1. Per analizzare il sistema fiscale in uno stato islamico si devono prima osservare le linee guida, in
particolare i principi religiosi, che ne sono alla base. L’Islam infatti, è una religione che non
riguarda solo la fede personale di ogni credenti, ma anche tutti gli aspetti della sua intera vita, che si
svolge secondo la volontà divina attraverso i cinque pilastri fondamentali (professione di fede,
preghiera, elemosina, pellegrinaggio, digiuno). Lo stato islamico ha come fondamenti la Shari’ah,
cioè la legge divina contenuta nel Corano e nella Sunna, e le pratiche della prima comunità
condotta da Maometto. L’obbiettivo dello stato è quello di provvedere al benessere e alla rettitudine
della comunità di fedeli (umma) e il sistema economico islamico deve mirare alla formazione di una
società equa e giusta, dove tutti hanno le stesse possibilità. Tale sistema economico può essere
definito come un sistema capitalistico dotato di filtri religiosi (concezione del lavoro, ricchezza,
riba, gharar e maysir) che servono a salvaguardare la giustizia sociale ed economica.
La redistribuzione equa e giusta della ricchezza è il fine del sistema fiscale islamico, il quale ha alla
base il principio della “capacità contributiva” . La principale imposta prevista dal Corano è la Zakat,
che può essere definita come “un’imposta sociale purificatrice “ ed ha come scopo la circolazione
del capitale inattivo a favore del benessere materiale dell’intera società, per garantire anche ai
poveri un livello minimo di esistenza.
Tale imposta sacra esiste anche in uno stato islamico progressista come gli Emirati Arabi Uniti, che
sono stati inseriti nella lista italiana dei “Paradisi con esclusione” per la propria imposizione fiscale
quasi nulla, la quale si applica regolarmente solo alle banche internazionali, industrie
petrolchimiche e petrolifere. Il sistema fiscale emiratino può essere considerato un elemento
positivo per la crescita economica che il Paese sta attraversando ed è molto differente rispetto a
quello italiano, poiché si tratta di due paesi con caratteristiche abbastanza diverse. Ad esempio negli
EAU la pressione fiscale è quasi nulla, perché il governo utilizza i proventi del petrolio per agire,
mentre in Italia la pressione è considerevole ed è uno dei motivi di rallentamento dell’economia.