This is the presentation prepared and presented during the discussion of my university thesis.
The thesis was about the concept and formats of "Espressamente illy" (the famous coffee label and its coffee shops).
The main subject of the thesis is the experience a costumer have or might have in one of the "Espressamente illy" coffee shops and how the company works in order to give a specific experience.
The presentation shows specific SWOTs about what the company does according to what are the companies objectives that illy has got about this project.
---- ITALIAN ----
Questa è la presentazione preparata e proposta durante la discussione della mia tesi universitaria.
La tesi riguarda il concept ed il format di "Espressamente illy" (la famosa marca di caffè e le sue caffetterie).
L'oggetto principale della tesi è l'esperienza che un cliente ha o dovrebbe avere in una delle caffetterie "Espressamente illy" e come l'azienda lavori al fine di fornire una specifica esperienza.
La presentazione mostra i principali SWOT in merito a cosa l'azienda faccia in relazione agli obiettivi aziendali che illy ha di questo progetto.
This is the presentation prepared and presented during the discussion of my university thesis.
The thesis was about the concept and formats of "Espressamente illy" (the famous coffee label and its coffee shops).
The main subject of the thesis is the experience a costumer have or might have in one of the "Espressamente illy" coffee shops and how the company works in order to give a specific experience.
The presentation shows specific SWOTs about what the company does according to what are the companies objectives that illy has got about this project.
---- ITALIAN ----
Questa è la presentazione preparata e proposta durante la discussione della mia tesi universitaria.
La tesi riguarda il concept ed il format di "Espressamente illy" (la famosa marca di caffè e le sue caffetterie).
L'oggetto principale della tesi è l'esperienza che un cliente ha o dovrebbe avere in una delle caffetterie "Espressamente illy" e come l'azienda lavori al fine di fornire una specifica esperienza.
La presentazione mostra i principali SWOT in merito a cosa l'azienda faccia in relazione agli obiettivi aziendali che illy ha di questo progetto.
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La PerlaFree Your Talent
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La Perla.
A cura di Marco Mastrogiovanni, Christian Morisco, Daniele Manzella e Ilaria Malinverno
Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
Angela Laganà S.r.l., a business unit of Rolland s.r.l. group, is a research laboratory that creates new concepts and develops private label products within cosmetics, beauty, sport-fitness and parapharmaceutical industries.
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La PerlaFree Your Talent
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La Perla.
A cura di Marco Mastrogiovanni, Christian Morisco, Daniele Manzella e Ilaria Malinverno
Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
Angela Laganà S.r.l., a business unit of Rolland s.r.l. group, is a research laboratory that creates new concepts and develops private label products within cosmetics, beauty, sport-fitness and parapharmaceutical industries.
1. OTTOBRE 2011 WWW.E-DUESSE.IT
N˚10
FRAGRANZE
I PROFUMI
CHE HANNO
FATTO
LA STORIA
TECNOLOGIE
I PACK
più innovativi
EDITORIALEDUESSE-Anno2-n.10-€1,55-IncasodimancatorecapitoinviarealCMP/CPOdiMilanoperlarestituzionealmittentepreviopagamentoresi
Smarcarsi dall’omologazione e dalla standardizzazione.
È l’obiettivo de la Rinascente
RETAIL
LA NOVITÀ
È VINCENTE?
Simone Destefanis
MAKE UP
OCCHI
in primo piano
FORMAZIONE
Come l’industria supporta
le VENDEUSE
UNICI
E DIFFERENTI
2. A
Intervista
16
SMARCARSI DALLíOMOLOGAZIONE
E DALLA STANDARDIZZAZIONE,
costruendo un negozio dove i marchi della profumeria
di nicchia giocano un ruolo da comprimari rispetto ai brand
selettivi pi˘ affermati. » questo líobiettivo del rinnovato
reparto beauty de la Rinascente, nelle parole del responsabile
divisione cosmetica e benessere Simone Destefanis
UNICI
E DIFFERENTI
Testo di Chiara Grianti Foto di Valerio Pardi
3. ottobre BEAUTY BUSINESS
19
IL NOSTRO OBIETTIVO » COSTRUIRE UNA ìCOLLEZIONE UNICAî
DI NEGOZI INSIEME AI MIGLIORI INTERIOR DESIGNER DEL MONDO
BEAUTY BUSINESS ottobre
Intervista
18
- primi al mondo - il make up di Dolce & Gabbana, trattiamo
in esclusiva per l’Italia il maquillage di Burberry e ora lanceremo
- unici in Italia insieme alla boutique moda - il make up di Tom
Ford. L’imprinting fashion è molto forte perché siamo un depart-
ment store dove la moda la fa da padrona.
Eppure avete deciso di aprire alla profumeria di nicchia.
Lo possiamo fare perché nel nuovo lay out del negozio il 75%
dello spazio funziona e i marchi partner sono soddisfatti delle
aree messe a loro disposizione. In questo modo abbiamo potuto
investire il rimanente spazio, e non è poco, sulle mondo olistico
di nicchia, che risponde perfettamente ai nostri tre driver assor-
timentali: esclusività, innovazione, qualità.
Ci può anticipare come sarà strutturato il nuovo reparto?
Da un lato avremo i counter del selettivo e una sala, già visibile
ora, dove sono raggruppate tutte le fragranze della profumeria
tradizionale, il cosiddetto Fragrance Bar. Dalla parte diametral-
mente opposta, ci sarà l’area olistica, dove vivranno tre mondi
diversi al proprio interno. Il primo è il Laboratorio, che oggi è già
presente ma diventerà più integralista in termini di assortimento
perché proporrà solo lo skincare biotecnologico e organico, eti-
co e skin friendly, di marchi come Intelligent Nutrients, Sepai,
Snowberry. Insieme a questi, la consumatrice potrà trovare una
selezione di marchi di hair car, sempre rigorosamente bio ed eti-
ci, quali Philip B, John Master Organics e Davines. Il secondo
mondo è quello delle Niche Fragrances, dove ospiteremo una
nicchia moderna, contemporanea, vibrante, che comprende
marchi come Boadicea, Nasomatto, Atelier Cologne, Ulrich
Lang e Ys-Uzac che sono anche espressione di design. In ultimo
c’è l’area dell’Editing che è molto prestigiosa, ma è soprattut-
to la più divertente. Qui ospiteremo il make up, lo skincare e i
profumi che sono in grado di regalare un momento di shopping
davvero emozionale. Li esporremo su arredi molto particolari.
Potrà capitare di incontrare il make up di Ellis Faas, o lo skin
care di Cowsheed - sempre in esclusiva - o, in fase di lancio, le
fragranze di Blood Concept. Per il design di tutta l’area olistica
abbiamo collaborato con l’architetto Tiziano Vudafieri.
Quali altri marchi faranno parte di questo nuovo universo?
Tratteremo il make up di Serge Lutens, che sarà collocato nel-
la sala Niche Fragrances accanto al profumo del creatore, e poi
Jo Malone, Laura Mercier, Bond N.9, Byredo e Diptyque. Tutte
queste marche, con un corner proprio, potranno ri-creare la per-
fetta atmosfera del brand per accogliere le proprie clienti.
Cosa emoziona di più un retailer di fronte a questi prodotti e
a questi tre nuovi mondi?
Il punto fondamentale è l’esclusività di gran parte delle marche
presenti. L’80% dei brand di queste tre aree saranno una nostra
esclusiva per l’Italia. E intorno a questo prodotto abbiamo co-
struito, con grande amore, atmosfere uniche.
soli cinque anni dal restyling iniziato con l’arrivo di Vittorio Ra-
dice alla guida de la Rinascente - e con il passaggio di mano ai
thailandesi di Central Retail Corporation dello scorso luglio - il
department store cambia di nuovo il volto del reparto beauty.
Ma non si tratta di un semplice “rifacimento del trucco” bensì
di un nuovo corso che coinvolgerà in parallelo tutti i piani e
le merceologie: “Se prima del 2006 la Rinascente era un gran-
de magazzino fondato sulle private label, con pochi marchi al-
l’interno, in questi cinque anni si è trasformata nella ‘casa dei
brand’. Oggi Vittorio Radice ha tracciato una nuova via per i
prossimi anni: al bando la standardizzazione e l’omologazione.
L’obiettivo è costruire una ‘collezione unica’ di negozi insieme
ai migliori interior designer del mondo. Qui, pur continuando a
ospitare i cosiddetti brand globali, la prima fila spetterà ai mar-
chi, ai prodotti e ai servizi, differenziati e davvero unici” spiega
Simone Destefanis, responsabile divisione cosmetica e benesse-
re de la Rinascente.
Che cosa significa nel concreto creare una collezione unica di
brand e prodotti nella profumeria?
Il nostro obiettivo è che il cliente possa trovare oltre alle mar-
che selettive, perché quelle ci sono e continueranno a esserci,
qualcosa di esclusivo, unico, particolare e sorprendente. Oggi la
profumeria de la Rinascente è una profumeria adeguata per un
department store di alto livello. Ora è arrivato il momento di
cambiare marcia. Al termine del restyling che stiamo realizzan-
do il 25% del reparto, circa 300 mq, sarà rappresentato dall’area
olistica, mentre il restante 75% sarà dedicato ai marchi della
profumeria selettiva con una forte impronta fashion. In questo
ambito avremo dei gioielli, come la Collezione Privata di Chri-
stian Dior e la Collezione Privata di Chanel, così come ne ab-
biamo avuti tanti in passato. Negli scorsi anni, infatti, abbiamo
lanciato in esclusiva mondiale il make up di Giorgio Armani e
4. ottobre BEAUTY BUSINESS
21
Bb
IL DEPARTMENT STORE
PU“ FARE PER LA NICCHIA
QUELLO CHE LA NICCHIA
NON PU“ FARE DA SOLA:
COMUNICARE A MIGLIAIA
DI PERSONE OGNI GIORNO
zio tradizionale. Il department store è meno intimidating di una
boutique: è un luogo dove avvicinarsi e toccare il prodotto libe-
ramente. Questo varrà anche per le nostre aree di nicchia, il ser-
vizio sarà disponibile ma non “oppressive”. Nessuna profumeria
di nicchia, che sappia far bene il proprio lavoro - e che ha tutta
la nostra ammirazione- avrà nulla da temere dall’ingresso de la
Rinascente in questo mondo.
Recentemente si è affacciato all’arena competitiva un concor-
rente agguerrito come Coin Excelsior. Cosa ne pensa?
Penso che il lavoro fatto in Excelsior sia eccellente. È un negozio
molto contemporaneo e cosmopolita, in grado di rendere il cen-
tro di Milano più interessante per tutti, milanesi e turisti.
È una reale minaccia per la Rinascente?
Guardiamo a Excelsior con grande rispetto.
In generale le profumerie lamentano il calo di traffico nei pun-
ti vendita. In funzione della sua esperienza, quale ritiene sia la
chiave per far tornare clienti nelle profumerie?
Il fatto che un department store rinnovi i reparti con cadenza
così ravvicinata non è un vezzo, è un investimento per dare ai
clienti un motivo in più per entrare. Siamo fortunati rispetto ai
profumieri perché nel loro negozio si entra solo per comprare
il prodotto cosmetico, da noi succede che un cliente entri per
comprare un abito da donna e, oltre a quello, magari acquisti un
profumo da uomo, per poi fermarsi a cena.
Che cosa dovrebbe fare, a suo giudizio, l’industria cosmetica
per portare più persone nel canale selettivo?
Credo di dire cosa ovvie: la profumeria fa troppi lanci, senza si-
gnificato, dimenticati da tutti a distanza di pochi mesi. Noi e
tanti altri retailer facciamo category management e clusterizzia-
mo in modo molto rigido. I tre driver di cui dicevamo poco fa
sono la nostra “retta via”: esclusività (quando possibile), inno-
vazione, qualità. I lanci che rispondano almeno agli ultimi due
requisiti sono pochi. Bisogna guardare al futuro con occhi nuovi
per creare e poi vendere prodotti nuovi.
La Rinascente nasce
nel 1865.Alla fine degli
anni’60,la società entra
a far parte dell’universo
della famiglia Agnelli,
che nel 2005 la cede
a Investitori Associati,
Pirelli Real Estate,
Deutsche Bank e
alla famiglia Borletti.
Risale allo scorso
luglio l’acquisizione da
parte di Central Retail
Corporation
Simone Destefanis con
AnnalisaTuci (a sinistra)
e Mirella Siciliano
(a destra),buying
manager cosmetica e
benessere
de la Rinascente
BEAUTY BUSINESS ottobre
Intervista
20
I BRAND SELETTIVI TRADIZIONALI LAVORANO SULLE LEVE
DEL MARKETING GLOBALE: GENERANO TRAFFICO E NUOVI
CONSUMATORI ATTRAVERSO I MEDIA CLASSICI
Come si differenzierà il servizio rispetto al resto del reparto?
Il servizio è ovunque di alto livello, ma per quanto riguarda in
particolare l’area olistica, sarà presidiata da un numero davve-
ro importante di consulenti alla vendita. Voglio che il cliente
si senta libero di giocare con i prodotti e poi di chiedere aiuto
quando ne ha bisogno. Rispetto alla formazione standard abbia-
mo introdotto dei moduli addizionali che sono focalizzati sulle
tecniche di vendita e la relazione con il cliente. Abbiamo messo
a punto un approccio “mediato”: la consulenza, la prova, la gran-
de disponibilità nel testare i prodotti.
Questo modello è replicabile negli altri negozi della catena?
Le città su cui lavoriamo prioritariamente - e che costituiscono
la collezione di negozi di cui abbiamo detto - sono quattro: Mi-
lano, dove abbiamo quasi ristrutturato tutto il department store;
Roma, dove in via del Tritone stiamo iniziando il cantiere per
un nuovo negozio che sorgerà sulla direttrice tra la Fontana di
Trevi e Piazza di Spagna; Venezia, dove apriremo in una location
fantastica a due passi dal Ponte di Rialto; e Firenze, dove ab-
biamo un progetto importante in fase di gestazione. Ognuno di
questi negozi sarà un “unicum”. A questi si aggiungono tutti gli
altri punti vendita, cosidetti store di classe core, dove continue-
remo a lavorare per qualificare al meglio la nostra offerta.
Quali sono le esigenze di un consumatore che entra nel repar-
to beauty di un vostro department store?
In generale il pubblico del department store è curioso, una carat-
teristica che apprezziamo e stimoliamo. Per quanto riguarda in
particolare il negozio di Milano, abbiamo una percentuale mol-
to alta di turisti, soprattutto business. Si tratta di un consuma-
tore economicamente “dotato” e intellettualmente preparato ad
apprezzare il nuovo, quindi anche tutti i brand dell’area olistica.
Ci aspettiamo che questa attragga anche il cliente che normal-
mente compra la profumeria selettiva tradizionale.
Questo potrebbe essere un problema?
Direi di no. I brand selettivi tradizionali, lavorano sulle leve del
marketing globale: generano traffico e nuovi consumatori attra-
verso i media classici. Se qualcuno si “converte” a un brand di
nicchia, ben venga. È un processo di osmosi che consideriamo
naturale e, anzi, sosteniamo. La nicchia, che non sfrutta i mezzi
di comunicazione di massa tradizionali, ha nel department store,
un’occasione unica per “parlare” a un pubblico più ampio.
Non c’è il rischio che un department store snaturi il concetto
di nicchia?
La Rinascente entra nel mercato della nicchia e lo fa dopo aver
lavorato sul progetto per due anni. Ci poniamo con umiltà, en-
triamo in un mercato che non è il nostro, dobbiamo impararne
le regole e iniziare a giocare rispettandole. Poi, se saremo in gra-
do di portare delle innovazioni in questo settore, lo faremo. E
poi, non dimentichiamoci che il department store può fare per
la nicchia quello che la nicchia non può fare da sola: comunica-
re a migliaia di persone ogni giorno.
Ma c’è pericolo di sottrarre vendite al canale tradizionale...
Il nostro pubblico è per definizione diverso da quello del nego-