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Cosa è necessario conoscere del
processo di apprendimento.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Facciamo attenzione a
questa scomposizione
ed analisi.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Siamo attratti* da
uno stimolo
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Ci avviciniamo alla
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on
tuo figlio
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.
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Quali pensieri
vengono alla mente
della bambina?
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Questa interpretazione è
molto importante per varie
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attrazione verso il successo
del compito.
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Se osserviamo un bambino
alle prese per la prima volta
con un cellulare o con una
console
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Sicuramente ha “dei modelli di
riferimento” ed è attratto da quella
strumentazione anche come novità .
Processo
interpretativo interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Dopo la sua prima azione c’è
l’interpretazione a livello interno che tocca
“processi emotivi”.
I due esempi riportati non sono casuali.
1° esempio attività come bici, sport, scuola
musica.


2° esempio attività media (video,TV, iPhone,
media game.)
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
I pensieri si trasformano in parole,
( linguaggio interno) che danno nome alle
sensazioni (per questo è importante avere una
maggiore proprietà di linguaggio sull’interpretare
i propri sentimenti ) e queste interpretazioni
provengono da riferimenti presi a modello,
(in primis la famiglia, poi gli amici ecc..) che non
si riferiscono solo al successo del compito
ma anche all’atteggiamento che ne
osservano.
Processo interpretativo
interno
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Lo studio di questi processi hanno
avuto un notevole incremento grazie
alla neuroscienze che rimarcano la
fondamentale importanza del contesto
emozionale in fase apprendimento.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
COMPORTAMENTI DA
EVITARE DA PARTE DEL
GENITORE, INSEGNANTE,
ISTRUTTORE, ALLENATORE
Ci sono putropppo, comportamenti
esterni che non aiutano il processo di
apprendimento, anzi, su menti giovani
possono essere di estremo
condizionamento negativo.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
ALCUNI COMPORTAMENTI DA EVITARE
DA PARTE DEL GENITORE, INSEGNANTE,
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FAR SENTIRE UMILIATO IL BAMBINO.
PORRE DOMANDE SUL PERCHÈ. (Invece del come e
cosa che producono immagini sul compito o sul tentativo
di riuscita.)
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Come ci sono
comportamenti che non
aiutano, la buona notizia
è che ci sono
comportamenti che
aiutano il processo di
apprendimento.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Ci sono comportamenti
delle figure di riferimento
che innalzano la voglia
partecipativa, la volontà
a fare e la tenacia
(prerequisiti indispensabili
per la riuscita di un
compito).
Il linguaggio c
on
tuo figlio
IL PERCHÈ EVITARE
CERTI COMPORTAMENTI
Il senso di questo intervento sta
nel saper costruire in nostro figlio
o allievo il processo emotivo più
opportuno al processo di
apprendimento.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Per la semplice
ragione che è
l’innesco primordiale
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del giusto
atteggiamento.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Infatti l’emozione creerà “un
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riuscita) e se questa emozione è
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paura del il sentirsi giudicato, deriso,
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Il linguaggio c
on
tuo figlio
Per questo è importante
che ogni tentativo sia
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dello scopo.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
Se noi osserviamo un bambino ad
una console della play-station o ad
un cellulare appena regalato e
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siano inesperti e impreparati… cosa
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bambino? Che atteggiamento terrà
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Il linguaggio c
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L’interpretazione che ne darà,
sarà per lui valevole di
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lui il piacere di riuscita e
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Il linguaggio c
on
tuo figlio
Da questo se ne deduce che : la
sfida deve essere commisurata
alla possibilità di riuscita.
Per essere motivato all’azione
(motivazione) l'esser eumano
deve avere la sensazione di
potercela fare. Infatti l’85% della
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Il linguaggio c
on
tuo figlio
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internamente una sfida?
Di solito se è ben riposta e con i requisiti
giusti, dopo tentativi anche se errati, si ha
la voglia di continuare e riprovare dando il
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on
tuo figlio
Tuttavia il bambino è
comunque sottoposto a
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Il linguaggio c
on
tuo figlio
Ma saprà comunque far
prevalere sentimenti di
fiducia, accettazione,
affinità, (data dal significato
d’amore) nel saper riuscire
a conquistare e possedere
quella competenza o
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Il linguaggio c
on
tuo figlio
La capacità di un bravo
genitore, insegnante sta nel
supportare quei sentimenti (di
fiducia, accettazione, affinità)
facendoli o emergere, o
evidenziandoli attraverso
segnali incoraggianti come:
prossemica, voce, parole,
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comunicazione.
Il linguaggio c
on
tuo figlio
L’attività del pensiero comprende
fondamentalmente due
processi:
La visualizzazione e la
Verbalizzazione ( o altri
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Il linguaggio c
on
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FAR CIRCOLARE NELLA
NOSTRA
MENTE IMMAGINI CHE SIANO
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on
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Il dialogo
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Costruire o far emergere un buon
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Il linguaggio c
on
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Può avvenire in due forme:
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tuo figlio
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fatte bene creano il dubbio
Il linguaggio c
on
tuo figlio
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Il linguaggio c
on
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Il linguaggio c
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Il linguaggio c
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allievo, è come un terreno aratro e ben
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semi.
Il linguaggio c
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tuo figlio
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Plutarco

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Crescere - Il linguaggio con tuo figlio -

  • 1. Cosa è necessario conoscere del processo di apprendimento. Il linguaggio c on tuo figlio
  • 2. Il linguaggio c on tuo figlio Facciamo attenzione a questa scomposizione ed analisi.
  • 3. Il linguaggio c on tuo figlio Siamo attratti* da uno stimolo
  • 4. Il linguaggio c on tuo figlio Ci avviciniamo alla prima conoscenza dell’attrezzo o del testo da studiare. (Processo di studio)
  • 5. Il linguaggio c on tuo figlio Scopro che: non mi viene bene, non mi viene in base ad un modello di riferimento, non riesco a ricordare. P r o c e s s o i n t e r p r e t a t i v o i n t e r n o .
  • 6. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Quali pensieri vengono alla mente della bambina?
  • 7. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Questa interpretazione è molto importante per varie ragioni ed è la vera forza di attrazione verso il successo del compito.
  • 8. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Se osserviamo un bambino alle prese per la prima volta con un cellulare o con una console
  • 9. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Sicuramente ha “dei modelli di riferimento” ed è attratto da quella strumentazione anche come novità .
  • 10. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Dopo la sua prima azione c’è l’interpretazione a livello interno che tocca “processi emotivi”. I due esempi riportati non sono casuali. 1° esempio attività come bici, sport, scuola musica. 2° esempio attività media (video,TV, iPhone, media game.)
  • 11. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio I pensieri si trasformano in parole, ( linguaggio interno) che danno nome alle sensazioni (per questo è importante avere una maggiore proprietà di linguaggio sull’interpretare i propri sentimenti ) e queste interpretazioni provengono da riferimenti presi a modello, (in primis la famiglia, poi gli amici ecc..) che non si riferiscono solo al successo del compito ma anche all’atteggiamento che ne osservano.
  • 12. Processo interpretativo interno Il linguaggio c on tuo figlio Lo studio di questi processi hanno avuto un notevole incremento grazie alla neuroscienze che rimarcano la fondamentale importanza del contesto emozionale in fase apprendimento.
  • 13. Il linguaggio c on tuo figlio COMPORTAMENTI DA EVITARE DA PARTE DEL GENITORE, INSEGNANTE, ISTRUTTORE, ALLENATORE Ci sono putropppo, comportamenti esterni che non aiutano il processo di apprendimento, anzi, su menti giovani possono essere di estremo condizionamento negativo.
  • 14. Il linguaggio c on tuo figlio ALCUNI COMPORTAMENTI DA EVITARE DA PARTE DEL GENITORE, INSEGNANTE, ISTRUTTORE, ALLENATORE RIMPROVERI sull’identità del bambino. FARLA LUNGA nel rimprovero. ( ci sono studi che affermano che oltre il minuto si perde d’interesse) . ALZARE LA VOCE. ALZARE LE MANI. (Quando si arriva ad uno sculaccione abbiamo perso noi in partenza- è così…punto!). FAR SENTIRE UMILIATO IL BAMBINO. PORRE DOMANDE SUL PERCHÈ. (Invece del come e cosa che producono immagini sul compito o sul tentativo di riuscita.)
  • 15. Il linguaggio c on tuo figlio Come ci sono comportamenti che non aiutano, la buona notizia è che ci sono comportamenti che aiutano il processo di apprendimento.
  • 16. Il linguaggio c on tuo figlio Ci sono comportamenti delle figure di riferimento che innalzano la voglia partecipativa, la volontà a fare e la tenacia (prerequisiti indispensabili per la riuscita di un compito).
  • 17. Il linguaggio c on tuo figlio IL PERCHÈ EVITARE CERTI COMPORTAMENTI Il senso di questo intervento sta nel saper costruire in nostro figlio o allievo il processo emotivo più opportuno al processo di apprendimento.
  • 18. Il linguaggio c on tuo figlio Per la semplice ragione che è l’innesco primordiale per poter usufruire del giusto atteggiamento.
  • 19. Il linguaggio c on tuo figlio Infatti l’emozione creerà “un riferimento associato” al contesto (che è il tentativo di riuscita) e se questa emozione è un riferimento negativo ( come la paura del il sentirsi giudicato, deriso, umiliato, incapace ecc…)ogni volta che si presenterà un compito dove è richiesto il tentativo di riuscita, lui ritornerà sull’emozione associata.
  • 20. Il linguaggio c on tuo figlio Per questo è importante che ogni tentativo sia associato ad emozioni utili al conseguimento dello scopo.
  • 21. Il linguaggio c on tuo figlio Se noi osserviamo un bambino ad una console della play-station o ad un cellulare appena regalato e supponiamo che i suoi genitori siano inesperti e impreparati… cosa pensate che faccia? Non ci gioca perché i suoi genitori sono impreparati? Quali azioni metterà in atto il bambino? Che atteggiamento terrà per suoi tentativi errati? Rinuncerà?
  • 22. Il linguaggio c on tuo figlio L’interpretazione che ne darà, sarà per lui valevole di significato solo se susciterà in lui il piacere di riuscita e senso di gioco. (Cosa che, questi strumenti, nella loro programmazione di base hanno in sé)
  • 23. Il linguaggio c on tuo figlio Da questo se ne deduce che : la sfida deve essere commisurata alla possibilità di riuscita. Per essere motivato all’azione (motivazione) l'esser eumano deve avere la sensazione di potercela fare. Infatti l’85% della nostra motivazione è data dalle conseguenze che anticipi e che speriamo di ottenere.
  • 24. Il linguaggio c on tuo figlio Cosa può suscitare internamente una sfida? Di solito se è ben riposta e con i requisiti giusti, dopo tentativi anche se errati, si ha la voglia di continuare e riprovare dando il via a processi cognitivi di razionalizzazione.
  • 25. Il linguaggio c on tuo figlio Tuttavia il bambino è comunque sottoposto a emozioni contrastanti (anche se fosse in una posizione ideale) come sentimenti di collera, fastidio, animosità, irritabilità.
  • 26. Il linguaggio c on tuo figlio Ma saprà comunque far prevalere sentimenti di fiducia, accettazione, affinità, (data dal significato d’amore) nel saper riuscire a conquistare e possedere quella competenza o abilità.
  • 27. Il linguaggio c on tuo figlio La capacità di un bravo genitore, insegnante sta nel supportare quei sentimenti (di fiducia, accettazione, affinità) facendoli o emergere, o evidenziandoli attraverso segnali incoraggianti come: prossemica, voce, parole, segnali e sistemi di comunicazione.
  • 28. Il linguaggio c on tuo figlio L’attività del pensiero comprende fondamentalmente due processi: La visualizzazione e la Verbalizzazione ( o altri stimoli interni sensoriali o auditivi, entrambi simultaneamente)
  • 29. Il linguaggio c on tuo figlio FAR CIRCOLARE NELLA NOSTRA MENTE IMMAGINI CHE SIANO ESSE STESSE STIMOLI DI POLARITÀ POSITIVA.
  • 30. Il linguaggio c on tuo figlio Il dialogo interiore Costruire o far emergere un buon dialogo interiore in nostro figlio, o nel nostro allievo è la sfida di ogni buon genitore /insegnante.
  • 31. Il linguaggio c on tuo figlio Il dialogo interiore Può avvenire in due forme: Domanda o enunciato.
  • 32. Il linguaggio c on tuo figlio Gli enunciati invece tendono a creare degli assiomi o assunti o concetti riguardo alle esperienze di vissuto personale. Il dialogo interiore Le domande tendono a creare una maggiore consapevolezza ma se non fatte bene creano il dubbio
  • 33. Il linguaggio c on tuo figlio Domande che dirigono E tu cosa ne pensi di questo risultato? Tu come la vedi? Cosa ritieni più importante per te per riuscire al meglio?
  • 34. Il linguaggio c on tuo figlio DOPO AVER ASCOLTATO LA SUA RISPOSTA E SOLO DOPO UNA PICCOLA PAUSA DI SILENZIO…
  • 35. Il linguaggio c on tuo figlio Intervieni dicendo: A. Cosa è andato bene … (sforzati a trovare un dato oggettivo che può essere anche il fatto di averci provato…) B. Cosa può migliorare… C. Come fare per migliorarlo ( se hai qualche suggerimento a riguardo)
  • 36. Il linguaggio c on tuo figlio Le emozioni Dobbiamo fare in modo che la sua emotività sia ricettivamente alta. Ciò che vive, sente, ascolta e prova in quei momenti generà parte della sua autostima e dei suoi comportamenti futuri. In quei frangenti nostro figlio o allievo, è come un terreno aratro e ben concimato e le parole cadono come semi.
  • 37. Il linguaggio c on tuo figlio “La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco d’accendere Plutarco