1. RILESSIONE SUL VANGELO DEL GIORNO
II Settimana di Pasqua
SABATO21 APRILE
Dal Vangelo secondo
Giovanni
Venuta la sera, i
discepoli di Gesù scesero al mare,
salirono in barca e si avviarono
verso l’altra riva del mare in
direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva
ancora raggiunti; il mare era
agitato, perché soffiava un forte
vento.
Dopo aver remato per circa tre o
quattro miglia, videro Gesù che
camminava sul mare e si
avvicinava alla barca, ed ebbero
2. paura. Ma egli disse loro: «Sono io,
non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla
barca, e subito la barca toccò la
riva alla quale erano diretti.
Il dare il pane alla folla, di per sé,
costituiva un prodigio sulla linea
dei miracoli dei profeti, in
particolare Eliseo (2Re 4,42-44 di
cui riprende anche il linguaggio), e,
ancor più, sulla linea del miracolo
della manna che sfama nel deserto
il popolo di Dio: manifesta Gesù
come profeta, come legislatore
della nuova legge. Ma il suo
cammino sulle acque va al di là
della qualità di profeta,
taumaturgo, condottiero,
legislatore, re: solo Dio domina le
acque (cfr. Sai 77,20: Sul mare la
tua via, i tuoi sentieri sulle grandi
3. acque, ma le tue orme non furono
riconosciute), solo Dio può dire «IO
SONO» (Gv 6,20). I discepoli sono
soli sulla barca, distanti 5-6 chi-
lometri dalla riva nel mare in
tempesta sotto un forte vento.
Giovanni non chiarisce se Gesù
sale o no sulla barca — è con Gesù
o no che la barca raggiunge
improvvisamente la riva? I
discepoli vogliono Gesù con loro,
ma è la sua presenza che permette
loro di raggiungere
immediatamente la mèta. Solo
l’accoglienza della sua persona ci
permette di superare paure e
angosce e di conseguire i veri
obiettivi.