SlideShare a Scribd company logo
1 of 46
Download to read offline
WHAT’S ACADEMIC
ENGLISH?
Proofreading, Editing, Style sheet e altri strumenti di scrittura
Giordano Vintaloro, MA, PhD – giordano@vintaloro.it
COMUNICARE CON
L’ACADEMIC ENGLISH
CONCETTI CHIAVE
Una definizione
Academic English is different from everyday spoken English. It may be used to:
■ describe an object or situation
■ describe a process or how something works
■ explain something.
Much of academic English is about expressing the relationship
between ideas. Although the language may be more complex than in everyday
English, good academic writers aim to be as clear, precise and simple as possible.
They think about what their readers know already, and aim to guide them towards
less familiar areas and topics.
(https://help.open.ac.uk/what-is-academic-English)
Dove si usa e perché?
■ Come dice il nome, si usa principalmente nell’Accademia per pubblicazioni e
ricerche. Si usa anche nella politica, nell’economia e nell’industria,
specialmente per la comunicazione istituzionale
■ Si usa in generale in tutti gli ambiti che coinvolgano un modus operandi
tipico della ricerca scientifica e della sua disseminazione
■ Il motivo è che si tratta di uno stile comunicativo complessivo che punta
alla chiarezza, più che all’eleganza, anche se non vieta il “bello scrivere”,
purché orientato al contenuto
Perché è importante?
■ Solo su PubMed, il database pubblico USA della ricerca medica, viene
caricato 1 milione di paper ogni anno.
■ Nature parla già da alcuni anni di “diluvio di informazioni”:
In today's digital world, it is impossible to stay abreast by reading a few
journals, so researchers must identify sources that can provide
the crucial data they need for their work and career. Reflecting on when,
where, why and how we consume new information, and whether those
behaviours help or hinder our personal and professional goals, moves us
closer to becoming more effective scientists
(https://www.nature.com/articles/nj7612-457a)
Perché è importante?
■ Il solo selezionare le nuove pubblicazioni assorbe ormai dalle 6 alle 8
ore settimanali del lavoro di un ricercatore. La probabilità che
qualcosa sia effettivamente letto è drammaticamente bassa
■ Un’analisi statistica di 164.377 articoli di medicina cardiovascolare
indicizzati su SCOPUS dal 1997 al 2007 rivela che il 15,6% degli
articoli (25.650) non è stato mai citato, mentre il 46% (75.550)
ha ricevuto meno di 5 citazioni nei 5 anni seguenti
■ Ossia, circa il 60% degli articoli pubblicati ha una rilevanza
statistica pari a zero
Perché è importante?
■ Se già è difficile farsi trovare, quando qualcuno arriva a consultare le
nostre ricerche non deve rimbalzare: il messaggio deve essere chiaro e
convincente, bisogna scrivere bene
■ Scrivere bene significa utilizzare un impianto logico chiaro e lineare,
utilizzare un inglese fluido e corretto, che rispetti il foglio di stile fornito
e sia ben indicizzato con keyword pertinenti
■ Scrivere bene, in sostanza, deriva da una parte dall’avere ben chiaro in
testa che cosa si vuole dire, e dall’altra far arrivare il messaggio al
nostro pubblico nella maniera più integra possibile
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
■ Furono formalizzati da Paul Watzlawick e dai suoi collaboratori
Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson della scuola di Palo Alto
(California, USA) negli anni ’60 del secolo scorso, pubblicati in
Pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick et al. 1971)
■ Riassumono in sintesi le realtà non dimostrabili ma evidenti
(assiomi) della comunicazione umana e sono il risultato di studi
psicologici e di comunicazione
■ Vanno sempre tenuti presenti quando si interagisce in qualsiasi modo
con un pubblico
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
1. Non si può non comunicare
■ La comunicazione avviene anche quando non è intenzionale, non è
conscia, non c’è attività e non c’è parola
■ Tutto è comunicazione, anche il silenzio e l’assenza, e questo influenza
gli altri che interpretano il nostro messaggio e vi rispondono
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un
aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il
primo ed è quindi metacomunicazione
■ La relazione è il rapporto tra emittente e ricevente ed è ciò che
determina il modo in cui esponiamo il contenuto
■ Contenuto = dati, Relazione = istruzioni su come elaborare i dati
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura
delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti
■ La punteggiatura è l’operazione di separazione degli eventi in un
ordine di sequenze o forme (Gestalt) comprensibile, di modo che la
realtà non appaia caotica e minacciosa
■ Sulla punteggiatura ci deve essere un accordo tra i comunicanti se si vuole
che il messaggio sia compreso in modo univoco
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle
sequenze di comunicazione tra i comunicanti
■ Il topo dice: “Ho addestrato il mio sperimentatore. Ogni volta che premo la
leva mi dà da mangiare”. Rifiuta la punteggiatura dello sperimentatore
■ Marito: “Mi chiudo in me stesso perché tu brontoli” Moglie: “Brontolo perché
ti chiudi in te stesso”. Non metacomunicano sui rispettivi modelli di
interazione e vedono solo una parte dell’interazione altalenante
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo
numerico (digitale) che con quello analogico
■ Il linguaggio digitale (discreto) ha una sintassi logica complessa ed
estremamente efficace ma manca di una semantica di relazione
■ Il linguaggio analogico (continuo) ha la semantica di relazione ma manca
di una sintassi adeguata
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico
(digitale) che con quello analogico
■ Il linguaggio digitale è attento al contenuto, recente, particolare, astratto,
logico, razionale. Non esprime sentimenti
■ Il linguaggio analogico e attento alla relazione, arcaico, generale, è efficace
se la relazione è centrale (ambiguità). Ha la semantica ma manca di una
sintassi logica adeguata per definire la natura delle relazioni in modo non
ambiguo
I fondamentali.
Gli assiomi della comunicazione
5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o
complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza
o sulla differenza
■ Gli scambi di comunicazione simmetrici (uguaglianza) seguono il
modello “one up-one up” o “one down-one down”
■ Gli scambi di comunicazione complementari (differenza) seguono il
modello “one up-one down” o “one down-one up”
L’errore di traduzione del materiale analogico
in numerico (digitale)
A lezione di cinese: se ho i tre caratteri che indicano
“rotondità”, “sedersi” e “acqua”, come interpreto la frase?
■ Qualcuno sta facendo il bagno seduto
■ Il sole tramonta sul mare
(Watzlawick et al. 1971 : 89)
L’errore di traduzione del materiale analogico
in numerico (digitale)
In inglese può succedere lo stesso nelle sequenze nominali.
Qual è la risposta a “What about a big girls’ night out?”
■ Yeah, sure, we’re gonna have a big night out!
■ Yeah, sure, we’re the big girls!
(Watzlawick et al. 1971 : 89)
LA LINGUA COME
SISTEMA
Teoria generale dei sistemi
■ Elaborata da Ludwig von Bertalanffy nel 1969
■ Viene utilizzata ancora oggi specialmente nella biologia e nelle scienze
“dure”, ma i suoi concetti di base restano validi anche per i “sistemi
aperti” come quello della comunicazione umana
■ Un sistema è “un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e i loro
attributi” (Watzlawick et al. 1971 : 110), collocati in un certo
ambiente
Teoria generale dei sistemi
■ Come definiamo il confine tra il sistema e l’ambiente? “Dalla definizione
di sistema e di ambiente […] ogni sistema dato si può ulteriormente
suddividere in sottosistemi e gli oggetti che appartengono a un
sottosistema si possono benissimo considerare che facciano parte
dell’ambiente di un altro sottosistema” (Watzlawick et al. 1971 : 112)
■ La definizione di sistema “aperto” si applica bene ai contesti
organici, dove ci sono scambi di materiali, energie e informazione con
l’ambiente. Chimica e fisica sono invece sistemi chiusi
La lingua è un sistema aperto
■ La prima proprietà di un sistema aperto è la totalità:
■ “Ogni parte di un sistema è in rapporto tale con le parti che lo
costituiscono che qualunque cambiamento in una parte causa un
cambiamento in tutte le parti e in tutto il sistema” (Watzlawick et al.
1971 : 113)
■ Un corollario della totalità è la non-sommatività:
■ “Un sistema non può essere fatto coincidere con la somma delle sue
parti; infatti, l’analisi formale di segmenti isolati artificialmente
distruggerebbe l’oggetto stesso dell’interesse” (Watzlawick et al. 1971 :
115)
La lingua è un sistema aperto
■ Un secondo corollario della totalità è la non-unilateralità:
■ “Asserire che il comportamento di A provoca il comportamento di B
vuol dire ignorare l’effetto del comportamento di B sulla reazione di A;
in realtà, è come distorcere la cronologia degli eventi punteggiando
certi rapporti a tratto forte e oscurandone altri” (Watzlawick et al.
1971 : 116)
La lingua è un sistema aperto
■ La seconda proprietà di un sistema aperto è la retroazione
(feedback):
■ “Come sono unite le parti di un sistema se non sono né i rapporti
unilaterali né quelli sommativi ad unirle? […] Dall’avvento della
cibernetica e della ‘scoperta’ della retroazione, ci si è resi conto che
una correlazione circolare e assai complessa è un fenomeno
notevolmente diverso ma non meno scientifico delle nozioni causali più
semplici e più ortodosse. Retroazione e circolarità […] sono il
modello causale appropriato per la teoria dei sistemi interattivi.”
(Watzlawick et al. 1971 : 116)
La lingua è un sistema aperto
■ La terza proprietà di un sistema aperto è l’equifinalità:
■ “In un sistema circolare e autoregolantesi, i ‘risultati’ […] non sono
determinati tanto dalle condizioni iniziali quanto dalla natura del processo o
dai parametri del sistema. […N]on soltanto condizioni iniziali
diverse possono produrre lo stesso risultato finale ma risultati
diversi possono essere prodotti dalle stesse ‘cause’. […Q]uando
analizzeremo come le persone si influenzano a vicenda, considereremo
l’organizzazione in corso del processo interattivo molto più importante degli
elementi specifici costituiti dalla genesi e dal risultato.” (Watzlawick et al.
1971 : 117)
Il Lettore Modello
■ “Se vi è accaduto di vedere un film comico in un momento di profonda
tristezza, saprete che difficilmente si riesce a divertirsi […]. Evidentemente
come spettatori empirici stareste “leggendo” il film in un modo sbagliato.
Ma sbagliato rispetto a che cosa? Rispetto al tipo di spettatore
a cui il regista aveva pensato, uno spettatore disposto appunto a
sorridere, e a seguire una vicenda che non lo coinvolge direttamente.
Questo tipo di spettatore (o di lettore di un libro) lo chiamo Lettore
Modello – un lettore-tipo che il testo non solo prevede come
collaboratore, ma che anche cerca di creare.” (Eco 2018 : 1)
Scrivere è comunicare in un sistema aperto
■ Ogni scritto che produciamo si inserisce all’interno di un sistema
aperto che obbedisce alle regole generali della comunicazione e dei
sistemi
■ Quello che viene chiamato “stile”, “registro”, “cifra stilistica” e simili,
non è che una selezione di elementi che veicolano la comunicazione
con l’obiettivo di ottenere un certo ‘risultato’ in un certo
Lettore Modello
■ L’editing e i fogli di stile (e anche il proofreading) si fondano su questi
principi
PROOFREADING
EDITING
FOGLI DI STILE
Proofreading
noun [ˈpruːfˌriː.dɪŋ]
the process of finding and correcting mistakes in text before it
is printed or put online:
The pages are then sent out for proofreading.
Most of the errors were corrected at the proofreading stage.
(Cambridge English Dictionary, https://dictionary.cambridge.org/dictionary/english/proofreading)
Proofreading
Proofreading
■ Il materiale è del The Writing Center – University of North
Carolina at Chapel Hill https://writingcenter.unc.edu/tips-and-
tools/
■ La sezione contiene molti altri consigli inerenti ai vari tipi di
scrittura, tra cui ad esempio come capire qual è il proprio
pubblico (audience) o Lettore Modello
Proofreading
■ Sebbene sembri un’operazione meccanica, anche il proofreading varia a
seconda dell’obiettivo della comunicazione
■ La correzione di un mero typo (errore di battitura/stampa) è
abbastanza lineare ma, ad esempio, l’uso delle virgole spesso discende
dallo stile di scrittura che si vuole mantenere, dal Lettore Modello e
dalle richieste del foglio di stile, che possono variare anche molto
Proofreading
■ Un esempio è la “Oxford comma” (o “Harvard comma” negli USA):
a) There were three people: I, you, and Harry
b) There were three people: me, you and Harry
■ La virgola tra il penultimo e l’ultimo elemento in una lista di almeno tre
serve a distinguere i due ultimi elementi, i quali potrebbero
essere collegati da and e quindi considerati assieme
■ Oltre al valore diacritico, la virgola Oxford è anche un segno di stile
che vuole mandare un messaggio di registro più curato
Proofreading
■ Più in generale, il proofreading è un’operazione necessaria affinché il
testo rispetti almeno il minimo codice comune tra emittente (noi) e
ricevente (il Lettore Modello)
■ Oltre il mero errore materiale, le correzioni ortografiche possono dare
un segnale di stile. Spesso si possono introdurre volontariamente errori,
neologismi o spelling alternativi
■ Se scriviamo in inglese, il nostro proofreader deve conoscere bene non
solo la lingua inglese, ma anche il nostro dominio di scrittura
Editing
Verb [ˈɛdɪt] edits, editing, edited [with object]
1. Prepare (written material) for publication by correcting,
condensing, or otherwise modifying it.
Volume I was edited by J. Johnson
(Oxford English Dictionary, https://www.lexico.com/definition/edit)
Editing
■ “To edit” non vuol dire editare come è usato per “pubblicare” (= “to
publish”). In passato il significato era quello ma ormai è in disuso. Non
intende nemmeno “creare”, che implica costruzione da zero
■ “Edit” ha il significato di modificare qualcosa che esiste già, e questo è il
senso che conserva nella parola “editor”= direttore di un giornale (che
non “crea” il giornale, né lo “pubblica”, ma gli dà forma e corregge gli
articoli altrui)
■ Un altro “editor” è chi fa il montaggio di un film, che appunto non crea
ma dispone e modifica materiale creato da altri
Editing
■ L’editing di un testo è quindi la modifica di un testo già scritto, o
di un’opera già creata, in vista di un determinato obiettivo o risultato
■ Spesso è fatto in combinazione con il proofreading perché nel
contempo si correggono errori grammaticali e di sintassi
■ I confini dell’editing sono molto sfumati: si può andare dalle piccole
correzioni di registro (modificare le espressioni troppo formali in
informali, ad esempio) a una pesante riscrittura
Editing – esempio di revisione
https://www.scribbr.com/proofreading-editing/thesis/example/
Editing – revisione nel dettaglio
 More than 1 -> At least one STILE
 The company in fourteen -> 14 STILE + typo
 10 of those -> Of these, 10 STILE
 The average length of…was -> The hedge funds held…for an
average length of 531 days STILE
 May find -> consider STILE
 Period -> / GRAMMATICA
 Is still to be seen as -> / STILE + GRAMMATICA
Note tecniche
 L’aspetto importante dell’editing e del proofreading non è tanto il
risultato finale quanto il processo: bisogna sempre tracciare le
modifiche nel testo con la funzione Revisione (Word e LibreOffice),
e commentare i punti in cui gli interventi non sono evidenti e
potrebbero essere non accettati e annullati. Capire le scelte del
correttore aiuta a adeguare la propria scrittura a un ambito
 Preferire i formati .docx e .odt perché conformi agli standard xml.
Il formato .doc delle vecchie versioni di Word è un formato
proprietario chiuso e incompatibile con gli altri
Fogli di stile
 Un foglio di stile è una raccolta di istruzioni su come scrivere per
rispettare il tono di voce di una pubblicazione, e per evitare che ogni
testo in arrivo dall’esterno deva essere vagliato minuziosamente, con
conseguente perdita di tempo
 Sono delle liste, spesso lunghe, di espressioni da usare e da
evitare, di convenzioni grafiche, di stili di citazioni
 Gli stylesheet sono nati nell’editoria ma hanno “contagiato” anche
l’informatica: i CSS sono dei Cascaded Style Sheet (fogli di stile a
cascata) e definiscono gli stili (font, colori, dimensioni, posizioni, ecc.) di
una pagina web, di un intero sito o di una app
Fogli di stile – un esempio
Initials should be used without spaces or full points
Up to three authors may be listed. If more are provided, then list the first
three authors and represent the rest by et al. Fewer authors followed by et al.
is also acceptable
All references in the text and notes must be specified by the authors’ last
names and date of publication together with page numbers if given.
Do not use ibid., op. cit., infra., supra. Instead, show the subsequent citation of
the same source in the same way as the first.
Where et al. is used in textual citations, this should always be upright, not italic.
https://uk.sagepub.com/sites/default/files/sage_harvard_reference_style_0.pdf
Fogli di stile
 I fogli di stile delle riviste accademiche si concentrano soprattutto sulle
citazioni. Esistono molti modi di indicarle (referencing), ed esistono
molti manuali autorevoli su come farlo
 Il Chicago Manual of Style, ad esempio, è uno dei più famosi, ma anche
l’AMA (American Medical Association) e l’APA (American Psychological
Association) hanno dei loro manuali che vengono molto usati anche al di
fuori dell’ambito per cui sono stati creati
 Il cosiddetto “Harvard style” (citazione autore-data), dice il sito di
Harvard, in realtà non è un nome ufficiale e non ha relazione con
l’università, ma ormai è conosciuto così
Fogli di stile
 A chi scrive spesso sembra una perdita di tempo, ma rispettare le
istruzioni dei fogli di stile in realtà fa risparmiare tempo dopo, e
dà al testo un aspetto ordinato e soprattutto gradito. Nelle redazioni
c’è sempre meno tempo per curare i dettagli, quindi se inviamo un
testo “pulito” i redattori si concentreranno più sul contenuto che
sulla forma, aiutandoci a scrivere meglio
 Utilizzarli come checklist una volta finito di scrivere la prima
bozza può essere utile per vedere incongruenze nel testo e per fare
una prima rilettura, meglio ancora se ad alta voce
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
■ Von Bertalanffy, Ludwig (2004, 1° ed. 1969) Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo,
applicazioni. Milano : Mondadori
■ Eco, Umberto (2018) Sei passeggiate nei boschi narrativi. Milano : La nave di Teseo
■ Watzlawick, Paul; Helmick Beavin, Janet & Jackson, Don D. (1971) Pragmatica della
comunicazione umana. Trad. di M. Ferretti, Roma : Astrolabio
■ Ranasinghe, Isuru et al. (2015) “Poorly Cited Articles in Peer-Reviewed Cardiovascular
Journals from 1997 to 2007. Analysis of 5-Year Citation Rates”, in Circulation, no. 131,
pp.1755-1762
■ http://agenda.ct.infn.it/event/187/material/slides/2?contribId=6 (presentazione sugli assiomi della
comunicazione)
■ Landhuis, Esther, “Scientific literature: Information overload”, Nature,
https://www.nature.com/articles/nj7612-457a
■ Open University Help Centre, “What is academic English?” https://help.open.ac.uk/what-is-
academic-English
Grazie dell’attenzione!
Per saperne di più su di me, visitate il mio sito www.vintaloro.it
o il mio profilo su LinkedIn
Scrivetemi a giordano@vintaloro.it

More Related Content

Similar to What’s Academic English

3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
imartini
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
imartini
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
imartini
 
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confrontoLa comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
Stefania Menici
 
A03 gestalt v
A03 gestalt vA03 gestalt v
A03 gestalt v
imartini
 
Jannis.Comunicazione pubblica PA
Jannis.Comunicazione pubblica PAJannis.Comunicazione pubblica PA
Jannis.Comunicazione pubblica PA
Giorgio Jannis
 
Dispense corso 1
Dispense corso 1Dispense corso 1
Dispense corso 1
imartini
 
(Ebook) (ita psicologia) - comunicare con la pnl
(Ebook) (ita   psicologia) - comunicare con la pnl(Ebook) (ita   psicologia) - comunicare con la pnl
(Ebook) (ita psicologia) - comunicare con la pnl
GianpieroMusto
 
Interazioni non verbali
Interazioni non verbaliInterazioni non verbali
Interazioni non verbali
imartini
 
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
Claudio Pensieri
 

Similar to What’s Academic English (20)

3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
 
Corso di Formazione Online di Comunicazione Efficace
Corso di Formazione Online di Comunicazione EfficaceCorso di Formazione Online di Comunicazione Efficace
Corso di Formazione Online di Comunicazione Efficace
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale20083. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
3. slide lezioni comunicazione interpersonale2008
 
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confrontoLa comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
La comunicazione non verbale: Nord e Sud Italia a confronto
 
Il processo comunicativo
Il processo comunicativoIl processo comunicativo
Il processo comunicativo
 
A03 gestalt v
A03 gestalt vA03 gestalt v
A03 gestalt v
 
Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...
Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...
Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...
 
Jannis.Comunicazione pubblica PA
Jannis.Comunicazione pubblica PAJannis.Comunicazione pubblica PA
Jannis.Comunicazione pubblica PA
 
Gal.Comunicare la PA
Gal.Comunicare la PAGal.Comunicare la PA
Gal.Comunicare la PA
 
I nodi formativi come strategia per l'apprendimento
I nodi formativi come strategia per l'apprendimentoI nodi formativi come strategia per l'apprendimento
I nodi formativi come strategia per l'apprendimento
 
CristianaLancioni_English_Education_ LESSON1.pptx
CristianaLancioni_English_Education_ LESSON1.pptxCristianaLancioni_English_Education_ LESSON1.pptx
CristianaLancioni_English_Education_ LESSON1.pptx
 
CristianaLancioni LESSON1._Preparazione_Concorso_Docenti_2024pptx
CristianaLancioni LESSON1._Preparazione_Concorso_Docenti_2024pptxCristianaLancioni LESSON1._Preparazione_Concorso_Docenti_2024pptx
CristianaLancioni LESSON1._Preparazione_Concorso_Docenti_2024pptx
 
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...
 
Ticonzero news n. 68
Ticonzero news n. 68Ticonzero news n. 68
Ticonzero news n. 68
 
Dispense corso 1
Dispense corso 1Dispense corso 1
Dispense corso 1
 
Comunicazione Non Verbale e Public Speaking
Comunicazione Non Verbale e Public SpeakingComunicazione Non Verbale e Public Speaking
Comunicazione Non Verbale e Public Speaking
 
(Ebook) (ita psicologia) - comunicare con la pnl
(Ebook) (ita   psicologia) - comunicare con la pnl(Ebook) (ita   psicologia) - comunicare con la pnl
(Ebook) (ita psicologia) - comunicare con la pnl
 
Interazioni non verbali
Interazioni non verbaliInterazioni non verbali
Interazioni non verbali
 
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
PNL Sanità Comunicazione Medico-Paziente. NLP and Healthcare. Doctor Patient ...
 

What’s Academic English

  • 1. WHAT’S ACADEMIC ENGLISH? Proofreading, Editing, Style sheet e altri strumenti di scrittura Giordano Vintaloro, MA, PhD – giordano@vintaloro.it
  • 3. Una definizione Academic English is different from everyday spoken English. It may be used to: ■ describe an object or situation ■ describe a process or how something works ■ explain something. Much of academic English is about expressing the relationship between ideas. Although the language may be more complex than in everyday English, good academic writers aim to be as clear, precise and simple as possible. They think about what their readers know already, and aim to guide them towards less familiar areas and topics. (https://help.open.ac.uk/what-is-academic-English)
  • 4. Dove si usa e perché? ■ Come dice il nome, si usa principalmente nell’Accademia per pubblicazioni e ricerche. Si usa anche nella politica, nell’economia e nell’industria, specialmente per la comunicazione istituzionale ■ Si usa in generale in tutti gli ambiti che coinvolgano un modus operandi tipico della ricerca scientifica e della sua disseminazione ■ Il motivo è che si tratta di uno stile comunicativo complessivo che punta alla chiarezza, più che all’eleganza, anche se non vieta il “bello scrivere”, purché orientato al contenuto
  • 5. Perché è importante? ■ Solo su PubMed, il database pubblico USA della ricerca medica, viene caricato 1 milione di paper ogni anno. ■ Nature parla già da alcuni anni di “diluvio di informazioni”: In today's digital world, it is impossible to stay abreast by reading a few journals, so researchers must identify sources that can provide the crucial data they need for their work and career. Reflecting on when, where, why and how we consume new information, and whether those behaviours help or hinder our personal and professional goals, moves us closer to becoming more effective scientists (https://www.nature.com/articles/nj7612-457a)
  • 6. Perché è importante? ■ Il solo selezionare le nuove pubblicazioni assorbe ormai dalle 6 alle 8 ore settimanali del lavoro di un ricercatore. La probabilità che qualcosa sia effettivamente letto è drammaticamente bassa ■ Un’analisi statistica di 164.377 articoli di medicina cardiovascolare indicizzati su SCOPUS dal 1997 al 2007 rivela che il 15,6% degli articoli (25.650) non è stato mai citato, mentre il 46% (75.550) ha ricevuto meno di 5 citazioni nei 5 anni seguenti ■ Ossia, circa il 60% degli articoli pubblicati ha una rilevanza statistica pari a zero
  • 7. Perché è importante? ■ Se già è difficile farsi trovare, quando qualcuno arriva a consultare le nostre ricerche non deve rimbalzare: il messaggio deve essere chiaro e convincente, bisogna scrivere bene ■ Scrivere bene significa utilizzare un impianto logico chiaro e lineare, utilizzare un inglese fluido e corretto, che rispetti il foglio di stile fornito e sia ben indicizzato con keyword pertinenti ■ Scrivere bene, in sostanza, deriva da una parte dall’avere ben chiaro in testa che cosa si vuole dire, e dall’altra far arrivare il messaggio al nostro pubblico nella maniera più integra possibile
  • 8. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione ■ Furono formalizzati da Paul Watzlawick e dai suoi collaboratori Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson della scuola di Palo Alto (California, USA) negli anni ’60 del secolo scorso, pubblicati in Pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick et al. 1971) ■ Riassumono in sintesi le realtà non dimostrabili ma evidenti (assiomi) della comunicazione umana e sono il risultato di studi psicologici e di comunicazione ■ Vanno sempre tenuti presenti quando si interagisce in qualsiasi modo con un pubblico
  • 9. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 1. Non si può non comunicare ■ La comunicazione avviene anche quando non è intenzionale, non è conscia, non c’è attività e non c’è parola ■ Tutto è comunicazione, anche il silenzio e l’assenza, e questo influenza gli altri che interpretano il nostro messaggio e vi rispondono
  • 10. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione ■ La relazione è il rapporto tra emittente e ricevente ed è ciò che determina il modo in cui esponiamo il contenuto ■ Contenuto = dati, Relazione = istruzioni su come elaborare i dati
  • 11. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti ■ La punteggiatura è l’operazione di separazione degli eventi in un ordine di sequenze o forme (Gestalt) comprensibile, di modo che la realtà non appaia caotica e minacciosa ■ Sulla punteggiatura ci deve essere un accordo tra i comunicanti se si vuole che il messaggio sia compreso in modo univoco
  • 12. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti ■ Il topo dice: “Ho addestrato il mio sperimentatore. Ogni volta che premo la leva mi dà da mangiare”. Rifiuta la punteggiatura dello sperimentatore ■ Marito: “Mi chiudo in me stesso perché tu brontoli” Moglie: “Brontolo perché ti chiudi in te stesso”. Non metacomunicano sui rispettivi modelli di interazione e vedono solo una parte dell’interazione altalenante
  • 13. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico (digitale) che con quello analogico ■ Il linguaggio digitale (discreto) ha una sintassi logica complessa ed estremamente efficace ma manca di una semantica di relazione ■ Il linguaggio analogico (continuo) ha la semantica di relazione ma manca di una sintassi adeguata
  • 14. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico (digitale) che con quello analogico ■ Il linguaggio digitale è attento al contenuto, recente, particolare, astratto, logico, razionale. Non esprime sentimenti ■ Il linguaggio analogico e attento alla relazione, arcaico, generale, è efficace se la relazione è centrale (ambiguità). Ha la semantica ma manca di una sintassi logica adeguata per definire la natura delle relazioni in modo non ambiguo
  • 15. I fondamentali. Gli assiomi della comunicazione 5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza ■ Gli scambi di comunicazione simmetrici (uguaglianza) seguono il modello “one up-one up” o “one down-one down” ■ Gli scambi di comunicazione complementari (differenza) seguono il modello “one up-one down” o “one down-one up”
  • 16. L’errore di traduzione del materiale analogico in numerico (digitale) A lezione di cinese: se ho i tre caratteri che indicano “rotondità”, “sedersi” e “acqua”, come interpreto la frase? ■ Qualcuno sta facendo il bagno seduto ■ Il sole tramonta sul mare (Watzlawick et al. 1971 : 89)
  • 17. L’errore di traduzione del materiale analogico in numerico (digitale) In inglese può succedere lo stesso nelle sequenze nominali. Qual è la risposta a “What about a big girls’ night out?” ■ Yeah, sure, we’re gonna have a big night out! ■ Yeah, sure, we’re the big girls! (Watzlawick et al. 1971 : 89)
  • 19. Teoria generale dei sistemi ■ Elaborata da Ludwig von Bertalanffy nel 1969 ■ Viene utilizzata ancora oggi specialmente nella biologia e nelle scienze “dure”, ma i suoi concetti di base restano validi anche per i “sistemi aperti” come quello della comunicazione umana ■ Un sistema è “un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e i loro attributi” (Watzlawick et al. 1971 : 110), collocati in un certo ambiente
  • 20. Teoria generale dei sistemi ■ Come definiamo il confine tra il sistema e l’ambiente? “Dalla definizione di sistema e di ambiente […] ogni sistema dato si può ulteriormente suddividere in sottosistemi e gli oggetti che appartengono a un sottosistema si possono benissimo considerare che facciano parte dell’ambiente di un altro sottosistema” (Watzlawick et al. 1971 : 112) ■ La definizione di sistema “aperto” si applica bene ai contesti organici, dove ci sono scambi di materiali, energie e informazione con l’ambiente. Chimica e fisica sono invece sistemi chiusi
  • 21. La lingua è un sistema aperto ■ La prima proprietà di un sistema aperto è la totalità: ■ “Ogni parte di un sistema è in rapporto tale con le parti che lo costituiscono che qualunque cambiamento in una parte causa un cambiamento in tutte le parti e in tutto il sistema” (Watzlawick et al. 1971 : 113) ■ Un corollario della totalità è la non-sommatività: ■ “Un sistema non può essere fatto coincidere con la somma delle sue parti; infatti, l’analisi formale di segmenti isolati artificialmente distruggerebbe l’oggetto stesso dell’interesse” (Watzlawick et al. 1971 : 115)
  • 22. La lingua è un sistema aperto ■ Un secondo corollario della totalità è la non-unilateralità: ■ “Asserire che il comportamento di A provoca il comportamento di B vuol dire ignorare l’effetto del comportamento di B sulla reazione di A; in realtà, è come distorcere la cronologia degli eventi punteggiando certi rapporti a tratto forte e oscurandone altri” (Watzlawick et al. 1971 : 116)
  • 23. La lingua è un sistema aperto ■ La seconda proprietà di un sistema aperto è la retroazione (feedback): ■ “Come sono unite le parti di un sistema se non sono né i rapporti unilaterali né quelli sommativi ad unirle? […] Dall’avvento della cibernetica e della ‘scoperta’ della retroazione, ci si è resi conto che una correlazione circolare e assai complessa è un fenomeno notevolmente diverso ma non meno scientifico delle nozioni causali più semplici e più ortodosse. Retroazione e circolarità […] sono il modello causale appropriato per la teoria dei sistemi interattivi.” (Watzlawick et al. 1971 : 116)
  • 24. La lingua è un sistema aperto ■ La terza proprietà di un sistema aperto è l’equifinalità: ■ “In un sistema circolare e autoregolantesi, i ‘risultati’ […] non sono determinati tanto dalle condizioni iniziali quanto dalla natura del processo o dai parametri del sistema. […N]on soltanto condizioni iniziali diverse possono produrre lo stesso risultato finale ma risultati diversi possono essere prodotti dalle stesse ‘cause’. […Q]uando analizzeremo come le persone si influenzano a vicenda, considereremo l’organizzazione in corso del processo interattivo molto più importante degli elementi specifici costituiti dalla genesi e dal risultato.” (Watzlawick et al. 1971 : 117)
  • 25. Il Lettore Modello ■ “Se vi è accaduto di vedere un film comico in un momento di profonda tristezza, saprete che difficilmente si riesce a divertirsi […]. Evidentemente come spettatori empirici stareste “leggendo” il film in un modo sbagliato. Ma sbagliato rispetto a che cosa? Rispetto al tipo di spettatore a cui il regista aveva pensato, uno spettatore disposto appunto a sorridere, e a seguire una vicenda che non lo coinvolge direttamente. Questo tipo di spettatore (o di lettore di un libro) lo chiamo Lettore Modello – un lettore-tipo che il testo non solo prevede come collaboratore, ma che anche cerca di creare.” (Eco 2018 : 1)
  • 26. Scrivere è comunicare in un sistema aperto ■ Ogni scritto che produciamo si inserisce all’interno di un sistema aperto che obbedisce alle regole generali della comunicazione e dei sistemi ■ Quello che viene chiamato “stile”, “registro”, “cifra stilistica” e simili, non è che una selezione di elementi che veicolano la comunicazione con l’obiettivo di ottenere un certo ‘risultato’ in un certo Lettore Modello ■ L’editing e i fogli di stile (e anche il proofreading) si fondano su questi principi
  • 28. Proofreading noun [ˈpruːfˌriː.dɪŋ] the process of finding and correcting mistakes in text before it is printed or put online: The pages are then sent out for proofreading. Most of the errors were corrected at the proofreading stage. (Cambridge English Dictionary, https://dictionary.cambridge.org/dictionary/english/proofreading)
  • 30. Proofreading ■ Il materiale è del The Writing Center – University of North Carolina at Chapel Hill https://writingcenter.unc.edu/tips-and- tools/ ■ La sezione contiene molti altri consigli inerenti ai vari tipi di scrittura, tra cui ad esempio come capire qual è il proprio pubblico (audience) o Lettore Modello
  • 31. Proofreading ■ Sebbene sembri un’operazione meccanica, anche il proofreading varia a seconda dell’obiettivo della comunicazione ■ La correzione di un mero typo (errore di battitura/stampa) è abbastanza lineare ma, ad esempio, l’uso delle virgole spesso discende dallo stile di scrittura che si vuole mantenere, dal Lettore Modello e dalle richieste del foglio di stile, che possono variare anche molto
  • 32. Proofreading ■ Un esempio è la “Oxford comma” (o “Harvard comma” negli USA): a) There were three people: I, you, and Harry b) There were three people: me, you and Harry ■ La virgola tra il penultimo e l’ultimo elemento in una lista di almeno tre serve a distinguere i due ultimi elementi, i quali potrebbero essere collegati da and e quindi considerati assieme ■ Oltre al valore diacritico, la virgola Oxford è anche un segno di stile che vuole mandare un messaggio di registro più curato
  • 33. Proofreading ■ Più in generale, il proofreading è un’operazione necessaria affinché il testo rispetti almeno il minimo codice comune tra emittente (noi) e ricevente (il Lettore Modello) ■ Oltre il mero errore materiale, le correzioni ortografiche possono dare un segnale di stile. Spesso si possono introdurre volontariamente errori, neologismi o spelling alternativi ■ Se scriviamo in inglese, il nostro proofreader deve conoscere bene non solo la lingua inglese, ma anche il nostro dominio di scrittura
  • 34. Editing Verb [ˈɛdɪt] edits, editing, edited [with object] 1. Prepare (written material) for publication by correcting, condensing, or otherwise modifying it. Volume I was edited by J. Johnson (Oxford English Dictionary, https://www.lexico.com/definition/edit)
  • 35. Editing ■ “To edit” non vuol dire editare come è usato per “pubblicare” (= “to publish”). In passato il significato era quello ma ormai è in disuso. Non intende nemmeno “creare”, che implica costruzione da zero ■ “Edit” ha il significato di modificare qualcosa che esiste già, e questo è il senso che conserva nella parola “editor”= direttore di un giornale (che non “crea” il giornale, né lo “pubblica”, ma gli dà forma e corregge gli articoli altrui) ■ Un altro “editor” è chi fa il montaggio di un film, che appunto non crea ma dispone e modifica materiale creato da altri
  • 36. Editing ■ L’editing di un testo è quindi la modifica di un testo già scritto, o di un’opera già creata, in vista di un determinato obiettivo o risultato ■ Spesso è fatto in combinazione con il proofreading perché nel contempo si correggono errori grammaticali e di sintassi ■ I confini dell’editing sono molto sfumati: si può andare dalle piccole correzioni di registro (modificare le espressioni troppo formali in informali, ad esempio) a una pesante riscrittura
  • 37. Editing – esempio di revisione https://www.scribbr.com/proofreading-editing/thesis/example/
  • 38. Editing – revisione nel dettaglio  More than 1 -> At least one STILE  The company in fourteen -> 14 STILE + typo  10 of those -> Of these, 10 STILE  The average length of…was -> The hedge funds held…for an average length of 531 days STILE  May find -> consider STILE  Period -> / GRAMMATICA  Is still to be seen as -> / STILE + GRAMMATICA
  • 39. Note tecniche  L’aspetto importante dell’editing e del proofreading non è tanto il risultato finale quanto il processo: bisogna sempre tracciare le modifiche nel testo con la funzione Revisione (Word e LibreOffice), e commentare i punti in cui gli interventi non sono evidenti e potrebbero essere non accettati e annullati. Capire le scelte del correttore aiuta a adeguare la propria scrittura a un ambito  Preferire i formati .docx e .odt perché conformi agli standard xml. Il formato .doc delle vecchie versioni di Word è un formato proprietario chiuso e incompatibile con gli altri
  • 40. Fogli di stile  Un foglio di stile è una raccolta di istruzioni su come scrivere per rispettare il tono di voce di una pubblicazione, e per evitare che ogni testo in arrivo dall’esterno deva essere vagliato minuziosamente, con conseguente perdita di tempo  Sono delle liste, spesso lunghe, di espressioni da usare e da evitare, di convenzioni grafiche, di stili di citazioni  Gli stylesheet sono nati nell’editoria ma hanno “contagiato” anche l’informatica: i CSS sono dei Cascaded Style Sheet (fogli di stile a cascata) e definiscono gli stili (font, colori, dimensioni, posizioni, ecc.) di una pagina web, di un intero sito o di una app
  • 41. Fogli di stile – un esempio Initials should be used without spaces or full points Up to three authors may be listed. If more are provided, then list the first three authors and represent the rest by et al. Fewer authors followed by et al. is also acceptable All references in the text and notes must be specified by the authors’ last names and date of publication together with page numbers if given. Do not use ibid., op. cit., infra., supra. Instead, show the subsequent citation of the same source in the same way as the first. Where et al. is used in textual citations, this should always be upright, not italic. https://uk.sagepub.com/sites/default/files/sage_harvard_reference_style_0.pdf
  • 42. Fogli di stile  I fogli di stile delle riviste accademiche si concentrano soprattutto sulle citazioni. Esistono molti modi di indicarle (referencing), ed esistono molti manuali autorevoli su come farlo  Il Chicago Manual of Style, ad esempio, è uno dei più famosi, ma anche l’AMA (American Medical Association) e l’APA (American Psychological Association) hanno dei loro manuali che vengono molto usati anche al di fuori dell’ambito per cui sono stati creati  Il cosiddetto “Harvard style” (citazione autore-data), dice il sito di Harvard, in realtà non è un nome ufficiale e non ha relazione con l’università, ma ormai è conosciuto così
  • 43. Fogli di stile  A chi scrive spesso sembra una perdita di tempo, ma rispettare le istruzioni dei fogli di stile in realtà fa risparmiare tempo dopo, e dà al testo un aspetto ordinato e soprattutto gradito. Nelle redazioni c’è sempre meno tempo per curare i dettagli, quindi se inviamo un testo “pulito” i redattori si concentreranno più sul contenuto che sulla forma, aiutandoci a scrivere meglio  Utilizzarli come checklist una volta finito di scrivere la prima bozza può essere utile per vedere incongruenze nel testo e per fare una prima rilettura, meglio ancora se ad alta voce
  • 45. ■ Von Bertalanffy, Ludwig (2004, 1° ed. 1969) Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo, applicazioni. Milano : Mondadori ■ Eco, Umberto (2018) Sei passeggiate nei boschi narrativi. Milano : La nave di Teseo ■ Watzlawick, Paul; Helmick Beavin, Janet & Jackson, Don D. (1971) Pragmatica della comunicazione umana. Trad. di M. Ferretti, Roma : Astrolabio ■ Ranasinghe, Isuru et al. (2015) “Poorly Cited Articles in Peer-Reviewed Cardiovascular Journals from 1997 to 2007. Analysis of 5-Year Citation Rates”, in Circulation, no. 131, pp.1755-1762 ■ http://agenda.ct.infn.it/event/187/material/slides/2?contribId=6 (presentazione sugli assiomi della comunicazione) ■ Landhuis, Esther, “Scientific literature: Information overload”, Nature, https://www.nature.com/articles/nj7612-457a ■ Open University Help Centre, “What is academic English?” https://help.open.ac.uk/what-is- academic-English
  • 46. Grazie dell’attenzione! Per saperne di più su di me, visitate il mio sito www.vintaloro.it o il mio profilo su LinkedIn Scrivetemi a giordano@vintaloro.it