1. Alla cortese attenzione del direttore generale dott. Livon e del Ministro Profumo,
Sottoponiamo alla Vostra attenzione alcune essenziali criticità emerse in seguito alla pubblicazione della
bozza, edita in data 04/03/2013, relativa alla riforma sull’accesso alle Scuole di Specializzazione mediche.
- Riteniamo che l’entrata in vigore della nuova normativa debba essere procrastinata all’a.a.
2019/2020, al fine di non ledere le scelte, accademiche e personali, di un considerevole numero di
studenti che hanno operato le proprie decisioni e pianificazioni future sulla base dei regolamenti
attualmente vigenti.
- La riforma con nazionalizzazione è di per sé auspicabile ma è assolutamente necessario attuarla con
tempi, mezzi e organizzazione adeguati. Nostra grossa preoccupazione è infatti che la proposta, così
strutturata, non sia assolutamente in grado di arginare le problematiche che finora inficiano la
trasparenza e l’oggettività dei risultati del concorso.
- Allo stato attuale esiste infatti una serie di differenze basilari tra i vari atenei, inerenti
l’organizzazione del corso in Medicina e Chirurgia. Tale diversità riflette essenzialmente
l’autonomia che ogni università possiede e la strutturazione della didattica e dei singoli esami. Ci
sono quindi disomogeneità nella formazione e preparazione degli studenti, inficianti necessariamente
i risultati di un test a risposta multipla su base nazionale.
- Prima di riformare l’accesso alle scuole di specializzazione sarebbe quindi opportuno standardizzare,
per quanto possibile, la formazione e le verifiche in itinere nei differenti atenei (es: uniformare i
piani di studio e la modalità di svolgimento dei singoli esami, fornire indicazioni generali sui testi di
studio consigliati, ecc). Ciò al fine di garantire le medesime credenziali, almeno su piano teorico, al
singolo candidato destinato a concorrere su scala nazionale.
- Siamo fortemente propensi ad una modifica dello svolgimento del concorso, anche immediata in
questo caso, purché sia effettuata su base locale. È nostro interesse infatti promuovere il
raggiungimento di una condizione in cui meritocrazia e trasparenza possano essere garantite.
Ci auguriamo che la nostra proposta venga accolta con disponibilità e critica imparziale, poiché rappresenta
la visione condivisa di un buon numero di studenti.
Ci rendiamo conto dei buoni propositi che sottendono la volontà di rinnovare il sistema di accesso alle scuole
di specializzazione. Siamo infatti perfettamente consapevoli delle falle che rendono quest’ultimo troppo
spesso manchevole di oggettività e giustizia, e pertanto ci auguriamo tutti che si possa giungere ad un
miglioramento effettivo, valido della situazione.
Riteniamo tuttavia che sia opportuno tener conto delle scelte formative, ma anche economiche e personali
che ciascuno di noi ha compiuto. È per tali motivazioni che un cambiamento di grossa portata quale la
nazionalizzazione del concorso, pervenuto nell’ambito di un cammino personale più o meno avviato, è
quantomeno opinabile. E lo diviene ancor di più nel momento in cui si sente di non aver avuto la minima
possibilità di intervento, la giusta informazione a tempo debito.
Chiediamo la concessione di un incontro per poter beneficiare di chiarificazioni approfondite, essendo la
questione di fondamentale importanza per la maggior parte di noi studenti. Vorremmo infine poter esprimere
in maniera esaustiva le perplessità, le argomentazioni che ci spingono a riporre poca fiducia, purtroppo, in un
concorso così impostato. L’istituzione di un tavolo tecnico consentirebbe di esporre le nostre proposte in
merito alla modalità di modifica del concorso che non sono da noi osteggiate in termini assoluti ma, al
contrario, fortemente desiderate.
2. Vorremmo sottolineare che un grossissimo numero di studenti non si trova d’accordo con la proposta,
nonostante i vari comitati pro riforma si siano arrogati il diritto di rappresentare gli studenti di medicina in
termini generici, peraltro con una certa quota di oscurantismo informativo. Ci sembra pertanto doveroso
essere presi in considerazione.
I nostri principali interrogativi rimangono:
-Una nazionalizzazione così fatta è effettivamente in grado di garantire un passo in avanti nei termini di
meritocrazia, di giustizia del concorso?
-È giusto che parte degli attuali iscritti al corso di laurea debba accettare, senza aver avuto la possibilità di
esprimere la propria opinione, il possibile stravolgimento dei propri progetti e di quanto già edificato?
Il Comitato per la proroga 2019/2020 e la rivisitazione
della riforma per il concorso di specializzazione medica.