1. A
Mons. Francesco Cacucci
Arcivescovado di Bari - Bitonto
largo San Sabino, 7 70122 Bari
p.c. Curia Arcivescovile
Corso Alcide De Gasperi, 274/A - 70125 Bari
c.a. Vicario Generale, Economo Diocesano, Ufficio Liturgico, Ufficio Laicato
Conferenza Episcopale Italiana
Commissione Episcopale per la liturgia
Circonvallazione Aurelia, 50 - 00165 Roma
Congregazione Per Il Culto Divino e
la Disciplina Dei Sacramenti
Palazzo delle Congregazioni
Piazza Pio XII 10 - 00193 ROMA
“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti
coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di
Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.
L’incipit della Gaudium et Spes ha acceso i cuori di intere generazioni, ha generato entusiasmo ed è
diventato per molti di noi un vero punto di riferimento. E’ quello che continua a dare gioia e a
donare speranza per il futuro. Ma è anche ciò che più spesso genera delusione, perché è il principio
che si predica più facilmente dall’ambone e che con più semplicità si mette da parte nella vita
quotidiana.
Come nel nostro caso. Lo scorso 29 maggio le abbiamo inviato un sofferto e accorato appello
affinché si riuscisse a trovare uno spazio sereno di discussione sui previsti lavori per il rifacimento
dell’aula liturgica della parrocchia di San Vito Martire in Gioia del Colle.
Tali lavori, decisi senza nessuna condivisione, hanno generato nella comunità un senso di sconcerto
e un profondo turbamento, tanto che in pochi giorni sono state raccolte 517 firme per dare maggior
peso alla richiesta.
Se avesse ritenuto questo turbamento immotivato ed eccessivo, vale solo la pena di ricordare che i
vescovi italiani, nel redigere le linee guida per “l’adeguamento delle chiese secondo la riforma
liturgica”, lo hanno tenuto in grande considerazione, raccomandando specificatamente (ad es. nn. 45
e 56) di coinvolgere la comunità in ogni fase del processo.
Ciò nonostante in questi mesi non abbiamo ricevuto alcun cenno di riscontro, fosse anche per un
paterno rimprovero. La questione ha trovato eco solo sui quotidiani cittadini e nelle piazze. E
certamente questo ritardo non è dovuto al pesante fardello di impegni e responsabilità che ricade
sulle sue spalle, visto che ha trovato il tempo per presenziare diverse liturgie e/o eventi in paese,
ovviamente sempre molto lontani dalla parrocchia di San Vito.
E mentre la comunità era ancora in disciplinata attesa, nel più completo silenzio ottenuto con tutti
gli sforzi possibili, il 21 agosto il parroco ha dato inizio ufficiale ai lavori di ristrutturazione
dell’aula liturgica, esattamente come previsto nella comunicazione di inizio lavori depositata in
Comune il 4 agosto u.s., ovviamente in pieno periodo feriale.
Restano oscure le ragioni di questi lavori “a tutti i costi”. Con un po’ di malevola fantasia si
possono immaginare le motivazioni che hanno spinto il parroco a uno scontro così forte e,
probabilmente, definitivo con la comunità.
Ciò che è veramente incomprensibile sono le sue ragioni. Quelle che l’hanno portata ad avvallare
formalmente questi lavori senza sentire, neanche lontanamente, l’esigenza di ascoltare, ammaestrare
2. o rimproverare tutte, o in parte, quelle 517 persone che con gioia, speranza, tristezza e angoscia le
imploravano un confronto.
In quale idea di Chiesa il pastore ha paura di far ascoltare la sua voce al suo gregge? (Gv. 10, 1-5)
Non certamente in quella che conosciamo, in cui crediamo, che abbiamo vissuto e in cui abbiamo
operato da sempre.
Siamo perciò certi che a breve ci concederà l’opportunità di un pacato confronto su quanto
avvenuto, che consenta di rasserenare gli animi e di conciliare le differenti esigenze.
Saluti in Cristo”.
Il comitato di attenzione sui lavori di adeguamento
della chiesa di San Vito Martire in Gioia del Colle