A few notes and images from my last trip in Tuscany
Special Thanks to Franco Maria Ricci, Daniela Scrobogna and Bibenda.it
Enjoy
Daniele Amato
www.miles7one.com
1.
III
BIBENDA
EXECUTIVE
WINE
MASTER
2014/2016
IV
VIAGGIO
STUDIO
LA
COSTA
TOSCANA
E
LA
GRANDE
UMBRIA
2.
3. I★LE
PIETRE
MILIARI
DELLA
COSTA
TOSCANA
MARIO
BOTTA・PRAGMATISMO
E
GEOMETRIA
“Quando Vittorio Moretti mi chiese di disegnare questa sua cantina, mi è parso di capire che, al di là degli
aspetti funzionali, cercasse soprattutto un’immagine capace di comunicare la passione e l’impegno
necessari a sorreggere questa sua nuova avventura. Coltivare la vigna impone una visione di ampio respiro
che si prolunga nel tempo sull’arco di molti decenni, richiede un controllo del paesaggio dove il territorio
interessato non tollera incertezze o approssimazioni..”
Lo stile di Mario Botta è figlio di personaggi come Le Corbusier, Aldo Rossi, Carlo Scarpa e Louis Kahn.
Si caratterizza per il notevole pragmatismo e la creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico,
spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico.
Tipici della sua architettura l'utilizzo del mattone e della pietra e gli edifici costituiti da volumi puri, tagliati e
traforati da grandi spaccature.
★3
4. In Petra la trama geometrica della vigna contrasta l’andamento orografico ondulato del suolo sovrapponendo
un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio.
Il progetto della cantina si basa su un nuovo intervento con un solo fronte a valle fuori terra, posto su un
pianoro allungato dove si svolgono le attività di ingresso immerse tra le vigne che lo avvolgono.
L’allineamento del fronte segna il cambiamento di direzione dei vigneti; perpendicolari alla costruzione sulle
pendici della collina retrostante e ordinati secondo filari posti a quarantacinque gradi nei territori della
pianura a valle.
Al centro del lungo fronte si innalza dalla quota di ingresso un volume cilindrico rivestito di pietra di Prun
che, nella parte superiore, è sezionato con un piano inclinato parallelo alla collina.
★4
5. Il cilindro accoglie al suo interno le attività di ingresso con al centro i serbatoi per la vinificazione – che
spiccano nel loro acciaio rosettato – ed ai livelli superiori l’arrivo delle uve e le attività legate alla
produzione e ai controlli.
Al pianoterra Vittorio Moretti ha voluto una lunga galleria che penetrasse la montagna fino ad arrestarsi di
fronte ad una parete di roccia che, posta proprio nel cuore della collina, diviene uno spazio di incontro o
riflessione, lontano dal cuore tecnico della produzione delle stanze iniziali.
“È questa galleria un percorso misterioso che porta idealmente verso il cuore della montagna, un cordone
ombelicale che ci lega alla terra madre”.
★5
7. “La fotografia è il linguaggio che ho scelto per rappresentare il mondo. I volti sono paesaggi umani ed
ognuno di essi ha una particolare bellezza. Insieme possono rappresentare un grande atlante antropologico,
una grande fabbrica sociale, un lucido ritratto del tempo. Per raggiungere questo obiettivo occorre tuttavia
mettere la macchina fotografica dietro la testa prima ancora che davanti agli occhi. “
Oliviero Toscani
★7
8. IL
SASSICAIA
Nato negli anni '60 a Bolgheri, nella Tenuta di San Guido, il Sassicaia è stato precursore di tante nobili
pietre miliari affermatisi in seguito.
Forse dall'origine del terreno deriva il topònimo Sassicaja, o Sassicaia, deriva dall'alto contenuto
sassoso del terreno del podere.
Piantato nel 1965, il Sassicaia raggiunge il mercato solo nel 1968 cambiando in modo profondo e
radicale la civiltà del bere.
Il merito va al marchese Mario Incisa della Rocchetta, padre di Nicolò, il quale comprende con molto
anticipo il territorio adatto al vigneto.
★8
9. La vera storia del vigneto inizia soltanto quando, nella poderosa genealogia Incisa della Rocchetta,
emerge la figura di Leopoldo Incisa, classe 1792, che dal 1812 era già alle prese con la carriera
amministrativa.
Nel 1845 viene pubblicato uno studio sulla stagione più adatta allo svinare, ma più interessante é la
memoria senza data intitolata “Nozioni generali”, nella quale viene accuratamente raccontata la
situazione dei vigneti di Rocchetta Tanaro. La sperimentazione e gli studi di Lepoldo culminano nel
famoso catalogo del 1862, che attrae l´attenzione di ampelografi e vitivinicoltori, che accorrono in
gran numero ad ammirare, nelle sale inferiori del castello della Rocchetta, ben 175 varietà di viti in
vaso.
Nel 1869, a 77 anni, Leopoldo pubblica il secondo catalogo “descrittivo e ragionato” della propria
collezione di vitigni italiani e stranieri: sono 175 vasi e al numero 92 regna il Cabernet Sauvignon, al
145 il Cabernet Gris (o Cabernet Franc), che, come sottolinea il marchese Incisa della Rocchetta “sono
entrambe usati nei vini di Bordò e sono fra i più preziosi ch´io abbia introdotti nelle mie colture”.
Durante gli ultimi anni di vita, Leopoldo si fa portare in casa i vasi delle viti per continuare i propri
studi prediletti e quando muore, nel 1871, nonostante il vivaio gli sopravvive per un breve periodo, il
catalogo resta, per diventare fonte preziosa di consultazione per il pronipote, l´inventore del Sassicaia.
Quasi un secolo dopo, Mario Incisa della Rocchetta, giovane studente di agraria, trae ispirazione
proprio da quei cataloghi e dalla frequentazione con il Barone Rothschild, per operare trapianti di
barbatelle bordolesi prima sui terreni di famiglia (alla Rocchetta) e in seguito, con enorme successo, a
Bolgheri. La decisione di piantare questa varietà nella Tenuta San Guido fu in parte dovuta alla
somiglianza che egli aveva notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole
dire ghiaia, e prende il nome dal terreno sassoso che distingue la zona: proprio come Sassicaia, in
Toscana, che indica una zona con le stesse caratteristiche morfologiche.
★9
10. Nella biografia giovanile di Mario Incisa c’erano stati due incontri decisivi; il primo con Clarice della
Gherardesca, erede della famiglia patrizia regnante da secoli nella Maremma toscana, che il 18 ottobre
del 1930 diviene sua moglie e l’altro con Federico Tesio, impareggiabile selezionatore di purosangue,
proprietario della più ricca scuderia di vincitori di Derby in Europa. La giovane coppia Incisa si
stabilisce all'Olgiata, ex tenuta dei Chigi, la famiglia della madre di Mario, dove nasce un'azienda
agricola modello ed un allevamento, presto celebre, di futuri campioni: in questo centro passeranno i
più grandi crack del tempo, da Nearco a Ribot, entrambi prodotti della nuova scuderia, la Dormello
Olgiata costituita in società nel 1932 da Tesio e dagli Incisa. Durante il secondo conflitto mondiale
l'Olgiata vivrà tempi difficili ma in pochi anni Mario saprà trasformare questa tenuta in una moderna
fattoria, capace di essere anche un'oasi faunistica e ambientale, l´Oasi di Bolgheri: la prima oasi
italiana riconosciuta a livello internazionale.
★10
11. Sarà qui che sull'altura dell'eremo di Castiglioncello, si troverà il terreno ideale per il suo cabernet:
quel Sassicaia discende proprio da quel primo felice impianto e porterà al primo DOC singolo in Italia,
un rosso che ha scalato rapidamente le graduatorie mondiali dei vini di qualità. Tuttavia i primi giudizi
su quel vino non furono positivi: tra il 1948 e il 1960, il Sassicaia rimane un vino di dominio
strettamente privato e viene consumato solo nella Tenuta.
★11
12. Presto il marchese capisce che, invecchiando, il vino migliora notevolmente.
I tratti considerati difetti, si trasformano con il trascorrere del tempo nelle ben note virtù che tutto il
mondo riconosce al Sassicaia. Amici e parenti non smisero mai di incoraggiare Mario Incisa a
continuare con gli esperimenti per perfezionare il proprio rivoluzionario stile di vinificazione: la scelta
del Cabernet e l'uso delle barriques sono innovazioni introdotte in Italia, con successo, dal marchese
Incisa, destinate ben presto a diffondersi in tutta la penisola.
Il 1985 fu l’anno in cui il Sassicaia è considerato unanimemente uno dei più grandi vini mai assaggiati
in qualunque zona del mondo.
La prima vigna di Mario Incisa è considerata la culla del Cabernet italiano. La terra di Bolgheri
continua a donare al Mondo il Sassicaia, con la sua un'anima nobile e la memoria delle pietre.
★12
13.
★13
14. II★NOTE
DI
DEGUSTAZIONE
★MUFFATO
DELLA
SALA
2009
CASTELLO
DELLA
SALA
★
All’occhio
spicca
per
il
colore
oro
puro
brillante.
Bouquet
a
primo
impatto
netto
e
verticale
per
la
sua
vigorosa
spina
iodata
che
prosegue
con
note
di
frutta
candita,
humus
e
terra
bagnata.
Al
palato
la
dolcezza
mitiga
la
mineralità
salina.
Ottima
corrispondenza
gustoolfattiva.
Profondo
intenso
equilibrato.
Composto,
ambizioso,
promettente.
★14
15. ★PINOT
NERO
2013
CASTELLO
DELLA
SALA★
Sorprende
subito
per
il
rosso
granato.
In
apertura
bouquet
di
erbe
aromatiche
e
frutta
rossa
fino
alle
note
di
spezie
dolci;
finale
scuro
e
profondo
di
inchiostro
di
china
e
liquirizia.
Caldo,
morbido,
equilibrato
con
tannini
setosi
e
dolci
ben
integrati.
Di
inaspettata
austerità.
★15
16. ★L’ABBINAMENTO★
Spigola al vapore con Maiosese Bottarga di muggine e verdure bollite
Magari 2011 Ca’Marcanda
Ca’ Marcanda・Dal rosso rubino consistente e dalla linea netta, decisa, rapida e scattante, pulita e ordinata.
Il bouquet ricco nel nome della fragranza spazia dalla frutta rossa, il ribes, la mora, il mirtillo, il lampone con
finale di spezie dolci e grafite.
Al sorso morbido ed elegante.
Equilibrato. Persistente. Taglio Bordolese. Barrique 12 mesi.
Il piatto・Il filetto di pesce viene cotto al vapore per 7/8 minuti sotto vuoto dopo l’aggiunta di olio
extravergine di oliva. La Maionese ottenuta dall’emulsione per gran parte d’olio e tuorlo d’uovo.
La bottarga di muggine resa soffice friabile e fragrante.
La succulenza del piatto viene subito contenuta subito dalla trama tannica e dal calore del sorso.
La morbidezza del calice contrasta con la sapidità del pesce e la tendenza amarognola della bottarga.
Intensità e persistenza del sorso in chiusura in preparazione del successivo assaggio.
Ultima ma non ultima, la “dadolata” di verdure, semplice e buona all’occhio ed al palato.
Abbinamento in nome della nobiltà, dell’eleganza e della semplicità.
★16
24. INDICE
I★LE
PIETRE
MILIARI
DELLA
COSTA
TOSCANA
MARIO
BOTTA・TRA
PRAGMATISMO
E
GEOMETRIA
_____________________________
3★
IL
SASSICAIA
_____________________________________________________________________________
8★
II★NOTE
DI
DEGUSTAZIONE
1 MUFFATO
DELLA
SALA
2009
CASTELLO
DELLA
SALA
____________________
14★
2 PINOT
NERO
2013
CASTELLO
DELLA
SALA
_________________________________
15★
3 L’ABBINAMENTO
_______________________________________________________________
16★
III★APPUNTI
DI
VIAGGIO..
1 PETRA
__________________________________________________________________________
17★
2 GUADO
AL
MELO
______________________________________________________________
18★
3 TENUTA
SAN
GUIDO
_______________________________________________________________
19★
4 CASTELLO
DELLA
SALA
_______________________________________________________
20★
5 LUCIANO
ZAZZERI
_____________________________________________________________
21★
6 IL
LATINI
________________________________________________________________________
22★
7 GIANFRANCO
VISSANI
&
DECUGNANO
DEI
BARBI
________________________
23★