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NEW AERODINAMICA S.r.l. 
PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED INSTALLAZIONE IMPIANTI 
DI ASPIRAZIONE SCARTI DI PRODUZIONE E FILTRAZIONE POLVERI 
Capitale Sociale €100.000,00 I.V. 
24060 CASAZZA (Bg) - Via S.L. in Cavellas, 21 - Tel. 035/810408 - Fax 035/811260 - E-mail info@newaerodinamica.com 
C.C.I.A.A. Bergamo 211657 – Registro delle imprese di Bergamo Num. Iscr. BG024-2302 – Partita I.V.A.01500650161 
L’IMPORTANZA DEL RISPETTO 
DELLA NORMATIVA VIGENTE 
PER GLI IMPIANTI DI DEPOLVERAZIONE 
New Aerodinamica realizza da tre decenni impianti per l’aspirazione di scarti e filtrazione di polveri personalizzati in base alle esigenze dei singoli clienti. Oltre a sviluppare soluzioni all’avanguardia e a utilizzare materiali di prima qualità, la nostra società è molto attenta al rispetto della normativa vigente in materia. Purtroppo non sempre il cliente, per una cattiva informazione o perché allettato da costi inferiori, rispetta quanto previsto per legge andando incontro, spesso inconsapevolmente, al rischio di gravi sanzioni. Il costruttore dell’impianto quindi in primo luogo dovrebbe assicurare al proprio acquirente un impianto di depolverazione con tutte le caratteristiche minime previste per legge. Purtroppo New Aerodinamica negli ultimi anni ha rilevato che molti impianti, realizzati da altri costruttori, difettano di protezioni minime di sicurezza tra le quali ad esempio scale e parapetti sui filtri; alcuni impianti hanno dimensioni non conformi a quanto indicato negli allegati tecnici relativi all’inquinamento e tutela dell’atmosfera; spesso i punti di controllo delle emissioni sono posizionati in modo errato ecc.. 
Al fine di illustrare in modo chiaro e comprensibile quali debbano essere le caratteristiche di un impianto per poter essere a norma di legge e quindi in primo luogo sicuro e correttamente funzionante, di seguito viene riepilogata in modo sintetico la normativa vigente.
2 
Caratteristiche tecniche minime degli impianti di abbattimento 
SCHEDA D.MF.01 - DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE 
Tipo di abbattitore 
FILTRI A TESSUTO 
Impiego 
Abbattimento polveri 
INDICAZIONI IMPIANTISTICHE 
1) Temperatura 
Compatibile con le caratteristiche del mezzo filtrante 
Compatibile con il punto di rugiada del flusso gassoso 
2) Velocità di attraversamento 
Previsti al paragrafo 5.5 - Prospetto 1 della norma UNI 11304 - 1 
Granulometria (μm) 
Vel. Di attraversamento (mt/min) 
>60 
1.8-3.0 
30-60 
1.5-2.0 
5-30 
1.2-1.8 
<5 
0.8-1.2 
3) Gram. tessuto 
feltro: ≥ 400 g/m2 per filtri a pulizia controcorrente con aria compressa 
4) Umidità relativa 
N R 
5) Sistema di controllo Contaore di funzionamento non azzerabile utilizzato a fini manutentivi Al fine di poter controllare ed assicurare il mantenimento dei livelli di prestazione ambientale richiesti, sull’impianto devono essere predisposti i seguenti dispositivi: 
a) idonea presa di misura per le analisi gravimetriche, in accordo con la UNI 10169 e la UNI EN 13284-1 e smi; 
b) idoneo pressostato differenziale con monitoraggio in continuo della variazione di pressione ai capi dell’elemento filtrante, avente la funzione di segnalare (mediante allarme ottico e/o acustico) l’intasamento dell’elemento filtrante stesso, cui deve seguire la relativa pulizia o sostituzione; 
c) secondo quanto previsto dalla Norma UNI 11304-1 ed eventuali successive modifiche, idoneo rilevatore di polveri (triboelettrico, ottico), opportunamente posizionato (ove possibile secondo la UNI 10169) e tarato/ calibrato (con modalità di cui sia data evidenza), avente la funzione di rilevare e segnalare eventuali emissioni anomale, per emissioni caratterizzate da portate superiori a 10.000 Nmc/h e non soggette a monitoraggio in continuo; 
6) Sistema di pulizia 
Lavaggio in controcorrente con aria compressa 
7) Manutenzione 
Le operazioni di manutenzione dovranno: essere effettuate in conformità a quanto prescritto dal manuale di istruzione del costruttore riguardare sia l’impianto e le sue componenti, che la strumentazione di controllo essere annotate su un apposito registro. 
8) Informazioni aggiuntive Attenzione ad evitare la temperatura del punto di rugiada Porre attenzione alla classe di esplosività delle polveri da trattare ed alle caratteristiche di esplosività del flusso gassoso (normativa ATEX)
3 
UNI 10169-01 
CAMPIONAMENTO ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA 
Il condotto con il flusso da esaminare deve essere univocamente ed indelebilmente identificato e deve 
essere provvisto di bocchelli per accedere ai punti di campionamento scelti secondo le regole dettate dalla 
normativa UNI 10169/01 
UBICAZIONE SEZIONE DI MONITORAGGIO 
Per assicurare una distribuzione sufficientemente omogenea della velocità del gas nella sezione di misurazione, il/i foro/i vanno posizionati in un tratto rettilineo del condotto ad almeno: 
- 5 diametri idraulici dopo curve, ventilatori o strozzature 
- 2 diametri idraulici prima di curve, ventilatori o strozzature 
FORI DI ISPEZIONE 
Deve essere predisposto un numero di fori conforme alle norme citate come indicato di seguito: 
Fino a Ø1000 => 1 punto di prelievo 
Da Ø1000 a Ø2000 => 2 punti a 90° 
Superiore a Ø2000 => 3 punti a 120° 
ACCESSO AI CAMINI 
In base a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006, parte V art. 269 comma 9 l'autorità competente per il controllo è autorizzata ad effettuare presso gli impianti tutte le ispezioni che ritenga necessarie per accertare il rispetto dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera. 
I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e misura 
devono garantire il rispetto delle norme previste in materia di 
sicurezza ed igiene del lavoro (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.). 
L’azienda dovrà fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi 
specifici esistenti nell’ambiente in cui opererà il personale 
incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni
4 
I punti di prelievo devono essere collocati a circa 1-1,5 metri di 
altezza rispetto al piano di calpestio della postazione di lavoro. 
La piattaforma dovrebbe essere libera da ostacoli che potrebbero rendere difficoltosa l'introduzione e l'estrazione delle 
sonde di campionamento. 
I punti di prelievo collocati in quota devono essere accessibili 
mediante scale fisse a gradini oppure scale fisse a pioli. 
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protezione con maglie di dimensioni adeguate ad impedire la 
caduta verso l’esterno. Nel caso di scale molto alte, il percorso 
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La postazione di lavoro deve avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da garantire il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. 
In particolare le piattaforme di lavoro devono essere dotate di: parapetto normale su tutti i lati, piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo nonché di botola incernierata non asportabile (in caso di accesso dal basso) o cancelletto con sistema di chiusura (in caso di accesso laterale) per evitare cadute, presa elettrica per il funzionamento degli strumenti di campionamento nelle immediate vicinanze del punto di campionamento (nel caso di piattaforme aeree poste ad altezza inferiore a 10 m la presa di campionamento potrà essere posta alla base) e possibilmente dotate di protezione contro gli agenti atmosferici.
5 
ATEX 94/9/CE 
Un altro aspetto che spesso rischia di essere sottovalutato nella realizzazione di impianti di depolverazione è la corretta applicazione della Direttiva Europea ATEX (94/9/CE). Purtroppo, a tutt’oggi, molte aziende produttive che operano in ambiente con presenza di polveri ignorano le disposizioni previste dalle direttive europee e dalla conseguente legislazione italiana. 
CLASSIFICAZIONE DELLE AREE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE 
Zona 20 
Luogo in cui un'atmosfera esplosiva sotto forma di una nube di polveri combustibili nell'aria è presente continuamente, o per lunghi periodi, o frequentemente. 
Zona 21 
Luogo in cui è probabile che un'atmosfera esplosiva, sotto forma di una nube di polveri combustibili nell'aria, si presenti occasionalmente durante il normale funzionamento. 
Zona 22 
Luogo in cui è improbabile che un'atmosfera esplosiva, sotto forma di una nube di polvere combustibile nell'aria, si presenti durante il normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per un breve periodo. 
PRINCIPI PER MINIMIZZARE IL RISCHIO DI ESPLOSIONE 
Tra le misure generali previste dall'Allegato I, il Fabbricante è tenuto a progettare i propri prodotti secondo il “principio della sicurezza integrata contro le esplosioni” ovvero deve prendere tutte le misure necessarie al fine di: evitare anzitutto, per quanto possibile, che gli apparecchi e sistemi di protezione producano o liberino essi stessi atmosfere esplosive; impedire l'innesco all'interno di un'atmosfera esplosiva tenendo conto della natura di ciascuna sorgente potenziale di innesco, elettrica e non elettrica; qualora, malgrado tutto, si produca un'esplosione che può mettere in pericolo persone e, eventualmente, animali domestici o beni con un effetto diretto o indiretto, soffocarla immediatamente e/o circoscrivere la zona colpita dalle fiamme e dalla pressione derivante dall'esplosione, secondo un livello di sicurezza sufficiente. 
MISURE DI PROTEZIONE 
Misure di protezione costruttive che prevedono la limitazione degli effetti dell'esplosione ad un livello accettabile (in questo caso viene accettata l'eventualità dell'esplosione). Esse consistono in: Progettazione resistente all'esplosione. Scarico dell'esplosione. Soppressione dell'esplosione. Prevenzione della propagazione delle fiamme e dell'esplosione.
6 
LIMITAZIONE DEGLI EFFETTI DELL'ESPLOSIONE MEDIANTE MISURE DI PROTEZIONE COSTRUTTIVE 
I sistemi “costruttivi” per la protezione contro le esplosione possono essere così suddivisi: 
1. Scarico dell'esplosione (quello più utilizzato) 
2. Soppressione dell'esplosione 
3. Progettazione resistente all'esplosione 
4. Progettazione dei sistemi di isolamento dell'esplosione 
Generalmente i sistemi descritti si devono adottare in combinazione fra loro tenendo presente i molteplici aspetti della parte di impianto presa in considerazione. 
SCARICO DELL'ESPLOSIONE 
Lo scarico dell'esplosione è un principio di protezione che utilizza lo scarico di miscela combusta e incombusta e gas di combustione per ridurre la pressione di esplosione. Ciò si ottiene prevedendo aperture sufficienti per impedire la distruzione di apparecchi, sistemi di protezione e componenti. 
SOLO DISCHI DI ROTTURA 
VALVOLA DI NON RITORNO 
ROTOCELLA 
DISCHI DI ROTTURA 
NON BASTA 
VA BENE 
Pertanto tutti i filtri che hanno solamente i dischi di rottura NON possono essere classificati ATEX e sono da considerare NON A NORMA DI LEGGE.
7 
ll titolo XI del D.Lgs. 81/2008 definisce le prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive. Tale decreto impone al datore di lavoro, nelle attività in cui i lavoratori possano essere esposti al rischio di atmosfere esplosive, l’obbligo di redigere un documento per la valutazione di tale rischio e verificare la rispondenza degli impianti e delle attrezzature ai requisiti minimi stabiliti. La presenza in azienda di prodotti/sostanze, che per le loro caratteristiche, possano dare origine ad atmosfere esplosive impone al datore di lavoro l’obbligo di: effettuare la classificazione delle zone con pericolo di esplosione predisporre il Documento sulla protezione contro le esplosioni realizzazione degli interventi per ridurre il rischio. 
Ai sensi dell’articolo 22 d.Lgs. 81/2008 “I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.” Mentre ai sensi dell’art. 23 del medesimo decreto “Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. 
LE SANZIONI PER LA VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI SICUREZZA SONO MOLTO GRAVI: OLTRE ALLE SANZIONI DI TIPO ECONOMICO SI RISCHIA L’ARRESTO. 
CONCLUSIONI 
New Aerodinamica è molto sensibile a tutti gli aspetti sopra esposti proponendo ai propri clienti esclusivamente impianti a NORMA DI LEGGE ed è disponibile ad effettuare valutazioni tecniche anche su altre installazioni al fine di verificare il rispetto della normativa in materia. 
Scegliere il partner giusto è importante, fondamentale e sicuro. DIFFIDATE da chi utilizza questo motto: 
… non è mai successo niente…

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  • 1. NEW AERODINAMICA S.r.l. PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED INSTALLAZIONE IMPIANTI DI ASPIRAZIONE SCARTI DI PRODUZIONE E FILTRAZIONE POLVERI Capitale Sociale €100.000,00 I.V. 24060 CASAZZA (Bg) - Via S.L. in Cavellas, 21 - Tel. 035/810408 - Fax 035/811260 - E-mail info@newaerodinamica.com C.C.I.A.A. Bergamo 211657 – Registro delle imprese di Bergamo Num. Iscr. BG024-2302 – Partita I.V.A.01500650161 L’IMPORTANZA DEL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE PER GLI IMPIANTI DI DEPOLVERAZIONE New Aerodinamica realizza da tre decenni impianti per l’aspirazione di scarti e filtrazione di polveri personalizzati in base alle esigenze dei singoli clienti. Oltre a sviluppare soluzioni all’avanguardia e a utilizzare materiali di prima qualità, la nostra società è molto attenta al rispetto della normativa vigente in materia. Purtroppo non sempre il cliente, per una cattiva informazione o perché allettato da costi inferiori, rispetta quanto previsto per legge andando incontro, spesso inconsapevolmente, al rischio di gravi sanzioni. Il costruttore dell’impianto quindi in primo luogo dovrebbe assicurare al proprio acquirente un impianto di depolverazione con tutte le caratteristiche minime previste per legge. Purtroppo New Aerodinamica negli ultimi anni ha rilevato che molti impianti, realizzati da altri costruttori, difettano di protezioni minime di sicurezza tra le quali ad esempio scale e parapetti sui filtri; alcuni impianti hanno dimensioni non conformi a quanto indicato negli allegati tecnici relativi all’inquinamento e tutela dell’atmosfera; spesso i punti di controllo delle emissioni sono posizionati in modo errato ecc.. Al fine di illustrare in modo chiaro e comprensibile quali debbano essere le caratteristiche di un impianto per poter essere a norma di legge e quindi in primo luogo sicuro e correttamente funzionante, di seguito viene riepilogata in modo sintetico la normativa vigente.
  • 2. 2 Caratteristiche tecniche minime degli impianti di abbattimento SCHEDA D.MF.01 - DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE Tipo di abbattitore FILTRI A TESSUTO Impiego Abbattimento polveri INDICAZIONI IMPIANTISTICHE 1) Temperatura Compatibile con le caratteristiche del mezzo filtrante Compatibile con il punto di rugiada del flusso gassoso 2) Velocità di attraversamento Previsti al paragrafo 5.5 - Prospetto 1 della norma UNI 11304 - 1 Granulometria (μm) Vel. Di attraversamento (mt/min) >60 1.8-3.0 30-60 1.5-2.0 5-30 1.2-1.8 <5 0.8-1.2 3) Gram. tessuto feltro: ≥ 400 g/m2 per filtri a pulizia controcorrente con aria compressa 4) Umidità relativa N R 5) Sistema di controllo Contaore di funzionamento non azzerabile utilizzato a fini manutentivi Al fine di poter controllare ed assicurare il mantenimento dei livelli di prestazione ambientale richiesti, sull’impianto devono essere predisposti i seguenti dispositivi: a) idonea presa di misura per le analisi gravimetriche, in accordo con la UNI 10169 e la UNI EN 13284-1 e smi; b) idoneo pressostato differenziale con monitoraggio in continuo della variazione di pressione ai capi dell’elemento filtrante, avente la funzione di segnalare (mediante allarme ottico e/o acustico) l’intasamento dell’elemento filtrante stesso, cui deve seguire la relativa pulizia o sostituzione; c) secondo quanto previsto dalla Norma UNI 11304-1 ed eventuali successive modifiche, idoneo rilevatore di polveri (triboelettrico, ottico), opportunamente posizionato (ove possibile secondo la UNI 10169) e tarato/ calibrato (con modalità di cui sia data evidenza), avente la funzione di rilevare e segnalare eventuali emissioni anomale, per emissioni caratterizzate da portate superiori a 10.000 Nmc/h e non soggette a monitoraggio in continuo; 6) Sistema di pulizia Lavaggio in controcorrente con aria compressa 7) Manutenzione Le operazioni di manutenzione dovranno: essere effettuate in conformità a quanto prescritto dal manuale di istruzione del costruttore riguardare sia l’impianto e le sue componenti, che la strumentazione di controllo essere annotate su un apposito registro. 8) Informazioni aggiuntive Attenzione ad evitare la temperatura del punto di rugiada Porre attenzione alla classe di esplosività delle polveri da trattare ed alle caratteristiche di esplosività del flusso gassoso (normativa ATEX)
  • 3. 3 UNI 10169-01 CAMPIONAMENTO ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Il condotto con il flusso da esaminare deve essere univocamente ed indelebilmente identificato e deve essere provvisto di bocchelli per accedere ai punti di campionamento scelti secondo le regole dettate dalla normativa UNI 10169/01 UBICAZIONE SEZIONE DI MONITORAGGIO Per assicurare una distribuzione sufficientemente omogenea della velocità del gas nella sezione di misurazione, il/i foro/i vanno posizionati in un tratto rettilineo del condotto ad almeno: - 5 diametri idraulici dopo curve, ventilatori o strozzature - 2 diametri idraulici prima di curve, ventilatori o strozzature FORI DI ISPEZIONE Deve essere predisposto un numero di fori conforme alle norme citate come indicato di seguito: Fino a Ø1000 => 1 punto di prelievo Da Ø1000 a Ø2000 => 2 punti a 90° Superiore a Ø2000 => 3 punti a 120° ACCESSO AI CAMINI In base a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006, parte V art. 269 comma 9 l'autorità competente per il controllo è autorizzata ad effettuare presso gli impianti tutte le ispezioni che ritenga necessarie per accertare il rispetto dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera. I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e misura devono garantire il rispetto delle norme previste in materia di sicurezza ed igiene del lavoro (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.). L’azienda dovrà fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui opererà il personale incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni
  • 4. 4 I punti di prelievo devono essere collocati a circa 1-1,5 metri di altezza rispetto al piano di calpestio della postazione di lavoro. La piattaforma dovrebbe essere libera da ostacoli che potrebbero rendere difficoltosa l'introduzione e l'estrazione delle sonde di campionamento. I punti di prelievo collocati in quota devono essere accessibili mediante scale fisse a gradini oppure scale fisse a pioli. Non sono considerate idonee scale portatili. Le scale fisse verticali a pioli devono essere dotate di gabbia di protezione con maglie di dimensioni adeguate ad impedire la caduta verso l’esterno. Nel caso di scale molto alte, il percorso deve essere suddiviso, mediante ripiani intermedi, in varie tratte di altezza non superiore a 8-9 metri. La postazione di lavoro deve avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da garantire il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. In particolare le piattaforme di lavoro devono essere dotate di: parapetto normale su tutti i lati, piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo nonché di botola incernierata non asportabile (in caso di accesso dal basso) o cancelletto con sistema di chiusura (in caso di accesso laterale) per evitare cadute, presa elettrica per il funzionamento degli strumenti di campionamento nelle immediate vicinanze del punto di campionamento (nel caso di piattaforme aeree poste ad altezza inferiore a 10 m la presa di campionamento potrà essere posta alla base) e possibilmente dotate di protezione contro gli agenti atmosferici.
  • 5. 5 ATEX 94/9/CE Un altro aspetto che spesso rischia di essere sottovalutato nella realizzazione di impianti di depolverazione è la corretta applicazione della Direttiva Europea ATEX (94/9/CE). Purtroppo, a tutt’oggi, molte aziende produttive che operano in ambiente con presenza di polveri ignorano le disposizioni previste dalle direttive europee e dalla conseguente legislazione italiana. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE Zona 20 Luogo in cui un'atmosfera esplosiva sotto forma di una nube di polveri combustibili nell'aria è presente continuamente, o per lunghi periodi, o frequentemente. Zona 21 Luogo in cui è probabile che un'atmosfera esplosiva, sotto forma di una nube di polveri combustibili nell'aria, si presenti occasionalmente durante il normale funzionamento. Zona 22 Luogo in cui è improbabile che un'atmosfera esplosiva, sotto forma di una nube di polvere combustibile nell'aria, si presenti durante il normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per un breve periodo. PRINCIPI PER MINIMIZZARE IL RISCHIO DI ESPLOSIONE Tra le misure generali previste dall'Allegato I, il Fabbricante è tenuto a progettare i propri prodotti secondo il “principio della sicurezza integrata contro le esplosioni” ovvero deve prendere tutte le misure necessarie al fine di: evitare anzitutto, per quanto possibile, che gli apparecchi e sistemi di protezione producano o liberino essi stessi atmosfere esplosive; impedire l'innesco all'interno di un'atmosfera esplosiva tenendo conto della natura di ciascuna sorgente potenziale di innesco, elettrica e non elettrica; qualora, malgrado tutto, si produca un'esplosione che può mettere in pericolo persone e, eventualmente, animali domestici o beni con un effetto diretto o indiretto, soffocarla immediatamente e/o circoscrivere la zona colpita dalle fiamme e dalla pressione derivante dall'esplosione, secondo un livello di sicurezza sufficiente. MISURE DI PROTEZIONE Misure di protezione costruttive che prevedono la limitazione degli effetti dell'esplosione ad un livello accettabile (in questo caso viene accettata l'eventualità dell'esplosione). Esse consistono in: Progettazione resistente all'esplosione. Scarico dell'esplosione. Soppressione dell'esplosione. Prevenzione della propagazione delle fiamme e dell'esplosione.
  • 6. 6 LIMITAZIONE DEGLI EFFETTI DELL'ESPLOSIONE MEDIANTE MISURE DI PROTEZIONE COSTRUTTIVE I sistemi “costruttivi” per la protezione contro le esplosione possono essere così suddivisi: 1. Scarico dell'esplosione (quello più utilizzato) 2. Soppressione dell'esplosione 3. Progettazione resistente all'esplosione 4. Progettazione dei sistemi di isolamento dell'esplosione Generalmente i sistemi descritti si devono adottare in combinazione fra loro tenendo presente i molteplici aspetti della parte di impianto presa in considerazione. SCARICO DELL'ESPLOSIONE Lo scarico dell'esplosione è un principio di protezione che utilizza lo scarico di miscela combusta e incombusta e gas di combustione per ridurre la pressione di esplosione. Ciò si ottiene prevedendo aperture sufficienti per impedire la distruzione di apparecchi, sistemi di protezione e componenti. SOLO DISCHI DI ROTTURA VALVOLA DI NON RITORNO ROTOCELLA DISCHI DI ROTTURA NON BASTA VA BENE Pertanto tutti i filtri che hanno solamente i dischi di rottura NON possono essere classificati ATEX e sono da considerare NON A NORMA DI LEGGE.
  • 7. 7 ll titolo XI del D.Lgs. 81/2008 definisce le prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive. Tale decreto impone al datore di lavoro, nelle attività in cui i lavoratori possano essere esposti al rischio di atmosfere esplosive, l’obbligo di redigere un documento per la valutazione di tale rischio e verificare la rispondenza degli impianti e delle attrezzature ai requisiti minimi stabiliti. La presenza in azienda di prodotti/sostanze, che per le loro caratteristiche, possano dare origine ad atmosfere esplosive impone al datore di lavoro l’obbligo di: effettuare la classificazione delle zone con pericolo di esplosione predisporre il Documento sulla protezione contro le esplosioni realizzazione degli interventi per ridurre il rischio. Ai sensi dell’articolo 22 d.Lgs. 81/2008 “I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.” Mentre ai sensi dell’art. 23 del medesimo decreto “Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. LE SANZIONI PER LA VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI SICUREZZA SONO MOLTO GRAVI: OLTRE ALLE SANZIONI DI TIPO ECONOMICO SI RISCHIA L’ARRESTO. CONCLUSIONI New Aerodinamica è molto sensibile a tutti gli aspetti sopra esposti proponendo ai propri clienti esclusivamente impianti a NORMA DI LEGGE ed è disponibile ad effettuare valutazioni tecniche anche su altre installazioni al fine di verificare il rispetto della normativa in materia. Scegliere il partner giusto è importante, fondamentale e sicuro. DIFFIDATE da chi utilizza questo motto: … non è mai successo niente…