L'A3 è uno strumento molto potente, ma la potenza richiede ottimo controllo. La redazione di un A3 nel suo formato tipico può essere complessa, la ricerca della estrema sintesi non sempre è ben vista.
Senza perdere la testa sul formato, possiamo realizzare uno strumento che lasci libertà di azione, ma nel rispetto almeno dei requisiti di contenuto richiesti dal modello A3, che poi sono la componente più importante.
Ecco una proposta di A3 esploso su formato ppt, affinchè possiate scatenarvi nelle analisi e nella descrizione di ciò che state realizzando, senza perdervi eccessivamente nella ricerca di una sintesi estrema.
6. Il team
6
I membri del
team
A3 coordinator
● Mario Rossi/Ufficio
Process owner/Referenti interni
● Mario Rossi/Ufficio
Consulenti/Referenti normative/Conformità
● Mario Rossi/Ufficio
Persone da tenere informate
● Mario Rossi/Ufficio
10. Le contromisure
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Problema
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Chi Lorem ipsum
Le
contromisure
13. Follow up - lesson learned
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Persone Metodo Applicativi Misure
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Editor's Notes
Indicare il contesto in cui si sta operando, sia nella specifico, sia in maniera più ampia. Fare riferimento ad aspetti normativi se presenti.
Descrivere il problema, occorre mettere in evidenza dove risieda il problema, che effetti produce e perchè sia importante analizzarlo. Privilegiare una esposizione per punti.
Indicare in maniera precisa gli obiettivi e i target che si vuole raggiungere.
Nel team indicare le persone che possono contribuire alla risoluzione del problema. Attenzione a dove risiede il problema in termini di fase di processo. Non è una RACI anche se si ispira ad essa. Se necessario, perché il problema è particolarmente complesso o articolato, redigere una matrice RACI o ARCI.
Nella ricerca della cause sottostanti il problema osservato, può essere utile inquadrarlo rispondendo a 6 domande: 5W + 1H. Il perimetro aiuta a focalizzare il problema e ad escludere aspetti non coerenti.
Scrivere l’effetto/problema osservato all’interno del block notes, a seguire Indicare i problemi che generano l’effetto osservato, classificandoli per ambito di riferimento. Dove risiedono questi problemi? Hanno delle sotto cause?
Partendo dal problema individuato, nella ricerca della causa radice chiedersi 5 volte perchè, collegando ogni domanda alla causa precedentemente individuata, fino a quando non sia più possibile scendere in ulteriori dettagli. Ripetere la valutazione per ogni problema individuato.
Elencare le contromisure individuate in relazione all’analisi del problema o dei problemi.
Secondo un approccio di tipo progettuale può essere utile affrontare un piano light delle attività, indicando i passi principali o i milestone di riferimento, aggiornando costantemente la time line. Se occorre un maggior dettaglio nella pianificazione, magari per la complessità e l’elevato nr. di interlocutori coinvolti/da coinvolgere, meglio compilare un piano attività sfruttando altri SW, come Excel o i fogli di Google. Importante aver bene identificato i ruoli tramite una matrice RACI o ARCI.
Il Kanban è uno strumento utile per governare il problem solving, ambiti a complessità medio-bassa. Il Kanban consente di concentrarsi sugli aspetti da affrontare, risparmiando tempo sugli aspetti di pura pianificazione.
Nel To Do inserire i backlog, ossia, la lista delle attività richieste/necessarie, nel Doing le attività che sono in corso di analisi/sviluppo/test, nel Done tutte le attività completate. Se occorre specificare nel post it il referente dell’atttività.
Terminate le attività sull’A3 insieme al team ragionare sul follow up e sulle lezioni imparate. Indicarle all’interno dello schema. Se ritenuto necessario, aggiungere eventuali nuove categorie.