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Il campus dell'Università Statale di Milano
nell'Area Expo 2015
Il progetto per la nuova Città Studi
MARTEDÌ 19 LUGLIO 2016
Un’università dovrebbe
essere un luogo di luce, di
libertà e di studio.
(Benjamin Disraeli)
2	
  
Nel 10% degli atenei più produttivi del mondo
Oltre 7.000 pubblicazioni scientifiche ogni anno
16 vincitori ERC
Prima università italiana per Life Sciences & Medicine.
Unica Università italiana a fare parte della LERU, League of European
Research Universities.
16 spin off attivi, 229 brevetti
 
Prima Università italiana generalista per innovazione - Dati Reuters 2016.
65.000 iscritti
126 corsi di studio: 64 triennali, 9 magistrali a ciclo unico 53 magistrali
65 scuole di specializzazione, 33 programmi di dottorati
75 tra Master e Corsi di perfezionamento
DA DOVE PARTIAMO
Life Sciences e Medicine: la Statale
nel top 10% mondiale e prima in Italia per numero di pubblicazioni
3	
  
Numero di pubblicazioni per milione
di euro speso
4	
  
CITTÀ STUDI, UN PATRIMONIO A RISCHIO
5	
  
•  Formazione e ricerca in: area biologica, biotecnologie, medicina
sperimentale, farmacologia, agroalimentare, scienze della
terra, chimica, fisica, matematica, informatica.
•  22 corsi di laurea triennale, 2 magistrali a ciclo unico, 23 corsi
magistrali, 15 dottorati di ricerca.
•  Una popolazione di 20.000 persone: 18.000 studenti, il 21% dei quali
proveniente da fuori regione, e circa 2.000 persone di staff tecnico e
amministrativo.
•  Divulgazione scientifica: oltre 150.000 studenti delle scuole coinvolti
negli ultimi dieci anni in iniziative di outreach.
•  A titolo di paragone: l’Università Bocconi ha circa 13.000 studenti,
L’Università di Pavia circa 24.000, Milano-Bicocca circa 33.000.
CLASSIFICAZIONE DEGLI SPAZI PER ANNO
DI COSTRUZIONE
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  scien9fiche)	
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  prima	
  del	
  
1930!	
  
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UN BILANCIO IN SINTESI
8	
  
Città Studi si è sviluppata attraverso un processo di stratificazione avviato più di
un secolo fa che attualmente si risolve in:
• Forte frammentazione delle strutture sull'area del comune di Milano;
• Organizzazione non razionale dei dipartimenti di ricerca;
• Diffuse duplicazioni delle infrastrutture di ricerca e inefficienze nello
sfruttamento degli spazi, dovuti ad una politica di sviluppo delle strutture dei
dipartimenti sulla base di necessità contingenti;
• Inefficienze funzionali e assenza delle sinergie tipiche di un
Campus universitario.
Città Studi raccoglie un nucleo di docenti e ricercatori coinvolti in attività di
formazione e ricerca scientifica di altissima qualità: un patrimonio dalle grandi
potenzialità, che nelle condizioni strutturali attuali rischia il declino.
Serve una nuova progettualità, radicalmente innovativa, per accogliere la sfida con
la competizione internazionale.
GLI STANDARD INTERNAZIONALI PER
UN CAMPUS INNOVATIVO
9	
  
La tendenza in Europa:
• maggiore interdisciplinarietà e intersettorialità;
• razionalizzazione degli spazi;
• soluzioni infrastrutturali più sostenibili ed efficienti;
Dal confronto con l’allocazione degli spazi di Città Studi:
• rilevante scostamento delle superfici nette e lorde.
La possibilità di concepire strutture innovative e con spazi di ricerca unitari, permetterebbe di
ridurre sensibilmente gli standard per operatore e di disporre in proporzione di più ambienti
dedicati allo studio e al confronto.
•  Université de Bordeaux
•  Vienna University of Economics
•  University of Northampton
•  Ist. Nazionale di Genetica Molecolare
•  Istituto Mario Negri
•  Campus Humanitas
•  SGR RE con progetti di sviluppo
General Secretary
Head Campusmanagement
Executive Officer
Chief Scientific Officer
Direttore Istituto di Ricerca
AD Humanitas Unaiversity
Head of engineering
Strutture intervistate RuoloTopic
Benchmark
italiani ed
internazionali
10	
  
I principi
ü  evolvere dalla formazione specialistica al concetto di educazione alla scienza;
ü  creare comunità, socialità, residenzialità, sport: apertura alla contaminazione con la
vita culturale della città;
ü  integrare le attività con gli altri attori presenti: laboratori di ricerca, imprese, spazi
di attività sociale e volontariato;
ü  razionalizzare l’uso degli spazi e delle risorse;
ü  creare infrastrutture e ambienti di studio e ricerca competitivi e attrattivi;
ü  creare un modello costruttivo innovativo e sostenibile;
ü  creare modelli didattici innovativi grazie alla flessibilità degli spazi e all’uso di nuove
tecnologie (modello del Paperless Campus);
ü  promuovere il trasferimento tecnologico
ü  creare modelli gestionali sperimentali per le Università e gli Enti di Ricerca coinvolti
(burocracy free zone)
Il modello
ü Il Campus S4C: una nuova Città degli Studi a Milano, che unisca ricerca, formazione,
condivisione della conoscenza al servizio della comunità.
 
LE OPZIONI
11	
  	
  
•  Mantenere la sede a Città Studi, attraverso la ristrutturazione delle sedi
esistenti.
•  Realizzare un nuovo Campus in area metropolitana.
•  Realizzare un nuovo Campus nell’area Expo.
Di	
  cosa	
  abbiamo	
  bisogno	
  	
   Ci/à	
  Studi	
   Area	
  Expo	
   Altre	
  
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InfrastruBura	
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  studio	
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Possibilità	
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  imprese,	
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no	
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Possibilità	
  di	
  sinergie	
  con	
  di	
  aFvità	
  sociale	
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  Triulza)	
  	
  
no	
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Possibilità	
  di	
  sperimentare	
  modelli	
  didaFci	
  
innovaEvi,	
  grazie	
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  flessibilità	
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  all’uso	
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  tecnologie	
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si	
   si	
   si	
  
Perché un Campus in Area Expo
12	
  
I BENEFICI DEL NUOVO CAMPUS IN EXPO
IN TERMINI DI RISPARMIO
13	
  	
  
Con la riduzione delle superfici lorde da 250 mila mq a non più di 150 mila mq:
•  Abbattimento dei costi di manutenzione ordinaria;
•  Centrale operativa di controllo per la gestione di aule, laboratori,
biblioteche
•  Riduzione dei costi di gestione non inferiore a 8-9 M€/anno
Altre economie derivanti da:
ü  razionalizzazione dei servizi economali e di supporto tecnico e
ü  miglioramento della classe energetica
Standard di costruzione tra i più avanzati del mondo:
ü  massima flessibilità nell’uso dei locali
ü  pieno utilizzo dell’ICT,
ü  massimo rendimento in termini di efficienza energetica.
Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma
14	
  	
  
Lo studio Kuma e Associati ha realizzato un primo sviluppo
architettonico del campus
Gli spazi considerati erano basati su una prima stima delle
superfici
- 190 mila mq - che è stata poi rivista sulla base degli standard
(150 mila mq)
- L’insediamento ipotizzato è quindi in grado di ricomprendere
anche Human technopole
15	
  	
  
Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma (waterland)
16	
  	
  
Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma
17	
  
AS-­‐IS	
  	
   BENCHMARK	
  
mq/persona	
  
STIMA DEI COSTI TOTALI SULLA BASE DEI
BENCHMARK IDENTIFICATI
Simulazione SLP complessiva/
popolazione universitaria
Sulla	
  base	
  dei	
  benchmark	
  effe/ua9	
  il	
  costo	
  di	
  realizzazione	
  s9mato	
  è	
  di	
  340-­‐380	
  M€	
  
OGGI	
  
AS-­‐IS	
   BENCHMARK	
  	
  
Migliaia	
  di	
  mq	
  
100-­‐150	
  
Simulazione SLP complessiva
12,8	
  
5-­‐6	
  
250	
  
OGGI	
  
Le possibili fonti di finanziamento del progetto
130100-120
Valorizzazione Città Studi.
ü  Alienazione
ü  Fondo immobiliare (Cassa Depositi e Prestiti)
Quota di finanziamento sostenibile dall’Ateneo
Cofinanziamento da parte di istituzioni pubbliche
350-­‐	
  380	
  M€	
  
19	
  
130
La manifestazione di interesse. Il tempo delle scelte: accettare la sfida
della competizione internazionale
20	
  	
  
Dalla	
  valutazione	
  delle	
  opzioni	
  disponibili	
  per	
  il	
  progeBo	
  di	
  campus	
  delle	
  facoltà	
  
scienEfiche	
  della	
  Statale	
  emerge	
  che	
  il	
  progeBo	
  di	
  campus	
  presso	
  EXPO	
  è	
  l’unico	
  
in	
  grado	
  di	
  garanEre	
  condizioni	
  ideali	
  per	
  la	
  realizzazione	
  di	
  spazi	
  per	
  la	
  ricerca	
  e	
  
la	
  didaFca	
  aBraFvi	
  e	
  compeEEvi	
  in	
  un	
  ambiente	
  aperto	
  all’innovazione	
  e	
  alla	
  
dimensione	
  internazionale	
  
La	
   valutazione	
   di	
   faFbilità	
   tecnica	
   ed	
   economica	
   permeBe	
   di	
   considerare	
   il	
  
progeBo	
   come	
   sostenibile,	
   con	
   cosE	
   di	
   realizzazione	
   comparabili	
   a	
   quelli	
  
ipoEzzaE	
  per	
  la	
  ristruBurazione	
  dell’area	
  storica	
  di	
  CiBà	
  Studi	
  	
  
	
  
L’Università	
   Statale	
   di	
   Milano	
   è	
   in	
   grado	
   di	
   assumere	
   l’impegno	
   per	
   il	
  
cofinanziamento	
   di	
   circa	
   i	
   due	
   terzi	
   della	
   realizzazione,	
   anche	
   aBraverso	
   la	
  
valorizzazione	
   del	
   patrimonio	
   esistente	
   a	
   CiBà	
   Studi,	
   senza	
   che	
   questo	
  
invesEmento	
  incida	
  sul	
  piano	
  di	
  sviluppo	
  generale	
  dell’Ateneo	
  	
  
	
  
Si	
  traBa	
  di	
  progeBo	
  di	
  sistema	
  che	
  richiede	
  il	
  pieno	
  e	
  aFvo	
  coinvolgimento	
  degli	
  
interlocutori	
   isEtuzionali	
   sia	
   in	
   termini	
   economici,	
   che	
   nel	
   complesso	
   della	
  
progeBualità	
  	
  
	
  
	
  
SCIENCE	
  FOR	
  CITIZENS	
  	
  
	
  
Un investimento di sistema per accogliere la sfida con la
competizione internazionale e sviluppare in modo sostenibile il
patrimonio di conoscenza scientifica al servizio della società. Questo
il senso, l’opportunità, e anche il rischio, della scelta della Statale.
L’Università è un’istituzione autonoma che produce e trasmette criticamente la
cultura mediante la ricerca e l’insegnamento. Per essere aperta alle necessità del
mondo contemporaneo deve avere, nel suo sforzo di ricerca e d’insegnamento,
indipendenza morale e scientifica nei confronti di ogni potere politico ed economico.
(Magna Charta Universitatum, Bologna)

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Il progetto per la nuova città studi

  • 1. Il campus dell'Università Statale di Milano nell'Area Expo 2015 Il progetto per la nuova Città Studi MARTEDÌ 19 LUGLIO 2016 Un’università dovrebbe essere un luogo di luce, di libertà e di studio. (Benjamin Disraeli)
  • 2. 2   Nel 10% degli atenei più produttivi del mondo Oltre 7.000 pubblicazioni scientifiche ogni anno 16 vincitori ERC Prima università italiana per Life Sciences & Medicine. Unica Università italiana a fare parte della LERU, League of European Research Universities. 16 spin off attivi, 229 brevetti   Prima Università italiana generalista per innovazione - Dati Reuters 2016. 65.000 iscritti 126 corsi di studio: 64 triennali, 9 magistrali a ciclo unico 53 magistrali 65 scuole di specializzazione, 33 programmi di dottorati 75 tra Master e Corsi di perfezionamento DA DOVE PARTIAMO
  • 3. Life Sciences e Medicine: la Statale nel top 10% mondiale e prima in Italia per numero di pubblicazioni 3  
  • 4. Numero di pubblicazioni per milione di euro speso 4  
  • 5. CITTÀ STUDI, UN PATRIMONIO A RISCHIO 5   •  Formazione e ricerca in: area biologica, biotecnologie, medicina sperimentale, farmacologia, agroalimentare, scienze della terra, chimica, fisica, matematica, informatica. •  22 corsi di laurea triennale, 2 magistrali a ciclo unico, 23 corsi magistrali, 15 dottorati di ricerca. •  Una popolazione di 20.000 persone: 18.000 studenti, il 21% dei quali proveniente da fuori regione, e circa 2.000 persone di staff tecnico e amministrativo. •  Divulgazione scientifica: oltre 150.000 studenti delle scuole coinvolti negli ultimi dieci anni in iniziative di outreach. •  A titolo di paragone: l’Università Bocconi ha circa 13.000 studenti, L’Università di Pavia circa 24.000, Milano-Bicocca circa 33.000.
  • 6. CLASSIFICAZIONE DEGLI SPAZI PER ANNO DI COSTRUZIONE 6   31 28 41100 0 20 40 60 80 100 1961-­‐1989  Prima  del  1960  Totale   %  mq   Successivo  al  1990   Il  nucleo  storico  di  Ci/à  Studi  (dove  è   presente  la  maggior  parte  delle   discipline  scien9fiche)  nasce  prima  del   1930!  
  • 8. UN BILANCIO IN SINTESI 8   Città Studi si è sviluppata attraverso un processo di stratificazione avviato più di un secolo fa che attualmente si risolve in: • Forte frammentazione delle strutture sull'area del comune di Milano; • Organizzazione non razionale dei dipartimenti di ricerca; • Diffuse duplicazioni delle infrastrutture di ricerca e inefficienze nello sfruttamento degli spazi, dovuti ad una politica di sviluppo delle strutture dei dipartimenti sulla base di necessità contingenti; • Inefficienze funzionali e assenza delle sinergie tipiche di un Campus universitario. Città Studi raccoglie un nucleo di docenti e ricercatori coinvolti in attività di formazione e ricerca scientifica di altissima qualità: un patrimonio dalle grandi potenzialità, che nelle condizioni strutturali attuali rischia il declino. Serve una nuova progettualità, radicalmente innovativa, per accogliere la sfida con la competizione internazionale.
  • 9. GLI STANDARD INTERNAZIONALI PER UN CAMPUS INNOVATIVO 9   La tendenza in Europa: • maggiore interdisciplinarietà e intersettorialità; • razionalizzazione degli spazi; • soluzioni infrastrutturali più sostenibili ed efficienti; Dal confronto con l’allocazione degli spazi di Città Studi: • rilevante scostamento delle superfici nette e lorde. La possibilità di concepire strutture innovative e con spazi di ricerca unitari, permetterebbe di ridurre sensibilmente gli standard per operatore e di disporre in proporzione di più ambienti dedicati allo studio e al confronto. •  Université de Bordeaux •  Vienna University of Economics •  University of Northampton •  Ist. Nazionale di Genetica Molecolare •  Istituto Mario Negri •  Campus Humanitas •  SGR RE con progetti di sviluppo General Secretary Head Campusmanagement Executive Officer Chief Scientific Officer Direttore Istituto di Ricerca AD Humanitas Unaiversity Head of engineering Strutture intervistate RuoloTopic Benchmark italiani ed internazionali
  • 10. 10   I principi ü  evolvere dalla formazione specialistica al concetto di educazione alla scienza; ü  creare comunità, socialità, residenzialità, sport: apertura alla contaminazione con la vita culturale della città; ü  integrare le attività con gli altri attori presenti: laboratori di ricerca, imprese, spazi di attività sociale e volontariato; ü  razionalizzare l’uso degli spazi e delle risorse; ü  creare infrastrutture e ambienti di studio e ricerca competitivi e attrattivi; ü  creare un modello costruttivo innovativo e sostenibile; ü  creare modelli didattici innovativi grazie alla flessibilità degli spazi e all’uso di nuove tecnologie (modello del Paperless Campus); ü  promuovere il trasferimento tecnologico ü  creare modelli gestionali sperimentali per le Università e gli Enti di Ricerca coinvolti (burocracy free zone) Il modello ü Il Campus S4C: una nuova Città degli Studi a Milano, che unisca ricerca, formazione, condivisione della conoscenza al servizio della comunità.  
  • 11. LE OPZIONI 11     •  Mantenere la sede a Città Studi, attraverso la ristrutturazione delle sedi esistenti. •  Realizzare un nuovo Campus in area metropolitana. •  Realizzare un nuovo Campus nell’area Expo.
  • 12. Di  cosa  abbiamo  bisogno     Ci/à  Studi   Area  Expo   Altre   aree   InfrastruBura  per  ambienE  di  studio  e  ricerca   aBraFvi  e  compeEEvi   no   si   Si   Posizione  strategica  per  trasporE     si   si   si   Possibilità  creare  un  vero  campus  con  impianE   sporEvi,  residenze,  servizi     No     si   si   Possibilità  di  sinergie  e  integrazioni  con  altri  soggeF   (HT,  imprese,  cluster  life  science  ecc.)     no   si   no   Possibilità  di  sinergie  con  di  aFvità  sociale  e   volontariato  (Cascina  Triulza)     no   si   no   Possibilità  di  sperimentare  modelli  didaFci   innovaEvi,  grazie  alla  flessibilità  degli  spazi  e  all’uso  di   nuove  tecnologie  (Paperless  Campus);   si   si   si   Possibilità  di  sperimentare  modelli  gesEonali   innovaEvi  per  le  Università  e  gli  EnE  di  Ricerca   coinvolE  (burocracy  free  zone)   si   si   si   Perché un Campus in Area Expo 12  
  • 13. I BENEFICI DEL NUOVO CAMPUS IN EXPO IN TERMINI DI RISPARMIO 13     Con la riduzione delle superfici lorde da 250 mila mq a non più di 150 mila mq: •  Abbattimento dei costi di manutenzione ordinaria; •  Centrale operativa di controllo per la gestione di aule, laboratori, biblioteche •  Riduzione dei costi di gestione non inferiore a 8-9 M€/anno Altre economie derivanti da: ü  razionalizzazione dei servizi economali e di supporto tecnico e ü  miglioramento della classe energetica Standard di costruzione tra i più avanzati del mondo: ü  massima flessibilità nell’uso dei locali ü  pieno utilizzo dell’ICT, ü  massimo rendimento in termini di efficienza energetica.
  • 14. Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma 14     Lo studio Kuma e Associati ha realizzato un primo sviluppo architettonico del campus Gli spazi considerati erano basati su una prima stima delle superfici - 190 mila mq - che è stata poi rivista sulla base degli standard (150 mila mq) - L’insediamento ipotizzato è quindi in grado di ricomprendere anche Human technopole
  • 16. Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma (waterland) 16    
  • 17. Un’ipotesi progettuale. Lo studio di Kengo Kuma 17  
  • 18. AS-­‐IS     BENCHMARK   mq/persona   STIMA DEI COSTI TOTALI SULLA BASE DEI BENCHMARK IDENTIFICATI Simulazione SLP complessiva/ popolazione universitaria Sulla  base  dei  benchmark  effe/ua9  il  costo  di  realizzazione  s9mato  è  di  340-­‐380  M€   OGGI   AS-­‐IS   BENCHMARK     Migliaia  di  mq   100-­‐150   Simulazione SLP complessiva 12,8   5-­‐6   250   OGGI  
  • 19. Le possibili fonti di finanziamento del progetto 130100-120 Valorizzazione Città Studi. ü  Alienazione ü  Fondo immobiliare (Cassa Depositi e Prestiti) Quota di finanziamento sostenibile dall’Ateneo Cofinanziamento da parte di istituzioni pubbliche 350-­‐  380  M€   19   130
  • 20. La manifestazione di interesse. Il tempo delle scelte: accettare la sfida della competizione internazionale 20     Dalla  valutazione  delle  opzioni  disponibili  per  il  progeBo  di  campus  delle  facoltà   scienEfiche  della  Statale  emerge  che  il  progeBo  di  campus  presso  EXPO  è  l’unico   in  grado  di  garanEre  condizioni  ideali  per  la  realizzazione  di  spazi  per  la  ricerca  e   la  didaFca  aBraFvi  e  compeEEvi  in  un  ambiente  aperto  all’innovazione  e  alla   dimensione  internazionale   La   valutazione   di   faFbilità   tecnica   ed   economica   permeBe   di   considerare   il   progeBo   come   sostenibile,   con   cosE   di   realizzazione   comparabili   a   quelli   ipoEzzaE  per  la  ristruBurazione  dell’area  storica  di  CiBà  Studi       L’Università   Statale   di   Milano   è   in   grado   di   assumere   l’impegno   per   il   cofinanziamento   di   circa   i   due   terzi   della   realizzazione,   anche   aBraverso   la   valorizzazione   del   patrimonio   esistente   a   CiBà   Studi,   senza   che   questo   invesEmento  incida  sul  piano  di  sviluppo  generale  dell’Ateneo       Si  traBa  di  progeBo  di  sistema  che  richiede  il  pieno  e  aFvo  coinvolgimento  degli   interlocutori   isEtuzionali   sia   in   termini   economici,   che   nel   complesso   della   progeBualità        
  • 21. SCIENCE  FOR  CITIZENS       Un investimento di sistema per accogliere la sfida con la competizione internazionale e sviluppare in modo sostenibile il patrimonio di conoscenza scientifica al servizio della società. Questo il senso, l’opportunità, e anche il rischio, della scelta della Statale. L’Università è un’istituzione autonoma che produce e trasmette criticamente la cultura mediante la ricerca e l’insegnamento. Per essere aperta alle necessità del mondo contemporaneo deve avere, nel suo sforzo di ricerca e d’insegnamento, indipendenza morale e scientifica nei confronti di ogni potere politico ed economico. (Magna Charta Universitatum, Bologna)