SlideShare a Scribd company logo
1 of 16
Isi Idutunze
la terra che dona la vita
reportage
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
contesto agricolo contesto sociale
Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese
OCCUPA il 90 % della POPOLAZIONE
fornisce quasi il 50 % del PIL
finalizzata a SUSSISTENZA ED
ESPORTAZIONE
TERRENO molto fertile
area dei grandi laghi
area di 27.834 km²
PIOGGE ABBONDANTI
agricoltura
6 bambini per donna
ospita più di 60.000 rifugiati
423 persone per Km2
sovrappopolamento
carenza Servizi
Scarsa conoscenza tecniche
agricole
CONSERVAZIONE del raccolto
scarsa varietà volturale
scarsità del raccolto
problematiche
contesto agricolo
Quali sono
i limiti dell’agricoltura famigliare?
Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese
contesto agricolo
Le difficoltà gestionali
“L’agricoltura familiare coinvolge la maggior parte della popolazione
attiva; nonostante questo in Burundi non siamo ad un livello di
autosufficienza, perché le famiglie utilizzano dei metodi arcaici di
coltivazione che non permettono di migliorare la produzione. Bisogna
considerare anche un altro aspetto strutturale: la mancanza di
organizzazioni e di spirito organizzativo, per cui ognuno si occupa
dell’agricoltura nel suo piccolo appezzamento di terra, non c’è
comunicazione tra gli agricoltori, non c’è un vero spirito
imprenditoriale basato sull’apertura e lo scambio. Queste sono le
maggiori sfide dell’agricoltura in Burundi.”
Oscar Niyonzima, agronomo, assistente coordinatore del filone sicurezza alimentare
nel progetto PROSANUT – ISI IZIDUNZE
Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese
dinamiche
di conflitto
dinamiche
cooperativevs
contesto sociale
Qual è l’origine della questione etnica in burundi?
CONFLITTI ETNICI
Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese
PERIODO PRE-COLONIALE
1680-1884
Del regno dell’Urundi si ha notizia dal XVII secolo, costituito come un sistema politico e sociale
feudale, solido e stabile. Vi convivevano diverse etnie: i Batutsi, divisi a loro volta in
Abanyaruguru e Abahima, i Bahutu e i Batwa, le cui differenze erano riconducibili a classi sociali
a seconda dell’occupazione nell’agricoltura, nel più “nobile” allevamento, o alla classe
aristocratica ritenuta neutra. Al contrario del vicino Ruanda il divario tra classi sociali era meno
ampio: la divisione dei ruoli è sempre stata aperta al cambiamento.
PERIODO COLONIALE
1884
In seguito alla Conferenza di Berlino, l’Urundi diviene protettorato tedesco.
1916 - 1960
Dopo un breve periodo di protettorato tedesco, in seguito alla sconfitta della Germania della
prima guerra mondiale, l’Urundi è affidato al Belgio con un mandato della Società delle Nazioni.
La stagione del colonialismo belga è quella che più ha influenzato i successivi sviluppi politici
del Burundi, poiché, avvalendosi delle concezioni scientifiche e delle teorie razziali dell’epoca,
essi destinarono ai luoghi di potere la minoranza Tutsi, estromettendo interamente i Twa e gli
Huti. Oltre alla ripartizione dei poteri amministrativi i colonizzatori iniziarono un’opera di
proganda che portò a una patologica esasperazione delle differenze prima sconosciuta.
1960
Sotto la guida di un illuminato principe Tutsi, Louis Rwagasore, nasce il partito Uprona (Unione
per il progresso nazionale), che raccoglie esponenti politici di tutte le etnie, in nome di un
patriottismo anticolonialista. Nascono importanti legami con il partito Tanu di Mwalimu
Nyerere, in Tanzania, che sostiene i primi passi del neonato movimento politico burundese.
1961
L’amministrazione belga anche qui si mostra preoccupata e tenta di far crescere nel partito
Uprona un clima di sospetto tra hutu e tutsi: l’appoggio belga agli hutu ruandesi durante la
rivoluzione sociale suscita nei tutsi burundesi il dubbio di una loro esclusione con il pieno
appoggio hutu. A fare precipitare le cose è l’assassinio di Ruagasore, il 13 ottobre 1961; il vuoto
creato scatena contrasti fortissimi tra gli hutu e i tutsi membri dell’Uprona e da quel momento
si attivano una serie meccanismi di rivendicazione circolare che portarono a colpi di Stato,
massacri, guerriglie, che tutt’oggi tiene il paese sull’orlo di una guerra civile.
PERIODO POST COLONIALE
DECENNIO 60
1962: il 1° luglio1962 il Burundi raggiunge l’indipendenza.
1965: dopo crescenti contrasti interni, un gruppo di leader hutu tenta un colpo di Stato, represso
nel sangue: è la fine del confronto politico e l’inizio dello scontro armato.
DECENNIO 70
1972: IKIZA – La catastrofe
Scoppia una rivolta dei poliziotti hutu a sfondo genocitario, contro i capi tust nel sud del Paese,
sostenuta dalla vicina Tanzania, in nome della secolare alleanza tra Hutu e Bantu. Nelle sole
prime 24 ore 3.000 civili tutsi caddero sotto i colpi dei machete e nel giro di pochi giorni furono
20.000. L’esercito, a maggioranza Tutsi, soppresse la ribellione con l’artiglieria pesante,
massacrando molti hutu e riportando un ordine precario. Le vittime della repressione furono tra
le 100.000 e le 300.000, molte delle quali hutu. Nessuno venne punito per il massacro.
DECENNIO 80
1980: nasce il partito estremista hutu in un campo profughi tanzano, il PALIPEHUTU
1985: si forma un braccio armato del partito: il Palipehutu – FNL
1988: come già nel ’72 ad un massacro di tutsi da parte di insorti hutu risponde l’esercito,
uccidendo indiscriminatamente la popolazione hutu. Le vittime sono calcolate tra le 5.000 e le
24.0000 (5-20% degli abitanti), 60.000 hutu fuggono in Rwanda.
ATTUALITA’
LA GUERRA CIVILE E GLI ACCORDI DI ARUSHA
1993-2005
All’indomani dell’uccisione del primo ministro Ndadaye ad opera dei militari tutsi il 21 ottobre
1993 e alla conseguente vendetta degli hutu, alla cui etnia Ndadaye apparteneva, è iniziata la
guerra civile in Burundi, durata ufficialmente fino al 2005 con gli accordi di pace di Arusha, ma
che è continuata con diversi strascichi anche negli anni succesivi.
Per gran parte del conflitto, il Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia - Forze per la
Difesa della Democrazia (CNDD-FDD) ha rappresentato la principale organizzazione ribelle hutu
attiva nel paese. Un altro gruppo è stato il Fronte di Liberazione Nazionale (FROLINA).
Nel 2015 il presidente uscente Pierre Nkurunziza, ha annunciato, contro la Costituzione, di
volersi candidare per un terzo mandato, scatenando un circolo di proteste e brutale repressione,
sfruttando la propaganda razziale per dividere il paese.
le fragilità sociali
Uno dei paradossi dei conflitti etnici del Burundi, così come quelli del Ruanda, è che questi due paesi, come pochi altri in Africa, esistono come agglomerati
etnico-politici da almeno tre-quattro secoli. Hutu e tutsi non si sono trovati a vivere insieme casualmente, ingabbiati dalle frontiere artificiali decise alla Conferenza di
Berlino del 1885: vivevano già insieme in società feudali dalla struttura sofisticata, osservate con una certa sorpresa dai primi visitatori europei giunti nella regione.
Chi scrive dunque la storia?
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
SVILUPPO AGRICOLO impatto SOCIALE
vai al progetto
vai al progetto
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
LE SFIDE DELL’AGRICOLTURA
LVIA è presente in Burundi dal 1968. Da alcuni anni lavora con i piccoli
contadini delle Province di Rutana e Ruiygu, raggruppati in 20
cooperative e gruppi di produttori, per aumentare la produzione e la
produttività agricola. Le attività mirano a rafforzare le capacità
istituzionali e gestionali delle cooperative di produttori e dei Centri di
Servizi Rurali, in quanto istituzioni a base comunitaria capaci di
migliorare l’organizzazione del lavoro nei campi e la fornitura di servizi
agricoli essenziali per i contadini stessi (a monte e a valle della
produzione).
L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza alimentare e la generazione
di reddito dei produttori, in particolare delle donne.
Per scoprire gli altri progetti di LVIA visita il sito www.lvia.it
vai al progetto
SVILUPPO AGRICOLO
vai al progetto
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
LE SFIDE sociali
“Questo progetto, in corso da tre anni, non è ancora arrivato a innescare
un cambiamento a livello di strategie comuni perseguite dal paese
intero, governo incluso, ma a livello di comunità sì.
Ci sono molte testimonianze che devono ssere sostenute, è necessario
continuare a rafforzare le capacità dei contadini per garantire la
sostenibilità dei CSR: siamo in un contesto fragile, c’è bisogno di tempo
per far si che il progetto metta radici che lo possano sostenere. Ma i
beneficiari sono i primi a credere in questo cambiamento.“
Oscar Niyonzima, agronomo, assistente coordinatore del filone sicurezza alimentare nel
progetto PROSANUT – ISI IZIDUNZE
impatto SOCIALE
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
il progetto
89
organizzazioni
sostenute
inputricadutesociali
CENTRI DI
SERVIZI RURALi
I Centri di Servizi Rurali nelle
province di Ruyigi e Rutana
sono nati all’interno del progetto
di LVIA per accrescere la
produttività e, allo stesso tempo,
favorire piccole economie di scala.
Le associazioni sono composte da
Organizzazioni di Produttori che
operano in una stessa area
geografica, e sono la testimonianza
concreta dell’approccio “ISI
IDUTUNZE”, “Insieme è meglio”:
aggregando le produzioni si
ottiene una presenza più forte
sul mercato, al contrario che
facendo tutto da sé,
com’è invece l’abitudine
in Burundi.
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
il progettoinput
campi Agricoli
70ettari
opereidro-agricole
OPERE
IDRO-AGRICOLE
LVIA si è occupata della
riabilitazione di circa 70 ettari
di campi agricoli, attraverso la
costruzione di bacini e canali
d’irrigazione e la protezione dei
suoli dall’erosione attraverso il
rimboschimento e la costruzione
di terrazzamenti sulle colline che
sovrastano i campi. Tali attività
rispondono ai problemi che si sono
generati con i cambiamenti
climatici, con l’alternarsi di
periodi di siccità a periodi di
piogge torrenziali. Tutti gli
interventi sono progettati
nell’ottica di favorire uno
sviluppo resiliente del
territorio.
vai al video
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
il progettoinput
corsi gestione
20contadini
corsi Agraria
20contadini
formazioni
FORMAZIONI
Le formazioni seguono
due filoni: quelle in campo
affrontano il tema delle
tecniche di produzione secondo
i metodi dell’agro-ecologia,
presso i CSR di svolgono invece
quelle sul rafforzamento delle
competenze per la gestione
economico-amministrativa
(dall’elaborazione dei
business-plan, alla creazione di
nuove reti di vendita) Per ognuna
delle organizzazioni coinvolte
partecipano venti membri
circa, che si occupano a loro
volta di diffondere nella
comunità le nuove
competenze apprese.
vai al video
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
il progettoinput
HANNO ACCESSO AI
SERVIZi
+4500
produttori
servizi
servizi
I Centri di Servizi Rurali
hanno dato risposte
concrete ad alcune sfide del
mondo rurale come la
mancanza di semi, il
deterioramento del raccolto, la
limitata disponibilità di campi
adatti alla produzione agricola, il
mancato accesso al credito. I
centri hanno messo a disposizione
sementi, macchinari e attrezzi per
la produzione e la trasformazione
delle materie prime, hanno
favorito l’accesso al
microcredito e
all’organizzazione di
un’efficiente filiera di
commercializzazione
dei prodotti.
vai al video
il progetto
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
ricadutesociali
laquestionedige
nere
la questione
di genere
La donna burundese
subisce discriminazioni su
diversi fronti: solo i figli
maschi possono ereditare la
terra ed averne la proprietà;
inoltre, la gestione del raccolto
in famiglia, l’accesso al credito
ed a ruoli sociali di responsabilità
restano soprattutto appannaggio
dell’uomo. Il progetto ha innescato
le basi di un cambiamento, poiché
il regolamento dei Centri prevede
che per stoccare il raccolto, per
metterlo in garanzia e per
accedere al credito la
decisione deve essere
consensuale in una
famiglia, con la firma
di entrambi i
coniugi.
vai al video
il progetto
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
processi decisionali
ricadutesociali
processi
decisionali
Il progetto ha rafforzato
la partecipazione
democratica in una società
che per molti anni è stata
frammentata e dove le
dinamiche associative faticano a
mettere radici nella mentalità
delle persone. Attraverso
l’istituzione di organi di
rappresentanza all’interno dei
CSR, il Comitato esecutivo ed il
Comitato di sorveglianza, eletti
dall’Assemblea dei soci
composta dai membri delle
Organizzazioni dei Produttori
affiliate, le comunità
coinvolte sono diventate
davvero protagoniste
di processi
decisionali
partecipati
vai al video
il progetto
Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi
c
oesionesociale
ricadutesociali
coesione
sociale
Le comunità rurali che
hanno partecipato al
progetto includono persone
di etnie e idee politiche
diverse ed è stato importante
lavorare insieme, incontrarsi
nelle organizzazioni dei
produttori e nei Centri di Servizi
Rurali. Questo approccio ha
contribuito a minimizzare le
tendenze divisorie nella società:
Hutu e Tutsi, insieme, si
riconoscono in un’unica forma
di organizzazione ed in un
obiettivo per il benessere
comune, rafforzando in tal
modo la coesione
sociale.
vai al video

More Related Content

Featured

2024 State of Marketing Report – by Hubspot
2024 State of Marketing Report – by Hubspot2024 State of Marketing Report – by Hubspot
2024 State of Marketing Report – by HubspotMarius Sescu
 
Everything You Need To Know About ChatGPT
Everything You Need To Know About ChatGPTEverything You Need To Know About ChatGPT
Everything You Need To Know About ChatGPTExpeed Software
 
Product Design Trends in 2024 | Teenage Engineerings
Product Design Trends in 2024 | Teenage EngineeringsProduct Design Trends in 2024 | Teenage Engineerings
Product Design Trends in 2024 | Teenage EngineeringsPixeldarts
 
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental Health
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental HealthHow Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental Health
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental HealthThinkNow
 
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdf
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdfAI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdf
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdfmarketingartwork
 
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024Neil Kimberley
 
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)contently
 
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024How to Prepare For a Successful Job Search for 2024
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024Albert Qian
 
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie Insights
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie InsightsSocial Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie Insights
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie InsightsKurio // The Social Media Age(ncy)
 
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024Search Engine Journal
 
5 Public speaking tips from TED - Visualized summary
5 Public speaking tips from TED - Visualized summary5 Public speaking tips from TED - Visualized summary
5 Public speaking tips from TED - Visualized summarySpeakerHub
 
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd Clark Boyd
 
Getting into the tech field. what next
Getting into the tech field. what next Getting into the tech field. what next
Getting into the tech field. what next Tessa Mero
 
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search Intent
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search IntentGoogle's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search Intent
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search IntentLily Ray
 
Time Management & Productivity - Best Practices
Time Management & Productivity -  Best PracticesTime Management & Productivity -  Best Practices
Time Management & Productivity - Best PracticesVit Horky
 
The six step guide to practical project management
The six step guide to practical project managementThe six step guide to practical project management
The six step guide to practical project managementMindGenius
 
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...RachelPearson36
 

Featured (20)

2024 State of Marketing Report – by Hubspot
2024 State of Marketing Report – by Hubspot2024 State of Marketing Report – by Hubspot
2024 State of Marketing Report – by Hubspot
 
Everything You Need To Know About ChatGPT
Everything You Need To Know About ChatGPTEverything You Need To Know About ChatGPT
Everything You Need To Know About ChatGPT
 
Product Design Trends in 2024 | Teenage Engineerings
Product Design Trends in 2024 | Teenage EngineeringsProduct Design Trends in 2024 | Teenage Engineerings
Product Design Trends in 2024 | Teenage Engineerings
 
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental Health
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental HealthHow Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental Health
How Race, Age and Gender Shape Attitudes Towards Mental Health
 
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdf
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdfAI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdf
AI Trends in Creative Operations 2024 by Artwork Flow.pdf
 
Skeleton Culture Code
Skeleton Culture CodeSkeleton Culture Code
Skeleton Culture Code
 
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024
PEPSICO Presentation to CAGNY Conference Feb 2024
 
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)
Content Methodology: A Best Practices Report (Webinar)
 
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024How to Prepare For a Successful Job Search for 2024
How to Prepare For a Successful Job Search for 2024
 
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie Insights
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie InsightsSocial Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie Insights
Social Media Marketing Trends 2024 // The Global Indie Insights
 
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024
Trends In Paid Search: Navigating The Digital Landscape In 2024
 
5 Public speaking tips from TED - Visualized summary
5 Public speaking tips from TED - Visualized summary5 Public speaking tips from TED - Visualized summary
5 Public speaking tips from TED - Visualized summary
 
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd
ChatGPT and the Future of Work - Clark Boyd
 
Getting into the tech field. what next
Getting into the tech field. what next Getting into the tech field. what next
Getting into the tech field. what next
 
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search Intent
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search IntentGoogle's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search Intent
Google's Just Not That Into You: Understanding Core Updates & Search Intent
 
How to have difficult conversations
How to have difficult conversations How to have difficult conversations
How to have difficult conversations
 
Introduction to Data Science
Introduction to Data ScienceIntroduction to Data Science
Introduction to Data Science
 
Time Management & Productivity - Best Practices
Time Management & Productivity -  Best PracticesTime Management & Productivity -  Best Practices
Time Management & Productivity - Best Practices
 
The six step guide to practical project management
The six step guide to practical project managementThe six step guide to practical project management
The six step guide to practical project management
 
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
 

Isi idutunze - web doc prototype

  • 1. Isi Idutunze la terra che dona la vita reportage
  • 2. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi contesto agricolo contesto sociale
  • 3. Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese OCCUPA il 90 % della POPOLAZIONE fornisce quasi il 50 % del PIL finalizzata a SUSSISTENZA ED ESPORTAZIONE TERRENO molto fertile area dei grandi laghi area di 27.834 km² PIOGGE ABBONDANTI agricoltura 6 bambini per donna ospita più di 60.000 rifugiati 423 persone per Km2 sovrappopolamento carenza Servizi Scarsa conoscenza tecniche agricole CONSERVAZIONE del raccolto scarsa varietà volturale scarsità del raccolto problematiche contesto agricolo Quali sono i limiti dell’agricoltura famigliare?
  • 4. Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese contesto agricolo Le difficoltà gestionali “L’agricoltura familiare coinvolge la maggior parte della popolazione attiva; nonostante questo in Burundi non siamo ad un livello di autosufficienza, perché le famiglie utilizzano dei metodi arcaici di coltivazione che non permettono di migliorare la produzione. Bisogna considerare anche un altro aspetto strutturale: la mancanza di organizzazioni e di spirito organizzativo, per cui ognuno si occupa dell’agricoltura nel suo piccolo appezzamento di terra, non c’è comunicazione tra gli agricoltori, non c’è un vero spirito imprenditoriale basato sull’apertura e lo scambio. Queste sono le maggiori sfide dell’agricoltura in Burundi.” Oscar Niyonzima, agronomo, assistente coordinatore del filone sicurezza alimentare nel progetto PROSANUT – ISI IZIDUNZE
  • 5. Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese dinamiche di conflitto dinamiche cooperativevs contesto sociale Qual è l’origine della questione etnica in burundi? CONFLITTI ETNICI
  • 6. Scarica la brochure LVIA in BurundiBurundi, il paese PERIODO PRE-COLONIALE 1680-1884 Del regno dell’Urundi si ha notizia dal XVII secolo, costituito come un sistema politico e sociale feudale, solido e stabile. Vi convivevano diverse etnie: i Batutsi, divisi a loro volta in Abanyaruguru e Abahima, i Bahutu e i Batwa, le cui differenze erano riconducibili a classi sociali a seconda dell’occupazione nell’agricoltura, nel più “nobile” allevamento, o alla classe aristocratica ritenuta neutra. Al contrario del vicino Ruanda il divario tra classi sociali era meno ampio: la divisione dei ruoli è sempre stata aperta al cambiamento. PERIODO COLONIALE 1884 In seguito alla Conferenza di Berlino, l’Urundi diviene protettorato tedesco. 1916 - 1960 Dopo un breve periodo di protettorato tedesco, in seguito alla sconfitta della Germania della prima guerra mondiale, l’Urundi è affidato al Belgio con un mandato della Società delle Nazioni. La stagione del colonialismo belga è quella che più ha influenzato i successivi sviluppi politici del Burundi, poiché, avvalendosi delle concezioni scientifiche e delle teorie razziali dell’epoca, essi destinarono ai luoghi di potere la minoranza Tutsi, estromettendo interamente i Twa e gli Huti. Oltre alla ripartizione dei poteri amministrativi i colonizzatori iniziarono un’opera di proganda che portò a una patologica esasperazione delle differenze prima sconosciuta. 1960 Sotto la guida di un illuminato principe Tutsi, Louis Rwagasore, nasce il partito Uprona (Unione per il progresso nazionale), che raccoglie esponenti politici di tutte le etnie, in nome di un patriottismo anticolonialista. Nascono importanti legami con il partito Tanu di Mwalimu Nyerere, in Tanzania, che sostiene i primi passi del neonato movimento politico burundese. 1961 L’amministrazione belga anche qui si mostra preoccupata e tenta di far crescere nel partito Uprona un clima di sospetto tra hutu e tutsi: l’appoggio belga agli hutu ruandesi durante la rivoluzione sociale suscita nei tutsi burundesi il dubbio di una loro esclusione con il pieno appoggio hutu. A fare precipitare le cose è l’assassinio di Ruagasore, il 13 ottobre 1961; il vuoto creato scatena contrasti fortissimi tra gli hutu e i tutsi membri dell’Uprona e da quel momento si attivano una serie meccanismi di rivendicazione circolare che portarono a colpi di Stato, massacri, guerriglie, che tutt’oggi tiene il paese sull’orlo di una guerra civile. PERIODO POST COLONIALE DECENNIO 60 1962: il 1° luglio1962 il Burundi raggiunge l’indipendenza. 1965: dopo crescenti contrasti interni, un gruppo di leader hutu tenta un colpo di Stato, represso nel sangue: è la fine del confronto politico e l’inizio dello scontro armato. DECENNIO 70 1972: IKIZA – La catastrofe Scoppia una rivolta dei poliziotti hutu a sfondo genocitario, contro i capi tust nel sud del Paese, sostenuta dalla vicina Tanzania, in nome della secolare alleanza tra Hutu e Bantu. Nelle sole prime 24 ore 3.000 civili tutsi caddero sotto i colpi dei machete e nel giro di pochi giorni furono 20.000. L’esercito, a maggioranza Tutsi, soppresse la ribellione con l’artiglieria pesante, massacrando molti hutu e riportando un ordine precario. Le vittime della repressione furono tra le 100.000 e le 300.000, molte delle quali hutu. Nessuno venne punito per il massacro. DECENNIO 80 1980: nasce il partito estremista hutu in un campo profughi tanzano, il PALIPEHUTU 1985: si forma un braccio armato del partito: il Palipehutu – FNL 1988: come già nel ’72 ad un massacro di tutsi da parte di insorti hutu risponde l’esercito, uccidendo indiscriminatamente la popolazione hutu. Le vittime sono calcolate tra le 5.000 e le 24.0000 (5-20% degli abitanti), 60.000 hutu fuggono in Rwanda. ATTUALITA’ LA GUERRA CIVILE E GLI ACCORDI DI ARUSHA 1993-2005 All’indomani dell’uccisione del primo ministro Ndadaye ad opera dei militari tutsi il 21 ottobre 1993 e alla conseguente vendetta degli hutu, alla cui etnia Ndadaye apparteneva, è iniziata la guerra civile in Burundi, durata ufficialmente fino al 2005 con gli accordi di pace di Arusha, ma che è continuata con diversi strascichi anche negli anni succesivi. Per gran parte del conflitto, il Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia - Forze per la Difesa della Democrazia (CNDD-FDD) ha rappresentato la principale organizzazione ribelle hutu attiva nel paese. Un altro gruppo è stato il Fronte di Liberazione Nazionale (FROLINA). Nel 2015 il presidente uscente Pierre Nkurunziza, ha annunciato, contro la Costituzione, di volersi candidare per un terzo mandato, scatenando un circolo di proteste e brutale repressione, sfruttando la propaganda razziale per dividere il paese. le fragilità sociali Uno dei paradossi dei conflitti etnici del Burundi, così come quelli del Ruanda, è che questi due paesi, come pochi altri in Africa, esistono come agglomerati etnico-politici da almeno tre-quattro secoli. Hutu e tutsi non si sono trovati a vivere insieme casualmente, ingabbiati dalle frontiere artificiali decise alla Conferenza di Berlino del 1885: vivevano già insieme in società feudali dalla struttura sofisticata, osservate con una certa sorpresa dai primi visitatori europei giunti nella regione. Chi scrive dunque la storia?
  • 7. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi SVILUPPO AGRICOLO impatto SOCIALE vai al progetto
  • 8. vai al progetto Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi LE SFIDE DELL’AGRICOLTURA LVIA è presente in Burundi dal 1968. Da alcuni anni lavora con i piccoli contadini delle Province di Rutana e Ruiygu, raggruppati in 20 cooperative e gruppi di produttori, per aumentare la produzione e la produttività agricola. Le attività mirano a rafforzare le capacità istituzionali e gestionali delle cooperative di produttori e dei Centri di Servizi Rurali, in quanto istituzioni a base comunitaria capaci di migliorare l’organizzazione del lavoro nei campi e la fornitura di servizi agricoli essenziali per i contadini stessi (a monte e a valle della produzione). L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza alimentare e la generazione di reddito dei produttori, in particolare delle donne. Per scoprire gli altri progetti di LVIA visita il sito www.lvia.it vai al progetto SVILUPPO AGRICOLO
  • 9. vai al progetto Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi LE SFIDE sociali “Questo progetto, in corso da tre anni, non è ancora arrivato a innescare un cambiamento a livello di strategie comuni perseguite dal paese intero, governo incluso, ma a livello di comunità sì. Ci sono molte testimonianze che devono ssere sostenute, è necessario continuare a rafforzare le capacità dei contadini per garantire la sostenibilità dei CSR: siamo in un contesto fragile, c’è bisogno di tempo per far si che il progetto metta radici che lo possano sostenere. Ma i beneficiari sono i primi a credere in questo cambiamento.“ Oscar Niyonzima, agronomo, assistente coordinatore del filone sicurezza alimentare nel progetto PROSANUT – ISI IZIDUNZE impatto SOCIALE
  • 10. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi il progetto 89 organizzazioni sostenute inputricadutesociali CENTRI DI SERVIZI RURALi I Centri di Servizi Rurali nelle province di Ruyigi e Rutana sono nati all’interno del progetto di LVIA per accrescere la produttività e, allo stesso tempo, favorire piccole economie di scala. Le associazioni sono composte da Organizzazioni di Produttori che operano in una stessa area geografica, e sono la testimonianza concreta dell’approccio “ISI IDUTUNZE”, “Insieme è meglio”: aggregando le produzioni si ottiene una presenza più forte sul mercato, al contrario che facendo tutto da sé, com’è invece l’abitudine in Burundi.
  • 11. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi il progettoinput campi Agricoli 70ettari opereidro-agricole OPERE IDRO-AGRICOLE LVIA si è occupata della riabilitazione di circa 70 ettari di campi agricoli, attraverso la costruzione di bacini e canali d’irrigazione e la protezione dei suoli dall’erosione attraverso il rimboschimento e la costruzione di terrazzamenti sulle colline che sovrastano i campi. Tali attività rispondono ai problemi che si sono generati con i cambiamenti climatici, con l’alternarsi di periodi di siccità a periodi di piogge torrenziali. Tutti gli interventi sono progettati nell’ottica di favorire uno sviluppo resiliente del territorio. vai al video
  • 12. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi il progettoinput corsi gestione 20contadini corsi Agraria 20contadini formazioni FORMAZIONI Le formazioni seguono due filoni: quelle in campo affrontano il tema delle tecniche di produzione secondo i metodi dell’agro-ecologia, presso i CSR di svolgono invece quelle sul rafforzamento delle competenze per la gestione economico-amministrativa (dall’elaborazione dei business-plan, alla creazione di nuove reti di vendita) Per ognuna delle organizzazioni coinvolte partecipano venti membri circa, che si occupano a loro volta di diffondere nella comunità le nuove competenze apprese. vai al video
  • 13. Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi il progettoinput HANNO ACCESSO AI SERVIZi +4500 produttori servizi servizi I Centri di Servizi Rurali hanno dato risposte concrete ad alcune sfide del mondo rurale come la mancanza di semi, il deterioramento del raccolto, la limitata disponibilità di campi adatti alla produzione agricola, il mancato accesso al credito. I centri hanno messo a disposizione sementi, macchinari e attrezzi per la produzione e la trasformazione delle materie prime, hanno favorito l’accesso al microcredito e all’organizzazione di un’efficiente filiera di commercializzazione dei prodotti. vai al video
  • 14. il progetto Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi ricadutesociali laquestionedige nere la questione di genere La donna burundese subisce discriminazioni su diversi fronti: solo i figli maschi possono ereditare la terra ed averne la proprietà; inoltre, la gestione del raccolto in famiglia, l’accesso al credito ed a ruoli sociali di responsabilità restano soprattutto appannaggio dell’uomo. Il progetto ha innescato le basi di un cambiamento, poiché il regolamento dei Centri prevede che per stoccare il raccolto, per metterlo in garanzia e per accedere al credito la decisione deve essere consensuale in una famiglia, con la firma di entrambi i coniugi. vai al video
  • 15. il progetto Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi processi decisionali ricadutesociali processi decisionali Il progetto ha rafforzato la partecipazione democratica in una società che per molti anni è stata frammentata e dove le dinamiche associative faticano a mettere radici nella mentalità delle persone. Attraverso l’istituzione di organi di rappresentanza all’interno dei CSR, il Comitato esecutivo ed il Comitato di sorveglianza, eletti dall’Assemblea dei soci composta dai membri delle Organizzazioni dei Produttori affiliate, le comunità coinvolte sono diventate davvero protagoniste di processi decisionali partecipati vai al video
  • 16. il progetto Burundi, il paese Scarica la brochure LVIA in Burundi c oesionesociale ricadutesociali coesione sociale Le comunità rurali che hanno partecipato al progetto includono persone di etnie e idee politiche diverse ed è stato importante lavorare insieme, incontrarsi nelle organizzazioni dei produttori e nei Centri di Servizi Rurali. Questo approccio ha contribuito a minimizzare le tendenze divisorie nella società: Hutu e Tutsi, insieme, si riconoscono in un’unica forma di organizzazione ed in un obiettivo per il benessere comune, rafforzando in tal modo la coesione sociale. vai al video