1. RILESSIONE SUL VANGELO DEL GIORNO
II Settimana di Pasqua
MERCOLEDI’ 18 APRILE
Dal Vangelo secondo
Giovanni
Chi viene dall’alto è al
di sopra di tutti; ma chi viene dalla
terra, appartiene alla terra e parla
secondo la terra. Chi viene dal
cielo è al di sopra di tutti. Egli
attesta ciò che ha visto e udito,
eppure nessuno accetta la sua
testimonianza. Chi ne accetta la
testimonianza, conferma che Dio è
veritiero. Colui infatti che Dio ha
mandato dice le parole di Dio:
senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato
in mano ogni cosa. Chi crede nel
2. Figlio ha la vita eterna; chi non
obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l’ira di Dio rimane su di
lui.
Venire dall’alto significa che solo
una vita alla luce della logica
dell’amore di Dio è una vita
pienamente umana, capace di
sviluppare relazioni umane e
umanizzanti; chi vive in una logica
diversa conduce un’esistenza, in
realtà, disumana e alienante. Il
primo testimone di una verità
pienamente umanizzante è il
Cristo: il Padre lo invia, il Figlio
dice le parole di Dio e senza misura
dona lo Spirito: tutta la vita del
Dio tripersonale dimora in noi e
noi in lui. Non ci deve spaventare
l’ira di Dio, che non è altro che il
grido più forte dell’amore tradito
che richiama a sé gli amati per i
3. quali ha dato la vita. La volontà di
Dio è solo salvezza, e il giudizio
dipenderà dall’accoglienza, in lui,
della luce: solo chi sceglierà le
tenebre, le tenebre avrà. Passa per
Cristo la salvezza di ogni uomo,
anche se questi non lo sa, non lo
conosce o magari lo nega perché la
conoscenza che gli è stata
presentata di lui è distorta. Il
Cristo porta alla luce ciò che un
uomo veramente è: facciamo sì che
dalle nostre opere traspaia
genuinamente la sua luce, senza
deformazioni od obnubilamenti...