3. ERA UNA TIEPIDA GIORNATA
PRIMAVERILE QUANDO UN ADAMO
DALL’ANIMO NOBILE CREO’ UN BLOG,
UN LUOGO AMENO, PER CHIEDERE
SCUSAALLE NUMEROSE QUANTO
VALOROSE EVA, PER I MILIONI DI
ANNI DI PREVARICAZIONE.
UN GIARDINO COLTIVATO CON PASSIONE,
DEDIZIONE, SENTIMENTO. UN
RIFUGIO PER L’ANIMA OVE CONFRONTARSI,
RIFLETTERE E OLTREPASSARE LA SIEPE DI
PREGIUDIZI E DISCRIMINAZIONI.
4. 26 MAGGIO 2013: FABIANA LUZZI, 16ENNE CALABRESE,
BARBARAMENTE UCCISA DAL FIDANZATO
Matteo Gamba: ”Basta con questo arnese vecchio e
ridicolo dell’«uomo forte», dell’«uomo superiore»:
oltre che clamorosamente falso, è ridicolo, e
pericoloso, molto pericoloso”.
Valentina Villa: “Brave a cambiare, guerriere
nate, siamo passate dall’essere desiderate in
pezzi di cuore e canzoni all’essere spinte nelle
più infide sabbie mobili e lasciate affogare senza
pietà. C’è qualcosa di profondamente sbagliato e
tremendamente inquietante in tutto questo: il
rispetto che si sgretola, l’ossessione che viene
scambiata di posto con l’amore”.
Gabriella Cantafio: “Quando si parla di violenza,
omicidi e mancanza di rispetto per le donne, però,
non si tratta di un fenomeno geolocalizzato bensì di
un dramma nazionale che colpisce la società. Che sia
ligure o calabrese non cambia. Non è il luogo a
stabilire naturali predisposizioni”.
5. 30 MAGGIO 2013: SI SPEGNE FRANCA RAME
Matteo Gamba: “C’ero
anche io ad applaudire
commosso tra la folla. Al
Piccolo di Milano per
salutare Franca Rame, che
ci ha lasciato mercoledì.
Sentivo come un dovere il
partecipare ai suoi funerali
laici, per restituire almeno
una briciola di quello che lei
ha fatto per tutte e per tutti”.“Il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo
ma Eva, la femmina! Che viene al mondo non tratta dalla
costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla
fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la
parola. Il tutto “prima” di creare Adamo; tant’è che
girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che… della
sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri
animali si trovano già accoppiati e addirittura in
branco…” (Monologo di Franca Rame letto con profonda
commozione dal marito, Dario Fo, durante i funerali)
6. DONNA IDEALE:RIFLESSIONI TRA IL SERIO E IL FACETO
“Modella? Ragazza della porta accanto? Donna ipertricotica? Geisha? La donna ideale per un
uomo è colei che mantiene un aspetto curato affinché sia sempre appetibile per il suo uomo,
che l’accolga con un sorriso, che sia la sua spada nel momento delle battaglie della vita, che
sia una complice e non una nemica… che lo sopporti e lo ami per quello che è”.
LAURA CALABRETTA
7. UOMO IDEALE: RIFLESSIONI TRA IL SERIO E IL FACETO
“Tirando le somme, giungo alla conclusione che c’è molta confusione, diverse
correnti di pensiero che sfociano in pretese discordanti o fin troppo puntigliose e
surreali che mi portano a pensare sempre più che l’uomo ideale in realtà non esiste
ed è soltanto una figura mitologica a metà tra Babbo Natale e il Fauno. Metà uomo
e metà capra”.
GABRIELLA CANTAFIO
8. PADRI SEPARATI, FIGLI BISTRATTATI
Il problema delle separazioni non
sono le madri che instaurano
nella discussione false accuse e
piagnistei, ma le istituzioni che
non danno uguale peso ai due
genitori, oltre a non punire
severamente chi mette avanti i
propri interessi rispetto alla
verità dei fatti. ROBERTO
TRIESTE
Noi con l’ Associazione “Un papà per amico”
siamo partiti con un tour per l’Italia.
Obiettivo: diffondere la cultura della
Bigenitorialità e creare una Casa del Papà in
ogni comune. Perché serve uno spazio
materiale, oltre che morale ed etico, in cui i
padri separati possano avere la possibilità di
ritrovare una nuova via che un rapporto
fattivo e creativo più forte con i figli. Senza
sostituirsi alle mamme, ma per affiancarsi al
mondo delle madri single/separate già esistente
nella gestione dei figli avuti in comune e per
ricreare un rapporto paritetico madre-figlio e
padre-figlio. WALTER CORRENTI
9. L’AMORE DAL TEMPO DELLE MELE A TWITTER
“Sapessi cosa ribolle quando arriva la sera e la
timeline di Twitter si scalda, le frasi diventano
allusive e i twitteri passano alla modalità DM. Allora
questi flirt su Twitter, di cui si favoleggia, dove ci
portano? E come si svolgono, c’è qualcuna che ha
trovato il principe azzurro o sono tutti maniaci che
non vedono l’ora di farsi vedere smutandati come un
Beckham qualunque?” TIZIANA MIGLIATI
“Forse non era meglio custodire un po’ di quella
poesia che rendeva l’amore magico, una scoperta
graduale e una conquista sudata?O forse, in una
società basata sull’apparenza, la ricerca dell’amore
in Internet va intesa come un voler dare maggiore
importanza all’immagine interiore, lasciando
libero sfogo alla propria anima con maggiore
autenticità e minore pudore e inibizione?”
GABRIELLA CANTAFIO
10. 4 GIUGNO 2013: IL PICCOLO ANDREA, MUORE
DIMENTICATO IN AUTO. FIGLI DI UNA SOCIETA’ FRENETICA?
“Si affronta convulsivamente la giornata lavorativa,
si finisce in una spirale di stress e di richieste di
attenzioni e di energia da parte dei figli che non si
riesce a gestire, a modulare.
Ciò non significa che i genitori non amano i propri
figli o che li reputano un peso, però, spesso
risucchiati dal vortice della quotidianità frenetica,
non riescono a trovare il giusto equilibrio tra lavoro e
famiglia”. GABRIELLA CANTAFIO
Un figlio non è un oggetto di cui ci si può
dimenticare. Non è un pacco che ci si scorda di
consegnare. Né la tragedia può essere arginata con un
allarme che si attiva come quando in cucina c’è troppo
fumo.
11. 24 GIUGNO 2013: MARINELLA ODORICI MORTA
STRANGOLATA. MA QUALE GIOCO EROTICO!
“Mi stai ammazzando. Ma perché?Ma
guardami sono sempre io sono la Mari, sono la
Bionda che ti fa allegria, che viene qui con
Kingo a farti compagnia a sentire come stai.
Sono io, mi vuoi bene, perché mi stringi
così? Non scappo via, sono qui. Ma se
continui così io non ci sarò più. Ti prego
lasciami andare, allenta le mani, non riesco a
respirare. Ho paura, non riesco a respirare,
aiutami. Io ti ho aiutato tante volte, magari non
l’ho fatto come desideravi, ma ci ho provato, ti
ho dato i miei sorrisi, ho provato a portarti
l’allegria, la fiducia. Perché adesso mi
schiacci, perché mi soffochi, lasciami andare
per favore. Perché sta succedendo a me,
davvero sto morendo?” DEBORAH DIRANI
12. 40ENNI VS 20ENNI: BATTAGLIA AD ARMI IMPARI?
“Il peggio del peggio sono le quarantenni insicure,
quelle che il veleno lo sputano sulle ventenni, loro
antagoniste anagrafiche. La maggior parte delle volte
gli attacchi di queste donne sono rivolti alle ventenni
che stanno con i quarantenni” ILARIA
“Non per tirare l’acqua al mio mulino, ma io non ho mai
incontrato una ragazzina di 20 anni affascinante,
seducente, interessante. Belle ragazze esistono e alcune
fanno girare la testa. Un corpo scolpito fatto di palestra
estetista nailing art parrucchiere, un’industria della
cosmesi, insomma! Beh a 40 anni si è qualcosa di più. Si è
un fiore sbocciato con dei segni sul volto e sul corpo che
rivelano emozioni, dolori, pazzie, gioie, dubbi, attese,
incontri, lavori” FLORINDA IANIGRO
13. 25 GIUGNO 2013:DECRETO LAVORO, INCENTIVO ALLA DISOCCUPAZIONE
“Per poter usufruire degli incentivi alle
assunzioni i giovani dovevano rientrare in una di
queste categorie: essere disoccupati da almeno
sei mesi (e se uno vive di contratti a progetto di
un misero mese?), essere privi di un diploma di
scuola superiore o professionale e addirittura
vivere da soli o con una persona a carico.
Tutto ciò solo se si rientra nell’improbabile
fascia tra i 18 e i 29 anni.
Un decreto che vuol essere un contentino o forse
una barzelletta? O forse dovremmo intenderlo
come un’istigazione all’analfabetismo? Ecco il
messaggio subliminale che ci vuole mandare la
politica, segnando il divorzio tra lavoro e
cultura: non studiate, l’erudizione declassa
l’uomo.
E’ ben chiaro che il governo illusionista ha
estratto dal cilindro una delle tante inutilità che
non accennano affatto ad arginare una voragine
occupazionale sempre più profonda. Forse
credeva di poterci illudere trovandoci distratti e
storditi dal sole accecante di luglio?”
GABRIELLA CANTAFIO
14. 32 ANNI DI DIFFERENZA E ALLORA?
“Lui fa un po’ il separato in
casa con la moglie. Un po’
perché lavorano insieme
(anche se l’azienda è di lui),
un po’ perché il grosso del
loro patrimonio è intestato a
lei (come fanno molti per
salvaguardare le attività), un
po’ perché – sono sicura – lui
è terrorizzato dal pensiero che
un giorno mi potrei stancare
di lui, ecco, un po’ per tutto
questo e per il timore del
giudizio delle figlie, a cui
vuole un gran bene ed è
normale che sia così (anche se
ho rotto subito l’amicizia,
qualche anno fa, visto che mi
conoscevano bene e mai mi
sarei permessa di fare il
doppio gioco).
Non me ne importa assolutamente niente dei giudizi altrui
su di noi, possono anche darmi della poco di buono o
starmi vicino pur condividendo non del tutto (come alcune
amiche), ma so che quello è l’uomo che amo e vorrei fosse
il padre dei miei figli, e se ringrazio Dio ogni mattina – al
di là di tutte le belle cose che la vita mi ha dato oltre a lui –
è perché sono convinta che in cielo, o ovunque stia chi tira
i nostri fili, ci abbiano fatti scampare alla morte perché ci
incontrassimo e amassimo”. ELEONORA
15. UOMINI, DONNE, BUGIE: CHI HA IL NASO PIU’ LUNGO?
“Guarda scusa, davvero, tu non ci crederai ma stavo
stirando i pantaloni e mi ha chiamato mia mamma e mi
sono scordato il ferro e li ho bruciati e poi, sai ci tengo
talmente tanto a te che non sapendo più cosa mettere,
ecco sono rimasto in casa”
“Ma ciao che bello sentirti come stai?” “Bene, ti aspettavo un ora fa”.
“Ma veramente? Oddio scusa, ma mi conosci sai che mi incasino
sempre, sono all’aeroporto”. “Ma tu hai paura di volare…” “Eh ma sai
ho deciso di vincerla, così son venuta a vedere gli aerei decollare.
Scusaperdonopietà, ti chiamo dopo” (memorizzato sul telefono come:
NON RISPONDERE)
“Non posso venire hanno ricoverato mio babbo”. “Non dire
menate, l’ho incrociato per strada non più di 20 minuti fa”…
“che sfiga”! DAISY DUCK
16. ESTATE: RACCHETTONI, FALO’ E INTELLETTUALI. CHE
TIPO DA SPIAGGIA SEI?
“Si passa dallo slip rigorosamente bianco ma soprattutto super aderente al
bermuda con fiori optical per arrivare al boxerino attillato che mette in mostra
il sederino tondo tondo”(…)
“La sobria famiglia che invade kilometrici lembi di
spiaggia con teglie di pasta al forno (ma anche
lasagne e fritture di peperoni e patate per mantenersi
leggeri), set di seggiole e tavolini (se non addirittura
un sobrio gazebo) sui quali si avvicenderanno
frugalmente le varie ipocaloriche vivande” (…)
“L’intellettuale noioso che si reca in spiaggia con
pantalone quattro tasche, calzini bianchi e calzari da
frate francescano sfoggiando una carnagione così
candida da far sorgere il dubbio di avere davanti,
sdraiato con inquietante compostezza, il corpo
esanime di chissà quale aulico scrittore”
GABRIELLA CANTAFIO
17. 29 LUGLIO 2013: ANDREA, MASSACRATA A BASTONATE.
UCCIDERE UNA TRANS E’ UN REATO MINORE?
“Andrea portava due strani codini sulla testa e camminava un po’ insaccata in dei jeans
stropicciati quanto lei. Andrea zoppicava tra i binari della stazione Termini “su
casa”. Era nata uomo, ma era donna. La natura a volte sbaglia e allora si prova a
correggerla, come si può, alla meno peggio. Era nata sfigata e non c’era, tra quei santi
belli, uno abbastanza potente da proteggerla dalla sfiga. Ma lei zoppicava nella sua
vita, raccattava mozziconi di sigarette. Lei si piegava, le tirava su e se le fumava. Tra
lei e quei resti di tabacco c’era poca differenza: erano comunque scarti della fortuna,
dei fortunati. E’ finita come un mozzicone Andrea, schiacciata da un uomo che lunedì
sera l’ha ammazzata a bastonate sul binario 10”. DEBORAH DIRANI
18. AGOSTO, MONDIALI 2013: MEDAGLIE D’ORO PER IL CORAGGIO
Storie di donne che con la propria tenacia hanno sopraffatto il male nemico, urlando alla vita. Donne
che hanno dato un calcio a un passato di sofferenze, rinunce e inquietudini, strizzando l’occhio a un
futuro colmo di gioia, energia e successi.
Costanza, determinazione e caparbietà hanno consentito la rinascita di queste donne-coraggio. Questo
è lo sport sano e leale, maestro di vita che contribuisce al benessere psicofisico. Ognuno di noi lungo
il cammino si imbatte in quegli ostacoli inaspettati, burroni e baratri (più o meno oscuri) che la vita
riserva mettendoci a dura prova ma l’importante è trovare quell’appiglio forte e deciso che ci permette
la risalita. D’altronde il dolore fa parte della vita, ci fortifica tanto che, come sosteneva il poeta Khalil
Gibran, “più a fondo vi scava il dolore più gioia potete contenere”!
E’ vero la risalita da una china di sofferenza è ripida e divora molte energie ma oltre quella siepe
tenebrosa ad attenderci, a volte, c’è la vita. GABRIELLA CANTAFIO
19. CHE ANSIA!
Sono un’impanicata a corrente
alternata: una AC/DC dell’ansia
generalizzata, un corto circuito
emotivo della paura. ferma immobile
sul divano con le gambe che avevano
completamente perso l’articolazione
del ginocchio, ché erano due
colonnette di marmo, il cuore che
marciava a ritmo di un samba
scatenato e una libera uscita di
formiche sulle mani. DEBORAH
DIRANI
L’ansia? E’ una compagna di
vita da sempre,
pernienteamica. Che a un
bradipo ipoteso come me
fanno contare le pulsazione
con abili giochi di pollice e
polso pure nelle riunioni più
formali. Ho beccato altri
fratelli di tachicardia
nevrotica nella stessa
situazione. MATTEO
GAMBA
Quando vado in vacanza (meno male non ho mai i soldi e quindi
accade di rado) scelgo la destinazione in base alla vicinanza ad un
ospedale; perché ho paura di tante cose e soprattutto di morire e
del dolore che proverebbero chi lascio; perchè nessuno si
vergogna della pressione alta o dell’artrite ma dell’ansia e degli
attacchi di panico ci vergognamo tutti, e ci sentiamo in colpa
verso gli altri ma soprattutto verso noi stessi. SARA
20. 19 AGOSTO 2013: PER UN BACIO SI PUO’ INVOCARE HITLER?
“Sotto la foto, lo spazio dei commenti viene
immediatamente inondato da centinaia di frasi
ingiuriose e attacchi omofobi. Alcuni suoi coetanei
arrivano persino a celebrare Hitler, osannando lo
sterminio degli omosessuali attuato dai nazisti. La
vicenda ha però lasciato il segno sul giovane Stefano,
solare e caparbio diciottenne che seppur abbia
controbattuto con forza e maturità agli affronti sterili,
ammette di esser esausto di lottare quotidianamente
in una società colma di pregiudizi. Gay, vivere cosi è
solo dolore”, racconta. “Non vi stupite di tutte queste
morti. Se provate a chiudere i vostri occhi, coperti da
palpebre pesanti di ignoranza, forse i problemi si
risolvono. Sentirsi esclusi, denigrati, maltrattati,
derisi è qualcosa di orrendo, si inizia a odiare la vita,
ci si sveglia la mattina senza più un motivo, senza più
un desiderio, solo con la speranza di diventare
invisibili”. Non appena termina gli studi di scuola
superiore, volerà via. Forse verso Milano, una città
più aperta dove spera di poter realizzare i suoi sogni
nel mondo della moda e di non essere insultato o
discriminato per un filo di rimmel o un paio di short
troppo poco virile”. GABRIELLA CANTAFIO
21. SETTEMBRE 2013: MARILIA, GIOVANE AMANTE UCCISA
“La vita è incroci di casi e di sguardi, di sogni e
di pelle. Tu hai incrociato gli occhi sbagliati, la
tua pelle abbronzata dalla natura si è sfiorata con
una più pallida. E’ stato un incrocio coltivato di
giorno in giorno, al lavoro. In quella piccola
società italiana che voleva essere anche
brasiliana, il tuo contrario, che eri brasiliana e
volevi essere anche un pochino italiana. Non
troppo, che dentro coltivavi la saudade per gli
acarajé e per Yemanja, la tua Orixà. Tu e tua
figlia avete preso un’altra strada, vi ci hanno
infilati a forza lungo la strada che non porta a
niente se non alla terra umida. Vi ci ha infilato
lui, il tuo amore, il suo papà, in quella strada in
cui il sole non scalda e Yemanja non conta”.
DEBORAH DIRANI
22. 19 SETTEMBRE 2013: APPROVATA LEGGE CONTRO OMOFOBIA
“La Legge contro l’Omofobia che, unica nella storia delle democrazie, protegge gli Omofobi
istituzionali e non protegge le vittime di omofobia e transfobia è stata approvata e passa al
Senato. Che dice l’emendamento? Che non possono essere considerate reato e quindi non si
considerano dichiarazioni omofobe le opinioni di appartenenti ad associazioni, partiti politici o
confessioni religiose qualora non istighino all’odio. Le stesse dichiarazioni in bocca ad un
comune cittadino saranno invece punibilissime L’Italia potrà ora vantarsi di avere varato una
legge che tutela chi discrimina e non chi della discriminazione è vittima. Con un altro record: il
primo firmatario e relatore della legge è stato un omosessuale. Deputato e vicepresidente di un
partito che si autodefinisce progressista. Non fa gioire tutto questo? Non trovate che ciò che sta
succedendo in questo Paese ci faccia essere unici e irripetibili che quello che alla fine ogni
italiano desidera? Non è tutto questo assolutamente degno di un paese che ha chiuso occhi, naso
e orecchie e sembra non reagire più a nulla?” GAIAITALIA.COM
23. 3 OTTOBRE 2013: 366 IMMIGRATI MORTI AFFOGATI A LARGO DI
LAMPEDUSA
“Lo scafo scivolava verso il basso la
gente cadeva o si tuffava in mare, un
mare reso viscido e pesante dalle
perdite di carburante. La gente urlava e
lei urlava più di tutti, per il terrore e
per le doglie.
Mentre i compagni di viaggio
andavano a fondo, appesantiti dai
vestiti impregnati e impiastricciati di
acqua e gasolio, la ragazza (meno di
vent’anni) dava alla luce il suo
bambino, per i pochi attimi insensati di
una vita brevissima e maledetta. Nato
appena in tempo per morire insieme
alla sua mamma e ad altri trecento
disperati, nato nel bel mezzo di un
disastro più grande di lui. Un disastro
più grande di noi. L’unica sua fortuna,
nella sua vita brevissima e sventurata,
è che non saprà mai quanto abietti e
infami possiamo essere noi grandi”.
ALESSANDRO DONNOLI
24. CHE BELLE LE FOTO DELL’AMORE LGBT!
“L’arte di Danila e Salvatore si è incontrata per
un’importante ragione sociale: si sono ritrovati in una
tiepida mattina di settembre ad immortalare amori acerbi e
genuini, riproponendo baci tratti da celebri opere d’arte e
pellicole cinematografiche.
La scelta della location non è stata casuale: il Parco della
Biodiversità di Catanzaro, un giardino botanico nel quale
coesistono armoniosamente migliaia di varietà faunistiche e
floristiche”.
“Con la stessa leggerezza si sono avvicendati i protagonisti degli scatti fotografici: 6 coppie, 3
eterosessuali, 3 omosessuali. Tutti innamorati allo stesso modo. «A cosa serve una grande profondità
di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?” GABRIELLA CANTAFIO
25. SPECIE DA EVITARE AL PRIMO APPUNTAMENTO, ANALIZZATE DA
ADAMO ED EVA
L’ATLETA. A cena: io ordino tagliatelle col ragù, lui
insalata. Arrivano i piatti e lui guarda il mio schifato: “Ma
non hai paura di ingrassare con quella roba?”. Risposta: “No,
perché di solito dopo faccio sesso e brucio le calorie…
IL TOYBOY.“E’ la prima volta che esco con una
tanto più grande di me, chissà quante cose mi
potresti insegnare”. “Hai ragione, ma: stiamo
bevendo un caffè, è pomeriggio e io di solito a
quest’ora do ripetizioni, se vuoi imparare qualcosa
sono 35 euro l’ora”
L’ORIGINALE. Guardandomi con una certa intensità: “Hai
due occhi…”. “E meno male se ne avessi avuto uno sarei
stata orba”.
LA BIOLOGICA. Il locale l’ha scelto lei, manco a dirlo.
Perché lì’ tutto è “bio”. Tutto è naturale, fa bene e non sa di
nulla. Se non siete preparati sull’agricoltura biodinamica,
pensate che ‘sto bio sia l’ennesima moda importata
dall’America
L’IGIENISTA. Dimenticate l’igienista dentale Nicole
Minetti. Massima allerta: dopo il primo bacetto sulla guancia
è andata in bagno? Si è sciacquata. Ha un solo obiettivo nella
vita: tenere lontani i batteri.
26. 25 NOVEMBRE 2013: GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
“Il 25 novembre, da oltre un decennio è la data designata dall’Onuc
ome Giornata Internazionale per la Eliminazione della Violenza
contro le donne, ricordando il giorno del brutale omicidio nel 1960
delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne
rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il
regime dittatoriale.
Soltanto di recente è diventata una coinvolgente giornata della non
violenza nei confronti delle donne. Quest’anno c’è una novità, anzi
due. In primo luogo è preoccupante il fatto chela violenza che si
cerca di fermare oggi è quella che arriva dal “fuoco amico”, è la
violenza che nasce tra le “mura di casa”, quella che arriva da una
persona conosciuta. Non è soltanto la violenza fisica, nonostante
spesso arrivi alla sua forma più estrema ormai tristemente nota
come “femminicidio”, ma è anche, e soprattutto, quella psicologica,
quella sottile della manipolazione che genera danni irreparabili.
Sono le vessazioni psicologiche, i ricatti economici, le minacce, le
violenze sessuali, le persecuzioni.
In secondo luogo, finalmente ne parliamo tutti, sembra quasi l’ 8
marzo!La conoscenza è essenziale perché si ha paura di ciò che non
si conosce e quando si ha paura a volte si attacca. E’ maschile la
voce che mi ha insegnato che “Ci conosce non teme e chi non teme
non attacca”. E’ da un uomo che proviene l’invito alla non violenza.
Diceva Gandhi che
“La non violenza è la più grande forza a disposizione dell’umanità”.
ANTONIETTA CONFALONIERI
27. 1 DICEMBRE 2013: 7 OPERAI CINESI BRUCIATI VIVI A PRATO
“La strage di Prato vale tanto quanto quella orribile
della Thyssen. 6 dicembre 2007: 7 operai italiani
muoiono bruciati vivi nelle acciaierie Thyssen Krupp
in dismissione a Torino. L’Italia al tempo si sollevò,
grazie al cielo, contro quell’orrore. Vorrei lo stesso
per questi 7 operai cinesi morti a Prato. Bruciati vivi
anche loro in fabbrica. Pure peggio, volendo (ma fare
classifiche sarebbe un orrore): loro in fabbrica
dovevano pure dormirci. In una decina, dentro a
“loculi” di cartongesso grandi appena abbastanza per
metterci del pagliericcio in terra come
letto. Abbiamo uno Statuto dei lavoratori e questa
tragedia non è successa nel lontano distretto cinese di
Shenzhen, ma a Prato, Italia, nel cuore della famosa
(?) Toscana Rossa. dove erano i sindacati, Cgil in
testa, e gli ispettori del lavoro? E gli assistenti
sociali, i partiti, il sindaco, il prefetto, perfino il così
vicino Renzi, i magistrati del lavoro e non, la polizia,
i carabinieri? Nulla? Questi operai cinesi lavoravano
e dormivano di nascosto e non si facevano vedere
come ombre?” MATTEO GAMBA
28. BISESSUALITA’: UN TABU’?
“Io sono una di quelli che “non sa scegliere” secondo molti
ma preferisco dire che io non mi pongo barriere. Limitare
l’amore a un semplice organo sessuale sarebbe stupido
secondo me, ovviamente non sto dicendo che sia stupida
l’eterosessualità ( o l’omosessualità) solo la trovo troppo
stretta per me”. ANTONELLA
“Sono innamorata come mai, in modo maturo, tanto da
pensare di fare dei progetti insieme. Il sesso va da sé, ci si
scopre insieme e si impara a conoscersi. La storia è
romantica e ora sono molto serena, ma all’inizio non è stato
tanto semplice. Pensavo, “cavolo, però mi vedrei meglio con
un maschio, come immagine”. In tutto questo, sicuramente
non sono stata aiutata dal pregiudizio intorno”. GIULIA
MANINETTI
“I bisessuali esistono, spesso appaiono e scompaiono ad
intermittenza come le luci di Natale,vittime di una società
che ha esaurito le proprie etichette e che spesse volte, li
identifica come “omosessuali in borghese” o altre volte come
eterosessuali dal passato un po’ confuso”. LORENZO
DONVITO
29. 31 GENNAIO 2014: RICONOSCIAMO LA LIS?
“Le barriere della comunicazione sono tutte quelle barriere che ai disabili sensoriali uditivi
impediscono di comunicare e quindi di entrare in relazione con chi ci circonda. Queste
barriere sono superate quotidianamente dai sordi con diverse modalità e soprattutto con la
Lingua dei Segni Italiana, la lingua utilizzata quotidianamente dalla larga maggioranza dei
sordi: La LIS purtroppo non è ancora riconosciuta dall’Italia come lingua sebbene lo Stato
abbia recepito la Convenzione dell’Onu che impegnava gli Stati membri a riconoscere nei
propri Stati a riconoscere la Lingua dei Segni La proposta di legge stabilisce che tutti questi
metodi abbiano pari dignità e siano messi sullo stesso livello senza discriminare nessuno: è il
sordo che decide come ritiene più opportuno comunicare. Infatti la LIS non discrimina,
discrimina la paura della diversità e l’ignoranza”. GIUSEPPE PETRUCCI (Presidente
ENS)
“Ho 20 anni, sono figlia di genitori sordi, nipote di zii sordi, udente. Riconoscere
ufficialmente la LIS sarebbe un piccolo passo verso un mondo in cui si può trovare
uno sportello dedicato, con un impiegato che conosce la LIS, in banca o alla posta; in
cui c’è almeno un interprete in ospedale, in tribunale non si deve pagare l’interprete
di tasca propria, e noi figli di sordi non ci sentiamo sempre in dovere di
accompagnare i propri genitori dal medico, dal commercialista, dall’avvocato, di
spiegargli i film e i tg”. ANNA
30. IDENTIKIT DI STALKER
Il “rifiutato”: tipologia più diffusa ed intrusiva. Generalmente deriva dalla rottura di una relazione
affettiva – sentimentale o di amicizia. Lo scopo dello stalker è quello di ristabilire il rapporto esistente
oppure di vendicarsi tentando in ogni modo possibile di mantenere un controllo attivo sulla vittima
Il “risentito”: vuole attivamente perseguitare la vittima perché
crede di aver subito un torto e un’ingiustizia. Il suo unico scopo è
quello di ottenere vendetta. LORENZO PUGLISI
Il “cercatore di intimità”: cerca di colmare la sua solitudine e
il suo isolamento sociale idealizzando una relazione con una
persona che talvolta è addirittura uno sconosciuto o una
persona che ha a malapena conosciuto e che magari è stato
unicamente gentile con lui/lei.
Il “predatore”: è la tipologia meno frequente, ma sicuramente
più pericolosa in quanto il suo unico obiettivo è di avere un
rapporto sessuale con la vittima che deve compensare le sue
carenze personali, affettive e sociali.
31. 14 FEBBRAIO 2014: UN SAN VALENTINO PER NON DIMENTICARE
“All’inizio degli anni’ 90, mentre la crisi economica investiva la
Svizzera, in un caratteristico ristorante sul lago di Zug, si intrecciarono
le giovani vite di Marco e Gianni. Vivere la loro storia d’amore in un
periodo di odio verso l’omosessualità reputata una perversione, una
cosa immorale, fu complicato. La serenità di Gianni venne però ben
presto intaccata: il padre, punto fermo della sua vita, quando scoprì il
suo orientamento sessuale, da operaio-eroe che ogni giorno combatteva
coi bulloni in fabbrica, di colpo si trasformò nell’orco cattivo che
riempiva di insulti e botte Gianni, fino a buttarlo fuori di casa. Questo
dolore tormentò il rapporto di Marco e Gianni finché, dopo un viaggio
di lavoro, passarono una domenica tenera e spensierata. Marco passò la
notte ripercorrendo con la mente quel pomeriggio, il momento più bello
della sua vita. Nel frattempo, dall’altra parte della città, Gianni poneva
fine al suo tormento, congedandosi da quella vita ingiusta nei suoi
confronti.
Un giorno, Marco, in preda alla disperazione, si stordì con l’alcol e provò anche lui a sbattere la porta in
faccia a quella vita ormai insignificante. grazie a quel gesto fallito riuscì a capire il motivo per cui Gianni
non aveva lasciato alcun biglietto: era stato un gesto d’amore per preservare il loro sentimento. Grazie a
Gianni, Marco è riuscito a comprendere che rinunciare alla propria vita credendo che l’odio sia una
reazione, mai la soluzione. Ma ancor di più, è riuscito a portare avanti il suo impegno quotidiano nel
sociale affinché “questa società possa almeno un millimetro al giorno andare nella direzione giusta”.
GABRIELLA CANTAFIO
32. 16 FEBBRAIO 2014: VLADIMIR LUXURIA ARRESTATA A SOCHI
“La sua colpa? Sventolava una bandiera
arcobaleno con la scritta in russo «Gay è ok».
«L’atteggiamento degli agenti», raccontava la
Battaglia, «è stato brutale e aggressivo. Nessuno
parla inglese, Vladimir non è riuscita a capire
nemmeno in quale commissariato si trova. Ora è
da sola in una stanza con luci al neon in faccia”.
Luxuria, transgender, ex parlamentare di
Rifondazione Comunista, era arrivata a Sochi con
una troupe del programma tv Le Iene. Poche ore
prima del suo arresto aveva pubblicato su Twitter
una foto che la ritraeva nel Parco olimpico mentre
sventolava un ventaglio arcobaleno. All’Ansa
aveva detto che l’«obiettivo della sua missione
era protestare contro la legge omofoba di Putin,
che vieta la cosiddetta propaganda gay in
presenza di minori”. MATTEO GAMBA
33. COSA RESTA DEL FESTIVAL DI SANREMO 2014?
“Il sermone di Luciana è stato fantastico, sorprendente per una volta davvero, e di parecchio e sano
buon gusto. Affrontando temi mica facili come l’handicap (vivaddio parlarne, con l’irruenza e il tatto
di questa gran donna che riesce spesso a unirli magicamente insieme). Arisa con Controvento e De
Andrè con Invisibili hanno salvato la serata finale di questa edizione (mi avevano colpito subito con
quelle due canzoni la prima sera). Lo so, criticare la Carrà in Italia è come scalare
l’Everest. Premetto: vederla scatenata a 70 anni compiuti è un piacere. E con Raffa ci sono
cresciuto. Però l’unico vero scivolone della prima serata, almeno dal mio punto di vista, mi sembra
suo: “Ci vuole un uomo per condurre il Festival. Pensa a quando ti sei trovato ad affrontare la
minaccia di suicidio”. Le donne sanno affrontare benissimo queste situazioni, anzi purtroppo sono
quelle che lo fanno di più nella succitata Italia di oggi allo specchio. E le donne sanno benissimo
condurre pure il Festival di Sanremo e l’hanno già fatto”. MATTEO GAMBA
34. #BIBLIOTECAIDEALE: LIBRI, CIBO PER LA MENTE
Massimo Beccarelli, 36enne di Borgotaro (PR) è un professore di Lettere di ruolo
presso l’Istituto Comprensivo di Borgotaro e Consigliere della locale Biblioteca
“Manara” . Ha lanciato l’hashtag #BibliotecaIdeale, invitando tutti a condividere la
propria top ten di libri amati, scaldandoci il cuore e facendoci ricordare e sperare
che quella valanga di pagine che in tanti abbiamo divorato e amato non siano solo
un bellissimo svago passato. Pure nell’epoca di Twitter e dei social media.
35. 2 MARZO 2014: VINCITORI E VINTI DEGLI OSCAR
“Matthew McConaughey appena premiato come miglior attore protagonista ha inscenato uno “show”,
molto recitato e carico. Frase conclusiva? “Il mio eroe sono io”. Toni sbagliati, secondo me, anche per la
migliore attrice protagonista. Cosa strana per l’elegante e gentile, Cate Blanchett. Dopo una battuta sull’età
elevata della platea, ha elogiato il lavoro delle compagne di nonimation appena sconfitte, con un tono che
sapeva quasi di presa in giro. Soprattutto, diciamocelo, non la finiva mai. Brava Lupita Nyong’o (migliore
attrice non protagonista) che ha ricordato il contrasto tra la sua gioia per il premio e la sofferenza della
storia, vera, raccontata nel film per cui l’aveva ottenuto, 12 anni schiavo. l’Oscar del gioco delle dediche lo
darei comunque a Sorrentino, l’unico davvero fuori copione. Ha dedicato il premio come miglior film
straniero, appena vinto dalla sua Grande bellezza, a quattro sue fonti d’ispirazione: “I Talking Heads,
Fellini, Scorsese e Maradona”. Spiazzante. Tanto spiazzante che ha dovuto spiegare in sala stampa il
perché. “Sono quattro campioni nella loro arte”, ha detto. MATTEO GAMBA
36. 8 MARZO 2014: BUONI PROPOSITI PER LE DONNE
“Si può uccidere così una ragazza soltanto perché se ne stava andando in giro da sola e in motorino?
La si può uccidere perché indossava una minigonna (non era questo il caso, ma comunque…)?
La si può uccidere perché, oh mio Dio (sott. che sgualdrina!), ha osato smaltarsi le unghie???
Ma, soprattutto, è giusto che una donna debba aver paura di essere aggredita quando cammina da sola per una
strada isolata?
È giusto dover vivere quell’ansia che ci assale quando da sole, di notte, in un parcheggio, cerchiamo la nostra
macchina con il terrore che da un momento all’altro spunti qualcuno pronto a farci del male?” TAMARA
FERRARI
“Malala, Asia, Bibi: donne minacciate,
torturate o costrette a scappare da tutto e
tutti, perché la loro denuncia le avrebbe
esposte a un rischio troppo feroce. Donne
forti, donne che aiutano altre donne. Donne
che sognano semplicemente una vita
quotidiana più umana. Senza rischiare di
essere crivellate di colpi di pistola perché
vogliono imparare a leggere e scrivere o
perché vorrebbero presentarsi come
candidate alle elezioni”. MATTEO
GAMBA
37. #PLAYLISTDELCUORE: LA MUSICA COMPAGNA DI VITA
“La musica è compagna di vita: ogni singolo attimo,
appagato o malinconico, è scandito da un verso, da
una melodia che illumina la nostra esistenza, a volte
aiutandoci a esprimere un’emozione.
Chiudiamo gli occhi, e pensiamo alla playlist della
nostra vita!” GABRIELLA CANTAFIO
“E’ cominciato tutto con la mail e l’idea (con top ten)
di Gabriella Cantafio. Io ci ho aggiunto una mia top
ten. Non mi bastava: ho insistito con altre due. Poi si
è scatenata la tempesta… Di tweet ed i blog con le
firme di Vanity Fair in campo, Direttore in testa. E
tantissimi di voi”. MATTEO GAMBA
38. #ARTNIGHT: UNA MOSTRA DI IMMAGINI CINGUETTATE
“Oggi l’arte non si fa più solo con pennelli e colori e
i quadri diventano multimediali.
#ArtNight nasce su questa scia, per diffondere di più
e meglio la conoscenza dell’arte anche tra i fruitori di
Twitter”.
“E’ bastato lanciare il tema con un tweet e il flusso di
immagini è ripartito, splendido e sorprendente, da
solo.
Grazie alla collaborazione in primis di Jack
(@jackedme) e di tantissimi altri, tra cui mi piace
ricordare la romantica Rosa del gruppo,
@rosapiccolo68. Un po’ da tutto il mondo, dagli Usa
alla Cina, dalla Russia al Giappone, comprese
Francia, Germania e Gran Bretagna, ne sono arrivate
tantissime”. ARTURO DE LUCA
39. CLINICA DEGLI ORRORI: 9 APRILE 2014, ERGASTOLO PER
PIERPAOLO BREGA MASSONE
“Dicembre 2006. Piccolo incidente in motorino. Cado da solo
tornando la sera dal lavoro sotto la pioggia: più di 90 kg su un
pollice. La mattina, dato il pollice come un cocomero, vado nel
Pronto Soccorso più vicino alla casa dove abitavo allora: Clinica
Santa Rita, via Jommelli. Mi mettono il gesso al braccio, un mese
dopo lo tolgono. Una dottoressa un po’ indolente mi chiede: “Ma
questa è la lastra di oggi o quella di un mese fa?”. Io: “Quella di
oggi, non è cambiato molto eh?”. Lei: “Eh no purtroppo, ora bisogna
operare”. Io: “Vedremo, di sicuro non qui”. Loro guadagnavano
anche sul pollice, esempio piccolo e perfetto del metodo della
“clinica degli orrori”: fare quante più operazioni possibili, anche
inutili, perfino letali come abbiamo visto, per ottenere i rimborsi dal
Servizio Sanitario Nazionale.
Ho perso sei mesi tra nuovo gesso e riabilitazione del pollice che
ormai non sapeva più dove andare (tendini e muscoli se l’erano presa
parecchio). Volevo denunciarli, pensai alle vittime gravi di
malasanità. Non lo feci. Quando nel giugno 2008 scoprirono il
sistema criminale del Santa Rita, volevo ridenunciarli per rabbia”.
“E’ stata operato un moribondo di un metro e 76 che pesava ormai 52 chili. Sono state
uccise 4 persone, in operazioni inutili e procurate almeno 45 lesioni gravi. Per questo ieri,
mercoledì 9 aprile, Pier Paolo Brega Massone, ex primario di chirurgia toracica alla
Clinica Santa Rita di Milano, è stato condannato all’ergastolo e subito riarrestato”.
MATTEO GAMBA
40. 15 APRILE 2014: FLASHMOB #APPLY194
“Nel 36esimo anniversario dell’entrata in
vigore della legge 194/78 che legalizza e
regolamenta l’interruzione volontaria della
gravidanza, legge che ha contribuito alla
riduzione del numero degli aborti in Italia e
drasticamente ridotto il numero degli aborti
clandestini e le morti per aborto, ci rivolgiamo
al Ministro della Salute fortemente preoccupati
dalla serietà di quanto emerso dai dati del
Ministero stesso sull’applicazione della legge.
In particolare la gravità dell’aumento
dell’obiezione di coscienza tra i medici e il
personale paramedico.
A fronte di questa situazione di latente
disapplicazione della legge, proponiamo
soluzioni semplici e immediate volte a
garantire la piena attuazione della legge
194/78 per garantire il diritto delle donne a
interrompere la gravidanza e quello dei medici
ad obiettare”. GLI INDIVANADOS
41. 17 APRILE 2014: SI SPEGNE GABRIEL GARCIA MARQUEZ
“Sarà una pioggia ancora più triste stavolta, e un venerdì santo
ancora più triste senza di te, genio gentile colombiano, morto
oggi, 17 aprile, a 87 anni, a Città del Messico dove eri
ricoverato per una polmonite.
Quando ti si leggeva, caro Gabo, come ti chiamavano, scattava
un patto: “Ti credo anche se (anzi proprio perché) stai
consapevolmente raccontando balle. Perché sono balle
bellissime, come negli aneddoti un po’ “arricchiti” delle sere
del tuo Sudamerica o della nostra Italia”. Il tuo svanire lo sento
più degli altri come la (inevitabile) perdita di una parte grande
di me. Per questo, Gabo, non ce l’ho fatta a restare asettico e ti
ho scritto una sorta di lettera, comunque in prima persona, in
questo mio blog. Come nel più classico dei tuoi romanzi, ti
avevano dato già morto nel 2000 dopo il tumore linfatico che ti
aveva colpito l’anno prima.Uscì pure un coccodrillo a salve,
addirittura con firma tua, come lettera di commiato. Sai, come
scrivevi nel Mare del tempo perduto, anch’io ho “sentito dire
che la gente non muore quando deve, ma quando vuole”.
Addio mio colonnello!” MATTEO GAMBA
42. #COGLIONESI O #COGLIONENO: LAUREATI O TECNICI DELLA
LAVATRICE?
“In preda a un raptus da casalinga disperata avevo riempito un cesto con una catasta di panni
da lavare degno dell’Everest. Niente paura, detersione semplice e immediata grazie alla mia
amica lavatrice. Ma l’idillio è stato presto interrotto. Da un ruggito improvviso, come se
nella lavatrice fossero rimasti intrappolati Simba, Timon e Pumbaaa. Immaginandola
prossima a esalare l’ultimo respiro, chiamo il tecnico, lo specialista, l’uomo con la tuta blu
capace di rianimarla.
Nei sogni proibiti di ogni donna sotto quella famosa tuta blu ardono le membra del Johnny
Depp de noantri, mi imbatto nelcugino italiano di Danny De Vito. Il (poco) prestante
tecnico con nonchalance sputa l’ardua sentenza: “Per farla rinsavire devo portarla in
laboratorio”. Sono 30 euro per la chiamata e 150 per il pezzo”. Mi tremano le gambe, mi si
annebbia la vista, immagino la mia adorata lavatrice trasportata con l’elisoccorso in una
lussuosa clinica privata. Chiusa la porta, mi infliggo un “cogliona” dal profondo del cuore.
Cogliona, tu che saltelli di stage in stage, accettando come ricompensa un pass che ti dà
accesso a frittate con resti di verdure del pranzo del giorno prima in mensa o misere
mozzarelle imbustate in scadenza.
Cogliona, tu che picchietti per ore le tue candide manine su un pc fino a cancellare le lettere
dai tasti per inseguire la tua passione.
Poi un lampo di genio, scatto in piedi, prendo un block notes, esco. Giro tutte le stazioni
metropolitane, i luoghi pubblici e li tempesto di fogliettini: “AAA apprendista tecnico della
lavatrice offresi”. Chi non sarebbe disposto a sborsare qualsiasi cifra pur di mantenere in vita
un aggeggio così essenziale? Fiera di aver trovato la mia strada, torno a casa e mi metto a
letto sognando lavatrici aerospaziali ruotarmi intorno. Mi sveglio soddisfatta ma madida di
sudore. Allungo la mano sul comodino, come un’automa prendo un fazzoletto un po’ ruvido
e mi asciugo il viso. In quel momento mi sono resa conto dell’effettiva utilità della mia
pergamena di laurea”. GABRIELLA CANTAFIO
43. 4 MAGGIO 2014: FIORENTINA-NAPOLI, VINCE LA VIOLENZA
“Come Adamo, oggi mi vergogno. Ovvero come
rappresentante dell’Homo Sapiens Sapiens (?) sesso
maschile mi vergogno dopo la tragedia e gli episodi
vergognosi prima e durante la finale di Coppa Italia
Fiorentina-Napoli. Il comun denominatore di questo
maschilismo che non passa mai? La violenza,
sotterranea, implicita e troppe volte esplicita e
feroce. La smetteremo mai? Il modo migliore per
provare a smantellarla è secondo me sciogliere uno
per uno i fili di questo grumo d’odio, senza
generalizzare o speculare. L’unica cosa che credo di
aver personalmente apprezzato in politica di Margaret
Thatcher è stata come ha eliminato la violenza negli
stadi britannici, dopo la strage dell’Heysel del
1985 (39 persone morte, di cui 32 italiane, prima della
finale di Coppa dei Campioni, Juventus-Liverpool).
Che ne dite, facciamo che, quando mio figlio andrà da
solo alla stadio, la violenza Ultras sarà una cosa del
passato, estinta come i dinosauri che tanto ama?”
MATTEO GAMBA
44. CORNA E PENTIMENTI
“Secondo l’Istituto di ricerca IFOP, 2 italiani su 3 non
provano alcun rimorso per le proprie scappatelle
extraconiugali. Il tradimento è peccato, sempre: mica
detto, a volte può essere liberatorio, bello, in mezzo a
storie soffocanti. Credo, che sia un tabù da smantellare.
Tanto, come dice Cameron Diaz: “Le corna prima o poi
toccano a tutti e le facciamo tutti”. MATTEO GAMBA
“In una storia fedifraga, e noi lo sappiamo bene,
capitano sempre dei momenti magici, quelli che forse
è vero, qualche volta le lasciano quelle ufficiali.
Ecco, è proprio in uno di questi momenti che bisogna
agire. Quindi, invece di crogiolarvi nell’idea che
forse può accadere, sfruttate l’occasione
e…lasciatelo. Si, lo dovete lasciare nel momento più
bello. Vi deve perdere dopo aver passato con voi uno
dei momenti più belli della vostra relazione.
Lo so. Non è facile. E’ come avere un cucchiaio
stracolmo di Nutella a un millimetro dalla bocca ed
essere costrette a dire che non vi va”. VALERIA
CAROLA
45. 15 MAGGIO 2014: 20 ANNI DI EMERGENCY
“A Firenze lunedì 19 maggio si è giocato col
cuore. Retorica? Ogni retorica scompare
pensando a quei cuori da salvare. E alla
filosofia della partita, fatta di aiuto concreto e
impegno, contro la guerra e non solo contro la
povertà. La filosofia con cui l’ong in 20 anni ha
curato e salvato, gratuitamente e con altissima
professionalità medica, 6 milioni di persone,
una ogni due minuti, in 16 Paesi del mondo”.
MATTEO GAMBA
«Sono un uomo fortunato. Mi piace il mio
lavoro, è quello che ho sempre voluto fare e, a
Kabul come a Khartum, mi sveglio contento di
andare in ospedale. Anche se poi devo vincere
la nausea, la rabbia, la voglia di girarmi da
un’altra parte quando vedo sul tavolo
operatorio un bambino disfatto dalla guerra o
dalla povertà, o da tutt’e due». GINO
STRADA
46. 24 MAGGIO 2014: LA PRIMA CANDELINA
365 GIORNI
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RIFLESSIONE
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PIU’) AMICIZIE
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