http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Le vicende eccezionali della sua storia antichissima, hanno sicuramente lasciato una profonda traccia genetica e culturale nei suoi abitanti: Veneti, Goti, Masnadieri.
Il castello è un manufatto antichissimo, una testimonianza unica delle importanti origini, ma anche il principale protagonista della storia del paese, fino alla sua distruzione.
A giudicare dalla stessa segnaletica, è sorprendentemente negletto dall’intera comunità.
Più che uno storico, bisognerebbe interpellare uno psicanalista….
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Le vicende eccezionali della sua storia antichissima, hanno sicuramente lasciato una profonda traccia genetica e culturale nei suoi abitanti: Veneti, Goti, Masnadieri.
Il castello è un manufatto antichissimo, una testimonianza unica delle importanti origini, ma anche il principale protagonista della storia del paese, fino alla sua distruzione.
A giudicare dalla stessa segnaletica, è sorprendentemente negletto dall’intera comunità.
Più che uno storico, bisognerebbe interpellare uno psicanalista….
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
1.
Analisi dello spazio
A cura di Beordo William, Galeasso Rodrigo e Martin
Marcello
2. La biblioteca di Don Ferrante
Milano all’inizio della peste
Il lazzeretto
Il «nuovo» castello dell’Innominato
La canonica saccheggiata di Don Abbondio
Milano infestata
La vigna devastata di Renzo Dentro la casa
Renzo di fronte al lazzeretto
Renzo entra nel lazzeretto
La cappella del lazzeretto
Il temporale purificante
Il Canterelli
3. Raccolta di
trecento Descrizione
volumi molto
dettagliata:
Libri o Il privilegio accordato
Libri filosofici
cavallereschi all’astrologia a cui si Il Manzoni
lega un’attenzione per i vuole
problemi di magia. mostrarci la
Cit (cap. 27, vv. 312-319): o L’abitudine a trattare le mentalità
«L’essenza, gli universali, questioni culturali tipica degli
l’anima del mondo, e la attraverso dispute. intellettuali
natura delle cose non o Una posizione del Seicento.
eran cose tanto chiare personale che, pur
quanto si potrebbe riconoscendo l’autorità
credere». dei testi classici, non si
Posizione non molto
chiara rispetto a un nega totalmente alla
grande filosofo come modernità.
Aristotele, molto
discusso nel ‘600.
4. Le strade
Le erbe del prato e le
Botteghe chiuse e cortecce diventano il
fabbriche deserte. «Un corso incessante cibo per i più poveri
di miserie, un
soggiorno perpetuo di
patimenti».
Rasente ai muri, un po’ Qualche volta si
di paglia usata come vedevano dei
covile per i poveri cadaveri, altre
volte qualcuno
cascava stremato
per terra
5. Usato come deposito delle
mercanzie infette.
È un recinto quadrilatero a
sinistra della porta orientale,
circondato da una fossa.
I lati sono divisi in 288 stanze
(in totale) su un solo piano,
collegate da un portico a volta,
il quale è sostenuto da esili
colonne.
Due entrate: una principale
posta nel lato che guarda la
città, l’altra dietro, nella parte
opposta.
Al centro si trova un piccola
chiesa ottangolare.
Durante la peste si allestiscono
le stanze con un po’ di paglia e
di viveri per gli appestati.
6. L’Innominato
aveva depositato Il fabbricato
tutte le sue armi e Le stanze sono che separava i
armature in una allestite per accogliere due cortili:
stanza a tetto. quanti più bisognosi è
possibile. Occupato dalle
provvisioni.
Deposito per i
Sistemati i letti beni degli
Camere riservate appestati.
e disposti
anche agli
materassi e
ecclesiastici.
coperte.
7. Don Abbondio
Tutto era in
e Perpetua
disordine e non
avvertono un
c’era nulla d’intero:
forte tanfo.
Questa descrizione ∂ Piume e penne di galline, pezzi
suggerisce al di biancheria, fogli strappati,
lettore un’analogia piatti e pentole rotte.
di sapore ironico. ∂ Brandelli di legno di qualsiasi
oggetto gettati nel focolare.
∂ Il resto era cenere e carboni.
Le anime di Don ∂ I muri scarabocchiati di
Abbondio e di Perpetua, figuracce che prendevano in
nel vedere la loro casa, giro la figura di Don Abbondio.
luogo degli affetti e posto
più sicuro, sono
profondamente straziate.
8. Le unzioni caratterizzano il nuovo spettacolo di Milano nel pieno
della peste: le porte delle case e le muraglie sono cosparse di una
sostanza giallastra, la quale è considerata come la prima causa di
diffusione della peste.
La gente delle case brucia gli spazi unti, difronte agli sguardi
inorriditi dei passanti, mentre i forestieri vengono arrestati uno ad
uno per paura che portino il contagio.
La città è accompagnata da una cantilena infernale che, mista al
tintinnio dei campanelli, al cigolio dei carri e al calpestio dei cavalli,
stringe amaramente gli animi dei pochi che ancora la abitano.
9. La vigna abbandonata e successivamente saccheggiata dalla gente del paese che se
n’era servita per la legna, è una "marmaglia", un "guazzabuglio" di erbacce, rami
spezzati e specie botaniche cresciute spontaneamente.
Questa descrizione del Manzoni è del tutto simbolica. Lo sguardo è quello dell’autore
e non del protagonista, che attraverso panoramiche e zoom ci rappresenta una
natura abbandonata a sé stessa, corrotta, disordinata, in lotta col male; proprio come
l’animo dell’individuo senza la guida della ragione (come è accaduto a Renzo a
Milano).
Inoltre lo stato di abbandono della vigna richiama quello della società colpita dai
flagelli della carestia, della guerra e della peste.
La vigna rappresenterebbe anche la natura segnata da una condanna originaria che
confluisce nel disordine non appena si allenta il controllo su di essa.
Passione
di
Manzoni
per la
botanica Valore simbolico che riassume tutto il
contesto storico: La società è lasciata a sé
stessa
10. Cit. Cap XXXIII, vv. 436-440: «Al rumore de'
suoi passi, al suo affacciarsi, uno
scompiglio, uno scappare incrocicchiato di
topacci, un cacciarsi dentro il sudiciume che
copriva tutto il pavimento: era ancora il letto Renzo non dedica
de' lanzichenecchi. Diede un'occhiata alle molta attenzione a ciò:
pareti: scrostate, imbrattate, affumicate.
Alzò gli occhi al palco: un parato di
ragnateli. Non c'era altro. Se n'andò anche È teso per il suo unico
di là, mettendosi le mani ne' capelli». obbiettivo: trovare
Lucia.
L’unica sua reazione è
mettersi le mani ne’
La casa ha perso ogni capelli.
caratteristica di
umana abitazione.
11. Lungo il recinto del
lazzeretto:
I due portici sono
colmi di baracche
√ Malati che entrano nel e capanne, per
lazzeretto a gruppi. accogliere gli
√ Altri giacciono stremati lungo il appestati.
fossato che costeggia il
recinto.
√ Infine alcuni, diventati pazzi
per la malattia, parlano e
ridono da soli, altri ancora
cantano per rallegrarsi
l’animo.
12. Un continuo Lo spedale
andare e venire di d’innocenti
serventi, pazzi che le parole sono
corrono e malati In ogni stanza sostituite da vagiti e
che si alzano e si e capanna, belati.
chinano su letti volti abbattuti I neonati sono
arrangianti con dal dolore o accuditi e allattati da
della paglia. immobili nella balie e capre.
morte.
Un lungo viale è
destinato ai carri che, Ultimo sforzo umano di Alcune madri non si
molto sopravvivenza: capacità arrendono, altre
rumorosamente, femminile di rispondere invece trovano
portano via roba per dignitosamente con il nell’amore qualche
guadagnare spazio. proprio sacrificio alla consolazione.
violenza della distruzione.
13. Sorge al centro del
lazzeretto.
È aperta su tutti i lati con
archi, formando un piccolo
portico.
Sopra si trova la cupola.
L’altare posto al centro è
ben visibile.
Confronto tra
passato e
presente
14. 1. Le nuvole si addensano, il cielo si La descrizione ha un valore
fa sempre più cupo e tenebroso. simbolico di una natura di
2. L’atmosfera è accompagnata dal un’umanità in cui è vinta
continuo brontolio dei tuoni. ogni capacità di resistenza
Le tenebre
accompagnano spesso il
viaggio di Renzo con esiti
Un forte temporale si catastrofici
scatena
Stavolta, però, questa
atmosfera prelude ad una
Grandine di Ridona vita alla resurrezione
goccioloni radi e natura e spazza
impetuosi, dove finalmente il
Renzo sguazza contagio
liberamente. Risolvimento di
tutta la storia
15. Si trova ad un mezzo miglio sopra Lecco, su un rialto,
all’incrocio tra due stradine.
Sopra il rialto si vede un poggetto artificiale con in cima
una croce.
In questo posto è sepolto un gran mucchio di morti,
vittime del contagio, come vuole ricordare la tradizione.
16. In questa ultima parte del romanzo lo spazio e
l’ambiente sono stati fortemente caratterizzati
dall’avvento della peste che, direttamente o
indirettamente, ha modificato completamente
tutta la storia, nonché i personaggi, i fatti e lo
stesso ambiente.