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2017-09-25_Wise Society - Persone - Il so'riso di Valentina
1. PERSONE | 23/09/2017
Il So'Riso di Valentina
L'ALUMNA, AD DI RISO SCOTTI DANUBIO,
SPIEGA PERCHE' HA PUNTATO SUL RISOTTO.
E DOVE ARRIVERA' GRAZIE A ESSO
Dal risotto al riso. Gastronomicamente parlando a
qualcuno potrà sembrare un passo indietro, in
realtà è la parabola che molte aziende risiere
italiane hanno percorso per accedere a un
mercato più ampio, vario e interessante di quanto
non lasci supporre il popolare primo piatto della
cucina italiana.
Lo sanno bene anche in Riso Scotti, l’azienda
pavese (al 25% della partecipata dalla
multinazionale spagnola Ebro Foods) che da oltre
150 anni produce e lavora tonnellate di materia
prima e che col tempo ha inserito la commodity
riso in nuovi segmenti di mercato (pasta al riso,
olio di riso, bevande vegetali, crackers di riso...)
con prodotti distribuiti in oltre 80 paesi.
Un’espansione imprenditoriale che ha superato
ben presto i confini di una semplice brand
extension e che ora prosegue verso nuovi paesi e
nuovi settori anche con le nuove generazioni.
È il caso di Valentina Scotti, 33 anni, la maggiore
delle tre figlie di Dario, il dottor Scotti del celebre
claim. Laureata in Bocconi, 33 anni, con
esperienze nella consulenza, oggi Valentina è la
persona scelta dall’azienda per conquistare l’Est
Europa (è ad di Riso Scotti Danubio, la più
importante sede estera del gruppo, 22 milioni di
euro di fatturato), e sviluppare un altro ramo del
business, quello legato al food e ai derivati di tipo
biologico al benessere, con un nuovo brand,
2. So’Riso.
Si offenderebbe se qualcuno definisse So’Riso
un’operazione di food marketing?
No, anche se naturalmente è molto di più. Il
marketing anche nel food ha avuto mille
evoluzioni, sarebbe facile fosse come un tempo,
quando andavi in tv, dicevi “questo è buono”, e
vendevi. Oggi la comunicazione dei consumer
goods richiede alle aziende una competenza
assoluta, serietà, conoscenza perfetta non solo
del proprio prodotto, ma delle materie prime, dei
fornitori, della filiera... Anche perché con
l’informazione che c’è in rete il consumatore è
molto più preparato, più smaliziato. So’Riso è un
progetto imprenditoriale vero e proprio, partito nel
2014 come format che è sfociato presto nel retail
con l’apertura di un bistrot in un centro
commerciale di Assago e, ora, con un secondo
locale a Milano in corso Magenta. Lì i prodotti si
provano, quindi non c’è marketing che tenga!
Quali sono le difficoltà maggiori nell’esordire
nel retail per un’azienda che non l’ha mai
fatto?
Sicuramente familiarizzare con la cultura del
servizio e del contatto diretto con il consumatore,
che qui è proprio un cliente. Perché per il resto se
c’è alle spalle un marchio forte, con un patrimonio
di affidabilità e fiducia, tutto è più facile.
Eppure voi non avete chiamato i locali Riso
Scotti...
Veramente mio papà non si è ancora del tutto
rassegnato. Per lui l’insegna avrebbe dovuto
essere quella. Forse solo ora mi dà ragione sul
fatto che per la sensibilità italiana, che è sempre
alla ricerca di un’esperienza da ristorazione,
meglio puntare su un nuovo brand pensato ad
hoc. Negli Usa le catene in franchising esistono da
anni e sono sinonimo di qualità, in Italia è così
soltanto da poco, non sarebbe stato corretto
esporre il marchio dell’azienda anche ai possibili
rischi conseguenti dall’operazione. Tuttavia, al
momento di esportare il modello di retail all’estero,
l’insegna sarà Riso Scotti perché in quel caso c’è
un sogno più ambizioso...
E sarebbe?