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              IL PATTO «SALVA EURO»




12 dicembre 2011          a cura di Renato Brunetta
EXECUTIVE SUMMARY
2

       Negli ultimi 18 mesi le tensioni dei mercati hanno fatto emergere la
        necessità di un miglioramento della governance economica nella zona
        euro e dell’adozione di nuove misure in risposta alla crisi del debito
        sovrano
       La riunione del Consiglio Europeo dell’8 e 9 dicembre 2011 ha posto le
        basi per progredire verso un'unione economica più forte attraverso
         un nuovo patto di bilancio

         il rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche a
           livello europeo
         il rafforzamento degli strumenti di stabilizzazione attualmente a
           disposizione dei paesi della zona euro per fronteggiare le sfide a
           breve termine
INDICE
3



       Un nuovo patto di bilancio
       Rafforzamento del coordinamento delle politiche e della governance
       Rafforzamento degli strumenti di stabilizzazione
       Conclusioni
       Paesi che hanno siglato l’accordo
       Allegato: reazioni e considerazioni dal mondo
         La posizione della Germania prevale sul nuovo patto europeo
         I leader dell’euro zona tralasciano gli argomenti principali
         Da David Cameron un atto di grossolana stupidità sull’Europa
         David Cameron ha fatto bene a difendere gli interessi del paese
UN NUOVO PATTO DI BILANCIO (1/2)
4

       I bilanci generali delle amministrazioni pubbliche devono essere in
        pareggio o in avanzo
          la regola verrà inserita negli ordinamenti giuridici nazionali degli
           Stati membri a livello costituzionale o equivalente
          la Corte di giustizia europea è competente a verificare il
           recepimento di questa regola a livello nazionale
          il principio si considera rispettato se, di norma, il disavanzo
           strutturale annuo non supera lo 0,5% del PIL nominale
          è previsto un meccanismo automatico di correzione in caso di
           scostamento oltre la soglia del 3%, a meno che la maggioranza
           qualificata degli Stati membri della zona euro sia contraria
UN NUOVO PATTO DI BILANCIO (2/2)
5

       Gli Stati membri convergono verso il loro livello di riferimento
        specifico secondo un calendario proposto dalla Commissione
       Gli Stati membri sottoposti alla procedura per i disavanzi eccessivi
        presentano alla Commissione e al Consiglio, per approvazione, un
        programma di partenariato economico che indica in dettaglio le
        riforme strutturali necessarie per assicurare una correzione
        realmente duratura dei disavanzi
          l'attuazione del programma - e dei documenti programmatici di
            bilancio annuali coerenti con esso - sarà monitorata dalla
            Commissione e dal Consiglio
       Sarà istituito un meccanismo per la relazione ex ante degli Stati
        membri sui rispettivi piani annuali di emissione di debito
RAFFORZAMENTO DEL COORDINAMENTO DELLE
    POLITICHE E DELLA GOVERNANCE
6

       Sarà sfruttata più attivamente la cooperazione rafforzata in
        relazione a questioni essenziali per il corretto funzionamento
        della zona euro, senza compromettere il mercato interno
       Al fine di favorire una politica economica comune, verrà definita
        una procedura volta ad assicurare che tutte le importanti riforme
        di politica economica programmate dagli Stati membri siano
        discusse e coordinate a livello europeo e sarà effettuata
        un'analisi comparativa delle buone prassi
       Sarà rafforzata la governance della zona euro. In particolare, si
        svolgeranno vertici europei regolarmente almeno due volte l'anno
RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI
    STABILIZZAZIONE ATTUALI
7

       Il potenziamento del fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF)
        sarà rapidamente attivato mediante le due opzioni concrete
        approvate dall'Eurogruppo il 29 novembre 2011
       La BCE a fungerà da agente per il FESF nelle sue operazioni di
        mercato
       Accelerazione dell’approvazione del trattato che istituisce il
        Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)
         il trattato entrerà in vigore non appena gli Stati membri che
          rappresentano il 90% degli impegni di capitale lo avranno
          ratificato
         è obiettivo comune che il MES entri in vigore nel luglio 2012
RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI
    STABILIZZAZIONE ATTUALI
8

       Per quanto riguarda le risorse finanziarie
         il FESF resterà attivo nel finanziamento di programmi avviati fino a
           metà 2013 e continuerà a garantire il finanziamento dei programmi in
           corso secondo le esigenze
         a marzo 2012 sarà riesaminata l'adeguatezza del massimale globale
           del FESF/MES di 500 miliardi di euro
         accelerazione dei versamenti di capitale allo scopo di mantenere una
           proporzione minima del 15% tra il capitale versato e l'importo in essere
           delle emissioni del MES e a garantire una capacità di prestito effettiva
           congiunta di 500 miliardi di euro
         gli Stati membri esaminano, e confermeranno entro dieci giorni, la messa
           a disposizione di risorse supplementari per l'FMI fino a 200 miliardi di
           euro sotto forma di prestiti bilaterali, allo scopo di dotare l'FMI di
           risorse adeguate per affrontare la crisi
RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI
    STABILIZZAZIONE ATTUALI
9

       Con riferimento al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)
         coinvolgimento del settore privato secondo le prassi e i principi
          consolidati dell'FMI
         saranno incluse clausole di azione collettiva standardizzate e
          identiche, in modo da preservare la liquidità dei mercati, tra le
          modalità e condizioni di emissione di tutte le nuove obbligazioni di
          Stato della zona euro
         nell’ambito delle procedure di voto, qualora, in caso di emergenza,
          la Commissione e la BCE decidano che occorrono decisioni urgenti in
          materia di assistenza finanziaria in quanto è minacciata la stabilità
          finanziaria ed economica della zona euro, la regola del comune
          accordo sarà sostituita da una maggioranza qualificata dell'85%
CONCLUSIONI
10

        Vista la mancanza di unanimità tra gli Stati membri dell'Unione
         Europea, le misure descritte saranno adottate mediante un
         accordo internazionale, che dovrà essere firmato a marzo o
         prima di tale data.
        L'obiettivo resta quello di incorporare il prima possibile tali
         disposizioni nei trattati dell'Unione
PAESI CHE HANNO SIGLATO L’ACCORDO
11
ALLEGATO:
  REAZIONI E CONSIDERAZIONI DAL
              MONDO




12 dicembre 2011   a cura di Renato Brunetta
LA POSIZIONE DELLA GERMANIA PREVALE SUL
     NUOVO PATTO EUROPEO (1/2)
13

     “La più grave crisi finanziaria europea porterà un rinnovamento
     nell’UE, con la Gran Bretagna isolata e con un gruppo di Paesi più
     integrato e fiscalmente disciplinato, come negli auspici della
     Germania
     Tuttavia, il patto siglato nell’ambito del Consiglio Europeo non è
     considerato in grado di placare la paura che l’Europa sia incapace
     di difendere i debiti sovrani dei principali Stati membri, che hanno
     crescita lenta o nulla e debito elevato
     Perdente a Bruxelles si è rivelata la Gran Bretagna, che ha aderito
     al trattato di Maastricht nel 1991 ma ha deciso di restare fuori dal
     nuovo patto che dovrebbe preservare l’autonomia economica e
     monetaria dell’euro”
                                       International Herald Tribune – 9 dicembre 2011
LA POSIZIONE DELLA GERMANIA PREVALE SUL
     NUOVO PATTO EUROPEO (2/2)
14



     “Le nuove regole dovrebbero servire per evitare che ci siano nuove
     crisi ma potrebbe non essere sufficiente per superare quella attuale
     se l’Europa e la BCE non fanno abbastanza per proteggere i Paesi
     più vulnerabili
     Per quanto sia stata rafforzata la dotazione economica del fondo
     che dovrebbe aiutare i paesi più indebitati, i risultati del vertice
     sono ancora considerati inadeguati
     Questo soprattutto perché la Germania rifiuta il ruolo della BCE
     come garante di ultima istanza e l’emissione di titoli di debito
     comuni a livello europeo”
                                       International Herald Tribune – 9 dicembre 2011
I LEADER DELL’EURO ZONA TRALASCIANO GLI
         ARGOMENTI PRINCIPALI (1/2)
15

     “Il patto europeo del 9 dicembre isola la Gran Bretagna e propone un nuovo
                   patto di bilancio ma in realtà è solo un compromesso”
                                                              The Telegraph – 10 dicembre 2011
        “Il patto siglato nel Consiglio Europeo non affronta i reali problemi dell’euro
         zona, che consiste nel debito dei paesi, aggravato però dalla mancanza di
         competitività, in particolare nei confronti della Germania
         Il meccanismo di sorveglianza e le sanzioni automatiche sono ancora uno
         strumento debole, sempre perché incentrate intorno al debito: non sono questi
         i passi giusti per arrivare all’armonizzazione fiscale
         Con il patto non si prendono decisioni fondamentali come quella delle
         emissioni comuni di debito o del cambio di mandato alla BCE”
                                         Simon Smith, capo economista di FxPro, società di trading
I LEADER DELL’EURO ZONA TRALASCIANO GLI
     ARGOMENTI PRINCIPALI (2/2)
16
        “C’è una probabilità del 70% che l’unione fiscale sia la soluzione per la
         crisi europea e una probabilità del 30% che il progetto europeo fallisca
         Alla base di queste percentuali ci sono 3 riflessioni:
                1) la crisi dell’euro è una crisi delle banche, a causa della grossa
         quantità di titoli del debito pubblico dei paesi dell’area euro che queste
         detengono
                2) un eventuale fallimento dell’euro avrebbe conseguenze su tutto il
         mondo,non quantificabili
                3) sarebbe una sconfitta politica: il progetto europeo è in piedi da
         60 anni e nessuno vuole essere responsabile del fallimento
         Tutto questo può essere evitato con un’unione fiscale e un ripensamento
         del ruolo della BCE”
                                                  Richard McGuire, economista di Rabobank
DA DAVID CAMERON UN ATTO DI
      GROSSOLANA STUPIDITÀ SULL’EUROPA
17
     “Gli interessi nazionali della Gran Bretagna non erano minacciati dal Patto europeo del
     9 dicembre. La finanza, in nome della quale Cameron ha esercitato il proprio veto, non
     era toccata dalla modifica dei trattati
     Il settore finanziario in GB rappresenta il 7,5% del PIL e occupa un milione di persone.
     La City rappresenta un terzo del settore finanziario e se ci fosse stata qualche minaccia
     avrebbe riguardato solo una parte di questo terzo. Non si può porre come priorità
     nazionale l’interesse di una parte della City
     Le relazioni della Gran Bretagna con gli Stati membri dell’UE, insieme con la possibilità
     di definire politiche che potrebbero influenzare una porzione molto più ampia del PIL
     della Gran Bretagna, sono state messe a rischio per niente. Inoltre, la Gran Bretagna
     ha reso molto più difficile per i paesi dell’euro zona l’implementazione delle misure
     necessarie per salvare la moneta unica
     Se l’euro fallisce perché gli Stati membri devono muoversi più lentamente e cautamente
     al di fuori dei trattati e delle istituzioni formali a causa del veto di Cameron, i
     conseguenti fallimenti di banche e la recessione causeranno gravi danni anche alla
     Gran Bretagna”
                                                   Will Hutton – The Observer, 11 dicembre 2011
DAVID CAMERON HA FATTO BENE A
     DIFENDERE GLI INTERESSI DEL PAESE
18
     “La Gran Bretagna è molto indebitata. Entro marzo 2017 dovrà emettere
     titoli di debito per 800 miliardi di sterline. Il governo stima che il debito
     nazionale in GB triplicherà da 500 milioni di sterline nel 2006 a più di
     1.500 milioni 10 anni dopo
     Per pagare questo grande debito, la Gran Bretagna ha bisogno di
     notevoli entrate fiscali e queste arrivano attraverso il settore privato.
     Pertanto, perché un Primo Ministro dovrebbe penalizzare il settore
     finanziario, che è il più prospero del paese? Il settore finanziario in GB
     contribuisce per 1/8 alle entrate fiscali del paese e occupa un milione di
     persone
     Inoltre, non ci sono garanzie che l’euro sopravviva. Nessuno sa cosa sarà
     l’Europa fra sei mesi ma sarebbe stata una scelta mediocre
     compromettere la prosperità della Gran Bretagna per qualcosa che
     probabilmente a breve imploderà”
                                          Louise Cooper – The Observer, 11 dicembre 2011

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Il patto salva euro

  • 1. 14 IL PATTO «SALVA EURO» 12 dicembre 2011 a cura di Renato Brunetta
  • 2. EXECUTIVE SUMMARY 2  Negli ultimi 18 mesi le tensioni dei mercati hanno fatto emergere la necessità di un miglioramento della governance economica nella zona euro e dell’adozione di nuove misure in risposta alla crisi del debito sovrano  La riunione del Consiglio Europeo dell’8 e 9 dicembre 2011 ha posto le basi per progredire verso un'unione economica più forte attraverso  un nuovo patto di bilancio  il rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche a livello europeo  il rafforzamento degli strumenti di stabilizzazione attualmente a disposizione dei paesi della zona euro per fronteggiare le sfide a breve termine
  • 3. INDICE 3  Un nuovo patto di bilancio  Rafforzamento del coordinamento delle politiche e della governance  Rafforzamento degli strumenti di stabilizzazione  Conclusioni  Paesi che hanno siglato l’accordo  Allegato: reazioni e considerazioni dal mondo  La posizione della Germania prevale sul nuovo patto europeo  I leader dell’euro zona tralasciano gli argomenti principali  Da David Cameron un atto di grossolana stupidità sull’Europa  David Cameron ha fatto bene a difendere gli interessi del paese
  • 4. UN NUOVO PATTO DI BILANCIO (1/2) 4  I bilanci generali delle amministrazioni pubbliche devono essere in pareggio o in avanzo  la regola verrà inserita negli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati membri a livello costituzionale o equivalente  la Corte di giustizia europea è competente a verificare il recepimento di questa regola a livello nazionale  il principio si considera rispettato se, di norma, il disavanzo strutturale annuo non supera lo 0,5% del PIL nominale  è previsto un meccanismo automatico di correzione in caso di scostamento oltre la soglia del 3%, a meno che la maggioranza qualificata degli Stati membri della zona euro sia contraria
  • 5. UN NUOVO PATTO DI BILANCIO (2/2) 5  Gli Stati membri convergono verso il loro livello di riferimento specifico secondo un calendario proposto dalla Commissione  Gli Stati membri sottoposti alla procedura per i disavanzi eccessivi presentano alla Commissione e al Consiglio, per approvazione, un programma di partenariato economico che indica in dettaglio le riforme strutturali necessarie per assicurare una correzione realmente duratura dei disavanzi  l'attuazione del programma - e dei documenti programmatici di bilancio annuali coerenti con esso - sarà monitorata dalla Commissione e dal Consiglio  Sarà istituito un meccanismo per la relazione ex ante degli Stati membri sui rispettivi piani annuali di emissione di debito
  • 6. RAFFORZAMENTO DEL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE E DELLA GOVERNANCE 6  Sarà sfruttata più attivamente la cooperazione rafforzata in relazione a questioni essenziali per il corretto funzionamento della zona euro, senza compromettere il mercato interno  Al fine di favorire una politica economica comune, verrà definita una procedura volta ad assicurare che tutte le importanti riforme di politica economica programmate dagli Stati membri siano discusse e coordinate a livello europeo e sarà effettuata un'analisi comparativa delle buone prassi  Sarà rafforzata la governance della zona euro. In particolare, si svolgeranno vertici europei regolarmente almeno due volte l'anno
  • 7. RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI STABILIZZAZIONE ATTUALI 7  Il potenziamento del fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) sarà rapidamente attivato mediante le due opzioni concrete approvate dall'Eurogruppo il 29 novembre 2011  La BCE a fungerà da agente per il FESF nelle sue operazioni di mercato  Accelerazione dell’approvazione del trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)  il trattato entrerà in vigore non appena gli Stati membri che rappresentano il 90% degli impegni di capitale lo avranno ratificato  è obiettivo comune che il MES entri in vigore nel luglio 2012
  • 8. RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI STABILIZZAZIONE ATTUALI 8  Per quanto riguarda le risorse finanziarie  il FESF resterà attivo nel finanziamento di programmi avviati fino a metà 2013 e continuerà a garantire il finanziamento dei programmi in corso secondo le esigenze  a marzo 2012 sarà riesaminata l'adeguatezza del massimale globale del FESF/MES di 500 miliardi di euro  accelerazione dei versamenti di capitale allo scopo di mantenere una proporzione minima del 15% tra il capitale versato e l'importo in essere delle emissioni del MES e a garantire una capacità di prestito effettiva congiunta di 500 miliardi di euro  gli Stati membri esaminano, e confermeranno entro dieci giorni, la messa a disposizione di risorse supplementari per l'FMI fino a 200 miliardi di euro sotto forma di prestiti bilaterali, allo scopo di dotare l'FMI di risorse adeguate per affrontare la crisi
  • 9. RAFFORZAMENTO DEGLI STRUMENTI DI STABILIZZAZIONE ATTUALI 9  Con riferimento al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)  coinvolgimento del settore privato secondo le prassi e i principi consolidati dell'FMI  saranno incluse clausole di azione collettiva standardizzate e identiche, in modo da preservare la liquidità dei mercati, tra le modalità e condizioni di emissione di tutte le nuove obbligazioni di Stato della zona euro  nell’ambito delle procedure di voto, qualora, in caso di emergenza, la Commissione e la BCE decidano che occorrono decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria in quanto è minacciata la stabilità finanziaria ed economica della zona euro, la regola del comune accordo sarà sostituita da una maggioranza qualificata dell'85%
  • 10. CONCLUSIONI 10  Vista la mancanza di unanimità tra gli Stati membri dell'Unione Europea, le misure descritte saranno adottate mediante un accordo internazionale, che dovrà essere firmato a marzo o prima di tale data.  L'obiettivo resta quello di incorporare il prima possibile tali disposizioni nei trattati dell'Unione
  • 11. PAESI CHE HANNO SIGLATO L’ACCORDO 11
  • 12. ALLEGATO: REAZIONI E CONSIDERAZIONI DAL MONDO 12 dicembre 2011 a cura di Renato Brunetta
  • 13. LA POSIZIONE DELLA GERMANIA PREVALE SUL NUOVO PATTO EUROPEO (1/2) 13 “La più grave crisi finanziaria europea porterà un rinnovamento nell’UE, con la Gran Bretagna isolata e con un gruppo di Paesi più integrato e fiscalmente disciplinato, come negli auspici della Germania Tuttavia, il patto siglato nell’ambito del Consiglio Europeo non è considerato in grado di placare la paura che l’Europa sia incapace di difendere i debiti sovrani dei principali Stati membri, che hanno crescita lenta o nulla e debito elevato Perdente a Bruxelles si è rivelata la Gran Bretagna, che ha aderito al trattato di Maastricht nel 1991 ma ha deciso di restare fuori dal nuovo patto che dovrebbe preservare l’autonomia economica e monetaria dell’euro” International Herald Tribune – 9 dicembre 2011
  • 14. LA POSIZIONE DELLA GERMANIA PREVALE SUL NUOVO PATTO EUROPEO (2/2) 14 “Le nuove regole dovrebbero servire per evitare che ci siano nuove crisi ma potrebbe non essere sufficiente per superare quella attuale se l’Europa e la BCE non fanno abbastanza per proteggere i Paesi più vulnerabili Per quanto sia stata rafforzata la dotazione economica del fondo che dovrebbe aiutare i paesi più indebitati, i risultati del vertice sono ancora considerati inadeguati Questo soprattutto perché la Germania rifiuta il ruolo della BCE come garante di ultima istanza e l’emissione di titoli di debito comuni a livello europeo” International Herald Tribune – 9 dicembre 2011
  • 15. I LEADER DELL’EURO ZONA TRALASCIANO GLI ARGOMENTI PRINCIPALI (1/2) 15 “Il patto europeo del 9 dicembre isola la Gran Bretagna e propone un nuovo patto di bilancio ma in realtà è solo un compromesso” The Telegraph – 10 dicembre 2011  “Il patto siglato nel Consiglio Europeo non affronta i reali problemi dell’euro zona, che consiste nel debito dei paesi, aggravato però dalla mancanza di competitività, in particolare nei confronti della Germania Il meccanismo di sorveglianza e le sanzioni automatiche sono ancora uno strumento debole, sempre perché incentrate intorno al debito: non sono questi i passi giusti per arrivare all’armonizzazione fiscale Con il patto non si prendono decisioni fondamentali come quella delle emissioni comuni di debito o del cambio di mandato alla BCE” Simon Smith, capo economista di FxPro, società di trading
  • 16. I LEADER DELL’EURO ZONA TRALASCIANO GLI ARGOMENTI PRINCIPALI (2/2) 16  “C’è una probabilità del 70% che l’unione fiscale sia la soluzione per la crisi europea e una probabilità del 30% che il progetto europeo fallisca Alla base di queste percentuali ci sono 3 riflessioni: 1) la crisi dell’euro è una crisi delle banche, a causa della grossa quantità di titoli del debito pubblico dei paesi dell’area euro che queste detengono 2) un eventuale fallimento dell’euro avrebbe conseguenze su tutto il mondo,non quantificabili 3) sarebbe una sconfitta politica: il progetto europeo è in piedi da 60 anni e nessuno vuole essere responsabile del fallimento Tutto questo può essere evitato con un’unione fiscale e un ripensamento del ruolo della BCE” Richard McGuire, economista di Rabobank
  • 17. DA DAVID CAMERON UN ATTO DI GROSSOLANA STUPIDITÀ SULL’EUROPA 17 “Gli interessi nazionali della Gran Bretagna non erano minacciati dal Patto europeo del 9 dicembre. La finanza, in nome della quale Cameron ha esercitato il proprio veto, non era toccata dalla modifica dei trattati Il settore finanziario in GB rappresenta il 7,5% del PIL e occupa un milione di persone. La City rappresenta un terzo del settore finanziario e se ci fosse stata qualche minaccia avrebbe riguardato solo una parte di questo terzo. Non si può porre come priorità nazionale l’interesse di una parte della City Le relazioni della Gran Bretagna con gli Stati membri dell’UE, insieme con la possibilità di definire politiche che potrebbero influenzare una porzione molto più ampia del PIL della Gran Bretagna, sono state messe a rischio per niente. Inoltre, la Gran Bretagna ha reso molto più difficile per i paesi dell’euro zona l’implementazione delle misure necessarie per salvare la moneta unica Se l’euro fallisce perché gli Stati membri devono muoversi più lentamente e cautamente al di fuori dei trattati e delle istituzioni formali a causa del veto di Cameron, i conseguenti fallimenti di banche e la recessione causeranno gravi danni anche alla Gran Bretagna” Will Hutton – The Observer, 11 dicembre 2011
  • 18. DAVID CAMERON HA FATTO BENE A DIFENDERE GLI INTERESSI DEL PAESE 18 “La Gran Bretagna è molto indebitata. Entro marzo 2017 dovrà emettere titoli di debito per 800 miliardi di sterline. Il governo stima che il debito nazionale in GB triplicherà da 500 milioni di sterline nel 2006 a più di 1.500 milioni 10 anni dopo Per pagare questo grande debito, la Gran Bretagna ha bisogno di notevoli entrate fiscali e queste arrivano attraverso il settore privato. Pertanto, perché un Primo Ministro dovrebbe penalizzare il settore finanziario, che è il più prospero del paese? Il settore finanziario in GB contribuisce per 1/8 alle entrate fiscali del paese e occupa un milione di persone Inoltre, non ci sono garanzie che l’euro sopravviva. Nessuno sa cosa sarà l’Europa fra sei mesi ma sarebbe stata una scelta mediocre compromettere la prosperità della Gran Bretagna per qualcosa che probabilmente a breve imploderà” Louise Cooper – The Observer, 11 dicembre 2011