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Marco Mozzoni
candidato indipendente

al Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia

Programma in 12 tesi
“Il rispetto non lo si pretende, lo si conquista” (Marco Mozzoni)
1. Riforma della professione: subito!
Non serve una riforma dell'Ordine, ma una riforma generale della professione, per portare la Psicologia
Italiana ai livelli di rispettabilità che si merita, in Italia e nel mondo. In questa direzione è necessario e
urgente rivedere sostanzialmente la formazione universitaria, le metodologie della ricerca, le modalità di
svolgimento dei tirocini, gli standard minimi di qualità delle pratiche, la deontologia professionale. Risulta
altresì opportuno prevedere una revisione periodica delle competenze specialistiche degli iscritti, a
salvaguardia dei requisiti nel tempo. Insomma, serve impegno. E nulla ci è dovuto.
2. Collaborazione interdisciplinare: possibile e utile.
E' necessario mettere fine e per sempre alle conflittualità anacronistiche, fin troppo spesso pretestuose, nei
confronti di esponenti di altre discipline e pratiche, per orientare costruttivamente l'azione verso la
promozione di un dialogo con le professioni viciniori e distanti, al fine di avviare un processo di confronto
onesto all'interno di una collaborazione ad ampio spettro con tutti i professionisti che intendono seriamente
occuparsi dell'umano in ogni sua forma, a vantaggio dei pazienti / clienti, che restano al centro del nostro
operare, non frammentabili per settori di esclusiva competenza, ma entità unitarie in relazione.
3. Libera professione in libero mercato.
Stanti le attuali condizioni socioeconomiche, siamo sempre più convinti che il futuro prossimo venturo della
professione sia da individuarsi prioritariamente nel libero mercato, per la qual cosa risulta opportuno
dotarsi da subito, e potenziandoli nel tempo, di adeguati strumenti e metodologie allo stato dell'arte della
ricerca per poter competere sul campo, dimostrando nei fatti – giorno per giorno – la migliore preparazione,
la superiore competenza, la maggiore efficacia, il più favorevole rapporto costi benefici, la più validata
fondazione scientifica degli interventi.
4. Fiscalità e previdenza: basta oneri iniqui, sì a contribuzione volontaria.
È onorevole farsi promotori nei confronti del Parlamento di importanti revisioni alle norme che regolano la
fiscalità, per sgravare i contribuenti psicologi da oneri e tassazioni inique. Allo stesso tempo è doveroso
sostenere fermamente la non obbligatorietà dell'iscrizione all'ente di previdenza di categoria, lavorando
progressivamente alla eventuale istituzione di nuovo ente, adeguatamente controllato dai competenti
organi a garanzia di equità e rettitudine, che preveda contribuzioni esclusivamente su base volontaristica.
5. Decoro e rispettabilità, a tutela di tutti.
È auspicabile e ormai opportuno perseguire, con sanzioni amministrative e/o disciplinari (prevedendo
finanche la radiazione dall'albo quale misura estrema a tutela di tutti gli iscritti), i comportamenti
squalificanti della professione messi in atto – spesso per ignoranza – da parte di iscritte / iscritti che si
rendono ridicoli agli occhi di pazienti / clienti e colleghi con attività deprecabili e contrarie al decoro
professionale (ad es. pubblicazione di fotografie imbarazzanti e di messaggi sopra le righe sui social media),
istituendo apposita commissione di vigilanza. È anche – e proprio – su queste cose che la gente ci “misura”.
6. Formazione universitaria: tornare al ciclo unico.
Visti gli esiti dell'attuale ordinamento universitario, sia in termini di preparazione acquisita sia in termini di
spendibilità dei titoli sul mercato del lavoro, si rende opportuno pensare a una seria e profonda riforma
dell'Università che vada a ripristinare il ciclo unico del corso di laurea in Psicologia, meglio se strutturato sul
modello interfacoltà, fra psicologia, medicina, biologia, filosofia, storia in modo da assicurare una
preparazione adeguata, solida e aggiornata in tutte le discipline attinenti le cosiddette “scienze umane”.
7. Docenti di psicologia: che siano psicologi.
Gran parte dei docenti universitari inseriti attualmente all'interno dei corsi di laurea di psicologia non sono
psicologi di formazione. Al fine di valorizzare adeguatamente la formazione psicologica e la sua spendibilità
anche nel contesto della carriera accademica, è auspicabile la promozione di misure legislative che
stabiliscano l'imprescindibilità della formazione psicologica ai fini della docenza in materia psicologica e
neuropsicologica nelle Università e nei corsi di perfezionamento e di specializzazione.
8. Scuole di psicoterapia: un anno ben fatto può bastare.
Riteniamo che, dopo la laurea a ciclo unico, un anno intensivo, ben fatto, possa essere sufficiente per
l'ottenimento del certificato di psicoterapeuta, con supervisioni che possono proseguire anche negli anni
successivi. Quattro anni gestiti sui fine settimana sono davvero inutili. Il tempo ha il suo valore.
9. Basta coi tirocini non pagati! Serve inchiesta nazionale.
Basta con l'abuso dei tirocinanti nelle strutture pubbliche e private. Va promossa una inchiesta a livello
nazionale per verificare lo stato dello sfruttamento di colleghi da parte di colleghi, mettendo in luce ad es. il
numero di strutturati rispetto al numero tirocinanti, orari, mansioni, supervisioni, ecc. Chi lavora va pagato.
10. Sprechi di risorse: possiamo fare a meno delle autocelebrazioni, o no?
Si possono eliminare tanti sprechi di risorse nella gestione dell'Ordine. Possiamo certo fare a meno della
propaganda autocelebrativa della maggioranza di turno, ad es. di pubblicità mascherate da comunicazioni di
servizio, di sontuose pubblicazioni su carta patinata, di eventi autoreferenziali e di tanto altro ancora. O no?
11. Accordi quadro con enti e gruppi industriali.
In un momento di estrema complessità come quello che stiamo vivendo è importante operare
sistematicamente a livello istituzionale, allo scopo di definire accordi quadro con amministrazioni, enti,
soggetti pubblici e privati, multinazionali, associazioni di imprese (es. Confindustria), agenzie di selezione e
di lavoro interinale e realtà analoghe per promuovere la presenza degli psicologi in contesti lavorativi
strutturati, nella sanità, nelle aziende. Insieme alla rete territoriale dei Centri impiego è possibile
implementare un nuovo servizio di sostegno psicologico destinato ai Cittadini Italiani disoccupati.
12. E poi? Tutto il resto che ritenete utile alla professione, anche andando controcorrente.
Sono a vostra disposizione. Il mio cellulare è 349-1499620. La mia mail marcomozzoni@marcomozzoni.it
Fatevi vivi! Troviamoci per discutere insieme problemi e opportunità, decidere il da farsi sulle questioni di
maggiore interesse e attualità. Immaginiamo soluzioni concrete. Io non rispondo a nessuna lista, a nessuna
associazione arroccata su posizioni pregiudiziali. Per questo possiamo fare davvero tanto insieme. Non
chiedo il voto, chiedo impegno e disponibilità a contribuire a una vera riforma della professione. Oggi stesso.

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Marco Mozzoni, candidato indipendente all'Ordine degli Psicologi della Lombardia - Programma delle "12 Tesi"

  • 1. Marco Mozzoni candidato indipendente al Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia Programma in 12 tesi “Il rispetto non lo si pretende, lo si conquista” (Marco Mozzoni) 1. Riforma della professione: subito! Non serve una riforma dell'Ordine, ma una riforma generale della professione, per portare la Psicologia Italiana ai livelli di rispettabilità che si merita, in Italia e nel mondo. In questa direzione è necessario e urgente rivedere sostanzialmente la formazione universitaria, le metodologie della ricerca, le modalità di svolgimento dei tirocini, gli standard minimi di qualità delle pratiche, la deontologia professionale. Risulta altresì opportuno prevedere una revisione periodica delle competenze specialistiche degli iscritti, a salvaguardia dei requisiti nel tempo. Insomma, serve impegno. E nulla ci è dovuto. 2. Collaborazione interdisciplinare: possibile e utile. E' necessario mettere fine e per sempre alle conflittualità anacronistiche, fin troppo spesso pretestuose, nei confronti di esponenti di altre discipline e pratiche, per orientare costruttivamente l'azione verso la promozione di un dialogo con le professioni viciniori e distanti, al fine di avviare un processo di confronto onesto all'interno di una collaborazione ad ampio spettro con tutti i professionisti che intendono seriamente occuparsi dell'umano in ogni sua forma, a vantaggio dei pazienti / clienti, che restano al centro del nostro operare, non frammentabili per settori di esclusiva competenza, ma entità unitarie in relazione. 3. Libera professione in libero mercato. Stanti le attuali condizioni socioeconomiche, siamo sempre più convinti che il futuro prossimo venturo della professione sia da individuarsi prioritariamente nel libero mercato, per la qual cosa risulta opportuno dotarsi da subito, e potenziandoli nel tempo, di adeguati strumenti e metodologie allo stato dell'arte della ricerca per poter competere sul campo, dimostrando nei fatti – giorno per giorno – la migliore preparazione, la superiore competenza, la maggiore efficacia, il più favorevole rapporto costi benefici, la più validata fondazione scientifica degli interventi. 4. Fiscalità e previdenza: basta oneri iniqui, sì a contribuzione volontaria. È onorevole farsi promotori nei confronti del Parlamento di importanti revisioni alle norme che regolano la fiscalità, per sgravare i contribuenti psicologi da oneri e tassazioni inique. Allo stesso tempo è doveroso sostenere fermamente la non obbligatorietà dell'iscrizione all'ente di previdenza di categoria, lavorando progressivamente alla eventuale istituzione di nuovo ente, adeguatamente controllato dai competenti organi a garanzia di equità e rettitudine, che preveda contribuzioni esclusivamente su base volontaristica.
  • 2. 5. Decoro e rispettabilità, a tutela di tutti. È auspicabile e ormai opportuno perseguire, con sanzioni amministrative e/o disciplinari (prevedendo finanche la radiazione dall'albo quale misura estrema a tutela di tutti gli iscritti), i comportamenti squalificanti della professione messi in atto – spesso per ignoranza – da parte di iscritte / iscritti che si rendono ridicoli agli occhi di pazienti / clienti e colleghi con attività deprecabili e contrarie al decoro professionale (ad es. pubblicazione di fotografie imbarazzanti e di messaggi sopra le righe sui social media), istituendo apposita commissione di vigilanza. È anche – e proprio – su queste cose che la gente ci “misura”. 6. Formazione universitaria: tornare al ciclo unico. Visti gli esiti dell'attuale ordinamento universitario, sia in termini di preparazione acquisita sia in termini di spendibilità dei titoli sul mercato del lavoro, si rende opportuno pensare a una seria e profonda riforma dell'Università che vada a ripristinare il ciclo unico del corso di laurea in Psicologia, meglio se strutturato sul modello interfacoltà, fra psicologia, medicina, biologia, filosofia, storia in modo da assicurare una preparazione adeguata, solida e aggiornata in tutte le discipline attinenti le cosiddette “scienze umane”. 7. Docenti di psicologia: che siano psicologi. Gran parte dei docenti universitari inseriti attualmente all'interno dei corsi di laurea di psicologia non sono psicologi di formazione. Al fine di valorizzare adeguatamente la formazione psicologica e la sua spendibilità anche nel contesto della carriera accademica, è auspicabile la promozione di misure legislative che stabiliscano l'imprescindibilità della formazione psicologica ai fini della docenza in materia psicologica e neuropsicologica nelle Università e nei corsi di perfezionamento e di specializzazione. 8. Scuole di psicoterapia: un anno ben fatto può bastare. Riteniamo che, dopo la laurea a ciclo unico, un anno intensivo, ben fatto, possa essere sufficiente per l'ottenimento del certificato di psicoterapeuta, con supervisioni che possono proseguire anche negli anni successivi. Quattro anni gestiti sui fine settimana sono davvero inutili. Il tempo ha il suo valore. 9. Basta coi tirocini non pagati! Serve inchiesta nazionale. Basta con l'abuso dei tirocinanti nelle strutture pubbliche e private. Va promossa una inchiesta a livello nazionale per verificare lo stato dello sfruttamento di colleghi da parte di colleghi, mettendo in luce ad es. il numero di strutturati rispetto al numero tirocinanti, orari, mansioni, supervisioni, ecc. Chi lavora va pagato. 10. Sprechi di risorse: possiamo fare a meno delle autocelebrazioni, o no? Si possono eliminare tanti sprechi di risorse nella gestione dell'Ordine. Possiamo certo fare a meno della propaganda autocelebrativa della maggioranza di turno, ad es. di pubblicità mascherate da comunicazioni di servizio, di sontuose pubblicazioni su carta patinata, di eventi autoreferenziali e di tanto altro ancora. O no? 11. Accordi quadro con enti e gruppi industriali. In un momento di estrema complessità come quello che stiamo vivendo è importante operare sistematicamente a livello istituzionale, allo scopo di definire accordi quadro con amministrazioni, enti, soggetti pubblici e privati, multinazionali, associazioni di imprese (es. Confindustria), agenzie di selezione e di lavoro interinale e realtà analoghe per promuovere la presenza degli psicologi in contesti lavorativi strutturati, nella sanità, nelle aziende. Insieme alla rete territoriale dei Centri impiego è possibile implementare un nuovo servizio di sostegno psicologico destinato ai Cittadini Italiani disoccupati. 12. E poi? Tutto il resto che ritenete utile alla professione, anche andando controcorrente. Sono a vostra disposizione. Il mio cellulare è 349-1499620. La mia mail marcomozzoni@marcomozzoni.it Fatevi vivi! Troviamoci per discutere insieme problemi e opportunità, decidere il da farsi sulle questioni di maggiore interesse e attualità. Immaginiamo soluzioni concrete. Io non rispondo a nessuna lista, a nessuna associazione arroccata su posizioni pregiudiziali. Per questo possiamo fare davvero tanto insieme. Non chiedo il voto, chiedo impegno e disponibilità a contribuire a una vera riforma della professione. Oggi stesso.