1. 1001 Italiani
Storia e storie
di italiani nei
Paesi Bassi
25 febbraio,
ore 19.30
Aula Magna
dell’Università
di Amsterdam
L’Ambasciatore d’Italia Francesco Azzarello ha l’onore di invitarla
alla presentazione del libro di Daniela Tasca
Il libro, realizzato su iniziativa e sponsorizzazione
dell’Ambasciata d’Italia a L’Aja, in collaborazione
con la Fondazione Culturissima/1001 Italianen,
è la prima opera in italiano sulla storia della
presenza italiana nei Paesi Bassi, dall’antichità ai
giorni nostri.
Tutti i partecipanti saranno omaggiati di una
copia del libro.
Indirizzo:
Oude Lutherse Kerk
Singel 411, 1021 XM Amsterdam
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Imilionidiitalianiprotagonistidellalunga
stagionediemigrazionedimassanel
periodoacavallotraOttocentoeNove-
centosonofra“quelli”cheilNobelporto-
gheseSaramagoneL’Ultimoquaderno
descrivecosì:
Quellichesonoriuscitiasopportarele
violenzecontinueelenuoveprivazioni,
isopravvissuti,disorientatinelmezzo
disocietàchelidisprezzavanoe
umiliavano,persiinlinguechenon
potevanocapire,sonoriuscitiapocoa
pocoacostruire,conrinunceesacrifici
quasieroici,monetasumoneta,
centesimosucentesimo,ilfuturodei
lorodiscendenti.
Dal1876al1915oltre6milionidinostri
connazionalisispostanoinEuropa.Ilflusso
interessadapprimaleregionidell’Italia
settentrionaleeinseguito,grazieallo
sviluppodelleviedicomunicazioneedei
mezziditrasporto,anchelealtre.Sifugge
dallapovertà,dallarepressione,dalle
guerredeigoverniCrispiedalsistema
feudaleancoradifattovigentealSud.
Singoli,famiglieopiccoligruppidiartigia-
ni,mercantiecommerciantiemigranoin
modopiùomenostabileancheversoi
PaesiBassiegiàdallafinedelSettecento
èpossibileindividuarequicompagini
piuttostocoeseeomogeneeperprofes-
sioneezonadiprovenienza:glispazzaca-
minipiemontesieticinesi,iterrazzieri
friulani,igelatierivenetietoscani.Questi
gruppi“invadono”unanicchiadelmercato
ancoranonutilizzataosviluppataeriescono
adassumere,perunperiodopiùomeno
prolungato,unaposizionedimonopolio.
Sebbenesitrattiinizialmentedigruppi
alquantochiusiversol’esterno,nell’arco
diunagenerazionesiinserisconoinmodo
intelligenteearmoniosonellasocietà
olandese.
Capitolo 1 Dall’Ottocento alla seconda guerra mondiale
Scagli la prima pietra chi non ha mai avuto storie di
emigrazione a macchiare il proprio albero genealogico.
— José Saramago
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Pietro Antonio Vittali con i tre figli spazzacamini.
A destra Hendrik Arnold, bisnonno di Ramon,
primi del Novecento.
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Motociclo della ditta Camozzi, l’ultima con sede
nel tradizionale Schoorsteenvegerssteeg (Vicolo
degli Spazzacamini) ad Amsterdam, 1930 circa.
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Ritratto della famiglia Vittali, Natale 1950. Il padre
Paulus Wilhelmus, la madre Bertha de Boer, i figli
Else, Paula, Giovanni Enrico Geraldini (detto John)
e la piccola Willy.
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Quattro generazioni di Vittali sul divano.
Da sinistra:
Ramon, il nonno Paulus Wilhelmus
con in braccio piccolo Luca e John.
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Ramon Vittali al lavoro sui tetti di Amsterdam
col figlio adolescente Luca, 2014.
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I “ragazzi” di Vittali, con Ramon terzo da sinistra, Amsterdam, 2005.
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Assunta Granucci (in Gori) nel primo laboratorio
di gelati, adibito in inverno ad atelier di figuristi,
Tilburg, 1929.
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Angelo Betti sr. alla macchina del gelato,
Rotterdam, 1952.
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Il laboratorio (di gelati in estate e di figurine
in inverno) della famiglia Lucchesi a Eindhoven,
anni Trenta.
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Sfilata pubblicitaria organizzata dalla Camera
di Commercio di Utrecht su piazza Neude.
Per Guido De Lorenzo (in bici con camicia bianca,
seminascosto dalla gondola) è un’occasione unica
per reclamizzare la sua gelateria, Utrecht, 1934.
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Negozio di Zilli (accanto a Driesse) distrutto
durante la guerra, Arnhem, 1945.
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Fila davanti alla gelateria di Tobia Contrucci ad
Amsterdam Noord in occasione dell’apertura, 1938.
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Il carretto di Talamini a Rijswijk, anni Quaranta.
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socialistaprogressistaeoffrenumerose
possibilitàagliartisti.Lacittà,inoltre,
ospitamoltiprofughi,avolteintellettuali
influentineipaesidiorigine.ACarasso,
oltrealpermessodisoggiorno,viene
assegnatounateliernelnuovissimocom-
plessodiZomerdijkstraat,nellazona
suddellacittà,doveabitanoeoperano
altrinotiartisti.ComeLucianaPianezza,
Carassoeraunodeipochianonfarsi
vedereallaCasad’Italia.Alloscoppiodella
guerra,prendeparteallaResistenzae
soloneldopoguerratornaadedicarsialla
suaarte,realizzandonelcorsodeglianni
importantioperescultoreeemonumenti
invariecittàolandesi.
Perriabilitarel’immaginenegativa
dell’Italiapressol’opinionepubblica
olandese,nell’immediatodopoguerra
Carassoorganizzapressolagelateria
GambadiAmsterdamunamostradocu-
mentariasullaResistenzaitalianae
partecipaallaredazionedellarivistaVoce
Italiana.OrganodegliItalianiinOlanda.
Iltrafiletto“VergetenNaam”pubblicato
il25giugno1957sulquotidianoDe
WaarheiddocumentacomeCarassosia
vittimainprimapersonadellastigma-
tizzazionedegliitalianiinOlanda,in
quanto,inoccasionedell’inaugurazione
delmonumentoaglisportivicadutinella
lottacontroilnazismo,notiziaacuila
stampatuttaavevadatogrossarilevanza,
nessunoavevacitatoilnomedell’autore
dell’opera:“eenItaliaanvangeboorte,
antifascistvanlevenshouding”(italiano
dinascita,antifascistadicredo).
Un’altrainteressantefiguraantifascista
èMarioMontessorijunior(1921–1993),
nipotedell’illustrepedagogaMaria,
rifugiatosiquindicenneconifratelliaBaarn,
originariamenteospitedellafamigliadi
AllardPierson.3
Quandonel1941Mariosi
diploma,rifiutalacoscrizioneesiunisce
allaResistenzadiAmsterdamcomecorriere
diarmi,munizioniemicrofilmdaeperil
parconazionaleBiesbosch.Daquiinpoi
ilmaterialevienecontrabbandatooltre
frontieraeperquestoruoloriceveràun
riconoscimentoufficialeallafinedel
conflitto.
Indicativodelperiodostoricoèil
percorsodivitaeprofessionalediun
intellettualeitaliano:RomanoGuarnieri
(1883–1955)arrivaneiPaesiBassinel
1907,prendeparteallaprimaguerra
mondialecomeinterventistaeaderisce
anchealfascismo.All’emanazionedelle
leggirazziali,tuttavia,idubbicovati
neglianniprecedentidiventanoaperto
dissensoalregime,allacuipropaganda
culturalesirifiutadiaderireecollaborare,
peresempiocercandodisottrarrele
SocietàDanteAlighieri,dicuièilfonda-
tore,alcontrollodeiFasci.Quandolasua
compagna,lascrittriceetraduttricedi
origineebreaCarlaSimons,vienedepor-
tatainGermanianel1943(moriràad
Auschwitz),Guarnierivieneprimainternato
epoitrasferitoinItaliadove,sospettato
dilegamiconlaResistenza,restaincarcere
perunpaiodimesi.RientratoinOlanda
dopolaguerra,ormaiultrasessantenne,
sioccupadell’integrazionedegliimmigrati
italianinelLimburgo,dellaripresadelle
attivitàdeicomitatiDanteAlighierie
dellerelazioniculturalitraItaliaeOlanda.
Esaràancheilprimodirettoredell’Istituto
ItalianodiCultura.
Laguerrahapurtroppocreatounacesura
profondissima:numerosefamigliesisono
separate,avoltesmarrite,alcuneditte
sonofallite,moltigiovaninonsonopiù
tornatidalfronte,dispersineidesertidel
NordAfricacomeToniDavid,traighiacci
dellaRussiacomePietroBortolussi,
entrambidellacomunitàfriulanadeL’Aja
ocomeEnricoMarcolina,figliodel
terrazziereVincenzo,cadutodaeroedella
Resistenzaasoli22anninellasuacittà,
Capitolo1Dall’Ottocentoallasecondaguerramondiale
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DenBosch.Lavitariprendenormalmente
solonel1947elaricostruzionesitraduce
inunritornoalbenessereanchepergli
italiani,sianoessiimprenditori,dipen-
dentiointellettualichepartecipanoe
contribuiscono,ciascunoasuomodo,alla
rinascitadelPaese.
DALL’ALTOPADRONIDEL
MONDO:GLISPAZZACAMINI
Quandodecide,cometantialtricoeta-
nei,dilasciarelaValVigezzoallavoltadi
Amsterdamincercadifortunacome
spazzacamino,GiovanniAntonioVitali
èunsedicennemagro,daigrandiocchi
vivaci.PartitoapiedidaDruognonel
1838,arrivaadestinazionesolodopo
quattordicimesi.Ancheperluiilcommiato
dallafamigliaavvieneprobabilmente
neipressidiun’edicolavotivachein
seguitosichiameràCappelladell’Addio.
Conalcunicompagni,ilragazzosiavvia
versoDomodossola,ilprimoditanti
confini,cuiseguirannolaSvizzera,lavalle
delRodano,lavalledell’Aar,Berna,
Basilea,lavalledelReno,Rotterdame
infineAmsterdam.AncheGiovanni
Antonioviaggiaprobabilmenteapiedi,
conalcunitrattiinbattelloosucarri,
lavorandoquielàlungoiltragittoper
guadagnarsidamangiareedadormire.
GiuntoadAmsterdam,vaalavorarecome
apprendistaspazzacaminopressola
dittadellafamigliaBonardi,anchequesta
originariadiDruogno.Nel1840risulta,
infatti,registratoalloroindirizzonelnoto
Schoorsteenvegerssteeg(vicolodegli
Spazzacamini),conilcognomediVitale.
Aconclusionediunprimotrienniodi
apprendistato,ricevecomed’usoaitempi
unorologiod’oroconcatenae100fiorini
d’argento.Ritornaalpaeseperilservizio
militare,manel1842èdinuovoad
Amsterdamdovelavorasecondoprevii
accordiancoradueanni,stavoltacome
socio,coniBonardi.QuisposaSophia
Pardoën,unaragazzadioriginifrancesi;
ilsuocero,imprenditore,gliconcede
unpiccoloprestitoconsentendoglidi
realizzareilsognodiun’attivitàtutta
suadispazzacamino,cheaprenel1844
inUtrechtsedwarsstraat.
Iprimispazzacaminiitalianiarrivanonei
PaesiBassigiànelSeicento,nelsecolo
successivoriesconoasgominarelapiccola
maagguerritaconcorrenzalocaleeacon-
quistarel’interosettore,perpoiperdere
questoprimatoneglianniSessantadel
Novecento.L’acquisizionediunmono-
polioinundatosettoreeconomicoda
partedigruppidiimmigratinonèunfeno-
menonuovo.Ancheglispazzacamini
individuanounanicchiadimercatoincui
inserirsi:nonnecessitanodigrossicapitali
dipartenza,nondevonoesseremembri
digildeocorporazioni,stabilisconoiprimi
contattitramitechilihaprecedutie
successivamentesicreanounaclientela
stabile.Quelladeglispazzacaminiitaliani
èunacategoriaesemplificativadelfeno-
menodell’emigrazioneacatena.L’oscuro
vicoletto(oggichiusodauncancello)che
adAmsterdamsisnodadallacentralissima
SpuistraatindirezionedelcanaleSingel
èstatopertresecoliquasiininterrotta-
menteabitatodafamigliedispazzacamini
piemontesie,inmisuramoltominore,
ticinesi,tracuiiCaval(l)ini,iBaratta,
iBonarda/i,iBertina,iMa(z)zettie
iCamozzi.Proprioperquestomotivoalla
finedel1600furibattezzato“vicolo
degliSpazzacamini”.Ipadronioffrivano
vittoealloggio,comedacontratto,ai
loroapprendistieadalcunecameriereolan-
desichesiprendevanocuradeiragazzi.
Capitolo1Dall’Ottocentoallasecondaguerramondiale
3Teologo,linguistaestorico,docentepressol’Università
diAmsterdam,acuièintitolatoilMuseoArcheologico
dellacittà.
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Discorso a celebrazione della marcia su Roma
di Stefanelli, capo del neo-partito fascista
repubblicano, in una sala del Grand Hotel
Krasnapolsky. Amsterdam, 30 ottobre 1943.
04
Enrico Marcolina (quinto da sinistra in piedi),
caduto con la Resistenza, posa con la numerosa
famiglia nel giardino di casa in occasione del
25° anniversario di matrimonio dei suoi genitori
Vincenzo e Louisa Henrica, Den Bosch, 1941.
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Ennio Talamini in veste di autista delle forze
combattenti olandesi, 1945.
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In partenza dalla stazione di Rotterdam per la
colonia estiva, i bambini sventolano la bandiera
italiana e fanno il saluto romano, 1935 circa.
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Lettera di Maria Santucci della scuola “Bruno
Mussolini” de L’Aja a Enrico Giuseppin, fratello
maggiore del compagnetto Lino, al fronte, 1943.
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