1. Come è iniziata la tua
esperienza con UCIPEM
Pescara?
“Credo che la consulenza abbia un inizio sempre molto introspettivo, quindi
ho sempre sentito questa spinta, voglia di stare vicino all’altro e di aiutare
l’altro. Per cui da quello che inizalmente era un aiuto personale poi ho
sentito l’esigenza di formarmi professionalmente e quindi avere degli
strumenti riconosciuti per fare questo tipo di lavoro.”
2. Qual è l’aspetto più
gratificante di svolgere
questo lavoro?
“L’aspetto più gratificante è quello di poter prendere per mano la persona
che poi mi sceglie, perchè poi ci sarà una sempre una scelta quando ci si
affida, c’è una richiesta d’aiuto, c’è sempre molto l’aspetto dell’empatia,
bisogna entrare in relazione dove entrambi trovano un filo conduttore. Poter
accopagnare le persone, poter assisetere alla loro rinascita, al loro fiorire, è
una gioia immensa che mi mette di buon umore per tutto il resto della
giornata.”
3. Come si fa a prenotare
una prima visita
conoscitiva?
“La nostra sturttura si avvale di professionisti che curano in maniera
specifica la loro mansione, per cui abbiamo una segreteria ben strutturata
per la prima accoglienza tenefonica, dove viene registrata la motivazione, la
richiesta d’aiuto, chi si rivolge a noi, se direttamente il ragazzo o il genitore.
Occorrono una serie di consensi quando il ragazzo è minorenne per
effettuare il persorso, solitamente si trova sempre un accordo ed è sempre
fattibile.”
4. Come fate in modo che
questo spazio sia sicuro
ed accogliente?
“Le caratteristiche in primis sono i feedback che riceviamo, se dopo tanto
tempo abbiamo avuto bisogno di implementare la struttura, perchè la
riciesta è tanta, probabilmente io chiederei anche ai nostri Utenti. Posso dirti
che c’è bisogno di un’accoglienza anche nel setting della stanza, fare
attenzione anche a tutte quelle personalità che sono diverse, il rispetto
assoluto senza distinzioni di sesso, di religione, di genere o di orientamento,
creano un ambiente che possa essere il più accogliente possibile.”
5. Solitamente come inizia
una seduta di terapia
familiare?
“La richiesta solitamente viene fatta dalla figura gentiroriale oppure dal
ragazzo, solitamente c’è semre il coinvolgimento di tutta a famiglia. Benchè
il ragazzo possa avere bisogno di una spazio proprio per esprimersi, i genitori
hanno sempre un aproccio conoscitivo con noi.”
6. Che tipo di aiuti fornite a
persone con situazioni di
difficoltà economiche?
“Il nostro consultorio cheide comuqnue un contributo minimo che di per se
rappresenta un aiuto per quelle che sono le spese dell’utenza per mantenere
la struttura. Un primo approccio e molto accessibile a tutti e attraverso la
segreteria c’è la possbibiltà di accordarsi senza precludere il perscorso,
abbiamo sempre avuto la possibilità di aiutare molte persone.”
7. Svolgete delle
consulenze di gruppo?
“Si, la consulenza di gruppo intesa principalmente come una grande attività
e un grande contenitore in un ambiete protetto, ci si affida al potersi
mettere in gioco con la discrezione e anche il segreto professionale, sia degli
operatori che degli stessi partecianti. E’ una grandissima risorsa perchè nel
gruppo, c’è la partecipazione di tutti, la condivisione di esperienze e spesso
si prende spunto sia dalla criticità di un compagno, sia da un punto di forza, il
gruppo da un’energia grandissima.”
8. Attualmente avete
progetti attivi con altri
enti pubblici?
“Il consulente familiare è un educatore, in quanto tale è chiamato a
collaborare con altre figure professionali, per cui parliamo anche di
psicologi, assistenti sociali o anche con il comune di Pescara, che ha avuto
luogo in occasioni riguardanti l’nfanzia, la genitorialietà, la violenza sulle
donne, che è uno dei tempi più scottanti, che oggi bussa alle nostre porte
con ancora troppa continuità, troppa frequenza .”