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prime Italia

®

PNEUS GINEO
www.getenergyprimeitalia.com
Indice

Chi siamo

4

Informazioni generali

5

Problematiche sociali e ambientali

6

Caratteristiche dei pneumatici usurati

13

Descrizione e funzionamento dell’impianto

14

Caratteristiche gestionali

18

Brevetti e certificazioni

23

Direttive CE

27

Capacità produttiva

28

Conclusioni

29
Chi siamo
La Get Energy Prime Italia è una società che
si occupa di ricerca, sviluppo e produzione
di impianti capaci di creare energia elettrica
e termica (cogenerazione) utilizzando fonti
alternative.
La Get Energy Prime Italia nasce nel 1996
come Get Energy Research (Centro Ricerche)
e nel percorso di questi lunghi anni, si è
sempre impegnata nella ricerca e sviluppo
di nuove fonti energetiche in collaborazione
con il centro studi e ricerche dell’università di
Varsavia e la Horus Energia S.p.a.
Fondata con capitali privati, per la propria
storicità e serietà negli ultimi anni ha potuto
attingere a finanziamenti della Comunità
Europea grazie ai quali oggi vanta nell’area
industriale di Rieti uno stabilimento e una rete
rappresentativa in diverse nazioni del mondo.
La filosofia della Get Energy Prime Italia
è, da sempre, quella di essere partner

4

sicuro e affidabile per le realtà industriali e
imprenditoriali e di soddisfare tutte le loro
problematiche in ambito energetico.
La nostra missione è quella di trasformare
tonnellate di materie plastiche e PFU – uno
dei più seri problemi ecologici dei nostri
giorni, recuperando , nel pieno rispetto
dell’ambiente, le preziose componenti
per riutilizzarle e ottenere un rendimento
economico di sicuro interesse.
La Get Energy Prime Italia attualmente
ha stabilito dei contatti commerciali e di
trattativa nei seguenti paesi:
Argentina
Australia
Austria
Cina
Colombia
Costa Rica

El Salvador
Germania
Gran Bretagna
Guatemala
Honduras
Hong Kong

Italia
Nicaragua
Nuova Zelanda
Polonia
Rep. Dominicana
Sud Africa

prime Italia
Informazioni generali
IMPIANTO TECNOLOGICO PER IL TRATTAMENTO DEI PFU PER LA PRODUZIONE DELL’ENERGIA
ELETTRICA E TERMICA PNEUS GINEO
L’incremento della domanda di energia
elettrica, l’esaurimento delle fonti di energia
non rinnovabili, la crescita delle discariche
di rifiuti implicano la necessità di utilizzare
le moderne tecnologie al fine di ottenere
energia elettrica e termica a costi più
vantaggiosi.
Trattare i PFU per ottenere nuove risorse
energetiche potrebbe essere il modo per rendere
reale il discorso sull’ecosostenibilità. Come?
Utilizzando la cogenerazione. L’art. 2 comma
8 del D. Lgs 79/99 definisce “cogenerazione”
la produzione combinata di energia elettrica e
calore alle condizioni definited all’Autorità per
l’Energia Elettrica e il Gas.

La nostra esperienza è basata sugli studi
di tecnici specializzati che, dopo anni di
ricerche, hanno realizzato una tecnologia
per il trattamento dei PFU a temperature
modulate in bassa pressione, consentendo
il recupero dei prodotti liquidi (oli sintetici),
gassosi e solidi.
Il risultato finale è una gamma di impianti
in grado di:
- Smaltire i PFU
- Produrre energia elettrica
- Produrre energia termica

SCOPO DELLO STUDIO E FONDATEZZA DELL’INVESTIMENTO PNEUS GINEO
Lo studio descrive una centrale termoelettrica,
impianto che lavora in base al recupero
dei PFU e alla loro trasformazione nella
cosiddetta frazione larga, utilizzata come
fonte alternativa per il riscaldamento o per

prime Italia

l’alimentazione dei generatori di corrente.
Lo strumento per eseguire gli scopi
sopradescritti è proprio l’impianto per la
trasformazione dei PFU, oggetto essenziale
e integrale dello studio.

5
Problematiche sociali e ambientali

Le discariche sature e il continuo incremento
dei rifiuti non degradabili stanno tenendo
l’ambiente sotto scacco. La parola d’ordine è
riciclare, smaltire e recuperare energia.
A rilevarlo lo studio “L’Italia del riciclo 2010”,
patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e
dall’Ispra.
Quando si parla di pneumatici, i primi
problemi riguardano la quantificazione dei
PFU generati nel mondo e l’identificazione
delle aliquote di recupero e smaltimento,
dato che si tratta di dati spesso difficili da
reperire e confrontare tra loro. A questo
va aggiunta la mancanza di cifre ufficiali
in molti Paesi dalle economie emergenti.
L’evoluzione del mercato cinese ha
portato nell’ultimo decennio alla crescita
esponenziale di pneumatici prodotti,
utilizzati e dismessi nel Paese. Leadership
mondiale finora detenuta dagli Stati Uniti

6

d’America, la detiene oggi la
Cina con la generazione di più di 200 milioni
di pneumatici usati, corrispondenti a più di 5
milioni di tonnellate.
L’insufficienza delle stime mondiali e la
gestione non ancora ben consolidata attuata
dal mercato cinese, fanno ipotizzare che
circa un terzo delle 13.500.000 tonnellate di
PFU prodotti ogni anno nel mondo abbiano
una destinazione non certa da ripartire
tra smaltimento in discarica, controllata e
abusiva, ed incenerimento.
Dati certi relativi agli ultimi quindici anni
sono invece disponibili per Giappone, Europa
e USA e indicano come all’aumento della
percentuale recuperata dei rifiuti corrisponda
la riduzione dei costi di riciclaggio, grazie
alla conquista di una maggiore efficienza
di filiera e alla nascita di nuove modalità di
recupero.

prime Italia
PNEUMATICI FUORI USO (PFU):
Si prega di notare:
- Quantità in ogni paese.
- La crescita esponenziale della quantità:
- Prodotti
- Usati
- Dispersi
- Quantità effettive recuperate (riciclaggio)
e smaltite.

Circa. 4,5 milioni di tonnellate / anno, nel mondo finiscono in:
DISCARICHE

prime Italia

7
Problematiche sociali e ambientali

MARI E OCEANI

O VIENE BRUCIATO
ILLEGALMENTE

8

prime Italia
Non sono passati molti anni da quando lo
smaltimento in discarica, mista o dedicata,
rappresentava la principale destinazione
dei PFU: in Europa il divieto di smaltimento
in discarica è stato attuato a partire dal
luglio 2003 per i PFU interi e dal luglio
2006 per i PFU frantumati, ad eccezione di
quelli da bicicletta, di quelli con diametro
esterno maggiore di 1.400 mm e di PFU
utilizzati come materiale di ingegneria per le
discariche.
Ma pensare a un’alternativa valida a questa
forma di smaltimento è ormai un’esigenza
improrogabile, dato che nelle discariche
non mancano problematiche di natura
igienica e sanitaria: la natura impermeabile

ed immarcescibile del PFU, unita alla
sua forma concava, lo rendono soggetto
ideale a trattenere piccoli ristagni d’acqua,
diffondendo il proliferare di parassiti e larve.
Inoltre i PFU, pur non essendo soggetti a
combustione spontanea, in caso di incendio
propagano il diffondersi delle fiamme con
estrema velocità all’interno del cumulo
di pneumatici, a causa delle sacche d’aria
presenti nella loro composizione. I fumi
prodotti dalla combustione incontrollata
dei PFU possono contenere gas nocivi alla
salute umana, come gli idrocarburi aromatici
composti solforati monossido di carbonio e
gli ossidi di azoto.

COMPOSIZIONE DEI FUMI PRODOTTI
DALLA COMBUSTIONE NON CONTROLLATA DI PFU
COMPONENTE
CO2
CO
N2O
NO
SO2
HCN
HCI

CONCENTRAZIONE NEI FUMI
(g/kg di PFU combusto)
1.450
35
0,9
3,2
15
4
-

IDROCARBURI INCOMBUSTI
(Benzene, Toluene, ecc)

23

POLVERI
METALLI (inclusi Al e Zn)
IPA
PCB
DIOSSINE/FURANI

285
31,9
0,0633
2,66 x 10-4
6,44 x 10-7

Fonte: SNCP 2007

prime Italia

9
Problematiche sociali e ambientali

Le temperature elevate raggiunte durante
l’incendio causano inoltre la decomposizione
della mescola di gomma e la produzione
di oli idrocarburici a vario peso molecolare
che si prestano a diffondere ed alimentare
rapidamente il fuoco.

in alcun modo controllati, costituiscono un
ulteriore pericolo per la salute umana e per
l’ambiente.

Il pericolo è che, anche successivamente allo
spegnimento dell’incendio, le sostanze
chimiche lisciviate dall’acqua possano
contenere metalli pesanti in concentrazioni
tali da rischiare l’inquinamento della falda
sottostante.
Per questi motivi la messa in discarica dei
PFU è stata progressivamente bandita in
Giappone, Nord America ed Europa.
Analogamente a quanto osservato in USA,
il divieto di smaltimento in discarica dei
PFU, introdotto in Europa dalla direttiva
1999/31/CE e recepito in Italia con D.Lgs. n.
36/2003, ha rivoluzionato la filiera dei PFU
incentivando la nascita di nuovi percorsi
di recupero. Dal 2006 è infatti vietata la
messa in discarica dei PFU, interi e triturati,
ad esclusione dei pneumatici usati come
materiale di ingegneria e quelli con diametro
esterno superiore a 1400 mm.
Ora la battaglia riguarda la nascita di nuovi
stoccaggi abusivi di PFU che, non essendo

10

In Europa, così come accaduto per gli USA,
la destinazione dei PFU è stata, fino a tempi
recenti, la messa in discarica. Con un tasso
annuale di crescita della generazione di
PFU, pari mediamente al 2,6%, la quantità
da gestire di tale rifiuto è passata da 2,10
milioni di tonnellate nel 1994 a 2,78 milioni
nel 2006 (EU 15); con l’allargamento della
Comunità europea a 27 Stati Membri, è
possibile valutare il quantitativo di PFU
generati pari a 3,2 milioni di tonnellate/anno.

prime Italia
La situazione italiana si discosta, invece, da
entrambi i casi: pur destinando il 48% circa
di PFU al recupero energetico, l’aliquota
corrispondente all’effettivo recupero di
materia non equilibra il rapporto che è

riconducibili alle ecomafie ma anche a
quegli operatori del settore che creano
piccole discariche per risparmiare sui costi
di smaltimento. La Puglia conta ben 230
siti abusivi di PFU, quasi il 22% del totale

purtroppo sbilanciato da una percentuale
ancora elevata (>25%) di materiale dal
destino non certo.

nazionale, seguita dalla Calabria con 159
siti, dalla Sicilia con 141 e dalla Campania
con 131. Il Lazio ha il primato peggiore
per il Centro con 77 discariche, il Piemonte
per il Nord con 37. Per lo Stato un danno
economico complessivo di oltre 2 miliardi di
euro, che comprendono l’evasione dell’IVA
sugli smaltimenti e i costi di bonifica e
di conseguente messa in sicurezza delle
discariche illegali. Per l’ambiente un altro
duro colpo al paesaggio e alla salute.

In Italia ogni anno ben 100 mila tonnellate
di pneumatici fuori uso spariscono nel
nulla. A rilevarlo un dossier di Legambiente,
riferito al periodo 2005-2010, che ha
individuato, a partire proprio dal 2005, oltre
1.050 discariche illegali su un territorio di
oltre 6 milioni di metri quadrati. Illegalità

prime Italia

11
Problematiche sociali e ambientali

PRINCIPALI DESTINAZIONI ITALIANE DEI PFU
RECUPERO

DESTINAZIONE

CAMPI DA CALCIO
E ALTRE SUPERFICI
SPORTIVE

MATERIA

QUANTITÀ (TON)*

30.000

PAVIMENTAZIONI AN8.000
TITRAUMA

ISOLAMENTI ACUSTICI
5.000
E ANTIVIBRANTI

ASFALTI
ALTRO

8.000

CEMENTIFICI

60.000

PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA

45.000

PIROLISI E
GASSIFICAZIONE

ENERGETICO IN
IMPIANTI ITALIANI

100

0

NOTE
Diversamente che
in Italia l’impiego
dei granuli di PFU
è l’applicazione che
assorbe i quantitativi maggiori a livello
internazionale
Include mattonelle
pre-stampate e preparazioni in situ
Include tappetini
anti-calpestio, pannelli acustici, antivibranti
per ferro-tramviario,
ecc.
Tecnologia non ancora
diffusa
Arredo urbano e stradale, mescole di gomma, ecc.
Quantità che comprende le destinazioni
come flusso singolo e
come miscela in CDR
5 impianti attivi
Sia come flusso singolo che in miscela CDR
3 impianti attivi
Impianti in fase di
sviluppo ma non
ancora attivi

* Nota: le quantità riportate sono rappresentative sia del materiale usato in Italia di quanto destinato all’esportazione
Fonte: Elaborazione Ecopneus su dati operativi del settore

12

prime Italia
Caratteristiche dei pneumatici usurati

COMPOSIZIONE DELLA GOMMA DEI PNEUMATICI DA AUTOVETTURE
SOSTANZA

PNEUMATICI DA AUTOVETTURE PNEUMATICI DA AUTOCARRI

Caucciù
Carbone
Idrogeno
Zolfo
Ferro
Riempitivi
Peso del pneumatico

41-43%
38-32%
6–7%
1–1,5 %
10–12 %
3–4%
5–10 kg

34-35%
36-32%
5–6%
1–1,5 %
20–22 %
3–4%
< 70 kg

Il potere calorifico del combustibile gassoso 31,4 - 31,8 MJ/kg 28,5-29,3 MJ/kg.
Il combustibile “da gomma” viene spesso paragonato al combustibile solido sotto forma
di carbone fossile, sia in termini del suo potere calorifico che dell’impatto sull’ambiente.
Dopo tale confronto il vantaggio è sempre a favore dei combustibili “da gomma”.
La composizione chimica del combustibile “da gomma” e del carbone secondo Kirsch,
Zement Calk Gips 9/12

SOSTANZA
Cadmio Cd
Piombo Pb
Zinco Zn
Zolfo

CARBONE
mg/kg
min
max
0,1
10
11
270
16
220
0,5-2,1%

PNEUMATICI
mg/kg
media
8
70
16.000*
1,3-2,2%

* sotto forma di ossido innocuo ZnO

prime Italia

13
Schema Generale

Descrizione e funzionamento dell’impianto

14

prime Italia
prime Italia

15
Descrizione e funzionamento dell’impianto

GRUPPO DISTILLATORI
Il gruppo combustibile in oggetto è costituito
da generatore di corrente, depolimerizzatore
e dispositivi di accompagnamento.
Nel depolimerizzatore (n. 4) vengono
introdotti i carboidrati e gli idrocarburi
polimerici solidi e liquidi di scarto
(principalmente olio pirolitico prodotto da
pneumatici consumati (PFU) e sottoposti
all’azione del catalizzatore e di alte
temperature.
A seguito dell’azione di questi fattori,
le materie prime introdotte vengono
trasformate in idrocarburi liquidi e poi
gassosi sotto forma di vapori caldi.
Gli stessi, grazie alla loro sovrappressione,
passano nella tubazione di raffreddamento
(n. 5) nella quale nelle prime sezioni nasce il
combustibile liquido e nelle sezioni finali il
combustibile gassoso.
Il combustibile liquido (n. 6), dalla
tubazione di raffreddamento (n. 5) precipita
direttamente nel serbatoio del combustibile
liquido (n. 7). Il combustibile gassoso,
invece, dopo aver attraversato il filtro del
combustibile gassoso (n. 9) e la valvola del
gas (n. 10), grazie alla sua sovrappressione,
viene introdotto insieme all’aria atmosferica
nei collettori di aspirazione (n. 2) tramite
i tubi di giunzione (n. 11) e, a sua volta,
introdotto nel generatore di corrente (n. 1).
Nella parte finale della tubazione di
raffreddamento (n. 5) è installata la valvola
di controllo (n. 12) che costituisce, solo e
esclusivamente, un elemento di sicurezza.

16

Adiacente al serbatoio del combustibile
liquido (n. 7) è posizionato un sistema di
recupero tecnologico (n. 13) necessario alla
idrogenizzazione dell’olio paraffinico.
A seguito dell’azione di idrogenizzazione
dell’olio paraffinico si formano delle micro
bolle d’acqua (n.18).
Tra il serbatoio del combustibile liquido (n.7)
e il sistema di recupero tecnologico (n.13) è
sistemata una pompa a tre vie (n.21): una
prima (ingresso) è fissata al serbatoio del
combustibile liquido (n.7), una seconda
(ingresso) al serbatoio dell’acqua (n.20),
mentre una terza (uscita) al sistema di
recupero tecnologico (n.13).
La pompa è studiata come una speciale
“pompa statica o a cavitazione”, che ha il
compito di mescolare il combustibile con
l’acqua.
Esso così trattato, viene condotto tramite
il tubo del carburante (n.19) al motore del
generatore di corrente (n.1).
Così facendo, nella camera di combustione
del motore, vengono introdotti sia il
combustibile liquido, sia quello gassoso
(micro bolle d’acqua).(n.18)
Nel processo di combustione l’idrogeno
entra in contatto con l’ossigeno, creando con
quest’ultimo un’ulteriore energia rispetto
a quella che viene generata durante la
combustione di un comune idrocarburo.
Tutto ciò comporta un notevole risparmio
del combustibile liquido durante la fase di
generazione di energia elettrica e termica.
Questo processo, inoltre, produce anche
vapore acqueo, la cui presenza nei combusti
riduce la concentrazione dei residui per cui
rende il processo ecologico.

prime Italia
Tutto è stato chiarito più dettagliatamente nello schema tecnico sotto riportato (figura), dove
viene rappresentato un gruppo combustibile-energetico costituito da:
1. Generatore di corrente
2. Collettori di aspirazione
3. Cavi elettrici
4. Depolimerizzatore
5. Tubazione di raffreddamento
6. Combustibile liquido
7. Serbatoio del combustibile
liquido
8. Combustibile gassoso
9. Filtro del combustibile
gassoso
10. Valvola del gas
11. Tubi di giunzione
12. Valvola di sicurezza
del gas
13. Sistemi di recupero
14. Cavi elettrici d’uscita
15. Raddrizzatore
16. Cavi elettrici d’entrata
17. Combustibile liquido
18. Combustibile liquido
+ micro bolle d’acqua
19. Tubo del carburante
20. Serbatoio dell’acqua
21. Pompa a tre vie

prime Italia

17
Descrizione e funzionamento dell’impianto

18

prime Italia
GRUPPO GENERATORI
Nell’utilizzo del motore con olio pirolitico e/o
paraffine di combustione le emissioni sono le
seguenti:
a. Ossidi di Azoto - NOx < 4000 mg/Nm3
b.Monossido di Carbonio - CO < 650 mg/Nm3
c. Particelle fisse PM
(riassuntivamente) < 80 mg/Nm3
L’impianto include il modulo cogenerativo di
2 gruppi elettrogeni in un container.
Il set tipo HE-KEC-900-2xM450-PP della
potenza in modalità baseload di 900 kWe
e della rumorosità inferiore a 69 dB a 7 m.
L’efficienza complessiva (energia elettrica +
calore) è di circa l’80%.
Il set è comprensivo di:
1. Due gruppi elettrogeni HE-M450-PP
2. Modulo di recupero del calore dedicato a 2
gruppi sopramenzionati
3. Container speciale largo (3 m)
insonorizzato (comune per 2 gruppi)
GRUPPI ELETTROGENI
Gruppo elettrogeno HE-M450-PP
La versione aperta per il container.
Il gruppo per il funzionamento in modalità
della potenza continua secondo PN- ISO8528
(potenza fissa nel tempo, senza limiti di
tempo, ing. continuous power).
Potenza attiva lorda [1]: 450 [kWe]
Corrente nominale: 810 [A]
Tensione: 230/400 [V]
Frequenza: 50 [Hz]
Serbatoio di combustibile: 500 [l]
Consumo di combustibile:117,2 [l/h] ×2 (+/-8 %)
Motore: MAN D2842 LE211
sistema dei cilindri: V 12
cilindrata: 21,9 [l]
Dinamo: ad autoeccitazione, senza spazzole,
della ditta Marelli
THD (senza carico): < 2 [%]
Efficienza con Pzn:
> 95 [%] per cos =0,8,
> 96 [%] per cos =1,0,

prime Italia

Grado di protezione // classe di isolamento:
IP23 // H
[1] – Potenza sui morsetti della dinamo. Il
generatore in servizio consuma circa 15 – 20
kW dell’energia elettrica. Questa energia
può provenire dal generatore o dalla rete
esterna.
I parametri sono stati definiti per le
condizioni di riferimento standard:
temperatura: +25OC, pressione: 100 kPa,
umidità relativa: 60%.
Il gruppo è composto da:
- Motore ad accensione per compressione
della ditta MAN, adattato debitamente, di
tipo industriale;
- Regolatore automatico, elettronico della
velocità di rotazione del motore;
- Sistema di riscaldamento del blocco del
motore che ottimizza le condizioni della
messa in funzione del gruppo;
- Dinamo sincrono, ad autoeccitazione, senza
spazzole, della ditta Marelli;
- Pannello a microprocessore di comando
automatico e sorveglianza con modulo di
misurazione che permette il lavoro sincrono
con la rete energetica. Il pannello serve
anche il modulo di recupero del calore.
- Marmitta di scarico (acciaio semplice) con il
compressore (acciaio inox);
- interruttore generale con il comando
elettrico
- Sistema speciale di filtrazione del
combustibile delle materie plastiche
- Sistema di commutazione dell’alimentatore
combustibile delle materie plastiche
- Sistemi di sorveglianza del funzionamento
del motore selezionati adeguatamente
per garantire livello elevato di controllo
e regolazione automatica necessari per i
combustibili non standard
- Sistema speciale di riscaldamento a
bassa temperatura degli elementi prescelti
del sistema di combustione
19
Descrizione e funzionamento dell’impianto

MODULO DI RECUPERO DEL CALORE
Modulo di recupero del calore dedicato al
sistema di 2 gruppi HE-M450-PP
Il sistema completo di recupero del calore dal
telaio del motore e dai gas di combustione,
con scambiatori, pompe, tubazioni, sensori,
valvole ed attrezzatura necessaria.
Potenza termica 2 x 450 kWt (+/- 8%)
Temperature del supporto del calore 70/90OC
Diametro degli allacciamenti / tipo : DN65 / a
collare.
Eccesso di pressione gestibile sulle
connessioni di circa 50 kPa – da stabilire.
Il sistema di recupero del calore offerto è
composto da:
- Radiatore esterno a 2 circuiti, con
ventilatori elettrici comandati termo
staticamente, che svolge la funzione del
radiatore di scorta qualora non ci sia la
ricezione del calore da parte dei dispositivi
dell’Utente;
- Scambiatore tipo gas di combustione –
acqua per recuperare il calore dai gas di
combustione;
- By-pass dello scambiatore di gas di
combustione;
- Scambiatore a piastre tipo acqua - acqua;
- Gruppo di pompe e valvole a tre vie
gestibili;
- Tubazioni necessarie all’interno del
container;
- Sistema di controllo di temperatura,
pressione, flusso.
Il controllo del modulo viene realizzato
attraverso il sistema di comando del gruppo.
CONTAINER
Container speciale, largo (3m)
insonorizzato (comune per 2 gruppi)
Rumorosità < 69 dB da 7 m.
Dimensioni del container (m):
lunghezza x larghezza x altezza di trasporto /
totale – 12,8 x 3,0 x 2,9 / ~4,2 (*)
(*) – esistono altre possibilità tecniche di
20

adattare questa soluzione a seconda del
luogo di installazione.
Il container sarà dotato di:
- Insonorizzazione di pareti, pavimento,
soffitto, opera di presa e dispositivo di lancio;
- sistema di ventilazione dell’interno
che funziona con l’efficienza adattata
automaticamente alla temperatura
all’interno del container;
- Opera di presa e dispositivo di lancio dotati
di silenziatori;
- Allacciamenti per alimentazione e ritorno
del combustibile delle materie plastiche;
- Allacciamenti del radiatore, della
circolazione termica esterna;
- Impianto elettrico interno (per i propri
fabbisogni);
- Impianto di illuminazione;
- Dispositivo di spegnimento ad aerosol;
- Porta d’accesso che permette un facile
accesso all’assistenza tecnica;
- Interruttore di emergenza „STOP”;
- Vasca ecologica che protegge dalle
fuoriuscite con il monitoraggio di eventuali
perdite.
La struttura del container è stata progettata
in modo da garantire un libero accesso
all’assistenza tecnica a diversi elementi del
sistema senza necessità di smontare qualunque
parte. Il radiatore di scorta del motore, lo
scambiatore del gas di combustione, l’opera
di presa ed il dispositivo di lancio dell’aria
saranno montati sul tetto del container. Peso
del container 29 ton.
Condizioni di garanzia:
Il periodo di garanzia per i dispositivi offerti
è di: 24 mesi dalla data di messa in servizio.
Le condizioni e le modalità dell’assistenza
tecnica – da stabilire.
L’assistenza tecnica opera 24 h su 24 h per tutto
l’anno. L’assistenza tecnica è supportata dal
sistema di monitoraggio on- line attraverso
le connessioni ad internet. Dopo la scadenza
della garanzia offriamo un contratto di
assistenza tecnica post- garanzia.

prime Italia
GRUPPO GENERATORI

- È trasportato in un contenitore speciale
di 42 piedi, dove resta in esecuzione dopo
l’installazione.
- È dotato di sistema ridondante, che
assicura che rimarrà in funzione, anche
durante la manutenzione.
- Il livello di emissioni di rumore è
significativamente inferiore rispetto ai
tradizionali generatori uguali.

prime Italia

21
Descrizione e funzionamento dell’impianto

Fattori da considerare
Per il sistema completo HE-KEC-900-2xM450-PP:
Base Potenza nominale:
900kWe
Emissione di rumore:
69 dB a 7 metri di distanza
Dispositivi o località

Livello di rumore, dB

Soglia di udibilità, inudibile
Camera tranquilla
Parco eolico a 350 metri di distanza
Ufficio rumoroso in pieno svolgimento
Camion in movimento a 50km/h, a 100 metri di distanza
Trapano pneumatico a 7m di distanza
Turbina di vento, 10m di distanza
Soglia del dolore, danni all’udito

0
35
35-45
60
70
95
95-105
140

Fonte: Cubasolar, Energéticas Renovables (CETER). Cuba.

Caratteristiche gestionali
assistenza madre (i dati raccolti in tempo reale consentono di controllare l’attività produttiva
e il suo funzionamento)

totalmente la produzione in quanto l’impianto è fornito di 2 generatori da 500 KW)

nell’inquinamento delle acque superficiali e freatiche

22

prime Italia
Brevetti e Certificazioni

prime Italia

23
Brevetti e Certificazioni

24

prime Italia
prime Italia

25
Brevetti e Certificazioni

Politecnico di Radom
Dipartimento di Scienza dei Materiali, Tecnologia e Progettazione
Stabilimento Prodotti Petroliferi
Marcon Co.
Marek Pilawski
via Lešna 187
05-120 Legionowo
Con riferimento al Vs. ordine e previa condivisione con il Sig. Marek Pilawski in data
23.05.2012 con la presente invio esiti delle prove fatte sulla campionatura consegnata,
campione no. I e campione no. II.
A.
DESCRIZIONE CAMPIONATURA
Campione no. I – residuo carbonioso che costituisce il 40 % del peso del pneumatico si è
sviluppato a fronte del processo di pirolisi di questi pneumatici.
Campione no. II – residui di catrame e asfalto che costituiscono il 7,5% del peso di olio
pirolitico ottenuto in quantità di 35% del peso dei pneumatici da autovettura nel processo della
loro pirolisi.
B.
ESITI DELLE PROVE
B1. Esiti prove campione no. I
Condizioni di incenerimento:
temperatura: 800° C
tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h
Contenuto di ceneri: 9,33% del peso della massa del campione.
Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico.
L’aspetto delle ceneri I: granulometria irregolare con notevoli oscillazioni della dimensione,
forme diversificate e grano del colore bianco grigio.
B2. Esiti prove campione no. II
Condizioni di incenerimento:
temperatura: 800° C
tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h
Contenuto di ceneri: 33,75% del peso della massa del campione
Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico.
L’aspetto delle ceneri no. II: granulometria regolare, grano con forma regolare e colore rosa
chiaro.
C. Riassunto
C1. Ceneri I, che rappresentano il componente del residuo carbonioso a fronte del processo di
pirolisi dei pneumatici da autovettura costituiscono il 3,73% della massa di questi pneumatici.
C2. Ceneri II, costituiscono 0,89% della massa dei pneumatici.
C3. Ceneri totali (Ceneri I + Ceneri II) come ceneri complessivi a seguito della pirolisi dei
pneumatici e processo di distillazione termocatalitica dell’olio pirolitico: 4,62 % della massa dei
pneumatici.
RESPONSABILE STABILIMENTO PRODOTTI PETROLIFERI: LIBERO DOCENTE:
Adam uksa
DECANO: Maria Paw owa

26

prime Italia
Direttive CE

Direttiva 85/374/CEE
Responsabilità per danno da prodotti difettosi
La direttiva definisce la responsabilità dei soggetti
per l’immissione sul mercato di merci. Il documento
definisce il produttore come il soggetto che
produce la merce, che immette la merce sul
mercato rappresentando il prodotto e, infine, che
vende il prodotto. Il produttore e altri soggetti
che partecipano all’immissione del prodotto sul
mercato sono pienamente responsabili dei difetti
del prodotto e, nei confronti dei consumatori,
subiscono ogni conseguenza e rispondono del
proprio operato. Il consumatore ha diritto di
chiedere il risarcimento dei danni subiti, danni
alla salute e danni di altro tipo, nei confronti dei
soggetti che immettono il prodotto sul mercato.
Direttiva 90/396/CEE
Apparecchi a gas
La direttiva definisce le modalità e i requisiti
nell’ambito delle autorizzazioni per l’immissione
sul mercato degli apparecchi a gas. Stabilisce in
particolare la tipologia e il numero di esami richiesti
per un apparecchio e le norme della marcatura CE,
affinché il prodotto ottenga l’autorizzazione per
la distribuzione.
Direttiva 92/42/CEE
Rendimento per le nuove caldaie ad acqua
La direttiva definisce le modalità e i requisiti
nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni per
l’immissione sul mercato delle caldaie. Stabilisce
in particolare la tipologia e il numero di esami
richiesti per una caldaia e la conformità CE, le
norme della marcatura CE, affinché il prodotto
ottenga l’autorizzazione per la distribuzione e
l’efficienza energetica.
Direttiva 2006/42/CE
Macchine
La direttiva definisce una serie di norme e di
controlli inerenti l’armonizzazione degli esami
e la marcatura CE, che devono essere soddisfatti
prima dell’immissione sul mercato del prodotto, al
fine di tutelare la salute degli utilizzatori.
Direttiva 2000/14/CE
Rumorosità
La direttiva definisce le norme sulla rumorosità

prime Italia

richieste per i dispositivi ivi specificati. Definisce le
norme di sicurezza, la tipologia e le norme
degli esami e delle marcature per l’utilizzo
normale che i dispositivi devono soddisfare.
Direttiva 2001/95/CE
Sicurezza generale dei prodotti
La direttiva definisce gli obblighi e le modalità di
controllo nei confronti di produttori, distributori
e soggetti responsabili dell’immissione sul
mercato del prodotto, nell’ambito di una piena
comunicazione e marcatura dei prodotti riguardo
ai possibili rischi.
Direttiva 2004/22/CE
Strumenti di misura
La direttiva definisce i requisiti posti nei confronti
dei produttori degli strumenti di misura, le
modalità di sorveglianza, gli esami, le marcature
e le verifiche, tenendo in considerazione la zona
climatica, prima dell’immissione in commercio del
prodotto.
Direttiva 2004/108/CE
Compatibilità elettromagnetica
La direttiva definisce i requisiti nei confronti
dei produttori per eseguire gli esami e per
l’applicazione delle norme e della marcatura
che servono a mettere in commercio i dispositivi
elettromagnetici che nel corso del loro
funzionamento non disturberanno quello di altri
dispositivi elettromagnetici collegati tra loro.
Direttiva 2005/32/CE
Progettazione ecocompatibile dei prodotti che
consumano energia
La direttiva definisce i requisiti relativi a esami,
norme, marcatura e conseguimento della
dichiarazione CE per i dispositivi che utilizzano
l’energia, al fine di sfruttare al meglio l’efficienza
dell’energia con un minimo inquinamento
dell’ambiente
Direttiva 2006/95/CE
Materiale elettrico a bassa tensione (LVD)
La direttiva definisce quali norme di tensione deve
soddisfare il produttore prima di immettere nel
mercato il prodotto.

27
Capacità produttiva

PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI PNEUMATICI ( PFU )
SPECIFICAZIONE
L/KG
NOTE
Olio pirolitico grezzo 25%
(300 litri) - 250 Kg Composti aromatici:
di cui: Olio combustibile 50% (150 l) - 125 Kg
Alcheni, alcani
Benzina 30%
(90 l) - 75 Kg
Chetoni
Masut 20%
(60 l) - 50 Kg
Aldeidi
Catrame popirolitico 5%
(60 l) - 0 Kg
Scarto - per cementificio
In questa quantità di carbone è contenuta
l’energia di 4 MWh, di cui tramite la
Carbone organico,
gassificazione si può recuperare 1,5 MW
carbonizzato 45%
450 Kg
hh dell’energia termica, 1,5 MW he
(senza cenere)
dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia
delle perdite
Contenuto di gas: metano, etano, propano,
Gas pirolitico non purificato
150 Kg
butano, etene propene, butene, idrogeno
15%
H, CO, CO2, butadiene
Acciaio di mangano 5%
50 Kg
Dopo la purificazione - Rottame da carica
Nei ceneri post gassificazione si possono
trovare piccole quantità di metalli e gruppi
di carbone attivo:
mg/Kg di pneumatici
mercurio 1 - 10-6
Cenere 5%
50 Kg
cadmio 20 - 10-6
piombo 10 - 10-6
cromo 4 - 10-6
arsenico 1 - 10-6
rame 80 - 10-6
gruppo CN 20 - 10-6
Quantità complessiva disponibile di energia
termica: 5 MWh
Quantità complessiva disponibile di energia
Impianto
1.000 Kg
elettrica: 3 MWh
Consumo proprio di potenza dell’energia
termica: 200 MW/Mg (200 MW/h)
Altri parametri dell’impianto
Limite dell’avviamento dei
motori a gas nei generatori
3,5 kWh/m3
di corrente
Potere calorifico del gas
10 kWh/m3
pirolitico
Pressione di lavoro all’interno
Da 0,2 a 0,4 bar
del PIROLIZZATORE
28

prime Italia
PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI POLVERINO DA PNEUMATICO ( PFU )
SPECIFICAZIONE
L/KG
NOTE
Olio pirolitico grezzo 28%
(336 litri) - 280 Kg Composti aromatici:
di cui: Olio combustibile 50% (168 l) - 140 Kg
Alcheni, alcani
Benzina 30%
(101 l) - 84 Kg
Chetoni
Masut 20%
(67 l) - 56 Kg
Aldeidi
Catrame popirolitico 3,5%
(42 l) - 35 Kg
Scarto - per cementificio
In questa quantità di carbone è contenuta
l’energia di 4 MWh, di cui tramite la
Carbone organico,
gassificazione si può recuperare 1,5 MW
carbonizzato 50%
500 Kg
hh dell’energia termica, 1,5 MW he
(senza cenere)
dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia
delle perdite
Contenuto di gas: metano, etano, propano,
Gas pirolitico non purificato
120 Kg
butano, etene propene, butene, idrogeno
12%
H, CO, CO2, butadiene
Nei ceneri post gassificazione si possono
trovare piccole quantità di metalli e gruppi
di carbone attivo (mg/Kg di pneumatici)
Cenere 6,5%
50 Kg
mercurio 1 - 10-6
cadmio 20 - 10-6
piombo 10 - 10-6
cromo 4 - 10-6
arsenico 1 - 10-6
rame 80 - 10-6
gruppo CN 20 - 10-6
SCHEDA DI PRODUZIONE PNEUS GINEO
CAPACITÀDI PRODUZIONE DI
260 l/h x 24 h =
260 l/h
OLIO PIROLITICO
6.240 l / giorno
CONSUMO DEL GENERATORE
DI OLIO PIROLITICO
PRODUZIONE LORDA ENERGIA
ELETTRICA
CONSUMO PER
AUTOALIMENTAZIONE

240 l/h
0,86 MWh/h
0,2 MW

RECUPERO TECNOLOGICO

+0,2 MW

PRODUZIONE NETTA ENERGIA
ELETTRICA

+0,86 MW

PRODUZIONE NETTA ENERGIA
TERMICA

1,0 MW/h
termico

prime Italia

240 l/h x 24 h =
5.760 l / giorno
0,86 MWh/h x 24 h =
20,64 MWh/ giorno
0,2 MW x 24 h =
4,80 MWh/ giorno
+0,2 MW x 24 h =
+4,80 MWh/ giorno
+0,86 MW x 24 h =
+20,64 MWh/ giorno
1,0 MW x 24 h =
24,00 MWh termico

Produzione
6.240 l/giorno
Consumo
5.760 l/giorno
(480 l/giorno di Riserva)
Produzione Lorda
+ 20,64 MWh/giorno
Consumo
- 4,80 MWh/giorno
Recupero
+ 4,80 MWh/giorno
Produzione Netta
+ 20,64 MWh/giorno
Produzione
+ 24,00 MWh/giorno
di termico
29
Conclusioni

In un’era in cui il continuo aumento dei
rifiuti non può più essere contrastato con
lo stoccaggio in discarica o l’incenerimento,
responsabile di emissioni e residui altamente
inquinanti, l’unica soluzione prospettabile è
ricercare proprio nei componenti di scarto un
valido alleato.
La ricerca di nuove fonti energetiche attuata
in questi anni dalla Get Energy Prime Italia
lo ha individuato nel PFU, una soluzione
che permette di produrre energia elettrica
e termica sfruttando modalità alternative di
riciclo.
La composizione del PFU rende apprezzabile il
suo impiego nei più svariati settori industriali:
energia elettrica, energia termica, Carbon
Black, metallo.
L’esperienza aziendale ci insegna che più è
elevato il numero dei settori applicativi, più
si garantisce un effetto compensativo quando
uno dei settori entra in crisi.
Inoltre il problema sociale su scala mondiale ci
fornisce una sola e unica prospettiva: il riciclo
del PFU.

30

La Get Energy Prime Italia è pronta a creare
insieme ai partner un sistema di recupero
del PFU forte e dinamico, che comprenda il
mercato di produzione delle fonti alternative
dell’energia.
Al centro di questo obiettivo si pone il PNEUS
GINEO, caratterizzato dalle innovative
soluzioni applicate e, al contempo, da una
semplicità strutturale che rende l’impianto di
facile gestione.
Scegliere di recuperare pneumatici ormai
al culmine del processo vitale e convertirli,
equivale a risolvere due criticità: eliminare
un materiale inquinante destinato alla
distruzione e produrre energia grazie a
modalità alternative, rispettando principi
e obiettivi ecosostenibili. Ora che la parola
d’ordine è “recuperare”, trasformare i
pneumatici in risorsa significa ottimizzare i
due processi. Ma significa anche fronteggiare
il fenomeno del diffondersi delle discariche
abusive e schierarsi a fianco di un pianeta in
affanno. Una scelta a favore dell’ambiente.
Una scelta valida anche dal punto di vista di
costi e introiti.

prime Italia
GEPI Italia
Presidente
Giovanni Sella
g.sella@getenergyprimeitalia.com
Amministratore
Gianluca Marcorelli
g.marcorelli@getenergyprimeitalia.com
Ufficio Amministrativo
Dott. Federico Staunovo Polacco
segreteria@studiostaunovo.it
Ufficio Legale
Avv. Raffaella Campi
avv.raffaellacampi@gmail.com

MARKON CO. - Centro Ricerche
Ing. Marek Pilawski
m.pilawski@getenergyprimeitalia.com

Partner
Radice srl
Dott. Andrea DI Fabbio
difabbio@radicesrl.it

prime Italia

31
prime Italia

GEPI srl
Viale delle Milizie 22
00165 Roma
Italia

Markon Co.
Ul. Lesna 17 lok. 13
05-120 Legionowo
Poland

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  • 3. Indice Chi siamo 4 Informazioni generali 5 Problematiche sociali e ambientali 6 Caratteristiche dei pneumatici usurati 13 Descrizione e funzionamento dell’impianto 14 Caratteristiche gestionali 18 Brevetti e certificazioni 23 Direttive CE 27 Capacità produttiva 28 Conclusioni 29
  • 4. Chi siamo La Get Energy Prime Italia è una società che si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di impianti capaci di creare energia elettrica e termica (cogenerazione) utilizzando fonti alternative. La Get Energy Prime Italia nasce nel 1996 come Get Energy Research (Centro Ricerche) e nel percorso di questi lunghi anni, si è sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove fonti energetiche in collaborazione con il centro studi e ricerche dell’università di Varsavia e la Horus Energia S.p.a. Fondata con capitali privati, per la propria storicità e serietà negli ultimi anni ha potuto attingere a finanziamenti della Comunità Europea grazie ai quali oggi vanta nell’area industriale di Rieti uno stabilimento e una rete rappresentativa in diverse nazioni del mondo. La filosofia della Get Energy Prime Italia è, da sempre, quella di essere partner 4 sicuro e affidabile per le realtà industriali e imprenditoriali e di soddisfare tutte le loro problematiche in ambito energetico. La nostra missione è quella di trasformare tonnellate di materie plastiche e PFU – uno dei più seri problemi ecologici dei nostri giorni, recuperando , nel pieno rispetto dell’ambiente, le preziose componenti per riutilizzarle e ottenere un rendimento economico di sicuro interesse. La Get Energy Prime Italia attualmente ha stabilito dei contatti commerciali e di trattativa nei seguenti paesi: Argentina Australia Austria Cina Colombia Costa Rica El Salvador Germania Gran Bretagna Guatemala Honduras Hong Kong Italia Nicaragua Nuova Zelanda Polonia Rep. Dominicana Sud Africa prime Italia
  • 5. Informazioni generali IMPIANTO TECNOLOGICO PER IL TRATTAMENTO DEI PFU PER LA PRODUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA E TERMICA PNEUS GINEO L’incremento della domanda di energia elettrica, l’esaurimento delle fonti di energia non rinnovabili, la crescita delle discariche di rifiuti implicano la necessità di utilizzare le moderne tecnologie al fine di ottenere energia elettrica e termica a costi più vantaggiosi. Trattare i PFU per ottenere nuove risorse energetiche potrebbe essere il modo per rendere reale il discorso sull’ecosostenibilità. Come? Utilizzando la cogenerazione. L’art. 2 comma 8 del D. Lgs 79/99 definisce “cogenerazione” la produzione combinata di energia elettrica e calore alle condizioni definited all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. La nostra esperienza è basata sugli studi di tecnici specializzati che, dopo anni di ricerche, hanno realizzato una tecnologia per il trattamento dei PFU a temperature modulate in bassa pressione, consentendo il recupero dei prodotti liquidi (oli sintetici), gassosi e solidi. Il risultato finale è una gamma di impianti in grado di: - Smaltire i PFU - Produrre energia elettrica - Produrre energia termica SCOPO DELLO STUDIO E FONDATEZZA DELL’INVESTIMENTO PNEUS GINEO Lo studio descrive una centrale termoelettrica, impianto che lavora in base al recupero dei PFU e alla loro trasformazione nella cosiddetta frazione larga, utilizzata come fonte alternativa per il riscaldamento o per prime Italia l’alimentazione dei generatori di corrente. Lo strumento per eseguire gli scopi sopradescritti è proprio l’impianto per la trasformazione dei PFU, oggetto essenziale e integrale dello studio. 5
  • 6. Problematiche sociali e ambientali Le discariche sature e il continuo incremento dei rifiuti non degradabili stanno tenendo l’ambiente sotto scacco. La parola d’ordine è riciclare, smaltire e recuperare energia. A rilevarlo lo studio “L’Italia del riciclo 2010”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ispra. Quando si parla di pneumatici, i primi problemi riguardano la quantificazione dei PFU generati nel mondo e l’identificazione delle aliquote di recupero e smaltimento, dato che si tratta di dati spesso difficili da reperire e confrontare tra loro. A questo va aggiunta la mancanza di cifre ufficiali in molti Paesi dalle economie emergenti. L’evoluzione del mercato cinese ha portato nell’ultimo decennio alla crescita esponenziale di pneumatici prodotti, utilizzati e dismessi nel Paese. Leadership mondiale finora detenuta dagli Stati Uniti 6 d’America, la detiene oggi la Cina con la generazione di più di 200 milioni di pneumatici usati, corrispondenti a più di 5 milioni di tonnellate. L’insufficienza delle stime mondiali e la gestione non ancora ben consolidata attuata dal mercato cinese, fanno ipotizzare che circa un terzo delle 13.500.000 tonnellate di PFU prodotti ogni anno nel mondo abbiano una destinazione non certa da ripartire tra smaltimento in discarica, controllata e abusiva, ed incenerimento. Dati certi relativi agli ultimi quindici anni sono invece disponibili per Giappone, Europa e USA e indicano come all’aumento della percentuale recuperata dei rifiuti corrisponda la riduzione dei costi di riciclaggio, grazie alla conquista di una maggiore efficienza di filiera e alla nascita di nuove modalità di recupero. prime Italia
  • 7. PNEUMATICI FUORI USO (PFU): Si prega di notare: - Quantità in ogni paese. - La crescita esponenziale della quantità: - Prodotti - Usati - Dispersi - Quantità effettive recuperate (riciclaggio) e smaltite. Circa. 4,5 milioni di tonnellate / anno, nel mondo finiscono in: DISCARICHE prime Italia 7
  • 8. Problematiche sociali e ambientali MARI E OCEANI O VIENE BRUCIATO ILLEGALMENTE 8 prime Italia
  • 9. Non sono passati molti anni da quando lo smaltimento in discarica, mista o dedicata, rappresentava la principale destinazione dei PFU: in Europa il divieto di smaltimento in discarica è stato attuato a partire dal luglio 2003 per i PFU interi e dal luglio 2006 per i PFU frantumati, ad eccezione di quelli da bicicletta, di quelli con diametro esterno maggiore di 1.400 mm e di PFU utilizzati come materiale di ingegneria per le discariche. Ma pensare a un’alternativa valida a questa forma di smaltimento è ormai un’esigenza improrogabile, dato che nelle discariche non mancano problematiche di natura igienica e sanitaria: la natura impermeabile ed immarcescibile del PFU, unita alla sua forma concava, lo rendono soggetto ideale a trattenere piccoli ristagni d’acqua, diffondendo il proliferare di parassiti e larve. Inoltre i PFU, pur non essendo soggetti a combustione spontanea, in caso di incendio propagano il diffondersi delle fiamme con estrema velocità all’interno del cumulo di pneumatici, a causa delle sacche d’aria presenti nella loro composizione. I fumi prodotti dalla combustione incontrollata dei PFU possono contenere gas nocivi alla salute umana, come gli idrocarburi aromatici composti solforati monossido di carbonio e gli ossidi di azoto. COMPOSIZIONE DEI FUMI PRODOTTI DALLA COMBUSTIONE NON CONTROLLATA DI PFU COMPONENTE CO2 CO N2O NO SO2 HCN HCI CONCENTRAZIONE NEI FUMI (g/kg di PFU combusto) 1.450 35 0,9 3,2 15 4 - IDROCARBURI INCOMBUSTI (Benzene, Toluene, ecc) 23 POLVERI METALLI (inclusi Al e Zn) IPA PCB DIOSSINE/FURANI 285 31,9 0,0633 2,66 x 10-4 6,44 x 10-7 Fonte: SNCP 2007 prime Italia 9
  • 10. Problematiche sociali e ambientali Le temperature elevate raggiunte durante l’incendio causano inoltre la decomposizione della mescola di gomma e la produzione di oli idrocarburici a vario peso molecolare che si prestano a diffondere ed alimentare rapidamente il fuoco. in alcun modo controllati, costituiscono un ulteriore pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Il pericolo è che, anche successivamente allo spegnimento dell’incendio, le sostanze chimiche lisciviate dall’acqua possano contenere metalli pesanti in concentrazioni tali da rischiare l’inquinamento della falda sottostante. Per questi motivi la messa in discarica dei PFU è stata progressivamente bandita in Giappone, Nord America ed Europa. Analogamente a quanto osservato in USA, il divieto di smaltimento in discarica dei PFU, introdotto in Europa dalla direttiva 1999/31/CE e recepito in Italia con D.Lgs. n. 36/2003, ha rivoluzionato la filiera dei PFU incentivando la nascita di nuovi percorsi di recupero. Dal 2006 è infatti vietata la messa in discarica dei PFU, interi e triturati, ad esclusione dei pneumatici usati come materiale di ingegneria e quelli con diametro esterno superiore a 1400 mm. Ora la battaglia riguarda la nascita di nuovi stoccaggi abusivi di PFU che, non essendo 10 In Europa, così come accaduto per gli USA, la destinazione dei PFU è stata, fino a tempi recenti, la messa in discarica. Con un tasso annuale di crescita della generazione di PFU, pari mediamente al 2,6%, la quantità da gestire di tale rifiuto è passata da 2,10 milioni di tonnellate nel 1994 a 2,78 milioni nel 2006 (EU 15); con l’allargamento della Comunità europea a 27 Stati Membri, è possibile valutare il quantitativo di PFU generati pari a 3,2 milioni di tonnellate/anno. prime Italia
  • 11. La situazione italiana si discosta, invece, da entrambi i casi: pur destinando il 48% circa di PFU al recupero energetico, l’aliquota corrispondente all’effettivo recupero di materia non equilibra il rapporto che è riconducibili alle ecomafie ma anche a quegli operatori del settore che creano piccole discariche per risparmiare sui costi di smaltimento. La Puglia conta ben 230 siti abusivi di PFU, quasi il 22% del totale purtroppo sbilanciato da una percentuale ancora elevata (>25%) di materiale dal destino non certo. nazionale, seguita dalla Calabria con 159 siti, dalla Sicilia con 141 e dalla Campania con 131. Il Lazio ha il primato peggiore per il Centro con 77 discariche, il Piemonte per il Nord con 37. Per lo Stato un danno economico complessivo di oltre 2 miliardi di euro, che comprendono l’evasione dell’IVA sugli smaltimenti e i costi di bonifica e di conseguente messa in sicurezza delle discariche illegali. Per l’ambiente un altro duro colpo al paesaggio e alla salute. In Italia ogni anno ben 100 mila tonnellate di pneumatici fuori uso spariscono nel nulla. A rilevarlo un dossier di Legambiente, riferito al periodo 2005-2010, che ha individuato, a partire proprio dal 2005, oltre 1.050 discariche illegali su un territorio di oltre 6 milioni di metri quadrati. Illegalità prime Italia 11
  • 12. Problematiche sociali e ambientali PRINCIPALI DESTINAZIONI ITALIANE DEI PFU RECUPERO DESTINAZIONE CAMPI DA CALCIO E ALTRE SUPERFICI SPORTIVE MATERIA QUANTITÀ (TON)* 30.000 PAVIMENTAZIONI AN8.000 TITRAUMA ISOLAMENTI ACUSTICI 5.000 E ANTIVIBRANTI ASFALTI ALTRO 8.000 CEMENTIFICI 60.000 PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA 45.000 PIROLISI E GASSIFICAZIONE ENERGETICO IN IMPIANTI ITALIANI 100 0 NOTE Diversamente che in Italia l’impiego dei granuli di PFU è l’applicazione che assorbe i quantitativi maggiori a livello internazionale Include mattonelle pre-stampate e preparazioni in situ Include tappetini anti-calpestio, pannelli acustici, antivibranti per ferro-tramviario, ecc. Tecnologia non ancora diffusa Arredo urbano e stradale, mescole di gomma, ecc. Quantità che comprende le destinazioni come flusso singolo e come miscela in CDR 5 impianti attivi Sia come flusso singolo che in miscela CDR 3 impianti attivi Impianti in fase di sviluppo ma non ancora attivi * Nota: le quantità riportate sono rappresentative sia del materiale usato in Italia di quanto destinato all’esportazione Fonte: Elaborazione Ecopneus su dati operativi del settore 12 prime Italia
  • 13. Caratteristiche dei pneumatici usurati COMPOSIZIONE DELLA GOMMA DEI PNEUMATICI DA AUTOVETTURE SOSTANZA PNEUMATICI DA AUTOVETTURE PNEUMATICI DA AUTOCARRI Caucciù Carbone Idrogeno Zolfo Ferro Riempitivi Peso del pneumatico 41-43% 38-32% 6–7% 1–1,5 % 10–12 % 3–4% 5–10 kg 34-35% 36-32% 5–6% 1–1,5 % 20–22 % 3–4% < 70 kg Il potere calorifico del combustibile gassoso 31,4 - 31,8 MJ/kg 28,5-29,3 MJ/kg. Il combustibile “da gomma” viene spesso paragonato al combustibile solido sotto forma di carbone fossile, sia in termini del suo potere calorifico che dell’impatto sull’ambiente. Dopo tale confronto il vantaggio è sempre a favore dei combustibili “da gomma”. La composizione chimica del combustibile “da gomma” e del carbone secondo Kirsch, Zement Calk Gips 9/12 SOSTANZA Cadmio Cd Piombo Pb Zinco Zn Zolfo CARBONE mg/kg min max 0,1 10 11 270 16 220 0,5-2,1% PNEUMATICI mg/kg media 8 70 16.000* 1,3-2,2% * sotto forma di ossido innocuo ZnO prime Italia 13
  • 14. Schema Generale Descrizione e funzionamento dell’impianto 14 prime Italia
  • 16. Descrizione e funzionamento dell’impianto GRUPPO DISTILLATORI Il gruppo combustibile in oggetto è costituito da generatore di corrente, depolimerizzatore e dispositivi di accompagnamento. Nel depolimerizzatore (n. 4) vengono introdotti i carboidrati e gli idrocarburi polimerici solidi e liquidi di scarto (principalmente olio pirolitico prodotto da pneumatici consumati (PFU) e sottoposti all’azione del catalizzatore e di alte temperature. A seguito dell’azione di questi fattori, le materie prime introdotte vengono trasformate in idrocarburi liquidi e poi gassosi sotto forma di vapori caldi. Gli stessi, grazie alla loro sovrappressione, passano nella tubazione di raffreddamento (n. 5) nella quale nelle prime sezioni nasce il combustibile liquido e nelle sezioni finali il combustibile gassoso. Il combustibile liquido (n. 6), dalla tubazione di raffreddamento (n. 5) precipita direttamente nel serbatoio del combustibile liquido (n. 7). Il combustibile gassoso, invece, dopo aver attraversato il filtro del combustibile gassoso (n. 9) e la valvola del gas (n. 10), grazie alla sua sovrappressione, viene introdotto insieme all’aria atmosferica nei collettori di aspirazione (n. 2) tramite i tubi di giunzione (n. 11) e, a sua volta, introdotto nel generatore di corrente (n. 1). Nella parte finale della tubazione di raffreddamento (n. 5) è installata la valvola di controllo (n. 12) che costituisce, solo e esclusivamente, un elemento di sicurezza. 16 Adiacente al serbatoio del combustibile liquido (n. 7) è posizionato un sistema di recupero tecnologico (n. 13) necessario alla idrogenizzazione dell’olio paraffinico. A seguito dell’azione di idrogenizzazione dell’olio paraffinico si formano delle micro bolle d’acqua (n.18). Tra il serbatoio del combustibile liquido (n.7) e il sistema di recupero tecnologico (n.13) è sistemata una pompa a tre vie (n.21): una prima (ingresso) è fissata al serbatoio del combustibile liquido (n.7), una seconda (ingresso) al serbatoio dell’acqua (n.20), mentre una terza (uscita) al sistema di recupero tecnologico (n.13). La pompa è studiata come una speciale “pompa statica o a cavitazione”, che ha il compito di mescolare il combustibile con l’acqua. Esso così trattato, viene condotto tramite il tubo del carburante (n.19) al motore del generatore di corrente (n.1). Così facendo, nella camera di combustione del motore, vengono introdotti sia il combustibile liquido, sia quello gassoso (micro bolle d’acqua).(n.18) Nel processo di combustione l’idrogeno entra in contatto con l’ossigeno, creando con quest’ultimo un’ulteriore energia rispetto a quella che viene generata durante la combustione di un comune idrocarburo. Tutto ciò comporta un notevole risparmio del combustibile liquido durante la fase di generazione di energia elettrica e termica. Questo processo, inoltre, produce anche vapore acqueo, la cui presenza nei combusti riduce la concentrazione dei residui per cui rende il processo ecologico. prime Italia
  • 17. Tutto è stato chiarito più dettagliatamente nello schema tecnico sotto riportato (figura), dove viene rappresentato un gruppo combustibile-energetico costituito da: 1. Generatore di corrente 2. Collettori di aspirazione 3. Cavi elettrici 4. Depolimerizzatore 5. Tubazione di raffreddamento 6. Combustibile liquido 7. Serbatoio del combustibile liquido 8. Combustibile gassoso 9. Filtro del combustibile gassoso 10. Valvola del gas 11. Tubi di giunzione 12. Valvola di sicurezza del gas 13. Sistemi di recupero 14. Cavi elettrici d’uscita 15. Raddrizzatore 16. Cavi elettrici d’entrata 17. Combustibile liquido 18. Combustibile liquido + micro bolle d’acqua 19. Tubo del carburante 20. Serbatoio dell’acqua 21. Pompa a tre vie prime Italia 17
  • 18. Descrizione e funzionamento dell’impianto 18 prime Italia
  • 19. GRUPPO GENERATORI Nell’utilizzo del motore con olio pirolitico e/o paraffine di combustione le emissioni sono le seguenti: a. Ossidi di Azoto - NOx < 4000 mg/Nm3 b.Monossido di Carbonio - CO < 650 mg/Nm3 c. Particelle fisse PM (riassuntivamente) < 80 mg/Nm3 L’impianto include il modulo cogenerativo di 2 gruppi elettrogeni in un container. Il set tipo HE-KEC-900-2xM450-PP della potenza in modalità baseload di 900 kWe e della rumorosità inferiore a 69 dB a 7 m. L’efficienza complessiva (energia elettrica + calore) è di circa l’80%. Il set è comprensivo di: 1. Due gruppi elettrogeni HE-M450-PP 2. Modulo di recupero del calore dedicato a 2 gruppi sopramenzionati 3. Container speciale largo (3 m) insonorizzato (comune per 2 gruppi) GRUPPI ELETTROGENI Gruppo elettrogeno HE-M450-PP La versione aperta per il container. Il gruppo per il funzionamento in modalità della potenza continua secondo PN- ISO8528 (potenza fissa nel tempo, senza limiti di tempo, ing. continuous power). Potenza attiva lorda [1]: 450 [kWe] Corrente nominale: 810 [A] Tensione: 230/400 [V] Frequenza: 50 [Hz] Serbatoio di combustibile: 500 [l] Consumo di combustibile:117,2 [l/h] ×2 (+/-8 %) Motore: MAN D2842 LE211 sistema dei cilindri: V 12 cilindrata: 21,9 [l] Dinamo: ad autoeccitazione, senza spazzole, della ditta Marelli THD (senza carico): < 2 [%] Efficienza con Pzn: > 95 [%] per cos =0,8, > 96 [%] per cos =1,0, prime Italia Grado di protezione // classe di isolamento: IP23 // H [1] – Potenza sui morsetti della dinamo. Il generatore in servizio consuma circa 15 – 20 kW dell’energia elettrica. Questa energia può provenire dal generatore o dalla rete esterna. I parametri sono stati definiti per le condizioni di riferimento standard: temperatura: +25OC, pressione: 100 kPa, umidità relativa: 60%. Il gruppo è composto da: - Motore ad accensione per compressione della ditta MAN, adattato debitamente, di tipo industriale; - Regolatore automatico, elettronico della velocità di rotazione del motore; - Sistema di riscaldamento del blocco del motore che ottimizza le condizioni della messa in funzione del gruppo; - Dinamo sincrono, ad autoeccitazione, senza spazzole, della ditta Marelli; - Pannello a microprocessore di comando automatico e sorveglianza con modulo di misurazione che permette il lavoro sincrono con la rete energetica. Il pannello serve anche il modulo di recupero del calore. - Marmitta di scarico (acciaio semplice) con il compressore (acciaio inox); - interruttore generale con il comando elettrico - Sistema speciale di filtrazione del combustibile delle materie plastiche - Sistema di commutazione dell’alimentatore combustibile delle materie plastiche - Sistemi di sorveglianza del funzionamento del motore selezionati adeguatamente per garantire livello elevato di controllo e regolazione automatica necessari per i combustibili non standard - Sistema speciale di riscaldamento a bassa temperatura degli elementi prescelti del sistema di combustione 19
  • 20. Descrizione e funzionamento dell’impianto MODULO DI RECUPERO DEL CALORE Modulo di recupero del calore dedicato al sistema di 2 gruppi HE-M450-PP Il sistema completo di recupero del calore dal telaio del motore e dai gas di combustione, con scambiatori, pompe, tubazioni, sensori, valvole ed attrezzatura necessaria. Potenza termica 2 x 450 kWt (+/- 8%) Temperature del supporto del calore 70/90OC Diametro degli allacciamenti / tipo : DN65 / a collare. Eccesso di pressione gestibile sulle connessioni di circa 50 kPa – da stabilire. Il sistema di recupero del calore offerto è composto da: - Radiatore esterno a 2 circuiti, con ventilatori elettrici comandati termo staticamente, che svolge la funzione del radiatore di scorta qualora non ci sia la ricezione del calore da parte dei dispositivi dell’Utente; - Scambiatore tipo gas di combustione – acqua per recuperare il calore dai gas di combustione; - By-pass dello scambiatore di gas di combustione; - Scambiatore a piastre tipo acqua - acqua; - Gruppo di pompe e valvole a tre vie gestibili; - Tubazioni necessarie all’interno del container; - Sistema di controllo di temperatura, pressione, flusso. Il controllo del modulo viene realizzato attraverso il sistema di comando del gruppo. CONTAINER Container speciale, largo (3m) insonorizzato (comune per 2 gruppi) Rumorosità < 69 dB da 7 m. Dimensioni del container (m): lunghezza x larghezza x altezza di trasporto / totale – 12,8 x 3,0 x 2,9 / ~4,2 (*) (*) – esistono altre possibilità tecniche di 20 adattare questa soluzione a seconda del luogo di installazione. Il container sarà dotato di: - Insonorizzazione di pareti, pavimento, soffitto, opera di presa e dispositivo di lancio; - sistema di ventilazione dell’interno che funziona con l’efficienza adattata automaticamente alla temperatura all’interno del container; - Opera di presa e dispositivo di lancio dotati di silenziatori; - Allacciamenti per alimentazione e ritorno del combustibile delle materie plastiche; - Allacciamenti del radiatore, della circolazione termica esterna; - Impianto elettrico interno (per i propri fabbisogni); - Impianto di illuminazione; - Dispositivo di spegnimento ad aerosol; - Porta d’accesso che permette un facile accesso all’assistenza tecnica; - Interruttore di emergenza „STOP”; - Vasca ecologica che protegge dalle fuoriuscite con il monitoraggio di eventuali perdite. La struttura del container è stata progettata in modo da garantire un libero accesso all’assistenza tecnica a diversi elementi del sistema senza necessità di smontare qualunque parte. Il radiatore di scorta del motore, lo scambiatore del gas di combustione, l’opera di presa ed il dispositivo di lancio dell’aria saranno montati sul tetto del container. Peso del container 29 ton. Condizioni di garanzia: Il periodo di garanzia per i dispositivi offerti è di: 24 mesi dalla data di messa in servizio. Le condizioni e le modalità dell’assistenza tecnica – da stabilire. L’assistenza tecnica opera 24 h su 24 h per tutto l’anno. L’assistenza tecnica è supportata dal sistema di monitoraggio on- line attraverso le connessioni ad internet. Dopo la scadenza della garanzia offriamo un contratto di assistenza tecnica post- garanzia. prime Italia
  • 21. GRUPPO GENERATORI - È trasportato in un contenitore speciale di 42 piedi, dove resta in esecuzione dopo l’installazione. - È dotato di sistema ridondante, che assicura che rimarrà in funzione, anche durante la manutenzione. - Il livello di emissioni di rumore è significativamente inferiore rispetto ai tradizionali generatori uguali. prime Italia 21
  • 22. Descrizione e funzionamento dell’impianto Fattori da considerare Per il sistema completo HE-KEC-900-2xM450-PP: Base Potenza nominale: 900kWe Emissione di rumore: 69 dB a 7 metri di distanza Dispositivi o località Livello di rumore, dB Soglia di udibilità, inudibile Camera tranquilla Parco eolico a 350 metri di distanza Ufficio rumoroso in pieno svolgimento Camion in movimento a 50km/h, a 100 metri di distanza Trapano pneumatico a 7m di distanza Turbina di vento, 10m di distanza Soglia del dolore, danni all’udito 0 35 35-45 60 70 95 95-105 140 Fonte: Cubasolar, Energéticas Renovables (CETER). Cuba. Caratteristiche gestionali assistenza madre (i dati raccolti in tempo reale consentono di controllare l’attività produttiva e il suo funzionamento) totalmente la produzione in quanto l’impianto è fornito di 2 generatori da 500 KW) nell’inquinamento delle acque superficiali e freatiche 22 prime Italia
  • 26. Brevetti e Certificazioni Politecnico di Radom Dipartimento di Scienza dei Materiali, Tecnologia e Progettazione Stabilimento Prodotti Petroliferi Marcon Co. Marek Pilawski via Lešna 187 05-120 Legionowo Con riferimento al Vs. ordine e previa condivisione con il Sig. Marek Pilawski in data 23.05.2012 con la presente invio esiti delle prove fatte sulla campionatura consegnata, campione no. I e campione no. II. A. DESCRIZIONE CAMPIONATURA Campione no. I – residuo carbonioso che costituisce il 40 % del peso del pneumatico si è sviluppato a fronte del processo di pirolisi di questi pneumatici. Campione no. II – residui di catrame e asfalto che costituiscono il 7,5% del peso di olio pirolitico ottenuto in quantità di 35% del peso dei pneumatici da autovettura nel processo della loro pirolisi. B. ESITI DELLE PROVE B1. Esiti prove campione no. I Condizioni di incenerimento: temperatura: 800° C tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h Contenuto di ceneri: 9,33% del peso della massa del campione. Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico. L’aspetto delle ceneri I: granulometria irregolare con notevoli oscillazioni della dimensione, forme diversificate e grano del colore bianco grigio. B2. Esiti prove campione no. II Condizioni di incenerimento: temperatura: 800° C tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h Contenuto di ceneri: 33,75% del peso della massa del campione Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico. L’aspetto delle ceneri no. II: granulometria regolare, grano con forma regolare e colore rosa chiaro. C. Riassunto C1. Ceneri I, che rappresentano il componente del residuo carbonioso a fronte del processo di pirolisi dei pneumatici da autovettura costituiscono il 3,73% della massa di questi pneumatici. C2. Ceneri II, costituiscono 0,89% della massa dei pneumatici. C3. Ceneri totali (Ceneri I + Ceneri II) come ceneri complessivi a seguito della pirolisi dei pneumatici e processo di distillazione termocatalitica dell’olio pirolitico: 4,62 % della massa dei pneumatici. RESPONSABILE STABILIMENTO PRODOTTI PETROLIFERI: LIBERO DOCENTE: Adam uksa DECANO: Maria Paw owa 26 prime Italia
  • 27. Direttive CE Direttiva 85/374/CEE Responsabilità per danno da prodotti difettosi La direttiva definisce la responsabilità dei soggetti per l’immissione sul mercato di merci. Il documento definisce il produttore come il soggetto che produce la merce, che immette la merce sul mercato rappresentando il prodotto e, infine, che vende il prodotto. Il produttore e altri soggetti che partecipano all’immissione del prodotto sul mercato sono pienamente responsabili dei difetti del prodotto e, nei confronti dei consumatori, subiscono ogni conseguenza e rispondono del proprio operato. Il consumatore ha diritto di chiedere il risarcimento dei danni subiti, danni alla salute e danni di altro tipo, nei confronti dei soggetti che immettono il prodotto sul mercato. Direttiva 90/396/CEE Apparecchi a gas La direttiva definisce le modalità e i requisiti nell’ambito delle autorizzazioni per l’immissione sul mercato degli apparecchi a gas. Stabilisce in particolare la tipologia e il numero di esami richiesti per un apparecchio e le norme della marcatura CE, affinché il prodotto ottenga l’autorizzazione per la distribuzione. Direttiva 92/42/CEE Rendimento per le nuove caldaie ad acqua La direttiva definisce le modalità e i requisiti nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni per l’immissione sul mercato delle caldaie. Stabilisce in particolare la tipologia e il numero di esami richiesti per una caldaia e la conformità CE, le norme della marcatura CE, affinché il prodotto ottenga l’autorizzazione per la distribuzione e l’efficienza energetica. Direttiva 2006/42/CE Macchine La direttiva definisce una serie di norme e di controlli inerenti l’armonizzazione degli esami e la marcatura CE, che devono essere soddisfatti prima dell’immissione sul mercato del prodotto, al fine di tutelare la salute degli utilizzatori. Direttiva 2000/14/CE Rumorosità La direttiva definisce le norme sulla rumorosità prime Italia richieste per i dispositivi ivi specificati. Definisce le norme di sicurezza, la tipologia e le norme degli esami e delle marcature per l’utilizzo normale che i dispositivi devono soddisfare. Direttiva 2001/95/CE Sicurezza generale dei prodotti La direttiva definisce gli obblighi e le modalità di controllo nei confronti di produttori, distributori e soggetti responsabili dell’immissione sul mercato del prodotto, nell’ambito di una piena comunicazione e marcatura dei prodotti riguardo ai possibili rischi. Direttiva 2004/22/CE Strumenti di misura La direttiva definisce i requisiti posti nei confronti dei produttori degli strumenti di misura, le modalità di sorveglianza, gli esami, le marcature e le verifiche, tenendo in considerazione la zona climatica, prima dell’immissione in commercio del prodotto. Direttiva 2004/108/CE Compatibilità elettromagnetica La direttiva definisce i requisiti nei confronti dei produttori per eseguire gli esami e per l’applicazione delle norme e della marcatura che servono a mettere in commercio i dispositivi elettromagnetici che nel corso del loro funzionamento non disturberanno quello di altri dispositivi elettromagnetici collegati tra loro. Direttiva 2005/32/CE Progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia La direttiva definisce i requisiti relativi a esami, norme, marcatura e conseguimento della dichiarazione CE per i dispositivi che utilizzano l’energia, al fine di sfruttare al meglio l’efficienza dell’energia con un minimo inquinamento dell’ambiente Direttiva 2006/95/CE Materiale elettrico a bassa tensione (LVD) La direttiva definisce quali norme di tensione deve soddisfare il produttore prima di immettere nel mercato il prodotto. 27
  • 28. Capacità produttiva PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI PNEUMATICI ( PFU ) SPECIFICAZIONE L/KG NOTE Olio pirolitico grezzo 25% (300 litri) - 250 Kg Composti aromatici: di cui: Olio combustibile 50% (150 l) - 125 Kg Alcheni, alcani Benzina 30% (90 l) - 75 Kg Chetoni Masut 20% (60 l) - 50 Kg Aldeidi Catrame popirolitico 5% (60 l) - 0 Kg Scarto - per cementificio In questa quantità di carbone è contenuta l’energia di 4 MWh, di cui tramite la Carbone organico, gassificazione si può recuperare 1,5 MW carbonizzato 45% 450 Kg hh dell’energia termica, 1,5 MW he (senza cenere) dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia delle perdite Contenuto di gas: metano, etano, propano, Gas pirolitico non purificato 150 Kg butano, etene propene, butene, idrogeno 15% H, CO, CO2, butadiene Acciaio di mangano 5% 50 Kg Dopo la purificazione - Rottame da carica Nei ceneri post gassificazione si possono trovare piccole quantità di metalli e gruppi di carbone attivo: mg/Kg di pneumatici mercurio 1 - 10-6 Cenere 5% 50 Kg cadmio 20 - 10-6 piombo 10 - 10-6 cromo 4 - 10-6 arsenico 1 - 10-6 rame 80 - 10-6 gruppo CN 20 - 10-6 Quantità complessiva disponibile di energia termica: 5 MWh Quantità complessiva disponibile di energia Impianto 1.000 Kg elettrica: 3 MWh Consumo proprio di potenza dell’energia termica: 200 MW/Mg (200 MW/h) Altri parametri dell’impianto Limite dell’avviamento dei motori a gas nei generatori 3,5 kWh/m3 di corrente Potere calorifico del gas 10 kWh/m3 pirolitico Pressione di lavoro all’interno Da 0,2 a 0,4 bar del PIROLIZZATORE 28 prime Italia
  • 29. PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI POLVERINO DA PNEUMATICO ( PFU ) SPECIFICAZIONE L/KG NOTE Olio pirolitico grezzo 28% (336 litri) - 280 Kg Composti aromatici: di cui: Olio combustibile 50% (168 l) - 140 Kg Alcheni, alcani Benzina 30% (101 l) - 84 Kg Chetoni Masut 20% (67 l) - 56 Kg Aldeidi Catrame popirolitico 3,5% (42 l) - 35 Kg Scarto - per cementificio In questa quantità di carbone è contenuta l’energia di 4 MWh, di cui tramite la Carbone organico, gassificazione si può recuperare 1,5 MW carbonizzato 50% 500 Kg hh dell’energia termica, 1,5 MW he (senza cenere) dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia delle perdite Contenuto di gas: metano, etano, propano, Gas pirolitico non purificato 120 Kg butano, etene propene, butene, idrogeno 12% H, CO, CO2, butadiene Nei ceneri post gassificazione si possono trovare piccole quantità di metalli e gruppi di carbone attivo (mg/Kg di pneumatici) Cenere 6,5% 50 Kg mercurio 1 - 10-6 cadmio 20 - 10-6 piombo 10 - 10-6 cromo 4 - 10-6 arsenico 1 - 10-6 rame 80 - 10-6 gruppo CN 20 - 10-6 SCHEDA DI PRODUZIONE PNEUS GINEO CAPACITÀDI PRODUZIONE DI 260 l/h x 24 h = 260 l/h OLIO PIROLITICO 6.240 l / giorno CONSUMO DEL GENERATORE DI OLIO PIROLITICO PRODUZIONE LORDA ENERGIA ELETTRICA CONSUMO PER AUTOALIMENTAZIONE 240 l/h 0,86 MWh/h 0,2 MW RECUPERO TECNOLOGICO +0,2 MW PRODUZIONE NETTA ENERGIA ELETTRICA +0,86 MW PRODUZIONE NETTA ENERGIA TERMICA 1,0 MW/h termico prime Italia 240 l/h x 24 h = 5.760 l / giorno 0,86 MWh/h x 24 h = 20,64 MWh/ giorno 0,2 MW x 24 h = 4,80 MWh/ giorno +0,2 MW x 24 h = +4,80 MWh/ giorno +0,86 MW x 24 h = +20,64 MWh/ giorno 1,0 MW x 24 h = 24,00 MWh termico Produzione 6.240 l/giorno Consumo 5.760 l/giorno (480 l/giorno di Riserva) Produzione Lorda + 20,64 MWh/giorno Consumo - 4,80 MWh/giorno Recupero + 4,80 MWh/giorno Produzione Netta + 20,64 MWh/giorno Produzione + 24,00 MWh/giorno di termico 29
  • 30. Conclusioni In un’era in cui il continuo aumento dei rifiuti non può più essere contrastato con lo stoccaggio in discarica o l’incenerimento, responsabile di emissioni e residui altamente inquinanti, l’unica soluzione prospettabile è ricercare proprio nei componenti di scarto un valido alleato. La ricerca di nuove fonti energetiche attuata in questi anni dalla Get Energy Prime Italia lo ha individuato nel PFU, una soluzione che permette di produrre energia elettrica e termica sfruttando modalità alternative di riciclo. La composizione del PFU rende apprezzabile il suo impiego nei più svariati settori industriali: energia elettrica, energia termica, Carbon Black, metallo. L’esperienza aziendale ci insegna che più è elevato il numero dei settori applicativi, più si garantisce un effetto compensativo quando uno dei settori entra in crisi. Inoltre il problema sociale su scala mondiale ci fornisce una sola e unica prospettiva: il riciclo del PFU. 30 La Get Energy Prime Italia è pronta a creare insieme ai partner un sistema di recupero del PFU forte e dinamico, che comprenda il mercato di produzione delle fonti alternative dell’energia. Al centro di questo obiettivo si pone il PNEUS GINEO, caratterizzato dalle innovative soluzioni applicate e, al contempo, da una semplicità strutturale che rende l’impianto di facile gestione. Scegliere di recuperare pneumatici ormai al culmine del processo vitale e convertirli, equivale a risolvere due criticità: eliminare un materiale inquinante destinato alla distruzione e produrre energia grazie a modalità alternative, rispettando principi e obiettivi ecosostenibili. Ora che la parola d’ordine è “recuperare”, trasformare i pneumatici in risorsa significa ottimizzare i due processi. Ma significa anche fronteggiare il fenomeno del diffondersi delle discariche abusive e schierarsi a fianco di un pianeta in affanno. Una scelta a favore dell’ambiente. Una scelta valida anche dal punto di vista di costi e introiti. prime Italia
  • 31. GEPI Italia Presidente Giovanni Sella g.sella@getenergyprimeitalia.com Amministratore Gianluca Marcorelli g.marcorelli@getenergyprimeitalia.com Ufficio Amministrativo Dott. Federico Staunovo Polacco segreteria@studiostaunovo.it Ufficio Legale Avv. Raffaella Campi avv.raffaellacampi@gmail.com MARKON CO. - Centro Ricerche Ing. Marek Pilawski m.pilawski@getenergyprimeitalia.com Partner Radice srl Dott. Andrea DI Fabbio difabbio@radicesrl.it prime Italia 31
  • 32. prime Italia GEPI srl Viale delle Milizie 22 00165 Roma Italia Markon Co. Ul. Lesna 17 lok. 13 05-120 Legionowo Poland www.getenergyprimeitalia.com