2. Table of content
TEATRO FRANCO PARENTI
Educatore e prete “contro” la lezione di Don Milani
La Stampa Milano - Milano - 16/04/2019
La nuova pedagogia di Don Milani
La Repubblica Milano - Milano - 16/04/2019
“Chiusi per ferie” il teatro difende lo stop pasquale
La Repubblica Milano - Milano - 16/04/2019
Claudio Magris, un compleanno di storie E anche Vargas Llosa lo festeggia
Corriere della Sera - 16/04/2019
Don Milani il "prete scomodo"
Metro (IT) Milano - Milano - 16/04/2019
Il Vangelo attuale di Don Milani
Corriere della Sera Milano - Milano - 16/04/2019
Don Milani, rivoluzionario pacifico
Leggo Milano - Milano - 16/04/2019
La “lezione” del priore di Barbiana
Il Cittadino di Lodi - 16/04/2019
volta al Campo Decreto flussi, domani il “clic day”
Mi-Tomorrow - 15/04/2019
"Chiusi per ponte": giù il sipario nei teatri di Milano tra Pasqua e Primo Maggio
milano.repubblica.it - 16/04/2019
"Chiusi per ponte": giù il sipario nei teatri di Milano tra Pasqua e Primo Maggio
Msn (IT) - 16/04/2019
Stand Up Comedy - Michela Giraud
6e20.it - 15/04/2019
Magris, un compleanno di storie E anche Vargas Llosa lo festeggia L’intervista | Collana | Speciale
corriere.it - 15/04/2019
Sipario! Da Il costruttore Solness a Ombre folli
mitomorrow.it - 15/04/2019
Mantieni il bacio: Massimo Recalcati racconta il suo ultimo libro con una Lectio Magistralis al Teatro
Franco Parenti
stateofmind.it - 15/04/2019
Vangelo secondo Lorenzo
Vivimilano.corriere.it - 16/04/2019
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3. Magris, un compleanno di storie E anche Vargas Llosa lo festeggia L’intervista|Collana | Speciale
YouFeed.it - 16/04/2019
Don Milani il “prete scomodo”
milano.zone - 16/04/2019
Don Milani il “prete scomodo”
metronews.it - 16/04/2019
Educatore e prete “contro”, la lezione di Don Milani
lastampa.it - 16/04/2019
ANDREE RUTH SHAMMAH
Festa del teatro, una scommessa vinta
La Prealpina - 16/04/2019
Premio Delia Cajelli per il Teatro ad Andrée Ruth Shammah
it.geosnews.com - 15/04/2019
BAGNI MISTERIOSI
GIOVANNI CHIAMENTI
Inside Art - 01/03/2019
Mostre, Milano alla Palazzina dei Bagni Misteriosi la mostra collettiva ''Immersione libera''
primapaginanews.it - 15/04/2019
Giardino della Triennale Official Cocktail Party con Dj set
wikieventi.it - 15/04/2019
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5. «VANGELO SECONDO LORENZO» AL TEATRO FRANCO PARENTI
Educatoreeprete“contro”
lalezionedi DonMilani
La storia del sacerdote fiorentino inviso alla Chiesa
Ci sono stati anni in cui «Let-
tera a una professoressa» era
libro immancabile nella bi-
blioteca di chi contestava la
scuolaitaliana. Scuola parita-
ria a parole (la riforma degli
studi primari è di metà Anni
’60), classista, autoritaria e
retrograda nel profondo.
Frutto del lavoro collettivo di
Don Lorenzo Milani, parroco
in quel di Barbiana (borghet-
to montano dove era stato
esiliato dopo l’eccesso di “at-
tivismo” aCalenzano) e degli
allievi della sua scuola popo-
lare, il libro era un atto d’ac-
cusa contro un’istituzione
che non emancipava ma con-
fermava l’ingiustizia sociale.
Sacerdote controcorrente,
prete ed educatore, critico e
scomodo, inviso ai vertici ec-
clesiastici che ne temevano lo
spirito libertario eutopico. Da
allora sono passati più di 50
anni (il libro èdel 1967, l’anno
della sua morte) e dopo una
stagione in cui pareva che tut-
to davvero dovessecambiare,
quelle esperienze sono state
archiviate. Eppure lasualezio-
ne è sempre valida.
Leo Muscato eLaura Perini
l’hanno sintetizzata in «Vange-
lo secondo Lorenzo», spetta-
colo strutturato in due parti:
colo strutturato in due parti:
“Vita da cappellano”, gli anni
dal ’47 al ’54, e “Vita da prio-
re”, quelli dal ’54 al ‘67. Nei
panni di don Milani Alex Cen-
dron. Con lui, oltre aun cast di
giovani attori, anche sette
bambini nel ruolo dei suoi gio-
vani allievi.
Teatro Franco Parenti, fino
al 18 aprile, 20/38 euro (og-
gi alle 18.30 incontro con il
regista, il professor Ichino e
lo storico Melloni) —
c BYNCNDALCUNIDIRITTIRISERVATI
ADRIANA MARMIROLI
Alex Cendronnei panni di Don Milani con i suoi giovani allievi
Tutti i diritti riservati
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PAGINE :1
SUPERFICIE :16 %
PERIODICITÀ :Quotidiano
AUTORE :Adriana Marmiroli
16 aprile 2019 - Edizione Milano
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6. SARA CHIAPPORI
Q
uando, nel 1954, don
Milani arriva a Barbiana,
nel cuore del Mugello,
trova una pieve isolatissima sul
cocuzzolo di una montagna. La
curia l’ha spedito alla fine del
mondo per liberarsi di lui,
giovane parroco scomodo. Non
ci sono né acqua, né luce, né
gas, è una piccola comunità
contadina piegata dalla fatica e
dalla povertà: don Milani
capisce che la sfida si gioca
tutta sulla scuola, il diritto allo
studio è la battaglia cruciale per
i cittadini di domani. La sua sarà
una rivoluzione, pacifica ma
implacabile. Con Lettera a una
professoressa si inaugura un
nuovo modo di intendere
l’educazione e la pedagogia.
Alla vita e al pensiero di
quest’uomo di chiesa
controcorrente è dedicato lo
spettacolo in arrivo al Parenti, Il
Vangelo secondo Lorenzo ,
diretto da Leo Muscato, che lo
ha scritto con Laura Perini (da
stasera, ore 20, a giovedì,
biglietti 38/18 euro, tel.
0259995206). In scena, nel ruolo
del priore di Barbiana, c’è Alex
Cendron alla guida di un
corposo cast che prevede anche
otto bambini. In occasione della
prima, oggi alle 18, in
programma l’incontro “Don
Milani, Milano e la chiesa dei
poveri. Storia di un’amicizia”,
con Alberto Meloni, che ha
curato per i Meridiani
Mondadori l’opera omnia di don
Milani, e Pietro Ichino che gli ha
dedicato il libro La casa nella
pineta (Giunti). Modera
Massimo Bernardini.
Franco Parenti
La nuova pedagogia di Don Milani
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PAGINE :19
SUPERFICIE :10 %
PERIODICITÀ :Quotidiano
AUTORE :Sara Chiappori
16 aprile 2019 - Edizione Milano
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7. S
cherzi del calendario.
Tra gli effetti di questo
lungo ponte primaverile,
con la Pasqua a ridosso del
25 Aprile e del Primo Maggio,
si registra una brusca
interruzione dell’attività dei
teatri. Quasi tutti chiusi per
un paio di settimane, salvo
qualche rara eccezione. Il
dato si fa notare, scatta il
paragone con le altre capitali
europee, a cui pure Milano
vorrebbe allinearsi, si apre il
dibattito. «A furia di
invocare l’internazionalità,
rischiamo di diventare
provinciali», scherza Sergio
Escobar, direttore del
Piccolo, dove comunque la
serrata non è totale: da
stasera al 12maggio in via
Rovello Umberto Orsini è Il
costruttore Solness di Ibsen,
mentre dal 26 aprile allo
Strehler comincia la
rassegna “Milano per
Gaber”. In ogni caso, poco
rispetto alla frenesia del
resto della stagione.
pagina X
La polemica
“Chiusiper ferie”
ilteatro difende
lo stop pasquale
Chiappori eSpaventa
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SUPERFICIE :73 %
PERIODICITÀ :Quotidiano
16 aprile 2019 - Edizione Milano
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8. SARACHIAPPORI
SIMONA SPAVENTA
Scherzi del calendario. Tra gli
effetti di questo lungo ponte
primaverile, con la Pasqua a
ridosso del 25 Aprile e del Primo
Maggio, si registra una brusca
interruzione dell’attività dei
teatri, come ha segnalato
Repubblica . Quasi tutti chiusi per
un paio di settimane, salvo
qualche rara eccezione. Il dato si
fa notare, scatta il paragone con
le altre capitali europee, a cui
pure Milano vorrebbe allinearsi,
si apre il dibattito. «A furia di
invocare l’internazionalità,
rischiamo di diventare
provinciali» scherza Sergio
Escobar, direttore del Piccolo,
dove comunque la serrata non è
totale: da stasera al 12maggio in
via Rovello Umberto Orsini è Il
costruttore Solnessdi Ibsen,
mentre dal 26 aprile allo Strehler
comincia la rassegna “Milano per
Gaber”. In ogni caso, poco
rispetto alla frenesia del resto
della stagione. «Appunto,
facciamo 900 alzate di sipario
all’anno —continua Escobar —la
programmazione è anche una
questione di responsabilità.
Questo è un periodo a rischio, ce
lo dice l’esperienza, non
mandiamo gli artisti al massacro.
Ce lo possiamo permettere con
Orsini, ma perché sta in scena
quasi un mese». Che non ci siano
spettacoli non significa poi
necessariamente che i teatri
siano in vacanza. «Sfruttiamo
questo lungo ponte per le prove
di due nuove produzioni —
dicono Ferdinando Bruni ed Elio
dicono Ferdinando Bruni ed Elio
De Capitani dell’Elfo —
Armonizzare la programmazione
degli spettacoli con il lavoro di
allestimento, che
necessariamente deve avvenire
sul palcoscenico, non è facile.
L’analisi dei flussi e delle
esigenze dei nostri spettatori ci
ha portati a individuare questo
periodo come il migliore per una
sospensione di qualche giorno,
che comunque ci sembra
davvero poca cosa a fronte di una
stagione che ha già totalizzato 612
aperture di sipario». Non solo,
continuano Bruni e De Capitani,
«fino a pochi anni fa le stagioni
iniziavano a novembre e finivano
a Pasqua. Milano ha messo in atto
un’inversione di tendenza,
allungando le programmazioni,
spesso fino a luglio, e aprendole a
settembre». Anche al Franco
Parenti, reduce dai bagni di folla
del Fuorisalone, si sospendono gli
spettacoli il 18 aprile, si
ricomincia il 30 con una serata di
danza contemporanea in
collaborazione con il festival
“Fog”, e nel frattempo si mettono
in prova le nuove produzioni. «Mi
sono inventata le stagioni teatrali
estive, non ho paura di rischiare,
ma deve avere un senso. Qualche
anno fa, per esempio, per Pasqua,
avevamo fatto L’annuncio a Maria
di Claudel. E comunque vanno
considerate anche le abitudini
del pubblico: con la primavera la
gente appena può va via». I
milanesi, d’accordo, ma come la
mettiamo con i turisti e il gran
tourbillon internazionale?
«Programmare per un pubblico
«Programmare per un pubblico
straniero è impegnativo —
ragiona Shammah —se vogliamo
pensare a un’offerta in questo
senso si dovrebbe creare un
tavolo e lavorare tutti insieme,
teatri e Comune, non lasciare la
responsabilità ai singoli». Con la
prosa, per esempio, servono i
sovratitoli e, secondo Fioravante
Cozzaglio del Carcano, «sui
turisti non ha appeal. Per parlare
aun pubblico internazionale devi
usare un linguaggio
internazionale: la danza, la
musica. A Capodanno, a vedere i
balletti, vengono molti stranieri,
si potrebbe pensare di andare
nella stessa direzione anche a
Pasqua. Detto ciò, il ponte di
quest’anno per gli operatori è
davvero spaventoso». Se lo
temono i teatri del centro,
figuriamoci quelli di periferia. Si
prendono una pausa al Teatro
della Cooperativa a Niguarda,
dove non ci saranno spettacoli
ma, trattandosi di uno dei
quartieri simbolo della
Resistenza milanese, per il 24 e 25
aprile sono in programma varie
iniziative, con l’Anpi e la Casa
della Memoria. «Inutile negarlo, è
un periodo difficile —spiega
Renato Sarti —sarebbe bello che i
teatri fossero sempre aperti, ma
c’è un problema di qualità da
difendere a fronte di risorse
sempre più esigue». Fermarsi,
insomma, è anche questione di
necessità, se non addirittura di
sopravvivenza. «Dopo
l’ubriacatura di MiArt e del
Salone, una pausa può fare bene
—osserva Mino Bertoldo,
direttore dell’Out Off —Se
La polemica
GiùilsipariotraPasquae PrimoMaggio
“Nonsimandanogli artistialmassacro”
La difesadegli operatori teatrali sulle ragioni della serrata
delle saleche allontana Milano dalle grandi capitali europee
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia
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PERIODICITÀ :Quotidiano
16 aprile 2019 - Edizione Milano
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9. possiamo, evitiamo chiusure così
lunghe, dando spazio magari a
brevi ospitalità, ma quest’anno è
davvero complicato. I primi a
tentare strade aperte ai turisti
devono essere quelli che hanno
più sale e più possibilità. Noi
facciamo sempre più fatica».
Èun periodo
a rischio, a furia
di invocare
l’internazionalità
rischiamo di
diventare provinciali
Sesivogliono
coinvolgere i turisti
ragioniamo su
balletti e musica,
come già facciamo
a Capodanno
Dopo l’ubriacatura
di Miart e Salone,
fermarsi può far
bene, in ogni caso
noi facciamo
sempre più fatica
Siamoin un quartiere
simbolo della
Resistenza,il24 e 25
aprileci sono
iniziativecon Anpi
e Casadella Memoria
Sfruttiamo la pausa
per le prove di due
nuove produzioni,
qualche giorno
è poca cosa in
un’intera stagione
Per intercettare
ilpubblico straniero
andrebbe pensato
un palinsesto
in accordo
con il Comune
Sergio Escobar
Classe 1950 è
direttore del
Piccolo dal 1998
Renato Sarti
Èl’anima
del Teatro
della Cooperativa
Mino Bertoldo
È fondatore
e direttore del
Teatro Out Off
Andrée Shammah
È la fondatrice e
direttrice del
Franco Parenti
Nel periodo primaverile
chi può va fuori città
Ma tra lemotivazioni
c’è anche lacarenza
di risorse finanziarie
Elio De Capitani
È alla guida
dell’Elfo con
Ferdinando Bruni
Cozzaglio
Dirige il Carcano
con Sergio
Fantoni
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16 aprile 2019 - Edizione Milano
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10. Tutti i diritti riservati
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16 aprile 2019 - Edizione Milano
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11. Maestri L’evento al Teatro Franco Parenti di Milano per gli 80 anni. In libreria la nuova raccolta di racconti
U
na serata di grande
atmosfera e di emo-
zioni, in un Teatro
Franco Parenti gremi-
tissimo di lettori e di amici, ha
celebrato ieri sera gli ottan-
t’anni di uno dei nostri più
grandi scrittori, Claudio Ma-
gris (nato a Trieste il 10aprile
1939). Un omaggio, organiz-
zato da Fondazione Corriere,
«Corriere della Sera» e Gar-
zanti, durante il quale il mae-
stro ha ripercorso con umani-
tà profonda e ironia una car-
riera lunghissima e fittissima
di incontri, passioni, impres-
sioni, memorie, riflessioni,
quelle letterarie sulla «sua»
Mitteleuropa equelle più per-
sonali sulle amicizie, sul tem-
po e sulla scrittura.
C’erano davvero tanti amici
eospiti intorno a Magris, nel-
la seratadi ieri. Prima, i saluti
del presidente della Fonda-
zione Corriere Piergaetano
Marchetti (che ha ricordato
una grande dote di Magris,
quella «di non aver mai ri-
nunciato aessereséstesso»)e
l’intervento del direttore del
«Corriere della Sera»Luciano
Fontana(che ha citato «la me-
(che hacitato «la me-
raviglia di leggere i suoi
articoli» eha ringraziato
Magris «di aver accom-
pagnato in tutti questi
anni il “Corriere”, per 52
anni di collaborazio-
ne»). Poi, sul palco del
ne»). Poi, sul palco del
Parenti è salito Claudio
Magris, accolto da un
applauso caloroso, e la
serata condotta da An-
tonio Troiano, respon-
sabile delle pagine cul-
turali del «Corriere» è
proseguita con moltissi-
mi interventi, anche asorpre-
sa.Magris, intanto, intervista-
to da Cristina Taglietti e Mar-
zio Breda, ha ricordato l’emo-
zione di scrivere per i l
giornale, fin dai primi tempi,
quando gli capitava perfino di
intravvedere Dino Buzzati se-
duto alla scrivania: «Prima di
ringraziare per questa festa
incredibile, vorrei dire che co-
sa è stato scrivere per il “Cor-
riere”: cioè il grande insegna-
mento che dà scrivere per il
quotidiano, la suggestione
che ti dà quella scrittura a
contatto con larealtà, che ti ti-
ra fuori le cose più vere. Non
finirò mai di citare Mark
Twain, che diceva “la realtà è
più fantastica della fantasia”.
Lo si impara scrivendo per un
quotidiano».
E ha aggiunto: «Seè possi-
bile accettare senza imbaraz-
zo questo regalo, è perché
ogni riconoscimento non va
alla singola persona, ma atut-
te le altre che abbiamo incro-
ciato, che hanno fatto balena-
re in noi coseche da soli non
avremmo capito».
Subito, Magris ha affronta-
to il tema della scrittura, par-
lando del suo nuovo libro, la
raccolta di racconti Tempo
curvo a Krems, edita da Gar-
curvo a Krems, edita da Gar-
zanti: «Sarebbepiù facile par-
lare dei romanzi, che offrono
abbondanza di materia pre-
narrativa di cui parlare; più
difficile parlare di un raccon-
to, che coglie un attimo, co-
glie lo scorrere del tempo. Ho
sempre sentito fortemente il
senso della vita come presen-
te, in cui le persone con cui ho
vissuto, anche se assenti, so-
no ancora intorno a me. Io
tengo molto a questa dimen-
sione del non-tempo».
Dalla affollatissima platea,
il primo degli interventi di sa-
luto èvenuto da StefanoMau-
ri, amministratore delegato
del Gruppo Gems, che ha ri-
cordato l’incontro con Clau-
dio Magris in Garzanti: «Ciò
che mi ha stupito è stato tro-
vare in lui oltre che il letterato,
anche un uomo capacedi es-
sere leggero come una balle-
rina. Ha 80anni ma ricorda gli
episodi del liceo come fossero
avvenuti ieri». Anche Ernesto
Franco, direttore editoriale di
Einaudi, l’editore con cui Ma-
gris pubblicò nel 1963Il mito
absburgico, ha ricordato il la-
voro con lo scrittore, «una
collaborazione che è conti-
nuata nel tempo», rievocando
il lavoro comune per la casa
editrice Marietti e l’amicizia
personale dell’autore con Da-
niele Del Giudice.
ClaudioMagris,uncompleannodistorie
EancheVargasLlosalofesteggia
L’abbracciodiamicielettoriall’autoredi«Danubio»,conunaletterainattesa
«Larealtàèpiùfantasticadellafantasia,losiimparascrivendoperunquotidiano»
Ne ha approfittato Magris
per approfondire il tema della
realtà che aiuta earricchisce il
lavoro dello scrittore: «Rin-
grazio anche il mondo edito-
di Ida Bozzi
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PAESE :Italia
PAGINE :39
SUPERFICIE :67 %
PERIODICITÀ :Quotidiano
DIFFUSIONE :(686813)
AUTORE :Di Ida Bozzi
16 aprile 2019
P.11
13. Claudio Magris
riceve
da Cecilia
Bressanelli,
ultima assunta
alla redazione
Cultura del
«Corriere della
Sera», l’opera
Barca . Il dono è
stato realizzato
dall’artista
Velasco Vitali
presso la
Fonderia
Artistica
Battaglia
di Milano (Foto
LaPresse /
Mourad Balti
Touati)
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DIFFUSIONE :(686813)
AUTORE :Di Ida Bozzi
16 aprile 2019
P.13
14. Don Milani
il
zyxwvutsrponmlkihgfedcbaZWVUTSRPONMLJIHGFEDCBA
An t o n i o Gar b i sa
TEATRO Dopo l'avventura e il successo
de n ome della da Umberto
Eco, il regista e dr ammaturgo Leo Mu-
scato toma, da stasera a giovedì, al
Teatro Franco Parenti con se-
condo Si t r at t a di uno spet-
tacolo pr odo tt o da Elsinor, Metastasio
e Arca azzurra, scritto nel 2017 da lui
stesso assieme a Laura Perini in cui si
racconta la figura di Don Milani, il
che ispirò il '68. Sa-
cerdote anticonformista, appassiona-
to educ ato r e dei figli della classe ope-
raia, il par r oc o di Barbiana, qui inter-
pretato dall'attore Alex Cendron, ri-
vive nell'Italia ingessata e classista del
secondo dopoguerra, quel Paese che
lui, prete dei poveri, provò, violente-
mente osteggiato, a riscattare dall'a-
nalfabetismo i figli di co ntadi ni e ope-
rai. Sul palcoscenico si condensa, in
due atti, un materiale sconfinato, f at to
di lettere, t es ti m oni anz e, libri e rac-
conti.
Ne esce n on un a l ett ur a agiografica,
ma il ritratto di un u om o controverso,
quello di u n sacerdote militante, obiet-
tore di coscienza, edu cat or e appassio-
nato inviso alle g er ar c hie della Chiesa.
In realtà, u n u om o di fede controcor-
rente, un utopista, un rivoluzionario,
u n disobbediente e un novello San
Francesco. Tanto è stato dett o e scritto
su Don Milani, tra condanna e riabi-
litazione postuma.
In scena, oltre a Cendron, eccellente
interprete anche di cinema e tv, altri
dieci attori e sette giovanissimi debut-
tanti nel r uolo degli scolari di Barbiana
(Info: teatrofrancoparenti.it). zyxwutsrponmlihgedcbaVTRPOM
Da secondo by LeoMuscatoal TeatroFrancoParenti,conAlexCendron.
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PAESE :Italia
PAGINE :17
SUPERFICIE :23 %
AUTORE :A N T O N I O Gar…
16 aprile 2019 - Edizione Milano
P.14
16. (C) Ced Digital e Servizi | ID: 00000000 | IP ADDRESS:
(C) Ced Digital e Servizi | ID: 00000000 | IP ADDRESS:
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PAESE :Italia
PAGINE :19
SUPERFICIE :11 %
AUTORE :N.D.
16 aprile 2019 - Edizione Milano
P.16
17. TEATRO A Milano
La “lezione”
del priore
di Barbiana
Dastasera, ore 19,30,a giovedì
18aprile al Teatro Franco Parenti
di Milano andrà in scena il “Vange-
lo secondo Lorenzo” di LeoMusca-
to e Laura Perini per la regia dello
stesso Muscato e nella parte del
Priore di Barbiana, don Lorenzo
Milani, Alex Cedron. Prima dello
spettacolo alle ore 18,30il regista
e drammaturgo Leo Muscato in-
contrerà Pietro Ichino e Alberto
Melloni. n
Tutti i diritti riservati
Cittadino di Lodi [
PAESE :Italia
PAGINE :41
SUPERFICIE :3 %
AUTORE :N.D.
16 aprile 2019
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18. Alex Cendron è Don Milani
Vangelo secondo Lorenzo
L’eclettico attore Alex Cendron inter-
preta Don Lorenzo Milani sul palco
del Teatro Franco Parenti. Una
lunga tournèe per questo spet-
tacolo irmato da Leo Muscato
e Laura Perini che racconta la
vita di un prete fuori dai cano-
ni servendosi di un numero-
sissimo cast composto da ben
18 interpreti tra cui 7 bambi-
ni. Lasciare una forte testimo-
nianza dell’opera del sacerdote
di Barbiana sembra essere il pri-
mo obiettivo di questo lavoro. “Quando
affronti un personaggio storico come Don Lorenzo, non puoi esimerti
dal praticare tutto ciò che ha scritto e detto, tutto ciò che di lui hanno
scritto e detto – racconta Alex Cendron a Mi-Tomorrow - In questo caso
il materiale è moltissimo e io ho pensato di iniziare dal fare visita alla
sua tomba, in una Barbiana deserta, di rendermi conto con mano di
quale isolamento ha dovuto affrontare. Ho preferito non seguire una
via mimetica imitativa, ma piuttosto evocativa, cercando una aderenza
emotiva alla sua passione e morte”.
Damartedì a giovedì
TeatroFranco Parenti
Via Pier Lombardo 14, Milano
Biglietti da20 euro suteatrofrancoparenti.it
Dialogo tra ombre
Ombre folli
Dopo Totò e Vicè, nella sala
Fassbinder prosegue la per-
sonale dedicata alla Com-
pagnia Vetrano/Randisi
con un altro testo di
Franco Scaldati. Il con-
nubio tra Enzo Vetrano
e Stefano Randisi è nato
nel 1976 e ha portato
al pubblico una lunga
serie di spettacoli di suc-
cesso come I giganti della
montagna e Le smanie per la
villeggiatura . Il forte legame con
la Sicilia viene rimarcato dalla scelta di portare a Milano due testi di
Scaldati, autore palermitano scomparso nel 2013 e deinito il Beckett
siciliano da Franco Quadri. Sul palco assistiamo al dialogo tra le ombre
di due uomini che raccontano i propri segreti e i propri sentimenti. Uno
spettacolo destinato a raggiungere il cuore del pubblico coi monologhi
recitati in palermitano poetico da un’ombra mentre l’altra traduce pa-
rola per parola andando a creare un’unica melodia che incanta lo spet-
tatore. Due grandi attori lustrano una delle perle di Franco Scaldati.
Damartedì a giovedì
TeatroElfo Puccini
CorsoBuenos Aires 33,Milano
Biglietti da 21,50euro suelfo.org
Umberto Orsini nel classico di Ibsen
Il costruttore Solness
Al Piccolo Teatro Grassi arriva Il co-
struttore Solness, grande clas-
sico di Henrik Ibsen adattato e
diretto da Alessandro Serra,
vincitore del Premio Ubu nel
2017 con Macbettu . Una pro-
duzione Compagnia Orsini
e Teatro Stabile dell’Umbria
che vede Umberto Orsini nel
ruolo di Solness, anziano e af-
fermato costruttore edile, ostile
ai giovani, da cui teme di essere
soppiantato. La giovanissima Hilde
bussa alla sua porta e gli ricorda un in-
contro e una promessa di dieci anni prima che
lui, al vertice del successo, fece a lei, bambina. Solness non rammenta
ed è tormentato dal senso di colpa per un episodio all’origine della sua
fortuna sociale, professionale ed economica, ma anche dell’infelicità
sua e della moglie. Hilde gli offrirà un possibile riscatto. «Solness si
nutre della vita delle donne che lo circondano - spiega il regista Ales-
sandro Serra - Ma la giovane Hilde, che decide di fare irruzione con
una energia sottile e implacabile, gli sarà fatale e lo accompagnerà,
amandolo, ino al bordo del precipizio».
Damartedì ino al 12 maggio
Piccolo Teatro Grassi
Via Rovello 2, Milano
Biglietti da26 euro supiccoloteatro.org
L’indignazione di Testori
Edipus
Proseguono al Teatro Out Off le
repliche di Edipus, opera con
la quale Giovanni Testori
completò la sua trilogia
teatrale con protagoni-
sti personaggi presi dai
classici. La scrittura di
scena porta la irma di
Roberto Triirò, impe-
gnato anche sul palco
nel ruolo del protagonista
della tragedia. Un testo in
cui la crisi della cultura e della
coscienza contemporanea sono al-
tamente rappresentati, ma anche un’opera
che da letteraria si fa politica, nella misura in cui è politica la letteratura
quando mira a dare un giudizio globale sull’uomo e sul mondo. Edipusè
metafora del teatro povero, fatto di privazioni, di fatiche, dell’attore che
sceglie di rappresentare più parti e che compie una forma di violenza nei
confronti di se stesso. L’indignazione di Testori si abbatte con violenza
contro ciò che contamina la vita proprio per un estremo e disperato atto
d’amore verso l’uomo. Punto chiave dell’opera resta comunque la rilettu-
ra di Triirò che snellisce il testo originale puntando sull’intensità.
Fino a venerdì
TeatroOut Off
Via MacMahon16, Milano
Biglietti da 18euro suteatrooutoff.it
La Milano a
teatro questa
settimana con
Ivan Filannino
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AUTORE :N.D.
15 aprile 2019
P.18
19. "Chiusi per ponte": giù il sipario nei teatri di
Milano tra Pasqua e Primo Maggio
"Non possiamo mandare gli artisti al massacro, in città c'è meno gente", si difendono i direttori
delle sale. Che assicurano: "Usiamo quelle due settimane per provare nuove produzioni" Teatri
chiusi a Milano per il lungo ponte primaverile: con la Pasqua a ridosso del 25 Aprile e del Primo
Maggio, per un paio di settimane e salvo qualche rara eccezione, le sale milanesi interrompono
l'attività. E il dibattito, confrontando Milano con altre capitali europee, si accende: "Questo è un
periodo a rischio, ce lo dice l'esperienza: non mandiamo gli artisti al massacro" spiega Sergio
Escobar, direttore del Piccolo, dove comunque la serrata non è totale, visto che da stasera al 12
maggio in via Rovello Umberto Orsini è Il costruttore Solness di Ibsen, mentre dal 26 aprile allo
Strehler comincia la rassegna "Milano per Gaber". In ogni caso, poco rispetto alla frenesia del
resto della stagione, 900 alzate di sipario all'anno. In alcuni casi, come assicurano Ferdinando
Bruni ed Elio De Capitani dell'Elfo, il lungo ponte viene sfruttato comunque, per le prove delle
nuove produzioni: "L'analisi dei flussi e delle esigenze dei nostri spettatori ci ha portati a
individuare questo periodo come il migliore per una sospensione di qualche giorno, che
comunque ci sembra davvero poca cosa a fronte di una stagione che ha già totalizzato 612
aperture di sipario".
Anche al Franco Parenti, reduce dai bagni di folla del Fuorisalone, si sospendono gli spettacoli il
18 aprile, si ricomincia il 30 con una serata di danza contemporanea in collaborazione con il
festival "Fog", e nel frattempo si mettono in prova le nuove produzioni. "Mi sono inventata le
stagioni teatrali estive, non ho paura di rischiare, ma deve avere un senso. Vanno considerate
anche le abitudini del pubblico: con la primavera la gente appena può va via", ragiona Andrée
Ruth Shammah. I milanesi, d'accordo, ma come la mettiamo con i turisti e il gran tourbillon
internazionale? "Programmare per un pubblico straniero è impegnativo - ragiona Shammah - se
vogliamo pensare a un'offerta in questo senso si dovrebbe creare un tavolo e lavorare tutti
insieme, teatri e Comune, non lasciare la responsabilità ai singoli".
Se l'effetto sala vuota è temuto dai teatri del centro, figuriamoci quelli di periferia. Si prendono
una pausa al Teatro della Cooperativa a Niguarda, dove non ci saranno spettacoli ma, trattandosi
di uno dei quartieri simbolo della Resistenza milanese, per il 24 e 25 aprile sono in programma
varie iniziative con l'Anpi e la Casa della Memoria. "Inutile negarlo, è un periodo difficile -
spiega Renato Sarti - sarebbe bello che i teatri fossero sempre aperti, ma c'è un problema di
qualità da difendere a fronte di risorse sempre più esigue". Fermarsi, insomma, è anche questione
di necessità, se non addirittura di sopravvivenza. "Dopo l'ubriacatura di MiArt e del Salone, una
pausa può fare bene - osserva Mino Bertoldo, direttore dell'Out Off - Se possiamo, evitiamo
chiusure così lunghe, dando spazio magari a brevi ospitalità, ma quest'anno è davvero complicato.
I primi a tentare strade aperte ai turisti devono essere quelli che hanno più sale e più possibilità.
Noi facciamo sempre più fatica".
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16 aprile 2019 - 06:34 > Versione online
P.19
20. "Chiusi per ponte": giù il sipario nei teatri di
Milano tra Pasqua e Primo Maggio
Teatri chiusi a Milano per il lungo ponte primaverile: con la Pasqua a ridosso del 25 Aprile e del
Primo Maggio, per un paio di settimane e salvo qualche rara eccezione, le sale milanesi
interrompono l'attività. E il dibattito, confrontando Milano con altre capitali europee, si accende:
"Questo è un periodo a rischio, ce lo dice l'esperienza: non mandiamo gli artisti al massacro"
spiega Sergio Escobar, direttore del Piccolo, dove comunque la serrata non è totale, visto che da
stasera al 12 maggio in via Rovello Umberto Orsini è Il costruttore Solness di Ibsen, mentre dal
26 aprile allo Strehler comincia la rassegna "Milano per Gaber". In ogni caso, poco rispetto alla
frenesia del resto della stagione, 900 alzate di sipario all'anno. In alcuni casi, come assicurano
Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani dell'Elfo, il lungo ponte viene sfruttato comunque, per le
prove delle nuove produzioni: "L'analisi dei flussi e delle esigenze dei nostri spettatori ci ha
portati a individuare questo periodo come il migliore per una sospensione di qualche giorno, che
comunque ci sembra davvero poca cosa a fronte di una stagione che ha già totalizzato 612
aperture di sipario".
Anche al Franco Parenti, reduce dai bagni di folla del Fuorisalone, si sospendono gli spettacoli il
18 aprile, si ricomincia il 30 con una serata di danza contemporanea in collaborazione con il
festival "Fog", e nel frattempo si mettono in prova le nuove produzioni. "Mi sono inventata le
stagioni teatrali estive, non ho paura di rischiare, ma deve avere un senso. Vanno considerate
anche le abitudini del pubblico: con la primavera la gente appena può va via", ragiona Andrée
Ruth Shammah. I milanesi, d'accordo, ma come la mettiamo con i turisti e il gran tourbillon
internazionale? "Programmare per un pubblico straniero è impegnativo - ragiona Shammah - se
vogliamo pensare a un'offerta in questo senso si dovrebbe creare un tavolo e lavorare tutti
insieme, teatri e Comune, non lasciare la responsabilità ai singoli".
Se l'effetto sala vuota è temuto dai teatri del centro, figuriamoci quelli di periferia. Si prendono
una pausa al Teatro della Cooperativa a Niguarda, dove non ci saranno spettacoli ma, trattandosi
di uno dei quartieri simbolo della Resistenza milanese, per il 24 e 25 aprile sono in programma
varie iniziative con l'Anpi e la Casa della Memoria. "Inutile negarlo, è un periodo difficile -
spiega Renato Sarti - sarebbe bello che i teatri fossero sempre aperti, ma c'è un problema di
qualità da difendere a fronte di risorse sempre più esigue". Fermarsi, insomma, è anche questione
di necessità, se non addirittura di sopravvivenza. "Dopo l'ubriacatura di MiArt e del Salone, una
pausa può fare bene - osserva Mino Bertoldo, direttore dell'Out Off - Se possiamo, evitiamo
chiusure così lunghe, dando spazio magari a brevi ospitalità, ma quest'anno è davvero complicato.
I primi a tentare strade aperte ai turisti devono essere quelli che hanno più sale e più possibilità.
Noi facciamo sempre più fatica".
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16 aprile 2019 - 06:59 > Versione online
P.20
21. Stand Up Comedy - Michela Giraud
Michela Giraud si esibirà il 18 aprile al Teatro Franco Parenti (nella sala Cafè Rouge), e si
racconterà attraverso la stand up comedy. Con la sua simpatia ironizzerà sulle difficoltà di essere
una donna oggi, i rapporti con i genitori, i fidanzati, le amiche… ci aspettiamo un grande show!
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15 aprile 2019 - 22:01 > Versione online
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22. Magris, un compleanno di storie E anche
Vargas Llosa lo festeggia L’intervista |
Collana | Speciale
al teatro franco parenti
L’abbraccio di amici e lettori all’autore di «Danubio», con una
lettera inattesa
L’evento a Milano per gli 80 anni. Il nuovo libro e la collana del
«Corriere della Sera»
di IDA BOZZI
di
Claudio Magris riceve da Cecilia Bressanelli, ultima assunta alla redazione Cultura del
«Corriere della Sera», l’opera «Barca». Il dono è stato realizzato dall’artista Velasco Vitali presso
la Fonderia Artistica Battaglia di Milano (Foto LaPresse / Mourad Balti Touati) shadow Stampa
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Una serata di grande atmosfera e di emozioni, in un Teatro Franco Parenti gremitissimo di lettori
e di amici, ha celebrato ieri sera gli ottant’anni di uno dei nostri più grandi scrittori, Claudio
Magris (nato a Trieste il 10 aprile 1939). Un omaggio, organizzato da Fondazione Corriere,
«Corriere della Sera» e Garzanti, durante il quale il maestro ha ripercorso con umanità profonda e
ironia una carriera lunghissima e fittissima di incontri, passioni, impressioni, memorie, riflessioni,
quelle letterarie sulla «sua» Mitteleuropa e quelle più personali sulle amicizie, sul tempo e sulla
scrittura.
C’erano davvero tanti amici e ospiti intorno a Magris, nella serata di ieri. Prima, i saluti del
presidente della Fondazione Corriere Piergaetano Marchetti (che ha ricordato una grande dote di
Magris, quella «di non aver mai rinunciato a essere sé stesso») e l’intervento del direttore del
«Corriere della Sera» Luciano Fontana (che ha citato «la meraviglia di leggere i suoi articoli» e ha
ringraziato Magris «di aver accompagnato in tutti questi anni il “Corriere”, per 52 anni di
collaborazione»). Poi, sul palco del Parenti è salito Claudio Magris, accolto da un applauso
caloroso, e la serata condotta da Antonio Troiano, responsabile delle pagine culturali del
«Corriere» è proseguita con moltissimi interventi, anche a sorpresa. Magris, intanto, intervistato
da Cristina Taglietti e Marzio Breda, ha ricordato l’emozione di scrivere per il giornale, fin dai
primi tempi, quando gli capitava perfino di intravvedere Dino Buzzati seduto alla scrivania:
«Prima di ringraziare per questa festa incredibile, vorrei dire che cosa è stato scrivere per il
“Corriere”: cioè il grande insegnamento che dà scrivere per il quotidiano, la suggestione che ti dà
quella scrittura a contatto con la realtà, che ti tira fuori le cose più vere. Non finirò mai di citare
Mark Twain, che diceva “la realtà è più fantastica della fantasia”. Lo si impara scrivendo per un
quotidiano».
E ha aggiunto: «Se è possibile accettare senza imbarazzo questo regalo, è perché ogni
riconoscimento non va alla singola persona, ma a tutte le altre che abbiamo incrociato, che hanno
fatto balenare in noi cose che da soli non avremmo capito».
Subito, Magris ha affrontato il tema della scrittura, parlando del suo nuovo libro, la raccolta di
racconti Tempo curvo a Krems, edita da Garzanti: «Sarebbe più facile parlare dei romanzi, che
offrono abbondanza di materia prenarrativa di cui parlare; più difficile parlare di un racconto, che
coglie un attimo, coglie lo scorrere del tempo. Ho sempre sentito fortemente il senso della vita
come presente, in cui le persone con cui ho vissuto, anche se assenti, sono ancora intorno a me. Io
tengo molto a questa dimensione del non-tempo».
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15 aprile 2019 - 21:25 > Versione online
P.22
23. Dalla affollatissima platea, il primo degli interventi di saluto è venuto da Stefano Mauri,
amministratore delegato del Gruppo Gems, che ha ricordato l’incontro con Claudio Magris in
Garzanti: «Ciò che mi ha stupito è stato trovare in lui oltre che il letterato, anche un uomo capace
di essere leggero come una ballerina. Ha 80 anni ma ricorda gli episodi del liceo come fossero
avvenuti ieri». Anche Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, l’editore con cui Magris
pubblicò nel 1963 Il mito absburgico, ha ricordato il lavoro con lo scrittore, «una collaborazione
che è continuata nel tempo», rievocando il lavoro comune per la casa editrice Marietti e l’amicizia
personale dell’autore con Daniele Del Giudice.
Ne ha approfittato Magris per approfondire il tema della realtà che aiuta e arricchisce il lavoro
dello scrittore: «Ringrazio anche il mondo editoriale, molti libri sono nati dall’editore, perfino
Danubio, che non sarebbe nato senza il “Corriere”, è uscito anche perché Garzanti ha dato una
spinta fondamentale». E quanto al Mito absburgico, ha sfatato una leggenda: «Secondo la
leggenda io avrei deciso di non consegnare il manoscritto, tanto che Guido Davico Bonino fu
costretto a strapparmelo dal finestrino: l’episodio non è vero, ma io comincio a vedermelo...».
Sull’importanza della realtà ha continuato Magris citando lo scrittore argentino Ernesto Sabato,
che parlava delle «verità detestabili» che si scoprono con la scrittura: «Quando si attraversa una
brutta notte — ha spiegato Magris — bisogna fare i conti con questa realtà e rinunciare ad
arginarla. Esistono verità orribili nella vita con cui fare i conti. Dice il Vangelo che il sole splende
sui giusti e sui malvagi, e uno scrittore onesto deve dare il microfono e far parlare anche le verità
più orribili. La cosa peggiore è stato che tanta grande letteratura ha ceduto al fascino del male, ha
creduto che quella verità notturna fosse la verità. Si fanno i conti con viltà, paure e abiezioni, ma
è un errore civettare con queste cose».
Un saluto a sorpresa è giunto in forma di lettera, letta da Troiano sul palco a un Claudio Magris
emozionato, e firmata dal Premio Nobel 2010 per la Letteratura, Mario Vargas Llosa: «Benvenuto
nel club degli ottuagenari — ha scritto Vargas Llosa — io già da tre anni ne faccio parte. La
letteratura è un vizio sano che mantiene i suoi cultori in buona forma e lucidi».
Un altro intervento è stato quello di Alessandro Bompieri, direttore generale Rcs, che ha ricordato
come «la scrittura di Magris sia una sintesi tra tradizione e modernità» e ha sottolineato come il
vocabolo scelto da Magris per avviare il percorso delle Parole d’Europa su «la Lettura» sia stato
proprio futuro. Renata Colorni ha ricordato l’importanza del confronto con il collega germanista
durante la traduzione della Montagna magica di Thomas Mann, e ha annunciato la preparazione
del secondo Meridiano sulle opere dell’autore triestino. Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale e
generale de La nave di Teseo, che ha pubblicato nel 2016 Istantanee, ha parlato dell’autore come
interprete del suo film I nomi del signor Sulcic. Ha poi evocato la qualità della sua amicizia «che
davanti alle prove e ai dolori della vita oltrepassa ogni merito intellettuale». E Luisa Sacchi,
publisher di Solferino e direttore dei Collaterali del «Corriere», ha sottolineato la nuova iniziativa
che porta in edicola con il quotidiano una collana di 16 libri dello scrittore.
LEGGI ANCHE
Tutte le guerre dell’uomo in un romanzo. La seconda uscita della serie•
Magris: «Il mare, l’amore, la scrittura». L’intervista di Cristina Taglietti•
Raccontare la Storia tra romanzi e non fiction di Ida Bozzi•
Claudio Magris, argonauta mitteleuropeo di Marzio Breda•
Claudio Magris, un viandante lungo strade d’acqua di Ermanno Paccagnini•
Innumerevoli le battute e i ricordi evocati da Magris, anche in chiusura di serata. Poi, la redazione
della cultura del «Corriere» è salita sul palco e ha consegnato all’amico e scrittore tanti regali:
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15 aprile 2019 - 21:25 > Versione online
P.23
25. Sipario! Da Il costruttore Solness a Ombre
folli
Al Piccolo Teatro Grassi arriva Il costruttore Solness, grande classico di Henrik Ibsen adattato e
diretto da Alessandro Serra, vincitore del Premio Ubu nel 2017 con Macbettu. Una produzione
Compagnia Orsini e Teatro Stabile dell’Umbria che vede Umberto Orsini nel ruolo di Solness,
anziano e affermato costruttore edile, ostile ai giovani, da cui teme di essere soppiantato. La
giovanissima Hilde bussa alla sua porta e gli ricorda un incontro e una promessa di dieci anni
prima che lui, al vertice del successo, fece a lei, bambina. Solness non rammenta ed è tormentato
dal senso di colpa per un episodio all’origine della sua fortuna sociale, professionale ed
economica, ma anche dell’infelicità sua e della moglie. Hilde gli offrirà un possibile riscatto.
«Solness si nutre della vita delle donne che lo circondano – spiega il regista Alessandro Serra –
Ma la giovane Hilde, che decide di fare irruzione con una energia sottile e implacabile, gli sarà
fatale e lo accompagnerà, amandolo, fino al bordo del precipizio». Da martedì fino al 12 maggio
Piccolo Teatro Grassi
Via Rovello 2, Milano
Biglietti da 26 euro su piccoloteatro.org
L’indignazione di Testori
Edipus
Proseguono al Teatro Out Off le repliche di Edipus, opera con la quale Giovanni Testori completò
la sua trilogia teatrale con protagonisti personaggi presi dai classici. La scrittura di scena porta la
firma di Roberto Trifirò, impegnato anche sul palco nel ruolo del protagonista della tragedia. Un
testo in cui la crisi della cultura e della coscienza contemporanea sono altamente rappresentati,
ma anche un’opera che da letteraria si fa politica, nella misura in cui è politica la letteratura
quando mira a dare un giudizio globale sull’uomo e sul mondo. Edipus è metafora del teatro
povero, fatto di privazioni, di fatiche, dell’attore che sceglie di rappresentare più parti e che
compie una forma di violenza nei confronti di se stesso. L’indignazione di Testori si abbatte con
violenza contro ciò che contamina la vita proprio per un estremo e disperato atto d’amore verso
l’uomo. Punto chiave dell’opera resta comunque la rilettura di Trifirò che snellisce il testo
originale puntando sull’intensità.
Fino a venerdì
Teatro Out Off via Mac Mahon 16, Milano
Biglietti da 18 euro su teatrooutoff.it
Alex Cendron è Don Milani
Vangelo secondo Lorenzo
L’eclettico attore Alex Cendron interpreta Don Lorenzo Milani sul palco del Teatro Franco
Parenti. Una lunga tournèe per questo spettacolo firmato da Leo Muscato e Laura Perini che
racconta la vita di un prete fuori dai canoni servendosi di un numerosissimo cast composto da ben
18 interpreti tra cui 7 bambini. Lasciare una forte testimonianza dell’opera del sacerdote di
Barbiana sembra essere il primo obiettivo di questo lavoro. “Quando affronti un personaggio
storico come Don Lorenzo, non puoi esimerti dal praticare tutto ciò che ha scritto e detto, tutto ciò
che di lui hanno scritto e detto – racconta Alex Cendron a Mi-Tomorrow – In questo caso il
materiale è moltissimo e io ho pensato di iniziare dal fare visita alla sua tomba, in una Barbiana
deserta, di rendermi conto con mano di quale isolamento ha dovuto affrontare. Ho preferito non
seguire una via mimetica imitativa, ma piuttosto evocativa, cercando una aderenza emotiva alla
sua passione e morte”.
Da martedì a giovedì
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15 aprile 2019 - 10:01 > Versione online
P.25
26. Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, Milano
Biglietti da 20 euro su teatrofrancoparenti.it
Dialogo tra ombre
Ombre folli
Dopo Totò e Vicè, nella sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini prosegue la personale dedicata
alla Compagnia Vetrano/Randisi con un altro testo di Franco Scaldati. Il connubio tra Enzo
Vetrano e Stefano Randisi è nato nel 1976 e ha portato al pubblico una lunga serie di spettacoli di
successo come I giganti della montagna e Le smanie per la villeggiatura. Il forte legame con la
Sicilia viene rimarcato dalla scelta di portare a Milano due testi di Scaldati, autore palermitano
scomparso nel 2013 e definito il Beckett siciliano da Franco Quadri. Sul palco assistiamo al
dialogo tra le ombre di due uomini che raccontano i propri segreti e i propri sentimenti. Uno
spettacolo a cuore a aperto e destinato a raggiungere il cuore del pubblico coi monologhi recitati
in palermitano poetico da un’ombra mentre l’altra traduce parola per parola andando a creare
un’unica melodia che incanta lo spettatore. Due grandi attori lustrano una delle perle di Franco
Scaldati.
Da martedì a giovedì alle 21
Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, Milano
Biglietti da 21,50 euro su
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15 aprile 2019 - 10:01 > Versione online
P.26
27. Mantieni il bacio: Massimo Recalcati
racconta il suo ultimo libro con una Lectio
Magistralis al Teatro Franco Parenti
È nella suggestiva cornice del Teatro Franco Parenti a Milano che alcuni giorni fa Massimo
Recalcati ha presentato il suo ultimo libro Mantieni il bacio, una raccolta delle sette lezioni che
l’autore ha ideato per il fortunato programma televisivo Lessico Amoroso, che negli ultimi mesi
ha accompagnato nottambuli e telespettatori appassionati.
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Mantieni il bacio è un libro che raccoglie lezioni brevi sull’amore da una prospettiva naturalmente
psicoanalitica, quale è quella dell’autore Massimo Recalcati. Nel libro ritroviamo i testi inediti
delle sette puntate televisive che hanno visto Massimo Recalcati protagonista, ma in realtà c’è
anche qualcosa in più, come ci racconta ridendo l’autore stesso, che nelle pagine del libro ritrova
la possibilità di esprimersi in libertà, non più costretto dai rigidi tempi televisivi.
Lectio Magistralis al Teatro Franco Parenti
Il teatro è già pieno quando Massimo Recalcati fa il suo ingresso, ad attenderlo sul palco solo una
sedia e un microfono perché per parlare d’amore non serve molto altro.
Quella a cui stiamo assistendo non è tuttavia soltanto la presentazione del suo ultimo libro
Mantieni il bacio, ma una vera e proprio lectio magistralis, potremmo definirla l’ottava lezione
del Lessico Amoroso, che riunisce tutte le precedenti dando una visione d’insieme sull’amore e
sulle relazioni amorose.
Attraverso le parole di chi prima di lui ha provato a parlare dell’amore, Massimo Recalcati cerca
innanzitutto di darne una definizione secondo la prospettiva psicoanalitica attuale che, pur
essendo estremamente riconoscente alle scoperte del suo fondatore Sigmund Freud, è tuttavia
chiamata ad andare oltre. L’amore non può più essere spiegato solo come una coazione a ripetere
e come ricerca dell’Altro come mezzo per soddisfare una passione narcisistica dell’Io per se
stesso, o meglio, per il suo ideale narcisistico.
L’amore che racconta Massimo Recalcati, e che ritroviamo nel suo libro Mantieni il bacio, non è
solo pulsione o desiderio. L’amore è incontro, incontro con l’altro, e come tale ha una forza
generatrice immensa. In tale incontro nasce un mondo nuovo, nel quale le nostre esperienze
hanno un sapore diverso da quello che avevano prima, e nasce anche una nuova parte di noi, che
prima non conoscevamo.
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15 aprile 2019 - 10:02 > Versione online
P.27
28. Diventa chiaro dunque perché la fine di una relazione può essere così dolorosa e perché il
separarsi dall’altro possa costare tanta fatica: chi sarebbe disposto ad abbandonare quanto di
nuovo ha trovato senza lottare nemmeno un po’? La fine di una relazione amorosa non è dunque
soltanto perdita dell’altro ma è anche, e soprattutto, la perdita di tutto ciò che di nuovo si è trovato
nell’amore.
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Probabilmente per le stesse ragioni, l’amato è mosso da una “spinta appropriativa” nei confronti
dell’altro: vuole l’altro vicino a sé come co-autore di questo nuovo mondo nascente. Per usare le
parole di Massimo Recalcati tale spinta si identifica con il “voler possedere l’altro mentre è
libero, possedere la sua libertà, lasciandolo libero di scegliere me sempre”. O per lo meno questo
è quello che succede in quelle relazioni amorose che possono essere definite “sane”.
Questo concetto ci traghetta verso quello che è un tema centrale della lectio di Recalcati, che
ribalta tutte le visioni dell’amore come mezzo necessario per colmare una mancanza e una frattura
dell’anima. Secondo l’autore, l’amore è piuttosto causa stessa di una mancanza. Per non
sperimentare tale mancanza l’amore può farsi violento, diventa appropriazione dell’altro e
negazione della sua libertà, quella stessa libertà che precedentemente era creatrice di un mondo
nuovo e condiviso. Il discorso si sposta dunque su temi di attualità aprendo una riflessione su tutte
le forme di violenza e sottomissione che purtroppo oggi sono così spesso oggetto di cronaca.
In conclusione
Massimo Recalcati ci racconta dell’amore in un modo nuovo. In Mantieni il bacio e nelle sue
lezioni ritroviamo tutto il sapere psicoanalitico accompagnato da una grande fiducia nei confronti
dell’amore, che ci espone al rischio folle di farci un gran male ma che al tempo stesso “ogni volta
ci salva dalle ferite del mondo”.
Ci insegna inoltre, riprendendo le parole di Lacan che “l’amore è sempre eterosessuale” nel senso
che l’amore, quello vero, è solo l’amore per ciò che è “hetero”: altro, diverso (da me).
Sono forse insegnamenti semplici ma non per questo meno preziosi, che solo se tenuti nella mente
e nel cuore possono permetterci di godere di tutta la bellezza e la gioia dell’incontro d’amore.
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Psicologia, Psicoterapia Scritto da: Laura Stefanoni Sono citati nel testo: Freud
Sigmund, Lacan Jacques
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Amore, Tradimento, Perdono: Intervista con Massimo Recalcati
Non è più come prima (2014) - Intervista a M. Recalcati: l'amore e le relazioni sentimentali nel
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15 aprile 2019 - 10:02 > Versione online
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29. Vangelo secondo Lorenzo
di Laura Perini e Leo Muscato, anche regista, con Alex Cendron, Alessandro Baldinotti, Giuliana
Colzi, Andrea Costagli, Nicola Di Chio, Silvia Frasson, Dimitri Frosali, Fabio Mascagni,
Massimo Salvianti, Lucia Socci, Beniamino Zannoni. Indirizzo e contatti Teatro Franco Parenti
0259995206
Sito Web
Quando dal 16/04/2019 al 18/04/2019
Guarda le date e gli orari
Prezzo € 38-18
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16 aprile 2019 - 00:05 > Versione online
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30. Magris, un compleanno di storie E anche
Vargas Llosa lo festeggia L’intervista|Collana
| Speciale
Una serata di grande atmosfera e di emozioni, in un Teatro Franco Parenti gremitissimo di lettori
e di amici, ha celebrato ieri sera gli ottant’anni di uno dei nostri pi? grandi scrittori, Claudio
Magris (nato a Trieste il 10 aprile 1939). Un omaggio, organizzato da Fondazione
Corriere,?Corriere della Sera? e Garzanti, durante il quale il maestro ha ripercorso con umanit?
profonda e ironia una carriera lunghissima e fittissima di...
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31. Don Milani il “prete scomodo”
MILANO Dopo l’avventura e il successo de “Il nome della rosa” da Umberto Eco, il regista e
drammaturgo Leo Muscato torna, da stasera a giovedì, al Teatro Franco Parenti con “Vangelo
secondo Lorenzo”. Si tratta di uno spettacolo… Fonte
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32. Don Milani il “prete scomodo”
MILANO Dopo l’avventura e il successo de “Il nome della rosa” da Umberto Eco, il regista e
drammaturgo Leo Muscato torna, da stasera a giovedì, al Teatro Franco Parenti con “Vangelo
secondo Lorenzo”. Si tratta di uno spettacolo prodotto da Elsinor, Metastasio e Arca azzurra,
scritto nel 2017 da lui stesso assieme a Laura Perini in cui si racconta la figura di Don Milani, il
“prete scomodo” che ispirò il ’68.
Sacerdote anticonformista, appassionato educatore dei figli della classe operaia, il parroco di
Barbiana, qui interpretato dall’attore Alex Cendron, rivive nell’Italia ingessata e classista del
secondo dopoguerra, quel Paese che lui, prete dei poveri, provò, violentemente osteggiato, a
riscattare dall’analfabetismo i figli di contadini e operai. Sul palcoscenico si condensa, in due atti,
un materiale sconfinato, fatto di lettere, testimonianze, libri e racconti.
Ne esce non una lettura agiografica, ma il ritratto di un uomo controverso, quello di un sacerdote
militante, obiettore di coscienza, educatore appassionato inviso alle gerarchie della Chiesa. In
realtà, un uomo di fede controcorrente, un utopista, un rivoluzionario, un disobbediente e un
novello San Francesco. Tanto è stato detto e scritto su Don Milani, tra condanna e riabilitazione
postuma.
In scena, oltre a Cendron, eccellente interprete anche di cinema e tv, altri dieci attori e sette
giovanissimi debuttanti nel ruolo degli scolari di Barbiana (Info: teatrofrancoparenti.it).
ANTONIO GARBISA
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16 aprile 2019 - 06:14 > Versione online
P.32
33. Educatore e prete “contro”, la lezione di Don
Milani
”Vangelo secondo Lorenzo”: la storia del sacerdote fiorentino inviso alla Chiesa Ci sono stati
anni in cui «Lettera a una professoressa» era libro immancabile nella biblioteca di chi contestava
la scuola italiana. Scuola paritaria a parole (la riforma degli studi primari è di metà Anni ’60),
classista, autoritaria e retrograda nel profondo. Frutto del lavoro collettivo di Don Lorenzo
Milani, parroco in quel di Barbiana (borghetto montano dove era stato esiliato dopo l’eccesso di
“attivismo” a Calenzano) e degli allievi della sua scuola popolare, il libro era un atto d’accusa
contro un’istituzione che non emancipava ma confermava l’ingiustizia sociale.
Sacerdote controcorrente, prete ed educatore, critico e scomodo, inviso ai vertici ecclesiastici che
ne temevano lo spirito libertario e utopico. Da allora sono passati più di 50 anni (il libro è del
1967, l’anno della sua morte) e dopo una stagione in cui pareva che tutto davvero dovesse
cambiare, quelle esperienze sono state archiviate. Eppure la sua lezione è sempre valida.
Leo Muscato e Laura Perini l’hanno sintetizzata in «Vangelo secondo Lorenzo», spettacolo
strutturato in due parti: “Vita da cappellano”, gli anni dal ’47 al ’54, e “Vita da priore”, quelli dal
’54 al ‘67. Nei panni di don Milani Alex Cendron. Con lui, oltre a un cast di giovani attori, anche
sette bambini nel ruolo dei suoi giovani allievi.
Teatro Franco Parenti, fino al 18 aprile, 20/38 euro (oggi alle 18.30 incontro con il regista, il
professor Ichino e lo storico Melloni)
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16 aprile 2019 - 04:05 > Versione online
P.33
36. Premio Delia Cajelli per il Teatro ad Andrée
Ruth Shammah
All’interno delle Giornate pirandelliane, presso lo Spazio Festival di Piazza San Giovanni di
Busto Arsizio, è stato consegnato il Premio Delia Cajelli per il Teatro ad Andrée Ruth Shammah,
regista e direttrice del Teatro Franco Parenti di Milano Busto Arsizio – Questa la motivazione:
“Come Pirandello nella sua Trilogia del teatro nel teatro seppe rivoluzionare il...
Leggi la notizia integrale su: Sempione News
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15 aprile 2019 - 09:35 > Versione online
P.36
38. photo Paola Bogoni
GIOVANNI
CHIAM ENTI TRPOIGE
PROGETTI / TSRPOJECPROJECTS
L'ultimo progetto intrapreso dall'artista riguarda
la collettiva zywvutsrponmlkjihgfedcbaWVTSPOMLKIGFEDCBAImmersione libera, a cura di Giovanni Paolin
e in collaborazione con Galleria Continua nella
Palazzina dei Bagni M isteriosi a Milano, inaugurata
ad aprile. Il progetto prevede l'uso della scansione
Bd e della stereolitografia su grandi dimensioni.
Chiamenti's latest project is connected to the collective
show Immersione libera, curated by Giovanni Paolin in
partnership with the Galleria Continua, opened in Aprii
in t he Palazzina dei Bagni Misteriosi in Milan. The project
employs large-sized 3D scans and stereolithography.
1992
Nasce il 12 aprile a Verona
Born in Verona, Aprii 12
2015
È t r a i finalisti del Premio Women Leaders International,
nel Flagshipstore Enel di Milano
Shortlisted for the Premio Women Leaders International
at the Enel Flagship stare, Milan
2016Partecipa a Studi Festival #2 nella Subseri La St amperia
Sotterranea a Milano. Durante la 56esim a Biennale di
Venezia partecipa alla most ra collettiva Pizza Pavillion
con l'opera OK Google nel ristorante Pizza al volo di
Campo Sant a M argherita
Participates t o Study Festival #2 at the Subseri La
Stamperia Sotterranea, Milan. During the 56th Venice
Biennale he participates in the group show Pizza Pavillion
with the work OK Google in t he Pizza al volo restaurant in
Campo Santa Margherita
2017
È nella collettiva First Layer, nell'Atelier 34zèro M uzeum
a Bruxelles
Featured in collective show First Layer at the Atelier 34zèro
Muzeum, Brussels
2018Finalista del Premio Francesco Fabbri per le Arti
Contemporanee, a cura di Carlo Sala, a Villa Brandolini,
Pieve di Soligo
Shortlisted for the Premio Francesco Fabbri per le Arti
Contemporanee, curated by Carlo Sala, in Villa Brandolini,
Pieve di Soligo
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Inside Art
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PAGINE :35
SUPERFICIE :81 %
DIFFUSIONE :(300000)
AUTORE :N.D.
1 marzo 2019
P.38
39. Mostre, Milano alla Palazzina dei Bagni
Misteriosi la mostra collettiva ''Immersione
libera''
Immersione libera, la mostra collettiva, a cura di Giovanni Paolin, in programma dal 2 aprile al 18
maggio nei suggestivi spazi della Palazzina dei BagniMisteriosi. (Prima Pagina News) | Lunedì
15 Aprile 2019
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15 aprile 2019 - 11:37 > Versione online
P.39
40. Giardino della Triennale Official Cocktail
Party con Dj set
MARTEDI' 16 APRILE 2019 Abbiamo il Piacere di Invitarti c/o GIARDINO Triennale Milano
ad un aperitivo sul prato nel cuore di Parco Sempione, in compagnia di Giorgio de Chirico e i
suoi BagniMisteriosi, di Gaetano pesce e Le Signore, di Enzo Catellani e la Luna caduta in
basso. Aperitif & DJ SET from 18.30 Consumazione + Food Box = 10€ Aperitif & DJ SET from
18.30 Consumazione + Food Box = 10€ Ingresso OMAGGIO con accredito: rsvp@coolinmilan.it
Ecco il link per accreditarsi:
https://coolinmilan.it/notte-sotto-le-stelle-nel-giardino-della-triennale-con-dj-set-2/
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15 aprile 2019 - 22:02 > Versione online
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