2. La bioarchitettura è una disciplina che si occupa di
realizzare case che permettono di mantenere in
equilibrio la salute dell’ambiente e delle persone che
vanno a viverci. Risponde quindi all’esigenza sempre
più intensa delle persone di vivere in un ambiente
sano e non come accadeva prima (e spesso tutt’oggi)
a contatto con elementi dannosi.
La bio-architettura
3. Storia
La bioarchitettura è nata verso
la fine degli anni ’70. I primi
studi e le prime realizzazioni
sono state fatte in Germania, un
po’ per rispondere alla crisi
energetica del 1973 che
coinvolse tutto il mondo, un po’
per rispondere positivamente ai
principi ecologici. Inizialmente
si basava sulle fonti alternative
al petrolio per portare nelle
abitazioni l’energia necessaria.
4. Diversi esperti presero in considerazione di portare energia
alternativa nelle abitazioni, utilizzandone una alla portata di tutti,
l’energia solare. Andando avanti gli architetti che decisero di
adottare questa visione ecologica iniziarono a proporre sistemi
sempre più naturali, senza dimenticare l’aspetto esteriore. Ecco
che con la bioarchitettura è possibile combinare tre fattori:
impatto estetico elevato, grande rispetto ecologico e migliore
vivibilità.
Bioarchitettura: su quali principi si basa
Importantissima la scelta dei
materiali. Devono rispettare alcuni
criteri come impatto ambientale
basso, elevato rendimento e costi
contenuti. Elementi dannosi sono
stati man a mano sostituiti. Vernici,
smalti, colle e pitture chimiche
hanno lasciato spazio a vernici con
pigmenti naturali, cera d’api etc.
6. Dal punto di vista del risparmio energetico e delle risorse naturali,
Welldom ha progettato un sistema che vanta il 99% dei materiali
utilizzati riciclabili, il 100% del recupero delle acque piovane e
l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili grazie a un impianto
fotovoltaico che produce circa 14 kWh di energia elettrica e a un
impianto geotermico ad altissima efficienza per la produzione di
calore, acqua calda sanitaria e il raffrescamento. La casa ha, infatti,
consumi bassissimi (< 30 kW/m2 anno).
7. Dal punto di vista dell’interior design, l’architetto Picciotto ha studiato ogni particolare per favorire il
benessere e la “naturalità” degli spazi, sostenendo che “pur essendo una casa ‘importante’, essa non ha nulla a
che fare con l’opulenza e una logica di consumo. Per esplicito volere della committenza, ogni aspetto è stato
curato per essere rispettoso dell’ambiente: è incredibile come una casa così grande possa consumare così
poco”.
8. L’arredamento è quasi interamente disegnato
su misura per questo progetto. Accanto, una
selezione di pezzi classici del design: la cucina è
prodotta su misura da Arclinea, con materiali
naturali e certificati, come per il resto della
casa. All’esterno un prato fiorito, non un
giardino, con piante autoctone che crescono
spontanee secondo i ritmi della natura.