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REDATTO: G. Citerna
A.Brattelli
A. Menichelli
VERIFICATO: Aps SAL
APPROVATO: Aps SAL
LISTA DI
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N°
Revisione
Descrizione Data
Emissione
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INDICE DEGLI ARGOMENTI
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO........................................................................................... 4
1. SCOPO DEL DOCUMENTO............................................................................................. 4
1.1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO.............................................................. 4
2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI ............................................................................. 5
2.1 PROGETTAZIONE PER ATTIVITA’ O PER LO SVILUPPO............................................................. 5
2.2 VALUTAZIONE DEI PROGETTI .............................................................................................. 5
2.3 WELFARE PARTECIPATIVO ................................................................................................. 5
2.4 PROGETTAZIONE PARTECIPATA.......................................................................................... 6
2.5 WELFARE FORMATIVO E FORMAZIONE MINIMA GARANTIA................................................. 6
2.6 STRATEGIA DI INTERVENTO................................................................................................ 7
3. DESCRIZIONE OPERATIVA DEL LAVORO ............................................................... 8
3.1 DESCRIZIONE DELLE FASI DI LAVORO ................................................................................. 8
3.2 RICHIESTA DELL’ AMMINISTRAZIONE E ANALISI DELLE ESIGENZE ........................................ 8
3.3 DEFINIZIONE DEL SETTORE................................................................................................ 9
3.3.1 definizione del tema............................................................................................... 9
3.3.2 definizione dei beneficiari finali ........................................................................ 10
3.3.2.1 Motivazioni principali..................................................................................................................................11
3.4 ANALISI DEI PROBLEMI..................................................................................................... 15
3.4.1 Analisi della situazione attuale........................................................................... 15
3.4.1.1 Servizi di Iscrizione e Preselezione ..........................................................................................................16
3.4.1.2 Analisi del Sistema della Formazione Professionale .............................................................................16
Caratteristiche della Formazione a Catalogo..............................................................................................................17
Caratteristiche del SIstema di FP Ideale ....................................................................................................................17
3.5 ANALISI DEGLI OBIETTIVI................................................................................................. 19
3.6 ANALISI DELLE SOLUZIONI................................................................................................ 19
3.7 SOLUZIONE PROPOSTA..................................................................................................... 21
3.7.1 polo ict.................................................................................................................... 22
3.7.1.1 Il cuore del modello....................................................................................................................................23
4. IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO........................................................................ 25
4.1 POLO ICT PUBBLICO .................................................................................................. 25
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4.2 POLO ICT PRIVATO ......................................................................................................... 26
REFERENZE DEL MODELLO “PALESTRA FORMATIVA”...................................................................... 26
5. SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO ........................................................................ 27
5.1 ELENCO DELLE ATTIVITA’.................................................................................................. 27
5.1.1 proposta di adesione al progetto “Lavoro 2011”........................................... 28
5.1.2 scouting delle aziende ......................................................................................... 29
5.1.3 avvio delle relazioni e proposta ......................................................................... 29
5.1.4 analisi delle esigenze e Presentazione del Piano Formativo ......................... 29
5.1.5 accompagnamento al centro per l’ impiego..................................................... 29
5.1.6 comunicazione ai cittadini................................................................................... 30
5.1.7 organizzazione evento pubblico......................................................................... 30
5.1.8 autocandidature utenti........................................................................................ 31
5.1.9 preselezione cpi .................................................................................................... 31
5.1.10 selezione interna alle aziende ......................................................................... 31
5.1.11 formazione “palestra ict sal” ........................................................................... 31
5.1.12 Rinvio ai Cpi e alle Aziende.............................................................................. 31
6. IPOTESI DI PROGRAMMAZIONE ............................................................................. 32
7. CONCLUSIONE ............................................................................................................... 33
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DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
N° Rif. Titolo / Descrizione Codice / Nome file
[Rif. 1]
[Rif. 2]
[Rif. 3]
[Rif. 4]
[Rif. 5]
Bilancio Sociale di metà mandato 2008-2010
Il Sistema Lavoro e Formazione nella Prov. Di
Roma
Sistema Informativo Excelsior 2010
Rapporto sul mercato del lavoro a Roma 2009-
2010
Proposta per la costituzione dei Poli ICT
1. SCOPO DEL DOCUMENTO
Lo scopo del presente documento è presentare al Dipartimento III dell’ Assessorato al Lavoro
e alla Formazione della Provincia di Roma la nostra risposta progettuale alle esigenze
espresse in data 16 Maggio 2011 N. 79137 (LFP) .
1.1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO
La struttura del documento riflette il flusso logico delle fasi di lavoro descritte sopra.
Prima di partire col progetto vero e proprio abbiamo ritenuto importante inserire nel secondo capitolo
un preambolo (considerazioni preliminari) che traccia il quadro di riferimento dentro al quale si
inserisce questo lavoro così da coglierne più facilmente la logica.
Nel terzo capitolo viene descritto tutto il processo di progettazione che a partire dalle analisi delle
esigenze e dei problemi arriva a formulare la soluzione proposta.
Nel quarto capitolo vengono descritte le due possibilità di realizzazione e di integrazione di questa
soluzione .
Nel quinto e ultimo capitolo viene affrontata la progettazione operativa della sperimentazione del
modello “Polo ICT” e una prima programmazione.
In allegato è riportato un preventivo di spesa per la realizzazione delle attività della sperimentazione.
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2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Nei paragrafi che seguono illustriamo la “linea progettuale” che ispira ed orienta questo Progetto utile
per inquadrare le soluzioni preso all’ interno di un quadro di riferimento più ampio.
2.1 PROGETTAZIONE PER ATTIVITA’ O PER LO SVILUPPO
Il progetto formulato in questo documento non ha come fine quello di erogare dei servizi specifici o di
realizzare una determinata opera, ma bensì quello di indurre un miglioramento nella realtà di
determinati soggetti in un contesto definito e in una prospettiva di lungo periodo.
Il fine della progettazione deve essere il miglioramento delle condizioni di vita delle persone per mezzo
di una serie di azioni, in uno spazio e tempo definiti e con risorse determinate.
Gli interventi attivati non determinano solo azioni isolate e benefici temporanei, ma si inseriscono in un
quadro di attività più ampio teso a mantenere nel tempo i benefici raggiunti.
2.2 VALUTAZIONE DEI PROGETTI
In base a queste premesse ne deriva che la qualità di un progetto non dipende solo dalla perfetta
esecuzione delle attività identificate ma piuttosto dalla misura in cui queste hanno determinato
miglioramenti nei destinatari finali.
Confondere gli obiettivi finali con le attività realizzate porta a valutare gli esiti del progetto in maniera
distorta.
2.3 WELFARE PARTECIPATIVO
A seguito della crisi del Welfare iniziata nei primi anni 90 e peggiorata dalla crisi globale del 2008, lo
Stato Sociale fatica sempre più a garantire condizioni di vita accettabili a tutti i cittadini ed è
importante pensare a nuovi modelli di cooperazione sociale.
Per reagire a queste dinamiche negative non basta appaltare alcuni servizi ai corpi intermedi e tenere
pubblici quelli essenziali (sussidiarietà orizzontale) ma è necessario anche rafforzare le capacità di
coordinamento e controllo del Polo Pubblico all’ interno di particolari settori strategici. Capacità
specialistiche che gli consentono di valutare con precisione quali servizi erogare e come erogarli in un
regime di continua concorrenza tra il pubblico e il mercato.
Nota:
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ci riferiamo qui a determinate tipologie di beni comuni e in particolare a quello della Conoscenza che
rappresenta la risorsa produttiva principale e dalla quale dipende il livello di democrazia reale di un
paese. Se il Sistema garantisce equità e giustizia nell’ accesso a tale risorsa allora la democrazia cresce
altrimenti si determina una crescente esclusione sociale e una progressiva disparità che mina alla
radice la coesione nazionale.
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Ed è proprio in virtù di questo necessario rafforzamento “specialistico” dell’ Amministrazione Pubblica
che riteniamo utile un modello di cooperazione con enti del terzo settore per mezzo di processi di
progettazione partecipativi e meno burocratici.
2.4 PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Spesso si pensa di poter cambiare le realtà degli individui senza coinvolgerli e proponendo dall’ esterno,
in nome di una presunta oggettività e superiorità, interventi che invece per essere efficaci
presuppongono la partecipazione di chi i problemi li vive “da dentro” e li conosce meglio.
A tal fine è auspicabile coinvolgere nei processi di progettazione dei servizi pubblici - a livello non solo
informativo - anche le associazioni che ne fanno richiesta, che grazie alla mirata capacità di lettura dei
contesti e alla progettualità di cui sono portatori consentono decisioni “migliori”.
2.5 WELFARE FORMATIVO E FORMAZIONE MINIMA GARANTIA
Per rispondere più velocemente ed efficacemente alle esigenze di cittadini e imprese riteniamo che i
Progetti Formativi non vadano formulati solo in risposta ai Bandi di Finanziamento, ma debbano essere
formulati anche spontaneamente e al di fuori dei tradizionali regolamenti che ne pilotano a priori i
contenuti, le tempistiche e i target .
Inoltre riteniamo importante garantire al cittadino inoccupato i mezzi sufficienti per sostenere un
percorso di “formazione iniziale minima “ da sviluppare con le modalità e strumenti che ritiene più
vantaggiosi (auto-formazione, centri privati, poli pubblici, associazioni ) e slegati da iniziative “a
catalogo” preconfezionate i attivate da centri accreditati.
Se le azioni di formazione professionale “iniziale” restano regolate solo dalla programmazione dei fondi
pubblici che ne forza tematiche, tempi e destinatari prescindendo dai flussi temporali e dalle esigenze
dei settori Istruzione e Imprese si rischia di rendere troppo autoreferenziali certe azioni e di continuare
ad escludere diversi cittadini da queste forme di “reddito indiretto”.
Riteniamo che “il collo di bottiglia” che costringe molti giovani inoccupati alla disoccupazione sia
dovuto al fatto che a fronte di un sistema dell’ istruzione che non forma direttamente per il lavoro in
azienda ma delega tale compito al sistema della formazione professionale sarebbe necessario che
quest’ ultimo fosse strutturato in maniera organica e integrata e garantire a tutti una formazione
professionale iniziale per entrare nel mondo del lavoro.
Ecco perché puntiamo a una governance della formazione professionale meno legata al Bando e più
orientata ad azioni individualizzate, più flessibili e snelle così da raccordarsi meglio e con meno risorse
impiegate, alle proprie esigenze.
Infatti se lo stato sociale deve rispondere a problemi e bisogni sempre più complessi e se queste
risposte - come è ormai chiaro - passano per una individualizzazione delle prestazioni e per un
potenziamento delle capacità del destinatario, allora è evidente che il concetto di sussidiarietà
orizzontale spinto all’ estremo determini una maggiore autonomia e libertà di scelta del cittadino che
diventa di fatto un “corpo intermedio” e potrà decidere in maniera libera ed autonoma da solo o
insieme ad altri, come, dove e con chi svolgere il proprio piano formativo.
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Solo così si potrà lavorare per la creazione di un sistema integrato di servizi che superi la
frammentazione e l’ autoreferenzialità dell’ offerta e determini un rafforzamento omogeneo della
collettività.
2.6 STRATEGIA DI INTERVENTO
Per avvicinare il mondo dell’ istruzione a quello delle imprese ci muoviamo verso la creazione di
network pubblici/privati afferenti al Sistema Provinciale dell’ Impiego così da integrare maggiormente le
azioni di formazione professionale a quelle di orientamento in uscita dalle scuole/università e in
ingresso nelle imprese.
Questo obiettivo è in parte realizzabile sia attraverso la partecipazioni a Reti di Partenariato dove si
mettono insieme tutte le “competenze necessarie” per accedere ai fondi disponibili, sia collaborando
direttamente con le Amministrazioni Pubbliche che hanno aperto dei canali di progettazione
partecipata.
Infatti se i processi globali in atto determinano inesorabilmente percorsi lavorativi più flessibili e
individualizzati, da attivare e terminare come una qualsiasi utility (luce,gas,telefono) l’ unico modo per
evitare la precarietà e la disoccupazione è quello di rendere più flessibile e personalizzata la formazione
che è di fatto il vero e unico ammortizzatore sociale che deve essere garantito a tutti.
Grazie alla sensibilità che l’ Amministrazione della Provincia di Roma dimostra verso i processi di
democrazia inclusiva e partecipativa abbiamo avuto la possibilità di proporre un Progetto di Sviluppo
per l’ intera collettività “sfidando” di fatto il pregiudizio – non sempre fondato - che considera le
amministrazioni pubbliche come enti chiusi ed autoreferenziali.
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3. DESCRIZIONE OPERATIVA DEL LAVORO
3.1 DESCRIZIONE DELLE FASI DI LAVORO
Al fine di una migliore comprensione del presente progetto riteniamo utile descrivere le varie fasi di
lavoro che lo hanno accompagnato.
3.2 RICHIESTA DELL’ AMMINISTRAZIONE E ANALISI DELLE ESIGENZE
Il presente lavoro nasce dal comune interesse istituzionale dell’ Amministrazione Provinciale e dell’
Associazione SAL di migliorare la qualità di vita dei cittadini per mezzo di azioni di Politica Attiva del
Lavoro.
In particolare l’ Assessorato al Lavoro e Formazione (di seguito definito Assessorato) in relazione al suo
specifico interesse per le tematiche di sviluppo dei sistemi di welfare e di nuove forme di integrazione
fra pubblico e privato, ha richiesto all’ Associazione di presentare una proposta di messa in rete dei
propri servizi finalizzata al miglioramento dei servizi per il lavoro e di incrocio fra domanda e offerta sul
territorio (politiche attive).
Il primo passo è stato quello di comprendere nel dettaglio queste esigenze approfondendo la nostra
conoscenza del sistema provinciale per l’ impiego così da concentrare le nostre analisi sugli elementi
più utili per soddisfare tali richieste.
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3.3 DEFINIZIONE DEL SETTORE
Il secondo passo è stato quello di circoscrivere il progetto su un settore di intervento specifico in modo
da definire in maniera esplicita su che cosa ci si concentra (tema), chi sono i beneficiari finali e su quale
territorio si intende agire.
3.3.1 DEFINIZIONE DEL TEMA
La richiesta dell’ Amministrazione ha già circoscritto il tema generale del progetto intorno al
miglioramento dei servizi per il lavoro e di incrocio fra domanda e offerta sul territorio per migliorare la
qualità di vita dei cittadini.
Riteniamo che un indice che possa “segnalare” il livello di sviluppo di questi servizi sia la quota di
lavoratori intermediati dai servizi per l’ impiego che nel loro insieme è di circa il 3,3 % di tutti i nuovi
occupati in Italia (Istat).
Anche se questa media nasconde differenti livelli di intermediazione in base al territorio e al settore in
ogni caso è indicativa di un basso utilizzo dei servizi pubblici da parte di cittadini e imprese che può
derivare sia da una scarsa conoscenza che da una percezione di bassa utilità degli stessi.
A seguito di una analisi di questi sistemi correlata alla nostra effettiva capacità di intervento abbiamo
scelto di agire sui servizi di primo inserimento lavorativo e rinvio ad azioni di formazione professionale
per i giovani nella fascia compresa tra 18 e 29 anni e all’ interno del Settore dell’ Information and
Technologies.
Più avanti saranno descritti nel dettaglio i motivi che ci hanno spinto a orientare gli sforzi in questa
direzione ma qui anticipiamo che la scelta del Comparto ICT è dovuta essenzialmente a questi fattori
principali:
 Elevate competenze e risorse materiali in ambito ICT da parte dell’ Associazione
 Ruolo di “volano” economico dell’ ICT per tutto il sistema produttivo
 Assenza quasi totale di offerta formativa pubblica
 Costo dei corsi privati elevatissimo (3.000 euro x 5 giorni)
 Elevatissimo potere “di mercato” di queste competenze
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3.3.2 DEFINIZIONE DEI BENEFICIARI FINALI
Anche se in teoria i beneficiari finali del progetto sono tutti i cittadini, abbiamo ritenuto necessario
identificare un target specifico su cui focalizzarci.
Ciò è dovuto alla considerazione che un progetto per indurre dei cambiamenti (benefici) necessita di
due prerequisiti :
1. Esistenza di una situazione problematica
2. Disponibilità di mezzi e strumenti per risolverla
E’ evidente che deve esistere all’ interno della tematica scelta un problema reale che peggiora la qualità
di vita dei cittadini altrimenti non ha senso avviare un progetto.
E’ altrettanto importante che le azioni e gli strumenti mobilitati dal progetto siano efficaci per risolvere
le criticità riscontrate e inducano un miglioramento che continua anche dopo la chiusura dello stesso.
Ed è proprio per tenere uniti questi due aspetti che è importante selezionare i destinatari del progetto
perché anche da essi – oltre che dalla tematica scelta – dipenderanno gli strumenti da mettere in
campo per la soluzione del problema.
Per supportarci in questa decisione abbiamo analizzato i dati del mercato del lavoro, dell’ università,
della struttura produttiva e dei servizi per l’ impiego della Provincia di Roma (osservatorio del lavoro,
excelsior, istat, almalaurea) alla ricerca di un target specifico su cui focalizzare gli sforzi.
Abbiamo deciso così di focalizzarci sui giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni e cioè sui :
 Studenti universitari (triennali e specialistici)
 Neolaureati (triennali e specialistici)
 Studenti ultimo anno scuole superiori
 Neodiplomati
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3.3.2.1 MOTIVAZIONI PRINCIPALI
Le motivazioni principali che ci hanno spinto ad intervenire su questi target derivano da una analisi
congiunta dei seguenti dati:
Sistema delle Imprese
 Tendenzialmente cala la domanda di laureati (18,7 % della domanda su Roma)
 Richiesta di 9.770 laureati su 52.000 assunzioni previste (excelsior 2010)
 Chiedono sempre più esperienza ai candidati
 Chiedono sempre più competenze tecniche e specialistiche (75 % delle domande)
 Economia sempre più spostata sui servizi basati sulla conoscenza
 Precarizzazione progressiva (2,2 contratti per ogni lavoratore)
 Bassa richiesta di servizi di Preselezione ai CPI
Università e Profilo Laureati
 Calo progressivo delle immatricolazioni ( -15% dal 2003 al 2010)
 Calo progressivo dal 2008 del numero di laureati
 Corsi troppo generici e poco specializzanti
 Elevata necessità di specializzazione post-laurea
 Basso livello di competenze tecniche e pratiche dei laureati
 Taglio degli investimenti pubblici in Istruzione e Ricerca
 Tirocini attivati poco professionalizzanti e con scarse probabilità lavorative (solo 7%)
 Bassa mobilità sociale
 Tasso di disoccupazione dei laureati romani del 21,3 % (2010 a 1 anno dalla laurea)
 Bassa retribuzione media di 1.000 euro
 Lavoro meno stabile e più atipico ( 80 % delle offerte è a scadenza)
Sistema Provinciale dell’ Impiego [Primo Semestre 2010 SAOL]
 467 iscritti provenienti da La Sapienza e Roma Tre
 Il 7,7% degli iscritti ai CPI è laureato
 Basso numero di tirocini attivati (2.938)
 Basso livello di richieste “high skill” da parte delle Imprese (preselezione)
 Presenza della Rete CPI/Job Soul
 Apertura di “Porta Futuro” a Luglio 2011
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Considerazioni sul Sistema delle Imprese
Questo quadro d’ insieme delinea un Sistema di Imprese che se da una parte esprime una domanda di
lavoro sempre più qualificata dall’ altra investe poco sui giovani in ingresso svalorizzandone il loro
enorme potenziale di sviluppo e di innovazione.
Soprattutto in un sistema di imprese “molecolari” dove il 75% delle forza lavoro è occupato in aziende
con meno di 50 dipendenti e dove spesso quelle poche iniziative di formazione vengono rivolte ai
dipendenti (fondi interprofessionali) è essenziale inserirsi nel mercato del lavoro con delle competenze
specifiche soprattutto nell’ ambito dei Servizi.
Un dato importante ai fini del nostro progetto è l’ elevata percentuale di laureati che il Comparto dell’
Informatica e Telecomunicazioni è in grado di assorbire nel mercato del lavoro romano.
DA UNA INTERROGAZIONE SUL SISTEMA EXCELSIOR (2010) RISULTA CHE SULLA
RICHIESTA DI 9.770 LAUREATI CIRCA IL 17% (1.661) PROVIENE DAL COMPARTO DELL’
INFORMATICA E TLC.
In definitiva riteniamo che tramite delle azioni mirate sia possibile far si che aumenti la domanda di
neolaureati da parte delle imprese nel settore ICT.
Considerazioni sul Sistema Universitario
Il Sistema Universitario a causa del calo demografico, della crisi economica e della scarsa percezione di
utilità da parte dei cittadini vede diminuire il numero di immatricolazioni e di laureati di anno in anno.
Il taglio degli investimenti va poi ad aggravare il già basso livello di investimento pubblico in Istruzione
e Ricerca rischiando di trascinare tutto il sistema verso “il basso” .
Inoltre troppo spesso i percorsi di laurea a carattere “Informatico e Telematico” sono troppo teorici, con
pochi laboratori pratici e uno scarso collegamento con le realtà produttive del territorio .
Con ciò non vogliamo affermare che la laurea non serva ,le statistiche a 3 anni di distanza già
migliorano di molto, ma dobbiamo però considerare che a questo punto il laureato medio ha raggiunto
i trent’ anni di età vista l’ età media di 27 anni.
Il mondo delle imprese sembra non valorizzare opportunamente il patrimonio di innovazione e sviluppo
dei giovani neolaureati che spesso vengono sottoutilizzati con un danno per tutto il sistema in generale.
Ciò significa occupare posti di lavoro per cui non sarebbe necessaria una laurea e lasciare liberi quei
posti a chi - laureato o meno - possiede invece le competenze tecniche e specialistiche che servono all’
impresa.
Questo disallineamento tra i saperi del laureato e le esigenze delle imprese è complesso e dipende dai
programmi universitari, dal basso livello di innovazione delle imprese e dalla sempre diversa
composizione di saperi e competenze che l’ Economia della Conoscenza richiede e la soluzione non è
immediata e semplice.
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Riteniamo però che per mezzo di attività di orientamento e formazione specifiche sia durante gli studi
che dopo, sia possibile valorizzare meglio questo risorse e favorire un miglior dialogo con il mondo delle
imprese.
In particolare nel settore dell’ Information and Technologies, oggetto particolare della nostra analisi,
questo mismatch è più accentuato rispetto ad altri settori dove l’ innovazione non è così pervasiva,
complessa e rapida.
Questo comparto è caratterizzato infatti da un elevato numero di sottosettori, da una mole di
conoscenze enorme e in continua evoluzione . Anche qui è il Settore dei Servizi che traina l’
occupazione.
Ma ancora troppo spesso l’ Università Italiana resta legata al mondo dell’ ingegneria dei prodotti e del
software che vedrebbe impiegati i futuri laureati nei rispettivi ambiti di produzione sottovalutando
pericolosamente l’ ingegneria dei servizi derivante dalla messa in rete e dal collegamento di tutti questi
singoli oggetti sempre più complessi.
Soprattutto in un paese che non ha grandi produttori ma basa la sua economia soprattutto sui servizi, è
necessario ricalibrare i programmi di studio intorno alla progettazione e implementazione di Servizi ICT.
Questo non significa che la qualità dei laureati italiani sia bassa – anzi tutt’ altro – ma significa che per
esprimerne il valore serve un sistema produttivo capace di valorizzarlo e/o un sistema di formazione
professionale capace di “raffinare” questo capitale umano che è spesso allo “stato grezzo”.
Ma spesso il neolaureato non ha gli strumenti per potersi orientare tra le offerte di formazione
professionale e fatica a pianificare da solo un percorso di azione individuale per la ricerca del lavoro,
perché durante gli anni dell’ università il suo focus era sui corsi, sul valore intrinseco del pezzo di carta
e non sulla professione finale.
Quindi può capitare che si ritrovi a dover accettare una prima occupazione non in linea con il proprio
potenziale che però, data la sua marcata predisposizione al sacrificio e all’ impegno, rischia di
inchiodarlo a vita su quel “posto di lavoro” bruciandogli ogni possibilità di sviluppo.
Oppure se può permettersi di aspettare ancora un po’ prima di iniziare a lavorare ed ha la “fortuna” di
entrare in contatto con Enti o Imprese che ne valorizzino il potenziale di sviluppo, potrà costruire sulle
basi teoriche in suo possesso una serie di competenze che favoriranno molto il suo ingresso e il suo
percorso di carriera nel mondo del lavoro.
Disallineamento tra Laurea e
Settore ICT
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Considerazioni sul Sistema Provinciale per l’ Impiego
Analizzando i dati messi a disposizione dall’ osservatorio provinciale sul mercato del lavoro e tenendo a
mente le richieste dell’ amministrazione abbiamo riflettuto sul basso tasso di iscrizione ai CPI dei
laureati (7,7%), sul basso numero di iscrizioni provenienti dai CPI dei due atenei romani (467 iscritti) e
sul basso numero di occasioni lavorative derivanti dai tirocini attivati (alma laurea) .
Questi dati indicano la bassa penetrazione dei servizi per il lavoro all’ interno degli atenei romani -
dovuto presumibilmente alla recente attivazione dei CPI - e il basso utilizzo di questi servizi da parte
dei laureati.
Questi fattori possono determinare la bassa richiesta di servizi di preselezione di neolaureati da parte
delle imprese.
Comunque l’ Amministrazione con l’ apertura dei CPI nelle università romane e soprattutto con l’
apertura di “Porta Futuro” stia facendo passi importanti e decisivi in questa direzione.
Ed è per questi motivi che abbiamo in definitiva deciso di lavorare insieme all’ amministrazione per
portare dentro il polo pubblico quei saperi e quelle competenze che possano incrementarne i livelli di
appeal sia per le imprese che per i cittadini .
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3.4 ANALISI DEI PROBLEMI
Ricordiamo che la collaborazione tra l’ Amministrazione e l’ Associazione è orientata ad incrementare i
livelli di occupabilità e di inclusione sociale dei cittadini e a migliorare l’ adattabilità e la competitività
delle Imprese.
Per presentare una proposta che soddisfi la richiesta di migliorare i servizi per il lavoro e il match tra
domanda e offerta di lavoro è necessario procedere ad un’ analisi della situazione attuale volta ad
individuare le aree di maggiore criticità, identificarne le cause e impostare così un piano risolutivo.
3.4.1 ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE
Dall’analisi che abbiamo svolto - influenzata probabilmente dalla nostra particolare prospettiva -
riteniamo che per
incrementare il ricorso all’ utilizzo dei servizi SPI da parte di cittadini e imprese il modo migliore sia
quello di sviluppare e introdurre nuovi servizi avanzati e di renderli più integrati nonché accessibili ai
cittadini.
Un’ area di possibile miglioramento è quella delle azioni di raccordo tra i servizi del CPI (iscrizione e
preselezione) e la formazione professionale.
La nostra tesi è che introducendo nuovi servizi e migliorando l’ integrazione con quelli esistenti sia i
cittadini che le imprese siano più interessati a ricorrere ai servizi dei CPI.
Pertanto riteniamo utile focalizzare l’ attenzione sui seguenti servizi :
 Servizi di Iscrizione e Preselezione CPI
 Offerta formativa
Piano di Azione Individuale
Idealmente il cittadino in cerca di prima occupazione che si iscrive al CPI dovrebbe poter beneficiare di
un sistema di offerta formativa congrua con le sue aspettative e con le esigenze delle imprese,
soprattutto se le sue competenze sono diverse da quelle richieste .
Ma spesso questa azione di rinvio alla formazione professionale è difficile perché l’ offerta formativa
pubblica ha una serie di caratteristiche che ne rendono più difficile l’ integrazione col resto dei servizi.
Un ottimo strumento predisposto dai CPI è il Piano di Azione Individuale (PAI) che, inserito nel Patto di
Servizio, consente al cittadino di mettere in atto una serie di azioni per migliorare la propria
occupabilità e accedere alle misure di welfare predisposte.
Però l’ efficacia di questo strumento dipende molto sia dalle misure attive di welfare disponibili che si
possono legare agli interventi di politica attiva proposti sia dalla possibilità di attivare degli specifici
interventi di formazione (welfare formativo) nei tempi e nei modi più congeniali al cittadino.
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3.4.1.1 SERVIZI DI ISCRIZIONE E PRESELEZIONE
Per stimolare le Aziende ad usufruire del servizio di preselezione e per spingere i Cittadini ad iscriversi
ai servizi dei centri per l’ impiego è possibile agire sia rendendo più efficaci le strategie di incrocio
domanda/offerta sia introducendo nuovi servizi più integrati e accessibili che ne incentivino la richiesta.
Nel primo caso (strategie di matching) l’ attenzione è rivolta a incrementare il numero di richieste per
mezzo di azioni di marketing e a rendere più efficaci gli “algoritmi” che regolano le dinamiche di
incrocio domanda/offerta.
Nel secondo caso invece si punta a incrementare il numero di richieste introducendo nuovi servizi
avanzati più rispondenti alle esigenze del territorio e più integrati col resto dei servizi dei centri per l’
impiego.
In particolare riteniamo che il problema principale su cui concentrare i nostri sforzi sia lo scollamento
tra i servizi di iscrizione e quelli di preselezione causati da una tipologia di offerta formativa
principalmente “a catalogo”.
In definitiva il nostro obiettivo è quello di migliorare l ‘integrazione tra i servizi di iscrizione e quelli di
preselezione.
Nel paragrafo successivo approfondiamo le caratteristiche dell’ attuale offerta formativa.
3.4.1.2 ANALISI DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Oggetto della nostra analisi è la formazione professionale finalizzata all’ inserimento lavorativo dei
giovani in uscita dal sistema dell’ istruzione.
Secondo la nostra analisi il problema principale del sistema della formazione professionale, che ne
rende difficile il coordinamento col sistema dell’ orientamento e del lavoro, è dovuto principalmente alle
modalità principali con cui viene programmata ed erogata l’ offerta formativa .
Idealmente se le Imprese chiedono determinate competenze che i giovani non possiedono allora è
essenziale avere accesso a un’ offerta formativa mirata e specifica che sia adeguata nei contenuti, nelle
modalità , nei tempi e che sia sostenibile senza indebitarsi.
Ma la formazione “a catalogo” segue delle logiche e delle tempistiche che prescindono dalle esigenze
dei cittadini e delle imprese e che dipendono sostanzialmente dalla cadenza e dai regolamenti dei
bandi.
Riteniamo invece molto più utile per i giovani al primo impiego la modalità di formazione “on demand”
che consente di decidere gli argomenti, le tempistiche e le modalità didattiche adeguandole alle
esigenze del cittadino e delle imprese.
Come nel caso della formazione continua si potrebbe pensare ad un osservatorio per la formazione
professionale iniziale rivolta ai giovani neodiplomati e neolaureati con lo scopo di acquisire competenze
sufficienti ad un rapido ed efficace inserimento lavorativo.
La nostra proposta non intende sostenere l’ inutilità e l’ inefficacia della formazione “ a catalogo” ma
intende promuovere nuove modalità di organizzazione ed erogazione più flessibili, meno burocratiche e
più snelle capaci di adattarsi meglio alle esigenze dei giovani in fase di avviamento lavorativo.
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CARATTERISTICHE DELLA FORMAZIONE A CATALOGO
Generalmente questa offerta formativa definita “a catalogo” è erogata principalmente per mezzo di
finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Per accedere a questi corsi il cittadino deve possedere
determinati requisiti e partecipare a delle selezioni.
Le caratteristiche principali sono :
 Contenuti non necessariamente allineati alle esigenze di cittadini e imprese
 Programmazione determinata dalle scadenze dei bandi
 Costi di erogazione tendenzialmente alti
 Estemporaneità delle azioni formative
 Numero chiuso
 Complessità organizzativa maggiore
 Durata tendenzialmente lunga
 Utilizzo di metodologie didattiche tradizionali e poco efficaci in ambito ICT
QUESTA TIPOLOGIA DI FORMAZIONE, VALIDA PROBABILMENTE IN CERTI CONTESTI, RENDE
DIFFICILE LA STRUTTURAZIONE DEL PAI CHE DI FATTO DOVREBBE GARANTIRE, PER MEZZO
DEL PATTO DI SERVIZIO, L’ ACCESSO A DETERMINATI PROGRAMMI FORMATIVI.
Affrontiamo di seguito le caratteristiche che un sistema di formazione professionale dovrebbe
presentare idealmente per dei giovani alla ricerca del primo impiego in ambito ICT.
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI FP IDEALE
Riteniamo piuttosto che i giovani alla ricerca di un primo impiego necessitino di un sistema flessibile e a
basso costo con le seguenti caratteristiche :
 Progettazione formativa individualizzata
 Facilità di inserimento nel PAI
 Costi di erogazione bassi
 Rapidità di fruizione
 Durata tendenzialmente breve (quanto basta)
 Enfasi sui processi di auto-orientamento, auto-formazione e auto-aggiornamento
 Accesso a risorse materiali e umane di alto livello
 Accesso a una community di riferimento (rafforzamento rete sociale)
 Accesso a un sistema di riferimento per la formazione continua
IDEA CHIAVE
L’ obiettivo principale è consentire all’ operatore del CPI di poter disporre di una offerta
formativa continua e certa su cui indirizzare l’ utente del servizio a seguito per esempio di
una domanda di lavoro proveniente dalle Imprese.
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E’ importante approfondire alcuni elementi peculiari sulla natura delle conoscenze del settore ICT che
ne favoriscono certe modalità di erogazione nel contesto analizzato.
Particolarità delle Conoscenze ICT
Decidere di lavorare in questo settore garantisce una buon investimento per il futuro dei giovani e
garantisce elevate possibilità di impiego grazie alla massiccia diffusione delle tecnologie informatiche e
di telecomunicazioni.
Questo settore però si sta caratterizzando sempre di più per l’ elevato dualismo tra chi possiede i mezzi
per la gestione di questa conoscenza e chi invece, attratto dalla relativa facilità di ingresso che
contraddistingue questo comparto, non ha gli strumenti per gestirla e viene di conseguenza
marginalizzato e destinato ad una esistenza precaria.
L’ ICT è un settore ad alto tasso di innovazione e sviluppo su cui la scuola e le università spesso non
preparano e dove esiste una quasi inesistente offerta formativa pubblica e una enorme offerta privata
caratterizzata da costi elevati ed indirizzata principalmente a chi già lavora.
Gli elementi caratteristici di questo settore in relazione alla questione formativa sono :
 Elevata quantità di saperi disponibili
 Elevato tasso di obsolescenza dei saperi
 Elevata tasso di crescita dei saperi
 Elevato livello di interdisciplinarietà dei saperi
Questi elementi richiamati sopra dovrebbero bastare per afferrare quanto siano inefficaci modelli di
formazione tradizionali che puntino su interventi lunghi, cattedratici e addestrativi piuttosto che su
interventi brevi, aperti e orientati allo sviluppo di competenze di autorientamento , autoformazione e
relazionali.
Ecco perché è essenziale rafforzare le capacità dei giovani di saper gestire la complessità delle
informazioni, di entrare in rete con gli altri e di diventare i gestori del proprio piano formativo così da
sfruttare al massimo tutte le opportunità che oggi sono disponibili soprattutto sulla Rete Internet.
Con questo non si vuole affermare l’ inutilità dei corsi ma ribadire l’ importanza di offrire a tutti i
cittadini gli strumenti e i mezzi per emanciparsi e slegarsi progressivamente dalla “condanna” legata
alla frequenza continua dei corsi – impossibile da sostenere – così da migliorare la propria autonomia e
la propria libertà.
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Educational Mismatch in ambito ICT
Nel settore dell’ Information and Technologies , ormai riconosciuto come motore di crescita economica e il cui
grado di sviluppo influenza tutto il resto dell’ economia, esiste un forte divario tra le competenze richieste dalle
imprese e quelle possedute dai giovani in uscita dalle Scuole e dalle Università.
Per cui può accadere che a fronte di numerose aziende che domandano lavoro ci sono numerosi cittadini che
restano disoccupati perché non hanno le competenze giuste. In questi casi il ruolo dell’ Orientamento e della
Formazione Professionale è indispensabile per ridurre il gap e favorire lo sviluppo complessivo del sistema.
Ed è proprio su questo punto che abbiamo concentrato i nostri sforzi e su cui crediamo che sia possibile agire .
Infatti indirizzare un cittadino inoccupato o disoccupato verso il settore ICT garantendogli una formazione iniziale
sufficiente può rappresentare una svolta significativa in molti casi.
E’ proprio l’ azione di rinvio alle attività formative il punto focale dal quale dipende lo sviluppo complessivo del
sistema della formazione e del lavoro e sul quale la nostra Associazione può dare un contributo decisivo ed unico .
Solo migliorando le azioni di rinvio alla formazione professionale è possibile concretizzare la reale efficacia del
Piano di Azione Individuale.
Ma il sistema della formazione professionale – ad oggi- fatica a svolgere la sua funzione catalizzatrice a causa di
alcune criticità che necessitano di essere risolte per sbloccare il sistema.
3.5 ANALISI DEGLI OBIETTIVI
A valle dell’ analisi dei problemi che caratterizzano il settore di riferimento gli obiettivi da raggiungere
sono i seguenti :
 Aumento del numero di iscritti in possesso di laurea ai Centri per l’ Impiego
 Aumento del numero di iscrizioni provenienti dalla Rete CPI degli atenei romani
 Aumento delle richieste di preselezione delle Imprese del comparto ICT
 Aumento del numero di tirocini attivati nel comparto ICT
3.6 ANALISI DELLE SOLUZIONI
Sintesi dell’ Albero dei Problemi
Prima di procedere nella ricerca di soluzioni possibili è utile riassumere di sotto le cause principali che
abbiamo identificato.
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Basso livello di
intermediazione pubblica
Scarsa attrazione
Bassa integrazione
orientamento e lavoro
Attività di rinvio alla FP
Attuale organizzazione
della FP
Il percorso di analisi condotto fin qui ci ha portato ad identificare come causa più evidente del problema
la scarsa attrattiva esercitata dal Sistema SPI nei confronti di cittadini e imprese, determinata a sua
volta dal basso livello di integrazione tra le attività di orientamento, di formazione professionale e
lavoro che ne scoraggiano l’ interesse da parte di certi target.
Proseguendo l’ analisi abbiamo identificato nelle azioni di rimando alla formazione professionale il punto
critico del sistema . Tale criticità è legata alla prevalente modalità di organizzazione che ne caratterizza
diversi aspetti rendendola poco integrabile con il Patto di Servizio.
Ricordiamo infatti che la “formazione a catalogo” determina interventi formativi che seguono una
programmazione cadenzata dai bandi, con contenuti tematici lontani dalle esigenze aziendali, hanno
durata e costi elevati e riproducono metodologie didattiche tradizionali e poco efficaci .
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3.7 SOLUZIONE PROPOSTA
Il modello da noi proposto è orientato a risolvere i problemi analizzati e a far si che sia possibile
accompagnare un utente dalla fase di orientamento a quella del lavoro aumentando la sua occupabilità.
La soluzione proposta in questo progetto è basata sull’ integrazione con il centro polifunzionale “Porta
Futuro” di prossima apertura.
Integrazione con Porta Futuro
La scelta di integrare il nostro modello al Centro Porta Futuro deriva dalle seguenti considerazioni sulle
peculiarità di questa struttura :
 Offerta di nuovi servizi e opportunità a cittadini e imprese
 Integrazione dei servizi di orientamento, formazione e lavoro
 Enfasi sui auto orientamento ed empowering sia personale che professionale
 Elevata spinta alla personalizzazione e modularizzazione dei servizi
 Promozione di attività sociali e di diffusione delle conoscenze
 Formazione on site su tematiche soft skill
 Migliore coordinamento tra i vari servizi
 Approccio innovativo, olistico e meno burocratico
 Orari flessibili e prolungati
 Sensibilità per il risparmio e l’ ottimizzazione dei processi
In pratica i principi che hanno guidato la creazione di Porta Futuro sono gli stessi che hanno ispirato la
costituzione della nostra associazione e le caratteristiche elencate di sopra sembrano proprio risolvere i
problemi da noi analizzati.
In particolare riteniamo che il modello del Polo ICT di seguito descritto sia essenziale per offrire una
offerta formativa mirata allo sviluppo di competenze pratiche e specifiche di settore
Infatti riteniamo che per completare e rendere veramente perfetta l’ esperienza del cittadino sia
fondamentale offrire oltre agli strumenti e alla formazione gratuita sulle soft skill anche e soprattutto
una formazione specialistica e in linea con le esigenze delle imprese.
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3.7.1 POLO ICT
L’ idea di fondo del modello è realizzare una maggiore integrazione tra i servizi di orientamento,
formazione e lavoro, in ambito ICT, per mezzo dell’ attivazione di un nodo specializzato nell’
erogazione di una serie di servizi specialistici richiamabili dagli altri moduli .
Tale modello si inserisce perfettamente all’ interno della logica di modularità dei servizi che caratterizza
Porta Futuro.
In particolare i servizi attivabili dal Polo ICT sono i seguenti :
 Supporto alla Progettazione Formativa Personalizzata (PAI)
 Supporto ai Servizi di Orientamento Lavorativo (ambito ICT)
 Supporto ai Servizi di Preselezione e Tirocinio alle Imprese
 Supporto alle attività di iscrizione dei Laureati ai CPI
 Supporto alle attività di realizzazione formativa all’ interno della Palestra Formativa
Il Polo ICT descritto in questo progetto è rappresentato dall’ Associazione SAL ma potrebbe anche
essere implementato direttamente all’ interno del Polo Pubblico per quanto riguarda un sottoinsieme di
alcuni servizi .
Porta Futuro
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3.7.1.1 IL CUORE DEL MODELLO
Il cuore di questo modello che ne rappresenta l’ elemento innovativo principale è rappresentato dalla
Palestra Formativa che è un metodo didattico da noi sviluppato e testato che garantisce ai cittadini
enormi possibilità di sviluppo professionale consentendo una maggiore integrazione e coordinamento
con tutti gli altri servizi.
La palestra formativa è l’ ideale per abilitare la progettazione e la realizzazione di attività formative “on
demand” che siano personalizzate per ogni gruppo o cittadino specifico.
Modello della Palestra Formativa
La caratteristica principale di questo modello formativo è la flessibilità nei tempi, nei modi e nei
contenuti.
I cittadini vengono dapprima supportati nella scelta del percorso formativo e successivamente sostenuti
nel processo di autoformazione e autoaggiornamento mettendo a disposizione spazi, laboratori e
competenze all’ interno di un contesto sociale capace di innescare anche dinamiche di formazione tra
pari.
Grazie alla costruzione di una regia formativa (spazi,laboratori,libri,tutor,portali) ad hoc il cittadino
viene messo nelle condizioni ideali per crescere gradualmente e per rafforzare le proprie competenze
professionali in un ambiente molto realistico e vicino alle realtà aziendali.
L’ obiettivo principale della Palestra Formativa non è solo quello di apprendere dei contenuti spendibili
sul lavoro ma è anche quello di sviluppare capacità di auto-orientamento e di auto-formazione
indispensabili nel sistema del lavoro attuale.
Le attività della palestra formativa sono fortemente orientate alle esercitazioni di tipo pratico in modo
da preparare realisticamente i partecipanti ad affrontare il mondo del lavoro.
Punti chiave del modello Palestra
 E’ possibile iscriversi alla Palestra in ogni momento senza dover attendere le scadenze dei vari bandi
favorendo così una migliore sincronizzazione tra i flussi di uscita delle scuole /università e quelli di ingresso
delle aziende.
 I contenuti didattici e le attività di laboratorio su cui si lavora sono centrate sulle esigenze ed aspirazioni
del cittadino e non su quelle decise dall’ alto da un organizzazione spesso lontana dalla propria realtà.
 Grazie alle modalità didattiche attive e auto-organizzate la formazione diventa “liquida” e si può decidere
di approfondire una serie di argomenti “quanto basta” per poi passare ad altro senza dover “acquistare”
per forza una serie di corsi preconfezionati che costringono a disperdere i propri sforzi e a dipendere
sempre da qualcun’ altro per imparare.
 I costi per implementare queste attività formative sono più bassi rispetto al modello tradizionale in quanto
si disintermedia la filiera e si impiegano metodologie didattiche attive che ridistribuiscono i costi anche sull’
utilizzatore finale. A parità di budget stanziato per ogni persona formata con i metodi tradizionali se ne
formano almeno 10 con la Palestra Formativa aumentando l’ inclusione sociale.
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E’ importante evidenziare come l’ implementazione della Palestra Formativa all’
interno di una associazione garantisce al cittadino iscritto l’ accesso a un
network e a una community di riferimento anche successivamente alla
realizzazione del primo piano formativo estendendo i benefici dell’ azione nel
tempo.
Palestra Formativa e PAI
E’ evidente la facilità con cui l’ operatore di orientamento può inserire all’ interno del PAI l’ iscrizione ad
un percorso formativo di questo tipo, grazie alla capacità di accoglienza “a ciclo continuo” e alla
possibilità per il cittadino di svolgervi il suo piano formativo-
Un ipotesi di scenario potrebbe essere quella in cui la Palestra Formativa comunica ai CPI a scadenze
prefissate il numero di posti disponibili e l’ operatore può concordare con l’ utente l’ iscrizione alla
palestra in caso di posti disponibili altrimenti può attivare una prenotazione per il primo posto che si
libera.
Il metodo del Polo ICT e della Palestra Formativa migliora le
azioni di raccordo tra i servizi per il lavoro e le azioni di
formazione professionale, riducendo le criticità evidenziate ed
incentivando un maggiore utilizzo di questi servizi da parte del
territorio .
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4. IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO
Nel caso in cui questo progetto riscontrasse l’ accettazione favorevole da parte dell’ Amministrazione di
seguito vengono illustrati i due approcci possibili alla realizzazione .
4.1 POLO ICT PUBBLICO
E’ importante a questo punto del documento fare una considerazione in merito alla fattibilità e al
finanziamento di questo progetto.
Le analisi e le proposte sin qui riportate nascono dall’ esigenza della nostra Associazione di far
comprendere all’ Amministrazione che il nostro fine è quello di migliorare e ampliare l’ offerta di servizi
pubblici disponibili ai cittadini e di fare un lavoro che ci piace e che sia utile alla società e non
principalmente quello di creare un indotto o un canale di sbocco economico per la nostra Associazione .
Infatti sin dall’ inizio dei rapporti intercorsi con l’ Amministrazione (Progetto Poli ICT) ci siamo dichiarati
pronti a chiudere la nostra Associazione e a continuare a offrire i nostri servizi per mezzo di
collaborazioni con l’ Amministrazione, laddove questa ritenesse di voler erogare questi servizi per via
diretta .
Questa soluzione sarebbe per noi preferibile concedendoci di fatto la possibilità di concentrarci sulle
attività di CORE e sgravandoci da tutta una serie di attività amministrative e burocratiche che
appesantiscono il nostro lavoro.
Evidenzio il fatto che tale possibilità che può apparire in un certo senso contraddittoria e
antidemocratica nei confronti dell’ Assemblea dei Soci in realtà è contenuta nello Statuto e raccoglie il
consenso unanime di tutti i soci ad oggi iscritti.
Pertanto nel caso in cui l’ Amministrazione decidesse di voler integrare questo modello direttamente
dentro Porta Futuro allora il presente progetto terminerebbe qui e resterebbe solo da definire le
modalità contrattuali per iniziare le attività.
Evidenziamo che ad una analisi economica di fattibilità interna “make or buy” risulterebbe evidente la
convenienza di integrare questo progetto “ in house” considerando che gli unici costi sarebbero in via
approssimativa i seguenti :
1. Contratti di collaborazione per 3 persone
2. Costi di locazione di un locale di circa 100-150 mq
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4.2 POLO ICT PRIVATO
Nel caso in cui invece l’ Amministrazione, sempre a fronte di un’ accettazione di questo progetto,
ritenesse di voler sperimentare questo nuovo servizio per mezzo della nostra Associazione allora è
necessario definire le modalità di finanziamento dei servizi erogati dal Polo.
Secondo questo modello il Polo ICT sarebbe rappresentato dalla nostra Associazione che ha una
capacità di accoglienza massima giornaliera di 30 persone e i cui costi di iscrizione sono di 800 euro. L’
importo della quota associativa può essere comunque modulato in base alle esigenze dei soci e a
seguito della delibera del consiglio direttivo e dell’ assemblea dei soci.
In questo caso l’ Amministrazione dovrebbe erogare l’ importo necessario in nome e per conto del
cittadino beneficiario oppure potrebbe erogarlo direttamente al cittadino che poi lo riverserebbe all’
Associazione.
Per quanto riguarda il finanziamento del progetto crediamo sia facilmente risolvibile dall’
Amministrazione stanziare un fondo che insiste sul FSE per finanziare queste misure .
Siamo consapevoli che non è così immediato e scontato che un Amministrazione pubblica decida di
cambiare i propri servizi e di finanziare certi progetti.
Ed è per questo che abbiamo ipotizzato una prima sperimentazione di questo modello dove la nostra
Associazione in Partenariato con l’ Amministrazione si pone l’ obiettivo di consentire a 50 cittadini di
trovare una occupazione congrua in termini di qualità della vita e di aspettative personali, entro il mese
di Febbraio 2012 attraverso il canale del Pubblico Impiego.
Nella seconda parte di questo progetto riportiamo quindi la progettazione esecutiva di questa
sperimentazione .
REFERENZE DEL MODELLO “PALESTRA FORMATIVA”
L’ efficacia e la rispondenza di questo modello alle esigenze dei cittadini e delle imprese è garantita da
una serie di progetti e collaborazioni avute nel tempo.
In particolare segnaliamo un Progetto avviato lo scorso anno in collaborazione con l’ Azienda
NextiraOne che ha previsto la ricerca, la selezione , la formazione e l’ accompagnamento lavorativo di
15 giovani neolaureati provenienti dalle università di Roma 3 e La Sapienza.
E’ IMPORTANTE EVIDENZIARE CHE LA FASE DI RICERCA E PRESELEZIONE DEI
CANDIDATI È AVVENUTA PER MEZZO DEI SERVIZI DI PRESELEZIONE DEL
CENTRO DI CINECITTÀ .
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5. SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO
La Provincia di Roma in collaborazione con l’ Associazione SAL offrirà un pacchetto di servizi
personalizzati (preselezione,assistenza e formazione) di qualità elevata e gratuiti alle Aziende che
comunicheranno la disponibilità ad assumere passando per i servizi di preselezione.
L’ obiettivo del progetto è doppio e consiste sia nello spingere le aziende ad assumere tramite i servizi
di preselezione dei CPI sia nello stimolare e promuovere nuovi posti di lavoro tramite azioni specifiche.
Nel primo caso (aumentare le % di intermediazione pubblica) il ruolo di SAL consiste nel promuovere e
rendere più dinamico e accessibile tale servizio tramite azioni di accompagnamento e di facilitazione da
e verso i CPI.
Per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro è necessario offrire dei vantaggi ulteriori rispetto al
primo caso che potrebbero essere i seguenti :
 Progettazione formativa (analisi delle esigenze, macro e microprogettazione )
 Erogazione di formazione gratuita e flessibile (part-time orizzontale o verticale)
 Supporto alle successive fasi di selezione tecnica dei candidati (colloqui o prove tecniche)
Si tratterebbe in pratica di offrire e rendere disponibili ai cittadini percorsi di formazione professionale
gratuita con uno sbocco lavorativo immediato dentro le aziende che li hanno precedentemente
selezionati.
5.1 ELENCO DELLE ATTIVITA’
Le attività che verranno realizzate sono le seguenti :
a) Definizione di dettaglio della Proposta di Adesione al Progetto “Lavoro 2011”
b) Selezione delle Aziende da contattare
c) Avvio delle relazioni con le Aziende (proposta di adesione)
d) Analisi delle esigenze occupazionali e Presentazione del Piano Formativo
e) Accompagnamento al CPI per attivare i servizi di Preselezione
f) Comunicazione e promozione ai cittadini (Scuole,Università,Associazioni)
g) Organizzazione dell’ Evento Pubblico (logistica,promozione,amministrazione,chiusura)
h) Realizzazione dell’ Evento Pubblico
i) Autocandidature degli utenti entro i tempi concordati
j) Screening e invio della lista dei candidati alle Aziende aderenti
k) Selezione interna all’ Azienda dei candidati inviati dal CPI
l) Formazione gratuita dei candidati presso la “Palestra dell’ ICT” SAL
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m) Rinvio dei candidati selezionati nelle rispettive Aziende
n) Formalizzazione delle procedure di assunzione e monitoraggio
Di seguito si esplodono e vengono descritti in maniera specifica le singole attività.
5.1.1 PROPOSTA DI ADESIONE AL PROGETTO “LAVORO 2011”
In questa fase l’ Associazione SAL definisce la tipologia e la quantità dei servizi offerti alle Aziende che
decidono di avviare i servizi di preselezione dei CPI.
L’ output di questa fase è un documento che elenca e dettaglia i servizi offerti alle Imprese che
aderiscono al Progetto.
In particolare i servizi offerti saranno :
- analisi delle esigenze occupazionali e formative dell’ Azienda
- presentazione del Piano Formativo offerto
- erogazione della formazione stabilita ( 10 giornate x candidato)
- accompagnamento e intermediazione tra Impresa e CPI
NOTA IMPORTANTE:
Al fine di rendere sostenibile l’ erogazione gratuita di queste attività formative l’ Associazione SAL
prevede di progettare due sessioni formative di 10 giorni ognuna su cui distribuire i vari partecipanti .
L’ Azienda potrà scegliere di indirizzare i propri candidati su una serie di percorsi formativi nel settore
ICT comprensivi di moduli di competenze trasversali :
Moduli ICT ( 80 % )
Cisco Routing & Switching “Associate”
Cisco Voice over Ip & Security “Associate”
Informatica Generale (calcolatore-internet-office)
Moduli Competenze Trasversali (20 %)
Metodologia dell’ Auto-Formazione e Auto-Aggiornamento
Ricerca delle informazioni
Problem-Setting &Problem Solving
IL VALORE DI MERCATO DI QUESTI CORSI E’ MEDIAMENTE DI 3.000 euro (iva esclusa ) a persona [ riferimento
http://www.flane.it/course/ci-ccnax ] per 5 giorni.
Pertanto l’ Associazione SAL offre borse di studio per un totale virtuale “di mercato” del valore di circa 3.000 x 2 x
50 = 300.000 euro.
 I laboratori dell’ Associazione SAL sono all’ avanguardia ed esistono in Italia solo poche altre società (for
profit) con una disponibilità simile.
 La faculty è coordinata da uno dei pochi italiani certificati CISCO CCIE (solo 160)
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Considerando un numero di Aziende aderenti pari a 15 e un numero di candidati selezionati pari a 50 l’
Associazione SAL si prenderà carico per questa fase , di una quantità di lavoro pari ad almeno :
 30 incontri presso le Aziende per la proposta dell’ accordo ( una azienda su due accetta)
 80 ore di formazione X 25 persone X 2  160 ore di formazione per 50 persone
 Una giornata per scrivere la proposta di Adesione da presentare alle Aziende
5.1.2 SCOUTING DELLE AZIENDE
In questa fase si definisce un elenco di Aziende e di contatti interni potenzialmente interessate a cui
presentare la proposta di adesione al Progetto/Evento .
Questa fase è a carico di SAL .
5.1.3 AVVIO DELLE RELAZIONI E PROPOSTA
In questa fase si contattato i referenti interni delle Aziende selezionate e si avviano le relazioni
pubbliche necessarie tramite un primo contatto telefonico e/o e-mail e un successivo incontro presso la
sede dell’ Azienda al fine di procedere alla fase di analisi delle esigenze e di presentazione del piano
formativo.
Questa fase è a carico di SAL .
5.1.4 ANALISI DELLE ESIGENZE E PRESENTAZIONE DEL PIANO FORMATIVO
A seguito dell’ adesione formale delle Aziende si avvia il processo di analisi delle esigenze occupazionali
e formative da cui si evidenzierà la necessità di un certo numero di risorse con certe caratteristiche da
comunicare poi successivamente ai CPI.
Questa fase è a carico di SAL che attraverso una serie di interviste arriva a definire i fabbisogni
occupazionali e formativi contestualmente – se possibile – alla prima visita aziendale.
In questa fase inoltre si presenta alla Azienda il Progetto formativo che deciderà quale percorso attivare
per i propri candidati .
5.1.5 ACCOMPAGNAMENTO AL CENTRO PER L’ IMPIEGO
Una volta formalizzata l’ adesione i referenti aziendali saranno indirizzati verso il Centro per l’ Impiego
designato per avviare le procedure di preselezione.
Questa fase è a carico della provincia che dovrà concordare con le Aziende l’ appuntamento per attivare
il servizio di preselezione e/o l’ attivazione di una procedura on-line .
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5.1.6 COMUNICAZIONE AI CITTADINI
Una volta che tutte le Aziende aderenti hanno attivato il servizio di preselezione sarà necessario
comunicare l’ iniziativa a tutti i cittadini tramite l’ apertura di un Bando e/o tramite un mix di attività di
comunicazioni pubblicitarie verso i canali più idonei (lavorare,Jobsoul,Cpi,Col,etc..).
Questa fase è a carico della provincia di Roma.
5.1.7 ORGANIZZAZIONE EVENTO PUBBLICO
Una volta raggiunti gli obiettivi occupazionali prefissati (50 posti di lavoro) tramite l’ attivazione dei
relativi servizi di pre-selezione sarà possibile avviare tutte le azioni necessarie alla pianificazione e
realizzazione dell’ evento pubblico nel quale le Aziende aderenti comunicheranno ai cittadini interessati
e alle Istituzioni presenti le loro offerte di lavoro .
Dal giorno successivo all’ evento i cittadini potranno candidarsi e rispondere al Bando secondo le
procedure indicate nello stesso.
Al fine di organizzare l’ evento è necessario predisporre un Piano Operativo completo e dettagliato in
cui sono elencate tutte le attività da eseguire prima/durante/dopo l’ Evento e specificando :
 COSA deve essere fatto e COME
 CHI è il responsabile delle varie attività
 QUANDO l’ attività deve essere svolta
In questo modo si definiscono tutte le attività da svolgere (cosa e come) e i legami logici che le
interconnettono, si assegnano le responsabilità esecutive (chi) e si determinano i tempi di realizzazione
di ogni attività (quando).
Queste attività di pianificazione come detto sopra sono ripartite in attività da eseguire prima, durante e
dopo l’ evento. Seguendo questa divisone temporale tutti i task sono stati riuniti nelle seguenti Fasi
Operative:
a) Definizione dell’ Event Profile
b) Definizione delle Attività
c) Definizione dei Ruoli
d) Definizione dei tempi
La progettazione ed organizzazione dell’ Evento Pubblico è a carico dell’ Associazione SAL che sarà
comunque coadiuvata dalla Provincia di Roma . Le spese relative alla localizzazione e alla
comunicazione dell’ Evento saranno a carico della Provincia di Roma.
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5.1.8 AUTOCANDIDATURE UTENTI
In questa fase il CPI raccoglie le candidature degli utenti che manifestano la volontà di partecipare alle
selezioni
Questa fase è a carico della provincia
5.1.9 PRESELEZIONE CPI
Gli operatori del CPI sulla base dei criteri stabiliti effettuano le necessarie azioni di preselezione ed
inviano la lista dei potenziali candidati alle Aziende aderenti
Questa fase è a carico della provincia
5.1.10 SELEZIONE INTERNA ALLE AZIENDE
Le Aziende selezionano i candidati inviati dai CPI
5.1.11 FORMAZIONE “PALESTRA ICT SAL”
Le aziende inviano i candidati selezionati presso le strutture dell’ Associazione SAL per dare avvio alle
attività di formazione professionale concordate nei tempi, nei modi e nei contenuti
Questa fase è a carico di SAL .
5.1.12 RINVIO AI CPI E ALLE AZIENDE
I candidati una volta raggiunti gli obiettivi formativi progettati tornano in Azienda e al CPI e prendono
avvio le procedure di assunzione e formalizzazione degli incarichi professionali.
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6. IPOTESI DI PROGRAMMAZIONE
Di seguito viene tracciata un ipotetico cronogramma per la realizzazione del progetto che sarà
maggiormente dettagliato in fase di gestione.
FASE A ) Dal 1 settembre al 15 ottobre 2011
Fasi a-b-c-d-e
In un mese e mezzo si contattano le aziende e si portano al CPI per attivare la preselezione
FASE B) Dal 16 ottobre al 16 novembre 2011
Fasi g-h
In un mese si organizza un evento pubblico per il 16 Novembre 2011 per un numero massimo di
partecipanti di circa 100 persone .
Questa fase può partire anche in parallelo a quella precedente
FASE C) Dal 17 novembre al 12 dicembre 2011
Fasi f-i
In 4 settimane si apre il bando, si raccolgono le adesioni dei candidati e si inviano alle aziende
FASE D) Dal 9 al 30 gennaio 2012
Fasi j-k
In 3 settimane le aziende selezionano la rosa dei cv inviata dai CPI per decidere i candidati finali
FASE E) Dal 1 febbraio al 1 marzo 2012
Fasi l-m
In un mese circa i candidati selezionati partecipano alle attività formative al termine delle quali
vengono rinviati alle rispettive aziende
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7. CONCLUSIONE
Per coprire in parte alcuni costi da sostenere per le attività da fare a carico dell’ Associazione SAL sono
necessarie le seguenti ipotesi:
 Versamento di un contributo pubblico di 13.000 euro a copertura parziale dei costi sostenuti di
cui il 60 % a seguito dell’ accettazione del progetto e l’ altro 40 % a progetto concluso
 Presa in carico da parte della Provincia dei costi di diretta imputazione relativi all’ Evento
Pubblico (location, rinfresco, pubblicità,…)
L’ ASSOCIAZIONE SAL IN LINEA CON I PROPRI OBIETTIVI E FINALITÀ ISTITUZIONALI E IN
RAGIONE DEL PARTICOLARE MOMENTO DI CRISI ECONOMICA E SOCIALE FINANZIERÀ COL
PROPRIO LAVORO E CON LE PROPRIE RISORSE MATERIALI E IMMATERIALI TUTTO IL RESTO
DELLE ATTIVITÀ NECESSARIE ALLA PROGETTAZIONE ED EROGAZIONE DELLE ATTIVITÀ .
I prossimi passi sono :
1. Valutazione, eventuali modifiche ed eventuale accettazione della Proposta
2. Riunione di start-up per l’ avvio delle attività
Allegato A1 – PREVENTIVO DI SPESA (per capitoli)
Capitolo di spesa Unità Numero unità Costo unitario Costo totale
A. Risorse umane
A1. Docente Giorni 20 200 4.000
A2. Project Manager Giorni 50 100 5.000
A3. Event Manager Giorni 10 100 1.000
Subtotale Risorse Umane 10.000
B. Atri costi e servizi
B1. Materiale didattico Manuali 50 20 1.000
B2. Catering Evento Forfait 2.000
Subtotale costi e servizi 3.000
TOTALE GENERALE
13.000

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  • 2. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 2 / 33 REGISTRO DELLE MODIFICHE N° Revisione Descrizione Data Emissione 0 Prima emissione 07/06/2011 INDICE DEGLI ARGOMENTI DOCUMENTI DI RIFERIMENTO........................................................................................... 4 1. SCOPO DEL DOCUMENTO............................................................................................. 4 1.1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO.............................................................. 4 2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI ............................................................................. 5 2.1 PROGETTAZIONE PER ATTIVITA’ O PER LO SVILUPPO............................................................. 5 2.2 VALUTAZIONE DEI PROGETTI .............................................................................................. 5 2.3 WELFARE PARTECIPATIVO ................................................................................................. 5 2.4 PROGETTAZIONE PARTECIPATA.......................................................................................... 6 2.5 WELFARE FORMATIVO E FORMAZIONE MINIMA GARANTIA................................................. 6 2.6 STRATEGIA DI INTERVENTO................................................................................................ 7 3. DESCRIZIONE OPERATIVA DEL LAVORO ............................................................... 8 3.1 DESCRIZIONE DELLE FASI DI LAVORO ................................................................................. 8 3.2 RICHIESTA DELL’ AMMINISTRAZIONE E ANALISI DELLE ESIGENZE ........................................ 8 3.3 DEFINIZIONE DEL SETTORE................................................................................................ 9 3.3.1 definizione del tema............................................................................................... 9 3.3.2 definizione dei beneficiari finali ........................................................................ 10 3.3.2.1 Motivazioni principali..................................................................................................................................11 3.4 ANALISI DEI PROBLEMI..................................................................................................... 15 3.4.1 Analisi della situazione attuale........................................................................... 15 3.4.1.1 Servizi di Iscrizione e Preselezione ..........................................................................................................16 3.4.1.2 Analisi del Sistema della Formazione Professionale .............................................................................16 Caratteristiche della Formazione a Catalogo..............................................................................................................17 Caratteristiche del SIstema di FP Ideale ....................................................................................................................17 3.5 ANALISI DEGLI OBIETTIVI................................................................................................. 19 3.6 ANALISI DELLE SOLUZIONI................................................................................................ 19 3.7 SOLUZIONE PROPOSTA..................................................................................................... 21 3.7.1 polo ict.................................................................................................................... 22 3.7.1.1 Il cuore del modello....................................................................................................................................23 4. IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO........................................................................ 25 4.1 POLO ICT PUBBLICO .................................................................................................. 25
  • 3. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 3 / 33 4.2 POLO ICT PRIVATO ......................................................................................................... 26 REFERENZE DEL MODELLO “PALESTRA FORMATIVA”...................................................................... 26 5. SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO ........................................................................ 27 5.1 ELENCO DELLE ATTIVITA’.................................................................................................. 27 5.1.1 proposta di adesione al progetto “Lavoro 2011”........................................... 28 5.1.2 scouting delle aziende ......................................................................................... 29 5.1.3 avvio delle relazioni e proposta ......................................................................... 29 5.1.4 analisi delle esigenze e Presentazione del Piano Formativo ......................... 29 5.1.5 accompagnamento al centro per l’ impiego..................................................... 29 5.1.6 comunicazione ai cittadini................................................................................... 30 5.1.7 organizzazione evento pubblico......................................................................... 30 5.1.8 autocandidature utenti........................................................................................ 31 5.1.9 preselezione cpi .................................................................................................... 31 5.1.10 selezione interna alle aziende ......................................................................... 31 5.1.11 formazione “palestra ict sal” ........................................................................... 31 5.1.12 Rinvio ai Cpi e alle Aziende.............................................................................. 31 6. IPOTESI DI PROGRAMMAZIONE ............................................................................. 32 7. CONCLUSIONE ............................................................................................................... 33
  • 4. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 4 / 33 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO N° Rif. Titolo / Descrizione Codice / Nome file [Rif. 1] [Rif. 2] [Rif. 3] [Rif. 4] [Rif. 5] Bilancio Sociale di metà mandato 2008-2010 Il Sistema Lavoro e Formazione nella Prov. Di Roma Sistema Informativo Excelsior 2010 Rapporto sul mercato del lavoro a Roma 2009- 2010 Proposta per la costituzione dei Poli ICT 1. SCOPO DEL DOCUMENTO Lo scopo del presente documento è presentare al Dipartimento III dell’ Assessorato al Lavoro e alla Formazione della Provincia di Roma la nostra risposta progettuale alle esigenze espresse in data 16 Maggio 2011 N. 79137 (LFP) . 1.1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO La struttura del documento riflette il flusso logico delle fasi di lavoro descritte sopra. Prima di partire col progetto vero e proprio abbiamo ritenuto importante inserire nel secondo capitolo un preambolo (considerazioni preliminari) che traccia il quadro di riferimento dentro al quale si inserisce questo lavoro così da coglierne più facilmente la logica. Nel terzo capitolo viene descritto tutto il processo di progettazione che a partire dalle analisi delle esigenze e dei problemi arriva a formulare la soluzione proposta. Nel quarto capitolo vengono descritte le due possibilità di realizzazione e di integrazione di questa soluzione . Nel quinto e ultimo capitolo viene affrontata la progettazione operativa della sperimentazione del modello “Polo ICT” e una prima programmazione. In allegato è riportato un preventivo di spesa per la realizzazione delle attività della sperimentazione.
  • 5. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 5 / 33 2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI Nei paragrafi che seguono illustriamo la “linea progettuale” che ispira ed orienta questo Progetto utile per inquadrare le soluzioni preso all’ interno di un quadro di riferimento più ampio. 2.1 PROGETTAZIONE PER ATTIVITA’ O PER LO SVILUPPO Il progetto formulato in questo documento non ha come fine quello di erogare dei servizi specifici o di realizzare una determinata opera, ma bensì quello di indurre un miglioramento nella realtà di determinati soggetti in un contesto definito e in una prospettiva di lungo periodo. Il fine della progettazione deve essere il miglioramento delle condizioni di vita delle persone per mezzo di una serie di azioni, in uno spazio e tempo definiti e con risorse determinate. Gli interventi attivati non determinano solo azioni isolate e benefici temporanei, ma si inseriscono in un quadro di attività più ampio teso a mantenere nel tempo i benefici raggiunti. 2.2 VALUTAZIONE DEI PROGETTI In base a queste premesse ne deriva che la qualità di un progetto non dipende solo dalla perfetta esecuzione delle attività identificate ma piuttosto dalla misura in cui queste hanno determinato miglioramenti nei destinatari finali. Confondere gli obiettivi finali con le attività realizzate porta a valutare gli esiti del progetto in maniera distorta. 2.3 WELFARE PARTECIPATIVO A seguito della crisi del Welfare iniziata nei primi anni 90 e peggiorata dalla crisi globale del 2008, lo Stato Sociale fatica sempre più a garantire condizioni di vita accettabili a tutti i cittadini ed è importante pensare a nuovi modelli di cooperazione sociale. Per reagire a queste dinamiche negative non basta appaltare alcuni servizi ai corpi intermedi e tenere pubblici quelli essenziali (sussidiarietà orizzontale) ma è necessario anche rafforzare le capacità di coordinamento e controllo del Polo Pubblico all’ interno di particolari settori strategici. Capacità specialistiche che gli consentono di valutare con precisione quali servizi erogare e come erogarli in un regime di continua concorrenza tra il pubblico e il mercato. Nota: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ci riferiamo qui a determinate tipologie di beni comuni e in particolare a quello della Conoscenza che rappresenta la risorsa produttiva principale e dalla quale dipende il livello di democrazia reale di un paese. Se il Sistema garantisce equità e giustizia nell’ accesso a tale risorsa allora la democrazia cresce altrimenti si determina una crescente esclusione sociale e una progressiva disparità che mina alla radice la coesione nazionale.
  • 6. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 6 / 33 Ed è proprio in virtù di questo necessario rafforzamento “specialistico” dell’ Amministrazione Pubblica che riteniamo utile un modello di cooperazione con enti del terzo settore per mezzo di processi di progettazione partecipativi e meno burocratici. 2.4 PROGETTAZIONE PARTECIPATA Spesso si pensa di poter cambiare le realtà degli individui senza coinvolgerli e proponendo dall’ esterno, in nome di una presunta oggettività e superiorità, interventi che invece per essere efficaci presuppongono la partecipazione di chi i problemi li vive “da dentro” e li conosce meglio. A tal fine è auspicabile coinvolgere nei processi di progettazione dei servizi pubblici - a livello non solo informativo - anche le associazioni che ne fanno richiesta, che grazie alla mirata capacità di lettura dei contesti e alla progettualità di cui sono portatori consentono decisioni “migliori”. 2.5 WELFARE FORMATIVO E FORMAZIONE MINIMA GARANTIA Per rispondere più velocemente ed efficacemente alle esigenze di cittadini e imprese riteniamo che i Progetti Formativi non vadano formulati solo in risposta ai Bandi di Finanziamento, ma debbano essere formulati anche spontaneamente e al di fuori dei tradizionali regolamenti che ne pilotano a priori i contenuti, le tempistiche e i target . Inoltre riteniamo importante garantire al cittadino inoccupato i mezzi sufficienti per sostenere un percorso di “formazione iniziale minima “ da sviluppare con le modalità e strumenti che ritiene più vantaggiosi (auto-formazione, centri privati, poli pubblici, associazioni ) e slegati da iniziative “a catalogo” preconfezionate i attivate da centri accreditati. Se le azioni di formazione professionale “iniziale” restano regolate solo dalla programmazione dei fondi pubblici che ne forza tematiche, tempi e destinatari prescindendo dai flussi temporali e dalle esigenze dei settori Istruzione e Imprese si rischia di rendere troppo autoreferenziali certe azioni e di continuare ad escludere diversi cittadini da queste forme di “reddito indiretto”. Riteniamo che “il collo di bottiglia” che costringe molti giovani inoccupati alla disoccupazione sia dovuto al fatto che a fronte di un sistema dell’ istruzione che non forma direttamente per il lavoro in azienda ma delega tale compito al sistema della formazione professionale sarebbe necessario che quest’ ultimo fosse strutturato in maniera organica e integrata e garantire a tutti una formazione professionale iniziale per entrare nel mondo del lavoro. Ecco perché puntiamo a una governance della formazione professionale meno legata al Bando e più orientata ad azioni individualizzate, più flessibili e snelle così da raccordarsi meglio e con meno risorse impiegate, alle proprie esigenze. Infatti se lo stato sociale deve rispondere a problemi e bisogni sempre più complessi e se queste risposte - come è ormai chiaro - passano per una individualizzazione delle prestazioni e per un potenziamento delle capacità del destinatario, allora è evidente che il concetto di sussidiarietà orizzontale spinto all’ estremo determini una maggiore autonomia e libertà di scelta del cittadino che diventa di fatto un “corpo intermedio” e potrà decidere in maniera libera ed autonoma da solo o insieme ad altri, come, dove e con chi svolgere il proprio piano formativo.
  • 7. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 7 / 33 Solo così si potrà lavorare per la creazione di un sistema integrato di servizi che superi la frammentazione e l’ autoreferenzialità dell’ offerta e determini un rafforzamento omogeneo della collettività. 2.6 STRATEGIA DI INTERVENTO Per avvicinare il mondo dell’ istruzione a quello delle imprese ci muoviamo verso la creazione di network pubblici/privati afferenti al Sistema Provinciale dell’ Impiego così da integrare maggiormente le azioni di formazione professionale a quelle di orientamento in uscita dalle scuole/università e in ingresso nelle imprese. Questo obiettivo è in parte realizzabile sia attraverso la partecipazioni a Reti di Partenariato dove si mettono insieme tutte le “competenze necessarie” per accedere ai fondi disponibili, sia collaborando direttamente con le Amministrazioni Pubbliche che hanno aperto dei canali di progettazione partecipata. Infatti se i processi globali in atto determinano inesorabilmente percorsi lavorativi più flessibili e individualizzati, da attivare e terminare come una qualsiasi utility (luce,gas,telefono) l’ unico modo per evitare la precarietà e la disoccupazione è quello di rendere più flessibile e personalizzata la formazione che è di fatto il vero e unico ammortizzatore sociale che deve essere garantito a tutti. Grazie alla sensibilità che l’ Amministrazione della Provincia di Roma dimostra verso i processi di democrazia inclusiva e partecipativa abbiamo avuto la possibilità di proporre un Progetto di Sviluppo per l’ intera collettività “sfidando” di fatto il pregiudizio – non sempre fondato - che considera le amministrazioni pubbliche come enti chiusi ed autoreferenziali.
  • 8. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 8 / 33 3. DESCRIZIONE OPERATIVA DEL LAVORO 3.1 DESCRIZIONE DELLE FASI DI LAVORO Al fine di una migliore comprensione del presente progetto riteniamo utile descrivere le varie fasi di lavoro che lo hanno accompagnato. 3.2 RICHIESTA DELL’ AMMINISTRAZIONE E ANALISI DELLE ESIGENZE Il presente lavoro nasce dal comune interesse istituzionale dell’ Amministrazione Provinciale e dell’ Associazione SAL di migliorare la qualità di vita dei cittadini per mezzo di azioni di Politica Attiva del Lavoro. In particolare l’ Assessorato al Lavoro e Formazione (di seguito definito Assessorato) in relazione al suo specifico interesse per le tematiche di sviluppo dei sistemi di welfare e di nuove forme di integrazione fra pubblico e privato, ha richiesto all’ Associazione di presentare una proposta di messa in rete dei propri servizi finalizzata al miglioramento dei servizi per il lavoro e di incrocio fra domanda e offerta sul territorio (politiche attive). Il primo passo è stato quello di comprendere nel dettaglio queste esigenze approfondendo la nostra conoscenza del sistema provinciale per l’ impiego così da concentrare le nostre analisi sugli elementi più utili per soddisfare tali richieste.
  • 9. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 9 / 33 3.3 DEFINIZIONE DEL SETTORE Il secondo passo è stato quello di circoscrivere il progetto su un settore di intervento specifico in modo da definire in maniera esplicita su che cosa ci si concentra (tema), chi sono i beneficiari finali e su quale territorio si intende agire. 3.3.1 DEFINIZIONE DEL TEMA La richiesta dell’ Amministrazione ha già circoscritto il tema generale del progetto intorno al miglioramento dei servizi per il lavoro e di incrocio fra domanda e offerta sul territorio per migliorare la qualità di vita dei cittadini. Riteniamo che un indice che possa “segnalare” il livello di sviluppo di questi servizi sia la quota di lavoratori intermediati dai servizi per l’ impiego che nel loro insieme è di circa il 3,3 % di tutti i nuovi occupati in Italia (Istat). Anche se questa media nasconde differenti livelli di intermediazione in base al territorio e al settore in ogni caso è indicativa di un basso utilizzo dei servizi pubblici da parte di cittadini e imprese che può derivare sia da una scarsa conoscenza che da una percezione di bassa utilità degli stessi. A seguito di una analisi di questi sistemi correlata alla nostra effettiva capacità di intervento abbiamo scelto di agire sui servizi di primo inserimento lavorativo e rinvio ad azioni di formazione professionale per i giovani nella fascia compresa tra 18 e 29 anni e all’ interno del Settore dell’ Information and Technologies. Più avanti saranno descritti nel dettaglio i motivi che ci hanno spinto a orientare gli sforzi in questa direzione ma qui anticipiamo che la scelta del Comparto ICT è dovuta essenzialmente a questi fattori principali:  Elevate competenze e risorse materiali in ambito ICT da parte dell’ Associazione  Ruolo di “volano” economico dell’ ICT per tutto il sistema produttivo  Assenza quasi totale di offerta formativa pubblica  Costo dei corsi privati elevatissimo (3.000 euro x 5 giorni)  Elevatissimo potere “di mercato” di queste competenze
  • 10. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 10 / 33 3.3.2 DEFINIZIONE DEI BENEFICIARI FINALI Anche se in teoria i beneficiari finali del progetto sono tutti i cittadini, abbiamo ritenuto necessario identificare un target specifico su cui focalizzarci. Ciò è dovuto alla considerazione che un progetto per indurre dei cambiamenti (benefici) necessita di due prerequisiti : 1. Esistenza di una situazione problematica 2. Disponibilità di mezzi e strumenti per risolverla E’ evidente che deve esistere all’ interno della tematica scelta un problema reale che peggiora la qualità di vita dei cittadini altrimenti non ha senso avviare un progetto. E’ altrettanto importante che le azioni e gli strumenti mobilitati dal progetto siano efficaci per risolvere le criticità riscontrate e inducano un miglioramento che continua anche dopo la chiusura dello stesso. Ed è proprio per tenere uniti questi due aspetti che è importante selezionare i destinatari del progetto perché anche da essi – oltre che dalla tematica scelta – dipenderanno gli strumenti da mettere in campo per la soluzione del problema. Per supportarci in questa decisione abbiamo analizzato i dati del mercato del lavoro, dell’ università, della struttura produttiva e dei servizi per l’ impiego della Provincia di Roma (osservatorio del lavoro, excelsior, istat, almalaurea) alla ricerca di un target specifico su cui focalizzare gli sforzi. Abbiamo deciso così di focalizzarci sui giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni e cioè sui :  Studenti universitari (triennali e specialistici)  Neolaureati (triennali e specialistici)  Studenti ultimo anno scuole superiori  Neodiplomati
  • 11. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 11 / 33 3.3.2.1 MOTIVAZIONI PRINCIPALI Le motivazioni principali che ci hanno spinto ad intervenire su questi target derivano da una analisi congiunta dei seguenti dati: Sistema delle Imprese  Tendenzialmente cala la domanda di laureati (18,7 % della domanda su Roma)  Richiesta di 9.770 laureati su 52.000 assunzioni previste (excelsior 2010)  Chiedono sempre più esperienza ai candidati  Chiedono sempre più competenze tecniche e specialistiche (75 % delle domande)  Economia sempre più spostata sui servizi basati sulla conoscenza  Precarizzazione progressiva (2,2 contratti per ogni lavoratore)  Bassa richiesta di servizi di Preselezione ai CPI Università e Profilo Laureati  Calo progressivo delle immatricolazioni ( -15% dal 2003 al 2010)  Calo progressivo dal 2008 del numero di laureati  Corsi troppo generici e poco specializzanti  Elevata necessità di specializzazione post-laurea  Basso livello di competenze tecniche e pratiche dei laureati  Taglio degli investimenti pubblici in Istruzione e Ricerca  Tirocini attivati poco professionalizzanti e con scarse probabilità lavorative (solo 7%)  Bassa mobilità sociale  Tasso di disoccupazione dei laureati romani del 21,3 % (2010 a 1 anno dalla laurea)  Bassa retribuzione media di 1.000 euro  Lavoro meno stabile e più atipico ( 80 % delle offerte è a scadenza) Sistema Provinciale dell’ Impiego [Primo Semestre 2010 SAOL]  467 iscritti provenienti da La Sapienza e Roma Tre  Il 7,7% degli iscritti ai CPI è laureato  Basso numero di tirocini attivati (2.938)  Basso livello di richieste “high skill” da parte delle Imprese (preselezione)  Presenza della Rete CPI/Job Soul  Apertura di “Porta Futuro” a Luglio 2011
  • 12. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 12 / 33 Considerazioni sul Sistema delle Imprese Questo quadro d’ insieme delinea un Sistema di Imprese che se da una parte esprime una domanda di lavoro sempre più qualificata dall’ altra investe poco sui giovani in ingresso svalorizzandone il loro enorme potenziale di sviluppo e di innovazione. Soprattutto in un sistema di imprese “molecolari” dove il 75% delle forza lavoro è occupato in aziende con meno di 50 dipendenti e dove spesso quelle poche iniziative di formazione vengono rivolte ai dipendenti (fondi interprofessionali) è essenziale inserirsi nel mercato del lavoro con delle competenze specifiche soprattutto nell’ ambito dei Servizi. Un dato importante ai fini del nostro progetto è l’ elevata percentuale di laureati che il Comparto dell’ Informatica e Telecomunicazioni è in grado di assorbire nel mercato del lavoro romano. DA UNA INTERROGAZIONE SUL SISTEMA EXCELSIOR (2010) RISULTA CHE SULLA RICHIESTA DI 9.770 LAUREATI CIRCA IL 17% (1.661) PROVIENE DAL COMPARTO DELL’ INFORMATICA E TLC. In definitiva riteniamo che tramite delle azioni mirate sia possibile far si che aumenti la domanda di neolaureati da parte delle imprese nel settore ICT. Considerazioni sul Sistema Universitario Il Sistema Universitario a causa del calo demografico, della crisi economica e della scarsa percezione di utilità da parte dei cittadini vede diminuire il numero di immatricolazioni e di laureati di anno in anno. Il taglio degli investimenti va poi ad aggravare il già basso livello di investimento pubblico in Istruzione e Ricerca rischiando di trascinare tutto il sistema verso “il basso” . Inoltre troppo spesso i percorsi di laurea a carattere “Informatico e Telematico” sono troppo teorici, con pochi laboratori pratici e uno scarso collegamento con le realtà produttive del territorio . Con ciò non vogliamo affermare che la laurea non serva ,le statistiche a 3 anni di distanza già migliorano di molto, ma dobbiamo però considerare che a questo punto il laureato medio ha raggiunto i trent’ anni di età vista l’ età media di 27 anni. Il mondo delle imprese sembra non valorizzare opportunamente il patrimonio di innovazione e sviluppo dei giovani neolaureati che spesso vengono sottoutilizzati con un danno per tutto il sistema in generale. Ciò significa occupare posti di lavoro per cui non sarebbe necessaria una laurea e lasciare liberi quei posti a chi - laureato o meno - possiede invece le competenze tecniche e specialistiche che servono all’ impresa. Questo disallineamento tra i saperi del laureato e le esigenze delle imprese è complesso e dipende dai programmi universitari, dal basso livello di innovazione delle imprese e dalla sempre diversa composizione di saperi e competenze che l’ Economia della Conoscenza richiede e la soluzione non è immediata e semplice.
  • 13. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 13 / 33 Riteniamo però che per mezzo di attività di orientamento e formazione specifiche sia durante gli studi che dopo, sia possibile valorizzare meglio questo risorse e favorire un miglior dialogo con il mondo delle imprese. In particolare nel settore dell’ Information and Technologies, oggetto particolare della nostra analisi, questo mismatch è più accentuato rispetto ad altri settori dove l’ innovazione non è così pervasiva, complessa e rapida. Questo comparto è caratterizzato infatti da un elevato numero di sottosettori, da una mole di conoscenze enorme e in continua evoluzione . Anche qui è il Settore dei Servizi che traina l’ occupazione. Ma ancora troppo spesso l’ Università Italiana resta legata al mondo dell’ ingegneria dei prodotti e del software che vedrebbe impiegati i futuri laureati nei rispettivi ambiti di produzione sottovalutando pericolosamente l’ ingegneria dei servizi derivante dalla messa in rete e dal collegamento di tutti questi singoli oggetti sempre più complessi. Soprattutto in un paese che non ha grandi produttori ma basa la sua economia soprattutto sui servizi, è necessario ricalibrare i programmi di studio intorno alla progettazione e implementazione di Servizi ICT. Questo non significa che la qualità dei laureati italiani sia bassa – anzi tutt’ altro – ma significa che per esprimerne il valore serve un sistema produttivo capace di valorizzarlo e/o un sistema di formazione professionale capace di “raffinare” questo capitale umano che è spesso allo “stato grezzo”. Ma spesso il neolaureato non ha gli strumenti per potersi orientare tra le offerte di formazione professionale e fatica a pianificare da solo un percorso di azione individuale per la ricerca del lavoro, perché durante gli anni dell’ università il suo focus era sui corsi, sul valore intrinseco del pezzo di carta e non sulla professione finale. Quindi può capitare che si ritrovi a dover accettare una prima occupazione non in linea con il proprio potenziale che però, data la sua marcata predisposizione al sacrificio e all’ impegno, rischia di inchiodarlo a vita su quel “posto di lavoro” bruciandogli ogni possibilità di sviluppo. Oppure se può permettersi di aspettare ancora un po’ prima di iniziare a lavorare ed ha la “fortuna” di entrare in contatto con Enti o Imprese che ne valorizzino il potenziale di sviluppo, potrà costruire sulle basi teoriche in suo possesso una serie di competenze che favoriranno molto il suo ingresso e il suo percorso di carriera nel mondo del lavoro. Disallineamento tra Laurea e Settore ICT
  • 14. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 14 / 33 Considerazioni sul Sistema Provinciale per l’ Impiego Analizzando i dati messi a disposizione dall’ osservatorio provinciale sul mercato del lavoro e tenendo a mente le richieste dell’ amministrazione abbiamo riflettuto sul basso tasso di iscrizione ai CPI dei laureati (7,7%), sul basso numero di iscrizioni provenienti dai CPI dei due atenei romani (467 iscritti) e sul basso numero di occasioni lavorative derivanti dai tirocini attivati (alma laurea) . Questi dati indicano la bassa penetrazione dei servizi per il lavoro all’ interno degli atenei romani - dovuto presumibilmente alla recente attivazione dei CPI - e il basso utilizzo di questi servizi da parte dei laureati. Questi fattori possono determinare la bassa richiesta di servizi di preselezione di neolaureati da parte delle imprese. Comunque l’ Amministrazione con l’ apertura dei CPI nelle università romane e soprattutto con l’ apertura di “Porta Futuro” stia facendo passi importanti e decisivi in questa direzione. Ed è per questi motivi che abbiamo in definitiva deciso di lavorare insieme all’ amministrazione per portare dentro il polo pubblico quei saperi e quelle competenze che possano incrementarne i livelli di appeal sia per le imprese che per i cittadini .
  • 15. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 15 / 33 3.4 ANALISI DEI PROBLEMI Ricordiamo che la collaborazione tra l’ Amministrazione e l’ Associazione è orientata ad incrementare i livelli di occupabilità e di inclusione sociale dei cittadini e a migliorare l’ adattabilità e la competitività delle Imprese. Per presentare una proposta che soddisfi la richiesta di migliorare i servizi per il lavoro e il match tra domanda e offerta di lavoro è necessario procedere ad un’ analisi della situazione attuale volta ad individuare le aree di maggiore criticità, identificarne le cause e impostare così un piano risolutivo. 3.4.1 ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE Dall’analisi che abbiamo svolto - influenzata probabilmente dalla nostra particolare prospettiva - riteniamo che per incrementare il ricorso all’ utilizzo dei servizi SPI da parte di cittadini e imprese il modo migliore sia quello di sviluppare e introdurre nuovi servizi avanzati e di renderli più integrati nonché accessibili ai cittadini. Un’ area di possibile miglioramento è quella delle azioni di raccordo tra i servizi del CPI (iscrizione e preselezione) e la formazione professionale. La nostra tesi è che introducendo nuovi servizi e migliorando l’ integrazione con quelli esistenti sia i cittadini che le imprese siano più interessati a ricorrere ai servizi dei CPI. Pertanto riteniamo utile focalizzare l’ attenzione sui seguenti servizi :  Servizi di Iscrizione e Preselezione CPI  Offerta formativa Piano di Azione Individuale Idealmente il cittadino in cerca di prima occupazione che si iscrive al CPI dovrebbe poter beneficiare di un sistema di offerta formativa congrua con le sue aspettative e con le esigenze delle imprese, soprattutto se le sue competenze sono diverse da quelle richieste . Ma spesso questa azione di rinvio alla formazione professionale è difficile perché l’ offerta formativa pubblica ha una serie di caratteristiche che ne rendono più difficile l’ integrazione col resto dei servizi. Un ottimo strumento predisposto dai CPI è il Piano di Azione Individuale (PAI) che, inserito nel Patto di Servizio, consente al cittadino di mettere in atto una serie di azioni per migliorare la propria occupabilità e accedere alle misure di welfare predisposte. Però l’ efficacia di questo strumento dipende molto sia dalle misure attive di welfare disponibili che si possono legare agli interventi di politica attiva proposti sia dalla possibilità di attivare degli specifici interventi di formazione (welfare formativo) nei tempi e nei modi più congeniali al cittadino.
  • 16. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 16 / 33 3.4.1.1 SERVIZI DI ISCRIZIONE E PRESELEZIONE Per stimolare le Aziende ad usufruire del servizio di preselezione e per spingere i Cittadini ad iscriversi ai servizi dei centri per l’ impiego è possibile agire sia rendendo più efficaci le strategie di incrocio domanda/offerta sia introducendo nuovi servizi più integrati e accessibili che ne incentivino la richiesta. Nel primo caso (strategie di matching) l’ attenzione è rivolta a incrementare il numero di richieste per mezzo di azioni di marketing e a rendere più efficaci gli “algoritmi” che regolano le dinamiche di incrocio domanda/offerta. Nel secondo caso invece si punta a incrementare il numero di richieste introducendo nuovi servizi avanzati più rispondenti alle esigenze del territorio e più integrati col resto dei servizi dei centri per l’ impiego. In particolare riteniamo che il problema principale su cui concentrare i nostri sforzi sia lo scollamento tra i servizi di iscrizione e quelli di preselezione causati da una tipologia di offerta formativa principalmente “a catalogo”. In definitiva il nostro obiettivo è quello di migliorare l ‘integrazione tra i servizi di iscrizione e quelli di preselezione. Nel paragrafo successivo approfondiamo le caratteristiche dell’ attuale offerta formativa. 3.4.1.2 ANALISI DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE Oggetto della nostra analisi è la formazione professionale finalizzata all’ inserimento lavorativo dei giovani in uscita dal sistema dell’ istruzione. Secondo la nostra analisi il problema principale del sistema della formazione professionale, che ne rende difficile il coordinamento col sistema dell’ orientamento e del lavoro, è dovuto principalmente alle modalità principali con cui viene programmata ed erogata l’ offerta formativa . Idealmente se le Imprese chiedono determinate competenze che i giovani non possiedono allora è essenziale avere accesso a un’ offerta formativa mirata e specifica che sia adeguata nei contenuti, nelle modalità , nei tempi e che sia sostenibile senza indebitarsi. Ma la formazione “a catalogo” segue delle logiche e delle tempistiche che prescindono dalle esigenze dei cittadini e delle imprese e che dipendono sostanzialmente dalla cadenza e dai regolamenti dei bandi. Riteniamo invece molto più utile per i giovani al primo impiego la modalità di formazione “on demand” che consente di decidere gli argomenti, le tempistiche e le modalità didattiche adeguandole alle esigenze del cittadino e delle imprese. Come nel caso della formazione continua si potrebbe pensare ad un osservatorio per la formazione professionale iniziale rivolta ai giovani neodiplomati e neolaureati con lo scopo di acquisire competenze sufficienti ad un rapido ed efficace inserimento lavorativo. La nostra proposta non intende sostenere l’ inutilità e l’ inefficacia della formazione “ a catalogo” ma intende promuovere nuove modalità di organizzazione ed erogazione più flessibili, meno burocratiche e più snelle capaci di adattarsi meglio alle esigenze dei giovani in fase di avviamento lavorativo.
  • 17. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 17 / 33 CARATTERISTICHE DELLA FORMAZIONE A CATALOGO Generalmente questa offerta formativa definita “a catalogo” è erogata principalmente per mezzo di finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Per accedere a questi corsi il cittadino deve possedere determinati requisiti e partecipare a delle selezioni. Le caratteristiche principali sono :  Contenuti non necessariamente allineati alle esigenze di cittadini e imprese  Programmazione determinata dalle scadenze dei bandi  Costi di erogazione tendenzialmente alti  Estemporaneità delle azioni formative  Numero chiuso  Complessità organizzativa maggiore  Durata tendenzialmente lunga  Utilizzo di metodologie didattiche tradizionali e poco efficaci in ambito ICT QUESTA TIPOLOGIA DI FORMAZIONE, VALIDA PROBABILMENTE IN CERTI CONTESTI, RENDE DIFFICILE LA STRUTTURAZIONE DEL PAI CHE DI FATTO DOVREBBE GARANTIRE, PER MEZZO DEL PATTO DI SERVIZIO, L’ ACCESSO A DETERMINATI PROGRAMMI FORMATIVI. Affrontiamo di seguito le caratteristiche che un sistema di formazione professionale dovrebbe presentare idealmente per dei giovani alla ricerca del primo impiego in ambito ICT. CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI FP IDEALE Riteniamo piuttosto che i giovani alla ricerca di un primo impiego necessitino di un sistema flessibile e a basso costo con le seguenti caratteristiche :  Progettazione formativa individualizzata  Facilità di inserimento nel PAI  Costi di erogazione bassi  Rapidità di fruizione  Durata tendenzialmente breve (quanto basta)  Enfasi sui processi di auto-orientamento, auto-formazione e auto-aggiornamento  Accesso a risorse materiali e umane di alto livello  Accesso a una community di riferimento (rafforzamento rete sociale)  Accesso a un sistema di riferimento per la formazione continua IDEA CHIAVE L’ obiettivo principale è consentire all’ operatore del CPI di poter disporre di una offerta formativa continua e certa su cui indirizzare l’ utente del servizio a seguito per esempio di una domanda di lavoro proveniente dalle Imprese.
  • 18. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 18 / 33 E’ importante approfondire alcuni elementi peculiari sulla natura delle conoscenze del settore ICT che ne favoriscono certe modalità di erogazione nel contesto analizzato. Particolarità delle Conoscenze ICT Decidere di lavorare in questo settore garantisce una buon investimento per il futuro dei giovani e garantisce elevate possibilità di impiego grazie alla massiccia diffusione delle tecnologie informatiche e di telecomunicazioni. Questo settore però si sta caratterizzando sempre di più per l’ elevato dualismo tra chi possiede i mezzi per la gestione di questa conoscenza e chi invece, attratto dalla relativa facilità di ingresso che contraddistingue questo comparto, non ha gli strumenti per gestirla e viene di conseguenza marginalizzato e destinato ad una esistenza precaria. L’ ICT è un settore ad alto tasso di innovazione e sviluppo su cui la scuola e le università spesso non preparano e dove esiste una quasi inesistente offerta formativa pubblica e una enorme offerta privata caratterizzata da costi elevati ed indirizzata principalmente a chi già lavora. Gli elementi caratteristici di questo settore in relazione alla questione formativa sono :  Elevata quantità di saperi disponibili  Elevato tasso di obsolescenza dei saperi  Elevata tasso di crescita dei saperi  Elevato livello di interdisciplinarietà dei saperi Questi elementi richiamati sopra dovrebbero bastare per afferrare quanto siano inefficaci modelli di formazione tradizionali che puntino su interventi lunghi, cattedratici e addestrativi piuttosto che su interventi brevi, aperti e orientati allo sviluppo di competenze di autorientamento , autoformazione e relazionali. Ecco perché è essenziale rafforzare le capacità dei giovani di saper gestire la complessità delle informazioni, di entrare in rete con gli altri e di diventare i gestori del proprio piano formativo così da sfruttare al massimo tutte le opportunità che oggi sono disponibili soprattutto sulla Rete Internet. Con questo non si vuole affermare l’ inutilità dei corsi ma ribadire l’ importanza di offrire a tutti i cittadini gli strumenti e i mezzi per emanciparsi e slegarsi progressivamente dalla “condanna” legata alla frequenza continua dei corsi – impossibile da sostenere – così da migliorare la propria autonomia e la propria libertà.
  • 19. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 19 / 33 Educational Mismatch in ambito ICT Nel settore dell’ Information and Technologies , ormai riconosciuto come motore di crescita economica e il cui grado di sviluppo influenza tutto il resto dell’ economia, esiste un forte divario tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dai giovani in uscita dalle Scuole e dalle Università. Per cui può accadere che a fronte di numerose aziende che domandano lavoro ci sono numerosi cittadini che restano disoccupati perché non hanno le competenze giuste. In questi casi il ruolo dell’ Orientamento e della Formazione Professionale è indispensabile per ridurre il gap e favorire lo sviluppo complessivo del sistema. Ed è proprio su questo punto che abbiamo concentrato i nostri sforzi e su cui crediamo che sia possibile agire . Infatti indirizzare un cittadino inoccupato o disoccupato verso il settore ICT garantendogli una formazione iniziale sufficiente può rappresentare una svolta significativa in molti casi. E’ proprio l’ azione di rinvio alle attività formative il punto focale dal quale dipende lo sviluppo complessivo del sistema della formazione e del lavoro e sul quale la nostra Associazione può dare un contributo decisivo ed unico . Solo migliorando le azioni di rinvio alla formazione professionale è possibile concretizzare la reale efficacia del Piano di Azione Individuale. Ma il sistema della formazione professionale – ad oggi- fatica a svolgere la sua funzione catalizzatrice a causa di alcune criticità che necessitano di essere risolte per sbloccare il sistema. 3.5 ANALISI DEGLI OBIETTIVI A valle dell’ analisi dei problemi che caratterizzano il settore di riferimento gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti :  Aumento del numero di iscritti in possesso di laurea ai Centri per l’ Impiego  Aumento del numero di iscrizioni provenienti dalla Rete CPI degli atenei romani  Aumento delle richieste di preselezione delle Imprese del comparto ICT  Aumento del numero di tirocini attivati nel comparto ICT 3.6 ANALISI DELLE SOLUZIONI Sintesi dell’ Albero dei Problemi Prima di procedere nella ricerca di soluzioni possibili è utile riassumere di sotto le cause principali che abbiamo identificato.
  • 20. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 20 / 33 Basso livello di intermediazione pubblica Scarsa attrazione Bassa integrazione orientamento e lavoro Attività di rinvio alla FP Attuale organizzazione della FP Il percorso di analisi condotto fin qui ci ha portato ad identificare come causa più evidente del problema la scarsa attrattiva esercitata dal Sistema SPI nei confronti di cittadini e imprese, determinata a sua volta dal basso livello di integrazione tra le attività di orientamento, di formazione professionale e lavoro che ne scoraggiano l’ interesse da parte di certi target. Proseguendo l’ analisi abbiamo identificato nelle azioni di rimando alla formazione professionale il punto critico del sistema . Tale criticità è legata alla prevalente modalità di organizzazione che ne caratterizza diversi aspetti rendendola poco integrabile con il Patto di Servizio. Ricordiamo infatti che la “formazione a catalogo” determina interventi formativi che seguono una programmazione cadenzata dai bandi, con contenuti tematici lontani dalle esigenze aziendali, hanno durata e costi elevati e riproducono metodologie didattiche tradizionali e poco efficaci .
  • 21. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 21 / 33 3.7 SOLUZIONE PROPOSTA Il modello da noi proposto è orientato a risolvere i problemi analizzati e a far si che sia possibile accompagnare un utente dalla fase di orientamento a quella del lavoro aumentando la sua occupabilità. La soluzione proposta in questo progetto è basata sull’ integrazione con il centro polifunzionale “Porta Futuro” di prossima apertura. Integrazione con Porta Futuro La scelta di integrare il nostro modello al Centro Porta Futuro deriva dalle seguenti considerazioni sulle peculiarità di questa struttura :  Offerta di nuovi servizi e opportunità a cittadini e imprese  Integrazione dei servizi di orientamento, formazione e lavoro  Enfasi sui auto orientamento ed empowering sia personale che professionale  Elevata spinta alla personalizzazione e modularizzazione dei servizi  Promozione di attività sociali e di diffusione delle conoscenze  Formazione on site su tematiche soft skill  Migliore coordinamento tra i vari servizi  Approccio innovativo, olistico e meno burocratico  Orari flessibili e prolungati  Sensibilità per il risparmio e l’ ottimizzazione dei processi In pratica i principi che hanno guidato la creazione di Porta Futuro sono gli stessi che hanno ispirato la costituzione della nostra associazione e le caratteristiche elencate di sopra sembrano proprio risolvere i problemi da noi analizzati. In particolare riteniamo che il modello del Polo ICT di seguito descritto sia essenziale per offrire una offerta formativa mirata allo sviluppo di competenze pratiche e specifiche di settore Infatti riteniamo che per completare e rendere veramente perfetta l’ esperienza del cittadino sia fondamentale offrire oltre agli strumenti e alla formazione gratuita sulle soft skill anche e soprattutto una formazione specialistica e in linea con le esigenze delle imprese.
  • 22. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 22 / 33 3.7.1 POLO ICT L’ idea di fondo del modello è realizzare una maggiore integrazione tra i servizi di orientamento, formazione e lavoro, in ambito ICT, per mezzo dell’ attivazione di un nodo specializzato nell’ erogazione di una serie di servizi specialistici richiamabili dagli altri moduli . Tale modello si inserisce perfettamente all’ interno della logica di modularità dei servizi che caratterizza Porta Futuro. In particolare i servizi attivabili dal Polo ICT sono i seguenti :  Supporto alla Progettazione Formativa Personalizzata (PAI)  Supporto ai Servizi di Orientamento Lavorativo (ambito ICT)  Supporto ai Servizi di Preselezione e Tirocinio alle Imprese  Supporto alle attività di iscrizione dei Laureati ai CPI  Supporto alle attività di realizzazione formativa all’ interno della Palestra Formativa Il Polo ICT descritto in questo progetto è rappresentato dall’ Associazione SAL ma potrebbe anche essere implementato direttamente all’ interno del Polo Pubblico per quanto riguarda un sottoinsieme di alcuni servizi . Porta Futuro
  • 23. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 23 / 33 3.7.1.1 IL CUORE DEL MODELLO Il cuore di questo modello che ne rappresenta l’ elemento innovativo principale è rappresentato dalla Palestra Formativa che è un metodo didattico da noi sviluppato e testato che garantisce ai cittadini enormi possibilità di sviluppo professionale consentendo una maggiore integrazione e coordinamento con tutti gli altri servizi. La palestra formativa è l’ ideale per abilitare la progettazione e la realizzazione di attività formative “on demand” che siano personalizzate per ogni gruppo o cittadino specifico. Modello della Palestra Formativa La caratteristica principale di questo modello formativo è la flessibilità nei tempi, nei modi e nei contenuti. I cittadini vengono dapprima supportati nella scelta del percorso formativo e successivamente sostenuti nel processo di autoformazione e autoaggiornamento mettendo a disposizione spazi, laboratori e competenze all’ interno di un contesto sociale capace di innescare anche dinamiche di formazione tra pari. Grazie alla costruzione di una regia formativa (spazi,laboratori,libri,tutor,portali) ad hoc il cittadino viene messo nelle condizioni ideali per crescere gradualmente e per rafforzare le proprie competenze professionali in un ambiente molto realistico e vicino alle realtà aziendali. L’ obiettivo principale della Palestra Formativa non è solo quello di apprendere dei contenuti spendibili sul lavoro ma è anche quello di sviluppare capacità di auto-orientamento e di auto-formazione indispensabili nel sistema del lavoro attuale. Le attività della palestra formativa sono fortemente orientate alle esercitazioni di tipo pratico in modo da preparare realisticamente i partecipanti ad affrontare il mondo del lavoro. Punti chiave del modello Palestra  E’ possibile iscriversi alla Palestra in ogni momento senza dover attendere le scadenze dei vari bandi favorendo così una migliore sincronizzazione tra i flussi di uscita delle scuole /università e quelli di ingresso delle aziende.  I contenuti didattici e le attività di laboratorio su cui si lavora sono centrate sulle esigenze ed aspirazioni del cittadino e non su quelle decise dall’ alto da un organizzazione spesso lontana dalla propria realtà.  Grazie alle modalità didattiche attive e auto-organizzate la formazione diventa “liquida” e si può decidere di approfondire una serie di argomenti “quanto basta” per poi passare ad altro senza dover “acquistare” per forza una serie di corsi preconfezionati che costringono a disperdere i propri sforzi e a dipendere sempre da qualcun’ altro per imparare.  I costi per implementare queste attività formative sono più bassi rispetto al modello tradizionale in quanto si disintermedia la filiera e si impiegano metodologie didattiche attive che ridistribuiscono i costi anche sull’ utilizzatore finale. A parità di budget stanziato per ogni persona formata con i metodi tradizionali se ne formano almeno 10 con la Palestra Formativa aumentando l’ inclusione sociale.
  • 24. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 24 / 33 E’ importante evidenziare come l’ implementazione della Palestra Formativa all’ interno di una associazione garantisce al cittadino iscritto l’ accesso a un network e a una community di riferimento anche successivamente alla realizzazione del primo piano formativo estendendo i benefici dell’ azione nel tempo. Palestra Formativa e PAI E’ evidente la facilità con cui l’ operatore di orientamento può inserire all’ interno del PAI l’ iscrizione ad un percorso formativo di questo tipo, grazie alla capacità di accoglienza “a ciclo continuo” e alla possibilità per il cittadino di svolgervi il suo piano formativo- Un ipotesi di scenario potrebbe essere quella in cui la Palestra Formativa comunica ai CPI a scadenze prefissate il numero di posti disponibili e l’ operatore può concordare con l’ utente l’ iscrizione alla palestra in caso di posti disponibili altrimenti può attivare una prenotazione per il primo posto che si libera. Il metodo del Polo ICT e della Palestra Formativa migliora le azioni di raccordo tra i servizi per il lavoro e le azioni di formazione professionale, riducendo le criticità evidenziate ed incentivando un maggiore utilizzo di questi servizi da parte del territorio .
  • 25. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 25 / 33 4. IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO Nel caso in cui questo progetto riscontrasse l’ accettazione favorevole da parte dell’ Amministrazione di seguito vengono illustrati i due approcci possibili alla realizzazione . 4.1 POLO ICT PUBBLICO E’ importante a questo punto del documento fare una considerazione in merito alla fattibilità e al finanziamento di questo progetto. Le analisi e le proposte sin qui riportate nascono dall’ esigenza della nostra Associazione di far comprendere all’ Amministrazione che il nostro fine è quello di migliorare e ampliare l’ offerta di servizi pubblici disponibili ai cittadini e di fare un lavoro che ci piace e che sia utile alla società e non principalmente quello di creare un indotto o un canale di sbocco economico per la nostra Associazione . Infatti sin dall’ inizio dei rapporti intercorsi con l’ Amministrazione (Progetto Poli ICT) ci siamo dichiarati pronti a chiudere la nostra Associazione e a continuare a offrire i nostri servizi per mezzo di collaborazioni con l’ Amministrazione, laddove questa ritenesse di voler erogare questi servizi per via diretta . Questa soluzione sarebbe per noi preferibile concedendoci di fatto la possibilità di concentrarci sulle attività di CORE e sgravandoci da tutta una serie di attività amministrative e burocratiche che appesantiscono il nostro lavoro. Evidenzio il fatto che tale possibilità che può apparire in un certo senso contraddittoria e antidemocratica nei confronti dell’ Assemblea dei Soci in realtà è contenuta nello Statuto e raccoglie il consenso unanime di tutti i soci ad oggi iscritti. Pertanto nel caso in cui l’ Amministrazione decidesse di voler integrare questo modello direttamente dentro Porta Futuro allora il presente progetto terminerebbe qui e resterebbe solo da definire le modalità contrattuali per iniziare le attività. Evidenziamo che ad una analisi economica di fattibilità interna “make or buy” risulterebbe evidente la convenienza di integrare questo progetto “ in house” considerando che gli unici costi sarebbero in via approssimativa i seguenti : 1. Contratti di collaborazione per 3 persone 2. Costi di locazione di un locale di circa 100-150 mq
  • 26. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 26 / 33 4.2 POLO ICT PRIVATO Nel caso in cui invece l’ Amministrazione, sempre a fronte di un’ accettazione di questo progetto, ritenesse di voler sperimentare questo nuovo servizio per mezzo della nostra Associazione allora è necessario definire le modalità di finanziamento dei servizi erogati dal Polo. Secondo questo modello il Polo ICT sarebbe rappresentato dalla nostra Associazione che ha una capacità di accoglienza massima giornaliera di 30 persone e i cui costi di iscrizione sono di 800 euro. L’ importo della quota associativa può essere comunque modulato in base alle esigenze dei soci e a seguito della delibera del consiglio direttivo e dell’ assemblea dei soci. In questo caso l’ Amministrazione dovrebbe erogare l’ importo necessario in nome e per conto del cittadino beneficiario oppure potrebbe erogarlo direttamente al cittadino che poi lo riverserebbe all’ Associazione. Per quanto riguarda il finanziamento del progetto crediamo sia facilmente risolvibile dall’ Amministrazione stanziare un fondo che insiste sul FSE per finanziare queste misure . Siamo consapevoli che non è così immediato e scontato che un Amministrazione pubblica decida di cambiare i propri servizi e di finanziare certi progetti. Ed è per questo che abbiamo ipotizzato una prima sperimentazione di questo modello dove la nostra Associazione in Partenariato con l’ Amministrazione si pone l’ obiettivo di consentire a 50 cittadini di trovare una occupazione congrua in termini di qualità della vita e di aspettative personali, entro il mese di Febbraio 2012 attraverso il canale del Pubblico Impiego. Nella seconda parte di questo progetto riportiamo quindi la progettazione esecutiva di questa sperimentazione . REFERENZE DEL MODELLO “PALESTRA FORMATIVA” L’ efficacia e la rispondenza di questo modello alle esigenze dei cittadini e delle imprese è garantita da una serie di progetti e collaborazioni avute nel tempo. In particolare segnaliamo un Progetto avviato lo scorso anno in collaborazione con l’ Azienda NextiraOne che ha previsto la ricerca, la selezione , la formazione e l’ accompagnamento lavorativo di 15 giovani neolaureati provenienti dalle università di Roma 3 e La Sapienza. E’ IMPORTANTE EVIDENZIARE CHE LA FASE DI RICERCA E PRESELEZIONE DEI CANDIDATI È AVVENUTA PER MEZZO DEI SERVIZI DI PRESELEZIONE DEL CENTRO DI CINECITTÀ .
  • 27. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 27 / 33 5. SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO La Provincia di Roma in collaborazione con l’ Associazione SAL offrirà un pacchetto di servizi personalizzati (preselezione,assistenza e formazione) di qualità elevata e gratuiti alle Aziende che comunicheranno la disponibilità ad assumere passando per i servizi di preselezione. L’ obiettivo del progetto è doppio e consiste sia nello spingere le aziende ad assumere tramite i servizi di preselezione dei CPI sia nello stimolare e promuovere nuovi posti di lavoro tramite azioni specifiche. Nel primo caso (aumentare le % di intermediazione pubblica) il ruolo di SAL consiste nel promuovere e rendere più dinamico e accessibile tale servizio tramite azioni di accompagnamento e di facilitazione da e verso i CPI. Per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro è necessario offrire dei vantaggi ulteriori rispetto al primo caso che potrebbero essere i seguenti :  Progettazione formativa (analisi delle esigenze, macro e microprogettazione )  Erogazione di formazione gratuita e flessibile (part-time orizzontale o verticale)  Supporto alle successive fasi di selezione tecnica dei candidati (colloqui o prove tecniche) Si tratterebbe in pratica di offrire e rendere disponibili ai cittadini percorsi di formazione professionale gratuita con uno sbocco lavorativo immediato dentro le aziende che li hanno precedentemente selezionati. 5.1 ELENCO DELLE ATTIVITA’ Le attività che verranno realizzate sono le seguenti : a) Definizione di dettaglio della Proposta di Adesione al Progetto “Lavoro 2011” b) Selezione delle Aziende da contattare c) Avvio delle relazioni con le Aziende (proposta di adesione) d) Analisi delle esigenze occupazionali e Presentazione del Piano Formativo e) Accompagnamento al CPI per attivare i servizi di Preselezione f) Comunicazione e promozione ai cittadini (Scuole,Università,Associazioni) g) Organizzazione dell’ Evento Pubblico (logistica,promozione,amministrazione,chiusura) h) Realizzazione dell’ Evento Pubblico i) Autocandidature degli utenti entro i tempi concordati j) Screening e invio della lista dei candidati alle Aziende aderenti k) Selezione interna all’ Azienda dei candidati inviati dal CPI l) Formazione gratuita dei candidati presso la “Palestra dell’ ICT” SAL
  • 28. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 28 / 33 m) Rinvio dei candidati selezionati nelle rispettive Aziende n) Formalizzazione delle procedure di assunzione e monitoraggio Di seguito si esplodono e vengono descritti in maniera specifica le singole attività. 5.1.1 PROPOSTA DI ADESIONE AL PROGETTO “LAVORO 2011” In questa fase l’ Associazione SAL definisce la tipologia e la quantità dei servizi offerti alle Aziende che decidono di avviare i servizi di preselezione dei CPI. L’ output di questa fase è un documento che elenca e dettaglia i servizi offerti alle Imprese che aderiscono al Progetto. In particolare i servizi offerti saranno : - analisi delle esigenze occupazionali e formative dell’ Azienda - presentazione del Piano Formativo offerto - erogazione della formazione stabilita ( 10 giornate x candidato) - accompagnamento e intermediazione tra Impresa e CPI NOTA IMPORTANTE: Al fine di rendere sostenibile l’ erogazione gratuita di queste attività formative l’ Associazione SAL prevede di progettare due sessioni formative di 10 giorni ognuna su cui distribuire i vari partecipanti . L’ Azienda potrà scegliere di indirizzare i propri candidati su una serie di percorsi formativi nel settore ICT comprensivi di moduli di competenze trasversali : Moduli ICT ( 80 % ) Cisco Routing & Switching “Associate” Cisco Voice over Ip & Security “Associate” Informatica Generale (calcolatore-internet-office) Moduli Competenze Trasversali (20 %) Metodologia dell’ Auto-Formazione e Auto-Aggiornamento Ricerca delle informazioni Problem-Setting &Problem Solving IL VALORE DI MERCATO DI QUESTI CORSI E’ MEDIAMENTE DI 3.000 euro (iva esclusa ) a persona [ riferimento http://www.flane.it/course/ci-ccnax ] per 5 giorni. Pertanto l’ Associazione SAL offre borse di studio per un totale virtuale “di mercato” del valore di circa 3.000 x 2 x 50 = 300.000 euro.  I laboratori dell’ Associazione SAL sono all’ avanguardia ed esistono in Italia solo poche altre società (for profit) con una disponibilità simile.  La faculty è coordinata da uno dei pochi italiani certificati CISCO CCIE (solo 160)
  • 29. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 29 / 33 Considerando un numero di Aziende aderenti pari a 15 e un numero di candidati selezionati pari a 50 l’ Associazione SAL si prenderà carico per questa fase , di una quantità di lavoro pari ad almeno :  30 incontri presso le Aziende per la proposta dell’ accordo ( una azienda su due accetta)  80 ore di formazione X 25 persone X 2  160 ore di formazione per 50 persone  Una giornata per scrivere la proposta di Adesione da presentare alle Aziende 5.1.2 SCOUTING DELLE AZIENDE In questa fase si definisce un elenco di Aziende e di contatti interni potenzialmente interessate a cui presentare la proposta di adesione al Progetto/Evento . Questa fase è a carico di SAL . 5.1.3 AVVIO DELLE RELAZIONI E PROPOSTA In questa fase si contattato i referenti interni delle Aziende selezionate e si avviano le relazioni pubbliche necessarie tramite un primo contatto telefonico e/o e-mail e un successivo incontro presso la sede dell’ Azienda al fine di procedere alla fase di analisi delle esigenze e di presentazione del piano formativo. Questa fase è a carico di SAL . 5.1.4 ANALISI DELLE ESIGENZE E PRESENTAZIONE DEL PIANO FORMATIVO A seguito dell’ adesione formale delle Aziende si avvia il processo di analisi delle esigenze occupazionali e formative da cui si evidenzierà la necessità di un certo numero di risorse con certe caratteristiche da comunicare poi successivamente ai CPI. Questa fase è a carico di SAL che attraverso una serie di interviste arriva a definire i fabbisogni occupazionali e formativi contestualmente – se possibile – alla prima visita aziendale. In questa fase inoltre si presenta alla Azienda il Progetto formativo che deciderà quale percorso attivare per i propri candidati . 5.1.5 ACCOMPAGNAMENTO AL CENTRO PER L’ IMPIEGO Una volta formalizzata l’ adesione i referenti aziendali saranno indirizzati verso il Centro per l’ Impiego designato per avviare le procedure di preselezione. Questa fase è a carico della provincia che dovrà concordare con le Aziende l’ appuntamento per attivare il servizio di preselezione e/o l’ attivazione di una procedura on-line .
  • 30. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 30 / 33 5.1.6 COMUNICAZIONE AI CITTADINI Una volta che tutte le Aziende aderenti hanno attivato il servizio di preselezione sarà necessario comunicare l’ iniziativa a tutti i cittadini tramite l’ apertura di un Bando e/o tramite un mix di attività di comunicazioni pubblicitarie verso i canali più idonei (lavorare,Jobsoul,Cpi,Col,etc..). Questa fase è a carico della provincia di Roma. 5.1.7 ORGANIZZAZIONE EVENTO PUBBLICO Una volta raggiunti gli obiettivi occupazionali prefissati (50 posti di lavoro) tramite l’ attivazione dei relativi servizi di pre-selezione sarà possibile avviare tutte le azioni necessarie alla pianificazione e realizzazione dell’ evento pubblico nel quale le Aziende aderenti comunicheranno ai cittadini interessati e alle Istituzioni presenti le loro offerte di lavoro . Dal giorno successivo all’ evento i cittadini potranno candidarsi e rispondere al Bando secondo le procedure indicate nello stesso. Al fine di organizzare l’ evento è necessario predisporre un Piano Operativo completo e dettagliato in cui sono elencate tutte le attività da eseguire prima/durante/dopo l’ Evento e specificando :  COSA deve essere fatto e COME  CHI è il responsabile delle varie attività  QUANDO l’ attività deve essere svolta In questo modo si definiscono tutte le attività da svolgere (cosa e come) e i legami logici che le interconnettono, si assegnano le responsabilità esecutive (chi) e si determinano i tempi di realizzazione di ogni attività (quando). Queste attività di pianificazione come detto sopra sono ripartite in attività da eseguire prima, durante e dopo l’ evento. Seguendo questa divisone temporale tutti i task sono stati riuniti nelle seguenti Fasi Operative: a) Definizione dell’ Event Profile b) Definizione delle Attività c) Definizione dei Ruoli d) Definizione dei tempi La progettazione ed organizzazione dell’ Evento Pubblico è a carico dell’ Associazione SAL che sarà comunque coadiuvata dalla Provincia di Roma . Le spese relative alla localizzazione e alla comunicazione dell’ Evento saranno a carico della Provincia di Roma.
  • 31. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 31 / 33 5.1.8 AUTOCANDIDATURE UTENTI In questa fase il CPI raccoglie le candidature degli utenti che manifestano la volontà di partecipare alle selezioni Questa fase è a carico della provincia 5.1.9 PRESELEZIONE CPI Gli operatori del CPI sulla base dei criteri stabiliti effettuano le necessarie azioni di preselezione ed inviano la lista dei potenziali candidati alle Aziende aderenti Questa fase è a carico della provincia 5.1.10 SELEZIONE INTERNA ALLE AZIENDE Le Aziende selezionano i candidati inviati dai CPI 5.1.11 FORMAZIONE “PALESTRA ICT SAL” Le aziende inviano i candidati selezionati presso le strutture dell’ Associazione SAL per dare avvio alle attività di formazione professionale concordate nei tempi, nei modi e nei contenuti Questa fase è a carico di SAL . 5.1.12 RINVIO AI CPI E ALLE AZIENDE I candidati una volta raggiunti gli obiettivi formativi progettati tornano in Azienda e al CPI e prendono avvio le procedure di assunzione e formalizzazione degli incarichi professionali.
  • 32. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 32 / 33 6. IPOTESI DI PROGRAMMAZIONE Di seguito viene tracciata un ipotetico cronogramma per la realizzazione del progetto che sarà maggiormente dettagliato in fase di gestione. FASE A ) Dal 1 settembre al 15 ottobre 2011 Fasi a-b-c-d-e In un mese e mezzo si contattano le aziende e si portano al CPI per attivare la preselezione FASE B) Dal 16 ottobre al 16 novembre 2011 Fasi g-h In un mese si organizza un evento pubblico per il 16 Novembre 2011 per un numero massimo di partecipanti di circa 100 persone . Questa fase può partire anche in parallelo a quella precedente FASE C) Dal 17 novembre al 12 dicembre 2011 Fasi f-i In 4 settimane si apre il bando, si raccolgono le adesioni dei candidati e si inviano alle aziende FASE D) Dal 9 al 30 gennaio 2012 Fasi j-k In 3 settimane le aziende selezionano la rosa dei cv inviata dai CPI per decidere i candidati finali FASE E) Dal 1 febbraio al 1 marzo 2012 Fasi l-m In un mese circa i candidati selezionati partecipano alle attività formative al termine delle quali vengono rinviati alle rispettive aziende
  • 33. Tipo documento: Progetto Emesso da : SAL Archiviato da : Titolo documento: “Next Generation Welfare” Codice doc. Nome File : Data emiss. : Revisione : N° Allegati : Stato : ngw-proj.doc 07-06-2011 0 0 Pag. 33 / 33 7. CONCLUSIONE Per coprire in parte alcuni costi da sostenere per le attività da fare a carico dell’ Associazione SAL sono necessarie le seguenti ipotesi:  Versamento di un contributo pubblico di 13.000 euro a copertura parziale dei costi sostenuti di cui il 60 % a seguito dell’ accettazione del progetto e l’ altro 40 % a progetto concluso  Presa in carico da parte della Provincia dei costi di diretta imputazione relativi all’ Evento Pubblico (location, rinfresco, pubblicità,…) L’ ASSOCIAZIONE SAL IN LINEA CON I PROPRI OBIETTIVI E FINALITÀ ISTITUZIONALI E IN RAGIONE DEL PARTICOLARE MOMENTO DI CRISI ECONOMICA E SOCIALE FINANZIERÀ COL PROPRIO LAVORO E CON LE PROPRIE RISORSE MATERIALI E IMMATERIALI TUTTO IL RESTO DELLE ATTIVITÀ NECESSARIE ALLA PROGETTAZIONE ED EROGAZIONE DELLE ATTIVITÀ . I prossimi passi sono : 1. Valutazione, eventuali modifiche ed eventuale accettazione della Proposta 2. Riunione di start-up per l’ avvio delle attività Allegato A1 – PREVENTIVO DI SPESA (per capitoli) Capitolo di spesa Unità Numero unità Costo unitario Costo totale A. Risorse umane A1. Docente Giorni 20 200 4.000 A2. Project Manager Giorni 50 100 5.000 A3. Event Manager Giorni 10 100 1.000 Subtotale Risorse Umane 10.000 B. Atri costi e servizi B1. Materiale didattico Manuali 50 20 1.000 B2. Catering Evento Forfait 2.000 Subtotale costi e servizi 3.000 TOTALE GENERALE 13.000