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RIFIUTI
       VARIAZIONE NELLA PRODUZIONE
TEMPI
SETTIMANALE: costanti dal martedì al venerdì;
aumento dal sabato al lunedì.
STAGIONALE: minimo d’estate, massimo
d’inverno.
NEGLI ANNI: in costante aumento.
COMPOSIZIONE
Paesi a prevalente economia agricola.
Paesi a prevalente economia industriale.
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

Classi principali:
 Rifiuti Solidi Urbani
 Rifiuti Solidi Urbani Pericolosi
 Rifiuti Inerti
 Rifiuti Assimilabili agli Urbani
 Rifiuti Speciali non Pericolosi
 Rifiuti Speciali Pericolosi
CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI
    In base all’origine i rifiuti possono
contenere:
     sostanze organiche
     elementi e composti tossici e nocivi

Rischio potenziale per l’ambiente e possibili
malattie e/o danni alla salute umana. Questi rischi
possono essere ridotti con idonei processi di:
Raccolta
Allontanamento
Trattamento/smaltimento
RACCOLTA INDIFFERENZIATA

E’, attualmente, il metodo più diffuso in
Italia. Offre buone garanzie di igienicità
    ma comporta la perdita di materiali
  riciclabili e/o riutilizzabili presenti nel
                    rifiuto.
Fasi della raccolta indifferenziata:

Chiusura del rifiuto in apposito
sacchetto in plastica.

Deposito in cassonetti in vetroresina o
lamiera zincata.

Svuotamento ei cassonetti mediante
furgoni con autocompattatore.

Lavaggio e disinfezione dei cassonetti.
RACCOLTA DIFFERENZIATA

E’ il sistema più razionale in quanto
 consente il recupero e il riutilizzo
  di materiali presenti nel rifiuto.

            OBIETTIVI:
Scartare dal rifiuto sostanze o
materiali pericolosi.
Separare i materiali che possono
essere riciclati.
FASI DELLA RACCOLTA
           DIFFERENZIATA

Utilizzodi apposite buste in plastica e
cassonetti di colore diverso per tipologia di
rifiuto.

Trasporto   verso il luogo di recupero.
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

 COMPATTAZIONE IN BLOCCHI
 DISCARICA CONTROLLATA
 UTILIZZO IN AGRICOLTURA (uso
  diretto o mediante compostaggio)
 TERMODISTRUZIONE (incenerimento
  o pirolisi)
COMPATTAZIONE IN BLOCCHI

Comporta una riduzione del volume del
rifiuto di circa dieci volte rispetto a quello
iniziale. Si ottengono grossi blocchi che
possono:

 essere avvolti in una fitta rete d’acciaio,
  ricoperti di bitume ed utilizzati per la
  costruzione di dighe o strade.
 smaltiti in discarica controllata.
IMMEDIATO UTILIZZO AGRICOLO


NON CONSENTITA DALLA LEGGE IN
 QUANTO:

 Non offre nessuna garanzia di
  igienicità.

 Eccessivo apporto di materiali non
  biodegradabili.
COMPOSTAGGIO

Decomposizione aerobica della frazione
organica del rifiuto con formazione di
    un prodotto simile ad humus.

  Il compost può essere utilizzato in
    agricoltura come ammendante.
FASI OPERATIVE DEL COMPOSTAGGIO

            FASE MECCANICA
Raccolta differenziata
Triturazione e vagliatura
             FASE BIOLOGICA
Eventuale aggiunta di fango
Fermentazione
Maturazione
               FASE FINALE
Utilizzo agricolo
IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
FASE MECCANICA DEL COMPOSTAGGIO


Nella fase meccanica quale il rifiuto viene
sottoposto ad una serie di trattamenti
(sminuzzamento, vagliatura, selezione,
omogeneizzazione) allo scopo di separare
la componente organica.
FASE BIOLOGICA

Si articola in quattro stadi definiti
rispettivamente:

Mesofila
Crescita rapida
Termofila
Maturazione
FASE MESOFILA

Durante questa fase i microrganismi
colonizzano il rifiuto alla temperatura
di 14-45°C adattandosi al substrato
fornito

       FASE RAPIDA CRESCITA

nel quale si ha un rapido e sensibile
aumento della temperatura per effetto
del calore prodotto dalle reazione
metaboliche;
FASE TERMOFILA

   Nella fase termofila si raggiunge la
   massima temperatura (60-70°C): il
 processo è sostenuto sostanzialmente da
         attinomiceti ed i miceti;

        FASE DI MATURAZIONE

     Nella fase di maturazione si ha la
 trasformazione di alcuni composti organici
in composti umici e contemporaneamente la
           temperatura decresce.
UTILIZZO DEL COMPOST

     Il compost prodotto ha particolare
caratteristiche agronomiche ed è soggetto
  alla normativa vigente che ne disciplina
  l’uso, stabilisce i limiti di accettabilità,
fissa le concentrazioni massime dei metalli
pesanti che andrebbero ad accumularsi nei
              terreni recettori.
Limiti di accettabilità dei metalli pesanti per l’impiego
  del compost in agricoltura.

            Limiti di concentrazione     Limiti di quantità annua
  Metalli    nel compost (mg/kg di       immessa come media in
  pesanti        sostanza secca)          tre anni (kg/ha annui)
Piombo                 500                           0,5
Cadmio                  10                         0,015
Cromo VI                10                          0,05
Cromo III              500                           2,0
Rame                   600                           3,0
Nichel                 200                           1,0
Mercurio                10                         0,015
Zinco                 2500                          10,0
DISCARICA CONTROLLATA

          IMPATTI POTENZIALI

inquinamento acque superficiali e telluriche
rischi igienico-sanitari per il personale
proliferazione di ratti ed insetti
randagismo
incendi ed esplosioni
odori sgradevoli, polveri e rumori
deterioramento igienico ed estetico dell’area
circostante
modificazione e degrado del paesaggio
instabilità del deposito e danni alle colture
DISCARICA CONTROLLATA

            SCELTA DEL LUOGO

Caratteristiche geologiche (stabilità)
Caratteristiche litologiche impermeabilità
Caratteristiche morfologiche (cave,
depressioni)
Caratteristiche idrogeologiche (profondità
della falda)
Assenza di valore residenziale, industriale,
agricolo.
Estensione dell’area.
Distanza dalle abitazioni civili.
DISCARICA CONTROLLATA
DISCARICA CONTROLLATA
DISCARICA CONTROLLATA
        DEGRADAZIONE DEL RIFIUTO
1) FASE INIZIALE AEROBICA
Microrganismi: Aerobi
Prodotti: CO2 – H2O
Durata: 1- 2 anni
2) FASE ANAEROBICA
Microrganismi: Anaerobi e facoltativi
Prodotti: Sostanze volatili
Durata: Variabile
3) FASE METANIGENA
Microrganismi: Metanobatteri
Prodotti: CH4; CO2
Durata: Molti anni (anche 20)
DISCARICA CONTROLLATA
         IMPATTO AMBIENTALE

PERCOLATO
BIO-GAS

PERCOLATO: acqua contaminata che si
raccoglie sul fondo della discarica dopo
aver attraversato gli strati di rifiuto.
ORIGINE DEL PERCOLATO: acque
meteoriche ed umidità dei rifiuti.
RISCHIO: contaminazione della falda idrica
sottostante.
DISCARICA CONTROLLATA

         IMPATTO AMBIENTALE

PERCOLATO
BIO-GAS

ORIGINE DEL BIOGAS: gas che si sviluppa
dai processi di degradazione anaerobia dei
rifiuti.
RISCHI: inqinamento dell’aria, incendi ed
esplosioni, emissioni maleodoranti.
TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI



            INCENERIMENTO

   Si tratta di un processo di ossidazione
       termica ad elevata temperatura
 (800-1000°C) in eccesso di ossigeno, che
 trasforma la parte combustibile dei rifiuti
in anidride carbonica, vapore acqueo, scorie
              pesanti e ceneri.
TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI

             INCENERIMENTO

    La componente gassosa che deriva dal
 processo di combustione è costituita, oltre
  che da azoto, anidride carbonica, vapore
acqueo e ossigeno, anche da inquinanti solidi
  (polveri inerti sospese), inquinanti gassosi
  (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ossido di
carbonio, acido cloridrico, acido fluoridrico)
e microinquinanti (composti organoclorurati e
       idrocarburi policiclici aromatici).
TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI
                 Valori limiti di emissioni per diversi inquinanti
                          PARAMETRO                           Valori limite di emissione
Monossido di carbonio (CO)                                      50        mg/mc            (1)
                                                               100        mg/mc            (2)
Polveri totali                                                  10        mg/mc            (1)
                                                                30        mg/mc            (2)
Sostanze organiche (TOC)                                        10        mg/mc            (1)
                                                                20        mg/mc            (2)
Acido cloridrico (HCI)                                          20        mg/mc            (1)
                                                                40        mg/mc            (2)
Acido fluoridrico (HF)                                           1        mg/mc            (1)
                                                                 4        mg/mc            (2)
Biossido di zolfo (SO2)                                        100        mg/mc            (1)
                                                               200        mg/mc            (2)
Biossido di azoto (NO2)                                        200        mg/mc            (1)
                                                               400        mg/mc            (2)
Cadmio e suoi composti espressi come Cd
Tallio e suoi composti espressi come Ti                       0,05        mg/mc            (3)
Mercurio (Hg)                                                 0,05        mg/mc            (4)
Sb+Pb+Cu+Mn+V+Sn+Cr+Co+Ni+As                                     5        mg/mc            (5)
Policlorodibenzodiossine+Policlorodibenzofurani (PCDD+PCDF)     0,1        ng/mc           (6)
Idrocarburi Policiclici aromatici (IPA)                       0,01        mg/mc            (6)
TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI



               PIROLISI

Si tratta di un processo di incenerimento
    in assenza di ossigeno ad elevata
temperatura oltre 1000°C che trasforma
      la parte organica del rifiuto in
      combustibili gassosi (metano).
TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI



    GASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

Si tratta di un processo di trasformazione
     del rifiuto in combustibili gassosi,
    trattando la componente organica a
 temperature di circa 400°C in difetto di
                   ossigeno.

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Rifiuti

  • 1. RIFIUTI VARIAZIONE NELLA PRODUZIONE TEMPI SETTIMANALE: costanti dal martedì al venerdì; aumento dal sabato al lunedì. STAGIONALE: minimo d’estate, massimo d’inverno. NEGLI ANNI: in costante aumento. COMPOSIZIONE Paesi a prevalente economia agricola. Paesi a prevalente economia industriale.
  • 2. CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Classi principali:  Rifiuti Solidi Urbani  Rifiuti Solidi Urbani Pericolosi  Rifiuti Inerti  Rifiuti Assimilabili agli Urbani  Rifiuti Speciali non Pericolosi  Rifiuti Speciali Pericolosi
  • 3. CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI In base all’origine i rifiuti possono contenere: sostanze organiche elementi e composti tossici e nocivi Rischio potenziale per l’ambiente e possibili malattie e/o danni alla salute umana. Questi rischi possono essere ridotti con idonei processi di: Raccolta Allontanamento Trattamento/smaltimento
  • 4. RACCOLTA INDIFFERENZIATA E’, attualmente, il metodo più diffuso in Italia. Offre buone garanzie di igienicità ma comporta la perdita di materiali riciclabili e/o riutilizzabili presenti nel rifiuto.
  • 5. Fasi della raccolta indifferenziata: Chiusura del rifiuto in apposito sacchetto in plastica. Deposito in cassonetti in vetroresina o lamiera zincata. Svuotamento ei cassonetti mediante furgoni con autocompattatore. Lavaggio e disinfezione dei cassonetti.
  • 6. RACCOLTA DIFFERENZIATA E’ il sistema più razionale in quanto consente il recupero e il riutilizzo di materiali presenti nel rifiuto. OBIETTIVI: Scartare dal rifiuto sostanze o materiali pericolosi. Separare i materiali che possono essere riciclati.
  • 7. FASI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Utilizzodi apposite buste in plastica e cassonetti di colore diverso per tipologia di rifiuto. Trasporto verso il luogo di recupero.
  • 8. SMALTIMENTO DEI RIFIUTI  COMPATTAZIONE IN BLOCCHI  DISCARICA CONTROLLATA  UTILIZZO IN AGRICOLTURA (uso diretto o mediante compostaggio)  TERMODISTRUZIONE (incenerimento o pirolisi)
  • 9. COMPATTAZIONE IN BLOCCHI Comporta una riduzione del volume del rifiuto di circa dieci volte rispetto a quello iniziale. Si ottengono grossi blocchi che possono:  essere avvolti in una fitta rete d’acciaio, ricoperti di bitume ed utilizzati per la costruzione di dighe o strade.  smaltiti in discarica controllata.
  • 10. IMMEDIATO UTILIZZO AGRICOLO NON CONSENTITA DALLA LEGGE IN QUANTO:  Non offre nessuna garanzia di igienicità.  Eccessivo apporto di materiali non biodegradabili.
  • 11. COMPOSTAGGIO Decomposizione aerobica della frazione organica del rifiuto con formazione di un prodotto simile ad humus. Il compost può essere utilizzato in agricoltura come ammendante.
  • 12. FASI OPERATIVE DEL COMPOSTAGGIO FASE MECCANICA Raccolta differenziata Triturazione e vagliatura FASE BIOLOGICA Eventuale aggiunta di fango Fermentazione Maturazione FASE FINALE Utilizzo agricolo
  • 14. FASE MECCANICA DEL COMPOSTAGGIO Nella fase meccanica quale il rifiuto viene sottoposto ad una serie di trattamenti (sminuzzamento, vagliatura, selezione, omogeneizzazione) allo scopo di separare la componente organica.
  • 15. FASE BIOLOGICA Si articola in quattro stadi definiti rispettivamente: Mesofila Crescita rapida Termofila Maturazione
  • 16. FASE MESOFILA Durante questa fase i microrganismi colonizzano il rifiuto alla temperatura di 14-45°C adattandosi al substrato fornito FASE RAPIDA CRESCITA nel quale si ha un rapido e sensibile aumento della temperatura per effetto del calore prodotto dalle reazione metaboliche;
  • 17. FASE TERMOFILA Nella fase termofila si raggiunge la massima temperatura (60-70°C): il processo è sostenuto sostanzialmente da attinomiceti ed i miceti; FASE DI MATURAZIONE Nella fase di maturazione si ha la trasformazione di alcuni composti organici in composti umici e contemporaneamente la temperatura decresce.
  • 18. UTILIZZO DEL COMPOST Il compost prodotto ha particolare caratteristiche agronomiche ed è soggetto alla normativa vigente che ne disciplina l’uso, stabilisce i limiti di accettabilità, fissa le concentrazioni massime dei metalli pesanti che andrebbero ad accumularsi nei terreni recettori.
  • 19. Limiti di accettabilità dei metalli pesanti per l’impiego del compost in agricoltura. Limiti di concentrazione Limiti di quantità annua Metalli nel compost (mg/kg di immessa come media in pesanti sostanza secca) tre anni (kg/ha annui) Piombo 500 0,5 Cadmio 10 0,015 Cromo VI 10 0,05 Cromo III 500 2,0 Rame 600 3,0 Nichel 200 1,0 Mercurio 10 0,015 Zinco 2500 10,0
  • 20. DISCARICA CONTROLLATA IMPATTI POTENZIALI inquinamento acque superficiali e telluriche rischi igienico-sanitari per il personale proliferazione di ratti ed insetti randagismo incendi ed esplosioni odori sgradevoli, polveri e rumori deterioramento igienico ed estetico dell’area circostante modificazione e degrado del paesaggio instabilità del deposito e danni alle colture
  • 21. DISCARICA CONTROLLATA SCELTA DEL LUOGO Caratteristiche geologiche (stabilità) Caratteristiche litologiche impermeabilità Caratteristiche morfologiche (cave, depressioni) Caratteristiche idrogeologiche (profondità della falda) Assenza di valore residenziale, industriale, agricolo. Estensione dell’area. Distanza dalle abitazioni civili.
  • 24. DISCARICA CONTROLLATA DEGRADAZIONE DEL RIFIUTO 1) FASE INIZIALE AEROBICA Microrganismi: Aerobi Prodotti: CO2 – H2O Durata: 1- 2 anni 2) FASE ANAEROBICA Microrganismi: Anaerobi e facoltativi Prodotti: Sostanze volatili Durata: Variabile 3) FASE METANIGENA Microrganismi: Metanobatteri Prodotti: CH4; CO2 Durata: Molti anni (anche 20)
  • 25. DISCARICA CONTROLLATA IMPATTO AMBIENTALE PERCOLATO BIO-GAS PERCOLATO: acqua contaminata che si raccoglie sul fondo della discarica dopo aver attraversato gli strati di rifiuto. ORIGINE DEL PERCOLATO: acque meteoriche ed umidità dei rifiuti. RISCHIO: contaminazione della falda idrica sottostante.
  • 26. DISCARICA CONTROLLATA IMPATTO AMBIENTALE PERCOLATO BIO-GAS ORIGINE DEL BIOGAS: gas che si sviluppa dai processi di degradazione anaerobia dei rifiuti. RISCHI: inqinamento dell’aria, incendi ed esplosioni, emissioni maleodoranti.
  • 27. TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI INCENERIMENTO Si tratta di un processo di ossidazione termica ad elevata temperatura (800-1000°C) in eccesso di ossigeno, che trasforma la parte combustibile dei rifiuti in anidride carbonica, vapore acqueo, scorie pesanti e ceneri.
  • 28. TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI INCENERIMENTO La componente gassosa che deriva dal processo di combustione è costituita, oltre che da azoto, anidride carbonica, vapore acqueo e ossigeno, anche da inquinanti solidi (polveri inerti sospese), inquinanti gassosi (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ossido di carbonio, acido cloridrico, acido fluoridrico) e microinquinanti (composti organoclorurati e idrocarburi policiclici aromatici).
  • 29. TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI Valori limiti di emissioni per diversi inquinanti PARAMETRO Valori limite di emissione Monossido di carbonio (CO) 50 mg/mc (1) 100 mg/mc (2) Polveri totali 10 mg/mc (1) 30 mg/mc (2) Sostanze organiche (TOC) 10 mg/mc (1) 20 mg/mc (2) Acido cloridrico (HCI) 20 mg/mc (1) 40 mg/mc (2) Acido fluoridrico (HF) 1 mg/mc (1) 4 mg/mc (2) Biossido di zolfo (SO2) 100 mg/mc (1) 200 mg/mc (2) Biossido di azoto (NO2) 200 mg/mc (1) 400 mg/mc (2) Cadmio e suoi composti espressi come Cd Tallio e suoi composti espressi come Ti 0,05 mg/mc (3) Mercurio (Hg) 0,05 mg/mc (4) Sb+Pb+Cu+Mn+V+Sn+Cr+Co+Ni+As 5 mg/mc (5) Policlorodibenzodiossine+Policlorodibenzofurani (PCDD+PCDF) 0,1 ng/mc (6) Idrocarburi Policiclici aromatici (IPA) 0,01 mg/mc (6)
  • 30. TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI PIROLISI Si tratta di un processo di incenerimento in assenza di ossigeno ad elevata temperatura oltre 1000°C che trasforma la parte organica del rifiuto in combustibili gassosi (metano).
  • 31. TRATTAMENTI TERMICI DEI RIFIUTI GASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO Si tratta di un processo di trasformazione del rifiuto in combustibili gassosi, trattando la componente organica a temperature di circa 400°C in difetto di ossigeno.