II Senatore Antonio d'Alì in difesa dei lavoratori siciliani
Antonio d'Alì su trivellazioni petrolifere nel mediterraneo
1. Senato della Repubblica
Sen. Antonio d'Alì
Presidente della XIII Commissione
Territorio, Ambiente, Beni ambientali
Comunicato Stampa n 002
Trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo. Audizione in senato per la
professoressa D’Orsogna. D’Alì: «Confermate le nostre preoccupazioni,
necessario investire in normative di tutela e sicurezza»
Roma, 18 gennaio 2012 – La Commissione Ambiente del Senato, presieduta dal Sen.
Antonio d’Alì, in seduta comune con la Commissione Industria ha ascoltato oggi in
audizione la Professoressa Maria Rita D’Orsogna, docente di Fisica all’Università di
Northridge, in California, ed esponente di prestigio di movimenti civici che in tutta Italia
si sono schierati contro le trivellazioni e i permessi concessi alle multinazionali
petrolifere in Adriatico e nel Canale di Sicilia.
L’audizione è stata convocata nell’ambito della discussione della proposta del
Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza dell’UE di regolamentare i
parametri di sicurezza delle attività offshore che si occupano di “prospezione, ricerca e
produzione nel settore degli idrocarburi” (atto comunitario numero 688 del 2011).
La Professoressa D’Orsogna nel corso degli ultimi anni si è fieramente schierata contro
ogni trivellazione e prospezione alla ricerca di idrocarburi, attività che andrebbero
immediatamente sospese perché troppo altro il rischio ambientale a fronte, anche, di
un guadagno minimo per lo Stato (il 10 per cento dei ricavati se si trivella a terra; il 4
per cento se si trivella a mare).
«La professoressa D’Orsogna – ha detto d’Alì – ha ribadito le sue preoccupazioni
illustrando in dettaglio le gravi conseguenze e gli effetti inquinanti non solo in caso di
disastri ed incidenti ma anche nella condizione che normalmente le industrie estrattive
definiscono di sicurezza. L’intervento ha confermato le preoccupazioni della
Commissione in ordine a nuove perforazioni petrolifere in mare ed in terraferma ed ha
preso atto delle indicazioni ravvisando la necessità di investire ulteriormente in
normative di tutela e sicurezza per l’ambiente anche nel confronto internazionale con
gli stati frontalieri del Mediterraneo».
L’Ufficio Stampa
Fabio Pace