La quota di profitto delle società non finanziarie italiane è risalita negli ultimi due anni per effetto del calo del costo delle materie prime e dell'energia, solo in parte trasferito sui prezzi di vendita, e della moderata inflazione salariale per i lavoratori dipendenti. Inoltre è tornato ad ampliarsi il gap positivo sia nei riguardi delle società non finanziarie dell'Eurozona che dell'intera Unione Europea.
Monitor economico us la rilocalizzazione conviene 20 febbraio 2017
Monitor Economico - Quota di profitto in risalita - 10 aprile 2017
1. QUOTA DI PROFITTO IN RISALITA
Monitor Economico
P I O D E G R E G O R I O
D E G R E G O R I O . P I O @ G M A I L . C O M
1 0 A P R I L E 2 0 1 7
2. Il valore aggiunto supera il livello pre-crisi
A fine 2016 l’ammontare aggregato
del valore aggiunto prodotto dalle
società non finanziarie italiane ha
superato il livello pre-crisi.
Si è quindi completata la fase di
Italia – Società non finanziarie: valore aggiunto
2
190.000
195.000
Si è quindi completata la fase di
recupero iniziata a fine 2012, al fondo
della crisi dei debiti sovrani.
A partire in particolare dalla fine
del 2014, il calo del costo delle
materie prime e dell’energia è uno
dei fattori che ha maggiormente
contribuito a questo recupero, dal
momento che esso è stato solo
parzialmente trasferito sui prezzi di
vendita dei prodotti trasformati.
Monitor Economico Pio De Gregorio
Fonte: Istat
160.000
165.000
170.000
175.000
180.000
185.000
mar-06
set-06
mar-07
set-07
mar-08
set-08
mar-09
set-09
mar-10
set-10
mar-11
set-11
mar-12
set-12
mar-13
set-13
mar-14
set-14
mar-15
set-15
mar-16
set-16
milionidieuro
Valore aggiunto
3. Ma il risultato di gestione è cresciuto di più
Il risultato di gestione è dato dal valore
aggiunto diminuito del costo del lavoro
dipendente e del saldo fra imposte
indirette e contributi alla produzione.
Nonostante il risultato di gestione
3
Italia – Società non finanziarie: risultato lordo di gestione
80.000
85.000
90.000
Nonostante il risultato di gestione
aggregato delle società non finanziarie
italiane sia ancora sotto il livello pre-
crisi, a partire da fine 2014 è
cresciuto più di quanto sia
aumentato il valore aggiunto.
Ciò è dovuto principalmente alla bassa
dinamica di crescita del costo del lavoro
nel corso degli ultimi due anni.
Fonte: Istat
Monitor Economico Pio De Gregorio
60.000
65.000
70.000
75.000
80.000
mar-06
ago-06
gen-07
giu-07
nov-07
apr-08
set-08
feb-09
lug-09
dic-09
mag-10
ott-10
mar-11
ago-11
gen-12
giu-12
nov-12
apr-13
set-13
feb-14
lug-14
dic-14
mag-15
ott-15
mar-16
ago-16
milionidieuro
Risultato lordo di gestione
4. Pertanto la quota di profitto è salita
Il fatto che negli ultimi due anni il
risultato lordo di gestione delle società
non finanziarie sia cresciuto più del
valore aggiunto si riflette nella risalita
della quota di profitto.
La quota di profitto esprime infatti il
4
Italia – Società non finanziarie: quota di profitto
44,0
45,0
46,0
47,0
La quota di profitto esprime infatti il
rapporto fra il risultato lordo di gestione
e il valore aggiunto.
Pertanto se la quota di profitto
aumenta significa che, dopo aver
remunerato il lavoro dipendente,
una parte maggiore del valore
aggiunto si traduce in profitto
d’impresa (al netto del saldo fra
imposte indirette e contributi alla
produzione).
Fonte: Istat
Monitor Economico Pio De Gregorio
37,0
38,0
39,0
40,0
41,0
42,0
43,0
44,0
mar-06
ago-06
gen-07
giu-07
nov-07
apr-08
set-08
feb-09
lug-09
dic-09
mag-10
ott-10
mar-11
ago-11
gen-12
giu-12
nov-12
apr-13
set-13
feb-14
lug-14
dic-14
mag-15
ott-15
mar-16
ago-16
milionidieuro
Quota di profitto
5. Si riapre il gap
Il recupero della quota di profitto delle
società non finanziarie italiane avvenuto
nel corso degli ultimi due anni è stato
5
Italia, Eurozona e UE: quota di profitto delle società non
finanziarie
46,0
48,0
nel corso degli ultimi due anni è stato
più rapido di quello verificatosi
tanto nell’Eurozona quanto
nell’Unione Europea.
Pertanto è tornato ad ampliarsi il gap a
favore delle società italiane che a fine
2014 era quasi azzerato.
Fonte: Istat, Eurostat
Monitor Economico Pio De Gregorio
34,0
36,0
38,0
40,0
42,0
44,0
mar-06
ott-06
mag-07
dic-07
lug-08
feb-09
set-09
apr-10
nov-10
giu-11
gen-12
ago-12
mar-13
ott-13
mag-14
dic-14
lug-15
feb-16
set-16
%
Italia Eurozona Unione Europea
6. 6
Il valore aggiunto delle società non finanziarie italiane è tornato sui livelli pre-crisi
grazie soprattutto al calo del costo delle materie prime e dell’energia, che non essendo stato
interamente trasferito sui prezzi di vendita, ha consentito di ricostituire il primo margine a partire
dalla fine del 2014.
In questo stesso periodo alla crescita del valore aggiunto si è accompagnata una modesta dinamica
inflazionistica del costo del lavoro dipendente, per cui il risultato lordo di gestione è aumentato
più di quanto sia cresciuto il valore aggiunto. Ciò ha trovato riflesso nella risalita della quota di
profitto, vale a dire della percentuale del valore aggiunto che si traduce in profitto dopo aver
remunerato il lavoro dipendente (al netto del saldo fra imposte indirette e contributi alla produzione).
Riflessi positivi sulla fiducia
Monitor Economico Pio De Gregorio
remunerato il lavoro dipendente (al netto del saldo fra imposte indirette e contributi alla produzione).
Inoltre negli ultimi due anni la quota di profitto delle società non finanziarie italiane è
aumentata più di quanto sia cresciuta nell’Eurozona e nell’Unione Europea, tornando ad
ampliare a proprio favore il gap che si era quasi azzerato nel 2013.
Ovviamente queste dinamiche illustrano i trend fino al livello di conto economico corrispondente
grosso modo al margine operativo lordo (EBITDA), al di sotto del quale agiscono fattori che operano in
direzioni talvolta opposte, sia in senso assoluto che relativo. Tuttavia resta il fatto che gli sviluppi
degli ultimi due anni sono stati favorevoli per una risalita della quota di profitto delle
società non finanziare italiane, il che a mio avviso motiva buona parte del
miglioramento del clima di fiducia rilevato recentemente.