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Abstract - Finanza Islamica (2008)
1. Federica Pantò
LA FINANZA ISLAMICA
“La finanza islamica è il settore più dinamico dell’economia globale.1”
Abstract
Per sistema finanziario islamico si intende un sistema di banche commerciali, di investimento e
offshore2 operanti nel rispetto dei dettami del Corano; i pilastri che reggono questo sistema sono,
infatti, i principi religiosi dell’islam.
Lo scopo di questa commistione tra elementi economico-finanziari e religione nasce dall’intento di
realizzare quegli obiettivi socio economici propri della società islamica, che sono, appunto,
contenuti nella sharia, cioè la legge religiosa.
Due sono, in particolare, le colonne portanti della finanza islamica.
- la prima è il divieto di “riba” 3, di ottenere cioè interessi sui prestiti e, di conseguenza, la
proibizione di qualsiasi tipo di speculazione.
Naturalmente, questo sistema finanziario, vietando l’interesse, trae i ricavi da altre attività tra cui,
per fare degli esempi, dagli affitti e dai profitti aziendali.
- la seconda, è l’obbligo di effettuare investimenti socialmente utili, cioè investimenti reali, mai
rivolti alla pura speculazione.4
Scendendo nel dettaglio, questo significa che nella finanza islamica sono vietati gli investimenti in
particolari attività quali la produzione di alcol, il gioco d’azzardo, la pornografia, la prostituzione, i
narcotici, il tabacco e gli armamenti.
È quindi proibita qualsiasi tipo di attività che abbia come oggetto il rischio e ogni forma di debito.
La religione islamica, infatti, vieta la commercializzazione dei debiti; ogni prodotto finanziario deve
essere del tutto trasparente e compatibile con le norme dettate dal Corano.
Uno dei principi fondamentali alla base della finanza islamica è quello di “mudaraba”, cioè di
compartecipazione sulla fiducia, base dei rapporti tra investitore e cliente.
Questo sistema, cioè, assicura tutti gli investimenti contro ogni tipo di illecito, offrendo di
conseguenza ai suoi investitori un livello di sicurezza molto più alto di quello che potrebbe offrire
loro il sistema occidentale.
Possiamo a questo punto asserire che il concetto che si trova alla base della finanza islamica è che
“il denaro non può generare altro denaro”; il denaro, cioè, non è altro, e non deve essere altro, che
un mezzo di produttività.
In questo modo i ricavi dei depositi bancari vengono calcolati solo in base ai redditi realmente
conseguiti.
A seguito di queste riflessioni possiamo affermare che la finanza islamica è assolutamente
inconciliabile con il sistema finanziario occidentale e con le sue attività che, fondate sul tasso di
interesse, si trovano ad essere in netto contrasto con la sharia.
Possiamo riassumere le regole del sistema finanziario islamico in cinque punti:
- è assolutamente vietato investire su attività o prodotti proibiti dalla sharia, come le armi, il gioco
d’azzardo, il tabacco
non è consentita alcuna operazione finanziaria che abbia come oggetto il rischio, o che sia
caratterizzata da speculazione o incertezza
1
Loretta Napoleoni “economia canaglia”, Mondadori 2008
Tipo di banca che ha sede legale in paesi che applicano legislazioni in campo fiscale e creditizio più convenienti
3
Riba: divieto del pagamento di interessi legati al fattore temporale
4
http://it.wikipedia.org/wiki/Finanza_islamica
2
2. - il denaro non può generare altro denaro
- la banca e il cliente devono condividere i rischi dell’investimento, dividendo profitti e perdite. In
questo modo la banca partecipa direttamente a tutte le attività ponendo l’adeguata attenzione ai
risultati e all’utilizzazione del capitale investito.
- è assolutamente vietata l’usura. Con questo termine si intende una qualsiasi applicazione di tassi di
interesse fissi e predeterminati sui depositi, sui prestiti e sugli investimenti; cioè qualsiasi
pagamento predefinito in aggiunta al denaro prestato.