo del Bo, 14 maggio 2013.
Eros tetti relazione all'assemblea della ReTe dei Comitati per la difesa del ...Eros Tetti
Relazione sulla necessità che la lotta dei comitati, che non trovano oggi rappresentanza politica, si trasformi in una lista civica con un forte progetto politico di trasformazione della Toscana.
Per il ritorno al territorio bene comuneamanda_pacher
PER IL RITORNO AL TERRITORIO, BENE COMUNE
La società dei territorialisti e delle territorialiste ai candidati delle elezioni del 24 febbraio 2013: un appello http://www.societadeiterritorialisti.it
La riflessione sulle prime tre declinazioni del ritorno al territorio richiede di focalizzare la
sfida su nuove forme di produzione della ricchezza, che sappiano trarre dalla ricostruzione
dei beni patrimoniali locali le basi materiali della produzione di valore aggiunto territoriale.
Nuove forme di intrapresa economica, adatte a promuovere i sistemi locali territoriali e
forme di scambio solidali, a mettere in valore e a gestire beni comuni territoriali, ambientali e
paesaggistici, richiedono ruoli nuovi del governo del territorio nella ricerca di diversi sistemi
socioeconomici, nella consapevolezza che investire in territorio, ambiente e paesaggio può
produrre nuova ricchezza durevole, ovvero nuove forme di reddito, di attività produttive,
di servizi ecosistemici e sociali.
Risoluzione 13 Commissione Permanente Della SetaMarco Garoffolo
Il Senato in data 11/7/1012 ha approvato una risoluzione, su proposta del Senatore DELLA SETA per limitare il consumo di suolo, agevolando le costruzioni su aree già cementificate.
– il consumo di suolo libero, come misura della pressione antropica sulle matrici ambientali, e` un importante indicatore di sostenibilita`.
Accanto a rilevanti impatti paesaggistici, esso determina problematiche ambientali di varia natura: accresce l’impermeabilita` del suolo riducendo
la capacita` di assorbimento delle precipitazioni, alimenta i processi di erosione delle coste basse, riduce il suolo disponibile per l’attivita` agricola,
produce frammentazione naturale che a sua volta rappresenta un fattore di rischio per la conservazione della biodiversita`;
– l’esigenza di politiche pubbliche per una tutela attiva delle funzioni naturali svolte dal suolo e` alla base della «Strategia tematica per la protezione del suolo» COM (2006) 231 definitivo, del 22 settembre 2006,
adottata dall’Unione europea nel 2006. La Strategia propone misure destinate a proteggere il suolo e a preservare la sua capacita` di svolgere le sue
funzioni ecologiche, economiche, sociali e culturali, e prospetta l’istituzione di un quadro legislativo che consenta di proteggere e utilizzare i suoli in modo sostenibile, l’integrazione della protezione del suolo nelle politiche nazionali e comunitarie, il rafforzamento della base di conoscenze, nonche´ una maggiore sensibilizzazione del pubblico;
This document summarizes a geoscience master's program in Padua, Italy. The program is 60 credits over 10 months, with courses in geospatial topics like remote sensing, cartography, and GIS. It has 40 available spots and costs 3,824.50 euro. Students can choose from four paths: production and management of geo-information; GIScience for environmental management; cartography and GIS for green infrastructure; or geoinformation for sustainable agriculture. The program aims to prepare professionals to use interdisciplinary geographic information approaches and technologies to support complex decision-making.
Para construir un carril de 4 metros de ancho se deforestaron franjas de hasta 60 metros de ancho a cada lado, con un promedio de 26 metros, dentro del Parque Nacional Yasuní en Ecuador.
High Resolution Satellite Imagery Reveals Petroamazonas Violated Environment...Massimo De Marchi
Petroamazonas inherited Block 31 – located in the core of the megadiverse Yasuní National Park – in
2009, along with an already approved Environmental Impact Study (EIS) and Environmental License.
This EIS was noteworthy because it was the product of several years of intense debate between
scientists, environmentalists, and government officials regarding development in Yasuní. It represented
a cutting-edge development design that did not include destructive new access roads. Here we
demonstrate, however, that three years later Petroamazonas violated the EIS by building a new access
road into the core of the park.
We analyzed very high resolution (0.5 m) satellite imagery from September 2013 and confirmed the
following violations: 1) Petroamazonas is using the flowline corridor as an access road, evidenced by
numerous vehicles and permanent waterway crossing structures such as bridges and culverts, 2) the
average right-of-way for the flowline corridor is 26 m, which is 2.5 times greater than what was
approved in the EIS, 3) less than 6% of the access route within the park is less than 15 m wide, the
maximum width allowed in the EIS, and 4) Inside the park, the total deforestation is 63.64 ha, 34.4 %
greater than the 47.33 ha authorized by the logging licence.
This issue of building new access roads and violating terms of the EIS and Environmental License is
critically important at the moment because Petroamazonas just received these same approvals to begin
work in the adjacent ITT Block. Without improved oversight, Petroamazonas will likely continue
building new access roads deeper into the core of Yasuni National Park in both Blocks 31 and 43
(ITT).
¿Bloque 31: sendero ecológico o carretera petrolera?Massimo De Marchi
Petroamazonas heredó en 2009 el Bloque 31, que se encuentra en el núcleo del megadiverso Parque
Nacional Yasuní, con un Estudio de Impacto Ambiental (EIA) y una Licencia Ambiental ya aprobados.
Esta EIA era importante al ser el producto de varios años de intenso debate entre científicos,
ambientalistas y funcionarios del gobierno en materia de desarrollo en Yasuní. Representaba un diseño
de vanguardia que no incluía nuevas vías de acceso destructivas. Aquí se demuestra, sin embargo, que
tres años más tarde Petroamazonas transgredió el EIA mediante la construcción de una nueva carretera
de acceso al núcleo del parque.
Territorio, petróleo y carreteras en el Yasuní: los estudios de impacto ambie...Massimo De Marchi
Territorio, petróleo y carreteras en el Yasuní: los estudios de impacto ambiental del bloque 31 desde una perspectiva geográfica El contexto regional: ZITT y PNY
El bloque 31
Estudios de Impacto Ambiental
Enfoque: ubicarse y visualizar
¿Senderos ecológicos o simplemente carreteras en el Bloque 31? Resultados de análi sis satelitales. Presentación del informe de investigación preparado
La geografia imposible de la Zona Intangible Tagaeri TaromenaneMassimo De Marchi
The Tagaeri Taromenane People are two indigenous groups belonging to the Waorani first nation living in voluntary isolation within the Napo region of the western Amazon rainforest. To protect their territory the Ecuadorean State has declared and geographically defined, by Decrees, the Zona Intangible Tagaeri Taromenane (ZITT). This zone is located within the UNESCO Yasuní Biosphere Reserve (1989), one of the most biodiverse areas in the world. Due to several hydrocarbon reserve exploitation projects running in the area and the advancing of a large-scale deforestation front, the survival of these groups is presently at risk.
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0066293
1. MASSIMO DE MARCHI#
“CERCANDO” IL CONFLITTO AMBIENTALE:
PER UNA “NON LATENZA” DELLE ALTERNATIVE
DI RIPRODUZIONE TERRITORIALE
in: Tinacci Mossello M., Capineri C., Randelli F., Conoscere il mondo: Vespucci e la modernità, Atti del convegno
Internazionale, Firenze 29-29 Ottobre 2004; Memorie geografiche nuova serie n. 5, anno 2005; pubblicato come
supplemento alla Rivista Geografica Italiana, pp. 479-490.
In pochi anni, almeno in Italia, i conflitti ambientali da oggetto di interesse per al ricerca e da
“problema da affrontare” sono divenuti un appetibile settore di business sui quali sviluppare servizi
e consulenze da parte di organizzazioni più o meno specializzate.
A livello nazionale oramai i corsi universitari che affrontano la problematica dei conflitti ambientali
sono stati superati dalle organizzazioni che si occupano di realizzare servizi nel settore dei conflitti
ambientali.
A livello internazionale nella decade dello sviluppo sostenibile traguardata tra Rio e Johannesburg
l’attenzione per i conflitti ambientali ha visto aumentare l’interesse per la contabilità, la
classificazione la costruzione di indicatori sui conflitti quasi che “gli strumenti” da soli possano
fornire la (ri)soluzione del nuovo problema etichettato come “conflittualità ambientale”. E’ chiaro
però che, sebbene non esplicitate, le tecniche di conteggio e le tassonomie finalizzate
all’organizzazione delle conoscenze in qualche modo definiscono già l’orizzonte interpretativo
(Faggi, Turco, 1999; De Marchi, 2002; 2004).
In questo lavoro si cerca di evidenziare come il conflitto ambientale possa rappresentare una
opportunità importante per capire cosa stia avvenendo in un territorio. Si farà riferimento
all’esperienza personale di ricerca sulla territorializazzione idraulica nel Sahel nella quale il
conflitto ha permesso di sondare ed aprire percorsi interpretativi altrimenti non praticabili1.
1 - LA LETTURA DI UN PROGETTO DI SVILUPPO ATTRAVERSO LA RICERCA DEI CONFLITTI LATENTI ED IN
ATTO - Nel caso del Sourou, un progetto irriguo in Burkina Faso (Bethemont et. Al., 2002;
Bethemont, Faggi, Zoungrana, 2003), l’attenzione ai conflitti, accanto alle disfunzioni tecniche,
rappresenta l’occasione per osservare tante altre componenti del sistema territoriale che altrimenti
sfuggirebbero2.
E’ difficile ricostruire la conflittualità emergente dalla territorializzazione per sostituzione del
Sourou. Si tratta di una reificazione pesante che elimina la copertura erbacea ed arborea della
brousse, la jachere, per sostituirla con strade canalizzazioni, campi irrigabili. Tale eliminazione
#
Dipartimento di Geografia, Università degli Studi di Padova
1
L’autore è membro del gruppo di ricerca del Dip. di Geografia di Padova sulla territorializzazione idraulica nei Pvs, e
soprattutto nella zona saheliano-sudanese. Il gruppo opera dai primi anni Ottanta, in collegamento con diverse
Università italiane e straniere ed all'interno di Gruppi di ricerca nazionali ed internazionali. Le ricerche attuali
riguardano soprattutto il bacino del lago Ciad e la valle del fiume Senegal. Cfr. http://www.geogr.unipd.it/. Nel presente
articolo si espongono alcuni dei risultati della ricerca conclusa nel 2003 relativa al Sourou (Burkina Faso).
2
Il Sourou è un affluente del Mouhoun (Volta nero) trasformato in lago a partire dal 1977 con la costruzione della diga
di Leri e definitivamente stabilizzato nel livello con la costruzione del canale di adduzione nel 1984.. L’intervento
statale in risposta alla Grande Siccità del periodo 1968-1974 intendeva realizzare un grande perimetro irriguo (30.000
ha) per la produzione del riso. Dopo gli investimenti in termini strutturali - diga, canali di irrigazione, idrovore,
arginature, disboscamento della savana e livellamento dei campi, costruzione di nuovi villaggi – lo Stato si impegnava a
costruire la nuova comunità dell’area. Famiglie di coloni venivano “reclutate” da tutto il Burkina Faso, e trasferite nel
Sourou; ricevevano una casa, una parcella produttiva, e partecipavano ad alle cooperative di produzione del riso. A fine
1983 le superfici irrigate nella valle sono pari a 500 ha passando a 3000 ha alla fine degli anni ’90. Quest’ultimo valore
è ben lontano sia dai 30.000 ha potenzialmente irrigabili sia dai 15.000 ha previsti nel programma del 1981-82.
2. completa del land-use/land-cover preesistente sembra in parte attutita e posposta dalle promesse di
terreni nel perimetro irriguo (è il caso della delicata negoziazione per assegnare le parcelle dei
nuovi 610 ha) ma spesso riemerge quando le promesse non vengono mantenute o l’oggetto
promesso sembra inferiore alle aspettative. Senza un’approfondita analisi della dinamica
progettuale nel tempo e nello spazio si rischia di leggere i conflitti con un’operazione mutilante che
li ricondurrebbe al classico paradigma della scarsità o ad un più qualunquistico problema di
contrapposizione etnica.
Nel Sourou ed in particolare nell’area e nei dintorni del progetto sembrano emergere tre tipologie di
conflitti ambientali: i conflitti fondiari tra stato e villaggi legati alle espropriazioni necessarie alla
realizzazione delle bonifiche, i conflitti tra pastori e coloni, i conflitti tra soci e quadri tecnici delle
cooperative. Queste tre tipologie di conflitti, assai diverse e articolate, aprono finestre conoscitive
su parti importanti della macchina territoriale del progetto.
La dimensione fondiaria, elemento in forte fermento in molte realtà africane (Le Bris, Le Roy,
Leimdorfer F., 1982), rappresenta il conflitto con il quale la crescita dimensionale del progetto
irriguo, ma anche la sopravvivenza degli elementi esistenti, dovranno misurarsi.
I conflitti fondiari - di cui non si ha traccia negli studi di fattibilità, non venendo presi nemmeno in
considerazione come possibile impatto negativo del progetto - sembrano particolarmente rilevanti
nella zona di Gouran nella quale sembra emergere una “scarsità di terre coltivabili” vista
l’occlusione operata dalle aree irrigue esistenti e dalla bonifica in corso dei nuovi 610 ha. Il
conflitto vede coinvolti un gruppo di agricoltori locali, l’AMVS, l’impresa di costruzioni, e si trova
a fluttuare tra il tentativo di mediazione del prefetto di Lanfierà e interventi a livelli amministrativi
più alti operati nella capitale alla quale ricorrerebbe un gruppo più ristretto di agricoltori.
Va rilevato in particolare che nei prossimi anni il progetto dovrebbe completarsi con una ulteriore
mise en valeur di 2000 ha (MEE, AMVS, 1999) raggiungendo i confini con il Mali. La nuova mise
en valeur dovrà espropriare non solo i champ de brousse e le jacheres, ma anche terreni che sono
sottoposti ad una maggiore intensivizzazione: le aree nei nuovi perimetri irrigui autonomi. Nel
Lobase quest’area è pari a 20 ha e più di 3ha si trovano tra We e Bounà. Si tratta di una nuova
problematica che l’AMVS si troverà ad affrontare, si vedrà se ciò prenderà la via negoziale
dell’acquisto o dell’esproprio, oppure se gli operatori dei perimetri privati riceveranno come
indennizzo una parcella nella nuova bonifica o se invece sarà l’occasione per l’avvio di processi di
conflittualità.
Non è escluso che la vitalità dei perimetri autonomi oltre a rappresentare un interessante opportunità
nel breve periodo non rappresenti anche un “investimento fondiario” in attesa dell’aumento del
valore del suolo per un eventuale esproprio. Finora i perimetri irrigui hanno sostituito lo spazio dei
campi temporaneamente a riposo o dei campi di brousse, e non hanno mai operato indennizzi
monetari, aspetto tra l’altro assai difficile nel contesto saheliano di relazione con la terra. Investire
in una intensivizzazione del suolo (culture irrigate, piccole infrastrutture) potrebbe rappresentare
anche l’elaborazione di un comportamento post-tradizionale e post-statale, capace di ibridare
dimensione economica e coûtumiere. La terra, che nel rapporto con il villaggio non è soggetta a
transazioni commerciali, lo potrebbe divenire nel momento di una eventuale acquisizione da parte
dello Stato per la bonifica. Alla concessione dell’uso delle parcelle nel progetto potrebbe sostituirsi
il desiderio di un indennizzo immediato per il proprio campo irrigato perso, trasformabile in
acquisizione ed espansione dell’idraulica autonoma, o addirittura in nuova unità produttiva che
attende l’indennizzo.
Alla questione fondiaria innescata dal progetto, o più in generale alla territorializzazione per
sostituzione, sono associabili anche i conflitti che stanno confrontando gli abitanti delle isole con le
prefetture. Nel 1984, in seguito alla costruzione della diga sul Mohoun e del canale di adduzione
che stabilizzava il livello del lago, le aree periodicamente inondate venivano definitivamente
sommerse e alcuni villaggi venivano trasformati in isole (Were, Yayo, Touroukoro, Toma). Gli
abitanti sono stati invitati ad abbandonare i villaggi. Esistono degli ordini di sgombero da parte
prefetto di Lanfierà nei confronti dei villaggi di Wéré e Tourokourou e del prefetto di Di nei
2
3. confronti del villaggio di Toma. Nelle isole infatti le condizioni sanitarie sono precarie, i bambini
ed i ragazzi non vanno a scuola, non risulta facile per lo Stato garantire le vaccinazioni. Su questi
sgomberi e sulle localizzazioni alternative vi sono versioni discordanti tra gli abitanti dei villaggi e
le prefetture: gli uni evidenziano che non vengono fornite alternative sufficienti alla sopravvivenza
e lo Stato sottolinea la non volontà di trasferirsi da parte della popolazione.
Gli abitanti di Wéré dichiarano di non essersi spostati in quanto nel sito proposto dallo Stato non
c’erano “le case, gli alberi ed pozzi”. Solo alla fine del 1999, in seguito all’alluvione, 13 famiglie
hanno abbandonato il villaggio per andare a fondare Wèré Koura (Nuova Wéré). Sembra che
l’impresa Kanazoè, che stava realizzando i lavori della mise en valeur dei 610 ha, abbia scavato i
due pozzi e fornito la terra per costruire i mattoni per le case. Gli abitanti di Wèré Koura, però, non
hanno terra da coltivare in quanto lo spazio agricolo è occupato dai perimetri di Guiedougou, e
attualmente vivono con la pesca partecipando al groupement di pesca di Guiedougou, sperano di
ottenere una parcella nel nuovo perimetro in costruzione.
E’ importante sottolineare come il trasferimento della popolazione dalle isole a terra non risolva il
conflitto, ma lo congeli e costituisca un ulteriore elemento di criticità nelle già delicate relazioni
locali. Abitare nelle isole significa essere vicini alle aree di pesca, avere a disposizione legna per
l’affumicatura, coltivare il riso tradizionale nei campi situati sulla sponda opposta rispetto ai
perimetri irrigui; se la ragione di scambio tra queste pratiche e la parcella attesa nel nuovo perimetro
AMVS non fosse equivalente lo sviluppo di nuovi conflitti sarebbe del tutto plausibile.
Un secondo versante conflittuale è rappresentato dalla classica conflittualità tra agricoltura e
allevamento nomade che trova nell’area del progetto alcuni elementi critici. Benchè previste negli
studi di fattibilità (in particolare nella mise en valeur di Niassan), le pîstes a betaille, non sono state
completamente realizzate e, secondo i tecnici dell’elevage (Guisson, 2000) la questione
dell’allevamento nomade non sarebbe stato minimamente presa in considerazione nella
pianificazione del progetto. Al di là degli errori operativi o pianificatori già realizzati, le prospettive
di aumento delle superfici irrigue rafforzano i percorsi della conflittualità; la nuova mise en valeur
di 610 ettari di fatto chiude l’accesso alla sponda del Sourou in prossimità di Gouran, andando a
completare uno sbarramento quasi senza soluzione di continuità tra Yaran e Di per circa 20 Km (se
verranno completati i 2000 ha fino al confine con il Mali, lo sbarramento dei percorsi pastorali
arriverebbe a 30 km). Questa conflittualità è in parte assorbita dal fatto che gli animali che
“invadono” le aree coltivate sono spesso di proprietà degli agricoltori, che li affidano ai pastori
Peul. Va ricordato anche che il recente Arrête conjoint n. 2000 31/MRA/MEM/MIH, stabilendo
come abbiamo visto delle procedure stragiudizali per la gestione di questa tipologia di conflitti,
dovrebbe tendere a semplificare le procedure di soluzione. E’ chiaro però che senza una seria presa
in considerazione della questione della transumanza e più in generale dell’allevamento sarà
necessario continuare ad investire risorse sulla soluzione dei conflitti, che di fatto non rappresenta
una soluzione perché le cause strutturanti non vengono rimosse. La questione potrebbe divenire
particolarmente problematica nel momento in cui si rompesse la “coalizione di sviluppo”3 che al
momento esprime un maggiore consenso per le attività agricole.
La terza tipologia di conflitti, apparentemente “tutta interna al progetto”, riguarda il cambiamento
istituzionale nelle relazioni tra exploitants e burocrazia progettuale. Nelle fasi iniziali del progetto,
le famiglie di coloni venivano “reclutate” da tutto il Burkina Faso e trasferite nel Sourou;
ricevevano una casa, una parcella produttiva, e partecipavano alle cooperative di produzione. I
quadri delle cooperative erano funzionari statali, così i tecnici che fornivano l’assistenza agli
agricoltori. La fase della privatizzazione in corso negli ultimi anni ha portato lo Stato a limitare
l’ambito di responsabilità uscendo totalmente dalla produzione e dalla gestione tecnica delle fasi
3
La “coalizione di sviluppo” è una rete articolata di soggetti singoli e collettivi accomunata da una prospettiva di
benessere economico e cambiamento dello status sociale. Essa aderisce al grande progetto di territorializzazione
realizzato da una istituzione leader perché vi riconosce le possibilità di benessere e cambiamento. D’altra parte
l’istituzione leader ha bisogno dlel coalizione di sviluppo per ottenere consenso e risonanza sociale sulle operazioni
progettuali (Rudel, Horowitz, 1993).
3
4. produttive e occupandosi della gestione idraulica: nuovi perimetri, manutenzione della
canalizzazione esistente, ecc.
Molti degli ex funzionari statali sono rimasti nelle cooperative in qualità di quadri o di tecnici senza
una reale soluzione di continuità. Il cambiamento maggiore è avvenuto per gli agricoltori soci delle
cooperative, che di colpo hanno dovuto fare i conti con la logica di impresa e con la necessità di far
quadrare un bilancio nel quale alle entrate per la vendita del riso vanno detratti i costi della struttura
(tecnici e quadri, consigli di amministrazione, revisori dei conti), i costi per l’acqua e gli altri fattori
produttivi. In sostanza si tratta di cooperative dove il rischio d’impresa è assunto solo dagli
agricoltori, mentre le strutture tecnico-amministrative godono di salari fissi, erogati mensilmente, di
fatto transitando senza scossoni dall’impiego pubblico ad un impiego svolto e concepito, pur in
situazioni istituzionali diverse, con la stesse logiche da grande apparato.
Questa differenza di collocazione ha generato una situazione di scontento e di distacco tra i
produttori e la burocrazia progettuale, che porta a comportamenti diversificatati, dall’abbandono
individuale delle cooperative fino a conflitti aperti tra organi sociali. Un caso particolarmente
rilevante riguarda la cooperativa di Debe III, nella quale un gruppo consistente di soci produttori
(300 su 416) accusano i funzionari di inefficienza (e corruzione) e di collusione con le spese
eccessive di alcuni membri del consiglio di amministrazione tra i quali il presidente. Questo gruppo,
chiamato “i ribelli”, chiede la dimissione del consiglio di amministrazione e nuove elezioni; vista la
non disponibilità a nuove elezioni e il non ricevimento del pagamento della produzione della
campagne sèche 2000 il gruppo ha costituito un proprio consiglio di amministrazione, ha aperto un
proprio conto bancario su cui ha depositato i ricavi ottenuti vendendo autonomamente la produzione
della campagne humide 2000. La struttura tecnica ed amministrativa parla invece di un conflitto
legato alla sfiducia degli agricoltori nei confronti del difficile lavoro di gestione in un mercato in
crisi4 ma parla anche (Bethemont et Al., 2002) di conflittualità etnica.
Questa conflittualità, peraltro prevedibile e logica conseguenza della debolezza istituzionale, apre
però prospettive preoccupanti in termini di difficoltà di soluzione e di possibile aumento del livello
dello scontro. Nel conflitto esaminato, infatti, il gruppo di agricoltori che ha messo in discussione la
leadership e i funzionari chiedendo le dimissioni del presidente e del bureau è costituita da coloni
provenienti da altre zone del Burkina, mentre il presidente della cooperativa è allo stesso tempo chef
de terre tradizionale, delegato locale del prefetto, rappresentante dei genitori nella scuola. Questo
accumulo di cariche, e di poteri, che ibridano tradizione e modernità, di fatto evidenziano la
questione problematica di innesco di reali processi di democratizzazione anche nella aree
periferiche e nelle istituzioni della società civile.
Le due parti quindi danno una visione diversa del conflitto: chi sostiene il presidente parla di un
conflitto etnico tra gente che, venuta da tutto il Burkina e accolta nel Sourou, non sarebbe nemmeno
riconoscente; mentre il gruppo di agricoltori che chiede il cambiamento del consiglio di
amministrazione evidenzia come non vi sia nessun problema etnico, quanto più semplicemente un
problema di trasparenza amministrativa. Il fatto è che le due versioni dei fatti si muovono, e negli
uffici del Ministero dell’Agricoltura di Ouaga alcuni funzionari interpellati parlano di conflitto tra
“locali e stranieri” nel Sourou. Al momento, dopo le fallite mediazioni dell’AMVS e del prefetto di
Di, la situazione è nelle mani del Ministero dell’Agricoltura che tenta di trovare soluzioni tecniche
evitando il ricorso alla giustizia.
In realtà dall’esame del conflitto emerge come le cooperative esistano sulla carta e il lavoro di
supporto culturale e organizzativo per la loro costituzione o non risulta svolto o non ha raggiunto gli
obiettivi. Di fatto lo Stato ha trasferito competenze a delle istituzioni che rimangono frammentate su
due livelli, quello dei soci produttori e quello dei tecnici e funzionari.
Questo conflitto è quello al momento che presenta la fase di maggiore visibilità, ma non è da
escludere che altre situazioni conflittuali siano latenti e che possano trovare occasioni di visibilità
4
Le informazioni sul conflitto sono state raccolte sia incontrando direttamente le parti sia persone informate sui fatti tra
le quali il prefetto di Di.
4
5. vista la diffusa debolezza istituzionale sottoposta a sollecitazione dai considerevoli cambiamenti in
atto nella organizzazione del territorio.
2 - LA CONFLITTUALITÀ AMBIENTALE NEL SAHEL: MODELLI INTERPRETATIVI UFFICIALI E
ALTERNATIVI - Anche il Burkina Faso ha visto nell’ultimo decennio un aumento dell’interesse sulla
problematica dei conflitti ambientali.
Se agli inizi degli anni ’90 la questione riceveva l’interesse quasi esclusivo delle organizzazioni
non governative, della cooperazione bilaterale e multilaterale (Enda Graf Sahel, ITS BASE, 1995;
Thieba, Ouedraogo, Mathieu, 1995) alla fine del decennio la questione si istituzionalizza. Il nuovo
piano per la gestione dell’informazione ambientale prevede tra gli indicatori di pressione i conflitti
legati all’accesso alle risorse naturali (CONAGESE, 2000; PAN/LCD, 2000), mentre il Service des
Affaires Fonciers et de l’Aménagement hydro-agricole del Ministero dell’agricoltura dal 2000
comincia a redigere mensilmente un rapporto sulla “cohabitation agriculteurs/eleveurs” che
fornisce informazioni per ciascuna zona del paese sui tipi di conflitti e il processo in atto (avvio di
procedura giudiziaria, risoluzioni extragiudiziali, ecc.).
Accanto a queste operazioni amministrative i modelli interpretativi, le causalità, le dinamiche
conflittuali vengono ricostruite secondo i paradigmi delle organizzazioni di riferimento; si
confrontano così la narrativa ufficiale - che individua nella “scarsità di risorse” indotta dal degrado
ambientale la causalità primaria del conflitti ambientali - con la prospettiva delle organizzazioni
della società civile, che interpretano il conflitto quale espressione delle “dinamique populaire du
changement” ovvero come l’occasione per la società civile di ridefinire le regole di relazione tra
attori, risorse, territorio. (Enda Graf Sahel, ITS BASE, 1995).
Secondo la narrativa ufficiale5, nel Sahel, i conflitti ambientali sono riconducibili a tre tipologie,
legate alla risorsa oggetto della disputa: conflitti per la terra, conflitti per l’ acqua, conflitti per gli
alberi. I conflitti relativi alla terra, sempre secondo la narrativa ufficiale, a loro volta potrebbero
essere suddivisi in più tipologie: conflitti tra immigrati e autoctoni, tra agricoltori e pastori per i
terrains de parcours, conflitti dovuti ai prestiti di terra (particolarmente critici quando i prestiti
coinvolgono defunti o persone non più residenti nei villaggi). Quasi sempre le tre tipologie di
conflitti viste sopra ricorrerebbero alla giustizia. Secondo i funzionari del Ministero dell’Agricoltura
vi sarebbero anche dei conflitti che non arriverebbero mai alla giustizia, in particolare tutte le
occupazioni di suolo realizzate dall’amministrazione pubblica (infrastrutture di trasporto, idraulica,
ecc.). Queste azioni che, secondo l’approccio della scarsità, ridurrebbero lo spazio agricolo a
disposizione della popolazione non sarebbero seguite da comportamenti conflittuali.
Per quanto riguarda gli alberi, la narrativa ufficiale individua due tipologie d conflitto: i conflitti che
riguardano gli alberi situati nei champs e quelli nella brousse. Nella prima tipologia si confrontano
direttamente gli interessi di due coltivatori (taglio di piante di altri o danneggiamento di alberi da
parte di animali vaganti), nel secondo tipo si tratta di un conflitto tra l’amministrazione forestale e
la popolazione, vista la scarsità di alberi (sulla questione si veda anche il lavoro di Calandra, 1999).
Vi sono infine i conflitti legati all’acqua. Anche in questo caso la casistica sarebbe piuttosto
articolata; si va dal conflitto nei rapporti uomini animali, per esempio quando gli animali utilizzano
una boulli (pozza in lingua mossi) riservata ad un villaggio, alle dispute legate alle nuove esigenze
dell’irrigazione, o alla conflittualità legate ai limiti di pesca.
La narrativa ufficiale, nella sua razionalità evidente, rinvia il conflitto alla questione della scarsità,
anche se indirettamente fa luce sul rapporto tra conflitto e poteri degli attori in gioco: è il caso della
5
La classificazione dei conflitti ambientali in ambito saheliano è stata ricostruita durante l’intervista realizzata a Albert
Oeadraogo, presso il DEP (Department de Evaluation e Planification) del Ministero dell’Agricoltura a Ouaga. Questa
tassonomia sarebbe il risultato di un corso di formazione a cui avrebbero partecipato i funzionari del Ministero. Un
tipico corso di formazione, magari fornito da una società internazionale specializzata nella formazione della pubblica
amministrazione che veicola i pacchetti performativi di interpretazione e risoluzione dei conflitti. Nella classificazione
riportata si trovano ben evidenti gli echi dei lavori su conflitti e scarsità ambientale della scuola di Toronto (Homer-
Dixon, 1991; 1994).
5
6. conflittualità tra progetti statali e popolazione locale che non genera conflitto visibile, vista la forte
asimmetria degli attori, ma che lascia però uno strato di latenza conflittuale che potrebbe facilmente
emergere al mutare delle condizioni di asimmetria (si veda l’analisi dei conflitti del Sourou).
Nelle riflessioni e nelle pratiche della società civile africana emergono invece altre prospettive
interpretative della conflittualità ambientale. Viene messo in secondo piano il tentativo di ricostruire
una tassonomia dei conflitti e viene invece privilegiata l’azione e la riflessione a supporto di quanti
sono direttamente coinvolti nei conflitti. La gestione alternativa dei conflitti rappresenta un ulteriore
sviluppo dei metodi partecipativi della grande famiglia del MARP (Méthode Accéléré de Recherche
Partecipative) (Chambers, 1983; 1992; 1997) che attraverso l’analisi e la trasformazione dei
conflitti ambientali individua nuovi spazi per una cittadinanza in cambiamento. L’analisi si fa più
complessa rispetto alla narrativa ufficiale e non entrano in gioco solamente le risorse, ma anche le
relazioni e le norme. La questione delle risorse non si riduce poi ad una pura scarsità fisica, ma
viene letta nella polarità escluso/escludente che riporta ad una dinamica delle relazioni più che
all’istantanea delle tassonomie (Enda Graf Sahel, ITS BASE, 1995). Secondo questo approccio è
meno importante sapere se si tratta di un conflitto di terra o di alberi, ma capire come mai in quel
luogo solo ora si arriva al conflitto.
I conflitti sono, quindi, rivelatori delle dinamiche sociali di esclusione, sono luogo di
apprendimento; l’obiettivo della ricerca azione è “positiver le conflits”, rafforzare le competenze
locali nella gestione dei conflitti per trarre il massimo dei vantaggi e il massimo apprendimento per
il maggior numero di attori coinvolti.
L’interesse ultimo è quindi la ricostruzione in parallelo delle dinamiche di conflitto e delle
dinamiche di esclusione. In questa prospettiva le tassonomie, quando vengono elaborate, offrono
come punto di osservazione le relazioni tra attori: i conflitti possono essere suddivisi in conflitti tra
popolazione e utilizzatori privati (imprese), conflitti tra popolazione e stato, conflitti tra popolazione
e progetti di cooperazione, conflitti tra i diversi attori di villaggio (tra agricoltori e pastori, tra
pastori), conflitti che coinvolgono le donne (Enda Graf Sahel, ITS BASE, 1995; Thieba,
Ouedraogo, Mathieu, 1995).
L’approccio tecnico-amministrativo ai conflitti ambientali non potrà comunque a lungo ignorare le
prospettive introdotte dalla ricerca azione, in quanto i processi di riorganizzazione amministrativa
con il conseguente decentramento e spostamento di poteri alle municipalità di fatto portano gli attori
ed i poteri ad un maggior contatto ed ad una più ridotta asimmetria. Se era impensabile un conflitto
tra un villaggio ed un ministero - considerando anche la distanza spaziale tra capitale e periferia –
molto più probabili sono invece i confronti diretti tra popolazione ed amministrazioni locali (è il
caso del confronto tra i Prefetti di Di e Lanfierà e gli abitanti delle isole). Le rigide tassonomie
potranno essere poco di aiuto se non si introdurrà un approccio che ricostruisce la storia del
conflitto, per capire il momento nel quale le regole preesistenti sono state messe in crisi e per
aiutare gli attori a definire nuove regole.
In questo contesto di attori e poteri in fase di avanzata riorganizzazione, si inseriscono i vari
tentativi dello Stato di rendere la gestione dei conflitti più snella ed extragiudiziale attribuendo alle
strutture amministrative locali spazi di negoziazione più ampi. L’esperienza più matura riguarda al
momento la gestione “amiable” dei differends tra agricoltori e pastori.
Il 21 luglio 2000 sette ministeri (Ambiente ed acque, Risorse animali, Agricoltura, Economia e
Finanze, Amministrazione territoriale e sicurezza, Energia e miniere, Infrastrutture habitat ed
urbanizzazione) hanno emanato l’ “Arrête conjoint n. 2000 31/MRA/MEM/MIH portant règlement
des differends entre agriculteurs et eleveurs”. Il documento intende “evitare di ricorrere alla
giustizia” (art. 3) tramite “l’istituzione di commissions villageoises et departementales de reglement
amiable des conflits entre agriculteurs et éleveurs ” (art. 4).
Le commissioni di villaggio sono costituite da un responsabile amministrativo e da due
rappresentanti di agricoltori e due di pastori: le commissioni dipartimentali sono presiedute dal
prefetto, dai responsabili amministrativi dei villaggi, da due rappresentanti delle forze dell’ordine,
un rappresentante dei servizi tecnici per l’allevamento, un rappresentante dei servizi tecnici per
6
7. l’agricoltura, un rappresentante dei servizi tecnici per l’ambiente, un rappresentante
dell’organizzazioni degli agricoltori e un rappresentante delle organizzazioni dei pastori.
Le diverse rappresentanze dovrebbero permettere di ricomporre i conflitti attraverso la negoziazione
degli eventuali indennizzi; si tratterà di verificare se a queste nuove istituzioni i diversi attori
riconosceranno la legittimità necessaria per operare efficacemente.
3 - CONFLITTI AMBIENTALI E RICERCA GEOGRAFICA - Il conflitto ambientale rappresenta un campo
unico e specifico nel quale riuscire a ricostruire il legame tra azioni di trasformazione del territorio e
attori che le praticano o le eseguono, permette di evidenziare, perché costretti all’esposizione, i
progetti alternativi, le alleanze, il destino dei soggetti coinvolti nella realizzazione di progetti, la
retorica ad essi associata.
Sia che il conflitto prenda la direzione della complessità dei piani nel quale si ramifica, sia che esso
venga costretto nell’ambito semplificatorio della vertenza giudiziaria esso costringe all’esposizione
particolarmente facilitata di logiche territoriali ed attori ad esse connesse, con l’ulteriore vantaggio
che i tempi di osservazione improvvisamente divengono accelerati.
Il geografo deve cogliere questa opportunità come primo passo per familiarizzare con le regole della
conflittualità, per poi essere in grado di cercare i conflitti prima che essi divengano visibili, sia che
abbia un interesse esclusivamente scientifico, sia che assuma un interesse militante di geografo
organico.
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