Rilevatore di campi elettromagnetici arw 92Arrow Sem
Il rilevatore di campi elettromagnetici Arw 92 è uno strumento portatile e digitale usato per la misurazione di inquinamento elettromagnetico presente nell'ambiente.
ICARA 2012 (Italian Congress of Amateur Radio Astronomy)
Presentazione sull'attività di rilevamento, con tecniche radio, dell'attività meteorica.
Autori:
IV3GCP, Giovanni Aglialoro;
IV3NDC, Massimo Devetti
L’adroterapia fu proposta per la prima volta da Robert R. Wilson nel 1946.
Sfruttando il modo particolare in cui gli adroni carichi depositano energia nella materia, il cosiddetto picco di Bragg, è possibile rilasciare un’elevata dose in tumori anche profondi, limitando l’irradiazione sia dei tessuti sani circostanti che del canale d’entrata. La figura della pagina seguente mostra come diversi tipi di radiazione depositano energia in acqua; in essa è ben visibile il picco degli ioni carbonio.
Gli adroni carichi rilasciano molta della loro energia alla fine del percorso; inoltre, grazie alla loro massa, hanno una traiettoria pressoché rettilinea. Queste due proprietà fondamentali permettono un trattamento conforme in cui la dose viene rilasciata nel bersaglio tumorale con un’accuratezza più elevata rispetto alla radioterapia convenzionale che si avvale di elettroni e fotoni. I tumori per i quali è indicata l’adroterapia sono quelli localizzati nella base cranica, sul fondo dell’occhio e lungo la colonna vertebrale, ma anche i tumori pediatrici, i tumori del sistema nervoso centrale, della prostata, del fegato,
dell’apparato gastroenterico e del polmone possono beneficiare di un tale trattamento.Oltre alla miglior conformazione della dose ottenibile con protoni e ioni leggeri, questi ultimi hanno il vantaggio di possedere un’elevato LET (Linear Energy Transfer ).
Questo parametro è legato alla ionizzazione indotta nei tessuti e dipende dal quadrato della carica della particella. Un’elevata densità di ionizzazione permette una doppia rottura della catena del DNA, molto più difficile da riparare di una rottura singola. Non solo, per gli adroni il LET è più elevato nel picco di Bragg che nel canale di entrata. Tuttavia ioni con Z troppo elevato possono causare gravi danni sia nel canale d’entrata che nella coda (cioè oltre il picco di Bragg). La carica Z dello ione va dunque determinata con particolare cura: allo stato attuale delle conoscenze la scelta migliore è lo ione C6+ caratterizzato da una efficacia biologica relativa (RBE) che è circa tre volte quella dei protoni nella regione del picco di Bragg mentre rimane pressoché la stessa nel canale d’entrata. Gli ioni C6+ sembrano quindi essere i più adatti per il trattamento di tumori radioresistenti.1 2
L’acceleratore del CNAO – Centro Nazionale di Adroterapia Oncologico è un
acceleratore normalconduttivo costituito da due sorgenti ECR per la produzione di ioni carbonio C4+ e H3+. Una linea di trasporto a bassa energia LEBT, un acceleratore lineare LINAC costituito da un RFQ ed una struttura IH – DTL che accelera il fascio da 8 keV/u a 7 MeV/u. Il fascio incontra quindi uno stripper foil di Carbonio passando dallo stato di carica tetravalente a quello esavalente per poi essere accelerato dalla cavità RF del sincrotrone.
Le cavità acceleratici del Linac sono strutture normalconduttive in acciaio ramato per via elettrochimica. Risulta di fondamen
www.fukushimaaccident.net
Piero Finazzi:
"STRUMENTI PER MISURE RADIOMETRICHE IN EMERGENZA"
L'incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA, in Giappone, l'11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull'accettabilità pubblica dell'energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.
Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell'ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l'esito dell'incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, sono state amplificate dai mezzi di comunicazione di massa, oscurando perfino le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.
La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi dell'esposizione alle radiazioni, indirizzando alla comunità scientifica la propria legittima preoccupazione sui pericoli reali e sui rischi, e pretendendo dai tecnici e dagli scienziati risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle possibili conseguenze sulle future generazioni.
Ma qual è stata l'entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l'estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari imposte dal Governo Giapponese? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?
Per rispondere a queste e ad altre domande, le quattro Associazioni italiane che si occupano di protezione dalle radiazioni, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e l'Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di radioprotezione (ANPEQ) hanno organizzato un convegno, che avrà luogo il 14 settembre 2012 alla Villa Napoleonica nel Centro Congressi delle Ville PONTI, a Varese.
L'obbiettivo del Convegno, la cui partecipazione è aperta anche ai non addetti ai lavori (www.fukushimaaccident.net) è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell'incidente, indicando anche una linea per possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, che si rendono necessari anche nei Paesi -come l'Italia- che non utilizzano più l'energia nucleare, ma che fanno tuttora vasto uso di sostanze radioattive per la medicina, l'industria e la ricerca.
This document is a reference guide for the PROFILER 2 software and device. It provides information on the latest firmware and software versions including new features such as data plotting, water tank file importing, smoothing algorithms, and analysis panel changes. It also includes instructions for setting up the USB and serial ports, installing firmware, launching the software, connecting devices, and removing the software. Safety instructions are provided.
This document provides instructions for setting up the PROFILER 2 system, which includes a detector unit, cables, power/data interface, and software. It describes connecting the hardware components, installing the software, performing initial calibration of the detector array and dose calibration, and taking basic radiation measurements. The document also provides specifications for the PROFILER 2 detector array and operating instructions for the graphical user interface.
This document provides user instructions for the METROLAB THM 7025 3-axis Hall teslameter. It includes sections on general description, specifications, safety, principles of operation including the user interface buttons, and RS-232 interface commands. The document contains detailed information on operating the instrument and programming it via its serial communication interface.
This document provides information about an MRI multi-purpose phantom, including:
1. The phantom contains sections to evaluate slice thickness uniformity, magnetic field homogeneity, RF uniformity, and T1 and T2 values.
2. Imaging parameters like echo time, number of slices, and slice thickness should match typical clinical sequences for daily quality assurance.
3. The phantom can be filled with any NMR signal-producing solution, such as a 0.1 millimolar manganese chloride solution, which has a T1 value of around 500 msec.
The document describes two MRI phantoms recommended by the AAPM for evaluating MRI system performance:
1. The 3DRAS phantom contains resolution inserts and slice thickness ramps to test spatial resolution, slice thickness, position and separation.
2. The UAL phantom contains uniformity inserts to test image uniformity and linearity inserts to test spatial distortion.
3. The phantoms are designed for quick, convenient testing of key MRI parameters including resolution, artifacts, uniformity and geometry.
1. Corso di Tecniche di Radiodiagnostica RM, TC e Ecografia
Fisica delle apparecchiature a Risonanza Magnetica
Luca Gastaldi
Fisico Medico, Esperto Responsabile Sicurezza RM
email: gastaldi.phd@gmail.com
blog: www.ilfisicomedico.it Novara, novembre - dicembre 2011
9. Effetti microscopici
1. Orientamento dei sistemi molecolari
Orientamento a 1.0 T
- Bastoncelli della retina
Orientamento a 0.35 T
- Eritrociti falciformi
12. Effetti microscopici
3. Effetto Zeeman
Agisce su molecole coinvolte in reazioni chimiche e consiste nella separazione delle linee spettrali per
effetto di un campo magnetico esterno.
Può produrre alterazioni nella cinetica di reazioni chimiche che coinvolgono coppie di specie chimiche
intermedie, con la possibilità di ottenere prodotti di reazione potenzialmente dannosi
Non sono stati riportati effetti su reazioni di significatività biochimica, per cui
18. Limiti di esposizione a campi magnetici statici
Sulla base del D.M. 2/08/91 :
Parte Intensità campo Durata massima
esposta esposizione
corpo 200 mT 1h/giorno
corpo 2T 15 min/giorno
arti 2T 1h/giorno
19. Limiti di esposizione a campi magnetici statici
L’installazione di Domodossola (Magnetom Symphony 1.5T) :
0.6 -1.0 T
1.5 T
0.6 mT 0.1 mT
0.3 mT
20. Considerazioni (RM di Domodossola)
Per il posizionamento del paziente sono necessari circa 3 minuti
In questo lasso di tempo l’operatore staziona con
il corpo in una zona con campo magnetico
compreso tra i 30 e i 400 mT
Nell’ipotesi peggiore e secondo il D.M. precedentemente citato,
relativamente ai limiti di esposizione a corpo intero, l’operatore non può
permanere in tale luogo più di 30 min. ogni giorno
Quindi ciascun operatore può posizionare un massimo di 10 pazienti in un
giorno.
I limiti per gli arti risultano ampiamente rispettati
26. Aumento della temperatura
Sistema di termoregolazione e stato fisiologico
Condizioni ambientali
(temperatura, umidità, ventilazione)
Rateo di assorbimento specifico di energia
(S.A.R. – Specific Absorption Rate)
27. Si misura in
S.A.R. (Specific Absorption Rate) W/kg
Rateo di assorbimento specifico di energia
IRPA/INIRC 1991
“Il corpo umano può ben tollerare un aumento di temperatura < 1 °C
(< 0.5 °C nel caso di bambini, donne in gravidanza e persone con difetti
del sistema cardiocircolatorio)”
SAR > 4 W/kg porta a effetti sul comportamento
Questo valore corrisponde ad aumenti di temperatura corporea fino a 1° C
28. S.A.R. Limiti di Legge
Normativa italiana : D.M. 3/08/93 e D.M. 381 del 10/9/98
D.M. 3/08/93
1. Per mantenere il rialzo di temperatura entro 0.5 °C, il SAR
mediato sul corpo intero non deve superare :
1 W/kg per esposizioni > 30 min
2 W/kg per esposizioni < 15 min.
29. S.A.R. Limiti di Legge
Normativa italiana : D.M. 3/08/93 e D.M. 381 del 10/9/98
D.M. 3/08/93
2. La temperatura locale non deve superare i
38°C nella testa SAR < 2 W/kg (esp. > 30 min)
39 °C nel tronco SAR < 4 W/kg (esp. > 30 min)
40 °C negli arti SAR < 6 W/kg (esp. > 30 min)
questi valori raddoppiano per esposizioni di durata inferiore a 15 min.
30. S.A.R. Limiti di Legge
Normativa italiana : D.M. 3/08/93 e D.M. 381 del 10/9/98
D.M. 381 del 10/09/98
I campi a radiofrequenza, nel nostro caso, oscillano nell’intervallo 1-100 MHz
32. Ma fortunatamente…
Norma CEI 60601-2-3
Introduce i Modi di funzionamento
33. E i costruttori si sono adeguati…
1. Visualizzazione del “Modo di funzionamento” in fase
di impostazione della sequenza di acquisizione
2. Introduzione di blocchi software e/o hardware in caso
di superamento dei limiti
3. Fornitura di certificazioni di conformità alla norma CEI