Le slides del mio intervento alla presentazione del libro di Ichino e Terlizzese "Facoltà di scelta" all'università di Siena il 7 maggio 2014. Spiego perché l'istruzione è un diritto. Mostro che il libro di Ichino e Terlizzese è costruito su fonti informative ben poco salde. Infine ricordo che il modello di prestiti che propongono, quello inglese, sta incontrando problemi rilevanti anche oltre Manica.
2. Alberto Baccini, Commento a I&T
La proposta di I&T è il risultato di
Una visione del mondo radicalmente diversa da quella
che io difendo
Di una analisi dei problemi dell’università italiana
che non ha conferma nei fatti.
La proposta è vecchia: diventare latecomer di un
sistema che sta rivelando tutti i suoi limiti
3. Alberto Baccini, Commento a I&T
I&T: l’università non è la scuola di Barbiana
«Il diritto allo studio in senso proprio riguarda la scuola primaria
e secondaria, non necessariamente l’università» (p. 18)
«L’università pubblica dovrebbe essere pagata autonomamente
da chi la frequenta (così come ogni cittadino si paga il ristorante,
il cinema e l’automobile)» (p. 19)
4. Alberto Baccini, Commento a I&T
Jean Antoine de Caritat Marquis de Condorcet, Sull’istruzione pubblica, 1792
5. Alberto Baccini, Commento a I&T
L’educazione come bene primario
L’educazione compresa la terziaria è un bene primario:
«I beni primari sono ciò di cui persone libere e eguali hanno bisogno in
quanto cittadini» (Rawls)
Problema di equità nella distribuzione dei beni primari
Nello specifico: “equity is defined as providing equal
opportunities to access and succeed in tertiary education” World
Bank. http://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/TOPICS/EXTEDUCATION/0,,contentMDK:22614893~menuPK:617592~pagePK:148956~piPK:216618~theSitePK:282386~isCURL:Y,00.html
Obiettivo primario (World Bank): offrire raccomandazioni per
politiche efficaci, sia monetarie che finanziarie, per ampliare la
partecipazione e migliorare le probabilità di successo per giovani
non privilegiati
6. Alberto Baccini, Commento a I&T
Art. 34 della costituzione italiana
Secondo I&T: «stabilisce il diritto di «raggiungere i gradi più alti
degli studi» per i «capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi».
Anche questa è una qualificazione importante e spesso
trascurata: non per tutti, solo per i capaci e meritevoli.»
«I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di
raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende
effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie
ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.»
«Finanziare l’università quasi interamente con le
tasse sul reddito implica, almeno nella situazione
attuale, un trasferimento di risorse dai più poveri
ai più ricchi» (p. 18 corsivo aggiunto)
19. Alberto Baccini, Commento a I&T
Gratis per tutti?
«Qualcuno potrebbe obiettare che in molte altre
nazioni, per esempio nei paesi scandinavi e in
Austria, l’università è gratis. Ebbene vuole solo dire
che l’iniquità è diffusa, il che non la rende meno
odiosa e paradossale. […] lo slogan tipico dei partiti
di sinistra, che invoca un’università gratis per tutti,
non solleva obiezioni tra quelli di destra che
sentitamente ringraziano per il regalo offerto al loro
ricco elettorato» p. 68
22. Alberto Baccini, Commento a I&T
http://news.google.com/newspapers?nid=1368&dat=19670808&id=B6dRAAAAIBAJ&sjid=RREEAAAAIBAJ&pg=5135,3738014
A financial timebomb