1. Vista l'enorme fatica a sciogliere alcuni legami affettivi passa attraverso la cura di se stessi e viceversa.
e paradossali, certe abitudini radicare pensammo bene Dal cammino di fede sto imparando gustare la
(io e mia moglie) chiedere aiuto ad un gruppo di misericordia di Dio, il contatto con la trascendenza, a
accoglienza per tossicodipendenti formato da volontari misurarmi col valore assoluto, a dialogare con
"esperti in umanità" ... l'ineffabile, ad ascoltare i gemiti inesprimibi li dello
La forza d'animo, il rapporto empatico dei volontari tra Spirito, a chiamare Dio Abbà Padre attraverso la
i quali anche ex-tossicodipendenti, le regole preghiera "unico atto dello spirito umano che rende
contenitrici, l'amore, la comprensione e la fermezza di Dio presente come un tu".
mia moglie, la fede in Colui che amò fino al sacrificio Da cliente del G.A.T. (Gruppo Assistenza
di se stesso, mi hanno permesso di autoeducarmi o Tossicodipendenti) sono ora volontario, partecipe ad
autoriformarmi, di rinascere a vita nuova, di toccare, di incontri del gruppo, disponibile ad ascoltare ed
rovistare il mio fondo senza morire. Ripartii quindi a ri- ascoltarmi, a curare e a curarmi, perché chi è senza
conoscermi dal mio "fondo" da ciò che mi aveva così speranza, oppresso dall'umana debolezza, riveda in
spaventato, così umiliato, così frustrato da rendermi questa l'ancora della propria salvezza.
prigioniero di me stesso: la mia timidezza, il mio Oggi lavoro come educatore in una Cooperativa
arrossire per un non nulla. Imparai allora a non Sociale di inserimento lavorativo: condivido parte del
separare più il disagio da me e oggi cerco sempre di mio tempo con la sofferenza mentale, a contatto con il
rendere visibile la mia sofferenza di riempirla di senso, non-senso, l'informe, i fantasmi del passato, con la vita
a far ciò non sono solo naturalmente .... priva della gioia dell'esistere.
La scelta dell'Università della facoltà in scienze Il contatto con il mistero dell'altro, tocca
umanisticheè nata ed è frutto del dialogo creativo profondamente il dialogo tra me e me, la mia
intercorso tra i miei benefattori che, aiutandomi a autocoscienza che non smette mai di interrogarsi e di
scendere, a prendere contatto con il mio essere ricercare ....
ontologico, hanno illuminato la vocazione che fin da La mia famiglia, il gruppo G.A.T, la comunità di fede, mi
piccolo (dalle scuole elementari per l'esattezza quando permettono di consegnarmi a quell'area che cita Palmieri
mi offrivo di stare accanto ad un bambino "in cui sia possibile, protetti da una cornice stabile,
handicappato o dicevo "da grande vorrei fare il sicura, vedere la propria fatica esistenziale, sempli-
maestro") era presente in me. cemente esprimere il proprio bisogno, il proprio dolore,
La nascita del primo figlio mi ha recato una gioia riappropriarsene grazie alla presenza di altri, lasciarsi
immensa ed iniziato in me un profondo senso di andare per poi potersi ricomporre ed andare oltre".
responsabilità con la consapevolezza che curare gli altri CESARE GUALANDRIS