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XIII RIUNIONE ANNUALE ASSOCIAZIONE ITALIANA REGISTRI TUMORI
MELANOMA CUTANEO: TRA DIAGNOSI PRECOCE E FORME SPESSE
Emanuele Crocetti, Carlotta Buzzoni, Antonella Corbinelli, Francesco Giusti, Teresa Intrieri, Gianfranco Manneschi,
Libuse Nemcova, Claudio Sacchettini, Alessandra Chiarugi1
, Paolo Nardini1
, Eugenio Paci
Registro Tumori Toscano, UO Epidemiologia Clinica e Descrittiva e 1
Servizio diagnosi precoce melanoma, ISPO-
Firenze
E-mail e.crocetti@ispo.toscana.it
Obiettivi
Valutare l’andamento dell’incidenza del melanoma cutaneo in relazione allo spessore e al tipo morfologico. Lo
spessore rappresenta il principale indicatore prognostico per il melanoma cutaneo. L’attività di diagnosi precoce
ha lo scopo di diagnosticare i melanomi in una fase sottile efficacemente trattabile con la chirurgia.
Materiali e metodi
Si sono utilizzati i dati del Registro Tumori Toscano per il periodo 1985-2004. Si sono analizzati 4 quinquenni.
Sono stati considerati i seguenti tipi morfologici (codice ICD-0 3 morfologico): a diffusione superficiale (8743), su
lentigo maligna (8742), nodulare (8721), altri, non specificato (8720). Lo spessore è stato definito come: sottile
(0.01-0.99 mm), intermedio (1.00-1.99 mm), spesso (2+mm).
Risultati
Nel corso del tempo l’incidenza del melanoma cutaneo è notevolmente aumentata. Il numero dei melanomi (in-
filtranti) è cresciuto del 57% dal 1985-89 (n. 442) al 2000-04 (n. 1020). La proporzione di melanomi sottili è
aumentata dal 18.6% al 45.5%, mentre quella dei melanomi spessi si è ridotta dal 28.1 al 20.5, si sono ridotti
le forme intermedie da 17.9 a 12.9 e i casi per i quali l’informazione sullo spessore non è disponibile, da 35.5
a 21.1%. L’incremento dell’incidenza si osserva soprattutto a carico dei melanomi a diffusione superficiale. Nel
tempo la mediana dello spessore è passata da 1.7 a 0.8 mm. La riduzione della mediana è avvenuta per le forme
SSM da 1.20 a 0.68 mm. Tra i melanomi spessi (>=2 mm) nel corso del tempo non c’è stata riduzione né della
media (da 4.2 a 4.9 mm) né della mediana (da 3.3 a 3.7 mm) dello spessore. Nel periodo più recente (2000-
2004) i melanomi nodulari rappresentano il 6.2% del totale e il 24.5% delle forme >=2mm. Non si è osservata
una riduzione della mediana dello spessore per le forme nodulari.
Discussione
La riduzione media dello spessore del melanoma alla diagnosi è dovuta all’identificazione di melanomi sempre
più sottili mentre le forme spesse non hanno mostrato una anticipazione della diagnosi. Una parte consistente
delle forme spesse sono di tipo nodulare. Il trend dei melanomi nodulari è rimasto sostanzialmente stabile e il loro
spessore mediano non è cambiato nel corso del tempo. Questi tumori, più di altri, rappresentano il bersaglio per
i futuri interventi di prevenzione.

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  • 1. 45 XIII RIUNIONE ANNUALE ASSOCIAZIONE ITALIANA REGISTRI TUMORI MELANOMA CUTANEO: TRA DIAGNOSI PRECOCE E FORME SPESSE Emanuele Crocetti, Carlotta Buzzoni, Antonella Corbinelli, Francesco Giusti, Teresa Intrieri, Gianfranco Manneschi, Libuse Nemcova, Claudio Sacchettini, Alessandra Chiarugi1 , Paolo Nardini1 , Eugenio Paci Registro Tumori Toscano, UO Epidemiologia Clinica e Descrittiva e 1 Servizio diagnosi precoce melanoma, ISPO- Firenze E-mail e.crocetti@ispo.toscana.it Obiettivi Valutare l’andamento dell’incidenza del melanoma cutaneo in relazione allo spessore e al tipo morfologico. Lo spessore rappresenta il principale indicatore prognostico per il melanoma cutaneo. L’attività di diagnosi precoce ha lo scopo di diagnosticare i melanomi in una fase sottile efficacemente trattabile con la chirurgia. Materiali e metodi Si sono utilizzati i dati del Registro Tumori Toscano per il periodo 1985-2004. Si sono analizzati 4 quinquenni. Sono stati considerati i seguenti tipi morfologici (codice ICD-0 3 morfologico): a diffusione superficiale (8743), su lentigo maligna (8742), nodulare (8721), altri, non specificato (8720). Lo spessore è stato definito come: sottile (0.01-0.99 mm), intermedio (1.00-1.99 mm), spesso (2+mm). Risultati Nel corso del tempo l’incidenza del melanoma cutaneo è notevolmente aumentata. Il numero dei melanomi (in- filtranti) è cresciuto del 57% dal 1985-89 (n. 442) al 2000-04 (n. 1020). La proporzione di melanomi sottili è aumentata dal 18.6% al 45.5%, mentre quella dei melanomi spessi si è ridotta dal 28.1 al 20.5, si sono ridotti le forme intermedie da 17.9 a 12.9 e i casi per i quali l’informazione sullo spessore non è disponibile, da 35.5 a 21.1%. L’incremento dell’incidenza si osserva soprattutto a carico dei melanomi a diffusione superficiale. Nel tempo la mediana dello spessore è passata da 1.7 a 0.8 mm. La riduzione della mediana è avvenuta per le forme SSM da 1.20 a 0.68 mm. Tra i melanomi spessi (>=2 mm) nel corso del tempo non c’è stata riduzione né della media (da 4.2 a 4.9 mm) né della mediana (da 3.3 a 3.7 mm) dello spessore. Nel periodo più recente (2000- 2004) i melanomi nodulari rappresentano il 6.2% del totale e il 24.5% delle forme >=2mm. Non si è osservata una riduzione della mediana dello spessore per le forme nodulari. Discussione La riduzione media dello spessore del melanoma alla diagnosi è dovuta all’identificazione di melanomi sempre più sottili mentre le forme spesse non hanno mostrato una anticipazione della diagnosi. Una parte consistente delle forme spesse sono di tipo nodulare. Il trend dei melanomi nodulari è rimasto sostanzialmente stabile e il loro spessore mediano non è cambiato nel corso del tempo. Questi tumori, più di altri, rappresentano il bersaglio per i futuri interventi di prevenzione.