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1
LA RESPONSABILITA’
PERSONALE
NELLA GESTIONE DEL COMUNE
Domenico d’Apolito
Segretario generale dei comuni di Parabiago e Inveruno
VARESE 8.3.2014
2
Obiettivo del corso
 Illustrare le varie fattispecie di responsabilità che
interessano gli Amministratori e i Dipendenti degli enti
locali.
 Fornire gli strumenti per svolgere il mandato e il
servizio nel rispetto non solo delle norme generali che
regolano la materia, ma anche delle regole
deontologiche.
 Suggerire indicazioni pratiche per non incorrere nelle
sempre più stringenti forme di responsabilità civile,
amministrativa, contabile o addirittura penale.
3
 Nel campo del diritto la responsabilità
è il comportamento contrario alle
norme giuridiche ed è personale.
4
 Le diverse forme di responsabilità per gli
amministratori e i dipendenti locali:
 civile
 penale
 amministrativa
 contabile
5
 La c.d. responsabilità amministrativa è
quella speciale responsabilità che
obbliga il pubblico funzionario, il
pubblico amministratore ed in generale
il pubblico agente a risarcire i danni
eventualmente causati all’erario per
effetto di comportamenti dolosi o
almeno gravemente colposi attuati
nell’esercizio delle funzioni ed in
violazione di leggi, regolamenti o
prescrizioni di servizio.
6
 Le fonti normative della
responsabilità amministrativa
sono:
 D.P.R. 3/1957
 Regio decreto 18 novembre 1923, n.
2240;
 legge n. 20/1994
 legge n. 693/1996
7
 Gli elementi costitutivi della responsabilità
amministrativa sono gli stessi della comune
responsabilità civile con l’aggiunta della necessaria
presenza di un rapporto di servizio che deve legare
il soggetto all’ente danneggiato.
 Pertanto perché il funzionario sia responsabile nei
confronti dell’ente devono concorrere i seguenti
elementi:
 sussistenza di un rapporto di impiego o di servizio;
 realizzazione di un danno patrimoniale;
 violazione di norme di servizio o di regole di comune
diligenza o prudenza;
 elemento psicologico (dolo o colpa grave)
 nesso di causalità tra comportamento illecito ed evento.
8
 il danno patrimoniale deve essere:
 concreto ed effettivo
 e deve comprendere sia la
diminuzione patrimoniale subita dalla
P.A. che gli incrementi patrimoniali
non conseguiti dalla stessa a causa
del fatto dannoso
9
 la responsabilità amministrativa è
personale.
 La definizione di colpa grave è
desumibile dai criteri elaborati
dalla giurisprudenza della Corte
dei Conti.
10
 La responsabilità amministrativa
rappresenta un tipo di responsabilità
in cui può incorrere con estrema
facilità anche l’amministratore o il
dipendente piu’ onesto, tante e tali
sono, ormai, le difficoltà, i pericoli e
le insidie che si incontrano
nell’amministrazione della cosa
pubblica.
11
 Dal principio di buon andamento
sancito dall’art. 97 della carta
costituzionale discende per gli Enti Locali
l’obbligo di provvedere a compiti e funzioni
istituzionali mediante le strutture
burocratiche dell’amministrazione stessa.
Risulta possibile ricorrere a
professionisti esterni solo per motivi
straordinari e speciali, ossia nel caso in
cui l’ente non disponga di un ufficio
preposto, o vi sia carenza
professionale per qualità e quantità di
conoscenze.
12
 L’affidamento dell’incarico
esterno non deve rappresentare il
sistema per elargire ad imprese o
a professionisti amici, compensi
attinti dalle finanze dell’ Ente.
13
 L’obbligo di denuncia dei fatti da cui
può derivare un danno erariale.
 L’art. 53 del testo unico delle leggi
sulla Corte dei Conti, approvato con
R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 stabilisce
che “ i direttori generali e i capi di servizio,
i quali, nell’esercizio delle loro funzioni,
vengano a conoscenza di un fatto che possa
dar luogo a responsabilità debbono farne
denuncia al Procuratore generale presso la
Corte dei Conti e la denuncia deve essere
immediata
14
 Quando nel giudizio di responsabilità la
Corte dei Conti accerti che, per dolo o
colpa grave, fu omessa la denuncia a carico
di personale dipendente, può condannare
al risarcimento, oltre gli autori del danno,
anche coloro che omisero la denuncia”.
 L’obbligo di denuncia vale anche per
gli organi di vertice, sia burocratici che
elettivi, degli enti locali.
15
 La denuncia deve
necessariamente contenere la
segnalazione dell’evento,
l’indicazione dell’importo
presunto del danno subito
dall’ente locale, delle generalità e
dei domicili attuali (sia privati che
di servizio) dei presunti
responsabili del paventato danno.
16
 La denuncia deve essere asettica
ed oggettiva, scevra di giudizi in
merito alla colpevolezza o meno
dei presunti responsabili, essendo
le valutazioni rimesse
esclusivamente al Procuratore
Regionale nell’esercizio
dell’azione di responsabilità ed al
Giudice contabile in sede di
giudizio.
17
 Altro elemento essenziale della denuncia è
l’indicazione delle generalità e dei domicili
attuali (sia privati che di servizio) dei presunti
responsabili del paventato danno. In ogni
caso,
 il denunciante deve limitarsi ad indicare in maniera
asettica, disinteressata e il più possibile oggettiva,
esclusivamente gli elementi necessari per
l’accertamento del danno e dei presunti responsabili,
ma deve in ogni caso astenersi dall’esprimere giudizi
in merito alla colpevolezza o meno degli stessi,
essendo tale apprezzamento rimesso esclusivamente
al Procuratore Regionale nell’esercizio
dell’azione di responsabilità ed al Giudice contabile
in sede di giudizio.
18
 La costituzione in mora dei presunti responsabili
deve consistere in un’intimazione fatta per
iscritto che non è soggetta a particolari
formalità, essendo sufficiente che il creditore
manifesti chiaramente la sua volontà per il
soddisfacimento del suo diritto
 È atto da effettuarsi anche in assenza di specifiche
sollecitazioni della Procura Regionale della Corte dei
Conti e sotto la personale responsabilità dei funzionari
competenti e che deve manifestare la chiara volontà
dell’Amministrazione Comunale di ottenere il
risarcimento.
19
 Il giudizio di responsabilità si
svolge davanti alle sezioni
giurisdizionali regionali della
Corte dei Conti con l’iniziativa del
Procuratore Regionale e tende
all’accertamento del quantum del
danno arrecato dal funzionario
all’Amministrazione Pubblica
20
 Il giudizio davanti al giudice
contabile non deve essere
sospeso in pendenza di un
procedimento penale a causa
dell’autonomia dei due giudizi.
21
 Il regolamento contenuto nel D.P.R.
n. 260/1998, prevede un
procedimento semplificato per la
riscossione dei crediti delle
amministrazioni pubbliche maturati
per effetto delle sentenze di
condanna.
22
 Tra le nuove figure fonti di responsabilità
amministrativa che la recente
giurisprudenza della Corte dei conti ha
delineato, rientra l’ipotesi di responsabilità
che genera danno all’immagine della p.a.
 Il danno all’immagine della Pubblica
Amministrazione è quel danno che
viene arrecato alla dignità, al prestigio,
al decoro dell’ente pubblico
23
 Il danno all’immagine viene
risarcito dai giudici contabili sulla
base del giudizio equitativo di cui
all’art. 1226 del codice civile che
fa sostanzialmente riferimento a
tre criteri:
 oggettivo
 soggettivo
 sociale
24
 La responsabilità contabile è quella che
presuppone l’esistenza di gestione di
valori o denaro pubblico da parte
dell’agente contabile e che si fonda sul
mancato adempimento di obblighi di
servizio o doveri derivanti dal proprio
mandato o dal rapporto di servizio con
la p.a., da cui sia derivata una perdita
patrimoniale al proprio ente di
appartenenza.
25
 Gli agenti contabili sono coloro
che abbiano maneggio di pubblico
denaro o siano incaricati della
gestione di beni ( economi e
consegnatari), il tesoriere e tutti
coloro che si ingeriscono negli
incarichi attribuiti a tali
agenti ( cosiddetti agenti
contabili di fatto)
26
 La responsabilità penale è quella
che consegue alla violazione di
una norma penale. Essa è
personale ai sensi dell’art. 27
della Carta Costituzionale in
quanto la pena colpisce soltanto
l’autore del reato e si estingue
con la morte di esso.
27
 I reati che possono essere compiuti dai pubblici
impiegati si classificano in:
 reati propri
 reati comuni.
 I reati propri sono quelli in cui la qualità di
impiegato o funzionario pubblico è necessaria
per l’esistenza del reato.
 I reati comuni sono quelli che potrebbero essere
commessi da un qualsiasi soggetto; in essi la
qualità di pubblico funzionario può talora
comportare un aumento di pena o addirittura un
mutamento della figura del reato.
28
 Ai sensi dell’art. 357 del codice penale sono
pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una
pubblica funzione legislativa, giudiziaria, o
amministrativa.
 Sono incaricati di pubblico servizio, ai sensi
dell’art. 358 del codice penale, tutti coloro i quali, a
qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Gli
incaricati di pubblico servizio, a differenza dei pubblici
ufficiali, non sono dotati in genere di poteri
autoritativi, coercitivi, ma svolgono per lo più
mansioni esecutive, subordinate, cosiddette d’ordine,
talvolta di natura meramente tecnica; generalmente
pongono in essere attività materiali
29
 La qualifica di pubblico ufficiale è
stata riconosciuta dalla
giurisprudenza ai consiglieri
comunali, ai membri della
commissione edilizia, ai
responsabili di settore, al
segretario comunale mentre
redige il verbale della seduta, al
messo comunale addetto alla
notifica degli atti comunali.
30
 Le principali fattispecie delittuose
che possono essere commesse dai
dipendenti pubblici sono il
peculato, la concussione, la
corruzione, la rivelazione ed
utilizzazione di segreti d’ufficio,
l’abuso d’ufficio.
31
 Incorre nel reato di peculato il
pubblico ufficiale o l’incaricato di
pubblico servizio, che avendo per
ragione del suo ufficio o servizio,
il possesso o comunque la
disponibilità di denaro o altra
cosa mobile altrui, se ne
appropria
32
 Esempi di peculato:
 – l’economo comunale che prelevi denaro da un conto
corrente di cui dispone, appartenente alle casse
dell’ente, corrispondente ad una diaria di trasferta
non spettategli;
 – il vigile urbano addetto ai riscontri sui versamenti
t.o.s.a.p. che sottrae al Comune i proventi riscossi
direttamente dai commercianti ambulanti, senza
versarli successivamente nelle casse dell’Ente.
 il cassiere di un’esattoria che riceve da un cittadino
una banconota da €. 500 (invece che da €. 100 e non
avverte conseguentemente dell’errore il cittadino
disattento, intascando la relativa differenza.
33
 Incorre nel reato di concussione il p.u. o l’incaricato
di pubblico servizio, che abusando della sua qualità o
dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a
promettere indebitamente a lui o ad un terzo, denaro
o altra utilità.
 Esempi di concussione:
 – il funzionario di un ente locale preposto
all’istruttoria di pratiche di concessioni comunali, che
subordina la concessione al pagamento di somme non
dovute da parte dei richiedenti;
– il vigile urbano che, avendo accertato un’infrazione al
codice della strada a carico di un soggetto, gli estorce
una somma di denaro con la minaccia di denunciarlo
34
 La corruzione ricorre in tutti i casi in cui, per
effetto di un accordo intervenuto fra un pubblico
funzionario ed un privato, il primo
accetta dal secondo, per un atto relativo
all’esercizio delle sue attribuzioni, un compenso
che non gli sia dovuto
 Esempio di corruzione:
il funzionario comunale che riceve una somma di
denaro, a titolo di regalo o di maggior
compenso, per un atto del suo ufficio.
35
 Il codice distingue due forme fondamentali
di corruzione:
 quella impropria che ricorre quando il
compenso si riferisce ad un normale atto di
ufficio (un atto, cioè, legittimo, di
competenza dell’ufficio cui appartiene il
funzionario);
 quella propria, invece, si ha quando il
compenso si riferisce ad un atto contrario ai
doveri d’ufficio
36
 Il reato di rivelazione ed utilizzazione
di segreti d’ufficio viene commesso
quando il p.u o l’incaricato di pubblico
servizio rivelano intenzionalmente o
anche solo colposamente per
imprudenza, imperizia o negligenza
(basti pensare al funzionario che lascia
incustodito, per disattenzione, un
carteggio segreto), notizie che devono
rimanere segrete o ne agevolano in
qualsiasi modo la loro conoscenza.
37
 L’abuso d’ufficio ricorre nei casi in cui
il pubblico ufficiale o l’incaricato di un
pubblico servizio nello svolgimento
rispettivamente delle funzioni o del
servizio, violando norme di legge o di
regolamento,ovvero omettendo di
astenersi in presenza di un proprio
interesse o di un interesse di un
prossimo congiunto o negli altri casi
prescritti, intenzionalmente procuri a
sé o ad altri un ingiusto vantaggio
patrimoniale ovvero arrechi ad altri un
danno ingiusto.
38
 La responsabilità civile può essere:
 contrattuale, disciplinata dagli articoli
1218 e seguenti del codice civile ;
 extracontrattuale, disciplinata dagli
articoli 2043 e seguenti del codice
civile.
39
 La colpa può essere di due tipi:
grave lieve
 La responsabilità lieve dei
dipendenti o amministratori di una
p.a. non è censurabile ai sensi delle
vigenti disposizioni normative
40
 La Pubblica Amministrazione può
incorrere in responsabilità
precontrattuale. Ricorre tale tipo di
responsabilità, ad esempio,
allorquando il Comune receda dalle
trattative non per ragioni di interesse
pubblico, ma adducendo motivazioni
pretestuose o fondate su fatti
inesistenti.
41
 Art. 28 della Costituzione “ i
funzionari e i dipendenti dello Stato e
degli enti Pubblici sono direttamente
responsabili, secondo le leggi penali,
civili e amministrative, degli atti
compiuti in violazione di diritti. In tali
casi la responsabilità si estende allo
stato e agli enti pubblici
42
 Le regole per il risarcimento. In
caso di azione di risarcimento nei
confronti della pubblica
amministrazione questa può rivalersi
nei confronti degli amministratori o
dei dipendenti che per dolo o colpa
grave hanno cagionato il fatto illecito.

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Domenico d'apolito 08:03:2014

  • 1. 1 LA RESPONSABILITA’ PERSONALE NELLA GESTIONE DEL COMUNE Domenico d’Apolito Segretario generale dei comuni di Parabiago e Inveruno VARESE 8.3.2014
  • 2. 2 Obiettivo del corso  Illustrare le varie fattispecie di responsabilità che interessano gli Amministratori e i Dipendenti degli enti locali.  Fornire gli strumenti per svolgere il mandato e il servizio nel rispetto non solo delle norme generali che regolano la materia, ma anche delle regole deontologiche.  Suggerire indicazioni pratiche per non incorrere nelle sempre più stringenti forme di responsabilità civile, amministrativa, contabile o addirittura penale.
  • 3. 3  Nel campo del diritto la responsabilità è il comportamento contrario alle norme giuridiche ed è personale.
  • 4. 4  Le diverse forme di responsabilità per gli amministratori e i dipendenti locali:  civile  penale  amministrativa  contabile
  • 5. 5  La c.d. responsabilità amministrativa è quella speciale responsabilità che obbliga il pubblico funzionario, il pubblico amministratore ed in generale il pubblico agente a risarcire i danni eventualmente causati all’erario per effetto di comportamenti dolosi o almeno gravemente colposi attuati nell’esercizio delle funzioni ed in violazione di leggi, regolamenti o prescrizioni di servizio.
  • 6. 6  Le fonti normative della responsabilità amministrativa sono:  D.P.R. 3/1957  Regio decreto 18 novembre 1923, n. 2240;  legge n. 20/1994  legge n. 693/1996
  • 7. 7  Gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa sono gli stessi della comune responsabilità civile con l’aggiunta della necessaria presenza di un rapporto di servizio che deve legare il soggetto all’ente danneggiato.  Pertanto perché il funzionario sia responsabile nei confronti dell’ente devono concorrere i seguenti elementi:  sussistenza di un rapporto di impiego o di servizio;  realizzazione di un danno patrimoniale;  violazione di norme di servizio o di regole di comune diligenza o prudenza;  elemento psicologico (dolo o colpa grave)  nesso di causalità tra comportamento illecito ed evento.
  • 8. 8  il danno patrimoniale deve essere:  concreto ed effettivo  e deve comprendere sia la diminuzione patrimoniale subita dalla P.A. che gli incrementi patrimoniali non conseguiti dalla stessa a causa del fatto dannoso
  • 9. 9  la responsabilità amministrativa è personale.  La definizione di colpa grave è desumibile dai criteri elaborati dalla giurisprudenza della Corte dei Conti.
  • 10. 10  La responsabilità amministrativa rappresenta un tipo di responsabilità in cui può incorrere con estrema facilità anche l’amministratore o il dipendente piu’ onesto, tante e tali sono, ormai, le difficoltà, i pericoli e le insidie che si incontrano nell’amministrazione della cosa pubblica.
  • 11. 11  Dal principio di buon andamento sancito dall’art. 97 della carta costituzionale discende per gli Enti Locali l’obbligo di provvedere a compiti e funzioni istituzionali mediante le strutture burocratiche dell’amministrazione stessa. Risulta possibile ricorrere a professionisti esterni solo per motivi straordinari e speciali, ossia nel caso in cui l’ente non disponga di un ufficio preposto, o vi sia carenza professionale per qualità e quantità di conoscenze.
  • 12. 12  L’affidamento dell’incarico esterno non deve rappresentare il sistema per elargire ad imprese o a professionisti amici, compensi attinti dalle finanze dell’ Ente.
  • 13. 13  L’obbligo di denuncia dei fatti da cui può derivare un danno erariale.  L’art. 53 del testo unico delle leggi sulla Corte dei Conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 stabilisce che “ i direttori generali e i capi di servizio, i quali, nell’esercizio delle loro funzioni, vengano a conoscenza di un fatto che possa dar luogo a responsabilità debbono farne denuncia al Procuratore generale presso la Corte dei Conti e la denuncia deve essere immediata
  • 14. 14  Quando nel giudizio di responsabilità la Corte dei Conti accerti che, per dolo o colpa grave, fu omessa la denuncia a carico di personale dipendente, può condannare al risarcimento, oltre gli autori del danno, anche coloro che omisero la denuncia”.  L’obbligo di denuncia vale anche per gli organi di vertice, sia burocratici che elettivi, degli enti locali.
  • 15. 15  La denuncia deve necessariamente contenere la segnalazione dell’evento, l’indicazione dell’importo presunto del danno subito dall’ente locale, delle generalità e dei domicili attuali (sia privati che di servizio) dei presunti responsabili del paventato danno.
  • 16. 16  La denuncia deve essere asettica ed oggettiva, scevra di giudizi in merito alla colpevolezza o meno dei presunti responsabili, essendo le valutazioni rimesse esclusivamente al Procuratore Regionale nell’esercizio dell’azione di responsabilità ed al Giudice contabile in sede di giudizio.
  • 17. 17  Altro elemento essenziale della denuncia è l’indicazione delle generalità e dei domicili attuali (sia privati che di servizio) dei presunti responsabili del paventato danno. In ogni caso,  il denunciante deve limitarsi ad indicare in maniera asettica, disinteressata e il più possibile oggettiva, esclusivamente gli elementi necessari per l’accertamento del danno e dei presunti responsabili, ma deve in ogni caso astenersi dall’esprimere giudizi in merito alla colpevolezza o meno degli stessi, essendo tale apprezzamento rimesso esclusivamente al Procuratore Regionale nell’esercizio dell’azione di responsabilità ed al Giudice contabile in sede di giudizio.
  • 18. 18  La costituzione in mora dei presunti responsabili deve consistere in un’intimazione fatta per iscritto che non è soggetta a particolari formalità, essendo sufficiente che il creditore manifesti chiaramente la sua volontà per il soddisfacimento del suo diritto  È atto da effettuarsi anche in assenza di specifiche sollecitazioni della Procura Regionale della Corte dei Conti e sotto la personale responsabilità dei funzionari competenti e che deve manifestare la chiara volontà dell’Amministrazione Comunale di ottenere il risarcimento.
  • 19. 19  Il giudizio di responsabilità si svolge davanti alle sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei Conti con l’iniziativa del Procuratore Regionale e tende all’accertamento del quantum del danno arrecato dal funzionario all’Amministrazione Pubblica
  • 20. 20  Il giudizio davanti al giudice contabile non deve essere sospeso in pendenza di un procedimento penale a causa dell’autonomia dei due giudizi.
  • 21. 21  Il regolamento contenuto nel D.P.R. n. 260/1998, prevede un procedimento semplificato per la riscossione dei crediti delle amministrazioni pubbliche maturati per effetto delle sentenze di condanna.
  • 22. 22  Tra le nuove figure fonti di responsabilità amministrativa che la recente giurisprudenza della Corte dei conti ha delineato, rientra l’ipotesi di responsabilità che genera danno all’immagine della p.a.  Il danno all’immagine della Pubblica Amministrazione è quel danno che viene arrecato alla dignità, al prestigio, al decoro dell’ente pubblico
  • 23. 23  Il danno all’immagine viene risarcito dai giudici contabili sulla base del giudizio equitativo di cui all’art. 1226 del codice civile che fa sostanzialmente riferimento a tre criteri:  oggettivo  soggettivo  sociale
  • 24. 24  La responsabilità contabile è quella che presuppone l’esistenza di gestione di valori o denaro pubblico da parte dell’agente contabile e che si fonda sul mancato adempimento di obblighi di servizio o doveri derivanti dal proprio mandato o dal rapporto di servizio con la p.a., da cui sia derivata una perdita patrimoniale al proprio ente di appartenenza.
  • 25. 25  Gli agenti contabili sono coloro che abbiano maneggio di pubblico denaro o siano incaricati della gestione di beni ( economi e consegnatari), il tesoriere e tutti coloro che si ingeriscono negli incarichi attribuiti a tali agenti ( cosiddetti agenti contabili di fatto)
  • 26. 26  La responsabilità penale è quella che consegue alla violazione di una norma penale. Essa è personale ai sensi dell’art. 27 della Carta Costituzionale in quanto la pena colpisce soltanto l’autore del reato e si estingue con la morte di esso.
  • 27. 27  I reati che possono essere compiuti dai pubblici impiegati si classificano in:  reati propri  reati comuni.  I reati propri sono quelli in cui la qualità di impiegato o funzionario pubblico è necessaria per l’esistenza del reato.  I reati comuni sono quelli che potrebbero essere commessi da un qualsiasi soggetto; in essi la qualità di pubblico funzionario può talora comportare un aumento di pena o addirittura un mutamento della figura del reato.
  • 28. 28  Ai sensi dell’art. 357 del codice penale sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria, o amministrativa.  Sono incaricati di pubblico servizio, ai sensi dell’art. 358 del codice penale, tutti coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Gli incaricati di pubblico servizio, a differenza dei pubblici ufficiali, non sono dotati in genere di poteri autoritativi, coercitivi, ma svolgono per lo più mansioni esecutive, subordinate, cosiddette d’ordine, talvolta di natura meramente tecnica; generalmente pongono in essere attività materiali
  • 29. 29  La qualifica di pubblico ufficiale è stata riconosciuta dalla giurisprudenza ai consiglieri comunali, ai membri della commissione edilizia, ai responsabili di settore, al segretario comunale mentre redige il verbale della seduta, al messo comunale addetto alla notifica degli atti comunali.
  • 30. 30  Le principali fattispecie delittuose che possono essere commesse dai dipendenti pubblici sono il peculato, la concussione, la corruzione, la rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, l’abuso d’ufficio.
  • 31. 31  Incorre nel reato di peculato il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio, che avendo per ragione del suo ufficio o servizio, il possesso o comunque la disponibilità di denaro o altra cosa mobile altrui, se ne appropria
  • 32. 32  Esempi di peculato:  – l’economo comunale che prelevi denaro da un conto corrente di cui dispone, appartenente alle casse dell’ente, corrispondente ad una diaria di trasferta non spettategli;  – il vigile urbano addetto ai riscontri sui versamenti t.o.s.a.p. che sottrae al Comune i proventi riscossi direttamente dai commercianti ambulanti, senza versarli successivamente nelle casse dell’Ente.  il cassiere di un’esattoria che riceve da un cittadino una banconota da €. 500 (invece che da €. 100 e non avverte conseguentemente dell’errore il cittadino disattento, intascando la relativa differenza.
  • 33. 33  Incorre nel reato di concussione il p.u. o l’incaricato di pubblico servizio, che abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità.  Esempi di concussione:  – il funzionario di un ente locale preposto all’istruttoria di pratiche di concessioni comunali, che subordina la concessione al pagamento di somme non dovute da parte dei richiedenti; – il vigile urbano che, avendo accertato un’infrazione al codice della strada a carico di un soggetto, gli estorce una somma di denaro con la minaccia di denunciarlo
  • 34. 34  La corruzione ricorre in tutti i casi in cui, per effetto di un accordo intervenuto fra un pubblico funzionario ed un privato, il primo accetta dal secondo, per un atto relativo all’esercizio delle sue attribuzioni, un compenso che non gli sia dovuto  Esempio di corruzione: il funzionario comunale che riceve una somma di denaro, a titolo di regalo o di maggior compenso, per un atto del suo ufficio.
  • 35. 35  Il codice distingue due forme fondamentali di corruzione:  quella impropria che ricorre quando il compenso si riferisce ad un normale atto di ufficio (un atto, cioè, legittimo, di competenza dell’ufficio cui appartiene il funzionario);  quella propria, invece, si ha quando il compenso si riferisce ad un atto contrario ai doveri d’ufficio
  • 36. 36  Il reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio viene commesso quando il p.u o l’incaricato di pubblico servizio rivelano intenzionalmente o anche solo colposamente per imprudenza, imperizia o negligenza (basti pensare al funzionario che lascia incustodito, per disattenzione, un carteggio segreto), notizie che devono rimanere segrete o ne agevolano in qualsiasi modo la loro conoscenza.
  • 37. 37  L’abuso d’ufficio ricorre nei casi in cui il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio nello svolgimento rispettivamente delle funzioni o del servizio, violando norme di legge o di regolamento,ovvero omettendo di astenersi in presenza di un proprio interesse o di un interesse di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procuri a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrechi ad altri un danno ingiusto.
  • 38. 38  La responsabilità civile può essere:  contrattuale, disciplinata dagli articoli 1218 e seguenti del codice civile ;  extracontrattuale, disciplinata dagli articoli 2043 e seguenti del codice civile.
  • 39. 39  La colpa può essere di due tipi: grave lieve  La responsabilità lieve dei dipendenti o amministratori di una p.a. non è censurabile ai sensi delle vigenti disposizioni normative
  • 40. 40  La Pubblica Amministrazione può incorrere in responsabilità precontrattuale. Ricorre tale tipo di responsabilità, ad esempio, allorquando il Comune receda dalle trattative non per ragioni di interesse pubblico, ma adducendo motivazioni pretestuose o fondate su fatti inesistenti.
  • 41. 41  Art. 28 della Costituzione “ i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti Pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità si estende allo stato e agli enti pubblici
  • 42. 42  Le regole per il risarcimento. In caso di azione di risarcimento nei confronti della pubblica amministrazione questa può rivalersi nei confronti degli amministratori o dei dipendenti che per dolo o colpa grave hanno cagionato il fatto illecito.