Gaetano Zoccatelli, presidente di E-globalservice (EGS), specializzata nella gestione di servizi in outsourcing per società pubbliche, private ed enti, è molto attento al tema dell’innovazione e della digitalizzazione. Nel 2015 ha organizzato “Egs boot camp. La startup per la nuova Pa: digitalizzazione e smart cities; efficienza e vantaggi condivisi» in collaborazione con Mind the Bridge, fondazione italo-californiana, sotto l'egida del programma europeo Startup europee partnership e con il patrocinio di Aiv, l'associazione degli imprenditori di Villafranca anch'essa presieduta da Zoccatelli, e il Consorzio energia veneto (Cev).
ASL Confindustria Firenze 2017-2018. Progetto "Progetto Startup"
Gaetano zoccatelli e globalservice innovazione e digitalizzazione nel rapporto tra pubblico e privato
1. Gaetano Zoccatelli, E-Globalservice, innovazione e
digitalizzazione nel rapporto tra pubblico e privato
Gaetano Zoccatelli, presidente di E-globalservice (EGS), specializzata nella gestione di servizi in
outsourcing per società pubbliche, private ed enti, è molto attento al tema dell’innovazione e della
digitalizzazione. Nel 2015 ha organizzato “Egs boot camp. La startup per la nuova Pa:
digitalizzazione e smart cities; efficienza e vantaggi condivisi» in collaborazione con Mind the
Bridge, fondazione italo-californiana, sotto l'egida del programma europeo Startup europee
partnership e con il patrocinio di Aiv, l'associazione degli imprenditori di Villafranca anch'essa
presieduta da Zoccatelli, e il Consorzio energia veneto (Cev).
Contribuire alla rivoluzione digitale nel settore pubblico per offrire un servizio efficiente e
innovativo alle PA italiane è il tema del bando a cui hanno partecipato 14 startup, selezionate fra
centinaia sui temi e-Procurement e GOV 2.0.
Durante l’incontro di apertura dell’evento Gaetano Zoccatelli presidente di E-Globalservice ha
dichiarato: «La qualità e gli strumenti dell’informazione di oggi rovesciano il rapporto tra pubblico
e privato, oggi è la comunità a poter controllare il lavoro degli enti locali, a cominciare dalla
trasparenza nelle gare d’appalto».
Esponenti politici, dell’imprenditoria e del mondo associativo locale sono stati chiamati a
confrontarsi su un tema non più procrastinabile: la mancanza di una cultura digitale nella pubblica
amministrazione. Obiettivo dell’incontro era individuare buone pratiche digitali da adottare per
migliorare il rapporto tra pubblico e privato, a partire dall’abbattimento di tempi e costi della
burocrazia.
Ma nel mezzo dei problemi emersi, si sono profilate anche alcune soluzioni. Come la possibile
integrazione tra vecchia e nuova impresa: «Il limite delle aziende consolidate è che non sono in
grado di valutare il nuovo - ha sottolineato Alberto Onetti, presidente di Mind the Bridge
2. Foundation, fondazione italo-californiana per la formazione imprenditoriale - tendono a replicare
ciò che ha sempre funzionato, più o meno bene, e nelle PA questo status quo è ancora più
evidente. Le start-up hanno l’approccio contrario: partono da un’innovazione, ma da sole non
riescono arrivare alle amministrazioni. Ecco perché a loro serve l’intermediazione di aziende
conosciute e radicate nel territorio e, a queste ultime, spunti innovativi per proporre prodotti e
soluzioni alle PA. Questo è ciò che può garantire il futuro di tutte e tre». A concludere l’incontro, il
veronese Stefano Quintarelli, Presidente del Comitato di Indirizzo di Agid (Agenzia per l’Italia
digitale), intervenuto ad illustrare gli obiettivi a cui sta lavorando l’Agenda Digitale: «Tra i temi
prioritari, l’istituzione del Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, che permetterà il
recupero di informazioni personali senza doversi recare ad uno sportello, oltre a pagamenti e
fatturazione elettronici. Ma dobbiamo fare tutti uno sforzo da cittadino: pretendere verso ogni
singola amministrazione i nostri diritti per costringere le burocrazie a cambiare».
FONTE: Corriere Innovazione