Intervento nel convegno "Comunicare la sostenibilità tra crisi internazionale e nuove sfide ambientali" presso l'Università di Urbino, promosso da PA Social Marche organizzata in collaborazione con l'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, nell'ambito del PA Social Day il 7 giugno 2022
Inquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anni
Comunicare la Sostenibilità
1. Comunicare la Sostenibilità tra crisi
internazionale e nuove sfide ambientali
Intervento di Marco Talluri
coordinatore Tavolo nazionale Sostenibilità Pa Social - Ambientenonsolo
2. Mi presento
• Fioren'no, nato nel 1956
• Laureato in Scienze poli'che
• Master universitario in Comunicazione e media
• Giornalista pubblicista
• 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico Firenze),
direJore responsabile Nonsolobus, vicedireJore rivista Traspor' pubblici
• 2003-2021 - Responsabile “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT,
direJore responsabile Arpatnews
• 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA, coordinatore
AmbienteInforma
• 2021 – blogger ambientale hJps://ambientenonsolo.com
• 2022 – Coordinamento Tavolo nazionale «Ambiente e sostenibilità» PA Social
3. I mie riferimen.
Blog ambientale h.ps://ambientenonsolo.com
Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/
Twitter: https://twitter.com/marco_talluri
Facebook: https://www.facebook.com/ambientenonsolo
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Linkedin: h*ps://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/
Mail: m.talluri@me.com
4. Tavolo «Ambiente e
sostenibilità» PA Social
E’ stato istituito da pochissimo, aggiungendosi ai vari altri tavoli
tematici attivi da tempo (Sanità, Cultura, Istruzione, Università, ecc.).
Come negli altri casi – confermando il consueto orientamento alla
massima inclusività da sempre portato avanti da PA Social e dal suo
presidente-fondatore Francesco Di Costanzo; la partecipazione al
tavolo è aperta non solo ai soci dell’associazione ma anche a tutte/i
coloro che siano interessati, è sufficiente scrivere a
ambiente@pasocial.info.
Già ora aderiscano al tavolo una quarantina di colleghe e colleghi
di varia estrazione, dalle agenzie ambientali, ai ministeri, agli enti
locali, al mondo delle imprese e dell’associazionismo.
E proprio questa diversità di punti di vista e di esperienze
costituisce una potenzialità notevole su cui puntare.
Il tavolo è coordinato da Chiara Bianchini, Marco Sicbaldi e da me.
5. Obiettivi
di base
del Tavolo
Fare rete, aumentare i contatti
valorizzando la ricchezza dei
diversi punti di vista ed
esperienze diverse di chi lavora in
enti pubblici, imprese, agenzie,
associazioni ambientali, mondo
della ricerca, ecc. ed inserirli nel
tavolo di lavoro,
Organizzazione di eventi o
partecipazione a iniziative
dedicate a questi temi per
presentare buone pratiche
portate avanti in materia di
ambiente e sostenibilità e ai lavori
del tavolo
Organizzazione di momenti
formativi sul tema della
comunicazione in materia di
ambiente e sostenibilità
6. Due obiettivi iniziali del Tavolo
• Creazione di un alfabeto della
comunicazione ambientale: «Le
parole dell’ambiente», in modo da
dare vita ad un linguaggio legato ai
temi di ambiente e sostenibilità che sia
il più possibile condiviso e inclusivo,
questo sarà tradotto anche in un
vocabolario comune di hashtag da
usare sui social network sui temi
dell’ambiente e sostenibilità
• Approfondimento sul tema del Dibattito pubblico,
e delle sue regole, come strumento utile per
favorire il confronto e la condivisione da parte di
tutti i soggetti interessati e delle comunità locali sui
progetti di impianti e infrastrutture.
• Il ruolo della comunicazione come strumento per
informare e coinvolgere i cittadini sui tanti cantieri
che stanno aprendo o apriranno per realizzare
nuove infrastrutture previste dal PNRR.
• Proprio valorizzando le diversità presenti nel tavolo,
il compito di avviare il lavoro su questo argomento
è stato affidato ad una collega di AssoAmbiente e
ad un collega di ISDE.
7. Tutela ambientale
“giovane” in Italia
Il Ministero dell’Ambiente è stato is@tuito
nel 1983 e le prime leggi organiche a tutela
dell’ambiente sono più o meno dello stesso
periodo
Le Agenzie ambientali sono nate da un
referendum nella seconda metà degli anni
novanta
La norma4va ambientale è quasi tu8a di
derivazione europea, senza l’Unione Europea
la tutela dell’ambiente sarebbe a forte rischio
8. La comunicazione
ambientale multiforme
• Ogni tipo di comunicazione che riguardi l’ambiente e
che abbia lo scopo di attirare l’attenzione sulle
componenti di un ecosistema complesso.
• Può essere di tipo istituzionale, pubblico, d’impresa, di
tipo informativo, scientifico, divulgativo, a scopo di
denuncia, propagandistico, di proselitismo, ecc.
12. Comunicazione
ambientale
d’impresa
- Certificazioni su prodotti (Emas) e processi (ISO
14001)
- Bilanci di sostenibilità
- Il «governo delle relazioni» con i territori e le
comunità
- La leva ambientale come strumento di
posizionamento, marketing e reputazione
13. Ma anche green washing
Da presentazione Sergio Vazzoler a 1° Conferenza nazionale SNPA
14.
15. Le agenzie
devono
garantire
concretamente
la propria
terzietà
La legge 132/2016, che istituisce il Sistema
nazionale a rete per la protezione dell’ambiente
(SNPA), riconosce il carattere tecnico-
scientifico della rete delle agenzie.
La terzietà delle agenzie ambientali consiste
anche nel mettere a disposizione di tutti dati
e informazioni ambientali (supportate da
metodi certificati, laboratori accreditati,
comparabilità dei risultati, ecc.), che è uno dei
compiti più importanti del SNPA.
21. INFORMAZIONE
AMBIENTALE:
UN DIRITTO PER TUTTI I
CITTADINI
• Quando si parla di informazione
ambientale dobbiamo essere
consapevoli che non si traJa di una
“concessione” da chiedere, ma
un diri$o che tu[ i ciJadini hanno
e che le amministrazioni pubbliche
che le detengono hanno il dovere di
meJere a disposizione di tu[.
22. Informazione ambientale (da1 e no1zie)
Fin dall’istituzione del Ministero
dell’Ambiente nel 1986 indicato dovere
dell’amministrazione di svolgere un’azione
proattiva di informazione ambientale:
“Il Ministro dell’ambiente assicura la più
ampia divulgazione delle informazioni sullo
stato dell’ambiente.”
Questo perché l’ambiente in cui
viviamo determina il nostro
benessere (salute):
• Aria
• Acqua
• Suolo
• Alimen.
• L’invisibile elemento «fisico» (radiazioni, rumore,
campi ele>romagne.ci
23. La Convenzione di Aarhus
• La "Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione
dei cittadini e l'accesso alla giustizia in materia ambientale" è
stata firmata nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998. Ad
essa ha fatto seguito la direttiva 2003/4/CEE e quindi il
decreto legislativo n. 195/2005.
• Chiunque può accedere alle informazioni sull’ambiente: qualsiasi
persona, fisica o giuridica, ha il diritto di chiedere e ottenere
un’informazione senza bisogno di dimostrare uno specifico
interesse o una specifica ragione in relazione alla propria richiesta.
24. • Il concetto di ‘informazione ambientale’ è inteso in un senso estremamente ampio,
trattandosi di ‘qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora,
elettronica o in qualunque altra forma materiale, con riferimento a:
• gli elementi dell’ambiente (ad esempio, aria, acqua, suolo, ecc.);
• i fattori, le misure, le attività che hanno un impatto su tali elementi (ad esempio
disposizioni legislative, piani, programmi);
• lo stato di salute e le condizioni di vita delle persone.
25. Informazione ambientale:
come devono essere i dati
attendibili
(certificati per
l’intera filiera)
tempestivi e
continuativi,
completi ed
esaurienti,
facilmente
fruibili,
facilmente
comprensibili,
in formato
aperto e quindi
riusabili.
26. Importanza dati ambientali per assumere le
decisioni giuste
• La disponibilità dei dati ambientali è essenziale
per contribuire al formarsi di opinioni
avvedute e favorire processi decisionali
efficaci. È una esigenza fondamentale anche
per i decisori pubblici. Per essi e per tutta la
pubblica amministrazione, i dati ambientali
dovrebbero costituire la “benzina” da utilizzare
per effettuare analisi della realtà secondo
modelli quali quello messo a punto
dall’Agenzia Europea per l’Ambiente con
il modello denominato DPSIR (Determinanti,
Pressioni, Stato, Impatti, Risposte).