1. Terza Ora 3
Orientiamoci
- Crede che un liceo scientifico sia ada o per la facoltà di Archite ura?
- “ Ahimè devo amme erlo...” aggiunge sorridendo il Prof. Finocchiaro “... mi piacerebbe dire il geometra, ma
non è così. Io credo che le scuole oggi che ritengo utili per affrontare la facoltà di Archite ura, siano certa-
mente quelle scuole superiori dove si studia filosofia, latino, greco, le eratura. La facoltà di Archite ura è
una facoltà umanistico-tecnografica e non solo tecnografica.. Se non si hanno le basi di filosofia, le eratura
ed arte, non si può andare in archite ura. O quanto meno è complicato.”
- Quale percorso di studio ha affrontato per arrivare sin qui dunque?
- “Io sono l'esempio che volevo so oporti, provenendo da un geometra, ho dovuto faticare il doppio perchè
arrivati in archite ura ho dovuto riconvertire completamente tu o, ho dovuto ricominciare tu o e dall'ini-
zio. E' faticoso, ma va bene. L'archite ura è una facoltà dove la componente psicologica, umanistica in genere
è importante. L'archite o non è solo un tecnico che fa disegni. L'archite o è anche un'umanista un le erato,
un poeta, un musicista. E' un artista che deve avere un buon quadro d'insieme. Deve possedere una serie di
sensibilità e di chiavi di le ura che magari non sono squisitamente tecniche. Poi ovviamente si esprime per
convenzione con strumenti tecnici, ma esprime contenuti che non sono solo tecnici.”
- Cosa suggerirebbe Professore, ad uno studente come me, del liceo scientifico, che vorrebbe intraprendere
una carriera universitaria nell'ambito dell'archite ura?
- “ La prima cosa che mi viene in mente è, se questa persona vuole iscriversi in archite ura, e non si riconosce
dentro la qualità della passione per tu o ciò che gli sta intorno e per la voglia che ha di trasformarlo probabil-
mente archite ura non è la facoltà ada a. Ora ti faccio un'espressione che deve essere confutata da te
come un'espressione forte e metaforica: fare archite ura significa scegliere di fare un sacerdozio. O tu
riconosci di avere una vocazione e quindi decidi di fare un percorso, oppure non è fa a per te. Perchè la carica
emotiva in questo mestiere è fondamentale. Un'altra cosa che suggerirei è quella di fare più viaggi possibili,
studiare bene le lingue e sfru are tu e le occasioni di contaminazione culturale che si possono fare.”
- Secondo lei, quali sono i miti da sfatare intorno l'Università?
- “ Ti dico quello che era per me l'università. Per me l'università era un luogo dove “ogge ivamente” si doveva
realizzare e concretizzare lo scambio delle idee, spesse volte non lo è. E' un luogo dove le idee sono chiuse
dentro un recinto. L'università è una sommatoria di recinti, dove ognuno sta dentro al suo e non vuole avere a
che fare con gli altri. Io pensavo che l'università fosse un luogo di grande scambio, di grande conoscenza invece
molte volte è un luogo in cui si realizzano chiusure invece di aperture.”
- Perchè avviene questo secondo lei?
- “Secondo me, perchè molte volte i professori sono solo professori e non sono archite i. E' come se tu
studiasti medicina e il tuo professore di chirurgia non avesse operato mai. Quando un professore è solamen-
te un accademico, senza un impegno concreto nella professione, sicuramente farà cose meravigliose, ma allo
stesso modo aumenta la chiusura.”
- Qua arriviamo ad un punto per così dire critico, se mi consente l'espressione, e cioè: gli sbocchi e le opportu-
nità per un laureato in archite ura, quali sono?
- “Tieni conto che l'intera società ha bisogno di uomini che sappiano gestire le trasformazioni della civiltà. E'
ovvio che ci sono degli sbocchi istituzionali, si va in archite ura e si presume che fai l'archite o, però non è
de o che fai l'archite o, potresti fare tante altre cose. Potresti occuparti di comunicazioni, con la forma-
zione dell'archite o, potresti occuparti dell'editoria... La laurea in archite ura, non ti abilita ad essere
archite o. La laurea in archite ura, non fa altro che aver costruito la tua pia aforma di riferimento”.
Federico La Russa IVD