Anno Accademico 2015
2015-2016
corso di Economia e Organizzazione Aziendale
Ingegneria Informatica (Laurea Mag.) 2o Anno (Secondo S.)
LEZIONE INTRODUTTIVA – VERSO L’ECONOMIA
DIGITALE – I TEMI DELLA TRASFORMAZIONE
07 Marzo 2016 – dalle ore 8.30 alle 10.30
AULA C2A – DIETI
Presentazione: La prima lezione del corso di Economia e Organizzazione Aziendale per
Ingegneria Informatica (Laurea Mag.) 2o Anno (Secondo S.) introduce i temi della trasformazione
in atto per effetto dei cambiamenti delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT) e
presenta possibili scenari dell’economia digitale. La lezione è in forma di evento aperto ed ospita
ma
gli interventi di soggetti che operano nel mercato sul fronte della trasformazione.
PROGRAMMA
08,30
08,40
09,00
09,20
09,40
10,00
10,20
Carlo Sansone Coordinatore del CdL in Ingegneria Informatica
L’Università e la trasformazione digitale
Luigi Bianco – responsabile FEDERMANAGER per l’AGENDA DIGITALE
Le sfide del Management per la trasformazione digitale
Marco Lombardo – INDUSTRIA ITALIANA DEL SOFTWARE LIBERO – “Didotech”
Gli Agenti del mercato dopo la TRASFORMAZIONE DIGITALE
Fabio Cecaro, Presidente EUROCLOUD Italy
Il CLOUD per le Piccole e Medie Imprese
Francesco Castagna – Amministratore Delegato di SMS Engineering
Domanda e offerta di servizi per la trasformazione digitale – agenda digitale aziendale
Bruno Esposito – FORUM della RESPONSABILITÀ SOCIALE IN CAMPANIA
La responsabilità digitale per un’economia sostenibile
Valerio Teta docente incaricato del corso
2. Chi Sono
Fabio Cecaro
Cloud Visionary & Evangelist
CEO VMEngine s.r.l.
Presidente EuroCloud Italia,
AWS User Group Italia Organizer
Senior Cloud Solution Architect
fabioce fabiocecaro fabioce
Eventi organizzati
3 AWS User Group Naples
2 AWS User Group Italia
2 EuroCloud Italia, ECDay 2012,
CloudCommunityDay 2013
2 CloudCamps 2010,2011
2 CloudLabs 2014,2015
Relatore Eventi
Italiacamp 2012
IDC Cloud Trasformation 2012
CloudConference 2013
DataCenterDynamics 2014
Articoli
Blogger (blog.vmengine.net)
CloudPeople Influenzer (Telecom)
cloudacademy.com/blog/author/fabio-cecaro/
fanpage.it/fabio-cecaro/
Intervista-articolo sul “Mezzogiorno Economia” del
Corriere della Sera
Intervista-articolo su “Il Mattino”
Interviste-articolo su “Il Denaro”
Intervista sul “Denaro-TV”
Trasferimento Tecnologico
3.
4. EuroCloud
EuroCloud é una federazione di associazioni non-profit oggi presenti
in 30 Paesi Europei
Nata nel 2010 a Parigi, con sede in
Lussemburgo per :
• diffondere la conoscenza e sviluppare la
consapevolezza del Cloud Computing
• favorire la nascita di un eco-sistema europeo
di fornitori di Servizi Cloud
• confrontarsi e collaborare con gli organismi e
le istituzioni centrali (Commissione Europea)
• interloquire con altri soggetti internazionali
focalizzati sul nuovo paradigma IT basato
sulla «nuvola»
7. • Il cloud computing è un modello per abilitare, tramite la
rete, l’accesso diffuso, agevole e a richiesta, ad un
insieme condiviso e configurabile di risorse di
elaborazione (ad esempio reti, server, memoria,
applicazioni e servizi) che possono essere acquisite e
rilasciate rapidamente e con minimo sforzo di gestione o
di interazione con il fornitore di servizi.
Questo modello cloud è composto da :
cinque caratteristiche essenziali,
tre modalità di servizio e
quattro modelli di distribuzione.
8. Modelli di Distribuzione (NIST def. set 2011)
• Cloud Pubblico
L’infrastruttura cloud è fornita per un uso aperto a qualsiasi consumatore. Può essere
posseduta, diretta e gestita da un’azienda, da un’organizzazione accademica o governativa
oppure da una combinazione delle precedenti. Esiste dentro le sedi del fornitore cloud
• Cloud Privato
L’infrastruttura cloud è fornita per uso esclusivo da parte di una singola organizzazione
comprendente molteplici consumatori (ad esempio filiali). Può essere posseduta, diretta e
gestita dall’organizzazione stessa, da un società terza o da una combinazione delle due, e
può esistere dentro o fuori le proprie sedi.
• Cloud Ibrido
L’infrastruttura è una composizione di due o più infrastrutture cloud (privata, comunitaria o
pubblica) che rimangono entità distinte, ma unite attraverso tecnologie standard o
proprietarie, che abilitano la portabilità di dati e applicazioni (ad esempio per bilanciare il
carico di lavoro tra cloud).
• Cloud Comunitario
L’infrastruttura cloud è fornita per uso esclusivo da parte di una comunità di consumatori di
organizzazioni con interessi comuni (ad esempio missione, requisiti di sicurezza, vincoli di
condotta e di conformità).
9. Caratteristiche essenziali (NIST def set 2011)
• Self-service su richiesta
Un consumatore può acquisire unilateralmente e automaticamente le necessarie capacità di calcolo,
come tempo macchina e memoria, senza richiedere interazione umana con i fornitori di servizi.
• Ampio accesso in rete
Le capacità sono disponibili in rete e accessibili attraverso meccanismi standard che promuovono l'uso
attraverso piattaforme eterogenee come client leggeri o pesanti (come ad esempio telefoni mobili,
tablet, laptops e workstations).
• Condivisione delle risorse
Le risorse di calcolo del fornitore sono messe in comune per servire molteplici consumatori utilizzando
un modello condiviso (multi-tenant), con le diverse risorse fisiche e virtuali assegnate e riassegnate
dinamicamente in base alla domanda. Dato il senso di indipendenza dalla locazione fisica, l’utente
generalmente non ha controllo o conoscenza dell’esatta ubicazione delle risorse fornite, ma può essere
in grado di specificare la posizione ad un livello superiore di astrazione (ad esempio, paese, stato o data
center). Esempi di risorse includono memoria, elaborazione e larghezza di banda della rete.
• Elasticità rapida
Le risorse possono essere acquisite e rilasciate elasticamente, in alcuni casi anche automaticamente,
per scalare rapidamente verso l’esterno e l’interno in relazione alla domanda. Al consumatore, le risorse
disponibili spesso appaiono illimitate e disponibili in qualsiasi quantità, in qualsiasi momento.
• Servizio misurato
I sistemi cloud controllano automaticamente e ottimizzano l'uso delle risorse, facendo leva sulla capacità
di misurazione ad un livello di astrazione appropriato per il tipo di servizio (ad esempio memoria,
elaborazione, larghezza di banda e utenti attivi). L’utilizzo delle risorse può essere monitorato, controllato
e segnalato, fornendo trasparenza sia per il fornitore che per l’utilizzatore del servizio.
10. Il Cloud Computing è una
rivoluzione che investe l’intero
mercato sia dal lato dei fornitori sia
dal lato delle imprese clienti.
12. Cloud Enabling Infrastructure: Percorso di maturazione delle imprese che devono
approcciare il cloud ibrido
Dati Osservatorio Cloud e ICT as
a Services Politecnico di MI
17. Spesa Cloud mondo
56,6 bill $ 2014
127,5 bill $ nel 2018
IDC 2014
241 bill $
2020
Worldwide Public
Cloud Services
Market Is Forecast
to Reach $204
Billion in 2016 +2,5 mil posti
di lavoro,
+1% PIL
2020
Forrester Research
Commissione Europea
Gartner 2015
Mercato Cloud Computing Mondo
18. Speed is not just for Start-ups
companies of all sizes will move faster than ever before
It’s hard to stay competitive today
without the Cloud
30. Cloud Pubblico
• Accesso ai dati, al SW, alle App, ONLINE, senza un proprio datacenter
• Libera il team IT dalla gestione dell’ HW
• Azzera i costi di manutenzione, licenze, colocation ed energetici del DC
• Garantisce scalabilità e performance
• Flessibile, di facile utilizzo
• OpEX, TCO basso, Pay x Use
• Certificazioni di Sicurezza per molti Cloud Provider
• Vantaggio per le startup e per le SpinOff aziendali - Fast Time to Market
• Occorre valutare gli SLA e le clausole di contratto
• Occorre valutare il rapporto prestazioni/prezzo
• Rapid provisioning
• Consente scenari di Disaster Recovery tra Cloud Provider diversi
• Molto conveniente nei casi di workload molto variabile
• Attenzione ai costi di migrazione
31. Cloud Privato
• Non paragonabile alle economie
ottenibili con il Cloud Pubblico
• Possibile considerarlo una estensione e
potenziamento del DC tradizionale
• Necessario realizzare l’ambiente
mediante virtualizzazione delle risorse e
standard di gestione.
• Adatto a chi possiede già una
infrastruttura HW rendendola efficiente
automatica
• Riorganizzazione utile ad un
consolidamento delle risorse IT.
• Consente di capire bene i costi IT
• Possibili problemi con le filiali e con gli
impiegati mobili.
• CapEX, TCO alto
• Richiesto nei casi di policy di sicurezza
e privacy stringenti (ambito sanitario,
finanziario, militare, etc)
• In molti casi scelto per timori infondati
sulla sicurezza del Cloud Pubblico
• Ottimo per le aziende medio grandi con
diversi centri di costo.
• La Geolocazione dei dati potrebbe
essere la ragione principale di scelta di
questo modello
• Consente di assegnare le risorse IT HW
ad ogni team, gruppo di lavoro, centro
di costo.
• Da non sottovalutare i grossi costi per
una adeguata sicurezza del DC
• Consente di passare da un sistema di
gestione rigido ad uno flessibile.
32. Cloud Ibrido
• Coniuga il meglio dei due mondi
• Es. Distribuzione servizi online,
gestendo e conservando i dati nei propri
DC
• Consente la delega di alcuni servizi
presso i cloud provider pubblici
• Es. Backup in Cloud dei dati (cloud
drive), o di server virtuali
• Sono necessari sistemi che consentono
di condividere risorse e dati fra il DC ed
il Cloud Provider
• Es. Disaster Recovery in Cloud del
nostro completo DC o progetto per
progetto
• Spesso è necessaria una connessione
dedicata tra il DC private ed i DC del
Cloud Provider
• Es. CDN, cloud bursting
• Difficoltà nella realizzazione delle
interfacce di interoperabilità ed
automazione tra i DC
• Es. Wan optimization, accelerazione
banda.
• Problemi di latenze tra il pubblico ed il
privato
• Es. Ecommerce – consente di
conservare il pagamento ed i servizi di
gestione nell’area privata, spostando gli
ordini e le transazioni nel front-end sul
pubblico
• Utile nei contesti dove l’azienda ha già
una infrastruttura e non vuole investire
ulteriormente in HW
• Consente un passaggio graduale al
Cloud Pubblico
35. Punti di scontro tra Cloud Pubblico e Privato
• Scontro di tipo Economico
E’ possibile trovare in rete delle simulazioni di tipo economico su lungo periodo
che rendono sfavorevole l’uso del Public Cloud rispetto il Private Cloud,
soprattutto nel caso di workload statico
• Scontro di tipo Tecnologico
Performance
INTEL: “Un server di oggi può sostituirne 15 di 5 anni fa”
E’ un problema noto, il Public IaaS si confronta solo in termini di prezzo misurato
su entità tipo il numero di vCPU e di RAM. Ma dov’è lo standard prestazionale?
Nel caso Private IaaS i server fisici sono noti a priori se ne conoscono le
performance, delle CPU hanno, della RAM, della connettività verso lo storage ed
della connettività network.
Nel caso performance PaaS il problema si complica ancora, non ci sono
parametri di performance, non è dichiarata ufficialmente l‘architettura
infrastrutturale di come è fatta la PaaS.
Riflessioni