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Comportamentisicuri e formazione: studi, metodologieedesperienze
Perché fare sicurezza sul lavoro in maniera efficace?
Qualche risposta ,[object Object]
Costi infortuni e malattie professionali:Costi economici  Quantificabili Non facilmente quantificabili, come i danni d’immagine Costi umani ! non quantificabili o monetizzabili
formazione preposti, rev. 12.11.10 4
Qualche risposta ,[object Object]
La “sicurezza” è uno dei principali “valori” condivisi tra forza lavoro, management e proprietà
Se manca la condivisione di questo valore:Si gioca buona parte della credibilità del management Manca il presupposto per raggiungere l’eccellenza
Qualche risposta Gli infortuni sono un’inefficienza in sé e un segnale di potenziali inefficienze nel sistema: Le teorie di management evidenziano il ruolo “chiave” del coinvolgimento del personale per incrementare l’efficienza aziendale i metodi per il miglioramento della sicurezza dovrebbero essere il più possibile integrati con quelli per migliorare produttività, qualità, ecc.  condivisione e partecipazione sono fondamentali anche per la sicurezza
Quali sono le cause degli infortuni?
I comportamenti rappresentano la causa prevalente dell’infortunio?
La centralità del comportamento 88% dei casi di infortunio (Heinrich – 1941) 9
Critiche  Al “metodo” Heinrich: Analisi di dati e informazioni provenienti dai periti assicurativi: studio non indipendente (Petersen, 1978):  spesso gli infortuni sono generati da “cause prossime” multiple. L’identificazione di una sola causa è un limite.
Critiche  All’uso fatto da altri del “metodo” Heinrich: (Petersen, 1978):  Spostare il focus dalle “cause” immediate (riclassificati come  “sintomi”) ai fattori che li determinano (detti appunto “rootcauses”  “cause di base”)
12 Critiche
Critiche  All’uso fatto da altri del “metodo” Heinrich: (Krause, 2005): Una visione caratterizzata dalla “dicotomia” tra comportamento e condizione (di rischio) non si presta all’analisi in sistemi complessi e correlati e porta anche ad una dicotomia nella loro risoluzione Domanda fuorviante: “chi ha sbagliato” piuttosto che la domanda corretta: “come possiamo prevenire l’infortunio”
14
L’indagine ,[object Object]
Modalità di classificazione: ESAW/modello “Sbagliando s’impara”Le cause prossime di un infortunio sono classificate: Determinanti:  ogni fattore che concorre a determinare un incidente aumentandone la probabilità di accadimento Modulatori: ogni fattore che è in grado d’impedire, attenuare o anche peggiorare il danno L’indagine è aggiornata, per le informazioni principali, ogni 2 anni 15
Ispesl, Fogli d’informazione, nr. I, a. 2006
Modello (schema) Ad ogni incidente possono essere attribuite più cause prossime
I risultati (2007-2008) Sostanziale stabilità dei risultati rispetto al biennio precedente
Commenti Emerge con chiarezza il ruolo dell’attività (comportamento) come causa degli infortuni In poco più del 50% dei casi Dallo studio originario effettuato sul periodo 2002-2005 emergeva che in circa  42% infortuni: 1 determinante 44% infortuni: 2 determinanti Nei casi con 1 o 2 determinanti l’attività dell’infortunato/terzi incide con una percentuale mediamente del 60% (maggiore)
Avvertenza “Se l’attività dell’infortunato (e lo stesso vale per l’attività di terzi) viene riconosciuta come determinante d’incidente ciò non significa identificare automaticamente una responsabilità dell’infortunato” Perché? “…Il comportamento è dettato da fattori sui quali il lavoratore non ha il completo controllo…” 20
Modello (schema)
Modello (schema)
Attività: i “problemi di sicurezza”
“Errore di procedura”
Attività: i “problemi di sicurezza”
“Uso errato di attrezzatura”
Attività: i “problemi di sicurezza”
“Uso improprio di attrezzatura”
Considerazioni  Questa indagine evidenzia l’importanza del ruolo dell’organizzazione nella prevenzione degli infortuni “Pratica scorretta tollerata” “Formazione, informazione, addestramento” “Problema di comunicazione (lingua, ecc.)” (Si conferma l’importanza di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro)
“Pratica scorretta tollerata” Pratica evidentemente ripetuta più volte nell’organizzazione: Pratica (comportamento, attività, ecc.) che avrebbe potuto essere rilevata, misurata con un sistema di osservazioni basate sul comportamento e (probabilmente) resa sicura Un sistema di questo tipo è prezioso nella prevenzione degli infortuni
31 Triangolo di Heinrich (Heinrich – 1941) Quando accade un infortunio grave si può supporre che esso sia stato preceduto una serie di numerosi: Infortuni lievi Incidenti (mancati infortuni) Gli eventi lievi sono precursori di eventi di gravità maggiore Comportamento ed infortuni
32 Comportamento ed infortuni  Riduzione  dei comportamenti  a rischio ,[object Object]
I comportamenti possono essere “determinanti” (influenzano la probabilità) e/o “modulatori” (influenzano il danno),[object Object]
Conclusioni Tutti gli studi sul fenomeno infortunistico quindi dimostrano che il comportamento è il fattore preponderante.  Per incidere sui comportamenti è necessario agire sui fattori che li generano L’indagine INAIL/ISPESL fornisce indirettamente indicazioni sulle aree di intervento: Sistemi per gestire i comportamenti di sicurezza  Formazione adeguata
Il comportamento sicuro ci salva la vita!
La formazione gioca un ruolo centrale…
… nella conoscenza del comportamento sicuro e nella consapevolezza dei rischi
Miglioramento delle performance T. Krause, 2005
Formazione processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi
Il ruolo della formazione
Il ruolo della formazione T. Krause, 1997
… nella costruzione di sistemi di osservazione, misura e miglioramento dei comportamenti
Gli elementi essenziali Osservazione & feedback Grazie ad esso il sistema si alimenta di dati e informazioni sui comportamenti di sicurezza e fornisce feedback frequenti agli osservati Riesame e miglioramento Grazie ad esso si migliorano i comportamenti di sicurezza 43
44 Osservazione & feedback
Riesame e miglioramento 45
La progettazione del sistema ,[object Object],[object Object]
Assessment iniziale Uno dei principali scopi dell’assessment iniziale è di identificare le pratiche esistenti in materia di sicurezza e esplorare la cultura organizzativa per progettare al meglio l’intervento ovvero inserirlo adeguatamente nel contesto organizzativo Secondo vari autori parte importante dell’assessment iniziale  è un sondaggio su alcune aree chiave della gestione della sicurezza L’uso di questionari e interviste nel corso del safety assessment è ampliamente descritto in letteratura
Assessment iniziale: sondaggio
Sondaggio  Vi sono alcune aree chiave di valore fortemente simbolico per il lavoratore circa l’impegno dell’azienda (Krause, 1997), tra queste: Manutenzioni e controlli di sicurezza Studio di correlazione tra il risultati del sondaggio e i risultati derivanti dall’implementazione (1980-1993) Le aziende che avevano il punteggio maggiore nell’area  ”safetyrelatedmaintenance” sono quelle che nel seguito hanno ottenuto i migliori risultati nel seguito
Osservazione & feedback ,[object Object],Misurare (per campionamento) il comportamento: Accuratezza (Esattezza)  Grado di accordo tra il valore osservato ed il valore “vero” Precisione capacità di una  misura nel ripetere i risultati quando si eseguono numerose misurazioni della stessa caratteristica Elementi su cui focalizzare l’attenzione  Tempo dedicato all’osservazione Procedura di osservazione Formazione e addestramento degli osservatori  Verifica dell’attendibilità (Martin P., Bateson P.) Fornire un feedback agli osservati  52
53 Comportamento/infortuni Tratto da: T. Krause, 1997
Osservazione & feedback (Petersen, 1978) “safetysampling” per descrivere la percentuale di  comportamenti insicuri (basato su modelli pubblicati su “National safety news” dall’ASSE negli anni ‘60) Differenze: Percentuale di atti insicuri Osservatori Procedura di osservazione  Feedback
Osservazione & feedback Punti di contatto: Riferimento ad azioni osservabili  Check-list Anonimato Strumento di: valutazione delle performance  previsione delle performance  Valori simili di correlazione (positiva) tra % di insicurezza e infortuni
“Care Control” (Petersen, 1978) “Care Control è un approccio radicalmente nuovo alla sicurezza. E’ basato sul concetto che se i lavoratori pensano veramente che i loro […] supervisori sono veramente interessati a loro e alla loro sicurezza, adotteranno comportamenti sicuri. Vi è una grande quantità di ricerche delle scienze comportamentali a sostegno […]. In un programma Care Control ai supervisori è richiesto di somministrare, regolarmente e ripetutamente, “carezze” (rinforzatori) ad ognuno dei suoi lavoratori…” Smart, D.O. “Care Control “, OccupationalHazards, June 1976
Alcune nostre esperienze
Settore logistico Commercializzazione (movimentazione) prodotti di fissaggio Unità organizzativa: magazzino logistico di 200 addetti (all’interno di un’azienda di 800 dipendenti interni). Società certificata OHSAS 18001 58
Settore logistico Risultati complessivi nel periodo 2007-2009 rispetto al 2005-2006 (numero infortuni mese  e media infortuni nel semestre) 59 Avvio osservazioni di validazione osservatori Osservazioni a regime
Settore chimico Produzione pannelli in silicato di calcio Unità organizzativa: stabilimento di produzione di circa 60 addetti, (inclusi uffici e servizi) 60
Settore chimico Avvio progetto 2009
Settore metalmeccanico Zincatura a caldo Unità organizzativa: stabilimento di produzione di circa 70 addetti 62
Settore metalmeccanico Giornale interno dell’azienda. Articolo sui risultati delle prime osservazioni. Categorie di comportamenti critici “… un metodo spettacolare, semplice e coinvolgente...”
Settore logistico Commercializzazione (movimentazione) prodotti di elettronici Unità organizzative: due sedi (sia logistica che amministrativa) per circa 200 addetti 64
Settore logistico Gli infortuni avvenuti nel periodo precedente al 2010 (mediamente 1 o 0 al’anno) non permettono un affidabile raffronto con l’ultimo periodo da quando le osservazioni sono attive E’ comunque possibile affermare che: non sono avvenuti infortuni nel periodo di osservazione le osservazioni hanno evidenziato comportamenti che avrebbero potuto determinarli  ciò ha permesso di  migliorare la sicurezza complessiva
Il ruolo della formazione ,[object Object]
Modello sperimentato nel 2009 e consolidato quest’anno
In questo modo il personale aziendale diventa ancora di più protagonista, cogliendo al tempo stesso le opportunità sulla formazione finanziata,[object Object]
Formazione Il ruolo della formazione e del formatore è centrale in questa proposta metodologica Il team di formatori deve essere fortemente multidisciplinare  Ingegnere della sicurezza Psicologo professionista

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  • 3.
  • 4. Costi infortuni e malattie professionali:Costi economici Quantificabili Non facilmente quantificabili, come i danni d’immagine Costi umani ! non quantificabili o monetizzabili
  • 6.
  • 7. La “sicurezza” è uno dei principali “valori” condivisi tra forza lavoro, management e proprietà
  • 8. Se manca la condivisione di questo valore:Si gioca buona parte della credibilità del management Manca il presupposto per raggiungere l’eccellenza
  • 9. Qualche risposta Gli infortuni sono un’inefficienza in sé e un segnale di potenziali inefficienze nel sistema: Le teorie di management evidenziano il ruolo “chiave” del coinvolgimento del personale per incrementare l’efficienza aziendale i metodi per il miglioramento della sicurezza dovrebbero essere il più possibile integrati con quelli per migliorare produttività, qualità, ecc. condivisione e partecipazione sono fondamentali anche per la sicurezza
  • 10. Quali sono le cause degli infortuni?
  • 11. I comportamenti rappresentano la causa prevalente dell’infortunio?
  • 12. La centralità del comportamento 88% dei casi di infortunio (Heinrich – 1941) 9
  • 13. Critiche Al “metodo” Heinrich: Analisi di dati e informazioni provenienti dai periti assicurativi: studio non indipendente (Petersen, 1978): spesso gli infortuni sono generati da “cause prossime” multiple. L’identificazione di una sola causa è un limite.
  • 14. Critiche All’uso fatto da altri del “metodo” Heinrich: (Petersen, 1978): Spostare il focus dalle “cause” immediate (riclassificati come “sintomi”) ai fattori che li determinano (detti appunto “rootcauses”  “cause di base”)
  • 16. Critiche All’uso fatto da altri del “metodo” Heinrich: (Krause, 2005): Una visione caratterizzata dalla “dicotomia” tra comportamento e condizione (di rischio) non si presta all’analisi in sistemi complessi e correlati e porta anche ad una dicotomia nella loro risoluzione Domanda fuorviante: “chi ha sbagliato” piuttosto che la domanda corretta: “come possiamo prevenire l’infortunio”
  • 17. 14
  • 18.
  • 19. Modalità di classificazione: ESAW/modello “Sbagliando s’impara”Le cause prossime di un infortunio sono classificate: Determinanti: ogni fattore che concorre a determinare un incidente aumentandone la probabilità di accadimento Modulatori: ogni fattore che è in grado d’impedire, attenuare o anche peggiorare il danno L’indagine è aggiornata, per le informazioni principali, ogni 2 anni 15
  • 21. Modello (schema) Ad ogni incidente possono essere attribuite più cause prossime
  • 22. I risultati (2007-2008) Sostanziale stabilità dei risultati rispetto al biennio precedente
  • 23. Commenti Emerge con chiarezza il ruolo dell’attività (comportamento) come causa degli infortuni In poco più del 50% dei casi Dallo studio originario effettuato sul periodo 2002-2005 emergeva che in circa 42% infortuni: 1 determinante 44% infortuni: 2 determinanti Nei casi con 1 o 2 determinanti l’attività dell’infortunato/terzi incide con una percentuale mediamente del 60% (maggiore)
  • 24. Avvertenza “Se l’attività dell’infortunato (e lo stesso vale per l’attività di terzi) viene riconosciuta come determinante d’incidente ciò non significa identificare automaticamente una responsabilità dell’infortunato” Perché? “…Il comportamento è dettato da fattori sui quali il lavoratore non ha il completo controllo…” 20
  • 27. Attività: i “problemi di sicurezza”
  • 29. Attività: i “problemi di sicurezza”
  • 30. “Uso errato di attrezzatura”
  • 31. Attività: i “problemi di sicurezza”
  • 32. “Uso improprio di attrezzatura”
  • 33. Considerazioni Questa indagine evidenzia l’importanza del ruolo dell’organizzazione nella prevenzione degli infortuni “Pratica scorretta tollerata” “Formazione, informazione, addestramento” “Problema di comunicazione (lingua, ecc.)” (Si conferma l’importanza di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro)
  • 34. “Pratica scorretta tollerata” Pratica evidentemente ripetuta più volte nell’organizzazione: Pratica (comportamento, attività, ecc.) che avrebbe potuto essere rilevata, misurata con un sistema di osservazioni basate sul comportamento e (probabilmente) resa sicura Un sistema di questo tipo è prezioso nella prevenzione degli infortuni
  • 35. 31 Triangolo di Heinrich (Heinrich – 1941) Quando accade un infortunio grave si può supporre che esso sia stato preceduto una serie di numerosi: Infortuni lievi Incidenti (mancati infortuni) Gli eventi lievi sono precursori di eventi di gravità maggiore Comportamento ed infortuni
  • 36.
  • 37.
  • 38. Conclusioni Tutti gli studi sul fenomeno infortunistico quindi dimostrano che il comportamento è il fattore preponderante. Per incidere sui comportamenti è necessario agire sui fattori che li generano L’indagine INAIL/ISPESL fornisce indirettamente indicazioni sulle aree di intervento: Sistemi per gestire i comportamenti di sicurezza Formazione adeguata
  • 39. Il comportamento sicuro ci salva la vita!
  • 40. La formazione gioca un ruolo centrale…
  • 41. … nella conoscenza del comportamento sicuro e nella consapevolezza dei rischi
  • 43. Formazione processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi
  • 44. Il ruolo della formazione
  • 45. Il ruolo della formazione T. Krause, 1997
  • 46. … nella costruzione di sistemi di osservazione, misura e miglioramento dei comportamenti
  • 47. Gli elementi essenziali Osservazione & feedback Grazie ad esso il sistema si alimenta di dati e informazioni sui comportamenti di sicurezza e fornisce feedback frequenti agli osservati Riesame e miglioramento Grazie ad esso si migliorano i comportamenti di sicurezza 43
  • 48. 44 Osservazione & feedback
  • 50.
  • 51.
  • 52. Assessment iniziale Uno dei principali scopi dell’assessment iniziale è di identificare le pratiche esistenti in materia di sicurezza e esplorare la cultura organizzativa per progettare al meglio l’intervento ovvero inserirlo adeguatamente nel contesto organizzativo Secondo vari autori parte importante dell’assessment iniziale è un sondaggio su alcune aree chiave della gestione della sicurezza L’uso di questionari e interviste nel corso del safety assessment è ampliamente descritto in letteratura
  • 54. Sondaggio Vi sono alcune aree chiave di valore fortemente simbolico per il lavoratore circa l’impegno dell’azienda (Krause, 1997), tra queste: Manutenzioni e controlli di sicurezza Studio di correlazione tra il risultati del sondaggio e i risultati derivanti dall’implementazione (1980-1993) Le aziende che avevano il punteggio maggiore nell’area ”safetyrelatedmaintenance” sono quelle che nel seguito hanno ottenuto i migliori risultati nel seguito
  • 55.
  • 56. 53 Comportamento/infortuni Tratto da: T. Krause, 1997
  • 57. Osservazione & feedback (Petersen, 1978) “safetysampling” per descrivere la percentuale di comportamenti insicuri (basato su modelli pubblicati su “National safety news” dall’ASSE negli anni ‘60) Differenze: Percentuale di atti insicuri Osservatori Procedura di osservazione Feedback
  • 58. Osservazione & feedback Punti di contatto: Riferimento ad azioni osservabili Check-list Anonimato Strumento di: valutazione delle performance previsione delle performance Valori simili di correlazione (positiva) tra % di insicurezza e infortuni
  • 59. “Care Control” (Petersen, 1978) “Care Control è un approccio radicalmente nuovo alla sicurezza. E’ basato sul concetto che se i lavoratori pensano veramente che i loro […] supervisori sono veramente interessati a loro e alla loro sicurezza, adotteranno comportamenti sicuri. Vi è una grande quantità di ricerche delle scienze comportamentali a sostegno […]. In un programma Care Control ai supervisori è richiesto di somministrare, regolarmente e ripetutamente, “carezze” (rinforzatori) ad ognuno dei suoi lavoratori…” Smart, D.O. “Care Control “, OccupationalHazards, June 1976
  • 61. Settore logistico Commercializzazione (movimentazione) prodotti di fissaggio Unità organizzativa: magazzino logistico di 200 addetti (all’interno di un’azienda di 800 dipendenti interni). Società certificata OHSAS 18001 58
  • 62. Settore logistico Risultati complessivi nel periodo 2007-2009 rispetto al 2005-2006 (numero infortuni mese e media infortuni nel semestre) 59 Avvio osservazioni di validazione osservatori Osservazioni a regime
  • 63. Settore chimico Produzione pannelli in silicato di calcio Unità organizzativa: stabilimento di produzione di circa 60 addetti, (inclusi uffici e servizi) 60
  • 64. Settore chimico Avvio progetto 2009
  • 65. Settore metalmeccanico Zincatura a caldo Unità organizzativa: stabilimento di produzione di circa 70 addetti 62
  • 66. Settore metalmeccanico Giornale interno dell’azienda. Articolo sui risultati delle prime osservazioni. Categorie di comportamenti critici “… un metodo spettacolare, semplice e coinvolgente...”
  • 67. Settore logistico Commercializzazione (movimentazione) prodotti di elettronici Unità organizzative: due sedi (sia logistica che amministrativa) per circa 200 addetti 64
  • 68. Settore logistico Gli infortuni avvenuti nel periodo precedente al 2010 (mediamente 1 o 0 al’anno) non permettono un affidabile raffronto con l’ultimo periodo da quando le osservazioni sono attive E’ comunque possibile affermare che: non sono avvenuti infortuni nel periodo di osservazione le osservazioni hanno evidenziato comportamenti che avrebbero potuto determinarli ciò ha permesso di migliorare la sicurezza complessiva
  • 69.
  • 70. Modello sperimentato nel 2009 e consolidato quest’anno
  • 71.
  • 72. Formazione Il ruolo della formazione e del formatore è centrale in questa proposta metodologica Il team di formatori deve essere fortemente multidisciplinare Ingegnere della sicurezza Psicologo professionista
  • 73.
  • 74. Migliore conoscenza (più vicino) dei problemi
  • 76. Supporto al ruolo del preposto
  • 78. Con:Costi di implementazione bassi, certi e controllabili Pieno controllo da parte dell’utente
  • 80. Bibliografia Indagine integrata per l’approfondimento dei casi di infortunio mortale.Fogli di informazione I-2006, Roma: ISPESL. Heinrich, H. W. Industrial accident prevention: a scientific approach.New York: McGraw-Hill Book Company Inc., 1941 (2aedizione). Krause, T. R. Leading with safety. Hoboken: John Wiley & Sons, Inc., 2005. Krause, T. R. The behavior-based safety process. Hoboken: John Wiley & Sons 1997 (2aedizione). Petersen, D. Techniques of safety management. New York: McGraw-Hill Book Company Inc., 1978 (2aedizione). Behaviour based safety: guidelines for the safe loading & unloading of road freight vehicles , CEFIC/ECTA, 2004. Martin P., Bateson P., La misurazione del comportamento. Una guida introduttiva. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2010
  • 81. Riferimenti www.behaviorbasedsafety.org Nicola Bottura ALI Ambiente Lavoro Impresa www.alisrl.it nicola.bottura@alisrl.it