L’istituzione delle “città metropolitane” – e, quindi, anche della “città metropolitana di Napoli” – obbliga ad avviare una nuova fase nella riflessione sulle grandi città italiane e sul loro hinterland...
Creative in Puglia, realizzata dalla Fondazione Symbola insieme al Distretto Produttivo Puglia Creativa, è un'analisi del sistema produttivo culturale e creativo pugliese, che illustra il valore aggiunto apportato al territorio, la struttura imprenditoriale, gli effetti sull'occupazione e le specializzazioni.
“A me piace quello che c’è nel lavoro:
la possibilità di trovare se stessi”
Joseph Conrad
PRESENTAZIONE
In occasione della sottoscrizione del Protocollo fra Comune di Napoli ed Italia Lavoro SpA, il primo in Italia per tipologia e contenuti, intendiamo offrire una veloce panoramica delle principali azioni messe in campo nell’ultima fase a sostegno dell’attuale sviluppo, dell’innovazione, dell’occupazione, in particolare giovanile e femminile, del lavoro in generale.
Non abbiamo messo tutto nelle pagine che seguono.
In diversi casi ci sono percorsi abbozzati, progetti, primi avvii su diversi temi.
Avremo modo di resocontarli alla città quando essi cominceranno a concretizzarsi realmente, nella direzione di rendicontare socialmente l’azione amministrativa.
Ci piace dire che ciò che abbiamo realizzato in questi mesi è sempre stato frutto di un confronto con le rappresentanza del mondo imprenditoriale e del mondo
del lavoro.
Un confronto che non ha mai prospettato soluzioni definite e chiuse ma che si è sempre avviato a partire dall’indicazione dei problemi. Nessuna organizzazione
incontrata si è mai sottratta dal dare il meglio della propria elaborazione.
Così come il coinvolgimento delle Municipalità, dei componenti il Consiglio comunale, l’interlocuzione con la relativa Commissione consigliare hanno arricchito di contributi e valutazioni il percorso individuato.
E’ noto che le competenze istituzionali di un Comune sono poca cosa rispetto ai temi del lavoro.
Ciò non ha mai significato per noi recedere dal mettere in campo il massimo impegno.
Oltre a ciò che leggerete nelle pagine che seguono, noi ci auguriamo che la prossima (speriamo) partenza delle città metropolitane, con il conseguente riordino di alcune competenze fino ad ora assegnate alle Province, consenta di dare una ben altra potestà al soggetto istituzionale – il Comune - più vicino ai cittadini sui temi del lavoro e risorse conseguenti.
Ribadiamo, infine, l’esigenza di stringere un “Patto per Napoli” che veda il Governo e la città protagonisti.
I dati che abbiamo di fronte sul versante della crisi, qui più feroce che altrove, e della disoccupazione, richiedono risposte anche immediate su un tema che mal si presta all’immediatezza ma che non ci permette, sul versante sociale e del futuro del Paese, di rassegnarci ai tempi lunghi ed inafferrabili nell’esperienza di centinaia di migliaia di persone.
Ma perché ciò sia è necessario convenire che partire da Napoli significa aiutare tutto il sud, e sia chiaro che senza Napoli e senza il Sud questo nostro amato Paese non esce dalla crisi.
Enrico Panini
Assessore al Lavoro, Ricerca ed Attività Produttive
Si è concluso a metà aprile, con l’approvazione dell’Assemblea dei Sindaci della Zona Omogenea Eporediese, il percorso di costruzione del Piano Strategico della Zona Omogenea Eporediese.
Il documento è frutto del lavoro di oltre 130 persone, che hanno lavorato per circa nove mesi all’elaborazione di un progetto di sviluppo per il futuro dell’Eporediese.
Torino Strategica, forte di un’esperienza consolidata nei processi di pianificazione strategica e con il terzo Piano Strategico dell’area metropolitana di Torino fresco di pubblicazione, ha accompagnato sul piano metodologico il percorso dell’Eporediese e ha curato la stesura del documento finale.
http://www.torinostrategica.it/il-piano-strategico-delleporediese-2/
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Torsapienza. Una esperienza di progettazione condivisa tra Inarch, Acer e Com...Marialuisa Palumbo
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
L’istituzione delle “città metropolitane” – e, quindi, anche della “città metropolitana di Napoli” – obbliga ad avviare una nuova fase nella riflessione sulle grandi città italiane e sul loro hinterland...
Creative in Puglia, realizzata dalla Fondazione Symbola insieme al Distretto Produttivo Puglia Creativa, è un'analisi del sistema produttivo culturale e creativo pugliese, che illustra il valore aggiunto apportato al territorio, la struttura imprenditoriale, gli effetti sull'occupazione e le specializzazioni.
“A me piace quello che c’è nel lavoro:
la possibilità di trovare se stessi”
Joseph Conrad
PRESENTAZIONE
In occasione della sottoscrizione del Protocollo fra Comune di Napoli ed Italia Lavoro SpA, il primo in Italia per tipologia e contenuti, intendiamo offrire una veloce panoramica delle principali azioni messe in campo nell’ultima fase a sostegno dell’attuale sviluppo, dell’innovazione, dell’occupazione, in particolare giovanile e femminile, del lavoro in generale.
Non abbiamo messo tutto nelle pagine che seguono.
In diversi casi ci sono percorsi abbozzati, progetti, primi avvii su diversi temi.
Avremo modo di resocontarli alla città quando essi cominceranno a concretizzarsi realmente, nella direzione di rendicontare socialmente l’azione amministrativa.
Ci piace dire che ciò che abbiamo realizzato in questi mesi è sempre stato frutto di un confronto con le rappresentanza del mondo imprenditoriale e del mondo
del lavoro.
Un confronto che non ha mai prospettato soluzioni definite e chiuse ma che si è sempre avviato a partire dall’indicazione dei problemi. Nessuna organizzazione
incontrata si è mai sottratta dal dare il meglio della propria elaborazione.
Così come il coinvolgimento delle Municipalità, dei componenti il Consiglio comunale, l’interlocuzione con la relativa Commissione consigliare hanno arricchito di contributi e valutazioni il percorso individuato.
E’ noto che le competenze istituzionali di un Comune sono poca cosa rispetto ai temi del lavoro.
Ciò non ha mai significato per noi recedere dal mettere in campo il massimo impegno.
Oltre a ciò che leggerete nelle pagine che seguono, noi ci auguriamo che la prossima (speriamo) partenza delle città metropolitane, con il conseguente riordino di alcune competenze fino ad ora assegnate alle Province, consenta di dare una ben altra potestà al soggetto istituzionale – il Comune - più vicino ai cittadini sui temi del lavoro e risorse conseguenti.
Ribadiamo, infine, l’esigenza di stringere un “Patto per Napoli” che veda il Governo e la città protagonisti.
I dati che abbiamo di fronte sul versante della crisi, qui più feroce che altrove, e della disoccupazione, richiedono risposte anche immediate su un tema che mal si presta all’immediatezza ma che non ci permette, sul versante sociale e del futuro del Paese, di rassegnarci ai tempi lunghi ed inafferrabili nell’esperienza di centinaia di migliaia di persone.
Ma perché ciò sia è necessario convenire che partire da Napoli significa aiutare tutto il sud, e sia chiaro che senza Napoli e senza il Sud questo nostro amato Paese non esce dalla crisi.
Enrico Panini
Assessore al Lavoro, Ricerca ed Attività Produttive
Si è concluso a metà aprile, con l’approvazione dell’Assemblea dei Sindaci della Zona Omogenea Eporediese, il percorso di costruzione del Piano Strategico della Zona Omogenea Eporediese.
Il documento è frutto del lavoro di oltre 130 persone, che hanno lavorato per circa nove mesi all’elaborazione di un progetto di sviluppo per il futuro dell’Eporediese.
Torino Strategica, forte di un’esperienza consolidata nei processi di pianificazione strategica e con il terzo Piano Strategico dell’area metropolitana di Torino fresco di pubblicazione, ha accompagnato sul piano metodologico il percorso dell’Eporediese e ha curato la stesura del documento finale.
http://www.torinostrategica.it/il-piano-strategico-delleporediese-2/
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Torsapienza. Una esperienza di progettazione condivisa tra Inarch, Acer e Com...Marialuisa Palumbo
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Similar to Una nuova strategia per l'area metropolitana di napoli (11)
2. "Io pur venni a Napoli gentile e da bene, il cui sito a me pare
meraviglioso e il più bello ch’io vedessi mai, perché io non ho
veduto città ch’abbia dall’un de’ lati il monte e dall’altro le batti il
mare, come fa questa; ed anche per altre sue particolarità, che tutte
insieme e ciascuna per sé la fanno parere mirabile. Ma perché
dovete sapere che la natura non vuole, né si conviene (...) ‘per far
ricco un, por gli altri in povertate’, quando l’ebbe molte delle sue doti
più care concedute, le parve di ristringer la mano, affine che l’altre
città non le mandassero loro ambasciatori a dolersi con esso lei di
tanta parzialità, e propose fra se stessa di dare questo paradiso ad
habitare a diavoli; e così come aveva proposto, mandò ad
effetto” (Bernardino Daniello, lettera da Napoli ad Alessandro Corvino,
1539)
Una nuova strategia per l’area metropolitana di Napoli
3. L’economia di Napoli nel
secondo cinquantennio del
Novecento
Una nuova strategia per l’area metropolitana di Napoli
50. Passare da un’analisi di questo tipo all’individuazione delle soluzioni non è
semplice, ma credo che, perlomeno, un metodo di analisi efficace possa essere quello
di tipo comparativo fin qui impiegato e che alcuni elementi di conoscenza più
approfondita siano stati, in qualche modo, indicati.
Per affrontare la situazione di Napoli, nel quadro complessivo delineato, non
esistono ricette miracolose, ma l’individuazione di alcuni campi strategici di azione.
Da un lato, “strategici”, perché occorre muoversi in una logica di medio, lungo
periodo: cioè, deve maturare, per questa città, la consapevolezza di u n impegno di
lunga lena. D’altro canto, “campi di azione”, perché solo attraverso la messa a
sistema di iniziative e misure di diversa natura, non solo di natura localistica, è
possibile risalire la china.
Dalle analisi precedenti - pur non avendo sottolineato compiutamente i punti
relativi alle opportunità, non sono solo storiche, ma anche attuali e fattuali, dato i l
carattere delle valutazioni prescelto, di tipo prevalentemente comparativo e di livello
internazionale - emergono alcuni punti di riferimento, che sono stati sviluppati, di
recente, in un convegno della SVIMEZ dal titolo “Scelte strategiche e priorità
operative per lo sviluppo di Napoli e delle grandi aree urbane del Mezzogiorno”, di
grande importanza, ma troppo trascurato, in re lazione alla qualità e alla capacità
innovativa dell’elaborazione avviata.
Quella relativa alla creazione di valore nelle città del Mezzogiorno è una tematica di
grande interesse, che richiede applicazione e tenacia. Io credo che sia possibile
operare, produrre una speranza per il futuro, un’iniziativa e un disegno di questa
portata, solo se si riuscirà a mettere a sistema un’autonoma capacità di intervento
propulsivo in questa realtà, lontano dal mito dell’autosufficienza, dall’idea, prevalsa
nell’ultimo quindicennio, che il Mezzogiorno e Napoli avessero risolto i loro
problemi.
Una nuova strategia per l’area metropolitana di Napoli
52. Far fronte alle gravi contraddizioni di quest’area è ormai inevitabile, anche di
fronte alla prospettiva del federalismo fiscale. Tuttavia, occorrono anche diversi
indirizzi di governo, che interpretino il federalismo fiscale non semplicemente come
una clava contro Napoli e il Mezzogiorno, ma in una maniera originale, equilibrata,
competitiva. E, poi, occorre un progetto di trasformazione economica e
infrastrutturale, che alletti gli interventi esterni e renda possibile una nuova capacità
di attrazione degli investimenti, nuove forme di agglomerazione economica a livello
territoriale, con l’obiettivo di costruire un mercato vero in questa realtà.
Occorre un nuovo protagonismo della società civile, perlomeno delle parti più
consapevoli di essa, finora troppo frammentate e divise. Ma, soprattutto, sono
necessari due altri fattori: una buona amministrazione e un a nuova dimensione
culturale. Il buongoverno è il fattore decisivo, che deve partire dalla riforma delle
istituzioni locali, facendo ritrarre la politica dalla gestione e dando, al contrario, più
spazio all’indirizzo strategico e al controllo delle amministrazioni, conferendo, poi, al
ruolo delle strutture dello Stato, di apparati pubblici ampiamente rinnovati, il valore
primario di responsabilità e di guida per una condotta sempre più efficiente ed
efficace, volta alla operatività e al cambiamento. Quest’obiettivo generale si lega
all’esigenza irrinunciabile di dare luogo, nel nostro territorio, al ricambio profondo di
una classe dirigente bloccata, che non è stata in g rado trasformare Napoli e la
Campania in una realtà dinamica e moderna.
L’altro elemento fondamentale è rappresentato da un nuovo approccio culturale, in
grado di scongiurare la dispersione e la perdita del potenziale di Napoli, fatto di
capitale sociale, di uomini e donne in carne ed ossa, di risorse innovative e di
eccellenze. È, infatti, indispensabile avviare la costruzione, attraverso un’iniziativa
profonda, di una nuova consapevolezza, indirizzata alla crescita della cultura, del
senso di comunità e di appartenenza, di un’idea della responsabilità e dell’assunzione
del rischio. Tutte caratteristiche labili storicamente e scarsamente diffuse nel tessuto
civile napoletano. Vanno fatte crescere con intelligenza e azione .
Una nuova strategia per l’area metropolitana di Napoli
53. Insomma, pur trattandosi di una riflessione
appena abbozzata, solo con l’analisi dei fatti si
può contribuire alla definizione di un progetto
credibile per la conurbazione metropolitana. La
ripresa di un ruolo di leadership da parte
quest’area richiede scelte strategiche di grande
coraggio, che non posso essere solo di carattere
locale: l’impegno di una nuova classe dirigente
di questa parte del paese deve unirsi alla
consapevolezza di tutto il paese che Napoli può
uscire dal tunnel del declino solo se viene
interpretata come una risorsa e come la
metropoli-guida del processo di ripresa
dell’intero Mezzogiorno.
Una nuova strategia per l’area metropolitana di Napoli