Sapienza Università di Roma
Anno Accademico 2012 – 2013
Informatica per gli Archivi e le Biblioteche
Prof.ssa Linda Giuva
Prof. Maurizio Caminito
Lezione 6
La conversione dei metadati del Thesaurus del Nuovo soggettario nel formato S...libriedocumenti
Conferenza tenuta presso la ex SSAB da Anna Lucarelli il 3-05-2013 nell'ambito del 7. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2012-2013, Prof.ssa M.T. Biagetti
Linee guida web PA: formati, licenze, classificazione, open dataGianfranco Andriola
Previste dalla Direttiva 8/2009 e rivolte a tutte le amministrazioni pubbliche, le Linee guida intendono avviare un processo verso il "miglioramento continuo" della qualità dei siti web pubblici.
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Anno Accademico 2012 – 2013
Informatica per gli Archivi e le Biblioteche
Prof.ssa Linda Giuva
Prof. Maurizio Caminito
Lezione 3
La conversione dei metadati del Thesaurus del Nuovo soggettario nel formato S...libriedocumenti
Conferenza tenuta presso la ex SSAB da Anna Lucarelli il 3-05-2013 nell'ambito del 7. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2012-2013, Prof.ssa M.T. Biagetti
Linee guida web PA: formati, licenze, classificazione, open dataGianfranco Andriola
Previste dalla Direttiva 8/2009 e rivolte a tutte le amministrazioni pubbliche, le Linee guida intendono avviare un processo verso il "miglioramento continuo" della qualità dei siti web pubblici.
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Anno Accademico 2012 – 2013
Informatica per gli Archivi e le Biblioteche
Prof.ssa Linda Giuva
Prof. Maurizio Caminito
Lezione 3
3a Il documento in biblioteca in ambiente elettronico. Il modello FRBRMau-Messenger
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
Anno accademico 2012-2013
Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
Prof. Giovanni Solimine
Modulo integrativo
INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
Prof. Maurizio Caminito
OntoPiA e il knowledge graph della pubblica amministrazione italianaGiorgia Lodi
La presentazione è stata fatta in occasione di corsi di formazione presso la rRegione Campania organizzati da ForumPA. La presentazione si suddivide in due parti principali: una descrizione estesa di OntoPiA, la rete di ontologie e vocabolari controllati della pubblica amministrazione italiana, e i suoi principi di modellazione e una descrizione del processo di produzione di Linked (Open) Data mediante lo standard R2RML
Interfacce applicative al Sistema di Catalogazione del progetto MESSIAHCostantino Landino
Progettazione e sviluppo dell’interfaccia di consultazione del sistema di catalogazione.
Concept Web 2.0
Interoperabilità del sistema di catalogazione con il Portale Italiano della Cultura (PICO) del Ministero dei Beni Culturali.
Framework di interoperabilità basata su standard OAI-PMH
Connettività basata su Web Services
Implementazione di Profili Applicativi su Metadati Dublin Core
Interrogazione di Ontologie dei beni culturali
Compatibilità verso standard descrittivi catalografici, geografici, documentali (ICCD, CIDOC, EXIF, DC,..)
Ricostruire le famiglie editoriali: FRBR per la storia delle case editrici at...Salvatore Vassallo
L\'intervento è incentrato sulla descrizione degli obiettivi e delle problematiche affrontate nella realizzazione di un sistema informativo sull\'Editoria Cattolica del Novecento.
In particolare saranno analizzate le entità prese in esame, gli elementi ritenuti significativi per la descrizione e le relazioni che si intendono rilevare.
A tal proposito sarà illustrato un modello di sistema informativo volto a evidenziare le componenti modulari del sistema e le iterazioni fra di esse, con particolare attenzione alle possibilità di integrazioni future e di raccordo con i sistemi attualmente già esistenti.
Il nucleo della discussione verte intorno all\'adozione di standard internazionale di descrizione e di struttura dati, al fine di assicurare il rispetto delle principali norme descrittive e, dal punto di vista strutturale, favorire integrazioni con progetti correlati (in primis, ma solo a titolo di esempio, per ciò che concerne l\'inventariazione degli archivi).
In conclusione sono presentati i risultati raggiunti, ponendo l\'accento sia sugli aspetti innovativi sia sugli aspetti critici con possibili proposte di soluzioni, aperte a discussioni e miglioramenti.
3b WEB SEMANTICO: struttura e organizzazione dei datiMau-Messenger
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
Anno accademico 2012-2013
Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
Prof. Giovanni Solimine
Modulo integrativo
INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
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Informatica per gli Archivi e le Biblioteche
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Lezione 7
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Anno Accademico 2012 – 2013
Informatica per gli Archivi e le Biblioteche
Prof.ssa Linda Giuva
Prof. Maurizio Caminito
Lezione 9
Slide utilizzate durante il seminario sugli opendata, nell'ambito delle attività di formazione professionale continua dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia.
Siamo un gruppo di Teoria e Tecnologia della Comunicazione dell'università Bicocca e presentiamo i seguenti motori di ricerca semantici:
Wolfram Alpha
DuckDuck Go
Free Base
Bing
DeepDyve
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Lezione 10
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Lezione 9a
3a Il documento in biblioteca in ambiente elettronico. Il modello FRBRMau-Messenger
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
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Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
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Modulo integrativo
INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
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OntoPiA e il knowledge graph della pubblica amministrazione italianaGiorgia Lodi
La presentazione è stata fatta in occasione di corsi di formazione presso la rRegione Campania organizzati da ForumPA. La presentazione si suddivide in due parti principali: una descrizione estesa di OntoPiA, la rete di ontologie e vocabolari controllati della pubblica amministrazione italiana, e i suoi principi di modellazione e una descrizione del processo di produzione di Linked (Open) Data mediante lo standard R2RML
Interfacce applicative al Sistema di Catalogazione del progetto MESSIAHCostantino Landino
Progettazione e sviluppo dell’interfaccia di consultazione del sistema di catalogazione.
Concept Web 2.0
Interoperabilità del sistema di catalogazione con il Portale Italiano della Cultura (PICO) del Ministero dei Beni Culturali.
Framework di interoperabilità basata su standard OAI-PMH
Connettività basata su Web Services
Implementazione di Profili Applicativi su Metadati Dublin Core
Interrogazione di Ontologie dei beni culturali
Compatibilità verso standard descrittivi catalografici, geografici, documentali (ICCD, CIDOC, EXIF, DC,..)
Ricostruire le famiglie editoriali: FRBR per la storia delle case editrici at...Salvatore Vassallo
L\'intervento è incentrato sulla descrizione degli obiettivi e delle problematiche affrontate nella realizzazione di un sistema informativo sull\'Editoria Cattolica del Novecento.
In particolare saranno analizzate le entità prese in esame, gli elementi ritenuti significativi per la descrizione e le relazioni che si intendono rilevare.
A tal proposito sarà illustrato un modello di sistema informativo volto a evidenziare le componenti modulari del sistema e le iterazioni fra di esse, con particolare attenzione alle possibilità di integrazioni future e di raccordo con i sistemi attualmente già esistenti.
Il nucleo della discussione verte intorno all\'adozione di standard internazionale di descrizione e di struttura dati, al fine di assicurare il rispetto delle principali norme descrittive e, dal punto di vista strutturale, favorire integrazioni con progetti correlati (in primis, ma solo a titolo di esempio, per ciò che concerne l\'inventariazione degli archivi).
In conclusione sono presentati i risultati raggiunti, ponendo l\'accento sia sugli aspetti innovativi sia sugli aspetti critici con possibili proposte di soluzioni, aperte a discussioni e miglioramenti.
3b WEB SEMANTICO: struttura e organizzazione dei datiMau-Messenger
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
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Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
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INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
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Lezione 7
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Lezione 9
Slide utilizzate durante il seminario sugli opendata, nell'ambito delle attività di formazione professionale continua dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia.
Siamo un gruppo di Teoria e Tecnologia della Comunicazione dell'università Bicocca e presentiamo i seguenti motori di ricerca semantici:
Wolfram Alpha
DuckDuck Go
Free Base
Bing
DeepDyve
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Lezione 10
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Lezione 9a
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Lezione 8b
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Lezione 8a
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Lezione 5
4. Il documento di biblioteca in ambiente elettronico. Il modello FRBRMaurizio Caminito
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Lezione 4
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Esercitazione 1a
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Lezione 1a
1. La digitalizzazione: progetti europei e standardMaurizio Caminito
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Lezione 1
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Lezione/Test 0
1. I protocolli SBN
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Lezione 6 1
2. Il protocollo Z39.50. Caratteristiche
Il protocollo Z39.50 è uno standard dell’American National
Standards Institute. E' mantenuto dalla Library of Congress e
detta le regole per la ricerca ed il recupero delle informazioni
(Information Retrieval). La sua funzione e la sua struttura sono
nate per facilitare l' interoperabilità tra sistemi in rete.
Rende possibile consultare le basi dati di qualsiasi biblioteca (ma
è usato anche per basi dati non bibliografiche, quali quelle
multimediali), indipendentemente da quale sia il suo sistema di
database.
Le potenzialità di questo protocollo stanno nel consentire
la consultazione di basi dati molto diverse tra loro attraverso
un
unico linguaggio di interrogazione e con un'unica interfaccia.
2
3. HTTP Vs Z39.50
STATELESS contro SESSIONE DI RICERCA
Anche se nella ricerca Web è possibile navigare
(browsing) all'interno dei campi della registrazione
bibliografica verso altre registrazioni bibliografiche in
una navigazione virtualmente infinita.
Questa operazione non è effettuata in un ambiente
basato su Z39.50, che utilizza invece una logica di tipo
booleano.
3
4. Z39.50: Origin e Target
Il protocollo è basato
sull'architettura CLIENT/SERVER
Specifica le strutture dei dati e le regole di
scambio, che permettono ad un sistema client
(chiamato Origin) di effettuare ricerche nelle
basi dati di un sistema server (chiamato Target)
e poter consultare i records risultanti.
4
5. I punti di accesso
al SERVER SBN Z39.50
L'utente che effettua ricerche su server Z39.50,
può scegliere per ciascuno dei punti di accesso
le modalità di ricerca che ritiene più funzionali.
Il profilo SBN offre una serie di opzioni.
Alcune di queste opzioni sono state definite come valori di
default, nel senso che, se l'utente non seleziona la modalità di
ricerca, il sistema ne sceglie automaticamente una
preimpostata.
I canali di ricerca sono: (1=nome personale, 4=titolo, etc.),
mentre gli attributi di struttura specificano il tipo di ricerca
(6=lista parole, 1=frase, etc.): SEMANTICS. 5
6. Opzioni di accesso al SERVER
SBN Z39.50
Frase (1) La frase consiste di uno o più gruppi di caratteri separati da spazi
vuoti. Il valore può essere cercato esattamente come appare nel termine di
ricerca rispettando l'ordine delle parole e l'adiacenza.
Parola (2) Una parola consiste in un gruppo di caratteri. Specifica che la
parola è da ricercare esattamente, a meno che non sia esplicitamente
troncata. Il termine parola non contiene spazi vuoti.
Anno (4) Una ricerca per anno consiste in un termine numerico composto da
4 caratteri.
Data normalizzata (5) Il giorno, mese, anno e ora in cui una transazione o
evento si è svolto.
Lista parole (6) Una lista di parole consiste in una o più parole separate da
spazi vuoti. Non è considerato l'ordine delle parole. Ogni singola parola può
essere troncata.
Stringa (108) Il termine di ricerca è trattato come una stringa, una sequenza
o un insieme di parole singole. 6
7. La struttura della richiesta
La richiesta si costruisce utilizzando degli operatori booleani
(AND, OR, AND-NOT), e degli operandi.
Un operando è formato dal termine di ricerca, che può essere
una parola, un numero, una frase, un gruppo di parole, e da un
attributo riferito al termine. Ad esempio nella stringa
"autore=Rossi", "autore" è l'attributo, "Rossi" il termine.
Gli attributi possono essere di vari tipi, bibliografici (ad esempio
"autore persona", "titolo"), di relazione (ad esempio "maggiore
di"), di posizione (ad esempio "prima posizione nel campo"), di
struttura (ad esempio "frase", "parola"), di troncamento (ad
esempio "troncamento a destra"), di completezza (ad esempio
"sottocampo parziale")
7
9. «In altre parole alla risposta finale si potrà arrivare attraverso
approssimazioni successive perché successive richieste
del client possono basarsi sulle precedenti risposte ottenute
dal server, che vengono riutilizzate dal server stesso. E’
questa una tradizionale funzione dell'information retrieval:
per ciascuna richiesta vengono creati dei gruppi (sets) di
registrazioni che soddisfano la richiesta e questi gruppi
costituiscono la base per ulteriori elaborazioni. Da questo
punto di vista Z39.50 è senz'altro uno strumento più potente
e raffinato per eseguire ricerche bibliografiche.»
Antonio Scolari, World Wide Web e Z39.50: standard per la ricerca a confronto, Bollettino
AIB, Vol 36, N° 4 (1996) (Versione online all’indirizzo
http://bollettino.aib.it/article/view/8181/)
9
10. IL PROTOCOLLO Z39.50. UN DIALOGO IMMAGINARIO
“OK, let's try explaining it with an example...
Simplifying, Init might be seen as a greeting from the Origin ("Hello, do you
speak English?") and a related response from the Target ("Hello. Yes, I do.
Let's talk"). Without this positive two-way dialogue, the session cannot
proceed.
A Search request is then transmitted from the Origin ("OK — can I have
everything you've got about a place called 'Bath'?"), and is responded to by
the Target ("I've got 25 records matching your request, and here are the
first five. As you didn't specify anything else, I've sent them to you in
MARC format, so I hope that's OK").
Finally, the Origin uses Present to ask for the data they want ("25, eh? Can
I have the first ten, please. Oh, and I don't really like MARC. If you can
send me some Dublin Core that would be great, and if not I'll settle for
some unstructured text (SUTRS)"), resulting in the transmission of the
records themselves from the Target.
10
AH... NOW I UNDERSTAND...»
11. L’apertura di SBN
L’Indice
• Evoluzione tecnologica
• Consolidamento delle basi dati
• Apertura ad altre applicazioni non SBN native
• Da un protocollo di colloquio proprietario a due protocolli
Il protocollo SBN-MARC
• Coesistenza col protocollo proprietario SBN
• Trattamento di materiali diversi
• XML: vocabolario per dati e regole di business specifici
al dominio SBN
• Protocollo applicativo (regole interazione fra applicativi)
11
12. Perché SBN-MARC
Il nome SBN-MARC deriva dalla volontà di
ottenere la compatibilità tra lo standard SBN
e gli standard MARC più diffusi nel mondo
bibliotecario, e di favorire lo scambio dati a
livello internazionale. 12
13. MARC. Cenni
MARC è un acronimo,
usato nel campo della biblioteconomia , che sta per
MA chine R eadable C ataloging .
Le norme MARC consistono dei formati MARC, che sono
gli standard per la rappresentazione e comunicazione
delle relative informazioni bibliografiche in forma leggibile
dalla macchina.
I record MARC sono composti da tre elementi:
• la struttura del record,
• la designazione del contenuto
• il contenuto dei dati della registrazione.
13
14. Protocollo SBN-MARC
Il protocollo SBN MARC è un protocollo applicativo,
definisce cioè le regole di interazione tra applicativi
Software.
Il nome SBN-MARC deriva dalla volontà di ottenere la
compatibilità semantica tra lo standard SBN e gli standard
MARC più diffusi nel mondo bibliotecario, e di favorire lo
scambio dati a livello internazionale.
14
16. Gli obiettivi del protocollo
SBN-MARC
• massima semplicità di colloquio tra il livello periferico e il livello centrale
• incremento delle possibilità di ricerca e identificazione degli oggetti presenti nel
catalogo centrale
• incremento della gestione di entità come Authority File (titoli di raggruppamento,
autori, soggetti/classi, marche, ecc.)
• facilità di evoluzione del protocollo verso la risoluzione di nuove richieste di
servizio
• maggiore libertà di costruzione funzionale del software locale
• controllo di validità semantica dei dati a livello centrale
• mantenimento e controllo della qualità dei dati del catalogo centrale
• flessibilità di utilizzo del servizio centrale da parte dei sistemi locali, tramite la
definizione di profili di accesso al sistema centrale
• monitoraggio degli interventi di inserimento/aggiornamento a livello centrale
• compatibilità con il protocollo SBN attualmente utilizzato dai software locali e
dall’Indice attuale.
(Fonte: ICCU)
16
17. L’adozione di SBN-MARC
Compatibilità semantica tra
lo standard catalografico utilizzato dal mondo SBN
(basato su ISBD)
e il formato MARC.
(si è utilizzato come riferimento lo standard Unimarc)
Attraverso il protocollo SBN-MARC sono gestite alcune
macro-tipologie di informazioni.
17
18. La conversione:
Es.: il DOCUMENTO e la NATURA
Con il termine ‘documento’ ci si riferisce all’oggetto base di una
catalogazione, e alla sua descrizione comprensiva degli elementi
correlati (autori, titoli di raggruppamento, ecc.).
Si può definire una simmetria con lo standard Unimarc: un
documento è il contenuto di un record Unimarc e viceversa.
In ambito SBN, l’oggetto base della catalogazione si identifica
con le nature: M (Monografia), S (Periodico), W (Titolo non
significativo), C (Collana), N (Titolo analitico).
La natura SBN corrisponde semanticamente al concetto di
‘bibliographic level’ secondo lo standard Unimarc.
18
19. Ricodifica dei servizi
I macro-servizi previsti nell’attuale versione del
sistema Indice sono i seguenti:
1. Ricerca
2. Creazione
3. Modifica
4. Localizzazione/delocalizzazione
5. Importazione in Indice
6. Esportazione da Indice
7. Allineamento
19
20. CARATTERISTICHE
PROTOCOLLO SBN MARC
Gestisce utenze differenziate
Fornisce risposte diverse in base ad alcune variabili
- Variabili del profilo utente:
- Tipo di materiale che l’utente gestisce
- Tipo di reticolo che l’utente gestisce
- Variabili del messaggio di richiesta:
- Numero record per blocco
- Tipo di ordinamento lista sintetica
- Tipo di prospettazione sintetica
20
21. Protocollo SBNMARC:
nuove funzionalità
• può ricevere con la localizzazione un’indicazione generica
della disponibilità del documento in digitale e/o la
localizzazione dell’accesso alla risorsa elettronica
• gestisce l’attributo di legame facoltativo tra titolo e autore
• accoglie gli spogli
• la funzione di interrogazione presenta un maggior numero di
canali e filtri:
– Gli autori, i soggetti e le marche possono essere cercati anche
mediante parole (fino a 4);
– Tutti gli elementi ammettono il filtro per livello di autorità e per range
di date di inserimento e aggiornamento;
– Per i titoli sono ulteriori filtri: il tipo materiale e il tipo record, un range
di date di pubbl., il codice di relazione con il nome.
21
22. Struttura base del protocollo SBN-MARC
Gestionale di biblioteca (ILS)
SBN-MARC Client Interface
HTTP
JMS
SBN-MARC Server Interface
Schema XML:
Schema XML:
Server SBN Indice 2 SBNMarc.xsd
SBNMarc.xsd
22
23. ILS (Integrated Library System)
Un sistema integrato è un particolare software
in cui i diversi applicativi che automatizzano le
varie procedure dellagestione bibliotecaria
condividono lo stesso database. 23
24. Gli elementi degli ILS
Il sistema informatico di supporto al sistema
informativo bibliotecario:
insieme di elementi interconnessi che raccolgono o
ricercano, elaborano, memorizzano e distribuiscono
informazioni per supportare le attività gestionali,
decisionali e di controllo della biblioteca e per produrre
valore agli utenti. 24
26. Gli standard in biblioteca
Le biblioteche si basano su standard e normative
pubbliche e documentate:
●ISBD (http://www.ifla.org/)
● RICA poi REICAT
● Unimarc (http://www.unimarc.info/)
● Z39.50 (http://www.niso.org/)
● Dublin core (http://dublincore.org/)
● METS, MAG, OAIPMH ecc.
26