Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
Trasformare le strutture inutilizzate di proprietà comunale dell’ex Sercom e del centro polifunzionale di Paganica in poli della Solidarietà: incubatori sociali in cui ospitare le associazioni culturali che hanno perso la propria sede con il terremoto, associazioni di disabili e gruppi di giovani, ma anche da utilizzare come “rifugi sicuri” in caso di sciame sismico da parte di tutta la popolazione. È la proposta di «L’Aquila che vogliamo» contenuta in una deliberazione che «aspetta da cinque mesi di essere valutata dalla giunta comunale», come spiega il capogruppo in consiglio, Vincenzo Vittorini. Un passaggio fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto che dovrà passare prima alle commissioni e poi allo stesso consiglio comunale. Nella delibera si chiede anche la valorizzazione dei progetti Case di Pagliare di Sassa e Paganica 2, che insistono nelle due aree prese in esame, quella dell’ex Sercom e del centro polifunzionale, appunto. «Le abitazioni, una volta lasciate dagli sfollati dopo il terremoto, potranno essere date con priorità a disabili e giovani coppie», continua Vittorini, «in modo da creare centri di aggregazione sociale a 360 gradi». Proprio per illustrare la proposta alla città, ieri i rappresentanti del movimento hanno incontrato alcune associazioni a Scoppito. «Il documento va nella direzione di tutela dei diritti delle persone più deboli, dei giovani privi di punti di riferimento e degli anziani», spiega Dario Verzulli, che si occupa dei problemi del sociale per il gruppo. «Riteniamo indispensabile recuperare strutture inutilizzate di proprietà comunale in luoghi strategici anche in funzione delle esigenze della popolazione dopo il sisma. I poli della Solidarietà sorgeranno uno nella parte Est e l’altro a Ovest della città». Le strutture saranno dedicate ai giovani e all’arte, con laboratori e spazi per prove ed esibizioni e ospiteranno anche attività di aggregazione sociale. Un sogno realizzabile, secondo i rappresentanti dell’Aquila che vogliamo. «Il nostro obiettivo è il recupero di due luoghi dimenticati, anche perché in queste zone, nel dopo-sisma, si sono già formate piccole città.
1. Comune di Gioia del Colle
Ufficio stampa
Comunicato stampa
“R…estate ragazzi!”, compiuto il progetto
Si è concluso alla Sala De Deo il 2 agosto scorso "R...estate ragazzi!", il progetto voluto
dall'Assessorato ai Servizi Sociali per 40 minori (alcuni diversamente abili) del Comune di
Gioia del Colle. A realizzare l'iniziativa è stato il Consorzio C.A.S.A., con la collaborazione
dell'Asotudis.
"Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato il Presidente del Consorzio C.A.S.A, dott.
Francesco Manfredi - per i risultati del progetto, strutturato in attività ludico-sportive-
ricreative con valenze socio-educative, che ci ha permesso di trasmettere i valori
dell’integrazione, dello stare insieme e del condividere in un contesto ludico ma protetto.
Abbiamo garantito un’adeguata accoglienza, l’affiancamento e il coordinamento di
personale educativo qualificato in un impianto balneare di Capitolo, adeguatamente
organizzato e strutturato".
"Nonostante i tempi ristretti e le difficoltà economiche del Comune - ha detto l'assessore ai
Servizi Sociali, dott. Filippo Donvito - l'amministrazione comunale ha fortemente voluto
questa iniziativa, anche per dare il segnale alle famiglie svantaggiate che non saranno
lasciate sole. Ringrazio il Consorzio e tutti gli operatori, che hanno dimostrato
professionalità ma anche tanto cuore, creando un legame profondo con i ragazzi".
Nella manifestazione alla De Deo i ragazzi hanno messo in scena delle simpatiche
esibizioni, con balli e piccoli sketch.
Al termine un cd ricordo con le foto della settimana ed attestati di partecipazione per
tutti.
Gioia, 8 agosto 2012
da: leonardo d'erasmo
responsabile ufficio stampa
comune gioia del colle
tel: 0803494243
lderasmo@comune.gioiadelcolle.ba.it