Lo Yoga per sua stessa natura ci invita a un esercizio di coscienza nel senso che ci chiama a una presenza costante e ad un’attenzione focalizzata a quanto succede in noi.
Inoltre, esso ci invita ad un esercizio di coscienza, o meglio “crea” coscienza, ci apre a maggiore coscienza, perché attraverso le asana (posture) cambia la forma del corpo, sollecitando organi interni, articolazioni e terminazioni nervose, con effetti che riguardano anche aspetti mentali ed emozionali.
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Lo Yoga, il Corpo e la Coscienza
1. La forma della sostanza
L’importanza del corpo per la consapevolezza di sé
attraverso la pratica dell’Hatha Yoga
Deborah Pavanello
Lo Yoga per sua stessa natura ci invita a un esercizio di coscienza nel senso
che ci chiama a una presenza costante e ad un’attenzione focalizzata a
quanto succede in noi.
Inoltre, esso ci invita ad un esercizio di coscienza,
o meglio “crea” coscienza, ci apre a maggiore
coscienza, perché attraverso le asana (posture)
cambia la forma del corpo, sollecitando organi
interni, articolazioni e terminazioni nervose, con
effetti che riguardano anche aspetti mentali ed
emozionali.
Non è dunque corretto pensare allo Yoga
2. semplicemente come a una pratica salutare, benefica per il corpo, o meglio,
sarebbe riduttivo pensarlo solamente in questi termini.
Secondo la tradizione yogica l’influenza della
forma del corpo sui contenuti emozionali e
mentali è spiegata dalla concezione
dell’uomo, il quale ha a disposizione un
“veicolo” composto da una parte fisica, da una
parte energetica e da una parte spirituale.
Esisterebbero infatti tre corpi compenetrati,
intrecciati e interconnessi a cinque involucri.
Il corpo fisico è accompagnato dall’involucro del nutrimento (annamaya -
kosha) il corpo sottile o pranico da quello del respiro, dell’energia vitale e del
mentale (pranamaya-kosha e manomaya-kosha), il corpo interiore
dall’involucro dell’intelligenza, della conoscenza e della gioia e beatitudine
(anandamaya-kosha e vijnanamaya-kosha).
A parte queste definizioni, che ci possono
sembrare poco familiari, riconosciamo
facilmente che ognuno di noi è composto da
una realtà fisica che sosteniamo con il cibo,
di una energetica a cui serve una buona
vitalità nutrita da un buon respiro e da buone
pratiche di vita, e di una parte più profonda e
spirituale che si apre a dimensioni altre
rispetto al vissuto quotidiano.
E’ ora più chiaro che la pratica delle posture e la forma che viene creata non
sviluppa soltanto stabilità e agilità a livello del corpo fisico, perché esso
rappresenta il punto di partenza del lavoro, ma è anche il punto di contatto, la
porta che ci mette in comunicazione con il nostro universo interiore. Il luogo
3. dal quale è possibile accedere e dar accesso a una coscienza più espansa e
allo stesso tempo più “concreta”.
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