043 - La nuova organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
1. LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU):
È indispensabile che la Nuova Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) sia riorganizzata
per assumere direttamente la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo, impedendo
l’insorgere di tirannidi e di ogni tipo di violenza, sostenendo la sovranità dei popoli, sovranità che i
popoli stessi eserciteranno eleggendo liberamente i propri rappresentanti nei Parlamenti delle loro
Nazioni.
Nella Nuova Onu nessun Paese potrà avere diritto di veto perché tale diritto è
antidemocratico e lesivo degli interessi della maggioranza dei popoli.
Con la collaborazione delle Religioni la Nuova Onu manterrà con le sue Forze di Polizia la
giustizia, la solidarietà e la pace sulla Terra; tutte le Nazioni dovranno mettere a disposizione
dell’Onu i loro eserciti, i quali sotto la guida dell’Onu, avranno funzioni di polizia per impedire nei
singoli Stati le eventuali sopraffazioni dei violenti e le loro ingiustizie; l’Onu impedirà anche il lavoro
minorile e altre forme di sfruttamento dei bambini, delle donne e degli stessi uomini.
L’Onu, con la collaborazione delle Religioni, tutelerà tutti gli Ambienti della Terra e impedirà,
sempre con le sue Forze di Polizia, il taglio delle foreste e gli inquinamenti della terra, dell’aria e
dell’acqua, nonché il surriscaldamento climatico globale perché alzandosi il livello dei mari ci sono
aree del pianeta che sono già state o saranno ricoperte dalle acque come nel Bangladesh.
L’Onu dovrà vietare anche l’alterazione degli ambienti naturali. L’Onu, ad esempio, vieterà
la costruzione di dighe sui fiumi per realizzare laghi artificiali con conseguente sconvolgimento
della vita delle popolazioni di quei territori.
L’Onu con la collaborazione delle religioni, dovrà anche sorvegliare che i rappresentanti
eletti dei popoli esercitino con onestà le loro funzioni, perché finora la disonestà di molti governanti
è stata una delle due cause primarie della miseria dei popoli dell’emisfero Sud del mondo, in
particolare dell’Africa. La seconda causa è stato l’egoismo degli uomini ricchi dei popoli del Nord
del mondo, che non hanno avuto carità per i loro fratelli Africani.
Le religioni insieme “ Tutte insieme, nel loro insieme” dovranno tutelare i diritti e le
libertà inalienabili che devono essere riconosciuti a tutti gli uomini. Ai popoli dovrà essere
insegnato a rinunciare all’uso della forza; quando sorgerà un conflitto con un altro popolo
sarà fatto ricorso al giudizio dell’Onu.
Nel futuro - anche se lentamente, per la durezza del nostro cuore - le armi non dovranno
essere più progettate, né costruite. Gli scienziati e i tecnici si rifiuteranno di progettarle, gli operai
si rifiuteranno di costruirle, i vettori di trasportarle e i soldati di usarle. Non saranno più fabbricati
neppure i pezzi di ricambio sia delle armi che delle “macchine da guerra” di ogni specie, che
resteranno come monumenti dell’egoismo e dell’imbecillità dell’uomo. Questo comincerà ad
accadere quando le religioni si presenteranno all’Onu e in ogni singolo Stato e di fronte alle
Organizzazioni internazionali di Stati “Tutte insieme, nel loro insieme “, quali tutori della giustizia,
1
2. della solidarietà, della pace e dei diritti inalienabili dell’uomo, riconosciuti dalle Convenzioni
Internazionali.
La corruzione, figlia dell’egoismo dell’uomo, deve essere combattuta ovunque perché è
una fonte di gravissime ingiustizie, di immoralità e di illeciti guadagni. Anche sotto questo aspetto
le religioni, “Tutte insieme, nel loro insieme” possono fare moltissimo.
In futuro la forza coercitiva dell’Onu dovrà fondarsi sempre meno sulle sue Forze di
Polizia e sempre più sulla Morale insegnata agli uomini da tutte le vere religioni, quelle che
predicano l’amore, la giustizia, la pace, la solidarietà e la fratellanza tra gli uomini.
La nuova Onu vigilerà perché nelle singole Nazioni tutti i rapporti siano improntati alla
giustizia e alla fraternità per assicurare ad ogni uomo pari dignità sociale, uguaglianza di diritti e
anche di salari.
In ogni Nazione le religioni coopereranno insieme non soltanto a portare giustizia,
solidarietà e pace sulla Terra, ma coopereranno anche per insegnare agli uomini a non vivere
soltanto di pane, ma anche di ogni parola che viene dalla bocca di Dio 1
.
Il Signore Gesù, il Verbo di Dio fatto carne anche secondo il Corano 2
, disse di se stesso
“ …Io sono il pane che dà la vita. Chi si avvicina a me con fede non avrà più fame; chi mette la sua
fiducia in me non avrà più sete... 3
.
La Nuova Onu, le Nazioni e le Religioni promuoveranno l’autocontrollo delle nascite;
ciascuna famiglia, formata da un solo uomo e da una sola donna e poi dai loro figli, come la vuole
il Signore Dio 4
potrà avere figli ma limitatamente alle possibilità economico-finanziarie della coppia
di sposi; in ogni caso, al massimo, ogni coppia potrà avere due figli, ma anche nessun figlio se la
coppia stessa non avrà la possibilità di mantenerli bene senza farli lavorare perché chi fa lavorare i
propri figli li deruba delle gioie della fanciullezza.
Considerato che all’inizio del terzo Millennio sulla Terra vivono già oltre sette miliardi di
persone è una necessità improcrastinabile quella di ridurre le nascite dei bambini al minimo,
specialmente tra i popoli poveri, perché le risorse alimentari della Terra non sono più sufficienti a
sfamare un maggiore numero di uomini. L’Islam è il maggior responsabile dell’eccessiva
procreazione delle famiglie prescrivendo che ogni buona musulmana deve partorire cinque figli
perché lo scopo dei Califfi malvagi dopo la morte di Maometto (escluso Abu Bakr) è quello di
dominare il mondo 5
, come dimostrano anche le persecuzioni dei pacifici Cristiani in varie parti del
mondo dopo la morte del profeta Maometto.
La Nuova Onu vigilerà che la violenza non venga fatta nemmeno all’interno delle famiglie;
ad esempio non sarà possibile, come avviene nell’Islam, che una bambina di sei anni possa
sposare un uomo adulto e che quindi venga estromessa crudelmente dalla propria famiglia.
1
Vangelo di Matteo 4,4;
2
Il Corano, trad. L. Bonelli, sura III 40, Ulrico Hoepli
3
Vangelo di Giovanni 6,35
4
Genesi 2, 24
5
Magdi Allam, Jihad in Italia, pagine 198-199, Oscar Mondadori
2
3. La Nuova Onu deve promuovere l’edificazione di una società umana che riesca a dare
ricchezza interiore ai suoi figli 6
e che non sia più crudele di com’è ora nei confronti dei poveri, ma
perché ciò sia possibile è necessario che l’uomo superi il suo io e il suo egoismo; perciò
l’uomo deve diventare altruista e deve vivere secondo i Comandamenti dell’amore 7
improntando
pensieri, parole e azioni alla regola aurea del Cristo: << Fate agli altri quello che volete che gli altri
facciano a Voi… 8
>>.
L’economia e la finanza della Terra non dovrà più sottostare all’egoismo dei più forti che
impongono la legge del mercato perché lo scopo della vita dell’uomo non è quello di arricchire e di
dominare gli altri, ma quello di ampliare la propria coscienza superando il suo io e il suo egoismo;
in proposito è stato detto dal Maestro Claudio del Cerchio Firenze 77: << … Ogni uomo, per quanti
beni possegga, per quanta abilità e capacità abbia, non è che un uomo, cioè un operaio degno del
suo salario, e nulla più. La società futura, se vorrà sopravvivere, non potrà fondarsi sul profitto e
sull’egoismo, in ultima analisi. È perciò necessario inserire l’individualismo nel collettivismo, nel
senso di strettamente assolvere i propri compiti ma lavorare per la collettività e non per profitto
personale. Solo da una fusione dell’individualismo con il collettivismo potrà nascere una
società nuova, fondata e costituita da individui nuovi. È chiaro che ognuno si attende che
questo cambiamento avvenga imposto dall’alto, da chi governa, dai pubblici poteri, essendo
ognuno convinto di non avere ruolo alcuno nella cosa pubblica. Noi affermiamo invece che
ciascuno ha la sua responsabilità, ognuno contribuisce a creare l’ambiente nel quale vive,
non fosse altro con le tacite acquiescenze. Ciò che diciamo è esattamente l’opposto di quello
che si crede comunemente. Nessuno è responsabile della vostra inettitudine. Se la società è
ingiusta è perché voi non siete sensibilizzati al problema della giustizia, e a vostra volta siete
ingiusti. Come potete pensare di responsabilizzare gli altri di ciò che voi dovete fare e non lo fate?
Quando osservate il triste spettacolo della corruzione e del facile arricchimento, voi rimpiangete di
non essere nel giro, di non avere l’occasione di arricchire facilmente a vostra volta. Così, allo
stesso modo, condannate il privilegio perché voi non siete privilegiati. Se non viene superata
individualmente una concezione egoistica della vita, nessun problema che affligge l’umanità potrà
essere durevolmente risolto. Che cosa dovete fare dunque? Per prima cosa, convincervi che la
felicità non sta nell’accumulare ricchezze o amicizie, dovete liberarvi dal desiderio di sfruttare gli
altri, ed essere convinti che la sola ricchezza è quella che giace nella profondità del proprio
essere. Ogni individuo è ricco solo di se stesso. È sfruttare gli altri anche volerli convincere alle
proprie idee per avere dei seguaci. Capisco la vostra facile obiezione: ma noi non vi parliamo per
avere dei seguaci. Noi pensiamo che possiate trarre un aiuto dalle nostre parole; ma se voi non
credete e non seguite ciò che noi diciamo, non soffriamo. È chiaro che alla base dell’esistenza di
ognuno c’è l’egoismo, e che l’egoismo non può essere sradicato ipso facto. Così quello che vi
6
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 269-270 (Società), Mediterranee
7
Levitico 19, 18 e Deuteronomio 6, 4-9
8
Vangelo di Matteo 7, 12
3
4. chiediamo all’inizio è un comportamento più giusto nei confronti dei vostri simili, un’esistenza in cui
le necessità siano ridotte all’essenziale, ben sapendo che questo non vi cambia, che questo ha
valore solo nel confronto degli altri e della società in cui vivete, ma che vi lascia inalterati
nell’intimo vostro; tuttavia è necessario acciocché la libertà dei singoli non divenga licenza e che
l’egoismo individuale non si trasformi in crudeltà, prepotenza, tirannia. Ma voi dovete superare
l’io egoistico e personale che impronta ogni vostra azione, ogni vostro desiderio, ogni
vostro pensiero. Ciò è possibile solo se si è convinti della necessità di un simile cambiamento. Il
discorso che noi facciamo ha valore per chi sa che la causa della confusione, di tutto ciò che non
procede rettamente, non sta al di fuori di sé ma sta nell’intimo di ognuno. Le nostre parole invece
non servono a chi rinuncia alla società perché si pone nella posizione della volpe della favola di
Esopo, che rinuncia all’uva solo perché non vi può arrivare. Ma come è possibile superare l’io
egoistico e umano? Per secoli gli uomini, quando hanno pensato a questo problema, sollecitati
dalle grandi spiritualità, hanno creduto sufficiente comportarsi come degli altruisti per cancellare il
proprio egoismo, e non hanno pensato invece che cambiando l’atteggiamento esteriore la natura
interiore rimaneva immutata. È perfettamente inutile che l’ambizioso si cosparga il capo di cenere.
Se non ha mutato la sua natura interiore lo farà indubbiamente per meritarsi un posto preminente
in una supposta vita spirituale. L’unico modo per superare i propri limiti è quello di rendersi
consapevoli di essi. Vedete, lo scopo della vita dell’uomo potete chiamarlo come volete ma, in
sostanza, significa una cosa sola: superare una visione egoistica dell’esistenza. Nessun sentire di
coscienza può essere raggiunto se non viene superato l’egoismo. Questo, in poche parole, lo
scopo della vita dell’uomo… 9
>>.
La Nuova Onu assicurerà che nei singoli Stati tutte le leggi e tutti i rapporti siano improntati
a criteri di giustizia, di fraternità e di solidarietà per assicurare ad ogni uomo dignità sociale.
Il caos che c’è nel mondo è stato causato dall’egoismo degli uomini ricchi del passato e del
presente; è perciò indispensabile che tutte le Religioni recepiscano l’insegnamento del Cerchio
Firenze 77 del “ Conoscere se stessi 10
“ in modo tale che tale insegnamento sia reso noto al
maggior numero di persone possibile affinché i singoli individui lo recepiscano a loro volta per
potere superare il proprio io e il proprio egoismo affinché il maggior numero di persone possano
avere i primi sentire di coscienza senza i quali non ci potrà essere una generosità e una solidarietà
diffuse. Bisogna fare diventare le persone generose e solidali un esercito numeroso per aiutare i
loro fratelli più deboli o più poveri. Solo allora il caos che c’è nel mondo e il mare di ingiustizie
potranno essere molto ridotte dal livello attuale e così l’umanità potrà vivere un’era di giustizia e di
pace.
Alla Nuova Onu dovrà essere affidato il compito di proteggere tutti gli ambienti
naturali della Terra tra cui le acque internazionali degli oceani e dei mari perché sono sfruttate oltre
9
Cerchio Firenze 77, La voce dell’ignoto, pagine 45-50, Mediterranee
10
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 63-75 (L’insegnamento del Conoscere se stessi) ; Dizionario del
Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee
4
5. il limite di sopportabilità per la riproduzione di molte specie ittiche che ora sono a rischio di
estinzione come ad esempio le balene negli oceani o il tonno rosso nel Mare Mediterraneo.
Non abbiamo molto tempo per salvare dalla distruzione intere specie di abitanti del mare,
tra cui anche i coralli delle barriere coralline culle di vita marina; perciò l’Onu deve fare di più e
meglio di quello che fanno gli Stati per disciplinare la pesca nelle loro acque territoriali per fare
riprodurre regolarmente tutte le specie ittiche.
La Nuova Onu deve al più presto impedire lo sfruttamento intensivo delle acque
internazionali che non fanno parte della giurisdizione dei singoli Stati rivieraschi nei mari e negli
oceani. La vita vegetale e animale di tutte le acque del globo deve essere salvaguardata e perciò
ovunque deve essere impedita la pesca indiscriminata nello stesso interesse dei pescatori e
dell’umanità in generale. I pescatori devono essere indotti a lunghe astensioni dal pescare con
adeguati sussidi per consentire agli abitanti del mare di rigenerarsi.
La Nuova Onu deve avere giurisdizione su tutte le acque internazionali; è anche una
questione di coscienza l’autoregolamentazione della pesca per non alterare l’equilibrio della vita
nella culla della vita stessa: le acque dei mari e degli oceani, ma anche quelle dei fiumi e dei laghi.
Che Dio voglia che la coscienza degli uomini si ampli prima che sia troppo tardi in modo che
l’umanità diventi la custode amorevole della vita nelle acque.
Gli Stati che possiedono flotte di navi metteranno a disposizione della Nuova Onu una o più
delle loro navi per consentirle di pattugliare le acque internazionali per impedire abusi da parte di
pescatori senza scrupoli.
La Nuova Onu dovrà avere giurisdizione anche sulla Terra per impedire che ci siano anche
in futuro gli inquinamenti attuali della terra, dell’aria e delle acque, in particolare sui territori della
Cina e degli Stati Uniti d’America (USA).
La Nuova Onu, le Nazioni e le Religioni riveleranno agli uomini che il segreto della
felicità è quello di condividere con gli altri ciò che si ha. Gli uomini, così facendo, scopriranno
che la condivisione fa stare bene; perciò – per stare bene ed essere felici – gli uomini devono solo
aprire le loro mani.
Nell’attesa che questo sogno di felicità-condivisione-comunione di beni si realizzi, la Nuova
Onu dovrà impedire o fare cessare tutti i tipi di violenza e di sopraffazione con le sue Forze di
Polizia, mentre i Capi dei popoli devono aver cura degli abitanti delle loro Nazioni.
Per questi cambiamenti del mondo le Religioni dovrebbero pregare e agire “Tutte insieme,
nel loro insieme”.
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