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Alla luce di alcuni documenti inediti è possibile rivalutare il ruolo che don Lorenzo rivestì
all'interno della scuola di Quadra. Egli infatti rivestiva la carica di ispettore scolastico locale alla
quale dette rinunzia all’Imperial Regio Capitanato solo il 5 maggio 1892, probabilmente a causa
dei nuovi impegni sia nell’ambito della cooperazione sia in campo politico. Ciò a dimostrazione,
ancora una volta, di come il curato di Quadra ritenesse fondamentale un' istruzione adeguata sia
per apprendere il messaggio cristiano sia per risollevare le classi più povere dalla miseria in cui
si trovavano.
Nel 1889 si istituì a Quadra una classe mista. In una lettera inviata al Capitanato di Tione don
Lorenzo spiegava le ragioni di tale necessità:
"I ragazzi e ragazze obbligati alla scuola in questo comune ascendono alla cifra di 140 ai 160
circa, e quindi l'istruirli in due scuole solamente, una maschile ed una femminile, riesce cosa
assai difficile per non dire impossibile anche pel maestro il più bravo e dotto".
Inoltre il comune non disponeva di locali adatti e sani per accogliere un numero di 70/80 ragazzi.
Istituendo una terza scuola in un nuovo locale “si arriverebbe ad avere abbastanza comodi locali
scolastici ed anche sani". Don Lorenzo proponeva inoltre di assumere una maestra provvisoria,
ovvero una giovane del paese, per ovviare a uno stipendio molto basso viste le ristrettezze
finanziarie del Comune. Don Guetti sottolineava inoltre come questa maestra doveva essere del
posto: "Lo scopo di avere una maestra del paese pel sottoscritto è certo dei più utili. Finché si ha
una maestra solo per sei mesi in paese e poi finita la scuola se ne va lontana, la educazione
delle scolare va a finire in niente; quel poco che imparano le ragazze in moralità coll'esempio e
sotto gli occhi della maestra, si dimentica e va in fumo mancando la stessa, mentre se questa è
del paese e tutto l'anno vi dimora, diventa con ciò stesso un' angelo custode perenne delle
ragazze da lei istruite ed educate nei mesi d'inverno".
La proposta di don Lorenzo fu accolta dall'ispettore scolastico distrettuale sottolineando
che "Giacché il Comune è così ben intenzionato di migliorare l'istruzione procuri anche di elevare
gli stipendi ai maestri. Presentemente per gli affari scolastici contribuisce fiorini 350; vegga di
fare qualche piccolo sacrificio a solo vantaggio di suoi figli coll'aggiunta di tenue importo di
fiorini 40".
Fu così che con atto datato 25 ottobre 1888 alla presenza dei rappresentanti comunali dei vari
paesi e del segretario di luogotenenza don Lorenzo rendeva noto che con dispaccio dell'Imperial
Regio Consiglio veniva istituita a Quadra "una scuola di due classi con una classe inferiore
mista ed una superiore divisa secondo i sessi". Nel medesimo documento veniva discussa la
proposta dei rappresentanti di Rango e Balbido di istituire una scuola locale senza che i ragazzi
dovessero recarsi a Cavrasto. In particolare veniva messo in primo piano sia "il disagio che ha
notato specialmente pella stagione invernale di portarsi alla scuola centrale di Cavrasto" sia il
"meschino   profitto ch'essa ritrae pel gran accumulamento di scolari in quella". Don
Lorenzo "che perfettamente conosce la topografia delle singole frazioni, l'infestare della
stagione invernale, il profitto ricavato negli ultimi anni nella scuola centrale di Cavrasto" si
schierò a favore dell'istituzione della nuova scuola.
E' tuttavia da un altro documento del 1889 che emergono l'impegno e le motivazioni di don
Guetti riguardanti l'istruzione dei più giovani. Nella lettera don Guetti rendeva conto sullo stato
della scuola e sul fatto che "fra N. 152 ragazzi e ragazze obbligati alla scuola, trovansi assenti
al servizio in Italia ben 20 alunni, de' quali 18 maschi e due femmine! [..] Studiando la causa di
tale numeroso assestamento dalla patria, purtroppo ne apparve chiaro essere la povertà e la
miseria in cui si trova la maggior parte delle famiglie di questo poverissimo paese". Don Guetti
sottolineava che oltre ad aumentare le lezioni tenute da lui stesso "è pure di necessità il
prendere anche pel resto cioè pel leggere e scrivere senza di che è quasi impossibile anche
l'istruzione religiosa". Per questo motivo innalzava in 4 punti la seguente proposta:
"1. Che durante i mesi di Maggio, Giugno e Luglio ad ora apposita / quale sarebbe dalle ore 11
alle 1 pomeridiane / si tenesse scuola estiva pei ragazzi che non poterono frequentare quella
invernale.
2. Che l'autorità superiore vigilasse affinché i genitori facciano frequentare detta scuola sotto
pena di rigorosa e grave multa.
3. Che il maestro chiamato a ciò venga retribuito sia con fondi comunali o meglio con fondi di
cui dispone l'Autorità Scolastica Superiore.
4. Che detta contribuzione sia versata in mano del maestro solo giusta rapporto dell'Ispettore
locale sull'adempimento degli obblighi assunti".
Senza tali provvedimenti don Lorenzo sottolineava come "nel breve giro di pochi anni avremo nei
maschi una generalità di analfabeti e d'ignoranti con danno sommo e della moralità e del
benessere di questa popolazione".
Purtroppo causa la mancanza di testimonianze non è dato sapere se tale proposta venne
accolta dalle autorità superiori; tuttavia dimostra l'intraprendenza del curato in un campo, quello
scolastico, rimasto fino ai nostri giorni poco esplorato. Don Lorenzo gestiva infatti alla Quadra
anche una piccola biblioteca prevalentemente ad uso scolastico.
La classe mista istituita a Quadra non durò tuttavia a lungo. In una lettera inedita don Lorenzo
spiegava i motivi riguardanti la chiusura di quella classe. A Quadra nell'ottobre 1890
imperversava la tosse convulsiva. Per questo motivo vista la contagiosità della malattia il
Capitanato aveva ordinato che le scuole rimanessero chiuse. Don Guetti riferiva che all'inizio di
novembre aveva spedito una nuova lettera chiedendo il permesso di riaprire le classi superiori
separate maschile e femminile visto che la malattia colpiva prevalentemente i bambini dai 3 ai 9
anni. A tale richiesta non ottenne però risposta e, visto che anche il comune non prendeva
posizione a riguardo don Guetti credette "ben fatto cominciare qualche istruzione per i sani, ed
apersi regolarmente le classi superiori, riservandomi di riaprire anche quella mista a malattia
finita [..] La malattia però si protrasse a quasi tutto l'inverno, e perciò non si poté riaprire
quella classe, ma i ragazzi mano mano che guarivano venivano ad aumentare le classi già aperte
sicché a fin d'anno due furono le scuole e non tre".
         Don Lorenzo riferiva inoltre che per l'anno corrente in accordo con il comune si poteva
riaprire la classe mista per la quale era pronto sia il locale che la docente "nella ragazza di
qui Giuditta Riccadonna d'anni 16 di Larido la quale ha intenzione di ultimare i suoi studi presso
qualche pubblico istituto, quando venisse proposta ora provisoriamente a quel posto".
La proposta di don Guetti riguardante Giuditta Riccadonna non ebbe risposta e nel novembre
1891 don Lorenzo riferiva al Capitanato che la nuova maestra della classe preparatoria mista
aveva cominciato a insegnare "eccitata in ciò dal sottoscritto e dalla maestra e maestro delle
classi superiori". Don Lorenzo riferiva anche che "Non mancano però degli invidiosi che
mormorano pella scelta fatta dal Comune e dal sottoscritto nella persona della giovine Giuditta
Riccadonna, e forse, a quanto mi si dice, tenteranno di fare a Codesta Inclita Carica una protesta
qualunque, ma a titolo di gelosia e null'altro. Se mai ciò avenisse, ho piacere di renderla edotta
della provenienza".
La protesta ebbe probabilmente luogo nonostante non sia stata ritrovata tale testimonianza. Le
lamentele provenivano da alcune madri di Larido. Le autorità superiori nonostante la lettera di
don Guetti, diedero credito a queste lamentele, richiedendo al curato di Quadra di cambiare la
nuova maestra. Lo testimonia un atto redatto da don Guetti in cui, in accordo con la
rappresentanza scolastica locale affermava che sembrava "cosa da non farsi perché non sarebbe
che cambiare soggetti inabili a suscitare senza forse nuovi lamenti, assai più fondati di quelli
delle cosidette madri di Larido". Inoltre l'assemblea, quasi scoraggiata, conveniva che "se proprio
si vuole un cambiamento, questo si faccia col tornare all'antico uso di due sole scuole pelle
quali il Comune ha già il maestro e la maestra nelle persone di Primo Fusari e Angela Benini. Se
i locali sono ristretti pel numero di scolari, il Comune di Quadra penserà in avenire a formare
qualche cosa di meglio".
Da un documento mutilo posteriore alla morte del sacerdote giudicariese, sembra emergere che
don Lorenzo si fosse battuto anche a nome della rappresentanza scolastica locale affinché la
scuola di Quadra fosse divisa per sessi. "Ebbero molto da combattere i sottoscritti a mezzo del
loro sorvegliante scolastico locale l'indimenticabile defunto Don Lorenzo Guetti per ottenere le
due scuole divise per sessi ed ora che si vogliono nuovamente promiscue per salvarsene domandano
l'erezione della terza scuola che sarebbe formata dai soli piccoli e piccole del I e II anno e le
altre due resterebbero divise per sessi e così ne guadagnerebbe assai la moralità e l'educazione
particolare dello scolaro e della scolara”. Non è stata tuttavia ritrovata alcuna testimonianza
del curato di Quadra che riferisca in tal senso. Tuttavia si può dedurre da tali documenti il
pensiero di don Guetti riguardante la scuola negli anni passati a Quadra: egli era favorevole
all’introduzione di una classe preparatoria promiscua per gli alunni più giovani, visto anche
l'elevato numero di scolari, ma riteneva necessario che le restanti due classi degli alunni più
grandi restassero rigorosamente divise in base al sesso come desiderava la stessa popolazione.
L'istruzione per don Lorenzo era fondamentale sia per la pratica religiosa che per promuovere
quel processo di emancipazione e presa di coscienza sociale ed economica delle classi più
povere.
In tale contesto si collocava la sua attività di conferenziere sui temi del credito agrario e della
cooperazione. Tale attività di “cattedra ambulante” era stata promossa dal Consiglio provinciale
d’agricoltura: il docente si recava nei paesi e nelle valli trentine e la sera impartiva le lezioni ai
contadini. Don Lorenzo vi faceva riferimento in un articolo sul “Bollettino agrario”:
“Prosperano con vigoria le scuole serali agricole introdotte in seguito ad eccitamento del
lodevole Consiglio, venendo così fanciulli ed adulti iniziati negli elementi agrarj. Di tali scuole ne
visitai una alla sorpresa, trovandovi radunati più che 60 uditori che svolgevano il tema, sul modo
più corrispondente alla usufruizione del latte, ed altri prodotti bovini”.

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  • 2. al servizio in Italia ben 20 alunni, de' quali 18 maschi e due femmine! [..] Studiando la causa di tale numeroso assestamento dalla patria, purtroppo ne apparve chiaro essere la povertà e la miseria in cui si trova la maggior parte delle famiglie di questo poverissimo paese". Don Guetti sottolineava che oltre ad aumentare le lezioni tenute da lui stesso "è pure di necessità il prendere anche pel resto cioè pel leggere e scrivere senza di che è quasi impossibile anche l'istruzione religiosa". Per questo motivo innalzava in 4 punti la seguente proposta: "1. Che durante i mesi di Maggio, Giugno e Luglio ad ora apposita / quale sarebbe dalle ore 11 alle 1 pomeridiane / si tenesse scuola estiva pei ragazzi che non poterono frequentare quella invernale. 2. Che l'autorità superiore vigilasse affinché i genitori facciano frequentare detta scuola sotto pena di rigorosa e grave multa. 3. Che il maestro chiamato a ciò venga retribuito sia con fondi comunali o meglio con fondi di cui dispone l'Autorità Scolastica Superiore. 4. Che detta contribuzione sia versata in mano del maestro solo giusta rapporto dell'Ispettore locale sull'adempimento degli obblighi assunti". Senza tali provvedimenti don Lorenzo sottolineava come "nel breve giro di pochi anni avremo nei maschi una generalità di analfabeti e d'ignoranti con danno sommo e della moralità e del benessere di questa popolazione". Purtroppo causa la mancanza di testimonianze non è dato sapere se tale proposta venne accolta dalle autorità superiori; tuttavia dimostra l'intraprendenza del curato in un campo, quello scolastico, rimasto fino ai nostri giorni poco esplorato. Don Lorenzo gestiva infatti alla Quadra anche una piccola biblioteca prevalentemente ad uso scolastico. La classe mista istituita a Quadra non durò tuttavia a lungo. In una lettera inedita don Lorenzo spiegava i motivi riguardanti la chiusura di quella classe. A Quadra nell'ottobre 1890 imperversava la tosse convulsiva. Per questo motivo vista la contagiosità della malattia il Capitanato aveva ordinato che le scuole rimanessero chiuse. Don Guetti riferiva che all'inizio di novembre aveva spedito una nuova lettera chiedendo il permesso di riaprire le classi superiori separate maschile e femminile visto che la malattia colpiva prevalentemente i bambini dai 3 ai 9 anni. A tale richiesta non ottenne però risposta e, visto che anche il comune non prendeva posizione a riguardo don Guetti credette "ben fatto cominciare qualche istruzione per i sani, ed apersi regolarmente le classi superiori, riservandomi di riaprire anche quella mista a malattia finita [..] La malattia però si protrasse a quasi tutto l'inverno, e perciò non si poté riaprire quella classe, ma i ragazzi mano mano che guarivano venivano ad aumentare le classi già aperte sicché a fin d'anno due furono le scuole e non tre". Don Lorenzo riferiva inoltre che per l'anno corrente in accordo con il comune si poteva riaprire la classe mista per la quale era pronto sia il locale che la docente "nella ragazza di qui Giuditta Riccadonna d'anni 16 di Larido la quale ha intenzione di ultimare i suoi studi presso qualche pubblico istituto, quando venisse proposta ora provisoriamente a quel posto". La proposta di don Guetti riguardante Giuditta Riccadonna non ebbe risposta e nel novembre 1891 don Lorenzo riferiva al Capitanato che la nuova maestra della classe preparatoria mista aveva cominciato a insegnare "eccitata in ciò dal sottoscritto e dalla maestra e maestro delle classi superiori". Don Lorenzo riferiva anche che "Non mancano però degli invidiosi che mormorano pella scelta fatta dal Comune e dal sottoscritto nella persona della giovine Giuditta Riccadonna, e forse, a quanto mi si dice, tenteranno di fare a Codesta Inclita Carica una protesta qualunque, ma a titolo di gelosia e null'altro. Se mai ciò avenisse, ho piacere di renderla edotta della provenienza". La protesta ebbe probabilmente luogo nonostante non sia stata ritrovata tale testimonianza. Le lamentele provenivano da alcune madri di Larido. Le autorità superiori nonostante la lettera di
  • 3. don Guetti, diedero credito a queste lamentele, richiedendo al curato di Quadra di cambiare la nuova maestra. Lo testimonia un atto redatto da don Guetti in cui, in accordo con la rappresentanza scolastica locale affermava che sembrava "cosa da non farsi perché non sarebbe che cambiare soggetti inabili a suscitare senza forse nuovi lamenti, assai più fondati di quelli delle cosidette madri di Larido". Inoltre l'assemblea, quasi scoraggiata, conveniva che "se proprio si vuole un cambiamento, questo si faccia col tornare all'antico uso di due sole scuole pelle quali il Comune ha già il maestro e la maestra nelle persone di Primo Fusari e Angela Benini. Se i locali sono ristretti pel numero di scolari, il Comune di Quadra penserà in avenire a formare qualche cosa di meglio". Da un documento mutilo posteriore alla morte del sacerdote giudicariese, sembra emergere che don Lorenzo si fosse battuto anche a nome della rappresentanza scolastica locale affinché la scuola di Quadra fosse divisa per sessi. "Ebbero molto da combattere i sottoscritti a mezzo del loro sorvegliante scolastico locale l'indimenticabile defunto Don Lorenzo Guetti per ottenere le due scuole divise per sessi ed ora che si vogliono nuovamente promiscue per salvarsene domandano l'erezione della terza scuola che sarebbe formata dai soli piccoli e piccole del I e II anno e le altre due resterebbero divise per sessi e così ne guadagnerebbe assai la moralità e l'educazione particolare dello scolaro e della scolara”. Non è stata tuttavia ritrovata alcuna testimonianza del curato di Quadra che riferisca in tal senso. Tuttavia si può dedurre da tali documenti il pensiero di don Guetti riguardante la scuola negli anni passati a Quadra: egli era favorevole all’introduzione di una classe preparatoria promiscua per gli alunni più giovani, visto anche l'elevato numero di scolari, ma riteneva necessario che le restanti due classi degli alunni più grandi restassero rigorosamente divise in base al sesso come desiderava la stessa popolazione. L'istruzione per don Lorenzo era fondamentale sia per la pratica religiosa che per promuovere quel processo di emancipazione e presa di coscienza sociale ed economica delle classi più povere. In tale contesto si collocava la sua attività di conferenziere sui temi del credito agrario e della cooperazione. Tale attività di “cattedra ambulante” era stata promossa dal Consiglio provinciale d’agricoltura: il docente si recava nei paesi e nelle valli trentine e la sera impartiva le lezioni ai contadini. Don Lorenzo vi faceva riferimento in un articolo sul “Bollettino agrario”: “Prosperano con vigoria le scuole serali agricole introdotte in seguito ad eccitamento del lodevole Consiglio, venendo così fanciulli ed adulti iniziati negli elementi agrarj. Di tali scuole ne visitai una alla sorpresa, trovandovi radunati più che 60 uditori che svolgevano il tema, sul modo più corrispondente alla usufruizione del latte, ed altri prodotti bovini”.