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III	
  BIBENDA	
  EXECUTIVE	
  WINE	
  MASTER	
  2014/2016	
  
	
  
	
  
IV	
  VIAGGIO	
  STUDIO	
  	
  
	
  
	
  
LA	
  COSTA	
  TOSCANA	
  E	
  LA	
  GRANDE	
  UMBRIA	
  
	
  
	
  
	
  	
  	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
 
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
I★LE	
  PIETRE	
  MILIARI	
  DELLA	
  COSTA	
  TOSCANA	
  
	
  
MARIO	
  BOTTA・PRAGMATISMO	
  E	
  GEOMETRIA
“Quando Vittorio Moretti mi chiese di disegnare questa sua cantina, mi è parso di capire che, al di là degli
aspetti funzionali, cercasse soprattutto un’immagine capace di comunicare la passione e l’impegno
necessari a sorreggere questa sua nuova avventura. Coltivare la vigna impone una visione di ampio respiro
che si prolunga nel tempo sull’arco di molti decenni, richiede un controllo del paesaggio dove il territorio
interessato non tollera incertezze o approssimazioni..”
Lo stile di Mario Botta è figlio di personaggi come Le Corbusier, Aldo Rossi, Carlo Scarpa e Louis Kahn.
Si caratterizza per il notevole pragmatismo e la creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico,
spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico.
Tipici della sua architettura l'utilizzo del mattone e della pietra e gli edifici costituiti da volumi puri, tagliati e
traforati da grandi spaccature.
★3	
  
In Petra la trama geometrica della vigna contrasta l’andamento orografico ondulato del suolo sovrapponendo
un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio.
Il progetto della cantina si basa su un nuovo intervento con un solo fronte a valle fuori terra, posto su un
pianoro allungato dove si svolgono le attività di ingresso immerse tra le vigne che lo avvolgono.
L’allineamento del fronte segna il cambiamento di direzione dei vigneti; perpendicolari alla costruzione sulle
pendici della collina retrostante e ordinati secondo filari posti a quarantacinque gradi nei territori della
pianura a valle.
Al centro del lungo fronte si innalza dalla quota di ingresso un volume cilindrico rivestito di pietra di Prun
che, nella parte superiore, è sezionato con un piano inclinato parallelo alla collina.
★4	
  
Il cilindro accoglie al suo interno le attività di ingresso con al centro i serbatoi per la vinificazione – che
spiccano nel loro acciaio rosettato – ed ai livelli superiori l’arrivo delle uve e le attività legate alla
produzione e ai controlli.
Al pianoterra Vittorio Moretti ha voluto una lunga galleria che penetrasse la montagna fino ad arrestarsi di
fronte ad una parete di roccia che, posta proprio nel cuore della collina, diviene uno spazio di incontro o
riflessione, lontano dal cuore tecnico della produzione delle stanze iniziali.
“È questa galleria un percorso misterioso che porta idealmente verso il cuore della montagna, un cordone
ombelicale che ci lega alla terra madre”.
★5	
  
★6	
  
“La fotografia è il linguaggio che ho scelto per rappresentare il mondo. I volti sono paesaggi umani ed
ognuno di essi ha una particolare bellezza. Insieme possono rappresentare un grande atlante antropologico,
una grande fabbrica sociale, un lucido ritratto del tempo. Per raggiungere questo obiettivo occorre tuttavia
mettere la macchina fotografica dietro la testa prima ancora che davanti agli occhi. “
Oliviero Toscani
★7	
  
IL	
  SASSICAIA
Nato negli anni '60 a Bolgheri, nella Tenuta di San Guido, il Sassicaia è stato precursore di tante nobili
pietre miliari affermatisi in seguito.
Forse dall'origine del terreno deriva il topònimo Sassicaja, o Sassicaia, deriva dall'alto contenuto
sassoso del terreno del podere.
Piantato nel 1965, il Sassicaia raggiunge il mercato solo nel 1968 cambiando in modo profondo e
radicale la civiltà del bere.
Il merito va al marchese Mario Incisa della Rocchetta, padre di Nicolò, il quale comprende con molto
anticipo il territorio adatto al vigneto.
★8	
  
La vera storia del vigneto inizia soltanto quando, nella poderosa genealogia Incisa della Rocchetta,
emerge la figura di Leopoldo Incisa, classe 1792, che dal 1812 era già alle prese con la carriera
amministrativa.
Nel 1845 viene pubblicato uno studio sulla stagione più adatta allo svinare, ma più interessante é la
memoria senza data intitolata “Nozioni generali”, nella quale viene accuratamente raccontata la
situazione dei vigneti di Rocchetta Tanaro. La sperimentazione e gli studi di Lepoldo culminano nel
famoso catalogo del 1862, che attrae l´attenzione di ampelografi e vitivinicoltori, che accorrono in
gran numero ad ammirare, nelle sale inferiori del castello della Rocchetta, ben 175 varietà di viti in
vaso.
Nel 1869, a 77 anni, Leopoldo pubblica il secondo catalogo “descrittivo e ragionato” della propria
collezione di vitigni italiani e stranieri: sono 175 vasi e al numero 92 regna il Cabernet Sauvignon, al
145 il Cabernet Gris (o Cabernet Franc), che, come sottolinea il marchese Incisa della Rocchetta “sono
entrambe usati nei vini di Bordò e sono fra i più preziosi ch´io abbia introdotti nelle mie colture”.
Durante gli ultimi anni di vita, Leopoldo si fa portare in casa i vasi delle viti per continuare i propri
studi prediletti e quando muore, nel 1871, nonostante il vivaio gli sopravvive per un breve periodo, il
catalogo resta, per diventare fonte preziosa di consultazione per il pronipote, l´inventore del Sassicaia.
Quasi un secolo dopo, Mario Incisa della Rocchetta, giovane studente di agraria, trae ispirazione
proprio da quei cataloghi e dalla frequentazione con il Barone Rothschild, per operare trapianti di
barbatelle bordolesi prima sui terreni di famiglia (alla Rocchetta) e in seguito, con enorme successo, a
Bolgheri. La decisione di piantare questa varietà nella Tenuta San Guido fu in parte dovuta alla
somiglianza che egli aveva notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole
dire ghiaia, e prende il nome dal terreno sassoso che distingue la zona: proprio come Sassicaia, in
Toscana, che indica una zona con le stesse caratteristiche morfologiche.
★9	
  
Nella biografia giovanile di Mario Incisa c’erano stati due incontri decisivi; il primo con Clarice della
Gherardesca, erede della famiglia patrizia regnante da secoli nella Maremma toscana, che il 18 ottobre
del 1930 diviene sua moglie e l’altro con Federico Tesio, impareggiabile selezionatore di purosangue,
proprietario della più ricca scuderia di vincitori di Derby in Europa. La giovane coppia Incisa si
stabilisce all'Olgiata, ex tenuta dei Chigi, la famiglia della madre di Mario, dove nasce un'azienda
agricola modello ed un allevamento, presto celebre, di futuri campioni: in questo centro passeranno i
più grandi crack del tempo, da Nearco a Ribot, entrambi prodotti della nuova scuderia, la Dormello
Olgiata costituita in società nel 1932 da Tesio e dagli Incisa. Durante il secondo conflitto mondiale
l'Olgiata vivrà tempi difficili ma in pochi anni Mario saprà trasformare questa tenuta in una moderna
fattoria, capace di essere anche un'oasi faunistica e ambientale, l´Oasi di Bolgheri: la prima oasi
italiana riconosciuta a livello internazionale.
★10	
  
Sarà qui che sull'altura dell'eremo di Castiglioncello, si troverà il terreno ideale per il suo cabernet:
quel Sassicaia discende proprio da quel primo felice impianto e porterà al primo DOC singolo in Italia,
un rosso che ha scalato rapidamente le graduatorie mondiali dei vini di qualità. Tuttavia i primi giudizi
su quel vino non furono positivi: tra il 1948 e il 1960, il Sassicaia rimane un vino di dominio
strettamente privato e viene consumato solo nella Tenuta.
★11	
  
Presto il marchese capisce che, invecchiando, il vino migliora notevolmente.
I tratti considerati difetti, si trasformano con il trascorrere del tempo nelle ben note virtù che tutto il
mondo riconosce al Sassicaia. Amici e parenti non smisero mai di incoraggiare Mario Incisa a
continuare con gli esperimenti per perfezionare il proprio rivoluzionario stile di vinificazione: la scelta
del Cabernet e l'uso delle barriques sono innovazioni introdotte in Italia, con successo, dal marchese
Incisa, destinate ben presto a diffondersi in tutta la penisola.
Il 1985 fu l’anno in cui il Sassicaia è considerato unanimemente uno dei più grandi vini mai assaggiati
in qualunque zona del mondo.
La prima vigna di Mario Incisa è considerata la culla del Cabernet italiano. La terra di Bolgheri
continua a donare al Mondo il Sassicaia, con la sua un'anima nobile e la memoria delle pietre.
	
  
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★13	
  
II★NOTE	
  DI	
  DEGUSTAZIONE	
  
	
  
★MUFFATO	
  DELLA	
  SALA	
  2009	
  CASTELLO	
  DELLA	
  SALA	
  ★
	
  
All’occhio	
  spicca	
  per	
  il	
  colore	
  oro	
  puro	
  brillante.	
  
Bouquet	
  a	
  primo	
  impatto	
  netto	
  e	
  verticale	
  per	
  la	
  sua	
  vigorosa	
  spina	
  iodata	
  che	
  prosegue	
  con	
  note	
  di	
  
frutta	
  candita,	
  humus	
  e	
  terra	
  bagnata.	
  
Al	
  palato	
  la	
  dolcezza	
  mitiga	
  la	
  mineralità	
  salina.	
  	
  
Ottima	
  corrispondenza	
  gustoolfattiva.	
  
Profondo	
  intenso	
  equilibrato.	
  	
  
Composto,	
  ambizioso,	
  promettente.	
  
	
  
★14	
  
★PINOT	
  NERO	
  2013	
  CASTELLO	
  DELLA	
  SALA★
	
  
Sorprende	
  subito	
  per	
  il	
  rosso	
  granato.	
  
In	
  apertura	
  bouquet	
  di	
  erbe	
  aromatiche	
  e	
  frutta	
  rossa	
  fino	
  alle	
  note	
  di	
  spezie	
  dolci;	
  finale	
  scuro	
  e	
  
profondo	
  di	
  inchiostro	
  di	
  china	
  e	
  liquirizia.	
  
Caldo,	
  morbido,	
  equilibrato	
  con	
  tannini	
  setosi	
  e	
  dolci	
  ben	
  integrati.	
  
Di	
  inaspettata	
  austerità.	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★15	
  
★L’ABBINAMENTO★	
  
	
  
	
  
	
  
Spigola al vapore con Maiosese Bottarga di muggine e verdure bollite
Magari 2011 Ca’Marcanda
	
  
Ca’ Marcanda・Dal rosso rubino consistente e dalla linea netta, decisa, rapida e scattante, pulita e ordinata.
Il bouquet ricco nel nome della fragranza spazia dalla frutta rossa, il ribes, la mora, il mirtillo, il lampone con
finale di spezie dolci e grafite.
Al sorso morbido ed elegante.
Equilibrato. Persistente. Taglio Bordolese. Barrique 12 mesi.
Il piatto・Il filetto di pesce viene cotto al vapore per 7/8 minuti sotto vuoto dopo l’aggiunta di olio
extravergine di oliva. La Maionese ottenuta dall’emulsione per gran parte d’olio e tuorlo d’uovo.
La bottarga di muggine resa soffice friabile e fragrante.
La succulenza del piatto viene subito contenuta subito dalla trama tannica e dal calore del sorso.
La morbidezza del calice contrasta con la sapidità del pesce e la tendenza amarognola della bottarga.
Intensità e persistenza del sorso in chiusura in preparazione del successivo assaggio.
Ultima ma non ultima, la “dadolata” di verdure, semplice e buona all’occhio ed al palato.
Abbinamento in nome della nobiltà, dell’eleganza e della semplicità.
★16	
  
III★APPUNTI	
  DI	
  VIAGGIO..	
  
	
  
1★PETRA	
  
Uomo	
  Arte	
  e	
  Architettura	
  
	
  	
  	
  	
  
	
  	
   	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★17	
  
2★PODERE	
  GUADO	
  AL	
  MELO
Genuinità	
  e	
  territorio	
  in	
  nome	
  della	
  tradizione	
  
	
  
	
  
	
  
★18	
  
3★TENUTA	
  SAN	
  GUIDO	
  
Dedizione	
  e	
  Tradizione	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
   	
  	
   	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★19	
  
4★CASTELLO	
  DELLA	
  SALA	
  
Storia	
  ed	
  innovazione	
  in	
  nome	
  della	
  qualità	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★20	
  
5★LUCIANO	
  ZAZZERI	
  	
  
Semplicità	
  e	
  nobile	
  genuinità	
  
	
  	
  	
  	
  	
   	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★21	
  
6★	
  IL	
  LATINI	
  
Made	
  in	
  Firenze	
  
	
  
	
  
	
  
	
   	
  
	
  
	
  
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★22	
  
7★GIANFRANCO	
  VISSANI	
  &	
  DECUGNANO	
  DEI	
  BARBI	
  
A	
  Tavola	
  con	
  l’Umbria	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
★23	
  
INDICE	
  
	
  
	
  
I★LE	
  PIETRE	
  MILIARI	
  DELLA	
  COSTA	
  TOSCANA	
  
	
  
MARIO	
  BOTTA・TRA	
  PRAGMATISMO	
  E	
  GEOMETRIA	
  _____________________________	
  	
  3★
IL	
  SASSICAIA	
  _____________________________________________________________________________	
  	
  8★	
  
	
  
	
  
II★NOTE	
  DI	
  DEGUSTAZIONE	
  	
  
	
  
1 MUFFATO	
  DELLA	
  SALA	
  2009	
  CASTELLO	
  DELLA	
  SALA	
  ____________________	
  	
  14★	
  
	
  
2 PINOT	
  NERO	
  2013	
  CASTELLO	
  DELLA	
  SALA	
  _________________________________	
  15★	
  
	
  
3 L’ABBINAMENTO	
  _______________________________________________________________	
  	
  16★	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
III★APPUNTI	
  DI	
  VIAGGIO..	
  
	
  
1 PETRA	
  	
  __________________________________________________________________________	
  	
  	
  	
  17★	
  
2 GUADO	
  AL	
  MELO	
  	
  ______________________________________________________________	
  	
  	
  	
  18★	
  
3 TENUTA	
  SAN	
  GUIDO	
  _______________________________________________________________	
  	
  	
  19★	
  
4 CASTELLO	
  DELLA	
  SALA	
  _______________________________________________________	
  	
  	
  20★	
  
5 LUCIANO	
  ZAZZERI	
  _____________________________________________________________	
  	
  	
  21★	
  
6 IL	
  LATINI	
  ________________________________________________________________________	
  	
  	
  22★	
  
7 GIANFRANCO	
  VISSANI	
  &	
  DECUGNANO	
  DEI	
  BARBI	
  	
  ________________________	
  	
  23★	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
 	
  	
  	
   	
  	
  	
  	
  	
  	
  
	
  
	
  
	
  
A	
  Daniela	
  insieme	
  al	
  gruppo	
  di	
  studio	
  gioco	
  e	
  lavoro	
  	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  
	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  Roma,	
  15/06/XV	
  
	
  
©Daniele	
  Amato,	
  Inc	
  2015・All	
  Rights	
  Reserved	
  

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A Trip in Tuscany - Petra and Sassicaia

  • 1.       III  BIBENDA  EXECUTIVE  WINE  MASTER  2014/2016       IV  VIAGGIO  STUDIO         LA  COSTA  TOSCANA  E  LA  GRANDE  UMBRIA                        
  • 2.                            
  • 3. I★LE  PIETRE  MILIARI  DELLA  COSTA  TOSCANA     MARIO  BOTTA・PRAGMATISMO  E  GEOMETRIA “Quando Vittorio Moretti mi chiese di disegnare questa sua cantina, mi è parso di capire che, al di là degli aspetti funzionali, cercasse soprattutto un’immagine capace di comunicare la passione e l’impegno necessari a sorreggere questa sua nuova avventura. Coltivare la vigna impone una visione di ampio respiro che si prolunga nel tempo sull’arco di molti decenni, richiede un controllo del paesaggio dove il territorio interessato non tollera incertezze o approssimazioni..” Lo stile di Mario Botta è figlio di personaggi come Le Corbusier, Aldo Rossi, Carlo Scarpa e Louis Kahn. Si caratterizza per il notevole pragmatismo e la creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico, spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico. Tipici della sua architettura l'utilizzo del mattone e della pietra e gli edifici costituiti da volumi puri, tagliati e traforati da grandi spaccature. ★3  
  • 4. In Petra la trama geometrica della vigna contrasta l’andamento orografico ondulato del suolo sovrapponendo un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio. Il progetto della cantina si basa su un nuovo intervento con un solo fronte a valle fuori terra, posto su un pianoro allungato dove si svolgono le attività di ingresso immerse tra le vigne che lo avvolgono. L’allineamento del fronte segna il cambiamento di direzione dei vigneti; perpendicolari alla costruzione sulle pendici della collina retrostante e ordinati secondo filari posti a quarantacinque gradi nei territori della pianura a valle. Al centro del lungo fronte si innalza dalla quota di ingresso un volume cilindrico rivestito di pietra di Prun che, nella parte superiore, è sezionato con un piano inclinato parallelo alla collina. ★4  
  • 5. Il cilindro accoglie al suo interno le attività di ingresso con al centro i serbatoi per la vinificazione – che spiccano nel loro acciaio rosettato – ed ai livelli superiori l’arrivo delle uve e le attività legate alla produzione e ai controlli. Al pianoterra Vittorio Moretti ha voluto una lunga galleria che penetrasse la montagna fino ad arrestarsi di fronte ad una parete di roccia che, posta proprio nel cuore della collina, diviene uno spazio di incontro o riflessione, lontano dal cuore tecnico della produzione delle stanze iniziali. “È questa galleria un percorso misterioso che porta idealmente verso il cuore della montagna, un cordone ombelicale che ci lega alla terra madre”. ★5  
  • 7. “La fotografia è il linguaggio che ho scelto per rappresentare il mondo. I volti sono paesaggi umani ed ognuno di essi ha una particolare bellezza. Insieme possono rappresentare un grande atlante antropologico, una grande fabbrica sociale, un lucido ritratto del tempo. Per raggiungere questo obiettivo occorre tuttavia mettere la macchina fotografica dietro la testa prima ancora che davanti agli occhi. “ Oliviero Toscani ★7  
  • 8. IL  SASSICAIA Nato negli anni '60 a Bolgheri, nella Tenuta di San Guido, il Sassicaia è stato precursore di tante nobili pietre miliari affermatisi in seguito. Forse dall'origine del terreno deriva il topònimo Sassicaja, o Sassicaia, deriva dall'alto contenuto sassoso del terreno del podere. Piantato nel 1965, il Sassicaia raggiunge il mercato solo nel 1968 cambiando in modo profondo e radicale la civiltà del bere. Il merito va al marchese Mario Incisa della Rocchetta, padre di Nicolò, il quale comprende con molto anticipo il territorio adatto al vigneto. ★8  
  • 9. La vera storia del vigneto inizia soltanto quando, nella poderosa genealogia Incisa della Rocchetta, emerge la figura di Leopoldo Incisa, classe 1792, che dal 1812 era già alle prese con la carriera amministrativa. Nel 1845 viene pubblicato uno studio sulla stagione più adatta allo svinare, ma più interessante é la memoria senza data intitolata “Nozioni generali”, nella quale viene accuratamente raccontata la situazione dei vigneti di Rocchetta Tanaro. La sperimentazione e gli studi di Lepoldo culminano nel famoso catalogo del 1862, che attrae l´attenzione di ampelografi e vitivinicoltori, che accorrono in gran numero ad ammirare, nelle sale inferiori del castello della Rocchetta, ben 175 varietà di viti in vaso. Nel 1869, a 77 anni, Leopoldo pubblica il secondo catalogo “descrittivo e ragionato” della propria collezione di vitigni italiani e stranieri: sono 175 vasi e al numero 92 regna il Cabernet Sauvignon, al 145 il Cabernet Gris (o Cabernet Franc), che, come sottolinea il marchese Incisa della Rocchetta “sono entrambe usati nei vini di Bordò e sono fra i più preziosi ch´io abbia introdotti nelle mie colture”. Durante gli ultimi anni di vita, Leopoldo si fa portare in casa i vasi delle viti per continuare i propri studi prediletti e quando muore, nel 1871, nonostante il vivaio gli sopravvive per un breve periodo, il catalogo resta, per diventare fonte preziosa di consultazione per il pronipote, l´inventore del Sassicaia. Quasi un secolo dopo, Mario Incisa della Rocchetta, giovane studente di agraria, trae ispirazione proprio da quei cataloghi e dalla frequentazione con il Barone Rothschild, per operare trapianti di barbatelle bordolesi prima sui terreni di famiglia (alla Rocchetta) e in seguito, con enorme successo, a Bolgheri. La decisione di piantare questa varietà nella Tenuta San Guido fu in parte dovuta alla somiglianza che egli aveva notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole dire ghiaia, e prende il nome dal terreno sassoso che distingue la zona: proprio come Sassicaia, in Toscana, che indica una zona con le stesse caratteristiche morfologiche. ★9  
  • 10. Nella biografia giovanile di Mario Incisa c’erano stati due incontri decisivi; il primo con Clarice della Gherardesca, erede della famiglia patrizia regnante da secoli nella Maremma toscana, che il 18 ottobre del 1930 diviene sua moglie e l’altro con Federico Tesio, impareggiabile selezionatore di purosangue, proprietario della più ricca scuderia di vincitori di Derby in Europa. La giovane coppia Incisa si stabilisce all'Olgiata, ex tenuta dei Chigi, la famiglia della madre di Mario, dove nasce un'azienda agricola modello ed un allevamento, presto celebre, di futuri campioni: in questo centro passeranno i più grandi crack del tempo, da Nearco a Ribot, entrambi prodotti della nuova scuderia, la Dormello Olgiata costituita in società nel 1932 da Tesio e dagli Incisa. Durante il secondo conflitto mondiale l'Olgiata vivrà tempi difficili ma in pochi anni Mario saprà trasformare questa tenuta in una moderna fattoria, capace di essere anche un'oasi faunistica e ambientale, l´Oasi di Bolgheri: la prima oasi italiana riconosciuta a livello internazionale. ★10  
  • 11. Sarà qui che sull'altura dell'eremo di Castiglioncello, si troverà il terreno ideale per il suo cabernet: quel Sassicaia discende proprio da quel primo felice impianto e porterà al primo DOC singolo in Italia, un rosso che ha scalato rapidamente le graduatorie mondiali dei vini di qualità. Tuttavia i primi giudizi su quel vino non furono positivi: tra il 1948 e il 1960, il Sassicaia rimane un vino di dominio strettamente privato e viene consumato solo nella Tenuta. ★11  
  • 12. Presto il marchese capisce che, invecchiando, il vino migliora notevolmente. I tratti considerati difetti, si trasformano con il trascorrere del tempo nelle ben note virtù che tutto il mondo riconosce al Sassicaia. Amici e parenti non smisero mai di incoraggiare Mario Incisa a continuare con gli esperimenti per perfezionare il proprio rivoluzionario stile di vinificazione: la scelta del Cabernet e l'uso delle barriques sono innovazioni introdotte in Italia, con successo, dal marchese Incisa, destinate ben presto a diffondersi in tutta la penisola. Il 1985 fu l’anno in cui il Sassicaia è considerato unanimemente uno dei più grandi vini mai assaggiati in qualunque zona del mondo. La prima vigna di Mario Incisa è considerata la culla del Cabernet italiano. La terra di Bolgheri continua a donare al Mondo il Sassicaia, con la sua un'anima nobile e la memoria delle pietre.   ★12    
  • 13.                   ★13  
  • 14. II★NOTE  DI  DEGUSTAZIONE     ★MUFFATO  DELLA  SALA  2009  CASTELLO  DELLA  SALA  ★   All’occhio  spicca  per  il  colore  oro  puro  brillante.   Bouquet  a  primo  impatto  netto  e  verticale  per  la  sua  vigorosa  spina  iodata  che  prosegue  con  note  di   frutta  candita,  humus  e  terra  bagnata.   Al  palato  la  dolcezza  mitiga  la  mineralità  salina.     Ottima  corrispondenza  gustoolfattiva.   Profondo  intenso  equilibrato.     Composto,  ambizioso,  promettente.     ★14  
  • 15. ★PINOT  NERO  2013  CASTELLO  DELLA  SALA★   Sorprende  subito  per  il  rosso  granato.   In  apertura  bouquet  di  erbe  aromatiche  e  frutta  rossa  fino  alle  note  di  spezie  dolci;  finale  scuro  e   profondo  di  inchiostro  di  china  e  liquirizia.   Caldo,  morbido,  equilibrato  con  tannini  setosi  e  dolci  ben  integrati.   Di  inaspettata  austerità.                       ★15  
  • 16. ★L’ABBINAMENTO★         Spigola al vapore con Maiosese Bottarga di muggine e verdure bollite Magari 2011 Ca’Marcanda   Ca’ Marcanda・Dal rosso rubino consistente e dalla linea netta, decisa, rapida e scattante, pulita e ordinata. Il bouquet ricco nel nome della fragranza spazia dalla frutta rossa, il ribes, la mora, il mirtillo, il lampone con finale di spezie dolci e grafite. Al sorso morbido ed elegante. Equilibrato. Persistente. Taglio Bordolese. Barrique 12 mesi. Il piatto・Il filetto di pesce viene cotto al vapore per 7/8 minuti sotto vuoto dopo l’aggiunta di olio extravergine di oliva. La Maionese ottenuta dall’emulsione per gran parte d’olio e tuorlo d’uovo. La bottarga di muggine resa soffice friabile e fragrante. La succulenza del piatto viene subito contenuta subito dalla trama tannica e dal calore del sorso. La morbidezza del calice contrasta con la sapidità del pesce e la tendenza amarognola della bottarga. Intensità e persistenza del sorso in chiusura in preparazione del successivo assaggio. Ultima ma non ultima, la “dadolata” di verdure, semplice e buona all’occhio ed al palato. Abbinamento in nome della nobiltà, dell’eleganza e della semplicità. ★16  
  • 17. III★APPUNTI  DI  VIAGGIO..     1★PETRA   Uomo  Arte  e  Architettura                             ★17  
  • 18. 2★PODERE  GUADO  AL  MELO Genuinità  e  territorio  in  nome  della  tradizione         ★18  
  • 19. 3★TENUTA  SAN  GUIDO   Dedizione  e  Tradizione                               ★19  
  • 20. 4★CASTELLO  DELLA  SALA   Storia  ed  innovazione  in  nome  della  qualità             ★20  
  • 21. 5★LUCIANO  ZAZZERI     Semplicità  e  nobile  genuinità                                           ★21  
  • 22. 6★  IL  LATINI   Made  in  Firenze                                         ★22  
  • 23. 7★GIANFRANCO  VISSANI  &  DECUGNANO  DEI  BARBI   A  Tavola  con  l’Umbria             ★23  
  • 24. INDICE       I★LE  PIETRE  MILIARI  DELLA  COSTA  TOSCANA     MARIO  BOTTA・TRA  PRAGMATISMO  E  GEOMETRIA  _____________________________    3★ IL  SASSICAIA  _____________________________________________________________________________    8★       II★NOTE  DI  DEGUSTAZIONE       1 MUFFATO  DELLA  SALA  2009  CASTELLO  DELLA  SALA  ____________________    14★     2 PINOT  NERO  2013  CASTELLO  DELLA  SALA  _________________________________  15★     3 L’ABBINAMENTO  _______________________________________________________________    16★           III★APPUNTI  DI  VIAGGIO..     1 PETRA    __________________________________________________________________________        17★   2 GUADO  AL  MELO    ______________________________________________________________        18★   3 TENUTA  SAN  GUIDO  _______________________________________________________________      19★   4 CASTELLO  DELLA  SALA  _______________________________________________________      20★   5 LUCIANO  ZAZZERI  _____________________________________________________________      21★   6 IL  LATINI  ________________________________________________________________________      22★   7 GIANFRANCO  VISSANI  &  DECUGNANO  DEI  BARBI    ________________________    23★                        
  • 25.                           A  Daniela  insieme  al  gruppo  di  studio  gioco  e  lavoro                                                                                                                                                                                                Roma,  15/06/XV     ©Daniele  Amato,  Inc  2015・All  Rights  Reserved