3. Indice
Chi siamo
4
Informazioni generali
5
Problematiche sociali e ambientali
6
Caratteristiche dei pneumatici usurati
13
Descrizione e funzionamento dell’impianto
14
Caratteristiche gestionali
18
Brevetti e certificazioni
23
Direttive CE
27
Capacità produttiva
28
Conclusioni
29
4. Chi siamo
La Get Energy Prime Italia è una società che
si occupa di ricerca, sviluppo e produzione
di impianti capaci di creare energia elettrica
e termica (cogenerazione) utilizzando fonti
alternative.
La Get Energy Prime Italia nasce nel 1996
come Get Energy Research (Centro Ricerche)
e nel percorso di questi lunghi anni, si è
sempre impegnata nella ricerca e sviluppo
di nuove fonti energetiche in collaborazione
con il centro studi e ricerche dell’università di
Varsavia e la Horus Energia S.p.a.
Fondata con capitali privati, per la propria
storicità e serietà negli ultimi anni ha potuto
attingere a finanziamenti della Comunità
Europea grazie ai quali oggi vanta nell’area
industriale di Rieti uno stabilimento e una rete
rappresentativa in diverse nazioni del mondo.
La filosofia della Get Energy Prime Italia
è, da sempre, quella di essere partner
4
sicuro e affidabile per le realtà industriali e
imprenditoriali e di soddisfare tutte le loro
problematiche in ambito energetico.
La nostra missione è quella di trasformare
tonnellate di materie plastiche e PFU – uno
dei più seri problemi ecologici dei nostri
giorni, recuperando , nel pieno rispetto
dell’ambiente, le preziose componenti
per riutilizzarle e ottenere un rendimento
economico di sicuro interesse.
La Get Energy Prime Italia attualmente
ha stabilito dei contatti commerciali e di
trattativa nei seguenti paesi:
Argentina
Australia
Austria
Cina
Colombia
Costa Rica
El Salvador
Germania
Gran Bretagna
Guatemala
Honduras
Hong Kong
Italia
Nicaragua
Nuova Zelanda
Polonia
Rep. Dominicana
Sud Africa
prime Italia
5. Informazioni generali
IMPIANTO TECNOLOGICO PER IL TRATTAMENTO DEI PFU PER LA PRODUZIONE DELL’ENERGIA
ELETTRICA E TERMICA PNEUS GINEO
L’incremento della domanda di energia
elettrica, l’esaurimento delle fonti di energia
non rinnovabili, la crescita delle discariche
di rifiuti implicano la necessità di utilizzare
le moderne tecnologie al fine di ottenere
energia elettrica e termica a costi più
vantaggiosi.
Trattare i PFU per ottenere nuove risorse
energetiche potrebbe essere il modo per rendere
reale il discorso sull’ecosostenibilità. Come?
Utilizzando la cogenerazione. L’art. 2 comma
8 del D. Lgs 79/99 definisce “cogenerazione”
la produzione combinata di energia elettrica e
calore alle condizioni definited all’Autorità per
l’Energia Elettrica e il Gas.
La nostra esperienza è basata sugli studi
di tecnici specializzati che, dopo anni di
ricerche, hanno realizzato una tecnologia
per il trattamento dei PFU a temperature
modulate in bassa pressione, consentendo
il recupero dei prodotti liquidi (oli sintetici),
gassosi e solidi.
Il risultato finale è una gamma di impianti
in grado di:
- Smaltire i PFU
- Produrre energia elettrica
- Produrre energia termica
SCOPO DELLO STUDIO E FONDATEZZA DELL’INVESTIMENTO PNEUS GINEO
Lo studio descrive una centrale termoelettrica,
impianto che lavora in base al recupero
dei PFU e alla loro trasformazione nella
cosiddetta frazione larga, utilizzata come
fonte alternativa per il riscaldamento o per
prime Italia
l’alimentazione dei generatori di corrente.
Lo strumento per eseguire gli scopi
sopradescritti è proprio l’impianto per la
trasformazione dei PFU, oggetto essenziale
e integrale dello studio.
5
6. Problematiche sociali e ambientali
Le discariche sature e il continuo incremento
dei rifiuti non degradabili stanno tenendo
l’ambiente sotto scacco. La parola d’ordine è
riciclare, smaltire e recuperare energia.
A rilevarlo lo studio “L’Italia del riciclo 2010”,
patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e
dall’Ispra.
Quando si parla di pneumatici, i primi
problemi riguardano la quantificazione dei
PFU generati nel mondo e l’identificazione
delle aliquote di recupero e smaltimento,
dato che si tratta di dati spesso difficili da
reperire e confrontare tra loro. A questo
va aggiunta la mancanza di cifre ufficiali
in molti Paesi dalle economie emergenti.
L’evoluzione del mercato cinese ha
portato nell’ultimo decennio alla crescita
esponenziale di pneumatici prodotti,
utilizzati e dismessi nel Paese. Leadership
mondiale finora detenuta dagli Stati Uniti
6
d’America, la detiene oggi la
Cina con la generazione di più di 200 milioni
di pneumatici usati, corrispondenti a più di 5
milioni di tonnellate.
L’insufficienza delle stime mondiali e la
gestione non ancora ben consolidata attuata
dal mercato cinese, fanno ipotizzare che
circa un terzo delle 13.500.000 tonnellate di
PFU prodotti ogni anno nel mondo abbiano
una destinazione non certa da ripartire
tra smaltimento in discarica, controllata e
abusiva, ed incenerimento.
Dati certi relativi agli ultimi quindici anni
sono invece disponibili per Giappone, Europa
e USA e indicano come all’aumento della
percentuale recuperata dei rifiuti corrisponda
la riduzione dei costi di riciclaggio, grazie
alla conquista di una maggiore efficienza
di filiera e alla nascita di nuove modalità di
recupero.
prime Italia
7. PNEUMATICI FUORI USO (PFU):
Si prega di notare:
- Quantità in ogni paese.
- La crescita esponenziale della quantità:
- Prodotti
- Usati
- Dispersi
- Quantità effettive recuperate (riciclaggio)
e smaltite.
Circa. 4,5 milioni di tonnellate / anno, nel mondo finiscono in:
DISCARICHE
prime Italia
7
8. Problematiche sociali e ambientali
MARI E OCEANI
O VIENE BRUCIATO
ILLEGALMENTE
8
prime Italia
9. Non sono passati molti anni da quando lo
smaltimento in discarica, mista o dedicata,
rappresentava la principale destinazione
dei PFU: in Europa il divieto di smaltimento
in discarica è stato attuato a partire dal
luglio 2003 per i PFU interi e dal luglio
2006 per i PFU frantumati, ad eccezione di
quelli da bicicletta, di quelli con diametro
esterno maggiore di 1.400 mm e di PFU
utilizzati come materiale di ingegneria per le
discariche.
Ma pensare a un’alternativa valida a questa
forma di smaltimento è ormai un’esigenza
improrogabile, dato che nelle discariche
non mancano problematiche di natura
igienica e sanitaria: la natura impermeabile
ed immarcescibile del PFU, unita alla
sua forma concava, lo rendono soggetto
ideale a trattenere piccoli ristagni d’acqua,
diffondendo il proliferare di parassiti e larve.
Inoltre i PFU, pur non essendo soggetti a
combustione spontanea, in caso di incendio
propagano il diffondersi delle fiamme con
estrema velocità all’interno del cumulo
di pneumatici, a causa delle sacche d’aria
presenti nella loro composizione. I fumi
prodotti dalla combustione incontrollata
dei PFU possono contenere gas nocivi alla
salute umana, come gli idrocarburi aromatici
composti solforati monossido di carbonio e
gli ossidi di azoto.
COMPOSIZIONE DEI FUMI PRODOTTI
DALLA COMBUSTIONE NON CONTROLLATA DI PFU
COMPONENTE
CO2
CO
N2O
NO
SO2
HCN
HCI
CONCENTRAZIONE NEI FUMI
(g/kg di PFU combusto)
1.450
35
0,9
3,2
15
4
-
IDROCARBURI INCOMBUSTI
(Benzene, Toluene, ecc)
23
POLVERI
METALLI (inclusi Al e Zn)
IPA
PCB
DIOSSINE/FURANI
285
31,9
0,0633
2,66 x 10-4
6,44 x 10-7
Fonte: SNCP 2007
prime Italia
9
10. Problematiche sociali e ambientali
Le temperature elevate raggiunte durante
l’incendio causano inoltre la decomposizione
della mescola di gomma e la produzione
di oli idrocarburici a vario peso molecolare
che si prestano a diffondere ed alimentare
rapidamente il fuoco.
in alcun modo controllati, costituiscono un
ulteriore pericolo per la salute umana e per
l’ambiente.
Il pericolo è che, anche successivamente allo
spegnimento dell’incendio, le sostanze
chimiche lisciviate dall’acqua possano
contenere metalli pesanti in concentrazioni
tali da rischiare l’inquinamento della falda
sottostante.
Per questi motivi la messa in discarica dei
PFU è stata progressivamente bandita in
Giappone, Nord America ed Europa.
Analogamente a quanto osservato in USA,
il divieto di smaltimento in discarica dei
PFU, introdotto in Europa dalla direttiva
1999/31/CE e recepito in Italia con D.Lgs. n.
36/2003, ha rivoluzionato la filiera dei PFU
incentivando la nascita di nuovi percorsi
di recupero. Dal 2006 è infatti vietata la
messa in discarica dei PFU, interi e triturati,
ad esclusione dei pneumatici usati come
materiale di ingegneria e quelli con diametro
esterno superiore a 1400 mm.
Ora la battaglia riguarda la nascita di nuovi
stoccaggi abusivi di PFU che, non essendo
10
In Europa, così come accaduto per gli USA,
la destinazione dei PFU è stata, fino a tempi
recenti, la messa in discarica. Con un tasso
annuale di crescita della generazione di
PFU, pari mediamente al 2,6%, la quantità
da gestire di tale rifiuto è passata da 2,10
milioni di tonnellate nel 1994 a 2,78 milioni
nel 2006 (EU 15); con l’allargamento della
Comunità europea a 27 Stati Membri, è
possibile valutare il quantitativo di PFU
generati pari a 3,2 milioni di tonnellate/anno.
prime Italia
11. La situazione italiana si discosta, invece, da
entrambi i casi: pur destinando il 48% circa
di PFU al recupero energetico, l’aliquota
corrispondente all’effettivo recupero di
materia non equilibra il rapporto che è
riconducibili alle ecomafie ma anche a
quegli operatori del settore che creano
piccole discariche per risparmiare sui costi
di smaltimento. La Puglia conta ben 230
siti abusivi di PFU, quasi il 22% del totale
purtroppo sbilanciato da una percentuale
ancora elevata (>25%) di materiale dal
destino non certo.
nazionale, seguita dalla Calabria con 159
siti, dalla Sicilia con 141 e dalla Campania
con 131. Il Lazio ha il primato peggiore
per il Centro con 77 discariche, il Piemonte
per il Nord con 37. Per lo Stato un danno
economico complessivo di oltre 2 miliardi di
euro, che comprendono l’evasione dell’IVA
sugli smaltimenti e i costi di bonifica e
di conseguente messa in sicurezza delle
discariche illegali. Per l’ambiente un altro
duro colpo al paesaggio e alla salute.
In Italia ogni anno ben 100 mila tonnellate
di pneumatici fuori uso spariscono nel
nulla. A rilevarlo un dossier di Legambiente,
riferito al periodo 2005-2010, che ha
individuato, a partire proprio dal 2005, oltre
1.050 discariche illegali su un territorio di
oltre 6 milioni di metri quadrati. Illegalità
prime Italia
11
12. Problematiche sociali e ambientali
PRINCIPALI DESTINAZIONI ITALIANE DEI PFU
RECUPERO
DESTINAZIONE
CAMPI DA CALCIO
E ALTRE SUPERFICI
SPORTIVE
MATERIA
QUANTITÀ (TON)*
30.000
PAVIMENTAZIONI AN8.000
TITRAUMA
ISOLAMENTI ACUSTICI
5.000
E ANTIVIBRANTI
ASFALTI
ALTRO
8.000
CEMENTIFICI
60.000
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA
45.000
PIROLISI E
GASSIFICAZIONE
ENERGETICO IN
IMPIANTI ITALIANI
100
0
NOTE
Diversamente che
in Italia l’impiego
dei granuli di PFU
è l’applicazione che
assorbe i quantitativi maggiori a livello
internazionale
Include mattonelle
pre-stampate e preparazioni in situ
Include tappetini
anti-calpestio, pannelli acustici, antivibranti
per ferro-tramviario,
ecc.
Tecnologia non ancora
diffusa
Arredo urbano e stradale, mescole di gomma, ecc.
Quantità che comprende le destinazioni
come flusso singolo e
come miscela in CDR
5 impianti attivi
Sia come flusso singolo che in miscela CDR
3 impianti attivi
Impianti in fase di
sviluppo ma non
ancora attivi
* Nota: le quantità riportate sono rappresentative sia del materiale usato in Italia di quanto destinato all’esportazione
Fonte: Elaborazione Ecopneus su dati operativi del settore
12
prime Italia
13. Caratteristiche dei pneumatici usurati
COMPOSIZIONE DELLA GOMMA DEI PNEUMATICI DA AUTOVETTURE
SOSTANZA
PNEUMATICI DA AUTOVETTURE PNEUMATICI DA AUTOCARRI
Caucciù
Carbone
Idrogeno
Zolfo
Ferro
Riempitivi
Peso del pneumatico
41-43%
38-32%
6–7%
1–1,5 %
10–12 %
3–4%
5–10 kg
34-35%
36-32%
5–6%
1–1,5 %
20–22 %
3–4%
< 70 kg
Il potere calorifico del combustibile gassoso 31,4 - 31,8 MJ/kg 28,5-29,3 MJ/kg.
Il combustibile “da gomma” viene spesso paragonato al combustibile solido sotto forma
di carbone fossile, sia in termini del suo potere calorifico che dell’impatto sull’ambiente.
Dopo tale confronto il vantaggio è sempre a favore dei combustibili “da gomma”.
La composizione chimica del combustibile “da gomma” e del carbone secondo Kirsch,
Zement Calk Gips 9/12
SOSTANZA
Cadmio Cd
Piombo Pb
Zinco Zn
Zolfo
CARBONE
mg/kg
min
max
0,1
10
11
270
16
220
0,5-2,1%
PNEUMATICI
mg/kg
media
8
70
16.000*
1,3-2,2%
* sotto forma di ossido innocuo ZnO
prime Italia
13
16. Descrizione e funzionamento dell’impianto
GRUPPO DISTILLATORI
Il gruppo combustibile in oggetto è costituito
da generatore di corrente, depolimerizzatore
e dispositivi di accompagnamento.
Nel depolimerizzatore (n. 4) vengono
introdotti i carboidrati e gli idrocarburi
polimerici solidi e liquidi di scarto
(principalmente olio pirolitico prodotto da
pneumatici consumati (PFU) e sottoposti
all’azione del catalizzatore e di alte
temperature.
A seguito dell’azione di questi fattori,
le materie prime introdotte vengono
trasformate in idrocarburi liquidi e poi
gassosi sotto forma di vapori caldi.
Gli stessi, grazie alla loro sovrappressione,
passano nella tubazione di raffreddamento
(n. 5) nella quale nelle prime sezioni nasce il
combustibile liquido e nelle sezioni finali il
combustibile gassoso.
Il combustibile liquido (n. 6), dalla
tubazione di raffreddamento (n. 5) precipita
direttamente nel serbatoio del combustibile
liquido (n. 7). Il combustibile gassoso,
invece, dopo aver attraversato il filtro del
combustibile gassoso (n. 9) e la valvola del
gas (n. 10), grazie alla sua sovrappressione,
viene introdotto insieme all’aria atmosferica
nei collettori di aspirazione (n. 2) tramite
i tubi di giunzione (n. 11) e, a sua volta,
introdotto nel generatore di corrente (n. 1).
Nella parte finale della tubazione di
raffreddamento (n. 5) è installata la valvola
di controllo (n. 12) che costituisce, solo e
esclusivamente, un elemento di sicurezza.
16
Adiacente al serbatoio del combustibile
liquido (n. 7) è posizionato un sistema di
recupero tecnologico (n. 13) necessario alla
idrogenizzazione dell’olio paraffinico.
A seguito dell’azione di idrogenizzazione
dell’olio paraffinico si formano delle micro
bolle d’acqua (n.18).
Tra il serbatoio del combustibile liquido (n.7)
e il sistema di recupero tecnologico (n.13) è
sistemata una pompa a tre vie (n.21): una
prima (ingresso) è fissata al serbatoio del
combustibile liquido (n.7), una seconda
(ingresso) al serbatoio dell’acqua (n.20),
mentre una terza (uscita) al sistema di
recupero tecnologico (n.13).
La pompa è studiata come una speciale
“pompa statica o a cavitazione”, che ha il
compito di mescolare il combustibile con
l’acqua.
Esso così trattato, viene condotto tramite
il tubo del carburante (n.19) al motore del
generatore di corrente (n.1).
Così facendo, nella camera di combustione
del motore, vengono introdotti sia il
combustibile liquido, sia quello gassoso
(micro bolle d’acqua).(n.18)
Nel processo di combustione l’idrogeno
entra in contatto con l’ossigeno, creando con
quest’ultimo un’ulteriore energia rispetto
a quella che viene generata durante la
combustione di un comune idrocarburo.
Tutto ciò comporta un notevole risparmio
del combustibile liquido durante la fase di
generazione di energia elettrica e termica.
Questo processo, inoltre, produce anche
vapore acqueo, la cui presenza nei combusti
riduce la concentrazione dei residui per cui
rende il processo ecologico.
prime Italia
17. Tutto è stato chiarito più dettagliatamente nello schema tecnico sotto riportato (figura), dove
viene rappresentato un gruppo combustibile-energetico costituito da:
1. Generatore di corrente
2. Collettori di aspirazione
3. Cavi elettrici
4. Depolimerizzatore
5. Tubazione di raffreddamento
6. Combustibile liquido
7. Serbatoio del combustibile
liquido
8. Combustibile gassoso
9. Filtro del combustibile
gassoso
10. Valvola del gas
11. Tubi di giunzione
12. Valvola di sicurezza
del gas
13. Sistemi di recupero
14. Cavi elettrici d’uscita
15. Raddrizzatore
16. Cavi elettrici d’entrata
17. Combustibile liquido
18. Combustibile liquido
+ micro bolle d’acqua
19. Tubo del carburante
20. Serbatoio dell’acqua
21. Pompa a tre vie
prime Italia
17
19. GRUPPO GENERATORI
Nell’utilizzo del motore con olio pirolitico e/o
paraffine di combustione le emissioni sono le
seguenti:
a. Ossidi di Azoto - NOx < 4000 mg/Nm3
b.Monossido di Carbonio - CO < 650 mg/Nm3
c. Particelle fisse PM
(riassuntivamente) < 80 mg/Nm3
L’impianto include il modulo cogenerativo di
2 gruppi elettrogeni in un container.
Il set tipo HE-KEC-900-2xM450-PP della
potenza in modalità baseload di 900 kWe
e della rumorosità inferiore a 69 dB a 7 m.
L’efficienza complessiva (energia elettrica +
calore) è di circa l’80%.
Il set è comprensivo di:
1. Due gruppi elettrogeni HE-M450-PP
2. Modulo di recupero del calore dedicato a 2
gruppi sopramenzionati
3. Container speciale largo (3 m)
insonorizzato (comune per 2 gruppi)
GRUPPI ELETTROGENI
Gruppo elettrogeno HE-M450-PP
La versione aperta per il container.
Il gruppo per il funzionamento in modalità
della potenza continua secondo PN- ISO8528
(potenza fissa nel tempo, senza limiti di
tempo, ing. continuous power).
Potenza attiva lorda [1]: 450 [kWe]
Corrente nominale: 810 [A]
Tensione: 230/400 [V]
Frequenza: 50 [Hz]
Serbatoio di combustibile: 500 [l]
Consumo di combustibile:117,2 [l/h] ×2 (+/-8 %)
Motore: MAN D2842 LE211
sistema dei cilindri: V 12
cilindrata: 21,9 [l]
Dinamo: ad autoeccitazione, senza spazzole,
della ditta Marelli
THD (senza carico): < 2 [%]
Efficienza con Pzn:
> 95 [%] per cos =0,8,
> 96 [%] per cos =1,0,
prime Italia
Grado di protezione // classe di isolamento:
IP23 // H
[1] – Potenza sui morsetti della dinamo. Il
generatore in servizio consuma circa 15 – 20
kW dell’energia elettrica. Questa energia
può provenire dal generatore o dalla rete
esterna.
I parametri sono stati definiti per le
condizioni di riferimento standard:
temperatura: +25OC, pressione: 100 kPa,
umidità relativa: 60%.
Il gruppo è composto da:
- Motore ad accensione per compressione
della ditta MAN, adattato debitamente, di
tipo industriale;
- Regolatore automatico, elettronico della
velocità di rotazione del motore;
- Sistema di riscaldamento del blocco del
motore che ottimizza le condizioni della
messa in funzione del gruppo;
- Dinamo sincrono, ad autoeccitazione, senza
spazzole, della ditta Marelli;
- Pannello a microprocessore di comando
automatico e sorveglianza con modulo di
misurazione che permette il lavoro sincrono
con la rete energetica. Il pannello serve
anche il modulo di recupero del calore.
- Marmitta di scarico (acciaio semplice) con il
compressore (acciaio inox);
- interruttore generale con il comando
elettrico
- Sistema speciale di filtrazione del
combustibile delle materie plastiche
- Sistema di commutazione dell’alimentatore
combustibile delle materie plastiche
- Sistemi di sorveglianza del funzionamento
del motore selezionati adeguatamente
per garantire livello elevato di controllo
e regolazione automatica necessari per i
combustibili non standard
- Sistema speciale di riscaldamento a
bassa temperatura degli elementi prescelti
del sistema di combustione
19
20. Descrizione e funzionamento dell’impianto
MODULO DI RECUPERO DEL CALORE
Modulo di recupero del calore dedicato al
sistema di 2 gruppi HE-M450-PP
Il sistema completo di recupero del calore dal
telaio del motore e dai gas di combustione,
con scambiatori, pompe, tubazioni, sensori,
valvole ed attrezzatura necessaria.
Potenza termica 2 x 450 kWt (+/- 8%)
Temperature del supporto del calore 70/90OC
Diametro degli allacciamenti / tipo : DN65 / a
collare.
Eccesso di pressione gestibile sulle
connessioni di circa 50 kPa – da stabilire.
Il sistema di recupero del calore offerto è
composto da:
- Radiatore esterno a 2 circuiti, con
ventilatori elettrici comandati termo
staticamente, che svolge la funzione del
radiatore di scorta qualora non ci sia la
ricezione del calore da parte dei dispositivi
dell’Utente;
- Scambiatore tipo gas di combustione –
acqua per recuperare il calore dai gas di
combustione;
- By-pass dello scambiatore di gas di
combustione;
- Scambiatore a piastre tipo acqua - acqua;
- Gruppo di pompe e valvole a tre vie
gestibili;
- Tubazioni necessarie all’interno del
container;
- Sistema di controllo di temperatura,
pressione, flusso.
Il controllo del modulo viene realizzato
attraverso il sistema di comando del gruppo.
CONTAINER
Container speciale, largo (3m)
insonorizzato (comune per 2 gruppi)
Rumorosità < 69 dB da 7 m.
Dimensioni del container (m):
lunghezza x larghezza x altezza di trasporto /
totale – 12,8 x 3,0 x 2,9 / ~4,2 (*)
(*) – esistono altre possibilità tecniche di
20
adattare questa soluzione a seconda del
luogo di installazione.
Il container sarà dotato di:
- Insonorizzazione di pareti, pavimento,
soffitto, opera di presa e dispositivo di lancio;
- sistema di ventilazione dell’interno
che funziona con l’efficienza adattata
automaticamente alla temperatura
all’interno del container;
- Opera di presa e dispositivo di lancio dotati
di silenziatori;
- Allacciamenti per alimentazione e ritorno
del combustibile delle materie plastiche;
- Allacciamenti del radiatore, della
circolazione termica esterna;
- Impianto elettrico interno (per i propri
fabbisogni);
- Impianto di illuminazione;
- Dispositivo di spegnimento ad aerosol;
- Porta d’accesso che permette un facile
accesso all’assistenza tecnica;
- Interruttore di emergenza „STOP”;
- Vasca ecologica che protegge dalle
fuoriuscite con il monitoraggio di eventuali
perdite.
La struttura del container è stata progettata
in modo da garantire un libero accesso
all’assistenza tecnica a diversi elementi del
sistema senza necessità di smontare qualunque
parte. Il radiatore di scorta del motore, lo
scambiatore del gas di combustione, l’opera
di presa ed il dispositivo di lancio dell’aria
saranno montati sul tetto del container. Peso
del container 29 ton.
Condizioni di garanzia:
Il periodo di garanzia per i dispositivi offerti
è di: 24 mesi dalla data di messa in servizio.
Le condizioni e le modalità dell’assistenza
tecnica – da stabilire.
L’assistenza tecnica opera 24 h su 24 h per tutto
l’anno. L’assistenza tecnica è supportata dal
sistema di monitoraggio on- line attraverso
le connessioni ad internet. Dopo la scadenza
della garanzia offriamo un contratto di
assistenza tecnica post- garanzia.
prime Italia
21. GRUPPO GENERATORI
- È trasportato in un contenitore speciale
di 42 piedi, dove resta in esecuzione dopo
l’installazione.
- È dotato di sistema ridondante, che
assicura che rimarrà in funzione, anche
durante la manutenzione.
- Il livello di emissioni di rumore è
significativamente inferiore rispetto ai
tradizionali generatori uguali.
prime Italia
21
22. Descrizione e funzionamento dell’impianto
Fattori da considerare
Per il sistema completo HE-KEC-900-2xM450-PP:
Base Potenza nominale:
900kWe
Emissione di rumore:
69 dB a 7 metri di distanza
Dispositivi o località
Livello di rumore, dB
Soglia di udibilità, inudibile
Camera tranquilla
Parco eolico a 350 metri di distanza
Ufficio rumoroso in pieno svolgimento
Camion in movimento a 50km/h, a 100 metri di distanza
Trapano pneumatico a 7m di distanza
Turbina di vento, 10m di distanza
Soglia del dolore, danni all’udito
0
35
35-45
60
70
95
95-105
140
Fonte: Cubasolar, Energéticas Renovables (CETER). Cuba.
Caratteristiche gestionali
assistenza madre (i dati raccolti in tempo reale consentono di controllare l’attività produttiva
e il suo funzionamento)
totalmente la produzione in quanto l’impianto è fornito di 2 generatori da 500 KW)
nell’inquinamento delle acque superficiali e freatiche
22
prime Italia
26. Brevetti e Certificazioni
Politecnico di Radom
Dipartimento di Scienza dei Materiali, Tecnologia e Progettazione
Stabilimento Prodotti Petroliferi
Marcon Co.
Marek Pilawski
via Lešna 187
05-120 Legionowo
Con riferimento al Vs. ordine e previa condivisione con il Sig. Marek Pilawski in data
23.05.2012 con la presente invio esiti delle prove fatte sulla campionatura consegnata,
campione no. I e campione no. II.
A.
DESCRIZIONE CAMPIONATURA
Campione no. I – residuo carbonioso che costituisce il 40 % del peso del pneumatico si è
sviluppato a fronte del processo di pirolisi di questi pneumatici.
Campione no. II – residui di catrame e asfalto che costituiscono il 7,5% del peso di olio
pirolitico ottenuto in quantità di 35% del peso dei pneumatici da autovettura nel processo della
loro pirolisi.
B.
ESITI DELLE PROVE
B1. Esiti prove campione no. I
Condizioni di incenerimento:
temperatura: 800° C
tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h
Contenuto di ceneri: 9,33% del peso della massa del campione.
Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico.
L’aspetto delle ceneri I: granulometria irregolare con notevoli oscillazioni della dimensione,
forme diversificate e grano del colore bianco grigio.
B2. Esiti prove campione no. II
Condizioni di incenerimento:
temperatura: 800° C
tempo di incenerimento fino alla sostanza secca: 25h
Contenuto di ceneri: 33,75% del peso della massa del campione
Il resto è costituito dal puro carbone pirolitico.
L’aspetto delle ceneri no. II: granulometria regolare, grano con forma regolare e colore rosa
chiaro.
C. Riassunto
C1. Ceneri I, che rappresentano il componente del residuo carbonioso a fronte del processo di
pirolisi dei pneumatici da autovettura costituiscono il 3,73% della massa di questi pneumatici.
C2. Ceneri II, costituiscono 0,89% della massa dei pneumatici.
C3. Ceneri totali (Ceneri I + Ceneri II) come ceneri complessivi a seguito della pirolisi dei
pneumatici e processo di distillazione termocatalitica dell’olio pirolitico: 4,62 % della massa dei
pneumatici.
RESPONSABILE STABILIMENTO PRODOTTI PETROLIFERI: LIBERO DOCENTE:
Adam uksa
DECANO: Maria Paw owa
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prime Italia
27. Direttive CE
Direttiva 85/374/CEE
Responsabilità per danno da prodotti difettosi
La direttiva definisce la responsabilità dei soggetti
per l’immissione sul mercato di merci. Il documento
definisce il produttore come il soggetto che
produce la merce, che immette la merce sul
mercato rappresentando il prodotto e, infine, che
vende il prodotto. Il produttore e altri soggetti
che partecipano all’immissione del prodotto sul
mercato sono pienamente responsabili dei difetti
del prodotto e, nei confronti dei consumatori,
subiscono ogni conseguenza e rispondono del
proprio operato. Il consumatore ha diritto di
chiedere il risarcimento dei danni subiti, danni
alla salute e danni di altro tipo, nei confronti dei
soggetti che immettono il prodotto sul mercato.
Direttiva 90/396/CEE
Apparecchi a gas
La direttiva definisce le modalità e i requisiti
nell’ambito delle autorizzazioni per l’immissione
sul mercato degli apparecchi a gas. Stabilisce in
particolare la tipologia e il numero di esami richiesti
per un apparecchio e le norme della marcatura CE,
affinché il prodotto ottenga l’autorizzazione per
la distribuzione.
Direttiva 92/42/CEE
Rendimento per le nuove caldaie ad acqua
La direttiva definisce le modalità e i requisiti
nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni per
l’immissione sul mercato delle caldaie. Stabilisce
in particolare la tipologia e il numero di esami
richiesti per una caldaia e la conformità CE, le
norme della marcatura CE, affinché il prodotto
ottenga l’autorizzazione per la distribuzione e
l’efficienza energetica.
Direttiva 2006/42/CE
Macchine
La direttiva definisce una serie di norme e di
controlli inerenti l’armonizzazione degli esami
e la marcatura CE, che devono essere soddisfatti
prima dell’immissione sul mercato del prodotto, al
fine di tutelare la salute degli utilizzatori.
Direttiva 2000/14/CE
Rumorosità
La direttiva definisce le norme sulla rumorosità
prime Italia
richieste per i dispositivi ivi specificati. Definisce le
norme di sicurezza, la tipologia e le norme
degli esami e delle marcature per l’utilizzo
normale che i dispositivi devono soddisfare.
Direttiva 2001/95/CE
Sicurezza generale dei prodotti
La direttiva definisce gli obblighi e le modalità di
controllo nei confronti di produttori, distributori
e soggetti responsabili dell’immissione sul
mercato del prodotto, nell’ambito di una piena
comunicazione e marcatura dei prodotti riguardo
ai possibili rischi.
Direttiva 2004/22/CE
Strumenti di misura
La direttiva definisce i requisiti posti nei confronti
dei produttori degli strumenti di misura, le
modalità di sorveglianza, gli esami, le marcature
e le verifiche, tenendo in considerazione la zona
climatica, prima dell’immissione in commercio del
prodotto.
Direttiva 2004/108/CE
Compatibilità elettromagnetica
La direttiva definisce i requisiti nei confronti
dei produttori per eseguire gli esami e per
l’applicazione delle norme e della marcatura
che servono a mettere in commercio i dispositivi
elettromagnetici che nel corso del loro
funzionamento non disturberanno quello di altri
dispositivi elettromagnetici collegati tra loro.
Direttiva 2005/32/CE
Progettazione ecocompatibile dei prodotti che
consumano energia
La direttiva definisce i requisiti relativi a esami,
norme, marcatura e conseguimento della
dichiarazione CE per i dispositivi che utilizzano
l’energia, al fine di sfruttare al meglio l’efficienza
dell’energia con un minimo inquinamento
dell’ambiente
Direttiva 2006/95/CE
Materiale elettrico a bassa tensione (LVD)
La direttiva definisce quali norme di tensione deve
soddisfare il produttore prima di immettere nel
mercato il prodotto.
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28. Capacità produttiva
PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI PNEUMATICI ( PFU )
SPECIFICAZIONE
L/KG
NOTE
Olio pirolitico grezzo 25%
(300 litri) - 250 Kg Composti aromatici:
di cui: Olio combustibile 50% (150 l) - 125 Kg
Alcheni, alcani
Benzina 30%
(90 l) - 75 Kg
Chetoni
Masut 20%
(60 l) - 50 Kg
Aldeidi
Catrame popirolitico 5%
(60 l) - 0 Kg
Scarto - per cementificio
In questa quantità di carbone è contenuta
l’energia di 4 MWh, di cui tramite la
Carbone organico,
gassificazione si può recuperare 1,5 MW
carbonizzato 45%
450 Kg
hh dell’energia termica, 1,5 MW he
(senza cenere)
dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia
delle perdite
Contenuto di gas: metano, etano, propano,
Gas pirolitico non purificato
150 Kg
butano, etene propene, butene, idrogeno
15%
H, CO, CO2, butadiene
Acciaio di mangano 5%
50 Kg
Dopo la purificazione - Rottame da carica
Nei ceneri post gassificazione si possono
trovare piccole quantità di metalli e gruppi
di carbone attivo:
mg/Kg di pneumatici
mercurio 1 - 10-6
Cenere 5%
50 Kg
cadmio 20 - 10-6
piombo 10 - 10-6
cromo 4 - 10-6
arsenico 1 - 10-6
rame 80 - 10-6
gruppo CN 20 - 10-6
Quantità complessiva disponibile di energia
termica: 5 MWh
Quantità complessiva disponibile di energia
Impianto
1.000 Kg
elettrica: 3 MWh
Consumo proprio di potenza dell’energia
termica: 200 MW/Mg (200 MW/h)
Altri parametri dell’impianto
Limite dell’avviamento dei
motori a gas nei generatori
3,5 kWh/m3
di corrente
Potere calorifico del gas
10 kWh/m3
pirolitico
Pressione di lavoro all’interno
Da 0,2 a 0,4 bar
del PIROLIZZATORE
28
prime Italia
29. PRODOTTI DELLA PIROLISI DA 1 TONN. DI POLVERINO DA PNEUMATICO ( PFU )
SPECIFICAZIONE
L/KG
NOTE
Olio pirolitico grezzo 28%
(336 litri) - 280 Kg Composti aromatici:
di cui: Olio combustibile 50% (168 l) - 140 Kg
Alcheni, alcani
Benzina 30%
(101 l) - 84 Kg
Chetoni
Masut 20%
(67 l) - 56 Kg
Aldeidi
Catrame popirolitico 3,5%
(42 l) - 35 Kg
Scarto - per cementificio
In questa quantità di carbone è contenuta
l’energia di 4 MWh, di cui tramite la
Carbone organico,
gassificazione si può recuperare 1,5 MW
carbonizzato 50%
500 Kg
hh dell’energia termica, 1,5 MW he
(senza cenere)
dell’energia elettrica, 1,0 MWh è l’energia
delle perdite
Contenuto di gas: metano, etano, propano,
Gas pirolitico non purificato
120 Kg
butano, etene propene, butene, idrogeno
12%
H, CO, CO2, butadiene
Nei ceneri post gassificazione si possono
trovare piccole quantità di metalli e gruppi
di carbone attivo (mg/Kg di pneumatici)
Cenere 6,5%
50 Kg
mercurio 1 - 10-6
cadmio 20 - 10-6
piombo 10 - 10-6
cromo 4 - 10-6
arsenico 1 - 10-6
rame 80 - 10-6
gruppo CN 20 - 10-6
SCHEDA DI PRODUZIONE PNEUS GINEO
CAPACITÀDI PRODUZIONE DI
260 l/h x 24 h =
260 l/h
OLIO PIROLITICO
6.240 l / giorno
CONSUMO DEL GENERATORE
DI OLIO PIROLITICO
PRODUZIONE LORDA ENERGIA
ELETTRICA
CONSUMO PER
AUTOALIMENTAZIONE
240 l/h
0,86 MWh/h
0,2 MW
RECUPERO TECNOLOGICO
+0,2 MW
PRODUZIONE NETTA ENERGIA
ELETTRICA
+0,86 MW
PRODUZIONE NETTA ENERGIA
TERMICA
1,0 MW/h
termico
prime Italia
240 l/h x 24 h =
5.760 l / giorno
0,86 MWh/h x 24 h =
20,64 MWh/ giorno
0,2 MW x 24 h =
4,80 MWh/ giorno
+0,2 MW x 24 h =
+4,80 MWh/ giorno
+0,86 MW x 24 h =
+20,64 MWh/ giorno
1,0 MW x 24 h =
24,00 MWh termico
Produzione
6.240 l/giorno
Consumo
5.760 l/giorno
(480 l/giorno di Riserva)
Produzione Lorda
+ 20,64 MWh/giorno
Consumo
- 4,80 MWh/giorno
Recupero
+ 4,80 MWh/giorno
Produzione Netta
+ 20,64 MWh/giorno
Produzione
+ 24,00 MWh/giorno
di termico
29
30. Conclusioni
In un’era in cui il continuo aumento dei
rifiuti non può più essere contrastato con
lo stoccaggio in discarica o l’incenerimento,
responsabile di emissioni e residui altamente
inquinanti, l’unica soluzione prospettabile è
ricercare proprio nei componenti di scarto un
valido alleato.
La ricerca di nuove fonti energetiche attuata
in questi anni dalla Get Energy Prime Italia
lo ha individuato nel PFU, una soluzione
che permette di produrre energia elettrica
e termica sfruttando modalità alternative di
riciclo.
La composizione del PFU rende apprezzabile il
suo impiego nei più svariati settori industriali:
energia elettrica, energia termica, Carbon
Black, metallo.
L’esperienza aziendale ci insegna che più è
elevato il numero dei settori applicativi, più
si garantisce un effetto compensativo quando
uno dei settori entra in crisi.
Inoltre il problema sociale su scala mondiale ci
fornisce una sola e unica prospettiva: il riciclo
del PFU.
30
La Get Energy Prime Italia è pronta a creare
insieme ai partner un sistema di recupero
del PFU forte e dinamico, che comprenda il
mercato di produzione delle fonti alternative
dell’energia.
Al centro di questo obiettivo si pone il PNEUS
GINEO, caratterizzato dalle innovative
soluzioni applicate e, al contempo, da una
semplicità strutturale che rende l’impianto di
facile gestione.
Scegliere di recuperare pneumatici ormai
al culmine del processo vitale e convertirli,
equivale a risolvere due criticità: eliminare
un materiale inquinante destinato alla
distruzione e produrre energia grazie a
modalità alternative, rispettando principi
e obiettivi ecosostenibili. Ora che la parola
d’ordine è “recuperare”, trasformare i
pneumatici in risorsa significa ottimizzare i
due processi. Ma significa anche fronteggiare
il fenomeno del diffondersi delle discariche
abusive e schierarsi a fianco di un pianeta in
affanno. Una scelta a favore dell’ambiente.
Una scelta valida anche dal punto di vista di
costi e introiti.
prime Italia
31. GEPI Italia
Presidente
Giovanni Sella
g.sella@getenergyprimeitalia.com
Amministratore
Gianluca Marcorelli
g.marcorelli@getenergyprimeitalia.com
Ufficio Amministrativo
Dott. Federico Staunovo Polacco
segreteria@studiostaunovo.it
Ufficio Legale
Avv. Raffaella Campi
avv.raffaellacampi@gmail.com
MARKON CO. - Centro Ricerche
Ing. Marek Pilawski
m.pilawski@getenergyprimeitalia.com
Partner
Radice srl
Dott. Andrea DI Fabbio
difabbio@radicesrl.it
prime Italia
31
32. prime Italia
GEPI srl
Viale delle Milizie 22
00165 Roma
Italia
Markon Co.
Ul. Lesna 17 lok. 13
05-120 Legionowo
Poland
www.getenergyprimeitalia.com