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Lettera on. Antonio De Poli di replica all'assessore sociale regione veneto remo sernagiotto
1. Caro Sernagiotto,
il tema che hai sollevato sulla compartecipazione alla spesa per le famiglie delle persone non
autosufficienti è una questione delicata, sulla quale non si possono inventare slogan o atti
demagogici e populisti, ma si deve agire con prudenza, cognizione di causa e rispetto delle persone
interessate. Il Veneto, su una mia proposta legislativa del 2006, dopo tre anni e col voto unanime
del Consiglio regionale si è dotato di una legge istitutiva di un fondo per aiutare in maniera
solidaristica le famiglie con persone non autosufficienti. Il problema della compartecipazione si
sarebbe esaurito se questa legge – sostenuta dalle rappresentanze dei pensionati e della disabilità –
non fosse rimasta lettera morta. Forse, poi, non ti hanno informato che la compartecipazione è
prevista nel decreto “Salva Italia” del governo Monti attraverso una norma di revisione dell’ISEE,
sulla quale le associazioni dei disabili hanno espresso alcune convergenze da valorizzare.
Solleciterò in questo senso in Parlamento l’iter del decreto ministeriale attuativo, che magari ti potrà
togliere alcune castagne dal fuoco.
Leggendo la tua lettera, però, mi sono un po’ intristito, perché sei pure uscito dal tema. Ci ho visto
un sergente Garcìa mettersi la maschera di Zorro e menare fendenti a dritta e manca.
Forse è il caso di toglierla questa maschera, e di spiegare ai cittadini un po’ di cose. Per esempio
che nella scorsa legislatura tu eri capogruppo di Forza Italia, e che in tale veste “coordinavi” le
attività della maggioranza quando veniva approvato il bilancio regionale. Forse allora non avevi la
minima percezione che la scelta di approvare i capitoli di spesa senza la completa copertura di
cassa – in particolare quelli del sociale, nonostante le segnalazioni che ti faceva l’allora assessore –
avrebbero creato non pochi problemi al presente e al futuro del settore sociale. Oggi, che l’assessore
sei tu, fai di tutta l’erba un fascio e mescoli pure male le carte, dimenticando ad esempio, nella foga
di giustificarti sparando sui tuoi predecessori, che avendo inserito tutte le politiche per la non
autosufficienza all’interno del fondo sanitario regionale, noi abbiamo garantito la copertura di cassa
al 100% per le rette per gli anziani non autosufficienti e per i disabili. Mettiamo perciò in chiaro che
per loro, oggi, non ci possono tecnicamente essere problemi di cassa.
Tu dimentichi inoltre che il fondo nazionale per la non autosufficienza e quello per le politiche
sociali sono stati azzerato il primo e ridotto ai minimi storici il secondo, proprio mentre era ministro
del welfare il tuo mentore Maurizio Sacconi. Non si trova un comunicato stampa in cui tu dica una
sola parola di protesta.
Sei assessore regionale alle Politiche sociali da ormai due anni. Nemmeno a Venezia hai speso una
parola con i tuoi colleghi di giunta e di maggioranza per difendere dai tagli i contributi per i nidi e le
materne, quelli per le povertà o per il terzo settore e il volontariato. Anzi, nel 2010 hai mandato in
economia (cioè non hai usato) i fondi per la costruzione di nuovi asili nido e dal 2011 li hai azzerati
per far dar vita a un fondo di rotazione una tantum, che ha assorbito nel 2011 risorse per 50 milioni
di euro per strutture sociali e socio sanitarie “innovative”. Poi basta. Aggiungo che nel frattempo
non hai speso una parola per far pagare gli impegni di spesa assunti negli anni scorsi per l’edilizia
socio-sanitaria. Mi risulta che ci siano strutture che attendono ormai da due anni il contributo
regionale stanziato per pagare lavori già eseguiti di costruzione di nuove strutture o di
riqualificazione delle esistenti, per un valore di decine di milioni di euro. Dietro di loro ci sono
imprese in crisi che magari hanno già consegnato le opere e non riescono a rientrare con i costi, e
operai che faticano a ricevere lo stipendio (ma il presidente Zaia, al quale “sei riconoscente a nome
dei veneti”, non aveva annunciato un fondo salva imprese qualche mese fa? Valeva solo per i crediti
verso le altre amministrazioni? E per i crediti vantati nei confronti della Regione?).
2. Veniamo ad oggi. Ho letto la proposta di riparto del fondo per la non autosufficienza per il 2012. E’
uguale a quello del 2011 e a quello del 2010. Non ho visto migliorie, anche se i tuoi proclami di
questi anni non hanno lesinato critiche a me e a Valdegamberi. Ho come l’impressione che in
Veneto non solo manchi la rotta del governo delle politiche sociali, ma non ci siano nemmeno le
carte con le coordinate: si naviga a vista, e se ci si imbatte in uno scoglio che non c’era nelle carte
(comandante Schettino docet) basta dare la colpa al pilota che c’era prima. Ma tu i costi standard li
hai calcolati? Valdegamberi ti ha lasciato in eredità anche degli strumenti di misurazione del settore
della non autosufficienza. Li hai usati? Hai mai reso noti i dati? Sei in grado di farlo oggi stesso?
Ma sai di che cosa stai parlando? Prima di parlare di tagli, mi rendiconti come sono spesi (sia
chiaro, non per una questione di merito, ma di sostanza) i soldi pubblici dei quali sei responsabile?
On. Antonio De Poli