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COMMISSIONE EUROPEA
DIREZIONE GENERALE
AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI
Il Direttore generale
Bruxelles, 29 ottobre 2018
Gentile Doti. Rivera,
Le scrivo per informarla dei prossimi passi in merito alla sorveglianza fiscale dell'Italia da
parte della Commissione Europea.
Vorremmo innanzitutto ricordare che il 23 ottobre 2018 la Commissione ha adottato un
parere sul Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 dell'Italia, nel quale si
riscontra che il DPB 2019 presenta un'inosservanza particolarmente grave della
raccomandazione rivolta all'Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018. La Commissione
prende inoltre nota che il DPB 2019 non è in linea con gli impegni presi dall'Italia nel suo
Programma di Stabilità di aprile 2018. Ai sensi dell'Articolo 7, paragrafo 2, del
Regolamento (UE) n. 473/2013, la Commissione ha chiesto all'Italia di presentare un
progetto riveduto di DPB il prima possibile e in ogni caso entro tre settimane dalla data
del parere.
Il debito pubblico italiano rimane una vulnerabilità cruciale. L'Italia ha notificato a
Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del
PIL, confermando così che l'Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto
del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017. Il
DPB 2019 prevede una leggera diminuzione del rapporto debito/PIL dal 131,2% del PIL
nel 2017 al 130,9% nel 2018 e al 130,0% nel 2019. La diminuzione del rapporto
debito/PIL è poi attesa continuare, fino al 126,7% del PIL nel 2021. Nonostante la
riduzione prevista del rapporto debito/PIL, non si prevede che l'Italia soddisfi primafacie
il parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2018 e
nel 2019 sulla base del DPB 2019. Un debito pubblico così elevato limita lo spazio di
manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini. Date le
dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel
suo complesso.
In considerazione dell'inosservanza prima facie da parte dell'Italia del parametro di
riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017, il 23 maggio 2018
la Commissione ha adottato una relazione ai sensi dell'Articolo 126, paragrafo 3, del
Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Tale relazione ha analizzato la
conformità al criterio del debito stabilito dal Trattato. Dopo aver esaminato tutti i fattori
significativi ed in particolare la conformità dell'Italia al braccio preventivo del Patto di
Stabilità e Crescita, la relazione ha concluso che il criterio del debito stabilito dal Trattato
e dal Regolamento (CE) n. 1467/1997 era da considerarsi come rispettato all'epoca.
Dott. Alessandro Rivera
Direttore Generale del Tesoro
Ministero dell'Economia e Finanze
Via XX Settembre 97
IT-00187 Roma
Commission européenne/Europese Commissie, 1049 Bruxelles/Brussel, BELGIQUE/BELGIË - Tel. +32 22991111
Ufficio: CHAR 15//107. Tel. linea diretta +32 2 29 62246
Ref. Ares(2018)5542647 - 29/10/2018
L'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione rivolta all’Italia dal
Consiglio il 13 luglio 2018, come indicata nel DPB presentato dall'Italia per il 2019,
rappresenta un cambiamento sostanziale nei fattori significativi che giustifica la
pubblicazione di una nuova relazione ai sensi dell'Articolo 126, paragrafo 3, per
l'inosservanza primafacie nel 2017 del parametro di riferimento relativo all'adeguamento
del rapporto debito/PIL da parte dell'Italia. Il parere della Commissione sul DPB 2019
sottolinea che, sia per il 2018 che per il 2019, l'andamento programmatico di bilancio
mostra una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di
bilancio a medio termine per l'Italia raccomandato dal Consiglio. In particolare, l’ampia
espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l'aggiustamento di
bilancio raccomandato dal Consiglio. Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al
ribasso per la crescita del PIL nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in
maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell'Italia.
Il Patto di Stabilità e Crescita consente agli Stati membri di presentare "...tutti gli altri
fattori che, secondo lo Stato membro interessato, sono significativi per valutare
complessivamente l’osservanza dei criteri relativi al disavanzo e al debito e che tale Stato
membro ha sottoposto al Consiglio e alla Commissione." (Articolo 2, paragrafo 3, del
Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio). Il codice di condotta del Patto di Stabilità e
Crescita, concordato da tutti gli Stati membri, specifica che tali informazioni dovrebbero
essere presentate dallo Stato membro interessato in tempo utile per la preparazione della
relazione ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento
dell'Unione europea. Nell'elaborazione di tale relazione, la Commissione europea
prenderà in considerazione la misura in cui l'Italia ha tenuto in conto il parere della
Commissione, come previsto dall'articolo 12 del Regolamento (UE) 473/2013.
Al fine di consentire alla Commissione europea di riflettere appieno nella sua relazione il
contributo dell'Italia sui fattori significativi, gradirei ricevere la sua risposta entro il
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Cordiali saluti,
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  • 1. COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Il Direttore generale Bruxelles, 29 ottobre 2018 Gentile Doti. Rivera, Le scrivo per informarla dei prossimi passi in merito alla sorveglianza fiscale dell'Italia da parte della Commissione Europea. Vorremmo innanzitutto ricordare che il 23 ottobre 2018 la Commissione ha adottato un parere sul Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 dell'Italia, nel quale si riscontra che il DPB 2019 presenta un'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione rivolta all'Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018. La Commissione prende inoltre nota che il DPB 2019 non è in linea con gli impegni presi dall'Italia nel suo Programma di Stabilità di aprile 2018. Ai sensi dell'Articolo 7, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 473/2013, la Commissione ha chiesto all'Italia di presentare un progetto riveduto di DPB il prima possibile e in ogni caso entro tre settimane dalla data del parere. Il debito pubblico italiano rimane una vulnerabilità cruciale. L'Italia ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del PIL, confermando così che l'Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017. Il DPB 2019 prevede una leggera diminuzione del rapporto debito/PIL dal 131,2% del PIL nel 2017 al 130,9% nel 2018 e al 130,0% nel 2019. La diminuzione del rapporto debito/PIL è poi attesa continuare, fino al 126,7% del PIL nel 2021. Nonostante la riduzione prevista del rapporto debito/PIL, non si prevede che l'Italia soddisfi primafacie il parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2018 e nel 2019 sulla base del DPB 2019. Un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini. Date le dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel suo complesso. In considerazione dell'inosservanza prima facie da parte dell'Italia del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017, il 23 maggio 2018 la Commissione ha adottato una relazione ai sensi dell'Articolo 126, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Tale relazione ha analizzato la conformità al criterio del debito stabilito dal Trattato. Dopo aver esaminato tutti i fattori significativi ed in particolare la conformità dell'Italia al braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita, la relazione ha concluso che il criterio del debito stabilito dal Trattato e dal Regolamento (CE) n. 1467/1997 era da considerarsi come rispettato all'epoca. Dott. Alessandro Rivera Direttore Generale del Tesoro Ministero dell'Economia e Finanze Via XX Settembre 97 IT-00187 Roma Commission européenne/Europese Commissie, 1049 Bruxelles/Brussel, BELGIQUE/BELGIË - Tel. +32 22991111 Ufficio: CHAR 15//107. Tel. linea diretta +32 2 29 62246 Ref. Ares(2018)5542647 - 29/10/2018
  • 2. L'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione rivolta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018, come indicata nel DPB presentato dall'Italia per il 2019, rappresenta un cambiamento sostanziale nei fattori significativi che giustifica la pubblicazione di una nuova relazione ai sensi dell'Articolo 126, paragrafo 3, per l'inosservanza primafacie nel 2017 del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL da parte dell'Italia. Il parere della Commissione sul DPB 2019 sottolinea che, sia per il 2018 che per il 2019, l'andamento programmatico di bilancio mostra una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio a medio termine per l'Italia raccomandato dal Consiglio. In particolare, l’ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l'aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio. Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del PIL nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell'Italia. Il Patto di Stabilità e Crescita consente agli Stati membri di presentare "...tutti gli altri fattori che, secondo lo Stato membro interessato, sono significativi per valutare complessivamente l’osservanza dei criteri relativi al disavanzo e al debito e che tale Stato membro ha sottoposto al Consiglio e alla Commissione." (Articolo 2, paragrafo 3, del Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio). Il codice di condotta del Patto di Stabilità e Crescita, concordato da tutti gli Stati membri, specifica che tali informazioni dovrebbero essere presentate dallo Stato membro interessato in tempo utile per la preparazione della relazione ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Nell'elaborazione di tale relazione, la Commissione europea prenderà in considerazione la misura in cui l'Italia ha tenuto in conto il parere della Commissione, come previsto dall'articolo 12 del Regolamento (UE) 473/2013. Al fine di consentire alla Commissione europea di riflettere appieno nella sua relazione il contributo dell'Italia sui fattori significativi, gradirei ricevere la sua risposta entro il 13 novembre 2018 al più tardi. Cordiali saluti, 2