L'articolo descrive l'impatto che la revisione del PNRR del 2023 avrà sulle case della comunità, sugli ospedali di comunità e sulle centrali operative territoriali.
Nc Salerno, Federalismo e Perequazione infrastrutturale (commento allo schema...Nicola_C_Salerno
Allego un mio brevissimo commento allo schema di decreto sulla perequazione infrastrutturale.
Mettere in evidenza criticità e incompletezze serve a sostenere il dibattito e a farsi trovare pronti alla riscrittura e al completamento delle norme. Il decreto sulla perequazione delle infrastrutture presenta, allo stato attuale della bozza, alcuni aspetti critici che può essere utile sottolineare. Elenco quattro snodi, di cui uno, quello sulla “confusione” tra asset pubblici e asset privati, vedrei di particolare rilievo per la sanità.
Data: 12 Febbraio 2011
In “Una svolta culturale per la crescita del Paese - La sfida del Next Generation EU”, il prof. avv. Carlo Malinconico si sofferma sulle riforme da attuare nella disciplina degli appalti pubblici e delle concessioni per realizzare infrastrutture essenziali. Emerge la necessità di intervenire sui limiti della legislazione italiana, semplificando le procedure riguardanti la progettazione e l’esecuzione. Saranno queste le basi per ridisegnare la nuova amministrazione pubblica italiana
Nc Salerno, Federalismo e Perequazione infrastrutturale (commento allo schema...Nicola_C_Salerno
Allego un mio brevissimo commento allo schema di decreto sulla perequazione infrastrutturale.
Mettere in evidenza criticità e incompletezze serve a sostenere il dibattito e a farsi trovare pronti alla riscrittura e al completamento delle norme. Il decreto sulla perequazione delle infrastrutture presenta, allo stato attuale della bozza, alcuni aspetti critici che può essere utile sottolineare. Elenco quattro snodi, di cui uno, quello sulla “confusione” tra asset pubblici e asset privati, vedrei di particolare rilievo per la sanità.
Data: 12 Febbraio 2011
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Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ENTI TERRITORIALICristian Mazzoni
Un vasto e articolato pacchetto di misure che incide su diversi settori di interesse per i territori. È quanto contiene il decreto-legge n. 78 sugli enti territoriali. Ampio il novero degli interventi, anche dopo la prima lettura del Senato. Si va dall’alleggerimento del Patto di stabilità interno, allo stanziamento di oltre 2 miliardi per pagamento dei debiti commerciali; dall’assegnazione di 530 milioni ai Comuni, a misure in materia di personale delle Province e di servizi per l’impiego; dalle disposizioni per accelerare la ricostruzione delle aree terremotate abruzzesi ed emiliane, al sostegno di altre zone colpite da calamità naturali.
La regolazione tariffaria nel panorama nazionale e le prospettive per il seco...Acquedotto Pugliese
Relazione di Lorenzo Bardelli, Responsabile Direzione Sistemi Idrici, Autorità per l'Energia, il Gas e il Servizio Idrico al convegno "Investimenti, qualità del servizio e sostenibilità sociale" organizzato da Acquedotto Pugliese nell'ambito dell'Assemblea nazionale dell'ANCI. Bari, 14 ottobre 2016
SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
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In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ENTI TERRITORIALICristian Mazzoni
Un vasto e articolato pacchetto di misure che incide su diversi settori di interesse per i territori. È quanto contiene il decreto-legge n. 78 sugli enti territoriali. Ampio il novero degli interventi, anche dopo la prima lettura del Senato. Si va dall’alleggerimento del Patto di stabilità interno, allo stanziamento di oltre 2 miliardi per pagamento dei debiti commerciali; dall’assegnazione di 530 milioni ai Comuni, a misure in materia di personale delle Province e di servizi per l’impiego; dalle disposizioni per accelerare la ricostruzione delle aree terremotate abruzzesi ed emiliane, al sostegno di altre zone colpite da calamità naturali.
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
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IL FUTURO DELLE AZIENDE SOCIALI PUBBLICHE DOPO LA SPENDING REVIEW
CHE FINE FARANNO I NUOVI PRESIDI DI ASSISTENZA TERRITORIALE CON LA MODIFICA DEL PNRR SALUTE?
1. quotidianosanità.it
Lunedì 31 LUGLIO 2023
Che fine faranno i nuovi presidi di assistenza
territoriale con la modifica del Pnrr salute?
E quale futuro per le case della comunità, gli ospedali di comunità e le COT? La fase
della selezione delle opere da realizzare immediatamente sarà una fase molto
delicata da cui dipende il successo del PNRR ma anche molto rilevante al fine della
riorganizzazione della rete dei servizi territoriali per cui bisognerà portarla avanti
con attenzione ed equilibrio.
Il 27 luglio 2023 il Governo ha presentato la proposta di revisione del Pnrr. Che cosa si prevede per le case
della comunità (CdC), gli ospedali di comunità (OdC) e le centrali operative territoriali (COT)?
Le motivazioni della revisione della Missione Salute del PNRR
Il progetto del Governo rileva che nel corso del 2022, il rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche
ha comportato un aumento del costo degli investimenti da realizzare nell’ambito del PNRR. Tale circostanza
si è riflessa in modo rilevante anche sul costo delle opere di edilizia sanitaria. Le stime effettuate dal
Ministero della Salute hanno rilevato con riferimento alle Case della Comunità, che tra il 2021 e il 2023
l’incremento dei costi di costruzione per un intervento tipologico, risultante da un Computo Metrico
Estimativo per ognuna delle quattro macrocategorie di lavori rilevanti (strutture, opere edili, impianti idrici e
meccanici, impianti elettrici e speciali), oscilla tra il 24% e il 66% a seconda delle Regioni considerate.
L’aumento dei costi di costruzione comporta, a parità di dotazione finanziaria, una rimodulazione del numero
di strutture realizzabili e cioè una loro riduzione quantitativa.
Criteri generali per la revisione del PNRR missione Salute
I criteri per la revisione della Missione Salute del PNRR sono individuati in modo generico. Si esprimono
sostanzialmente in tre concetti.
Innanzitutto, le modifiche proposte – si dice - sono tese a rendere i target quantitativi coerenti con
l’evoluzione del contesto economico di riferimento e le tempistiche compatibili con il pieno conseguimento
dei risultati.
La proposta governativa rileva inoltre che l’impatto sul cronoprogramma dei lavori è maggiore per le nuove
costruzioni rispetto agli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti. In particolare, i primi richiedono iter
approvativi molto più lunghi.
In definitiva i progetti che presentano i maggiori rischi di non venir più finanziati dal PNRR sono quelli
“caratterizzati da complessità realizzativa (nuovi edifici, lavori che hanno maturato ritardi a causa di ricorsi
o indisponibilità, lavori complessi sotto il profilo logistico organizzativo dei cantieri di adeguamento
sismico) e dei quali, quindi, non può essere assicurata la realizzazione entro giugno 2026” (Ministro PNRR,
2023).
I progetti che verranno eliminati dal PNRR
Il documento ministeriale afferma che i progetti che verranno eliminati dal PNRR saranno comunque
realizzati con risorse nazionali secondo tempistiche che potranno essere successive a giugno 2026. Le risorse
nazionali non quantificate a cui si fa riferimento sono costituite dal programma di investimenti in edilizia
sanitaria e ammodernamento tecnologico ex art. 20 della legge n. 67/1988, o, se necessario, mediante
riprogrammazione delle risorse della politica di coesione – FSC (Ministro PNRR. 2023).
Le proposte di modifica per le Case della Comunità
Il Ministero della Salute propone di riprogrammare gli investimenti per le Case della Comunità dai previsti
2. 1.350 interventi a 936 Case della Comunità a causa dall’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di
attuazione. La rimodulazione riguarderebbe prevalentemente i nuovi edifici, per i quali la realizzazione entro
giugno 2026 è a rischio.
Le risorse PNRR che residuerebbero dalla riduzione del target e dalla copertura dei maggiori costi
potrebbero essere utilizzate per finanziare una nuova sub-linea d’investimento tesa a rafforzare i
Poliambulatori specialistici pubblici, in stretto collegamento alle Case della Comunità, in particolare per la
sostituzione o implementazione di apparecchiature di radiodiagnostica di base e/o radiologia domiciliare e
laboratoristica.
Come verrà fatta la selezione dei progetti da finanziare e di quelli da sospendere?
Possiamo fare solo delle supposizioni. L’idea di privilegiare le ristrutturazioni non risolverebbe del tutto il
problema perché le CdC da finanziare sarebbero 936 mentre le CdC da ristrutturare, secondo le regioni,
sarebbero 1.121. Per cui occorrerebbe selezionare ancora.
Colpisce molto di più la coincidenza fra il numero di 936 CdC da finanziare in base alle modifiche 2023 del
PNRR e il numero delle CdC Hub presentato dalle regioni che è pari a 937 (cfr. Tab.1). Occorre qui
rammentare che le CdC hub sono costituite dai presidi territoriali completi di tutte le dotazioni mentre le
CdC spoke sono costituite da presidi territoriali “dipendenti” dalle Hub e che dispongono di un numero più
limitato di servizi. La (quasi) coincidenza dei due numeri lascerebbe supporre che la scelta più probabile ed
anche più facile da gestire sarebbe quella di privilegiare la realizzazione delle Case della Comunità Hub
rinviando ad un successivo momento la realizzazione delle Case della comunità spoke. La sua applicazione
avrebbe però effetti distorsivi nella distribuzione delle risorse che ne renderebbe difficile la gestione (la
Lombardia per esempio non ha previsto il finanziamento di CdC spoke mentre la Sicilia ha previsto un
numero di CdC spoke che è doppio rispetto alle Hub).
Alla fine credo che, per la scelta delle strutture da non finanziare immediatamente, sia più probabile un mix
di questi criteri in cui peserà anche il cronogramma di realizzazione.
Tab. 1 – Case della Comunità previste dal PNRR
Case della comunità Numero CdC
CdC previste dalle regioni 1.430
CdC previste dal PNRR 1.350
CdC da finanziare con le modifiche del PNRR 2023 936
CdC Hub previste dalle regioni 937
CdC previste dalle regioni in edifici da ristrutturare 1.121
CdC previste dalle regioni in immobili da edificare 309
Fonte: Ministero PNRR (2023), Camera dei Deputati (2023)
Nelle Marche per esempio…
Nelle Marche, per esempio, se il criterio prescelto per la selezione dei progetti dal espungere dal PNRR fosse
quello delle spoke a rischiare sarebbero le 7 CdC di: Fabriano, Filottrano, Camerino, Petritoli, Comunanza,
Offida e Acquasanta Terme.
3. Se invece si utilizzasse il criterio di privilegiare le ristrutturazioni risetto alle nuove edificazioni (inserendo
fra queste anche le demolizioni e ricostruzioni) a rischiare il mancato finanziamento sarebbero le 11 CdC di:
Cagli, Loreto, Corinaldo, Jesi, Filottrano, Civitanova Marche, Recanati, San Severino Marche, Camerino,
Porto San Giorgio, San Benedetto Del Tronto. La più a rischio è sicuramente la struttura prevista a Filottrano
che rientra in tutte e due le categorie ma è difficile pensare che 17 strutture previste su 29 non saranno
finanziate, si va ben oltre il taglio del 31% previsto a livello nazionale. E’ più probabile che le strutture che
non saranno finanziate con il PNRR saranno 8 o 9 circa.
E’ molto più probabile che, fatti salvi i finanziamenti assegnati alla regione, il mix potrebbe tener conto di
tutti e due i criteri uniti alla effettiva fattibilità entro il 2026. A questi criteri io aggiungerei quello del
riequilibrio territoriale per garantire alla popolazione le medesime possibilità di accesso alle cure.
L’importante è che chi verrà chiamato ad effettuare la scelta sulle CdC da finanziare – la Regione presumo –
espliciti in modo chiaro e trasparente i criteri in base ai quali effettuare scelte così delicate.
Le proposte di modifica per gli Ospedali di comunità
La proposta di modifica del Governo prevede la rimodulazione del target da 400 a 304 ospedali di
comunità, destinando le risorse ai progetti di ristrutturazione di edifici esistenti che, alla luce delle ultime
attività di monitoraggio, non presentano complessità attuative. La proposta è giustificata dall’aumento dei
costi dell’investimento e dei tempi di attuazione (Ministro PNRR, 2023).
In questo caso le indicazioni sulle modalità di selezione delle opere da finanziare sembrano più univoche:
verranno privilegiati gli interventi di ristrutturazione in immobili esistenti che non presentano complessità
attuative. Alcuni dati sembrano confermare questa soluzione. Se infatti sottraiamo i 94 ospedali di comunità
che le regioni hanno previsto come nuove edificazioni dai 400 previsti dal PNRR, otteniamo 306 interventi
negli OdC che è quasi coincidente con i 304 interventi previsti dalla proposta di modifica del PNRR (Cfr.
Tab. 2).
Tab. 2 – Ospedali di Comunità previsti dal PNRR
Ospedali di comunità Numero OdC
OdC previsti dalle regioni (nei CIS) 435
OdC previsti dal PNRR 400
OdC da finanziare con le modifiche del PNRR 2023 304
OdC previsti dalle regioni in edifici da ristrutturare 341
OdC previsti dalle regioni in immobili da edificare 94
Fonte: Ministero PNRR (2023), Camera dei Deputati (2023)
Nelle Marche per esempio…
Nelle Marche, per esempio, il PNRR ha previsto 9 interventi negli Ospedali di comunità. Se si applicasse il
criterio indicato nella proposta del Governo a rischiare di essere esclusi dal finanziamento ci sarebbero i 4
OdC di: Mombaroccio, Cagli, Jesi e San Benedetto del Tronto. Un taglio sicuramente eccessivo ed
improbabile tenuto conto che si tratta proprio degli interventi più importanti che interessano il 70% degli
investimenti complessivi disponibili. E’ più probabile che le strutture che non saranno finanziate con il
PNRR saranno un paio circa.
4. E’ molto più probabile che il mix per la selezione dei progetti da escludere possa tener conto degli edifici di
cui si prevede la edificazione ex novo uniti alla effettiva fattibilità entro il 2026. A questi criteri io
aggiungerei quello del riequilibrio territoriale per garantire alla popolazione le medesime possibilità di
accesso alle cure. Anche in questo caso è importante è che chi decide espliciti in modo chiaro e trasparente i
criteri in base ai quali effettuare scelte così delicate.
Le proposte di modifica per le Centrali operative territoriali
La proposta del Governo prevede la modifica del target da 600 a 524 Centrali operative territoriali (COT)
e il suo differimento di un semestre (a fine 2024), giustificata dall’aumento dei costi dell’investimento (cfr.
Tab. 3).
In questo caso la riduzione sembra essere più facilmente gestibile perché il numero delle Centrali operative
rideterminate (524) si avvicina moltissimo al numero dei distretti sanitari esistenti in Italia che nel 2020
erano 538. Ipotesi in linea con il DM 77/2022 che prevede una COT per distretto sanitario.
Tab. 3 – Centrali operative territoriali (COT) previste dal PNRR
Centrali operative territoriali Numero COT
COT previste dalle regioni (nei CIS) 611
COT previste dal PNRR 600
COT da finanziare con le modifiche del PNRR 2023 524
COT previste dalle regioni in edifici da ristrutturare 448
COT previste dalle regioni in immobili da edificare 163
Fonte: Ministero PNRR (2023), Camera dei Deputati (2023)
Nelle Marche per esempio…
Nelle Marche, per esempio, il PNRR ha previsto 15 centrali operative territoriali rispetto ad una
organizzazione sanitaria che prevede 13 distretti sanitari. Se si riducessero proporzionalmente le COT delle
Marche rispetto ai tagli nazionali, si perderebbero circa 2 Centrali operative territoriali. Proprio le due che la
Regione Marche non sa bene come utilizzare e che sono state aggiunte senza funzioni diversificate ai distretti
sanitari di Ancona e Fermo, che pertanto ne hanno due ciascuno. Se così fosse non ci sarebbero ricadute
negative significative nell’organizzazione sanitaria della regione.
Qualche valutazione
La proposta del Governo è la conseguenza dell’aumento dei costi di realizzazione delle nuove strutture
assistenziali territoriali ma anche dei significativi ritardi che si sono già accumulati nella realizzazione delle
opere del PNRR.
La fase della selezione delle opere da realizzare immediatamente sarà una fase molto delicata da cui dipende
il successo del PNRR ma anche molto rilevante al fine della riorganizzazione della rete dei servizi territoriali
per cui bisognerà portarla avanti con attenzione ed equilibrio.
La modifica del PNRR che rinvia al futuro la realizzazione di ben 586 strutture assistenziali territoriali
inciderà profondamente sia nell’organizzazione sanitaria sia nel clima di fiducia fra il SSN, i cittadini e le
amministrazioni locali. Applicando gli stessi criteri del PNRR e del documento di revisione del PNRR alle
586 opere sanitarie da realizzare nel futuro ho stimato un loro costo complessivo di 1.100 milioni circa. Un
5. finanziamento molto importante per il quale non ci sono certezze di reperimento né informazioni sulla
relativa tempistica di realizzazione delle opere espunte dal PNRR.
Bibliografia
Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR, Proposte per la revisione del
PNRR e capitolo Repower EU, Roma, 27/7/2023: https://www.osservatoriorecovery.it/wp-
content/uploads/2023/07/Revisione-e-aggiornamento-del-PNRR-parlamento-27-luglio-2023-1.pdf
Servizio studi – Affari Sociali, Camera dei Deputati, I presidi dell’assistenza territoriale nella Missione
6 Salute del PNRR, 20/3/2023: https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/AS0001.pdf?
_1690539350562
Franco Pesaresi,
Asiquas (direzione nazionale), NNA