SCS e Impronta Etica a Farete il 8 9 2014 - Presentazione Ageing
SCS: Risultati ricerca su "riordino istituzionale"
1. STATO DELL’ARTE SUL RIORDINO
ISTITUZIONALE IN E-R
Bologna, 30 marzo 2015
IL RIORDINO ISTITUZIONALE:
L’EFFICIENZA DELLE ISTITUZIONI E
L’EFFICACIA DEI SERVIZI
2. 2
L.142/1990
L. 265/1999 e
TUEL (Art. 32)
L. Cost. 3/2001
Riforma del Titolo V
della Costituzione
L. 244/2007
Legge Finanziaria 2008
L. n. 42/2009
L. 122/2010
L. 56/2014
Legge Delrio
L. 190/2014
Legge di stabilità 2015
L. 11/2015
Milleproroghe
L’EVOLUZIONE DEL QUADRO REGOLATORIO NAZIONALE
Introduzione delle
Unioni di Comuni
Unioni di Comuni come
Enti Locali
Affidamento alle Regioni
dell’obbligo di avviare
il riordino delle Comunità
Montane
Incentivi per Unioni di
Comuni e Fusioni
Obbligo di
gestione
associata per i
Piccoli Comuni
Nuove
prerogative per
Fusioni e Unioni
di Comuni
3. 3
LE PROSSIME SCADENZE
Termine entro il quale deve essere individuato
il personale che resta assegnato agli enti e
quello invece da destinare alla mobilità
(art. c.422 Legge Stabilità 2015)
In caso di mancata approvazione
dello statuto delle CM entro
questa data, si applica la
procedura per l'esercizio del
potere sostitutivo
Se dopo il processo di ricollocamento al 31.12.2016
c’è ancora personale non collocato, in accordo con i
sindacati, Province e CM definiscono criteri e
tempi di utilizzo part time del personale
1 gennaio 2015
Province e Città metropolitane a decorrere da tale
data dovranno ridefinire la dotazione organica degli
enti considerando che la spesa relativa al personale di
ruolo è ridotta del 50% per le Province e del 30% per
le Città metropolitane (art. c.421 Legge Stabilità 2015)
31 marzo 2015
1 aprile 2015
Apertura mobilità: le Regioni e gli enti locali
con posti disponibili devono prima di tutto
attingere al personale di Province e CM (art.1
c 424 Legge Stabilità 2015)
30 giugno 2015
31 dicembre 2016
4. IL «PESO» DELLE PROVINCE NELLA PA ITALIANA
73%
6% 11%
10%
2.022
50.530
19.702.067.581 €
4Dati Conto Annuale della PA 2013
5. 5
COME È EVOLUTA LA STRUTTURA DELLE PROVINCE
ATTUAZIONE LEGGE DELRIO
Dati Conto Annuale della PA 2013 (Personale Stabile)
6. 6
LA SITUAZIONE ORGANIZZATIVA DELLE PROVINCE DELL’E-R
Dati Sezione Trasparenza degli Enti. Dotazione Organica (2013). Il dato per Ferrara è aggiornato al 2014
7. 7
L’EVOLUZIONE DELLA SPESA DELLE PROVINCE IN E-R
Migliaiadi€
-37%
-15%
-8%
-77%
-13%
-1%
Spese Correnti
Spese Personale
dal 2008 al 2013
dal 2008 al 2013
Dati Sezione Finanza Locale Regione Emilia-Romagna.
-37%
8. LE SCELTE DELLE VARIE REGIONI ITALIANE
Provvedimenti che
individuano dei
principi e rinviano
l’identificazione delle
funzioni da riallocare
Provvedimenti di
accentramento
regionale
Provvedimenti
maggiormente
aderenti alla Legge
Delrio
Provvedimenti che
confermano le
vecchie funzioni
provinciali in aggiunta
alle fondamentali
8
9. 9
QUALE SITUAZIONE DI PARTENZA PER LE VARIE REGIONI
Puglia
Veneto
Abruzzo
Calabria
Lombardia
Campania
Molise
Marche
Basilicata
Umbria
Emilia-Romagna
Piemonte
Sardegna
Toscana
Lazio
FVG
Liguria
Sicilia
TAA
Valle d’Aosta
SPESA PERSONALE COMUNE PRO-CAPITE
15.854
8.509
4.374
4.842
6.519
10.673
2.314
6.581
4.415
9.747
13.078
3.679
4.413
13.443
15.530
5.691
6.774
13.064
3.227
1.738
€ 161,58
€ 200,53
€ 207,21
€ 220,97
€ 221,31
€ 224,89
€ 228,41
€ 234,68
€ 235,26
€ 244,78
€ 246,82
€ 250,15
€ 257,35
€ 262,22
€ 273,90
€ 315,32
€ 319,10
€ 320,75
€ 391,77
€ 454,38
% DEI PICCOLI COMUNI IN UNIONE SUL TOTALE
DEI PICCOLI COMUNI – DATI 2013
DIMENSIONE MEDIA COMUNI
Dati SIOPE 2013 per le Spese Personale.
Dati ANCI-IFEL 2013 per la dimensione dei Comuni e la % dei PC
66%-80%
36%-65%
20%-35%
9%-19%
3%-8%
0%-2%
Piccoli Comuni: con popolazione < 5000 abitanti
10. 10
4.342.1354.342.135
Residenti
7%
10%
12%
16%
22%
8%
9%
9%
7%
LA STRUTTURA DEI COMUNI DELL’E-R
42%
13%
35%
10%
Oltre 50.000
Da 20.001 a 50.000
Da 5.001 a 20.000
Fino a 5.000
13 Comuni
3,7%
20 Comuni
5,8%
157 Comuni
45,1%
157 Comuni
45,4%
Popolazione residente in % e per classe di ampiezza
Ripartizione popolazione per Provincia
Dati rapporto ISTAT 2011
11. IL PERCORSO DELLA REGIONE E-R
Finanziamenti
Regionali
Unioni di
Comuni
35
31
32
35
34
46
49
7.702.734€
7.409.667€
8.379.124€
8.579.862€
5.363.125€€
15.355.661€
11
L.R. 18/2008
L.R. 21/2012
DGR n.286 del 18
marzo 2013
L.R. 23 del 21
novembre 2013
Dati Finanza Locale Regione Emilia-Romagna.
13. 13
LE UNIONI DI COMUNI IN E-R
2.509.000 cittadini: il 56%
Dimensioni media
delle UC
Incidenza dei PC
sull’Unione
L’87% dei Comuni è associato
87%
Cittadini in
Unione
Cittadini non
in Unione
Dati Anci-IFEL 2013
14. • 49 Unioni di
Comuni
• 46 Ambiti Ottimali
• 40 Unioni di
Comuni coincidenti
con ATO
14
QUALI CARATTERISTICHE HANNO LE UNIONI IN E-R
Funzioni Associate
Dati sezione Autonomie Regione Emilia-Romagna
Sistemi Informativi
77%
Polizia Municipale
68%
Servizi Sociali
66%
Gestione del Personale
62%
SUAP
57%
Protezione civile
57%
Gestione dei Tributi
43%
Pianificazione urbanistica
28%
15. 15
Rischi “indotti”
organizzativi
I RISCHI DEL PROCESSO DI RIORDINO
Corretta attribuzione del patrimonio immobiliare e
mobiliare (società partecipate, aziende speciali) con
particolare riferimento alla situazione finanziaria
Corretta perimetrazione delle funzioni / rami
dell’amministrazione (ivi incluso il personale)
Credibili e prudenziali Business Plan (Bilanci di
previsione) delle Unioni e dei Nuovi Comuni
Perdita del rapporto «personale» con
l’amministrazione: «il piccolo funziona meglio»
Marginalizzazione dei Comuni di confine
La struttura organizzativa non è preparata alla
trasformazione, è sottodimensionata
La mancata specializzazione dei dipendenti non
assicura la qualità dei servizi
Rischi gestionali ed
organizzativi ed
organizzativi
16. 16
I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO
Industrializza-
zione del
processo di
unificazione
Coordinamento
sui vincoli di
bilancio e di
personale
Gestione delle
resistenze e
valorizzazione
del
cambiamento
«positivo»
Comunicazione
verso i cittadini
Processi
organizzativi
Sistemi
Persone e
competenze