1. A cura del Dott. Mario Rigoldi
- Consulente del Lavoro
- Formatore Professionista AIF
2. “Ci vogliono vent’anni per costruire una
reputazione e cinque minuti per
rovinarla.
Se pensi a questo, farai le cose in
modo diverso.”
Warren Buffen
3. Con il termine web reputation o reputazione online si intende
l’attività di raccolta e monitoraggio di tutto quanto viene detto
online riguardo a una determinata persona, prodotto, servizio,
progetto o evento.
Si cerca di capire che reputazione ci si crea nello spazio web: quello
che tutti (o molti) dicono di noi. Si tratta dello stesso concetto di
reputazione che adottiamo nella nostra quotidianità, solo che,
quando questo è applicato a Internet diventa una reputazione
pubblica e poco controllabile: una traccia che resta nel tempo.
4.
5. Tieniti sempre aggiornato sulle novità del tuo settore professionale
e sull’attualità in generale.
Scegli con cura i blog da seguire, quelli più interessanti per te.
Commenta con informazioni che possono essere utili per più
persone e studia i feedback degli altri sui tuoi interventi!
Partecipa alle discussioni online…. Un blog, un sito Internet
personale possono essere canali preziosi!
6. Privacy
Presta attenzione alle informazioni che scegli di condividere.
Imposta la privacy per i contenuti più sensibili, come i tuoi dati di
contatto
e le tue foto personali.
Aggiornamento continuo
Aggiorna sempre le tue informazioni online, non lasciare mai sul web
dati non aggiornati (attuale datore di lavoro, data di laurea…). Il Web
parla di te!
7. Provocazioni
Non rispondere mai in modo affrettato, cerca di essere sempre
gentile e di usare toni adeguati, soprattutto sui social network.
8. Non bisogna mai dimenticare che qualsiasi contenuto venga
pubblicato online non si può cancellare e un commento negativo
o positivo sarà sempre a disposizione dell’utente.
Proprio per questo bisogna sempre stare molto attenti a cosa viene
detto di noi e cosa eventualmente pubblicato.
Bastano pochi e innocui passi falsi per rovinare la nostra
reputazione online….
9.
10. Il tatuaggio…..ti accompagna tutta la vita….
Un tatuaggio si può certamente rimuovere….. togliere un tatuaggio è
molto più difficile che farlo….rimuoverlo è:
1) costoso
2) doloroso
3) Il laser non sempre cancella del tutto il tatuaggio, così come la
gomma cancella il segno di una matita;
11.
12. “Going to Africa. Hope I don’t get Aids.
Just kidding. I’m white!”
“Sto andando in Africa. Spero di non prendere
l’AIDS.
Sto scherzando. Sono bianca!”
13. Il 20 dicembre 2013 Justine Sacco prende un aereo da New York
per raggiungere Città del Capo, in Sudafrica, dove aveva in
programma di visitare la sua famiglia.
Sacco fa scalo a Londra e, poco prima di imbarcarsi su un altro volo,
aveva twittato ai suoi 170 follower: “Going to Africa. Hope I don’t
get Aids. Just kidding. I’m white!”
14. Per circa 14 ore non controlla twitter , e una volta acceso il telefono
dopo l’atterraggio, legge i primi due messaggi ricevuti:
il primo è stato quello di un amico che non sentiva dai tempi del liceo
e diceva: «mi spiace per quello che ti sta succedendo».
Il secondo è stato quello della sua migliore amica Hannah e diceva
«chiamami immediatamente»….
15. E' salita sull'aereo da top manager per la InterActiveCorp (IAC) dove si
occupava di pubbliche relazioni, e quando è scesa era disoccupata.
Licenziata in tronco.
Il tweet di Justine Sacco è stato rimosso e l'account cancellato in poche
ore. Ma gli screenshot si sono diffusi viralmente…... mentre Justine
Sacco sorvolava il mondo, il mondo non ha sorvolato sul suo tweet.
La reazione e il provvedimento preso nei suoi confronti è stato
velocissimo. Nessuna giustificazione, nessuna attenuante. "Il commento è
vergognoso, offensivo e non rispecchia in alcun modo il nostro punto di
vista o i valori della IAC" ha dichiarato la società in una nota.
16.
17. “L’importante è che se ne parli”. Certamente questa immagine ha
fatto “parlare”, ma non in senso positivo. Sicuramente non in
senso positivo per Melegatti.
Risultato ottenuto? Caterve di offese su tutti i media, tanto che
prima l’immagine viene rimossa e sostituita con questa:
18.
19. la rete continua a non perdonare…..e, dopo altre caterve di insulti
decide di pubblicare finalmente questo comunicato:
20. «Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la
famiglia
tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare
la pasta di
un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono
purché non infastidiscano gli altri».
così Guido Barilla ai microfoni di Radio24, rispondendo a una
domanda sul
perché l'azienda non abbia mai fatto spot con protagonisti
omosessuali.
21. Immediatamente sul gruppo Barilla si scatena una bufera, con le
associazioni gay e alcuni deputati che invitano i consumatori a
boicottare il marchio lanciando l'hashtag #boicottabarilla.
22. Più tardi arrivano le scuse di Guido Barilla.
"Con riferimento alle mie dichiarazioni rese ieri a La Zanzara, mi
scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche
o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell'intervista
volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna
all'interno della famiglia. Per chiarezza desidero precisare che ho il
massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna.
Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di
chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra
gay.
Barilla nelle sue pubblicità - conclude la nota - rappresenta la famiglia
perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la
nostra marca".
23. Ma come è riuscita Barilla a risollevare la propria reputazione?
Il "mea culpa" di Guido Barilla, impegno nel promuovere la
diversità, corsi contro la discriminazione x gli 8000 dipendenti,
benefit estesi anche alle famiglie dei transgender, Le donazioni
a favore di associazioni che lottano per i diritti LGBT (Lesbiche,
Gay, Bisessuali e Transgender), ecc.